[Topolino] Annata 2015

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Teresa, Stefano, non potevate chiudere meglio questa serie. Semplicemente.
    Lorenzo Breda
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    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • Ecco, sì.

    Avete dato al fumetto Disney il finale che non avrà mai, credo :P

    Ed è bastato raccontare un inizio, pensa te.
  • Non commento mai sul thread di topolino, però anch'io mi aggrego ai complimenti per Pippo Reporter. Veramente un piacere da leggere e ammirare! Belle sì le citazioni e le storpiature, ma anche la costruzione della vicenda che mi è sembrata anche piuttosto originale pur inserendosi perfettamente nella tradizione :)

    P.S. bellissima la platea dello spettacolo e la gag dei vestiti :)

    P.P.S. bella la tavola di Vito, che fa sorridere e non cadere le braccia come la maggior parte delle storie analoghe.
  • Grazie a voi, ragazzi, di aver atteso con pazienza e costanza ogni nuovo episodio di questa serie.

    Senza lettori come voi, che senso avrebbe quel che facciamo noi?

    GRAZIE ancora! :ciao:
  • Ecco, mi aggrego anch'io ai complimenti al capitolo conclusivo di "Pippo reporter": per ora non ho tempo per scrivere approfonditamente una vera e propria recensione (e sarei pure rindondante), ma ci tenevo comunque a farveli. Anche perchè ho adorato la storia, i design dei vari cantanti lirici (in particolar modo la Gallina), le opere liriche storpiate ("Rigaletto" :D), la sequenza con la "colonna sonora", gli omaggi, il finale... Insomma, ancora complimenti sia per questa storia in sè che per il progetto... :gh:
  • Inutile dire che cosa spicca in Topolino #3125.
    Se qualunque numero che contiene una storia di Pippo Reporter vale l'acquisto a occhi chiusi, non può che essere così anche e soprattutto per il dichiarato episodio conclusivo della serie. Anche questa volta la fiducia preventiva a Teresa Radice e Stefano Turconi non viene tradita, visto che i coniugi ci regalano una storia in due tempi che riesce a portare avanti un racconto indipendente dalla fine del ciclo di storie, quindi godibile e appassionante di per sé, ritagliandosi però anche il giusto spazio per chiudere le varie sottotrame portate avanti nel corso degli scorsi episodi e per offrire sostanzialmente un commosso commiato all'universo di Pippo Reporter.
    E così il buon Pippo si trova ad essere inviato per un servizio sull'opera lirica: è l'occasione per Teresa di trasmettere il suo amore per le esternazioni artistiche belle, e così dopo la poesia si passa ad una rappresentazione come la Cavalleria Rusticana, che diventa Il Rustico Cavallerizzo nell'interpretazione disneyana.
    Ecco, se c'è un elemento che risulta sacrificato rispetto all'insieme è proprio inerente all'opera in questione: non tanto per lo svolgimento della rappresentazione, quanto per gli attori che la interpretano, presentati all'inizio della storia con descrizioni anche interessanti e sfaccettate, unite al solito tocco d'artista di Stefano che riesce a caratterizzare graficamente in modo diverso e calzante ogni tipologia di animale e personaggio, ma che di fatto scompaiono poi nell'ottica della storia nel suo complesso, risultando così forse esagerata la loro presentazione iniziale così dettagliata.
    Lo stesso problema, del resto, ce l'hanno i nuovi gangster che incastrano la banda di Gambadilegno: presentati con nome e disegno illuminante, vengono poi utilizzati solo come gruppo motore dell'azione.
    Ma sono sbavature di poco conto in confronto all'affresco generale, che non solo offre un'appassionato omaggio al mondo della lirica, ma riesce anche a rendere bene una sorta di parallelismo tra quanto avviene in sala e quanto succede nelle vicende dei protagonisti.
    Per quanto attiene al finale, oltre all'aver tirato bene le fila sul filo conduttore rappresentato da Blackspot, il merito è soprattutto quello di respirare aria di commiato in ogni vignetta: il teatro gremito di personaggi gottfredsoniani, i vestiti di Pippo e Topolino che richiamano quelli delle origini, le citazioni alle frasi di Walt Disney, i riferimenti ad un sacco di avventure vissute dai due nell' "epoca d'oro" e, soprattutto, quell'ultima tavola romantica e sognatrice che immagine i due personaggi a perpetrare in eterno le loro avventure ad un auditorio rapito, cosa che effettivamente è avvenuto e avviene nella realtà.
    Non trovo che in questo ci sia una sorta di spiegazioni plausibile sull'origine dell'universo Disney, nelle intenzioni di Teresa, cosa che cozzerebbe con alcuni elementi sparsi all'interno della serie: Pippo Reporter lo vedo come una realtà parallela, con moltissimi punti di contatto con l'universo ufficiale, ma che non ne sta alla base, nonostante ciò che sembra suggerire l'ultima tavola di questa storia, che vedo invece come un gradito e sentito omaggio alla narrativa disneyana e alla coppia Mickey Mouse-Goofy, messo in coda alla serie che ha portato la premiata coppia Radice/Turconi sul "Topo" nel 2009, aprendo ad un futuro di avventure emozionanti e qualitativamente ottimali.

    Nel resto del numero si fa notare solo Paperino Papero (Poco) al Top, di Roberto Moscato e Ottavio Panaro, una trama non certo innovativa ma che mi ha fatto sorridere in più punti grazie a delle gag costruite in modo apprezzabile e riuscito e per una morale finale che potrebbe apparire pesantemente retorica e che invece ho trovato molto sottile e fine. I disegni di Panaro, che so non essere apprezzati da tutti, continuo invece a trovarli molto plastici e accattivanti, con alti e bassi ma generalmente piuttosto buoni.

    Per il resto c'è una breve insapore col Donald di WoM e un paio di storielle che scivolano via veloci veloci.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

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  • L'inseguimento mi ha fatto ridere. Superpippo no (ma l'idea era bella). Paperone a metà.
    Il rampiro di Transvitania non ha 'sta gran trama, ma è zeppa di scherzetti dolcetti deliziosi. Ma ora voglio una BELLA storia di Bruto, che spieghi perché nel '92 ha lasciato Topolino.
    Il progolo pikappico mette un argine agli Argini (o almeno ci prova) e quindi è ok. Bella Fra'.
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    Ottimo lavoro.
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    Questo numero... non merita né l'acquisto né la copertina variant, è quasi tutta fuffa.

    Si salvano le storie di Buratti e quelle di Bosco, il resto è tutta fuffata commerciale.

    La storia di Casty e Faccini non è nulla di che, e a pensarci bene tutta l'avventura è stata totalmente inutile (alla fine la situazione l'ha risolta [spoiler]Mina[/spoiler], tutto quello che ha fatto Topolino è stato ininfluente). Inoltre, che BRUTTO modo di reintrodurre Bruto: caratterizazione nulla e relazioni con i personaggi sballate (Bruto non è mai stato amicone stretto stretto di Pippo, il fatto che progetti una vacanza con Pippo senza coinvolgere Topolino andava spiegato), che delusione.

    Tre brevi inutili di Wizards of Mickey, e tre storie di debutto di Sio che non sono certo un bel biglietto da visita, tutt'altro. Forse forse posso perdonare le prime due, ma la terza è un INSULTO al fumetto Disney. Se fosse stato disegnata dallo stesso Sio e fosse stata pubblicata da un'altra parte, l'avrei perdonata e ci avrei fatto anche una risata, ma pubblicizzata e disegnata come una storia di Topolino vera e propria l'ha solo rovinata. I personaggi (Topolino compreso) sembrano dei ritardati mentali che a confronto quelli dell'ultimo Faraci sembrano solo autistici e le battute sono costruite sul NULLA (proprio come il recente cartone animato Sonic Boom, che prometteva di usare un humor "sofisticato" ma in realtà è solo la fiera delle parole messe a caso).

    Nemmeno il prologo de Il Raggio Nero merita la lettura. Beh non proprio, si potrebbe dire che corregge due incongruenze de Gli Argini del Tempo [spoiler](ovvero, con una telefonata a sua madre si spiega che Angus ha avuto a telecamere spente un'offerta di lavoro in Nuova Zelanda, ma ha rinunciato per restare a Paperopoli e raccontare lo scoop sull'esistenza degli Evroniani, e la colata di cemento piazzata da Claudio Sciarrone al posto del buco lasciato dalla DT viene rimossa da una forza misteriosa)[/spoiler], ma di più non fa.

    Non fate il mio stesso errore, risparmiate quei 2,50 € per qualcos'altro.
  • Che bello, altro PK.
    Stavolta i balloon sono di nuovo di prima categoria, promette bene.

    Bellino anche Casty. Storiella all'acqua di rose con soggetto trito e ritrito ma gestito bene. Un buon fumetto per bambini.
    Per il target è valido anche "l'esperimento" di Bosco, ma è un soggetto che poteva dare molto di più.

    Sio farebbe bene a tornare a disegnare scottecs nell'angolino di Shockdom. Un po' avvilente tutta questa pompa.
    Mettiamoci pure a pubblicare il pikabufo e si chiude il cerchio.
  • FearTear ha scritto:Nemmeno il prologo de Il Raggio Nero merita la lettura. Beh non proprio, si potrebbe dire che corregge due incongruenze de Gli Argini del Tempo ma di più non fa.
    Effettivamente mi aspettavo tutt'altro intreccio e spessore in queste CINQUE PAGINE.
  • PORTAMANTELLO ha scritto:
    FearTear ha scritto:Nemmeno il prologo de Il Raggio Nero merita la lettura. Beh non proprio, si potrebbe dire che corregge due incongruenze de Gli Argini del Tempo ma di più non fa.
    Effettivamente mi aspettavo tutt'altro intreccio e spessore in queste CINQUE PAGINE.
    Anche il prologo de L'Impero Sottozero era di cinque pagine, ma lì c'era più carne al fuoco su cui rimuginare.
    Qui no, ed è per questo che dico che si può tranquillamente non leggere.
  • In mezzo al deserto hanno trovato qualcosa che ooooh?! Che sarà mai? Scopritelo nella prossima puntata!

    vs

    In mezzo a Paperopoli sta succedendo qualcosa che ooooh?! Che sarà successo mai? Scopritelo nella prossima puntata!


    Quindi... no. Magari sono "inutili" entrambi eh, non è che il prologo dell'Impero sia fondamentale per capire il resto, ma possiamo tranquillamente dire che si equivalgono.

    Sicuro, Casty ci lasciò l'identità del villain per rimuginare, come dici tu, mentre questo prologo non fa nulla del genere... di per sé. Ma, se consideriamo che questa è una storia che fa parte di una continuity, possiamo rimuginare eccome: sul possibile/probabile ritorno di Everett, su quello di Uno e se torna Uno che fine fa Sergio ecc. ecc.

    E' un prologo, è come lamentarsi dell'inutilità dei primi 30 secondi con inizio cliffhangerone di una serie tv.
  • :solly: *DING DONG!* :solly:
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    Ormai lo sapete: con l'arrivo del Raggio Nero la relativa discussione si sposta nel topic di PKNE, dove abbiamo dato inizio al tradizionale Botta e risposta, mentre qui continuiamo a parlare di tutte le altre storie del Topo, di Sio e dei fantasmini di Casty.
  • Non sono particolarmente severa, solitamente, però ce ne vuole a definirlo un numero bellissimo come scritto nell'editoriale, nessuna storia è un capolavoro e si va dal buono (Casty, Bosco) al mediocre (Buratti, WOM). E le brevi di Sio non mi sono piaciute per niente, solo la seconda ho trovato decente, un pò troppo insensate e irritanti per i miei gusti. Il prologo non lo giudico perchè non lo faccio mai finchè non leggo una storia a puntate nella sua interezza, dico solo che la battuta [spoiler]sull'autobiografia[/spoiler] mi ha fatto sghignazzare e che mi sono chiesta che razza di suoneria avesse Angus [spoiler]a tal punto da far mettere in allarme dei poliziotti[/spoiler] ma io non farò una domanda talmente niubba e sciocca... -_-
  • Secondo me una domandina la merita, anche se sospetto sia il verso del Bertoni sotto la doccia. :D
  • Vabbuò, la faccio, almeno dò il via alle danze... Ah, comunque riguardo questo Topolino ho trovato pure io inutile che abbia avuto una doppia copertina: anzi io trovo che da un pò stanno esagerando con questa cosa delle doppie cover, mi dà l'impressione di arruffianamento verso determinati collezionisti.
  • La storia di Casty e Faccini mi ha inspiegabilmente deluso e dire che appena ho letto i nomi dei due autori mi son detto: "A posto, sta settimana numerone assoluto" Invece niente... una storiella anche carina, ma che non mi ha lasciato molto... forse sono io che dopo certe missilate lanciate dai suddetti autori ho aspettative troppo alte... Senza contare che Bruto/Gancetto mi sta troppo sulle scatole... con tutto il bene che voglio a Scarpa, non lo soffro... speravo l'avessero sepolto nel dimenticatoio senza dargli possibilità di riemergere.

    Le storie di Sio mi son piaciute, è l'umorismo di Scottecs trasportato su Topolino, è stata una cosa strana e divertente da vedere XD Però mi dispiace l'unica veramente devastante è la terza, l'ultima vignetta in particolare mi ha fatto morire... credo sia la prima storia dedicata a Pluto che riesco a farmi piacere da eoni... il che non è poco per Sio.
    Non mi vien da lamentarmi nemmeno sugl'out of character.. sono chiaramente voluti: quando mai ci capiterà più di [spoiler]vedere Paperone affetto da demenza? è magnifico vederlo in tale veste...[/spoiler]

    Il prologo a PK chiaramente mi ha messo addosso un hype incredibile, [spoiler]magnifica la telefonata coi cazziatoni di Rangi[/spoiler]! E niente attendo questa storia fin dall'annuncio e incredibilmente , sono attratto dal gadget in arrivo... per una volta... Un Pk robottone ispirato allo stile di Pastrovicchio... lo voglio ORA!!!!
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    Nel nuovo numero troviamo il primo episodio di PK (ma ne parliamo nel topic apposito), insieme ad altre due autoconclusive della serie di Archimede scritte da Vito. Abbiatelo!
  • Un ottimo numero questo Topolino 3128, anche se deve principalmente al Raggio Nero.
    Il Raggio Nero è la storia che fa schizzare in alto questo Topo, ma ne ho già parlato nel topic apposito.
    Paperino e la luna verde di Panaro e Guerrini, aveva tutte le promesse per essere una storia prevedibile e sempliciotta, ma invece Panaro riesce a creare un ottima storia (anche divertente), valorizzata dagli splendidi disegni di Guerrini.
    Non si può dire lo stesso di L’album di Indiana Pipps – Il segreto di Me-Teo-Lin di Sarda e Di Vita, una storia prevedibile e noiosetta.
    Paperoga in: gentilezze e disastri di Zemelo e Rigano, è una divertente storia dal sapore slapstick e ben disegnata da Rigano.
    Infine Manetta, Rock Sassi e la talpa misteriosa di Valentini e Usai, è una storia a tratti prevedibile. Rimane comunque una buona storia, che satirizza sulla mania social.
    Da Socrate a Paperone:
    "Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta."
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