[Disney] Topolino Limited De Luxe Edition

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Dracula
    di Bruno Enna, Fabio Celoni e Mirka Andolfo
    (Topolino Limited De Luxe Edition #9)

    Topolino e l'Isola di Quandomai
    di Casty
    (Topolino Limited De Luxe Edition #10)


    Immagine Immagine

    Lucca Comics 2016 ci ha portato in contemporanea due nuovi titoli di questa prestigiosa collana, uno dedicato al filone delle parodie e l'altro... solo in parte.
    Dracula di Bram Topker rappresenta la prima delle parodie "gotiche" firmate da Bruno Enna e Fabio Celoni, uscita su Topolino 4 anni fa, in tempi in cui non si sarebbe mai pensato di vederne in futuro altre due su questa falsariga.
    Avevo acquistato a suo tempo la ristampa della storia nello Speciale Disney #60 ma, per lo stesso discorso che feci a luglio con Moby Dick, mi premeva avere questo titolo nello stesso formato di quelli successivi come Ratkyll, Isola del Tesoro e via dicendo, per un'uniformità di collezione. Il discorso vale doppio in questo caso, visto che è giusto avere le 3 parodie "horror" nell'edizione De Luxe (non dubito che nel 2017 uscirà anche il recente Duckenstein in questa versione).
    Ne ho approfittato per rileggere l'avventura, e l'ho trovata ancora una lettura fresca ed efficace, decisamente divertente per alcune battute e trovate ma comunque in grado di mettere in scena situazioni molto forti, anche se sempre mediate, e questo anche grazie al talento grafico di un Celoni in stato di grazia, che dev'essersi divertito un mondo.
    Del terzetto di storie è la meno preferita, ma rimane comunque una lettura di prim'ordine, intelligente e riuscita.
    Le tavole di Celoni in grande formato ne guadagnano, e già questo potrebbe essere un ulteriore incentivo all'acquisto: non c'è molto altro, visto che quantitativamente i contenuti extra della precedente edizione erano più golosi e completi, come già accadde con Moby Dick. Ad ogni modo una postfazione molto sentita firmata da Enna e qualche sketch commentato da Celoni salvano le apparenze per un'edizione piacevole di quello che è già un classico del fumetto Disney.

    Appare più interessante la De Luxe dell'Isola di Quandomai.
    Prima di tutto perché è alla sua prima ristampa, inoltre perché non c'è mai troppo Casty in circolazione. La valorizzazione dell'avventura avviene per cavalcare la mostra tenutasi al Palazzo Ducale di Lucca durante la recente manifestazione, e la scelta ricade su questa forse per via dei richiami a Lost, ma comunque sia rappresenta un'opportunità per godere del secondo "kolossal" dell'autore. Rileggendola ora, tutta insieme, mi rendo conto che la storia ne avrebbe guadagnato con un numero maggiore di tavole, ma Casty riesce comunque a raccontare un'avventura avvincente, tesa e intrigante, dove i misteri vengono esposti e risolti senza troppa fretta e lasciando al lettore il tempo per immergersi nella vicenda. Alcune scene (la comparsa del professor Barraquarter, le quadruple che mostrano scorci e meraviglie dell'isola) e certi personaggi (il conte) impreziosiscono il racconto, insieme a dei buoni disegni e al messaggio ambientale, qui trattato in modo arguto e ben inserito nel contesto.
    Questa edizione non contiene chissà che, come contenuti speciali: onore al merito di aver riprodotto tutte le immagini promozionali realizzate da Casty per la storia, tra posterini cinematografici e copertine per le edizioni estere. Ma si sarebbero potute aggiungere un paio di pagine per permettere all'autore di parlare più diffusamente della storia, della sua genesi, delle ispirazioni ecc, invece di una paginetta e mezza totale, dove perlopiù l'artista ha parlato di argomenti tecnici come inquadrature delle vignette e colori (accompagnati doverosamente da schizzi e studi inediti, altro plus). Argomenti interessanti, ma che avrebbe avuto senso accompagnare con qualcosa di più "discorsivo", anche.
    Accontentiamoci comunque della ristampa e della valorizzazione, ma sarebbe un peccato che una collana tanto prestigiosa si adagiasse lesinando sempre più sullo spazio da dedicare agli inserti e ai dietro le quinte.
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