[Disney] Definitive Collection

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Secondo me è assurdo che per fare una serie di storie sul passato di zio Paperone non si tenga per niente conto della sua caratterizzazione e della sua evoluzione viste nella $aga. Dopotutto, quest'ultima è uno dei fumetti Disney più conosciuti ed apprezzati: perché non sfruttare quanto c'è di già costruito per approfondirlo ulteriormente, invece di partire da zero con risultati più scadenti?

    Al di là di questo, le storie di questo volume sono abbastanza divertenti e simpatiche (tranne la prima, che non mi è piaciuta né per la trama né per i disegni). È però un peccato che la più debole delle saghe stampate nella Def sia proprio quella dedicata a zio Paperone.


  • Ne approfitto, visto che è già uscito e l'ho già letto, per dire la mia sul secondo numero di Fantomius.
  • Goldensun ha scritto:Secondo me è assurdo che per fare una serie di storie sul passato di zio Paperone non si tenga per niente conto della sua caratterizzazione e della sua evoluzione viste nella $aga. Dopotutto, quest'ultima è uno dei fumetti Disney più conosciuti ed apprezzati: perché non sfruttare quanto c'è di già costruito per approfondirlo ulteriormente, invece di partire da zero con risultati più scadenti?

    Dopo circa venti anni di discussioni su internet, scambio e perfezionamento di opinioni e pareri, quale parte di "il fumetto Disney non ha continuity" non risulta chiara?
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Mason ha scritto:
    Goldensun ha scritto:Secondo me è assurdo che per fare una serie di storie sul passato di zio Paperone non si tenga per niente conto della sua caratterizzazione e della sua evoluzione viste nella $aga. Dopotutto, quest'ultima è uno dei fumetti Disney più conosciuti ed apprezzati: perché non sfruttare quanto c'è di già costruito per approfondirlo ulteriormente, invece di partire da zero con risultati più scadenti?

    Dopo circa venti anni di discussioni su internet, scambio e perfezionamento di opinioni e pareri, quale parte di "il fumetto Disney non ha continuity" non risulta chiara?
    Non ho parlato di continuity, ma di semplice logica. Tutti conoscono la $aga, è un'opera che merita e riceve ampia considerazione. Perché non tenerne conto? Perché non riallacciarsi nelle tematiche, nelle caratterizzazioni, se ciò può essere utile per creare delle storie migliori?

    Per inciso, non ho partecipato a questi 20 anni di discussioni e pareri, ma ho comunque una mia opinione in merito e non vedo perché dovrei necessariamente uniformarla a quella degli altri -_-
  • Ma il problema è che si tratta di un fatto, non di un'opinione. Si è discusso attorno al fatto, ma tale fatto resta. Il fumetto Disney non ha continuity.

    Poi certo, ci si può appoggiare al pre-esistente. Ma si può pure voler essere originali.
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  • LBreda ha scritto:Ma il problema è che si tratta di un fatto, non di un'opinione. Si è discusso attorno al fatto, ma tale fatto resta. Il fumetto Disney non ha continuity.

    Poi certo, ci si può appoggiare al pre-esistente. Ma si può pure voler essere originali.
    E in che modo questo confligge con quanto ho detto nel mio post?
  • Non confligge, semplicemente dico che non si tratta di un'opinione.

    E non essendoci una continuity, personalmente non ritengo sensato che un autore debba castrarsi rispettandone una.
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  • LBreda ha scritto:Non confligge, semplicemente dico che non si tratta di un'opinione.

    E non essendoci una continuity, personalmente non ritengo sensato che un autore debba castrarsi rispettandone una.
    Non voglio castrare nessuno. Se qualcuno vuole scrivere oggidì delle storie dove zio Paperone e Nonna Papera sono fratelli per me può tranquillamente farlo e non sarei io ad additarle come eretiche. Ma in questo caso specifico dico che un riallacciamento alla $aga avrebbe giovato alla qualità delle storie, e mi stupisco che non sia stato fatto, per i motivi che ho detto prima.

    Ripeto, non parlo di continuity ma di logica. Spero che adesso si sia capito.
  • Io credo che abbiate torto tutti quanti.

    Il fumetto Disney non ha continuity? Non mi pare, dipende dalle storie e dagli autori, dipende dal tipo di produzione. Vallo a dire ad autori che si sbattono per preservare punti fissi, rispettare l'opera altrui e introdurre altro materiale di cui è bene tenere conto e vedi come ti rispondono.

    La verità è che c'è continuity e continuity. C'è quella malata dei supereroi Marvel, c'è il concetto di trama orizzontale, c'è l'impostazione autoconclusiva ma con memoria storica, esistono i multiversi. Il fumetto Disney semplicemente non ha un piano di lavoro, ma al suo interno di continuity ne puoi trovare.

    Ma soprattutto. Non è nemmeno un BENE che questa mancanza di regole ci sia, eh. Altrimenti si va a finire con Guido Martina che ti racconta che Paperone si è arricchito con la pirateria seicentesca. Gente come Don Rosa ha letteralmente abusato del concetto di continuity, ma se ha avuto tanto successo è perché forse ha intercettato involontariamente un bisogno del pubblico. E il pubblico aveva questo bisogno perché i tempi cambiano, e al giorno d'oggi nessuno ha più interesse a seguire le vicende di personaggi che da una storia all'altra cambiano connotati come se niente fosse. La "continuity" che si richiede al fumetto Disney non è la follia autoreferenziale del Don, ma qualcosa di un peletto più vicino allo stile di Sisti e Artibani: memoria storica delle avventure più belle e importanti, qualche punto fisso in più nelle biografie e poco altro.

    Motivo per cui Goldensun ha ragione in linea di massima, anche se trovo che la sua ragione non si applichi al 100% in questo caso. E' bello e giusto che la Saga venga considerata, dato che è indiscutibilmente un'opera importante che ha segnato una generazione, ma non è detto che se si vuole raccontare storie ambientate nel passato si debba mantenere il REGISTRO di Don Rosa. Fausto ha un altro tono, e ben venga quel tono, che fa ridere col pastone e tutto. Al massimo si può sperare che non vada a stravolgere troppo il Don, ma non mi risulta che questo avvenga in maniera eccessiva. Giusto il primo capitolo, toh. Che è pure il meno bello.


    EDIT: se qualcuno al giorno d'oggi continua con la frescaccia di Paperone e Nonna Papera fratello e sorella all'eresia ci grido io. C'è un tempo per ogni cosa, ed è il momento che ci si aggiorni e si impari a tenere conto di quella manciata di punti fissi che nel frattempo abbiamo acquisito.
  • Goldensun ha scritto:Ma in questo caso specifico dico che un riallacciamento alla $aga avrebbe giovato alla qualità delle storie, e mi stupisco che non sia stato fatto, per i motivi che ho detto prima.

    Ripeto, non parlo di continuity ma di logica. Spero che adesso si sia capito.
    Io mi sarei piuttosto stupito del contrario, cioè se Vitaliano avesse tenuto conto della Saga scrivendo la sua serie. E non per snobberia o chissà quali principi, semplicemente perché, come ho analizzato nel mio commento, secondo me l'operazione che ha voluto compiere l'autore non voleva essere filologica, rigorosa o altro, ma solo un'excursus senza pretese (se non quelle di scatenare qualche sorriso) nell'ipotetico passato di Paperone. In quest'ottica, andare a rivedere i fatti narrati nei 12 capitoli di Life and Times e nei vari capitoli extra per scrivere storie che vi si incastrassero bene sarebbe stato un esercizio superfluo. Senza contare che sarebbe divenuto anche un esercizio di stile piuttosto inutile: il fumetto Disney ha già avuto un autore che ha basato la sua produzione sull'attenzione maniacale a quanto scritto da qualcuno prima di lui. La logica in cui confidi tu c'è già, ed è quella maturità narrativa che oggi impedisce di scrivere cose come Paperone nato nel Klondike, ci sono cioè dei punti fermi riconosciuti che non vengono stravolti, e in questo Fausto non sgarra, pur senza flirtare con il lavoro di Don Rosa.
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  • Sì però un attimo.

    - "dipende dagli autori", beh, sì. Molti autori evitano di contraddirsi. Molti altri si appoggiano a quanto fatto da qualcuno prima di loro. In buona sostanza, ognuno fa come vuole. Ciò non è continuity.

    - La continuity è una regola. Una delle tante. Assenza di continuity non significa assenza di regole. Una delle regole generali per fare del buon fumetto è mantenere la sospensione dell'incredulità. Molte storie di Martina non lo facevano. Fausto lo ha fatto.

    - Si è molto discusso se l'assenza di continuity sia bene o male. Io trovo che se non c'è un piano dell'opera e se i personaggi devono andare avanti all'infinito, la continuity sia IL MALE. Porta necessariamente a resettoni vari che trovo poco fruibili. In ogni caso, il fumetto Disney non la ha.
    Lorenzo Breda
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    Hobbes, Calvin&Hobbes

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  • Non potevo dirla meglio.

    E volevo far notare come alla fine la continuity nelle storie Disney sia più che altro un voler omaggiare le storie e gli autori migliori riproponendone i personaggi e le situazioni.
    C'è un motivo se Casty fa il seguito della DImensione Delta invece che di Topolino e il Sarcazzo scritto da Tizio Caiani nel numero duemilatrentasette.
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • LBreda ha scritto:Sì però un attimo.

    - "dipende dagli autori", beh, sì. Molti autori evitano di contraddirsi. Molti altri si appoggiano a quanto fatto da qualcuno prima di loro. In buona sostanza, ognuno fa come vuole. Ciò non è continuity.
    Considera però che il fumetto Disney è disomogeneo. Qualitativamente, intendo. Quindi ritengo che quando un lettore adulto parla delle storie di Topolino lo faccia riferendosi a determinati autori, quelli che lavorano in modo da essere leggibili anche per una fascia più matura. E guarda caso quelli sono tutti autori che, chi più, chi meno, evitano di contraddirsi. Se sai a quali santi votarti la continuity in Disney ce la trovi. Che si tratti di linee continuative Barks/Rosa, oppure Gottfredson/Scarpa/Casty, oppure i sincretisti intelligenti Sisti e Artibani, tutta gente che la continuity la usa. Nel modo giusto, in buona parte dei casi.
    - Si è molto discusso se l'assenza di continuity sia bene o male. Io trovo che se non c'è un piano dell'opera e se i personaggi devono andare avanti all'infinito, la continuity sia IL MALE. Porta necessariamente a resettoni vari che trovo poco fruibili. In ogni caso, il fumetto Disney non la ha.
    Frena. In questi casi non è la continuity ad essere il male, ma la trama ORIZZONTALE, che è un impiego specifico del concetto di continuity. Quello che ti porta a fingere di star raccontando un unica lunga storia, che a un certo punto diventa così lunga che perde struttura e non ci si crede più. I supereroi Marvel/DC funzionano così, e quindi sono costretti a rattoppi e reboot continui. Quella di SW (sia il vecchio EU che il nuovo Canone) già funziona molto diversamente, e decisamente meglio: c'è una storia della galassia raccontata per sommi capi, con un inizio e una fine. E i materiali che vanno aggiungendosi sono come espansioni plausibili circoscritte e inserite in svariati punti della timeline. Ognuna con un suo inizio e fine. Nel fumetto Disney è ancora diverso, e più che di continuity si tratta di memoria storica delle cose più importanti. Dove per cose importanti io intendo le origini, qualche nota biografica e magari non scoprire Atlantide sedici volte.
  • Mason ha scritto:C'è un motivo se Casty fa il seguito della DImensione Delta invece che di Topolino e il Sarcazzo scritto da Tizio Caiani nel numero duemilatrentasette.
    Sul 2037 c'è Artibani :elio: .

    Comunque Panaro si è rifatto a Rosa, qualche volta. SI. PUO'. FARE.
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    Ottimo lavoro.
  • max brody ha scritto:Comunque Panaro si è rifatto a Rosa, qualche volta.
    Non mi pare l'esempio più virtuoso che si potesse tirare fuori nelle argomentazioni pro continuity :P
  • max brody ha scritto:
    Mason ha scritto:C'è un motivo se Casty fa il seguito della DImensione Delta invece che di Topolino e il Sarcazzo scritto da Tizio Caiani nel numero duemilatrentasette.
    Sul 2037 c'è Artibani :elio: .
    E anche il buon vecchio Cimino... :P
    Comunque in linea di massima concordo con coloro che sostengono che vi sia una continuity nel fumetto Disney, anche perchè per me è ridicolo che in certe storie i personaggi si comportino in certe situazioni come se non le avessero mai vissute come le innumerevoli storielle di come Paperino conobbe Paperina o le varie scoperte di Atlantide (per quanto io attenda la versione di Casty su ciò). Chiaramente le esagerazioni come quella donrosiana io non le accetto tanto...
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    E nel frattempo le fumetterie hanno ricevuto a sorpresa e per un fatale errore il quinto numero della Definitive, cioé il secondo volume di Fantomius.

    Si ricomincia a fare il giro, insomma, e questa è una cosa sicuramente positiva perché dimostra la volontà da parte dell'editore di completare le collane, portandole avanti in simultanea.

    Questo secondo ciclo di Fantomius è forse leggermente inferiore al primo, che nel presentare il cast aveva tutto un altro impatto. Le storie sono sempre piacevoli, nella loro semplicità, ma meno significative. L'anello debole è la seconda, a tema egiziano, che ho sempre trovato piuttosto antiquata, mentre è decisamente più interessante quella dedicata al cinema muto. Quella ispirata a King Kong si ricorda volentieri per il cameo di Quackmore, Ortensia e Matilda, direttamente dalla Saga di Don Rosa, che dimostrano una certa attenzione da parte di Gervasio nell'inquadrare e armonizzare la sua serie in un contesto già conosciuto e amato, senza farsi in alcun modo limitare da esso. Si respira aria di bel progettino, insomma, e ancor più nella quarta storia del lotto, in cui si ripesca la parodia di Poirot e si rilancia in grande stile con Holmes, che avrà un bel ruolo nel Volume 3.

    Sarà da quel punto in poi che la serie scoprirà le sue carte, iniziando a rivelare la sua trama orizzontale, ricca di elementi e dettagli. Il bello deve ancora venire, ma nel frattempo queste storielline possono costituire un simpatico antipasto in vista delle trame più corpose che Marco ha in serbo...
  • Ho approfittato anch'io dell' "anteprima sull'anteprima al Comicon" di cui hanno inaspettatamente goduto le fumetterie italiane, e ho già fatto mio il secondo numero del Fantomius di Marco Gervasio.
    Poco da aggiungere rispetto a quanto detto da Valerio: le storie sono tutte e quattro molto buone, ancora viziate da quella autoconclusività che le rende molto a sé stanti, ma restano assai godibili e molto piacevoli da leggere, grazie alle atmosfere che l'autore romano è in grado di infondere in queste avventure. Il mistero, il fascino delle incursioni notturne, i piani imbastiti da Fantomius... tutto concorre a richiamare un po' le prime avventure martiniane del Paperinik diabolico vendicatore, riuscendo però a differenziarsi da esse e a trovare una loro identità.
    Molto bello ritrovare Hercule Paperot nella storia che chiude l'albo, primo vero segno di continuity all'interno della serie; ma non solo per questo motivo si tratta di un ritorno rimarchevole. Il personaggio appare particolarmente riuscito e fornire al ladro gentiluomo una nemesi che davvero lo metta alla prova - al contrario del buffo Pinko - fa alzare di livello il tono del racconto.
    D'altronde lo afferma Gervasio stesso nell'intervista introduttiva di 4 pagine, uno dei motivi principali che invoglia all'acquisto di ogni numero di questa testata. In questo spazio gli autori riescono a raccontare in modo completo e interessante il making of di questi cicli, e non fa eccezione anche questo appuntamento. Trattandosi della prima volta di un "secondo volume" era interessante vedere cosa avrebbe avuto da dire di diverso rispetto ad alcuni mesi fa, e la soluzione è la più ovvia: ci si concentra sulle storie pubblicate a questo giro, in modo approfondito su ciascuna di esse. Come bonus, l'autore ci regala la timeline di Dolly Paprika, con le tappe importanti della sua vita che l'hanno condotta a conoscere Fantomius. Un documento apprezzabile perché mostra l'attenzione di Gervasio verso i dettagli che rendono concreto l'universo narrativo che si sta costruendo.
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  • Mentre le edicole stanno ricevendo il quinto numero della Definitive Collection (il secondo dedicato a Fantomius), arrivato già da un mese e mezzo nelle fumetterie di tutta Italia, Anteprima ci informa che il prossimo albo della testata conterrà il secondo capitolo del Darkenblot di Casty e Lorenzo Pastrovicchio! Da metà agosto in edicola e fumetteria :)

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