[Disney] Topolino Limited De Luxe Edition

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • PK: Potere e Potenza
    di Francesco Artibani, Lorenzo Pastrovicchio e Max Monteduro
    (Topolino Limited De Luxe Edition #2)


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    Mi pare giusto spendere due paroline su questo volumone, benché della storia contenuta si sia già detto tutto l'anno scorso.
    Potere e Potenza è un'opera benedetta, il miglior modo per far rinascere un mito come PK dopo anni di assenza, creando al contempo una storia godibile a sé stante e un esempio di fumetto Disney come si deve, con tutti gli elementi al posto giusto e con un ottimo uso dei personaggi e di tematiche importanti ma gestite con gusto e senza appesantimenti. Merito della sceneggiatura "di ferro" di Francesco Artibani, ma merito anche della grande intesa artistica che lo sceneggiatore romano ha avuto con Lorenzo Pastrovicchio, che oltre ad aver illustrato meravigliosamente le 160 tavole della storia ha avuto un ruolo di primo piano anche nello sviluppo dell'avventura stessa e nell'entusiasmo propositivo.
    Il risultato è stato sotto gli occhi di tutti, dal punto di vista delle vendite dei 4 numeri del "Topo" che pubblicavano P&P e da quello dell'entusiasmo con cui fan di vecchia data e dell'ultima ora hanno accolto l'avventura. C'è la grande avventura, le missioni, le battute ironiche, un Paperinik eroico che non dimentica mai il Paperino sotto la maschera, colpi di scena, futuri apocalittici... e la promessa di un futuro incredibile e tutto da scrivere. Oltre che essere ottima di per sé, Potere e Potenza ha dalla sua l'aver piantato dei semi che potenzialmente potranno dari buonissimi frutti.

    Anche solo a fronte della grande importanza di questa storia, ritengo obbligatorio l'acquisto del volume che la ristampa tutta insieme (nel secondo volume della testata Topolino Limited Deluxe Edition), per qualunque fan di PK e del buon fumetto Disney in generale, sia che possieda già la storia su Topolino sia che no (a maggior ragione, in questo caso!)
    Intanto le tavole del Pastro guadagnano moltissimo nel formato gigante in cui vengono ora ristampate, permettendo di godere meglio del tratto dell'artista e di certe scene epiche. Anche la carta patinata ha il suo perché nel miglioramento della fruizione dell'opera.
    Poi ci sono i contenuti extra. Non abbondantissimi, ad essere onesti, ma comunque significativi: due pagine in cui Artibani parla dell'esperienza, con la pubblicazione delle due tavole alternative con la Ducklair Tower che non veniva distrutta, sei pagine con bozzetti e tavole inedite (perché usate come fase di studio) commentate dal Pastro, e due pagine in cui Max Monteduro entra nel dettaglio sulla modalità in cui è stata colorata la storia, confrontata con quanto si faceva su PKNA.
    L'aspetto imponente del tomo rende giustizia alla storia, la cartonatura è resistente e avrete la possibilità di inserire il libro in collezione subito dopo l'ultimo spillato di PK2.
    Non c'è da pensarci due volte, a mio avviso.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Le avventure di Topalbano
    di Francesco Artibani, Giorgio Cavazzano e Giampaolo Soldati
    (Topolino Limited De Luxe Edition #3)


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    Lo confesso: io ero partito con l'idea di non prenderlo, questo volume.
    Non per via delle storie: Topolino e la promessa del gatto e Topolino e lo zio d'America le avevo trovato due bellissime avventure, in cui Francesco Artibani aveva saputo creare una versione disneyana credibile e riuscita del commissario Montalbano, mantenendone i tratti distintivi e coniugandoli nell'universo disneyano. Trovo che la prima sia la più riuscita, per la bella descrizione del rapporto - prima conflittuale e poi di fiducia e rispetto reciproci - tra Topolino e Topalbano, ma anche la seconda ha i suoi punti di forza: oltre che l'ambientazione e un uso intelligente del Gambadilegno "buono", anche la gustosa citazione al Fu Mattia Pascal è stata in grado di intrigarmi.
    Ma, per quanto fossero storie anche superiori alla media di quanto si vede su Topolino, non ritenevo che meritassero addirittura un posto all'interno di questa collana, vista come ultra-prestigiosa (per formato, caratteristiche editoriali e prezzo) e per progetti più ad ampio respiro, più particolari.
    Ma i miei intenti sono svaniti quando ho visto il tomo in fumetteria: la copertina attira lo sguardo, con quel tratto così morbido e quei colori giocosi, e le dimensioni della testata contribuiscono a far spiccare il volume nello scaffale.
    Sfogliarlo e trovare le tavole di Giorgio Cavazzano - disegnatore della prima storia - in grandi dimensioni è stato il colpo di grazia: ho ceduto e ho comprato il libro.
    Non direi di essermene pentito: ho avuto occasione di rileggere due gran belle storie e di gustarmi un po' di contenuti speciali, che fanno sempre piacere ad un nerdaccio come me. Di primo acchito mi sembravano più poveri delle due uscite precedenti, ma fortunatamente è solo apparenza: ci sono tanti bozzetti - per la precisione studi dei personaggi fatti da Cavazzano e da Giampaolo Soldati, che ha disegnato la seconda avventura - , e sono chiaramente piacevoli da vedere, ma di fianco a ciascuno c'è un commento abbastanza approfondito di Artibani, che parte da quegli studi per raccontare qualche dietro le quinte sul suo lavoro, sulla genesi delle storie e del progetto.
    Non manca poi, come introduzione/benedizione, una testimonianza di Andrea Camilleri, che spende belle parole sulla versione disneyana della sua creatura di carta.
    Non mi spingo a consigliare questo volume calorosamente come fatto con Potere e Potenza, ma l'ho comunque trovato un'edizione che valorizza ulteriormente le opere contenute, un prodotto che penso abbia la sua ragion d'essere nella distribuzione da libreria, attirando l'attenzione di quei lettori di Camilleri o di quei fan della serie Rai che non hanno comprato Topolino a suo tempo. Promuovo quindi senz'altro l'intelligente operazione commerciale ;)
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  • Io invece li consiglio tutti e due, guarda un po'.
  • Valerio ha scritto:Io invece li consiglio tutti e due, guarda un po'.
    Be', ma anch'io. Su Topalbano ho scritto che non lo consiglio calorosamente come Potere e Potenza, ma non vuol dire che non lo consiglio tout-court, visto che al contrario della mia prima impressione e presa di posizione, poi mi sono ricreduto e ho apprezzato l'operazione :)
    Per quanto ritengo che, al di là dell'obiettivo di intercettare possibili acquirenti casual fan di Montalbano che possono essere maggiormente attratti da un volume appetibile fin solo dall'aspetto, per queste due storie sarebbe bastata una ristampa più modesta. Ma alla fine sono soddisfatto del prodotto finale, quindi a posto così :)
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  • No, non hai capito. Io lo consiglio proprio calorosamente Topalbano.

    Artibani, Cavazzano, Topolino alle prese con del noir vero. Se consiglio MM come possono non ritenere un must pure questo?
  • Boh, io sono entrato al Panini Store per prendere Potere e Potenza. Sono uscito con due Potere e Potenza (uno per Vito), un Topalbano e la carta di credito che gridava pietà.

    Poi però sono piaciuti pure a lei.
    Lorenzo Breda
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    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • I prossimi titoli saranno "PK: Gli Argini del Tempo" e "On the Road".

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    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • Bene per On the Road!

    Ma L'Isola?
  • Per quanto mi riguarda, "On the road" potrebbero ristamparla senza testo nei balloon.
    L'unica cosa che mi abbia veramente colpito, sono le matite e le chine di Mottura.
  • On the road sarà in bianco e nero.
  • Ah.
  • Rettifica:

    Non sarà in b/n, ma a colori.

    Fonte: l'autore.

    Meglio così, secondo me.
  • PK: Gli Argini del Tempo
    di Alessandro Sisti, Claudio Sciarrone e Max Monteduro
    (Topolino Limited De Luxe Edition #4)


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    Dopo l’anteprima allo scorso Romics ha debuttato anche in fumetteria, da ormai una decina di giorni, il volumone che ristampa in un’unica soluzione Gli Argini del Tempo, la seconda storia della rinascita di PK e pubblicata sul “Topo” qualche mese fa.
    A suo tempo avevamo parlato diffusamente della storia in questione, settimana dopo settimana, anche grazie al contributo attivo dei due autori Alessandro Sisti e Claudio Sciarrone, che accettarono di partecipare al “botta e risposta” che avevamo organizzato qui sul Sollazzo per l’occasione.

    C’è poco, ora, da aggiungere a quanto si era già detto allora: Gli Argini del Tempo è una storia complessa da valutare perché da una parte offre un intreccio assolutamente intrigante, degno delle storie migliori sui viaggi nel tempo viste su PKNA, riportando in scena alla grande il team composto da Paperinik e Lyla, ma dall’altra non sembra amalgamarsi armoniosamente con l’avventura che la precede, quella Potere & Potenza di Francesco Artibani e Alessandro Pastrovicchio che aveva gettato determinate basi per questo rilancio del format PK, che vengono raccolte solo superficialmente dalla sceneggiatura di Sisti. Situazioni ed elementi visti nella storia del 2014 vengono o aggirati (si torna nel passato per riavere la Ducklair Tower intatta) o equivocati (la figura di Angus Fangus), confondendo così i pkers che si aspettavano forse maggior coerenza in questa fase iniziale della ripresa pikappera.

    Ciò detto, rileggere ora l’avventura, tutta di filato, restituisce al lettore un’esperienza comunque positiva nel complesso: nonostante fosse pensata per la suddivisione in 4 puntate, con un colpo di scena ad ogni finale intermedio, la storia scorre molto bene e consequenzialmente anche letta tutta insieme, dando forse anche maggior soddisfazione per quanto concerne lo sviluppo, lo svelamento dei misteri e la trama in generale, che come da miglior tradizione dei crono-garbugli sistiani non è certo così facilmente fruibile.
    La ristampa nel formato gigante della Topolino Limited De Luxe Edition permette anche il non indifferente vantaggio di poter ammirare le tavole di Claudio Sciarrone in tutta la loro spettacolarità, guadandoci sicuramente rispetto all’edizione originale del pocket settimanale. I più pignoli potrebbero senz’altro puntare il dito contro alcune imprecisioni, altri avranno da ridire sull’aspetto troppo provocante di Lyla, altri ancora potrebbero non riuscire ancora a far pace con l’evoluzione del tratto dell’artista milanese, figlio anche del passaggio al digitale che per Sciarrone sussiste da quasi una decina d’anni, ormai. Ma, condivisibili o meno, onestamente non si può non rimanere abbagliati dalle tavole di Gli Argini del Tempo, pienamente specchio dell’attuale meta artistica raggiunta dal disegnatore e assolutamente adatte alle atmosfere di PK. Il suo Paperinik è ottimo, molto buono anche il suo Razziatore, e la sua Lyla resta la migliore, anche in questa versione “aggiornata”, più sexy ma sempre restando anche sbarazzina e avventurosa, quel mix di elementi che l’aveva fatta diventare beniamina dei pkers oltre all’avvenenza. Oltre ai personaggi, poi, è il lavoro su sfondi, ambientazioni e struttura della tavola a costituire un’ottima prova per Sciarrone, in grado di coniugare perfettamente, in questo ambito, le possibilità dinamiche e cinetiche fornite dal disegno digitale.

    Lo spiega lui stesso nei contenuti speciali del volume. Il contributo di Sciarrone è davvero interessante perché riesce a spiegare bene le potenzialità del disegno digitale anche grazie ad esempi visivi dei vari passaggi, permettendo di diffondere un po’ di informazioni in merito che magari il grande pubblico ignora.
    La parte riservata ad Alessandro Sisti permette invece allo sceneggiatore di spiegare in modo semplice (per quanto possibile! :P ) le basi pseudo-scientifiche alla base della trama. Niente di lontanamente esaustivo quanto le dissertazioni pubblicate sul nostro forum, ma un robusto bignami che riesce concisamente – e con un efficace disegnino – a illustrare lo svolgimento dell’avventura pikappica, non senza la prosa vivace e briosa dell’autore.
    Infine Max Monteduro ha due pagine per spiegare il suo lavoro partendo dai disegni di Sciarrone, evidenziando la differenza del suo lavoro quando parte da tavole disegnate in digitale, spesso con alcuni effetti speciali già inseriti, e mostrando le scelte fatte per colorare la copertina e impostarla graficamente.

    Anche questa volta, come nel volume dedicato a Potere & Potenza, gli extra non sono numerosissimi, ma si rivelano comunque interessanti e di spessore, aggiungendo veramente qualcosa.
    Degno di nota, infine, per quanto di una sola pagina, il disegno-omaggio-prefazione di Zerocalcare, simpatico nel suo saper cogliere come sempre l’anima nerd dell’appassionato pker.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Topolino e Pippo - On The Road
    di Fausto Vitaliano e Paolo Mottura
    (Topolino Limited De Luxe Edition #5)


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    Topolino Limited De Luxe Edition sembra essere ormai il contenitore ideale per due tipi di storie Disney: quelle di PK e le parodie. La raccolta delle due storie di Topalbano sono propenso infatti a considerarle una sorta di parodia, anche se non secondo le modalità classiche, visto che fanno riferimento al protagonista di una serie di romanzi.
    Quest'anno su Topolino sono state pubblicate ben due parodie di romanzi: L'Isola del Tesoro ad opera di Teresa Radice e Stefano Turconi e On The Road, scritta da Fausto Vitaliano e disegnata da Paolo Mottura.
    È proprio quest'ultima ad ottenere l'onore della pubblicazione sul volume lucchese, in un'edizione che si colloca come una gioia per gli occhi fin dalla magnifica copertina di Mottura.
    Inutile nasconderlo: come è stato per Gli Argini del Tempo, anche in questo caso il valore aggiunto dato dal volume rispetto al settimanale Disney è tutto per la parte grafica: le tavole di Mottura guadagnano un sacco nel formato gigante del cartonato, esaltando soprattutto quelle vignette ricche di dettagli atti a caratterizzare gli sfondi, che risultano così importanti ai fini del messaggio della storia. Il tratto morbido e ricercato dell'artista non può che beneficiare di questa ristampa, consentendo al lettore di bearsi di questi disegni fantastici, dove i due protagonisti risultano plastici e molleggiati in maniera deliziosa, e perfettamente coerente con lo spirito sempre in movimento con cui è caratterizzata la sceneggiatura di Fausto Vitaliano.
    Il lavoro dello sceneggiatore è molto buono: di fronte alla sfida del dover adattare un romanzo certamente non facile da incastonare all'interno dei "paletti" disneyani, Vitaliano si concentra su quei fattori più basilari come la poetica del viaggio, la tensione verso la libertà e il collegamento diretto tra questi due elementi - viaggio e libertà. La storia risulta così priva di fronzoli, con una trama solida fatta di tappe, inseguimenti e avventure genuine, costituendo un bel leggere, un piacevole intrattenimento costellato da alcuni pensieri piuttosto suggestivi.
    Non tutto fila liscio: un paio di tormentoni che vengono ripetuti davvero troppo volte (chiamare "cosi" i rotoli di carta con la conseguente correzione, per esempio) o un'eccessiva e quasi didascalica insistenza sulla contrapposizione tra il sedentario da scrittoio e il viaggiatore che capisce il mondo perché lo vede, chiaramente uno dei messaggi-chiave dell'avventura ma che proprio per questo non occorreva ripetere così spesso. Ma è poca roba rispetto alla riuscita complessiva di quest'opera, e ad una caratterizzazione interessante di Topolino e Pippo che, pur in ruoli leggermente diversi dai soliti, riescono ad essere a loro agio in quei panni e credibili. Pippo nei panni di "viaggiatore e filosofo" (cit.) risulta un personaggio decisamente riuscito, che attinge molto alla "pippesca" attitudine di vita leggera e scanzonata, togliendo dall'equazione l'ingenuità. Ci sta.

    Il volume si arricchisce, come di consueto, da alcuni interessanti contenuti speciali. Vitaliano preferisce non approfondire più del necessario il dietro le quinte alla creazione della storia, concentrandosi sulla spiegazione delle varie citazioni, riferimenti e inside jokes relativi al romanzo di partenza o ad altre fonti di ispirazione, spesso comunque rilevabili abbastanza facilmente già alla prima lettura della storia.
    La parte riservata a Paolo Mottura si rivela invece più succulenta, sia per le riflessioni esposte su come approcciare graficamente il lavoro di Vitaliano, sia per i magnifici acquerelli dell'artista, che sono davvero dei piccoli capolavori capaci di creare atmosfere uniche e impagabili, davvero ricche di sensazioni, e che da soli valgono buona parte della spesa del volume.
    Anche questo titolo, quindi, si costituisce come pezzo consigliato nelle librerie degli appassionati.
    Valerio ha scritto: Ma L'Isola?
    L'Isola del Tesoro dei Turconi la proporranno in questo formato l'anno prossimo. Sempre nel 2016 dovrebbe trovare posto in questa collana anche la nuova edizione di Dracula di Bram Topker, già valorizzata tre anni fa nell'omonimo brossurato Speciale Disney #60. Questo, oltre a creare un'apprezzabile unità di formato con Ratkyll e Hyde e con il futuro terzo tassello della "trilogia dell'orrore" di Enna&Celoni (che chiaramente finirà su questa testata, dopo l'esordio su Topolino), ci autorizza a pensare che prima o poi ristampino come De Luxe anche l'ultimo esponente rimasto di questa nuova ondata di parodie, cioè Moby Dick di Artibani e Mottura, e che era stata ristampata con modalità identica a Dracula nel Disney Time #63 di due anni fa. Ma quest'ultimo è solo un ragionamento completamente personale sulla base di queste notizie. Chi vivrà vedrà, di certo sarebbe una mossa coerente e ordinata.
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  • L'Isola del Tesoro
    di Teresa Radice e Stefano Turconi
    (Topolino Limited De Luxe Edition #6)


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    Era doveroso realizzare un volume di questa prestigiosa collana dedicato a L'Isola del Tesoro di Teresa Radice e Stefano Turconi, che rientra pienamente in quel filone di "nuove parodie" caratterizzate da alta qualità di testi e disegni e da una forte sinergia tra sceneggiatore e disegnatore.
    La storia risulta ancor oggi valida, tanto quanto ai tempi della prima lettura su Topolino: anzi, la lettura unitaria rende ancora migliore l'esperienza, dimostrando come il racconto sia un "romanzo grafico" unico suddiviso in tre capitoli che si legano l'uno all'altra senza soluzione di continuità.
    La sceneggiatura di Teresa si rivela quindi pulita, scorrevole e ricca di frasi affascinanti: lo stile narrativo ricco di parole e frasi pesca a piene mani dall'atmosfera marinaresca in generale, e spesso indugiando anche in quella più propriamente stevensoniana. Chiaramente la trama riserva poche sorprese per chi conosce già la trama del romanzo originale, ma Teresa è un'abile narratrice e riesce ad ammaliare anche il lettore più "scafato". Merito anche dei personaggi, che si trovano tutti perfettamente in parte e risultano vivi e vitali, su tutti Topolino-Jim Topkins e Gambadilegno-Long Pete Silver, il cui rapporto viene sviscerato con la delicatezza di cui l'autrice non è mai priva.
    Stefano d'altro canto accompagna in modo efficace le parole della moglie: è interessante osservare la differenza tra le "tavole marinare" di questa Isola del Tesoro e quelle del coevo Porto Proibito: la mano di Turconi è sempre chiaramente riconoscibile, ma le pagine disneyane offrono naturalmente un'estetica decisamente più cartoonesca, che pure non stona affatto con l'atmosfera che si vuole ricreare, che richiama direttamente quella piratesca, misteriosa e losca del romanzo di Stevenson. Stefano dimostra ancora una volta di essere un grande disegnatore, tanto nel disegno realistico quanto in quello disneyano, riuscendo a primeggiare in entrambe le situazioni.
    Le tavole dell'Isola in questa nuova edizione guadagnano molto grazie al grande formato, permettendo di godere ancora meglio dei tratti armoniosi con cui il disegnatore ha realizzato i volti dei personaggi - sempre cesellati - , l'aspetto variamente animalesco della ciurma di pirati e gli sfondi, sempre dettagliati e curati.

    L'edizione si dimostra anche stavolta curata, con una bella copertina cartonata e pagine (oltre che di grande formato) di una carta lucida e pesante, di qualità.
    Per quanto riguarda i contenuti speciali, anche stavolta - come nei precedenti volumi della Limited De Luxe Edition - non abbondano: ad ogni modo il tomo si apre con una bella e calzante citazione di Lord Byron, davvero piacevole, e si chiude con una bella e nutrita collezione di bozzetti e studi dei personaggi ad opera di Turconi, con a lato alcune considerazioni, personaggio per personaggio, vergate dalla Radice. Si tratta di un approfondimento che, per quanto conciso, si dimostra valido e interessante, oltre che essere una gioia per gli occhi. Simpatica anche la paginetta che introduce a questo "scrigno finale", dove i due autori si immedesimano a tal punto in queste atmosfere da sentirsi protagonisti insieme a Topolino, Gambadilegno e gli altri... ennesima dimostrazione dell'inno alla fantasia che rappresentano :)
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  • Ottimo volume e ottima storia, ma dimentichi di citare forse la cosa migliore. La cosa ridicola del coltello di patate è stata rimossa e sostituita con una bella vignettona neutra e nuova di zecca. Bene!
  • Valerio ha scritto:La cosa ridicola del coltello di patate è stata rimossa e sostituita con una bella vignettona neutra e nuova di zecca. Bene!
    Vero, un accorgimento non banale, non solo perché fixa una goffata evitabile e discutibile presente nella prima versione, ma anche perché non mi sarei mai aspettato che la redazione accordasse questa modifica agli autori, considerando che di solito non avviene mai con le ristampe. Tanto di cappello a tutti i soggetti coinvolti attivamente in questa scelta.
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  • PK: Il Raggio Nero
    di Francesco Artibani, Lorenzo Pastrovicchio e Max Monteduro
    (Topolino Limited De Luxe Edition #7)


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    Presentato in pompa magna al Napoli Comicon di un paio di settimane fa, è uscito pochi giorni dopo anche in fumetteria il volume che raccoglie insieme Il Raggio Nero, la terza storia del rilancio pikappico denominato PKNE.
    Per quanto riguarda il succo della storia, c'è poco da dire rispetto a quanto fatto al tempo dell'esordio su Topolino (da qui in poi per i commenti "in diretta", mentre iniziava qui il "botta e risposta").
    In realtà però la lettura della storia in maniera consecutiva può regalare una fruizione diversa rispetto alla versione a puntate, come accaduto per le due storie pikappiche precedenti. E personalmente devo dire che l'esperienza in questo caso è migliore! Con lo "spezzettamento" infatti ci si ritrovava con due parti centrali che, per quanto funzionali e mai prive d'azione, si dovevano sobbarcare due spiegoni di non poco conto (il primo da parte del Custode della Camera Omega e il secondo, più corposo, da parte di Moldrock), che monopolizzavano gran parte dell'episodio rischiando di risultare, se non pesanti - il flashback di Moldrock contiene infatti tante e tali rivelazioni interessanti da non stancare - almeno dei rallentamenti allo svolgimento dell'avventura di Pikappa nell'universo pandimensionale di Everett Ducklair.
    Ma se si legge la storia tutta insieme, ecco che gli spiegoni risultano una parte del racconto, perfettamente integrata nell'insieme e che lascia poi spazio all'azione, agli scontri e al carisma del protagonista.
    Rileggere oggi Il Raggio Nero, a distanza di mesi dalla prima lettura, permette quindi di apprezzare ulteriormente questo tassello del progetto: è senz'altro una storia molto muscolare, ancora più puramente "action" di quanto non fossero Potere & Potenza e Gli Argini del Tempo, ma questa connotazione funziona benissimo, sia per la "posizione" di questo capitolo sia per la necessità di presentare un nemico "cazzuto" come Moldrock, che necessitava di un certo dispiegamento di mezzi.
    La scrittura di Francesco Artibani è quindi abile nel disseminare di indizi dialoghi e situazioni, così come a creare un tappeto narrativo d'azione che intrattiene... anche grazie ai super-disegni di Lorenzo Pastrovicchio, che spacca tutto quello che c'è da spaccare con tavole fantastiche, robuste, ipercinetiche.

    Per la prima volta mi trovo però un po' deluso da come la storia viene presentata nella Limited De Luxe Edition: non per il packaging o la cover (adoro il disegno di copertina, che peraltro crea un gustoso parallelo con quello della copertina di Potere & Potenza), ma per l'apparato interno. Una paginetta prima della storia e una dopo, firmate da Artibani, che dice cose interessanti ma su alcuni elementi (Moldrock e i gargoyles) ma che ha poco spazio per farlo, anche perché oltre a quei due temi sono sicuro ci sarebbero state altre cose da dire. Al Pastro sono riservate un paio di righette a commento dei suoi sketch presenti, peraltro in dimensioni ridotte. Niente a che vedere con quanto visto nei due precedenti volumi pikappici, seguendo invece l'andazzo degli ultimi due tomi di questa collana.
    L'edizione resta di grande pregio e doverosa per ogni pkers, e ha i suoi vantaggi e pro, ma a livello di apparato editoriale poteva essere sicuramente più ricca.
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  • Moby Dick
    di Francesco Artibani, Paolo Mottura e Mirka Andolfo
    (Topolino Limited De Luxe Edition #8)


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    In queste settimane è uscito in fumetteria un nuovo titolo di questa prestigiosa collana che, dopo il terzo PKNE del mese scorso, torna ad occuparsi dell'altra tipologia di storie accolte sulla Limited De Luxe Edition finora: le parodie.
    La differenza rispetto alle precedenti parodie è che non si tratta della prima edizione di lusso per questa storia specifica: viene infatti ristampato il Moby Dick di Francesco Artibani e Paolo Mottura, che aveva già conosciuto una riedizione in un Disney Time brossurato con alette tre anni fa.
    Il motivo di tale scelta è probabilmente da ricercare in una volontà di unità stilistica per questo filone di "nuove parodie", anche ripensando alle voci della scorsa Lucca che volevano ristampato in questo formato anche il Dracula di Bruno Enna e Fabio Celoni, che completerebbe il cerchio insieme ai successivi adattamenti già ospitati alla loro prima riedizione di lusso.
    Iniziativa coerente e lodevole, tanto da spingermi a spendere i (quasi) 10 euro per avere la storia in triplice copia :P
    Mi ha anche fornito l'occasione di rileggere dopo tanto tempo questa grande avventura, che si riconferma essere potente e catartica. La sfida dell'adattare un romanzo come il Moby Dick di Herman Melville in salsa disneyana era tutt'altro che semplice, ma Artibani la supera brillantemente, mettendo in primo piano i personaggi Disney (che dimostra una volta di più di conoscere approfonditamente) e le motivazioni che li muovono. Così facendo riesce ad inserirli coerentemente in una vicenda in cui "tutti cercano qualcosa", dove la mitica balena rimane quasi sullo sfondo, come importante motore degli eventi, mentre vediamo agire benissimo figure come Paperino e Qui, Quo e Qua, che ripescano in modo adatto gli scontri e le marachelle tipiche del fumetto Disney di un po' di anni fa.
    Ma inevitabilmente è proprio il Paperone/Quackab a giganteggiare su tutto e tutti: il suo incrollabile obiettivo, l'impegno costante per raggiungerlo, i monologhi sentiti... tutto contribuisce a delineare in modo epico e strutturato il protagonista della vicenda, anche grazie ai disegni iperdettagliati di Paolo Mottura.
    Mottura è in stato di grazia: a partire dalle grinze sul volto di Quackab per arrivare agli spruzzi del mare, al legname della nave, alla posa sempre plastica e straordinariamente animata di tutti i personaggi, Paperino/Ismaele in primis.
    Anche la sua versione della balena bianca è magistrale: certo rifugge in alcuni scorci da un'anatomia conosciuta dal lettore, ma tutto questo non fa nient'altro che accrescere con maestria l'imponenza della bestia e l'inquietudine di cui è portatrice.

    Il grande formato della nuova edizione esalta sicuramente le tavole, che possono farsi ammirare con maggior attenzione e gusto.
    È forse il suo solo pregio (insieme alla sempre gradita cartonatura), a confronto con la precedente ristampa. I contenuti speciali infatti si limitano ad un breve - seppur sempre interessante - intervento di Artibani relativo alla lavorazione di Moby Dick, e ad alcune illustrazioni in acquerello di Mottura, davvero spettacolari.
    Vien però da chiedersi perché non approfittarne per inserire tutti quelli prodotti dal disegnatore: di stampe, serigrafie ecc relative alla suddetta storia ne sono state realizzate parecchie, alcune delle quali pubblicate all'epoca su Topolino e sul Disney Time del 2013. Qui ce ne sono di altre non presenti prima, ma metterle insieme a quelle delle precedenti edizioni pareva brutto?
    I "dietro le quinte" del Disney Time erano poi decisamente più corposi, con un vero e proprio racconto di Artibani sull'acquisto da parte sua e di Mottura di una barca che si intrecciava con info approfondite sul fumetto.
    In conclusione, questa nuova De Luxe è consigliabile? Se non avete la storia, senza se e senza ma. Se già l'avete ma state seguendo questa collana, ha senso acquistarla, anche se non strettamente necessario a meno che non siate completisti patologici.
    Ma resta il fatto che per avere un'experience completa ritengo vada comunque "mixata" con la precedente ristampa.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

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