[Disney] Real Life

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Si, ho scritto "maschio" e intendevo "maschile", anche se comunque non è esattissimo. Quello che sottolineo è che è una parola correlata al campo del virile, non è neanche uomo nel senso di umano.
    Lorenzo Breda
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  • Dopo aver saputo questo, so come poter rovinare la vita ad una qualsiasi donna di nome Andrea °-°
  • Comprato, in attesa di riuscire pure a leggerlo :P
    Lorenzo Breda
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    Considerati i pregressi miei e di questo forum nell'ambito del Disney spillato, e per quanto non sia più mia politica fare commenti sul publishing Disney da quando ci lavoro, penso che due parole su questo Real Life siano doverose.

    Voglio cominciare da ciò che non ho amato. La caratterizzazione di alcuni personaggi tipo Amber, veramente troppo stereotipati, l'abuso di pupazzette deformed mangose un po' gratuito e il porre esageratamente l'accento su un social network limitato alla scuola frequentata dalle protagoniste. Realizzare un fumetto adolescenziale, partendo dal presupposto che le protagoniste all'inizio si detestano, e non formano alcun supergruppo, secondo me è un'idea validissima, e anche incentrare tutto sui social network, senza mezzi termini, che sono ciò che sta ridefinendo la società. Ma appunto i social network sono tali perché ci connettono con tutto il nostro giro di conoscenze, senza limite alcuno, men che meno scolastico. Se si vuole dare al tutto quella parvenza di realtà in cui riconoscersi, questo è un particolare che in un fumetto sui social network non avrei sottovalutato.

    Ma veniamo alle cose che mi sono invece piaciute. Visivamente il fumetto è veramente ottimo. I disegni di Zanon sono validi, e lo sono perché sin dai tempi di Witch questo disegnatore ama staccarsi dallo stile euromanga, preferendo un'impostazione più realistica e originale. Inoltre la colorazione è ottima e l'effetto è molto "xerox", rendendo molto bene lo stile del disegnatore. Poi ho trovato intrigante il mistero di partenza. Onestamente non so dove la storia vada a parare e questo è un bene. La cosa che mi fa strano è che le direzioni che immagino, paranormali o complottiste che siano, porterebbero il fumetto molto distante dal genere che sembra essersi prefisso, e questo mi incuriosisce. Inoltre la storia raccontata non mi sembra che si possa prestare particolarmente ad allungamenti di brodo, a formule infinite come potevano essere i precedenti spillati incentrati su personaggi con superpoteri e mille avventure.

    Infine veniamo ad una cosa che ho gradito FORTEMENTE. Formato e confezione. Sul serio, credo che la Panini si sia approcciata a questo progetto con la serietà di un ottimo editore di fumetti, laddove in precedenza gli spillati si erano arenati a causa di un trattamento editoriale che cercava di nascondere la loro identità di fumetti dietro gadget, rubriche, test e orpelli. Sin dalla cover vedo un bel disegno, il titolo della storia ben in evidenza, che in Witch era sparito da anni. Nessun occhiello e cavolatina. Le scrittine sullo sfondo non rimandano ad alcuna rubrica ma sono appunto contestualizzate con il tema della serie, cioè i social network, e la tagline "Esiste il ragazzo perfetto?" non sponsorizza alcun test o dossier interno ma è...la sinossi della storia. Hanno reso ciò che un tempo era un fastidioso extra parte della storia stessa. Sagace. E dentro? La storia divisa in capitoli dà un senso di autorevolezza che molti spillati del passato non avevano. Le tavole di fumetto sono 54, che è quanto di più vicino si potesse sperare alla cara vecchia formula delle sessanta tavole. E se escludiamo due facciate di test, il resto è materiale strettamente inerente al fumetto (una facciata di editoriale, due per descrivere ogni protagonista e una di anteprima).

    Insomma, questo Real Life potrà piacere o non piacere. Ma una cosa è certa: Panini nel proporlo è stata dannatamente onesta. Si tratta di un fumetto. Nulla più, nulla meno. E non era affatto scontato.
  • Letto. In diretta chat. LOL.

    Comunque. Ottimo materiale, imho. Sí, ci sono banalità, e sí ci sono stereotipi, ma le potenzialità sono ENORMI. Siamo davanti a un primo numero molto peggiore del primo Witch, ma con possibilità molto piú ampie e intriganti per il seguito. Spero le colgano.

    Vero che 'sta cosa del social della scuola è un po' limitante, ma va detto che è gestito benissimo per accattivare i giovani. Quel social non è Facebook. Adesso il social per eccellenza è Whatsapp. Che è pura messaggistica (e l'unico utilizzo del social che si fa nel fumetto è proprio la messaggistica), e che è limitato a gruppi chiusi (si ha il gruppo dei compagni di classe, il gruppo dello sport, e via cosí). Il concetto di social = Facebook e di social = mezzo mondo è tipica di noi VECCHI, non certo del target del fumetto, ragazzine per le quali Facebook è acqua passata.

    Buoni i disegni e molto buoni i colori.

    Il trio di protagoniste per ora non mi lascia entusiasta, anche se potrei anche affezionarmici, dai.

    La confezione è OTTIMA. Niente redazionali pubblicitari, e solo TRE pubblicità (seconda, terza e quarta di copertina), tutte di roba Disney.

    Approvato. Comprerò.

    (un mega-LOL per gli hashtag e gli underscore usati TOTALMENTE A CASO nei redazionali)
    Lorenzo Breda
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  • Incuriosita ho preso anch'io il primo numero, concordo più o meno con i commenti fatti, anche se non trovo limitante la questione del social, anzi è un modo intelligente per controllare il micro ecosistema della scuola. Aspetto grafico gradito, come pure la confezione.
    Mi spiace che comunque per gli stereotipi già citati, e per alcuni dialoghi proprio insulsi. Le protagoniste credo e spero evolveranno in personaggi più complessi.

    Sì dai un po' di curiosità per come giustificheranno la storia del tipo che si palesa nella scuola c'è.
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    Qualcuno ha preso il secondo?

    Io sì, e devo dire che il packaging continua ad essere quello di un signor fumetto. Le uniche due facciate "off topic" sono quelle del test, mentre a intervallare i vari capitoli troviamo approfondimenti sui personaggi, il loro mondo, tutto incentrato sul fumetto, insomma. Mi sento quindi di dare fiducia al progetto che mi sembra serio.

    La storia mi ha un po' spiazzato con il suo non proseguire direttamente dalla fine dell'ultimo numero. Ricordavo che nello scorso cliffhanger tutti si stessero dando appuntamento al solito posto per chiarirsi, ma poi quello che troviamo in questo secondo numero è la vita normale delle ragazze che si chiedono ogni tanto come sia possibile che il ragazzo misterioso sia apparso.

    Il mistero però mi sembra star diventando interessante. La sua capacità di sparire, il fatto che alla fine qualcuno sembri sottintendere che era già successo in passato, sembra volerci dare una risposta in tempi brevi. Una risposta a metà strada tra il realistico e il paranormale.

    I disegni se possibile li ho trovati ancora migliori rispetto a quelli già ottimi del precedente. Mi piace molto questo stile, spero solo che col passare dei numeri i personaggi acquisiscano maggior calore perché per adesso lo sto trovando ancora freddino.
  • L'ho preso anch'io, ma non so se continuerò... da un lato sono curiosa, dall'altro riscontro la già da te citata freddezza e anche poca verosimiglianza nella costruzione di questo universo, anche graficamente per dire... tutti troppo belli! XD La mamma di Alice sembra sua sorella maggiore modella XD Sono sciocchezze, ma non mi aiutano ad entrare in empatia coi personaggi.
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    E' uscito il terzo numero.

    Il confezionamento rimane sempre il medesimo. Tranne per il fatto che è saltata una doppia facciata di approfondimento sui personaggi/ambienti della storia, tutto per un test. Non un segnale particolarmente preoccupante, il resto è della stessa qualità di sempre. Un prodotto molto curato, e impacchettato in maniera degna, onesta e rispettosa. Tutt'altra cosa dal glorioso Witch, che puntava più sul materiale extra che sul fumetto vero e proprio.

    Passando alla storia, in effetti si procede lentini. Le ragazze tentano di scoprire qualcosa, ma la situazione si fa ancora più strana, senza far capire dove andrà a parare, per cui il giudizio rimane ancora un po' sospeso. E' altro il succo, e si percepisce pure essere qualcosa di valido. Però al terzo numero qualcosa avrebbe già dovuto filtrare, qualcosa abbastanza d'impatto da trattenere i lettori. E invece no, ci vuole ancora pazienza, e nel frattempo tocca alle sottotrame quotidiane il compito di reggere la scena.

    Qualche preoccupazione senza dubbio c'è. Real Life non è un fumetto che presenti fatterelli adolescenziali così brillanti da potersi permettere una tale diluizione degli eventi, né di metterli così tanto in primo piano. Un problema penso che sia una leggera discrepanza di registro tra disegni e dialoghi. Zanon e socie fanno come sempre un lavoro davvero impeccabile e visivamente attraente, i personaggi però appaiono sempre un po' patinati, ingessati, come se stessero esprimendo ben altri contenuti, non certo i loro reali scambi, assai più frivoli e terra terra. Questo causa una leggerissima interferenza, che in alcuni casi impedisce di empatizzare al 100% con il cast. In questo senso la cartoonizzazione di Witch funzionava sicuramente meglio, anche se era nettamente meno originale ed elaborata.

    Il rischio è che il lettore non si agganci totalmente a questi personaggi, e al primo segnale di rallentamento della trama salti giù dal treno. Ed è un rischio che preferirei venisse evitato perché tutto sommato ho una buona opinione di Real Life e del suo ruolo editoriale in questo preciso momento storico. Secondo me è il momento di premiare il ritorno degli spillati, e soprattutto la gestione Panini che sta riportando il medium fumetto al centro di una scena un tempo dominata dalle rubriche. Ma soprattutto è il momento di dare fiducia a questa forma mentis editoriale, nella speranza che venga ulteriormente applicata.
  • Valerio ha scritto: ...i personaggi però appaiono sempre un po' patinati, ingessati, come se stessero esprimendo ben altri contenuti, non certo i loro reali scambi, assai più frivoli e terra terra. Questo causa una leggerissima interferenza, che in alcuni casi impedisce di empatizzare al 100% con il cast. In questo senso la cartoonizzazione di Witch funzionava sicuramente meglio, anche se era nettamente meno originale ed elaborata.

    Il rischio è che il lettore non si agganci totalmente a questi personaggi, e al primo segnale di rallentamento della trama salti giù del treno.
    Che è proprio ciò che sta succedendo a me, direi che ancora per un po' resisterò comunque.
  • Niente di nuovo da queste parti. C'è un mistero in sospeso, ma è tutto un lo bacio non lo bacio, glie lo dico non glie lo dico. Che anche basta, uff.

    Però splendido confezionamento.
    Lorenzo Breda
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  • Otto del club di computer?

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    Ho letto il quarto numero, sia pur con un certo ritardo.

    E posso dire senza alcun dubbio di essere sconfortato. Tutti i dubbi e le perplessità che stavano nascendo i mesi scorsi trovano una triste conferma. La trama orizzontale del mistero di Thomas Anderson non procede di un millimetro, se si esclude quella tavola in cui l'amica di Amber si prende la colpa dell'incendio, cosa di per sé abbastanza scollegata dal resto. Il resto sono fatterelli scolastici superficiali di interesse pressocché nullo per chiunque sia sopra un certa soglia di età. E, temo, poco coinvolgenti anche per il target prefissato, dal momento che di copie nelle edicole nel trovo sempre meno...e persino di edicole che se ne facciano arrivare una copia.

    Il confezionamento rimane sempre eccellente, ma è triste che questo mese sia avvenuto il sorpasso: ho trovato molto più interessanti le rubriche con la descrizione delle amiche di Amber, rispetto alla storia. Anche perché tracciano un eccellente ritratto umano, e mettono un netto divisorio tra "la corte" e "l'amica" con cui interagire da pari.

    Continuo ad essere confuso. La paura è che Panini possa ritirare "la fiducia" che da poco era stata riaccordata al formato spillato, ma prima di tutto bisognerebbe capire i risultati effettivi e cosa davvero l'editore si aspettasse da questo progetto. A mio avviso puntare troppo e in maniera così specifica a questo presunto target di adolescenti potrebbe essere stato uno sbaglio. Un po' perché non si tratta certo della fascia d'età più fidelizzabile, ma soprattutto perché da che mondo è mondo più piccolo è il bersaglio, maggiori sono le possibilità di mancarlo. E forse qui è stato mancato. Disney stesso una volta affermò che il suo cinema era rivolto alle famiglie, e non ai soli bambini, perché se avesse puntato ad un target infantile avrebbe probabilmente chiuso baracca molto tempo prima, e del resto i veri fenomeni dell'entertainment moderno sono proprio quelli in grado di acchiappare pubblico molto differente in un colpo solo. Per questo mi auguro che la storia riprenda quota e mostri anche il suo lato più solido. E' il momento di tirar fuori "la ciccia".
  • Il quarto numero è noiosissimo e insulsissimo...comincio a perdere le speranze.
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    Questo fumetto è andato davvero così in disgrazia che nessuno se lo fila più? Io me lo sono filato e... continuo ad essere seriamente perplesso. Tecnicamente non si ripete il tonfo dello scorso numero, quasi totalmente fine a sé stesso. Qui le ragazze riprendono a "indagare", ma giungono tutte alla stessa conclusione. Thomas Anderson sta per baciarle... e poi no. E questa scenetta viene ripetuta identica per tre volte, per ognuna delle ragazze. Temo che ci voglia ben altro per fidelizzare il lettore, specie al giorno d'oggi, perché anche il target a cui questo fumetto punta può trovare molti manga sentimentali la cui trama progredisce veramente, senza rinunciare ai batticuori.

    Il problema più grosso però temo rimanga lo scollamento che si avverte tra il realismo dei personaggi, che si atteggiano in maniera "drammatica", e l'effettivo contenuto dei loro balloon così povero da causare effetti involontariamente comici. Vedere uno con la faccia da serial killer/vampiro assetato di sangue limitarsi a fare battutine sferzanti da bulletto è sintomo che qualcosa non ha funzionato nella progettazione del tutto. Il che è un peccato. Anche solo la seconda tavola in cui mezza scuola va in panico per la mancanza del social network pronunciando frasi artefatte da fintiggiovani, mentre sullo sfondo un tizio mette su un banchetto di piccioni viaggiatori, è un chiaro sintomo che c'è una forte indecisione di registro. E quando un prodotto non è né carne né pesce solitamente floppa.

    Un'opera, di qualsiasi tipo e rivolta a qualsiasi target, dovrebbe riuscire a "comunicare" con il fruitore. Real Life, oltre a procedere con il freno a mano tirato, dimostra di avere uno scomodo "filtro" che rende difficoltoso entrare in sintonia con quel mondo.
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    Non nascondo una certa contentezza nel dire che Real Life si è decisamente riabilitato questo mese. Il sesto numero costituisce infatti uno step decisivo per la trama, che chiaramente non viene portata a termine, ma le cui storyline finiscono finalmente per intrecciarsi con un senso preciso. Si intravede quindi una probabile struttura "di sei in sei" che potrebbe fare bene all'impostazione generale, dando l'impressione di arrivare da qualche parte.

    Perché qui da qualche parte si arriva. Si capiscono gli scopi di Thomas, acquistano un senso le rivalità tra le ragazze e i comportamenti dei personaggi che ruotano intorno a loro, e ogni dinamica viene "stressata" fino a giungere al suo punto di svolta/rottura. Tutto funziona piuttosto bene, e il falsofinale con tanto di cliffanger lo fa assomigliare ad un finale di stagione dal sapore molto televisivo.

    Graficamente inoltre c'è un cambiamento molto forte. Pur rimanendo tutto sotto la supervisione di Zanon, la Perissinotto disegna l'albo dandogli un'impronta molto diversa. I personaggi sono meno realistici e più cartoon, raggiungendo finalmente l'espressività di W.i.t.c.h. e frenando dunque quel freddo fotorealismo che rendeva le loro recitazioni dei numeri precedenti leggermente fuori registro rispetto al contenuto della frasi. Certo, certi comportamenti sono fin troppo da caricatura di telefilm americani e non sparisce una certa ingenuità nei dialoghi. Leggere cose tipo ROFL, più che calarci in una dinamica credibile, ricorda la zia tardona che dice "ganzo" per integrarsi ai giovani. Ma tutto sommato direi che siamo ad un livello decisamente superiore e che questo fumetto abbia finalmente iniziato a "comunicare" col lettore.

    Adesso però speriamo che l'andazzo rimanga questo qui.
  • Ho letto proprio oggi il sesto albo e devo dire che mi è piaciuto molto :LOL: Avendo letto il commento di Valerio, ammetto di essermi fatta qualche aspettativa ma rimanevo coi piedi per terra e mi ripetevo di non farmi troppe illusioni per non restarci delusa una volta preso in mano il sesto numero... E invece mi ha sorpreso davvero positivamente! Concordo con lui... c'è stata una svolta. Ho apprezzato molto il confronto delle tre protagoniste e come si stanno delineando gli altri personaggi di contorno (sopratutto Edward, che già sospettavo con certe intenzioni verso la sua ex Amber, e Thomas di cui si stanno capendo diverse cose) smorzando la freddezza iniziale del fumetto che faceva apparire la scuola e i suoi studenti molto distaccati dal lettore. Trovo che in alcune scene il lettore possa davvero immedesimarsi (come per esempio nel rapporto fratello-sorella tra Daniel e Alice oppure basti pensare a Jay... Pensate a tutti quei poveretti che vivono nella Friendzone come lui! :bush: ) e questo è ottimo per Real Life, però di contro alcuni disegni mi confondono (apprezzo lo stile più cartoon e non sta male ma ci sono dei però) dato che in alcune tavole i personaggi sono stravolti (es. in una stessa tavola Alice viene disegnata in maniera diversa in due vignette vicine e sembra diversissima) oppure c'è qualche errorino (qualcuno come me ha notato James Collins prima con una felpa rossa e capelli ramati accanto ad Alice e poi qualche pagina dopo lo si vede con felpa verde accanto ad un altro ragazzo con maglione rosso e capelli arancioni che forse i disegnatori hanno spacciato per lui ma che ha un volto totalmente differente?) A parte certe uscite di linguaggio (il famoso ROFL) che cozzano di tanto in tanto, il realismo sui social network è reso bene (persino le persone più popolari, se fanno una figuraccia, vengono immortalate e subito messe sul social sotto gli occhi di tutti) e spero davvero che RL continui su questa strada dato che il finale, e il colpo di scena, mi hanno intrigato molto perché mostrano che "chi la fa, l'aspetti" e incuriosiscono il lettore a proseguire la lettura.

    Penso che il confronto con Witch sia da escludere, a parte il target, per ovvie ragioni. (sarebbe bello se avesse una vita editoriale lunga come Witch ma data la trama diversa chissà...dipende dai lettori) Ovviamente fa piacere che finalmente la Disney/Panini Magazine ricomincino ad osare con gli spillati e con i fumetti per ragazze (e non solo) quindi credo proprio che continuerò a supportare Real Life dato che sembra avere del potenziale (sopratutto come genere nuovo rispetto ad altri fumetti femminili).

    P.s. Per il numero 4: la scarsa reperibilità è dovuta al fatto che ad Agosto 2014 (sopratutto a fine mese, e RL esce il 22 di ogni mese) la stragrande maggioranza degli edicolanti o fornitori va in ferie, infatti anche il mio edicolante era in ferie e non lo ha preso... Morale: ho girato almeno 4 edicole per poi trovarlo per fortuna nell'ultima che ha controllato in mezzo ai fumetti Marvel e ne ha trovata una copia superstite. -_- Gli altri albi finora non ho trovato particolari difficoltà di reperibilità, solo qualche edicolante che proprio non lo tratta.
  • Da quanto si legge su anteprima dovrebbe diventare bimestrale.
    Assurancetourix
  • Davvero? In effetti su RL #7 vi è scritto che il numero 8 verrà pubblicato a gennaio (credevo per festività in quanto esce il 22 di ogni mese e non credo si pubblichi qualcosa il 22 dicembre :D ) quindi il fumetto diventerà bimestrale?
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