[Topolino] Annata 2015

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Se è per questo pure io :P
  • non capisco perchè dare tutta quest'attenzione a una breve riempitiva,insomma,non le considero così importanti,ma forse la colpa è solo mia,che non ne capisco l'importanza...
    comunque il numero per me è fantastico,ho amato soprattutto la storia di gagnor sul borbest...bellissima,un vero inno ai sogni e a quanto sia importante conservarli (cosa che nella società di oggisi sta perdendo).
    fantastico pippo reporter e buonissima l'ultima di paperinik.
  • Il concetto di riempitiva non esiste, o perlomeno non dovrebbe esistere.

    Ci sono le lunghe e ci sono le brevi.

    E le brevi sono importanti esattamente quanto le lunghe, perché hanno uno scopo diverso.

    E come nel cinema non ci si sogna di considerare riempitivi i cortometraggi, che concorrono agli Oscar in una categoria tutta loro, non lo si dovrebbe fare nemmeno con le brevi.
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    Su Topolino 3091 troviamo "Zio Paperone e la magica fuga della numero uno" di Silvia Ziche e il prologo della nuova storia di Casty "Topolino e l'impero sottozero".
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
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    Su Topolino 3092 torna Atomino nella prima imperdibile puntata della nuova storia di Casty "Topolino e l'impero sottozero".
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • Posso dire che Casty rulla? Perché rulla.
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • I riflettori sono tutti puntati sul primo episodio di Topolino e l'impero sottozero di Casty, chiaramente, per quanto riguarda Topolino #3092.
    Inizio però con una nota polemica: declassare in seconda posizione e senza l'onore della copertina il primo capitolo di un “kolossal” come questo è un trattamento che ritengo ingiusto e che dimostra come l'exploit dell'aver dedicato pochi mesi fa un volume intero all'autore sia stato un fuoco di paglia. A questo inoltre si aggiunge che le prossime due puntate vengono accorpate sul prossimo numero, come se la storia fosse qualcosa da sbolognare al più presto. Certo, su questo numero c'è un'intervista a Casty e la copertina dedicata c'è per il “Topo” della prossima settimana, ma nel complesso mi sembra ci siano poche differenze rispetto a quando avevano pubblicato in due numeri e con poco clamore le quattro puntate della Marea dei Secoli o rispetto ai tempi del Mondo che Verrà, in cui Papertotti aveva scippato l'onore della cover del primo episodio. E onestamente pensavo di aver colto segnali diversi negli ultimi tempi.

    Anche perché, se la posizione privilegiata del numero la prende una storia importante, magistrale, memorabile posso anche capirlo... ma Paperinik e il mistero del falso che è vero è una storia davvero deludente per il lettore. Lo spunto iniziale che, impegnandomi, riesco a intravedere è valido e interessante: il problema della diffusione di bufale online, un cancro contro cui è giusto avvertire gli utenti più giovani del web. Peccato che il tema sia annacquato in una sceneggiatura poco riuscita, dove l'inserimento dell'alter ego papero di Stefano Bollani è del tutto gratuito e dove spesso i passaggi risultano confusi.
    Macchetto infila un paio di momenti umoristicamente parlando molto efficaci e divertenti (“2+2 = gnoppo” e i paroloni di Archimede mi hanno fatto ridere forte), ma l'ossatura della storia nel complesso è fragile, fino a sfociare nell'improbabile finale in cui i vari personaggi di Paperopoli confessano assurdi “segreti intimi” che non rendono giustizia a loro e neanche ai lettori.
    La storia viene salvata dagli strepitosi disegni di Paolo Mottura, che qui si concentra nel realizzare la sua versione del world wide web, una visione classica ma apprezzabile. Ottimo anche il design dei personaggi, e i tratteggi d'atmosfera della quarta vignetta di pagina 18 o della quadrupla di pagina 35, molto d'effetto.

    A seguire troviamo Zio Paperone il vecchio debito, che sembra quasi scritta da Vito :P invece è una buona prova di Alessandro Mainardi, che tratteggia uno Zione umano e sensibile, che ha in grande considerazione una vecchia amicizia e che non disdegna di tornare nei luoghi della propria giovinezza, anche senza motivazioni finanziarie. Francesco Guerrini fa uno splendido lavoro e il suo stile raffinato dà una marcia in più alla storia.
    Il nuovo Andiamo al Cinema fa della brillante e insospettabile satira che esula dal semplice genere cinematografico, andando a fare della sottile ironia su episodi di mazzette, corruzione, appalti, giornalismo d'assalto che cerca di disinnescare tutto ciò e le pene farlocche a cui troppo spesso i criminali vanno incontro. Peccato per i disegni di Asteriti, che presenta un tratto sempre più involuto e poco digeribile, leggibile e distinguibile, almeno per quanto mi riguarda.
    Chiude il numero una strana storia con Paperino e Paperoga bikers, che con le loro moto truccate vanno ad un raduno di motociclisti. What?!? Be', dai, do atto a Gabriele Panini di aver avuto un'idea piuttosto originale e potenzialmente molto buona, è un peccato che lo sviluppo poi ricada in un classico cliché visto troppe volte in troppe declinazioni possibili. Una storia riuscita per metà, a mio avviso, anche se in alcuni frangenti i caratteri dei due protagonisti mi sono sembrati leggermente out of character. I disegni di Giorgio Di Vita appaiono piuttosto ingessati e privi della vitalità che avrebbe giovato alla storia nel suo complesso.

    Ma come dicevo all'inizio, il piatto forte è Topolino e l'Impero Sottozero di Casty!
    Per la seconda storia della cosiddetta “trilogia di Atomino”, l'autore non si risparmia e getta le basi per quella che promette di essere una grande avventura: una leggendaria città abitata un tempo da una civiltà avanzata, uno staterello dell'area russa (la Gelonia) che ambisce a rintracciare quella città e un misterioso individuo dai “raggelanti” ;) poteri!
    Senza contare la presenza femminile di turno, un'affascinante e giovane campionessa di pattinaggio sul ghiaccio, che pare essere anche “qualcosa di più”.
    La componente mitologica richiama immediatamente il classico motore delle grandi avventure alla Indiana Jones: in questo caso una città perduta che si narra fosse abitata da un popolo antico ma molto progredito tecnologicamente serve perfettamente quell'afflato di avventura in cui Topolino e Atomino respirano sempre con gioia, e la combinazione di questo elemento “archeologico” con i loschi propositi della Gelonia garantisce una storia avventurosa e piena di misteri da svelare.
    Già in questo primo episodio non mancano scene mozzafiato, come la fuga dei personaggi inseguiti da automi di ghiaccio, con un'ottima costruzione della tavola al servizio dell'azione (pagina 62). Subito dopo la narrativa di Casty sdrammatizza con il taxi di gomma, e già solo queste pagine potrebbero dimostrare la capacità affabulativa dell'autore.
    Casty inoltre prosegue i suoi propositi di recupero di personaggi storici ma dimenticati: è il turno di Nataniele Ragnatele, l'antiquario creato da Romano Scarpa per Topolino e Bip Bip alle sorgenti mongole (che, guardacaso, era la seconda storia dell'artista con Atomino come co-protagonista! ;) ). Il vecchio studioso non appare come una presenza gratuita, ma è funzionale allo svolgersi degli eventi, visto che fin d'ora è d'aiuto a Topolino nel chiarirgli le idee su questa città, chiamata Agarthi.
    Insomma, tanta carne al fuoco e non vedo l'ora di vedere cosa succederà!

    - ATTENZIONE - MESSAGGIO IMPORTANTE - SPECIALE IMPERO SOTTOZERO! -
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    A tal proposito, sono felice di informare fin d'ora tutti gli utenti che Casty si è reso disponibile - a storia conclusa, fra una settimana - a rispondere a domande e curiosità che emergeranno dai lettori della Tana del Sollazzo, riferite all'Impero Sottozero. Molti dei dubbi nati dalla lettura di questo primo episodio troveranno spiegazione nelle prossime due puntate, ma quelli che ancora ci affliggeranno relative allo svolgimento, alle ricerche e agli studi effettuati dall'autore, alla realizzazione grafica etc. potranno trovare risposta grazie alla gentilezza dell'autore, che ringrazio fin d'ora per la disponibilità che ancora una volta mostra verso il nostro forum.
    Appuntamento fra una settimana, dunque!
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  • Valerio ha scritto:Il concetto di riempitiva non esiste, o perlomeno non dovrebbe esistere.

    Ci sono le lunghe e ci sono le brevi.

    E le brevi sono importanti esattamente quanto le lunghe, perché hanno uno scopo diverso.

    E come nel cinema non ci si sogna di considerare riempitivi i cortometraggi, che concorrono agli Oscar in una categoria tutta loro, non lo si dovrebbe fare nemmeno con le brevi.
    vabbe ma io intendo che le ho sempre considerate in maniera mooolto minore rispetto alle storie più lunghe. poi boh sarò scemo io (e penso sia anche altamente probabile) xD
  • Tu considera la carriera di Barks :P
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    Su Topolino 3093 troviamo la conclusione di "Topolino e l'impero sottozero", il nuovo capolavoro di Casty.
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • Speciale Impero Sottozero
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    Come anticipato la scorsa settimana, ora che si è conclusa la lunga storia di Casty Topolino e l'Impero Sottozero, quanti di voi abbiano dubbi, domande o curiosità sulla realizzazione dell'avventura o sullo sviluppo della trama possono provare a chiarirsi le idee direttamente dall'autore.
    Casty si è infatti reso disponibile a rispondere alle eventuali domande che sorgeranno nei lettori dopo aver concluso la lettura dell'Impero Sottozero e che verranno postate in questo topic.
    Fatevi avanti, dunque: è sempre un privilegio avere la possibilità di confrontarsi con l'autore di una storia sulla sua opera, e Casty è uno di quei fumettisti che dà risposte approfondite sul proprio lavoro.
    Ringraziando anche pubblicamente Casty per la disponibilità, ricordo che gli interessati possono postare le loro domande da oggi fino a sabato. :)
  • Ciao,

    spero sia il thread giusto. Vorrei scrivere su l' "Impero sotto zero" di Casty.
    Innanzitutto complimenti a Casty per la storia, e la grafica. Una gioia per gli occhi. Complimenti. La storia bella, ma direi, forse i disegni di più. Personale parere. Certe scene a zerograd di sipirazione sovietica e certe macchine, e certe espressioni.. deliziose! Mi comprerei i disegni originali fossero disponibili!

    Casty è sicuramente un grande, e per ora tra i nuovi troneggia, per me, assieme a Ziche (ok non e' nuova ma per me sì, contate che sono over 40..abbiate pietà)

    Ora faccio una domanda che sarà curiosa per i più: da un po' di tempo osservo i comprimari delle storie del topo: mi sono abbonato su iPad da 3 o 4 anni. A parte i soliti comprimari standard, trovo che i comprimari del mondo animal-antopomorfico di Topolina e Paperopoli siano "fuori universo", in pratica secondo me sono tutti troppo poco animalizzati.. troppo umanizzati..

    Mi spiego:
    - a paperopoli spesso ci sono esseri umani paperizzati, con semplice aggiunta di becco (ochesco, paperesco, o gallinaceo). Ma sono sostanzialmente umanoidi, nella forma del viso e del corpo. Idem per i piedi. Si prende una caricatura, si appiccica un becco e via.. E non hanno portapiume! Li trovo terribili, ad esempio nelle storie a tema, tipo calciatori o cantanti o... avete capito. NOn come l'arturo brachetti di Ziche, che è paperizzato
    - poi ci sono i personaggi umani tout court..
    - a topolinia ci sono esseri umanoidi con solo il tartufi (quando basta) e orecchie umane. Non come, per dire, Nataniele, che ha orecchie "canine".
    - poi ci sono personaggi con nasi umani ecc..
    - rarissimi poi sono i personaggi di altre razze animali, e quando li trovo in giro e' una gioia per gli occhi (il giudice gufo, qualche orango, alligatore..).

    Ora chiedo a Casty: come mai la protagonista Tabia e la cattiva Aljoska sono quasi umane, ancorché bellissime, con solo un accenno di tartufetto (o ogni tanto no)..
    e poi il conte alla fine è totalmente umano!! C'e' un motivo?
    Come si configura dentro l'universo disneyano? Dove tutti sono animaletti antropomorfizzati??

    Ok e' una domanda strana, ma mi turba. Seriamente :)
  • Per Casty.
    -qual è stata la vignetta più difficile da disegnare?
    -Quali sono state le maggiori fonti di ispirazione per questa storia?
    -su quali temi si è voluto concentrare maggiormente nella stesura di questa storia?
    -ma Aljoska... Algioska.. Algida... quella tipa lì e i suoi uomini che fine hanno fatto?
    -e quelli del Consiglio che sono stati congelati? :oO:

    Queste tre riguardano più il futuro che la storia in sé, ma sono comunque collegate in qualche modo alla storia.
    -le sottotrame scartate da questa storia potranno vedere la luce in qualche futura storia o sono destinate a rimanere in un cassetto?
    -La vignetta finale della storia è solo una battuta tanto per, o magari c'è qualcos'altro che bolle in pentola, magari una certa archeologa con le trecce... che hai anche citato nell'intervista relativa alla storia?
    -quanti anni dovremo aspettare prima di vedere la Città senza cielo? :P
  • Topolino e l'Impero Sottozero è sicuramente una delle storie più ambiziose e complesse di Casty. Mondo che Verrà, Isola di Quandomai, Marea dei Secoli, Ombronauti... tanti kolossal di largo respiro e dalle trame ricche, ma l'Impero Sottozero gode di una sceneggiatura ancora più raffinata e complessa, che nella seconda e nella terza parte della storia eleva la stessa al rango di istant classic.
    Dapprima l'autore si impegna a mostrarci il clima (non solo in senso letterale :P ) che si respira a Zerograd, quello tipico dei regimi dittatoriali. È quando ci si focalizza sulla coraggiosa sortita di Topolino, Atomino e Nataniele che la storia inizia a svelare alcuni dei misteri che ne stanno alla base. Unico neo di quest'opera è forse il modo in cui veniamo a conoscenza della verità sul popolo degli Iperborei e sulle “origini” da cattivo del Conte Dragpo, un lungo “spiegone” di Tabìa che era però necessario per dare conoscenza di quegli eventi. E comunque il discorso avviene in modo naturale, con la ragazza che parla ai protagonisti, senza soluzioni pacchiane come il cattivo che parla ad alta voce da solo :P Quindi lo stratagemma è del tutto legittimo.
    A questo punto tutto è pronto per il gran finale, dove si punta alto con un reale rischio di assiderazione per Topolino e amici, un'epica battaglia (drammatica nel suo sbilanciamento) tra i pacifici abitanti di Baluar e le truppe della Gelonia, l'inizio di una vera nuova glaciazione sventata per un soffio e un colpo di scena finale che ribalta in modo armonico e “dolce” buona parte di quanto appreso fin lì.
    La storia si presenta quindi come un insieme di tanti elementi presi dalla realtà da leggende tramandate in vario modo, il tutto modellato all'interno di un'epica avventura densa di pericoli che prende poi la piega di una bella favola, dove [spoiler]l'amore può anche pervertirsi in conseguenze ben poco positive.[/spoiler] Non c'è che dire, una storia densa di significati e di elementi apprezzabili :)
    A margine: ottimo lo stratagemma del raffreddore che inibisce i poteri di Atomino, che funziona brillantemente per limitarne l'onnipotenza in grado di risolvere ogni guaio, e splendidi disegni.
    Infine, mi si perdoni per la mia "insopportabile mancanza di fede" :P della settimana scorsa: per quanto alcune pose di Mickey continuino anche stavolta a sembrarmi un po' troppo rigide, in queste due puntate ci sono delle vignette spettacolari, dove Casty si sbizzarrisce nel creare ambienti, edifici e sfondi davvero splendidi, esteticamente appaganti, tornando all'ottima prova che in tal senso aveva fornito con certe scene della Marea dei Secoli e migliorandosi anche rispetto ad allora. Wow.

    Mi fa piacere anche il trattamento che stavolta viene riservato alla storia: tra cover, editoriale della direttrice e lungo articolo che spiega tutti i riferimenti che Casty ha preso dalla storia e da leggende esistenti, non ci si può lamentare. Resta la considerazione che a mio avviso la copertina dedicata avrebbe avuto più senso settimana scorsa, e che personalmente avrei goduto di più se le tre puntate fossero state suddivise in tre numeri (il finale del secondo episodio è da... brividi :P e restare con un tale cliffhanger per una settimana sarebbe stato delizioso), me eviterò di fare il precisino della fungia ;)

    Paperina e il Viaggio Impossibile e Paperino e il Selfie Definitivo sono due brevi molto simili: entrambe si concentrano su delle situazioni quotidiane e attuali, problemi reali in cui tutti possiamo trovarci. Mazzoleni si concentra sulle scocciature che si possono incontrare in metropolitana, impedendo a Paperina di leggersi in pace il proprio libro durante il percorso, mentre Cirillo parla della moda dei selfie, dove Paperino vive come un dramma il suo non essere celebre sulla versione paperopolese di Instagram. Nel primo caso l'idea è buona ed è portata avanti in modo tranquillo, senza particolari guizzi e sfruttando i topos classici di uno scenario del genere, ma il risultato è piacevole da leggere; nel secondo siamo di fronte a qualcosa di più elaborato, e lo si evince dai riferimenti reali (il selfie delle star di Hollywood agli Oscar 2014, Leonardo di Caprio – qui in versione papera – vittima del non aver mai vinto la preziosa statuetta) e dall'ironia dei nickname che i Paperi avrebbero sul social, alcuni davvero geniali, che mi hanno regalato diverse risate.
    I disegni di Asaro e Picone non sono male: tratti interessanti, un po' strani in alcuni casi ma non male.

    Chiude l'albo Carlo Panaro, che scrive una storia viziata da due presupposti di base non molto originali né entusiasmanti: i Bassotti che rubano la Numero Uno per ricattare Paperone e la prevedibile alleanza dello Zione con Amelia per riottenere il decino. Uff, l'alleanza col nemico.
    Belli i riferimenti rispettosi dell'universo narrativo paperopolese come il Castello del Duca Pazzo, la vignetta finale che ricalca l'apertura della barksiana Disfida dei Dollari e il Consiglio delle Streghe, ormai canonizzato; bene anche la volontà di riconfermare lo spessore dello spirito combattivo e vincente di Paperone; ma la trama, quello che succede e quello che i personaggi devono fare purtroppo sono elementi che risultano poco convincenti e solidi. Sembra quasi, in alcune scene, che tutto fili come da "copione" in una storia di questo tipo, e i disegni di Baldoni non aiutano molto, ahimè.


    Qualche domanda per Casty ce l'ho anch'io :)
    • Gelonia: dove si trova esattamente questo staterello? Vicino alla Russia, come sembra di intuire dal clima e dal setting della vicenda?
    • Perché hai voluto ripescare il personaggio di Nataniele Ragnatele?
    • A cosa ti sei ispirato graficamente per rappresentare l'aspetto di Agarthi? Solo alle immagini che circolavano nelle leggende o anche ad altro?
    • ome ti sei imbattuto nelle leggende che sono servite come base per l'Impero Sottozero? E quali sono stati i passaggi di “rimasticazione” per utilizzarle in una storia di Topolino?
    • È stato difficile tornare a muovere Atomino? Come si utilizza un personaggio praticamente invincibile, e come ti è venuto in mente lo stratagemma per inibirne temporaneamente i poteri?
    • Aljosca è ora l'unica governatrice della Gelonia? L'esperienza vissuta in questa storia ha mitigato i suoi propositi belligeranti?
    • Come faccio ad avere un Puki anch'io? :P
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Un'altra domanda per Casty..


    Atlantide???Siiiii ti prego!! Che gia' siamo orfani di Indiana Jones and the Fate Of Atlantis (bellissimo, ma solo un gioco..) non toglierci anche questo! :)
  • L'ho letta e.... O_O

    Credo possiamo dire che per respiro, registro e complessità siamo dalle parti della Marea dei Secoli se non oltre.

    Ho visto un autore completo. Non solo nel senso di testi e disegni, ma proprio di narrazione completa, in cui azione, umorismo, disegno e soprattutto ogni tassello si va a compattare in un tutt'uno armonico. E forse stavolta era più difficile di altre, dato il gran numero di storyline presenti, per un mistero che si dipana dalla preistoria fino ai giorni nostri, con due importanti tappe nel '700 e nel 2009. Un puzzle davvero difficile da far tornare, e invece il Casty ci è riuscito senza imperfezioni, buchi e quant'altro.

    Anzi, ci ho visto anche un'evoluzione strutturale qui. Lo spiegone che ricuce ogni cosa avviene nel secondo episodio... e non pesa. Non si avverte come invadente, perché l'attenzione è spostata sull'azione e... sullo spiegone stesso, che viene accompagnato da disegni, scenari e una mitologia veramente affascinante. Tutti quegli animali di ghiaccio sono pura poesia visiva, colpiscono la fantasia e mantengono alta l'attenzione. E nel contempo sgrombrano la strada per un terzo episodio avventuroso in cui si raggiunge un climax... che a sua volta ci restituisce pure un controspiegone che è la ciliegina sulla torta.

    E a me vedere il caos farsi ordine fa sempre un certo effetto...


    Bé, ecco le domande con cui contribuisco al botta e risposta:

    -. Uè, Casty, mi sono accorto rileggendo storie come Le Borbottiglie di Avaloa e Il Mondo Che Verrà che graficamente... sono un po' diverse rispetto all'Impero Sottozero. In quest'ultima storia ho infatti visto un chinaggio più marcato, con linee più spesse anche per quanto riguarda i personaggi in lontananza. Al contrario in vignette come quella del volo sul Puka e l'arrivo alle porte di Agarthi il tratto si fa finissimo, puntando ad un effetto a mio avviso spettacolare. Puoi spiegare i motivi per cui abbiamo questa difformità stilistica?

    -. Atomino che prende il raffreddore e diventa debole è un omaggio a Poldino Spaccaferro di Peyo?

    -. Ma non doveva morire Pippo?

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  • Speciale Impero Sottozero
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    Come promesso, siamo a pubblicare le risposte di Casty alle domande espresse in questo topic!
    Il micromondo degli appassionati disneyani è ancora esaltatissimo, a giorni di distanza, dalla qualità complessiva di Topolino e l'Impero Sottozero: quale momento migliore per soddisfare alcune curiosità sui vari aspetti della storia?
    Grazie alla disponibilità di Casty è possibile!
    Ecco quanto ci ha fatto pervenire l'autore.

    Ebbene, eccoci qua per il botta e rimbrotta con le birbe del Sollazz', grazie al tramite del pertinace Bramo.
    Dal numero esiguo di domande deduco che la storia è risultata bella, altrimenti se era brutta ci sarebbe stata una salva di "eh ma peeeerchè quest' e ah ma peeeeeerchè quell' "

    ... ah ah scherzo ovviamente, comunque visto che le domande sono tutte buone, anche le risposte saranno buone e non vi faccio gli scherzetti.

    Zontar: Come mai la protagonista Tabìa e la cattiva Aljoska sono quasi umane, ancorché bellissime, con solo un accenno di tartufetto (o ogni tanto no)... e poi il conte alla fine è totalmente umano!! C'è un motivo? 
Come si configura dentro l'universo disneyano, dove tutti sono animaletti antropomorfizzati??

    Casty: Aljoska è un animaletto antropomorfizzato, giacchè ha sempre il tartufetto. Piccolino e a punta, ma comunque ce l'ha. Tabìa invece ce l'ha "dipinto", per celare la sua natura Crion: e anche dopo essersi struccata, un po' di nero le resta (considera inoltre che, nelle vignette piccole, appare comunque nero).
    Il conte è invece totalmente umano proprio per sottolineare la differenza che c'è tra i Crion (una razza DIVERSA) e gli "animali antropomorfizzati" che oggi abitano la Terra.



    Zontar: Atlantide???Siiiii ti prego!! Che già siamo orfani di Indiana Jones and the Fate Of Atlantis (bellissimo, ma solo un gioco...), non toglierci anche questo!

    Casty: Eh, ad Atlantide Topolino ci andrà ma... non con Atomino e Nat. La prossima avventura di Topolino e Atomino avrà infatti tutt'altro tono. È invece probabile che si ricomponga il trio Topolino-Pippo-Eurasia, che avevamo lasciato proprio con la promessa di ritrovare Atlantide.



    Topolino Sbarazzino: Qual è stata la vignetta più difficile da disegnare?

    Casty: So che tutti pensano a quelle con le architetture e i panorami, ma in realtà... la più difficile è stata questa pagina: fatta e rifatta un sacco di volte, fino a che non sono riuscito ad azzeccare tutte le espressioni e le pose.
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    Topolino Sbarazzino: Quali sono state le maggiori fonti di ispirazione per questa storia?

    Casty: Oltre a quelle citate nei redazionali sul giornalino (misteri e leggende varie), c'era alla base l'idea di fare una "fiaba moderna", che contenesse quindi gli elementi tipici delle fiabe (principi e regine, animaletti magici, mostri etc.) e che però fossero tutti ricondotti a una logica razionale e scientificamente plausibile.
    Se devo citare la "scintilla" che ha dato il via a tutto ciò: direi... i titoli di testa del film Nausicaa.

    Ogni tanto me li riguardo perchè hanno una potenza evocativa incredibile, in 4 minuti raccontano una storia spaventosa e allo stesso tempo affascinante. Nel mio piccolo, ho cercato di fare qualcosa di simile nelle pagine in cui Nat racconta la scomparsa degli Iperborei.


    Topolino Sbarazzino: Su quali temi si è voluto concentrare maggiormente nella stesura di questa storia?

    Casty: Su Topolino ho risposto "il tema dell'amicizia", ma qui posso essere più specifico: mi interessava mostrare come, nei conflitti, ci siano "i buoni e i cattivi" da entrambe le parti, e la ragione non sta mai da una parte sola. E, soprattutto, che si può e si deve convivere pacificamente, utilizzando il poco tempo che ci è dato per costruire e non per distruggere.
    Apro il giornale e leggo di guerre, crimini e polemiche... Pensa se tutta questa smisurata"energia negativa" venisse incanalata in qualcosa di positivo: la Terra diverrebbe un paradiso.



    Topolino Sbarazzino: Ma Aljoska... Algioska.. Algida... quella tipa lì e i suoi uomini che fine hanno fatto?

    Casty: Ho letto anche sul Papersera che tutti desideravano un finale più... degno, per Aljoska. E invece l'ho fatto apposta: Aljoska è cattiva, ma talmente cattiva cattiva e carognetta, che non merita nemmeno un duello finale! Anzi, fuori dalle balle, 'chè la scena è di Dragpo e Tabìa :)
    A questo proposito mi vengono in mente due film con anomale "uscite di scena del cattivo" (ocio spoiler!): uno è Equilibrium, lì c'è un cattivo tostissimo che si bulla per tutto il film e alla fine Christian Bale lo fa fuori in un nanosecondo, proprio perchè non era il duello il fulcro del finale; l'altro è Open Range, e anche lì c'è un pistolero presuntuoso e cattivo che alla fine Kevin Costner stende con un colpo solo mentre sta ancora parlando, proprio perchè... indegno di una fine migliore.
    I Geloniani, abbiamo visto, se la son data a gambe, abbandonando quindi lo Skiantamura dentro Agarthi: senza la consulenza di Dragpo e senza cristalli non saranno più un pericolo per nessuno.



    Topolino Sbarazzino: E quelli del Consiglio che sono stati congelati?

    Casty: Se sei piccolo: no no, li stanno scongelando col phon.
    Se sei grande: ah ah sì, sono schiattati :)



    Topolino Sbarazzino: Le sottotrame scartate da questa storia potranno vedere la luce in qualche futura storia o sono destinate a rimanere in un cassetto?

    Casty: Eh, questo è un bel dilemma: le sottotrame scartate erano molto carine, ed era molto avvincente anche il what if... quindi, che fare? La cosa certa è che, anche se dovessi trovare il modo di utilizzarle, non avranno mai lo stesso impatto della storia già uscita. Diciamo che, ecco, sarebbe bello, quando sarò vecchio e stanco, riprenderle a corredo magari di una ripubblicazione dell'Impero sottozero.
    Una delle più interessanti riguardava l'infanzia di Aljoska, che già da piccola era pestifera, combinava guai e dava la colpa al gatto, guardava i film di principesse Disney e si costruiva una corte di pupazzi di neve che maltrattava, sognandosi regina. Tutto questo pezzo era molto divertente, però sviava molto dalla trama (ed era oltremodo superfluo): inoltre la rendeva simpatica, e io invece volevo che fosse una carogna irredimibile.



    Topolino Sbarazzino: La vignetta finale della storia è solo una battuta tanto per, o magari c'è qualcos'altro che bolle in pentola, magari una certa archeologa con le trecce... che hai anche citato nell'intervista relativa alla storia?

    Casty: Vedi sopra. Mi piacerebbe davvero un sacco riprendere e CHIUDERE il ciclo di Atlantide.


    Topolino Sbarazzino: Quanti anni dovremo aspettare prima di vedere la Città senza Cielo?

    Casty: Due? Boh, l'idea sarebbe di prepararla per il 2017 ma, si sa, ci sono sempre un sacco di cose da fare nel mezzo...



    Bramo:
    ...
    Casty: Aaah, Bramo, eccolo qua, grr: mi hanno spiato che hai scritto in giro per i forum che i miei personaggi sembrano inamidati. Ok, tu mostrami almeno due vignette in cui sembrano inamidati, e io ti do ragione.

    Bramo: Prima puntata, pag 61, quarta vignetta;
    Terza puntata, pag 85, quinta vignetta.

    Casty: Ah uh acc... ok, hai ragione.


    Bramo: Gelonia: dove si trova esattamente questo staterello? Vicino alla Russia, come sembra di intuire dal clima e dal setting della vicenda?

    Casty: Ho volutamente omesso precise indicazioni sull'ubicazione proprio per evitare che qualcuno polemizzasse... È comunque abbastanza palese, per chi sa leggere tra le righe, che si tratta di uno staterello dell'ex Unione Sovietica.


    Bramo: Perché hai voluto ripescare il personaggio di Nataniele Ragnatele?

    Casty: Tecnicamente, mi serviva un "supporto culturale" per Atomino e Topolino: un prof anziano, esperto di storia, e anche... "accondiscendente e al contempo titubante" riguardo la prospettiva di ficcarsi nei guai.
    Senza bisogno di andarselo a inventare, Romano Scarpa l'aveva già creato: Nataniele era perfetto per questo ruolo.



    Bramo: A cosa ti sei ispirato graficamente per rappresentare l'aspetto di Agarthi? Solo alle immagini che circolavano nelle leggende o anche ad altro?

    Casty: Per anni (e secoli, e millenni... :) :P ) ho raccolto tutte le immagini che trovavo in rete e che più si avvicinavano a quella che era la mia idea grafica di Agarthi, ovvero un mondo bianco e glaciale ma non squallido e desolato, bensì ricco di dettagli, con enormi colonne lavorate, qualcosa che richiamasse l'architettura rinascimentale ma con contaminazioni grafiche di tutte le altre culture. Mi piaceva inoltre l'idea che i Crìon, persone e animali, durante il letargo divenissero quasi tutt'uno con le architetture. Questo serviva anche a creare un'estrema tensione nel momento in cui lo Skiantamura si addentra tra le navate, facendo pensare "brr, e se adesso 'sti qua si svegliano li fanno fuori tutti!"


    Bramo: Come ti sei imbattuto nelle leggende che sono servite come base per l'Impero Sottozero? E quali sono stati i passaggi di “rimasticazione” per utilizzarle in una storia di Topolino?

    Casty: Si tratta per lo più di leggende abbastanza note, per cui più che imbattermici ho selezionato e poi approfondito quelle che tornavano utili alla storia. Scremando all'uopo le cose inopportune, giacchè per esempio è cosa abbastanza risaputa che, prima dei Geloniani, Agarthi già attrasse a suo tempo l'attenzione dei nazisti di Hitler. Gli Almas, per esempio, sono ispirati a queste pitture rupestri:
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    Ho anche un po'... barato qua e là, visto che l'originale pittura rupestre di cui parla Nat è questa, quindi senza gli uomini primitivi:
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    Altre immagini ispiratrici sono queste, nella pittura rupestre si può intravedere un unicorno (con un po' di immaginazione):
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    Bramo: È stato difficile tornare a muovere Atomino? Come si utilizza un personaggio praticamente invincibile, e come ti è venuto in mente lo stratagemma per inibirne temporaneamente i poteri?

    Casty: Il problema con Atomino è che, essendo invincibile, lui potrebbe chiudere una storia già alla terza vignetta: due sgherri portano via Tabìa? Ok, lui li fulmina e ...finita la storia.
    Bisogna quindi giocare sul fatto che Atomino è (perchè lo è) un bambino, e un bambino buono, educato e responsabile: quindi non è che fulmina e strafulmina tutti a caso, anzi, riserva i suoi poteri solo per le situazioni d'emergenza.
    Il..."raffreddore atomico" mi è stato ispirato da un articolo sul congelamento degli atomi o qualcosa del genere, per cui cascava a fagiolissimo col fatto che Dragpo può manipolare il gelo e congelare le cose.
    Non era proprio questo l'articolo, ma eccolo qua: http://uanews.org/story/freezing-electrons-flight



    Bramo: Aljoska è ora l'unica governatrice della Gelonia? L'esperienza vissuta in questa storia ha mitigato i suoi propositi belligeranti?

    Casty: No, Aljoska si è trasferita in Italia e sta rapidamente scalando i vertici del partito a cui si è iscritta.


    Bramo: Come faccio ad avere un Puki anch'io? :P

    Casty: Occhio che, se d'estate ti piacciono le granite, magari potresti già averne mangiato uno ah ah! :asd:



    Valerio: Uè, Casty, mi sono accorto rileggendo storie come Le Borbottiglie di Avaloa e Il Mondo Che Verrà che graficamente... sono un po' diverse rispetto all'Impero Sottozero. In quest'ultima storia ho infatti visto un chinaggio più marcato, con linee più spesse anche per quanto riguarda i personaggi in lontananza. Al contrario in vignette come quella del volo sul Puka e l'arrivo alle porte di Agarthi il tratto si fa finissimo, puntando ad un effetto a mio avviso spettacolare. Puoi spiegare i motivi per cui abbiamo questa difformità stilistica?

    Casty: Dopo innumerevoli scontri verbali e anche fisici con l'amico e inchiostratore Miky Mazzon dovuti al fatto che lui dice che io non so disegnare e io che lui non sa inchiostrare, abbiamo deciso che se voglio le cose fatte "un po' così e un po' colà" me le devo fare da solo. Per questo motivo la storia è per buona parte inchiostrata da me, e appunto qua e là si nota una difformità di segno...
    Il fatto è che questa è una di quelle rare storie che disegno in cui il tono è abbastanza serioso, per cui qui non funziona la regia "alla Gottfredson" fatta di inquadrature semplici e di gag, ma bisogna un po' darsi da fare per rendere l'atmosfera "epica", e quindi meno pupazzettosa del solito.
    A mia discolpa posso dire, per chi vede incertezze nei segni e nelle pose, che non è semplice "riprendere la mano" dopo mesi passati a scrivere e sceneggiare: sicuramente acquisirei più scioltezza e sicurezza, e avrei modo di evolvere il segno, se disegnassi più costantemente.



    Valerio: Atomino che prende il raffreddore e diventa debole è un omaggio a Poldino Spaccaferro di Peyo?

    Casty: No, vedi risposta a Bramo.


    Valerio: Ma non doveva morire Pippo?

    Casty: Eh, tutta la parte in cui Pippo irrompe a Zerograd con un Uzi e fa fuori le guardie venendo però infine congelato e spataccato come il T-mille mi è stata inspiegabilmente censurata, per cui magari la prossima volta, dai. Peccato però, perchè era una uscita di scena molto buffa e divertente, molto in linea col personaggio.

    ...scherzooooooo ovviamente!!



    Casty: Altre risposte a domande che mi sono giunte in privato:
    • No, Dragpo nella grotta è squagliato per colpa del caldo: le avances di Aljoska non c'entrano niente.
    • No, non farò un sequel con Aljoska in bikini esiliata a Cuba.
    • Sì, anch'io tra una biondina piagnucolina tanto buona e che ti ama e che però ti squaglia (e se la squaglia) se le tocchi le sue cose, e una moretta losca che però sai con chi hai a che fare, preferisco la seconda.
    • No, nella seconda vignetta di pag 31 della seconda puntata Topolino NON sta sbirciando.
    • Ok, Manuel the wrestler, mi dispiace che sei rimasto malissimo perchè Dragpo e Tabìa non si sposano e quindi ti ho fatto questo disegnino:
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    Grazie, ciao a tutti!
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    Su Topolino #3094 troviamo ben due storie di grande rilievo: la prima parte dell'Isola del Tesoro, trasposizione disneyana del romanzo di Robert Louis Stevenson realizzata dai nostri amici Teresa Radice e Stefano Turconi, e Dylan Top in: l'alba dei topo invadenti, parodia del bonelliano Dylan Dog su soggetto di Roberto Recchioni (attuale curatore della testata), sceneggiata da Tito Faraci e disegnata da Paolo Mottura.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Numero ricco, importante, sfaccettato, il 3094.
    Dylan Top in: l'alba dei topi invadenti è una storia su cui mi sento di dire una cosa: raggiunge in pieno l'obiettivo che si era prefissata.
    Per quello che appare l'operazione, infatti, a partire dagli annunci fino agli articoli di corredo presenti nell'albo stesso, Dylan Top si configura come un grande omaggio al personaggio di Dylan Dog, prendendo in considerazione il primo mitico numero della testata bonelliana. Per questo commenti che si concentrano sullo svolgimento della trama non centrano secondo me il nocciolo della quetione. Anche chi lamenta che solo i fan dell'indagatore dell'incubo possono fruire della storia non mi trova concorde: al di là del fatto che L'alba dei morti viventi è un classico che, in un modo o nell'altro, è nazional-popolare, il redazionale che confronta le varie scene dell'originale con la parodia disneyana dovrebbe bastare a dare le giuste coordinate. Resta poi il fatto che la sceneggiatura scritta da Tito Faraci risulta comprensibile anche di per sé, per quanto sicuramente la conoscenza del contesto offre un “di più” di notevole importanza.
    Detto questo, da fan dylaniato dell'ultim'ora, ho gradito questo racconto. Pippo-Groucho è il personaggio che beneficia forse maggiormente del trattamento, e quello in cui Tito può divertirsi maggiormente a riversare la sua comicità verbale. Comicità che è il tratto distintivo dell'intera avventura, un registro che l'autore ha perseguito volutamente approcciandosi a questo divertissement, che trova nel notare le similitudini tra Topolino e Dylan Dog – e nel riderne – il proprio scopo.
    Ho apprezzato anche le pennellate di metafumetto :)
    L'idea (nata da Roberto Recchioni) di utilizzare i “topi invadenti”, intesi come persone patologicamente rompiscatole, al posto degli zombie è azzeccata: Dylan Dog, per quel che ne so, ha sempre voluto raccontare l'orrore anche quotidiano, è quello degli “invadenti” che al tempo dei social network possono arrivare a stressare all'ennesima potenza può essere ironicamente connotato come una “invasione” a tutti gli effetti. Tanti esseri umani lobotomizzati da like e share. Lo spunto è molto buono, ma poteva essere sviluppato in modo più marcato: unico neo della sceneggiatura è infatti il poco spazio dedicato a descrivere questa caratteristica, e anche la velocità con cui la storia si conclude: con alcune tavole in più o addirittura un secondo tempo la narrazione ne avrebbe probabilmente guadagnato.
    Sui disegni di Paolo Mottura infine non si può che dirne un gran bene: il tratto dell'artista fonde perfettamente il segno umoristico disneyano, già ricercato di suo, con le impressioni più gotiche/orrorifiche che il racconto richiedeva. Il character design del cast è adattissimo, i topi invadenti sono inquietanti al punto giusto, Macchia Nera è perfetto e gli sfondi sono curati.

    L'Isola del Tesoro è solo ad un terzo del suo svolgimento, più o meno attorno all'ottavo/nono capitolo del romanzo di Robert Louis Stevenson. Ci sarà modo di dilungarsi più approfonditamente sulla storia di Teresa Radice e Stefano Turconi quando sarà completa, ma già questa prima parte fa capire la caratura del lavoro dei coniugi: l'adattamento risulta raffinato, rispettoso dell'originale e al contempo pienamente disneyano. D'altro canto, stiamo parlando di letteratura per ragazzi :) Plotty Bones è un personaggio perfettamente in parte, Topolino come protagonista è una scelta tanto scontata quanto dovuta: il lavoro di ringiovanimento sul personaggio è esemplare, soprattutto graficamente, e oltre ad avvicinarla al Jim Hawkins del libro permette di avere un Mickey più entusiasta e scavezzacollo del solito, come è giusto che sia. E anche sognatore: la sceneggiatura di Teresa fa infatti ampio uso di didascalie che ci permettono di leggere i pensieri del protagonista, il che fa da abile contrappunto alla componente avventurosa che già fa capolino in questa prima parte. Teresa a mio parere coglie appieno le atmosfere del libro (come già fece, in questo senso, Il Pianeta del Tesoro), che non era solo una grande avventura piratesca ma conteneva anche momenti emozionali interessanti, che l'animo dell'autrice dimostra ancora una volta di saper ben catturare.
    Stefano, dal canto suo, come dicevo fa un lavoro egregio sulla rappresentazione dei personaggi, non solo Jim Topkins ma anche Orazio, Basettoni, il capitano della nave e la ciurma, con la quale il disegnatore può sbizzarrirsi nella sua abitudine di rappresentare sotto varie forme animali i vari comprimari. Vince tutto poi se si vanno a vedere sfondi e ambientazioni: la taverna, la spiaggia, la villa di Basettoni, la nave... tutto contribuisce a far trasudare pura atmosfera marinara, sorta di preludio a quanto succederà con le tavole del Porto Proibito :)

    Il resto del numero galleggia. Niente di che la storia di Bosco su Paperoga che fa da assistente a Pico, nella quale l'unica cosa degna di nota è vedere il pluri-laureato dare in escandescenze. La Camerini scrive un buon Dinamite, che sa mantenere le sue caratteristiche buzzurre senza però alcuni recenti eccessi e derive; la trama non è particolarmente esaltante ma si fa leggere.
    Paperino e il popolo del sole segue invece un canovaccio classico che più classico non si può, dove non succede praticamente nulla se non che Paperino trova una microciviltà perduta e... [spoiler]niente, non deve salvarla da pericoli o altro, se ne va e buonanotte[/spoiler]. Belli però i disegni di Gula.
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