[Disney] Topolino Special Edition

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Topolino Evergreen Edition

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    La “collana informale” delle Topolino Special Edition prosegue nella sua “seconda stagione” fluo con un volume sicuramente particolare. Come già l’anno scorso con l’albo dedicato a Massimo Marconi, anche stavolta ci si occupa di autori maggiormente “veterani” rispetto alla media di fumettisti ospitati in questo progetto: la coppia artistica formata da Giorgio Pezzin e Giorgio Cavazzano.
    I due Giorgi avevano infatti collaborato insieme in un buon numero di storie nel pieno degli anni Settanta, formando un sodalizio rimasto intatto nel tempo per la freschezza delle trame e per i disegni di un Cavazzano più sperimentale che mai, in quella che sarebbe poi stata denominata la sua “fase techno”.
    Topolino Evergreen Edition raccoglie alcune delle storie realizzate dal duo, compiendo a mio parere una selezione più che buona. Ci sono infatti alcune delle storie più celebri tra quelle realizzate da loro, come Paperino, Paperoga e l’eroico smemorato, Zio Paperone e gli icebergs volanti, Topolino e l’evasione clinica e Paperoga e l’isola a motore. Per quest’ultima in particolare sono irrimediabilmente di parte, visto che la lessi e rilessi da piccolo in una ristampa per un albetto speciale estivo, divertendomi ed emozionandomi sempre: la porto quindi nel cuore, ma trovo in ogni caso che il suo inserimento qui sia doveroso e funzionale alla rappresentazione del meglio prodotto dalla coppia di autori.
    In generale tutte le storie di Paperi qui contenute sono molto buone: molto simpatica quella della cocomerina (che ricordai anche in questo Essential 11 su Lo Spazio Bianco) e anche Il ricatto meteorologico ha il suo perché.
    Le due storie anni Settanta di Mickey hanno invece, ovviamente, un sapore tutto diverso, che trovo azzeccato: non si tratta propriamente di gialli, ma sono quasi di stampo thriller. Soprattutto L’evasione clinica, certo, ma anche con Il misterioso “Organizzatore”, nonostante l’impianto sia più propriamente vincolato ad un’indagine, ha un’atmosfera che offre un quid rispetto ai classici gialli topolineschi. Certamente influisce il tratto di Cavazzano, che come si diceva in quegli anni stava osando molto strapazzando il suo stile e facendolo arrivare verso soluzioni grafiche inedite e davvero interessanti.
    Carina, anche se più convenzionale, la storia del 2001 che chiude il volume.

    In sostanza si tratta di un prodotto doveroso: qualcuno potrebbe essere portato a pensare che queste storie non si discostano poi molto dalla media di quanto è più o meno sempre stato pubblicato su Topolino, visto che al contrario dei precedenti albi non ci sono trame particolarmente articolate o “di rottura”, ma si sbaglierebbe. Giorgio Pezzin ha costruito tutta una sua poetica narrativa in quel decennio, proseguita brillantemente anche nei due successivi, in cui ha messo la sua personale vena ironica e satirica al servizio dei personaggi disneyani, scrivendo storie genuinamente divertenti con Paperino e Paperoga senza rendere insopportabile o banale quest’ultimo, ma creando invece un meccanismo da buddy comedy. E anche se effettivamente le sfide tra Paperone e Rockerduck iniziavano già a fossilizzarsi, anche in quelle storie c’era sempre un elemento comico o narrativo che le differenziava dal resto. Erano qualcosa di diverso, e si percepiva, e l’apporto di Giorgio Cavazzano ai disegni ha contribuito in maniera determinante e rendere molte delle storie di Pezzin di rilievo, ha rinforzato quell’impianto narrativo con tavole indimenticabili imprescindibili per il fumetto Disney, qui in una delle sue versioni più pure.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Topolino Sunny Edition

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    Anche il secondo ciclo di volumi "colored" si è concluso: il quarto volume "fluo" è caratterizzato dal colore arancione acceso dell'estate, in occasione della stagione ormai alle porte, ed è dedicato al talento narrativo di uno dei più interessanti sceneggiatori del "rinascimento italiano disneyano" degli anni Novanta: Bruno Enna.
    È lo stesso autore a scegliere le storie da inserire nell'albo: in passato non sempre tale scelta ha portato alla miglior selezione possibile, e anche in questo caso si avverte qualche mancanza degna di nota. Se infatti è chiaro che le parodie degli ultimi anni e cicli seriali come Star Top hanno trovato o troveranno probabilmente spazio in altri progetti editoriali, è un peccato osservare la mancanza di almeno una delle storie da quattro parti con Paperino Paperotto protagonista, che hanno certamente contribuito ad approfondire le caratteristiche del personaggio e di quella realtà narrativa grazie ad avventure di grande respiro.
    Ma è forse questo l'unico rimpianto: per il resto, infatti, la selezione ha portato con sé numerose storie divertenti e significative, proprio a partire dalla versione bambina di Paperino: PP8 è infatti presente con le prime tre storie scritte da Enna + una successiva, ma importante per come emerge il carattere del paperotto. Tutte queste storie (e in special modo le prime tre) sono dei gioielli di comicità genuina e giocata molto sulla brillantezza dei dialoghi e un certo gusto per alcune scene molto comiche, perfettamente incastonate nella realtà bucolica in cui sono ambientate.
    È piacevole trovare ampio spazio dedicato anche a Paperinik, altro personaggio che Enna ha saputo valorizzare, sia su Topolino che su PK: L'anatema punitivo è un ottimo esempio del Paperinik versione vendicatore, mentre L'amichevole minaccia segna l'esordio di un villain creato dallo sceneggiatore sardo, l'alter ego cattivo di Archimede Mad Ducktor. Piuttosto che L'effetto dinamite avrei forse preferito vedere l'ottima L'inganno del successo, ma pazienza... in fondo la storia con Dinamite Bla ha una trama che flirta con un certo tipo di fantascienza, cifra stilistica di Enna, e possiede anche un plot twsit non male.
    Se la storia d'esordio di Enna non è nulla di particolare, non si può dire lo stesso di QQQ in: cercasi zio disperatamente, un'avventura a tratti toccante, molto ben scritta e con qualcosa di forte da dire.
    Chiude la raccolta Mickey Mouse, con tre buone storie: sicuramente Il dilemma parabolico è quella più frizzante, inserita nel filone "giallo/thriller" di stampo faraciano - anche grazie ai disegni splendidi di Giorgio Cavazzano - ma anche il giallo puro de I misteri terra-terra non è affatto male. Simpatica ma nulla più la storia in costume Little Mouse e la sella d'argento, che ha però il merito di avermi ricordato con enfasi il periodo della mia infanzia.

    In definitiva, una raccolta di tutto rispetto: Bruno Enna meritava sicuramente un volume monografico, era doveroso, e anche se per completare il quadro di lavori disneyani "essenziali" dell'autore manca sicuramente qualcosa, quello che è stato inserito è certamente di gran qualità e un modo onesto di presentare questo autore.
    Accaparratevelo ;)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Topolino Classic Edition - Rodolfo Cimino

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    Dopo il primo quartetto di volumi "pregiati" e il secondo caratterizzato invece da colori fluo, la serie delle Special Edition riprende con un tomo di colore rosso acceso e il titolo Classic Edition, che potrebbe eventualmente essere il filone che caratterizzerà anche i prossimi 3: concentrarsi su un autore del passato, che ha fatto la storia di Topolino, al contrario di quanto fatto con i precedenti 8 volumi che - salvo qualche eccezione come Pezzin e in parte Marconi - prediligevano concentrarsi su fumettisti attuali.
    È quindi di scena Rodolfo Cimino, autore che non vedeva un albo completamente dedicato a lui da quello commemorativo della sua scomparsa nel 2012 ma che meritava sicuramente un nuovo riconoscimento: lo si fa con un lavoro di certo molto sentito, a partire dalla prefazione tutta di cuore firmata dall'amico Giorgio Cavazzano per arrivare alla postfazione di Stefano Ambrosio, grande fan dello sceneggiatore diventatone poi editor negli ultimi anni di attività del Maestro. Entrambi i contributi sono a tratti toccanti e raccontano bene la figura di Cimino, e dei rapporti umani che sapeva coltivare con gli altri, colleghi e amici. Piacevoli anche i brevi ricordi di Silvia Ziche, Enrico Faccini e Stefano Intini, che si concentrano sulla stima verso lo sceneggiatore e l'emozione di quando hanno avuto la fortuna di lavorarci insieme.
    Poteva forse essere più ampia, la parte editoriale e di commenti, ma considerando che ci sono stati volumi della serie anche più poveri di questo tipo di contenuti, non mi lamento: dispiace più che altro la presenza, a corredo della postfazione, di storyboard ciminiani di storie rimaste inedite, evidentemente in mano alla redazione e che non si capisce quindi perché mantenere senza trasformarli in storie da pubblicare postume, magari con i disegni di Cavazzano, ormai tornato attivamente nel giro produttivo italiano.

    Passando invece alle storie, la selezione ha evitato alcuni classiconi dell'autore per andare a pescare storie più ordinarie nella produzione di Cimino, che a maggior ragione testimoniano la grandezza, l'intelligenza e la capacità affabulatoria dell'autore nella media delle sua avventure.
    Se cose come Brividi all'equatore e Lo scudo delle sceicco sono quelle che pagano maggiormente il tempo trascorso, risultando un po' datate anche nello stile espositivo, tutte le altre storie pubblicate riescono a vincere la prova del tempo e a risultare letture più che piacevoli, e sempre con qualcosa da dire e raccontare. La clava preistorica non è solo una normale avventura di Paperone vs. Bassotti, ma una raffinata commedia fantastica, mentre La tiritera della salvezza è costruita tutta su un divertente equivoco che mostra la sua forza nel finale.
    La dimensione urbana non è meno convincente: dalla Trota d'oro che mette nei guai Paperino che ritiene di essere finalmente incocciato in un evento fortunato alle scaramucce con il vicino nel Ferro portafortuna e nel Roditorinco nordico, sempre più eccessive e follemente comiche.
    Significativa e dovuta la presenza anche dell'ultima storia pubblicata, così poetica e omnicomprensiva delle caratteristiche narrative di Cimino.
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