[Disney] Definitive Collection

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Definitive Collection #7 - Pippo Reporter (Volume 2) di Teresa Radice e Stefano Turconi

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    È finalmente uscito il secondo volume che la Definitive Collection dedica al Pippo Reporter dei BigTurks!
    Si tratta sicuramente di una delle saghe più meritevoli, tra quelle dell’ultima decade di Topolino, di essere raccolta in un’edizione ragionata, e la Definitive sembra essere proprio il luogo adatto per ospitarla.
    È possibile infatti osservare l’evoluzione di un ciclo di storie sempre bello, fin dall’inizio con un qualcosa in più, ma che progressivamente si libera di alcuni vincoli e schemi che alla lunga avrebbero certo stancato. E così, leggendo questo secondo albo, si può notare che la serie ha già iniziato a vivere di “vita propria”, slegandosi dalla struttura narrativa del precedente, nella quale l’azione prendeva spesso spunto da una rapina che Blackspot commissionava a Gambadilegno e ai suoi compari.
    Solo la prima avventura di questa seconda raccolta, La perla del fiume, soffre leggermente ancora di questa impostazione, che viene però subito attenuata da sviluppi interessanti come la nascita della storia d’amore tra Horace e Claire Le Belle e dalle citazioni a personaggi e fatti storici, che diventerà presto una delle caratteristiche principali della serie, come si vede in ciascuna delle 4 storie qui ristampate.
    Inutile ribadire come il Pippo di queste storie sia uno spettacolo, capito e interpretato perfettamente da Teresa Radice, che lo rende quello strambo filosofo che personalmente trovo essere la chiave di volta del personaggio, e da Stefano Turconi, che prende un qualsiasi cortometraggio con lo spilungone e ferma i vari frame su carta, senza dimenticare di aggiungerci del suo in una rielaborazione che parte dall’animazione, passa per Carpi e Barbucci e arriva alla sua matita. Basti vedere le tavole di Un ombrello, un cappello, un monello dove Pippo insegue il ragazzino al centro della trama per capire a cosa mi riferisco.
    C’è la citazione, mai fine a sé stessa, della storia disneyana attraverso il riferimento a Plane Crazy, c’è la rielaborazione fedele e personale di un classico della letteratura gialla in Dieci piccoli caimani, c’è l’omaggio a un grande dello spettacolo come Charlie Chaplin, e c’è perfino il modo per approfondire un animo a sorpresa romantico per Blackspot, che poi sarebbe riemerso con maggior chiarezza nella penultima storia del ciclo, Estate a Green Pond.

    Il volume è quindi imperdibile, e in aggiunta alla qualità delle storie ristampate c’è anche una significativa intervista ai due autori, dove si dicono tante cose interessanti tra ispirazioni, meriti, idee, pareri sui personaggi e sulla loro caratterizzazione, riflessioni sul proprio lavoro. Inoltre, un buon numero di bozzetti e studi di Stefano accompagnati da considerazioni ficcanti e condivisibili di Teresa.
    Un volume ancora migliore del primo, sintomo del fatto che – fortunatamente – la collana non si sta afflosciando ancora e prosegue a gonfie vele.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • ne sapete qualcosa del perché ancora non si sa niente del volume che dovrebbe uscire a dicembre? dovrebbe toccare a paperone, no?
  • claclina ha scritto:ne sapete qualcosa del perché ancora non si sa niente del volume che dovrebbe uscire a dicembre? dovrebbe toccare a paperone, no?
    Non l'hanno annunciato di anteprima perché... Boh?
    Comunque sulla pagina Facebook mi hanno confermato Paperone in uscita per Dicembre.
  • Comunque sulla pagina Facebook mi hanno confermato Paperone in uscita per Dicembre.
    ok, aspetteremo allora! grazie mille per la risposta ^^
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    Senza reclame di sorta, né con il consuete largo anticipo di Anteprima, né con normali pubbliciità su Topolino e su altre pubblicazione disneyane, pare che sia uscito il nuovo numero della Definitive Collection, cioè il secondo volume della saga di Fausto Vitaliano Tutti i Milioni di Paperone (grazie a Fillo del forum del Papersera per la segnalazione).
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  • meglio tardi che mai! l'illustrazione è bellissima, però non capisco perché non ne hanno proprio parlato prima
  • claclina ha scritto:meglio tardi che mai! l'illustrazione è bellissima, però non capisco perché non ne hanno proprio parlato prima
    Credo volessero capire cosa fare della testata. Tant'è che il prossimo numero costerà 4,50
  • davvero va male?
    sinceramente pensavo che roba del genere, ovvero raccolte monografiche ordinate e complete di saghe pubblicate su topolino, fosse il sogno erotico di mezza italia da sempre.

    mi sento molto sola in questi momenti.
  • Ma forse non va male.
  • Valerio ha scritto:Ma forse non va male.
    No, non va affatto male. “I milioni”, in particolare, va più che bene. È quella che va meglio. Merito dello Zione, ovviamente. Non certo dello scrivano. E lo dico davvero. No irony here.
    Fausto
  • Bene così, allora, il progetto delle Definitive è valido e ben strutturato e merita attenzione e acquirenti. Speriamo che producano ancora molti numeri racchiudendo altri cicli (Star Tops di Enna ad esempio mi pare molto adatto)...

    Io cmq il mio Paperone l'ho accattato ieri! Nelle prossime sere mi immergo nella lettura...
  • Le rassicurazioni di Fausto mi fanno molto piacere, visto che anch'io trovo questa testata una delle migliori di quelle attualmente in attività :-)
    Ne approfitto per commentare il volume appena uscito.


    Definitive Collection #8 – Tutti i Milioni di Paperone (Volume 2) di Fausto Vitaliano e AA.VV. 

    Un numero uscito piuttosto in sordina, questo, senza annunci di sorta se non qualche pubblicità in altri periodici Disney solo negli ultimi giorni.
    Anche la cura editoriale rende il volume un po’ strano: nessuna intervista o approfondimento di sorta, come eravamo abituati dalla testata, fatte salve le brevi testimonianze (una manciata di righe) dei 3 disegnatori ancora in vita.
    Un paio di matite e un paio di illustrazioni di Paolo Mottura abbozzate come alternative per la cover sono infine l’unico “extra” grafico presente, in un volume che quindi, oltre alle storie, offre un ben misero contorno.
    Le storie, comunque, fanno il loro dovere: divertono e intrattengono con leggerezza, presentando i racconti orgogliosi e forse ingigantiti di Paperone ai nipoti su come ha guadagnato i suoi milioni (in questo caso dal quinto all’ottavo). Fausto Vitaliano si diverte a mettere a contatto il protagonista con l’evoluzione del progresso come lo sviluppo delle automobili o la costruzione di stretti di mare navigabili per accorciare i tempi di navigazione.
    Ogni idea, sempre mirata al massimo guadagno, ha sempre qualche sviluppo paradossale che in alcuni casi permette al lettore di sorridere e di percepire il livello giocoso su cui è imbastita la serie, che ha tra i meriti quello di porre l'accento sull'intraprendenza paperonica.
    Dei disegnatori all’opera, quelli che rendono meglio in vignette le sceneggiature di Vitaliano sono il compianto Giuseppe Della Santa (al cui ricordo è dedicato questo volume) e il sempre raffinato Lorenzo Pastrovicchio. Leggermente ingessato risulta Paolo De Lorenzi, all’epoca ancora in cerca del proprio stile, mentre l'artista che ho trovato meno convincente è Marco Mazzarello.
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  • Fausto ha scritto:
    Valerio ha scritto:Ma forse non va male.
    No, non va affatto male. “I milioni”, in particolare, va più che bene. È quella che va meglio. Merito dello Zione, ovviamente. Non certo dello scrivano. E lo dico davvero. No irony here.
    Felice per la testata anche se l'aumento improvviso del prezzo aveva fatto pensare male anche me. Appena arriverà in fumetteria (dove mi tengono da parte tutti i numeri della testa) acquisterò anche il secondo numero dello Zione. Dispiace invece sapere che delle serie ristampate quelle che va meglio è proprio quella dedicata allo Zione (per quanto abbiano i dati solo del primo numero) e non perché reputo la saga brutta ma solo perché le altre saga proposte mi paiono più interessanti e piacevoli.
  • No, non va affatto male. “I milioni”, in particolare, va più che bene.
    ottima notizia, mi sento più sollevata.
  • Definitive Collection #9 – Fantomius, ladro gentiluomo (Volume 3), di Marco Gervasio

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    Le storie contenute in questo terzo volume della raccolta di Fantomius si sbilanciano in modo netto rispetto a quanto si intravedeva già nella fine del precedente sul filo della continuity. Tra l'introduzione della vecchia fiamma del protagonista, Lady Senape, presentata in La maschera di Fu Man Etchù e il racconto delle origini del ladro gentiluomo, tra il mostrare genitori e fratello di Lord Quackett e un nuovo, insospettabile nemico tramare nell'ombra, ecco che il lavoro operato da Marco Gervasio si dimostra decisamente improntato alla costruzione di un universo narrativo coeso, dove i rimandi oltre ad essere interni a questo ciclo di storie cercano di integrarsi agevolmente anche con alcuni fatti della cronistoria paperopolese come la presenza di Paperone negli anni '20.
    Forse in tutto questo quello che appare maggiormente stonato è un "residuo" della prima parte della serie, quel Paper Holmes solo introdotto in sordina qualche storia fa e che ora ha una storia dove la sua presenza è centrale... ma che risulta la più debole delle 4 qui raccolte, soprattutto per via della caratterizzazione data all'investigatore, descritto come un imbonitore di poco talento ma che alla fine rivela di aver capito l'identità segreta di Fantomius.
    Altro elemento che inizia ormai a mostrare la corda è quello dei plot: vedere il protagonista impegnato in un furto, quasi sempre di un "diamantone" o comunque di un tesoro in genere, sta ormai stancando. Poteva essere accettabile agli inizi della serie, ma ora che il progetto ha chiaramente preso il volo verso una struttura più compatta e organica avrebbe anche senso abbandonare il "furto della settimana" e confezionare trame che, pur mantenendo la propria indipendenza verticale, esulino dal furto di prammatica. O perlomeno venga presentato in maniera diversa dal classico schema.
    Al di là di questi appunti, le storie sono tutte scorrevoli e piacevoli, grazie ad alcune idee riuscite (la prima missione di Fantomius con le ragioni del suo agire e la sceneggiatura de Il tesoro del Doge, che ho trovato più raffinata della media), all'atmosfera notturna sempre suggestiva e a questo ambizioso progetto di costruzione di un universo narrativo coeso, che per ora funziona piuttosto bene e stuzzica la curiosità. La sfida è però quella di non crogiolarsi eccessivamente in questa via, rischiando di incartarsi troppo in questa ricostruzione storica che, oltre certi limiti, rischia di rivelarsi un boomerang e di rimanere fine a sé stessa.

    Interessante la parte redazionale: i bozzetti a matita di Gervasio sono infatti piacevoli da osservare, e presenti in buona quantità, ma ovviamente il pezzo forte è l'intervista a inizio volume, dove l'autore ha modo di presentare le storie raccolte e di descrivere il polso della serie arrivati a questo punto, determinando in modo chiaro le proprio intenzioni relativamente al personaggio e al ciclo di storie che lo vede protagonista.
    È presente anche l'albero genealogico della famiglia Quackett e la timeline dei Pitagorico, quest'ultima forse eccessiva nel suo volere mettere date fisse agli avvenimenti famigliari della famiglia di Archimede, e simbolo quindi di quella visione esagerata della continuity a cui accennavo prima.
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  • Definitive Collection #10 - Pippo Reporter (Volume 3) di Teresa Radice e Stefano Turconi

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    Torna Pippo Reporter sulle pagine della Definitive Collection, ed è sempre una grande festa.
    Ho già avuto modo di dire quanto il lavoro di Teresa Radice e Stefano Turconi su questa serie di loro creazione sia valido e qualitativamente di rilievo, ma è probabilmente con questo terzo volume della ristampa integrale che il ciclo di avventure del loro Pippo cronista negli anni '20 esplode in tutto il suo potenziale.
    Se già nel #7 si trovavano storie che mostravano le qualità di questo prodotto (Un ombrello, un cappello, un monello e Dieci piccoli caimani) è proprio nelle successive avventure dello strampalato giornalista che i coniugi Turconi rendono il ciclo non "solo" una raccolta di belle storie scritte da manuale e disegnate in modo ispirato, ma una serie di rara bellezza e armonia, in grado di trattare con intelligenza le diverse tematiche proprie del periodo in cui è ambientata l'azione, all'interno di svariate atmosfere, dall'avventura alla fantascienza, dalla commedia alla scrittura più commovente.
    Il Pianista Suonato e La Piuma d'Oro hanno infatti in sé una forte componente di sensibilità: se nel primo episodio sono i sentimenti scaturiti dalla musica ad essere al centro dell'attenzione, con un Plottigat che si fa conquistare dalle note del Maestro Duckmaninoff/Rachmaninov, nella storia che chiude il presente volume è invece il tenero sentimento tra Horace e Claire il cuore (è il caso di dirlo) della storia, nel mezzo di un avventuroso safari nella giungla, e con una poetica di fondo davvero riuscita e mai stucchevole.
    Risultano più spigliati gli altri due episodi, dove salgono alla ribalta due personaggi secondari come Eta Beta e Pluto, che si ritagliano una piccola ma fondamentale parte all'interno delle rispettive storie. Tra scene che sembrano provenire direttamente dall'animazione (gli "esperimenti" su Pippo, considerato un alieno, e il granitico generale dell'esercito) - anche grazie al tratto sempre morbido e dinamico di Stefano - e divertenti equivoci nello sviluppo di una strana campagna elettorale, due storie apparentemente più leggere di altre della serie riescono comunque a lasciare il segno grazie al brio delle sceneggiature e alla perfetta caratterizzazione, tanto narrativa quanto grafica, di Pippo e di tutti i comprimari che lo circondano.
    I contenuti speciali si limitano ad una pagina in cui Teresa e Stefano parlano dei "cattivi" della serie e dei riferimenti reali alla società del periodo (breve ma come sempre intensa e significativa) e ai meravigliosi bozzetti e studi dei personaggi di Turconi. Poca roba, ma molto buona :)
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  • Definitive Collection #11 – Tutti i Milioni di Paperone (Volume 3) di Fausto Vitaliano e AA.VV.

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    Si apre con un'altra strepitosa copertina di Paolo Mottura il terzo volume della Definitive Collection dedicata a Tutti i milioni di Paperone.
    Per quanto riguarda le storie contenute, in realtà c'è poco da aggiungere rispetto a quanto si diceva nei precedenti tomi: la saga ideata e scritta da Fausto Vitaliano è niente più di una piacevole raccolta di storie ambientate nel passato di Paperone, senza pretese di ufficialità o di essere un progetto organico ma solo con la voglia di raccontare storie avventurose del protagonista, che essendo qui un "giovane rampante" deve mettere in campo tutto sé stesso e superare ostacoli più complicati delle storie nel presente.
    In questo l'obiettivo dello sceneggiatore è raggiunto anche nelle quattro storie qui raccolte: forse in modo meno brillante nel Decimo milione, condito però da alcuni "sogni premonitori" metanarrativi simpatici, e in modo più blando nel Nono, ma già l'Undicesimo e il Dodicesimo milione rimettono in pista un racconto movimentato, brillante, arguto e con un Paperone assolutamente genuino e rampante.
    Purtroppo non mancano le magagne: pur accettando - come detto sopra - la natura poco organica del progetto, ed essendo quindi predisposto ad avere una serie di storie da prendere a sé stanti, vedere il secondo racconto del volume chiudere in modo definitivo la saga, con Paperone che sentenzia che l'album di fotografie è finito e con tanto di parenti accorsi alla fattoria a festeggiarlo, e poi la storia seguente che riprende il canovaccio dell'album senza una minima giustificazione mi ha lasciato perplesso e dispiaciuto, anche perché sarebbe bastato davvero poco, giusto una frasettina, per giustificare il proseguimento della serie.
    Altro difetto che ravviso è il rischio ripetitività: le avventure dei Milioni seguono sempre la struttura per la quale Paperone sta portando avanti un'attività, incappa in un problema, lo risolve e nel mentre ottiene solitamente un nuovo tipo di affare. Approccio carino e gestito anche benino nel primo lotto di storie datate 2007, ma che forse potrebbe mostrare definitivamente la corda con l'attuale "seconda stagione" di episodi. Per ora comunque l'ingegnosità delle situazioni inventate ha sventato, almeno per quanto mi riguarda, questo rischio, ma inizio pur sempre a intravederlo all'orizzonte.

    Il parco disegnatori di questo volume è generalmente buono: i due artisti migliori sono certamente Carlo Limido e Ettore Gula, che firmano le due storie più recenti con il loro stile guizzante e armonico, una gioia per gli occhi grazie ad un tratto privo di fronzoli, essenziale ma fluido.
    Stessa cosa si può dire di Marco Palazzi, anche se in quest'occasione mi è parso meno dinamico di altre volte, pur presentando una buona prova.
    Marco Mazzarello, invece, offre la solita prova poco convincente (IMHO), con alcune vignette buone - in alcuni primi piani - ma con un segno che nel complesso si rivela poco centrato.

    I contenuti extra, ahimé, sono ridotti all'osso: c'è solo una paginetta prima di ogni episodio, costituita per metà da un breve pensiero del disegnatore e per metà da un paio di bozzetti preparatori. Parole e disegni interessanti, ma scarni come quantità. Evidenzio comunque la testimonianza di Gula, che mette giustamente in luce la stranezza stilistica adottata da chi ha disegnato le storie precedenti raffigurando lo Zione con basette e occhiali, differenziandolo fisicamente quasi per nulla dalla sua versione presente.
    È un acquisto quindi consigliabile a chi vuol leggere storie simpatiche e ben scritte di Paperone e a chi è completista della collana, i quali però non si devono aspettare molto di più dalla saga come "corpo unico" né dall'edizione, che oltre alle storie ha ben poco.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Topo_Nuovo ha scritto:Le storie della Baia verranno ristampare da Agosto nella definitive collection.
    Il Pescione di Pacuvio si è rivelato profetico! A Ottobre 2016 e non Agosto 2015, ma escono le storie della Baia!
    A Dicembre 2016 invece Star Top!
    Allegati
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  • Topo_Nuovo ha scritto:
    Topo_Nuovo ha scritto:Le storie della Baia verranno ristampare da Agosto nella definitive collection.
    Il Pescione di Pacuvio si è rivelato profetico! A Ottobre 2016 e non Agosto 2015, ma escono le storie della Baia!
    A Dicembre 2016 invece Star Top!
    ho fatto la ola quando ho visto l'anteprima (vi prego di evitare qualsiasi commento circa la tristezza di fare la ola da soli, grazie)
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