[Disney] Topolino Special Edition

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • I miei due spicci su queste due pubblicazioni.

    Casty. E' ovviamente uno dei volumi più da avere fra quelli usciti negli ultimi 20 anni. Non solo perché un TuttoCasty mancava ed era necessario e sacrosanto, ma perché è forse l'antologia dalla qualità media più alta di sempre. Inoltre ha un ruolo molto importante in una buona libreria disneyana, perché costituisce il perfetto esempio di produzione standard di qualità eccelsa. Spesso si dedicano volumi a minicicli, parodie, serie, saghe e storie speciali, che sono meravigliosi ma rimangono "varianti" di ciò che di base il Calisota offre. C'è sul settimanale una dicotomia piuttosto marcata tra i progetti "fuori dall'ordinario", realizzati da autori con la A maiuscola, e le storielle più ordinarie, spesso brutte e disegnate male. Casty si prende cura di Topolino, dimostrando che è ancora possibile raccontare su di lui delle storie interessanti e coinvolgendo il lettore con il semplice "set di pezzi basic", quello della più classica Topolinia. Pagina dopo pagina, ci si accorge che le storie sono tutte intelligenti, interessanti, e che alla base di questa sua narrativa disneyana c'è una grandissima cura per la sua stessa opera e il lettore che la leggerà, e soprattutto ci sono le idee. Merce sempre più rara nella narrativa, senza di cui non si può andare troppo lontani. Qualche riserva però sulla selezione di storie ce l'ho. Un criterio c'è, ed è quello dell'inizio di ogni filone o personaggio castyano. Questo dona varietà, ma causa delle esclusioni eccellenti e soprattutto consegna ai posteri storie in cui magari i personaggi di Casty non sono ancora sviluppati appieno. Doppioscherzo il meglio lo dà successivamente (Guazzabù, Neve Spazzastoria), e anche Topesio si rivela il cialtrone che è, a partire dalla sua seconda storia. Casty ha sempre lavorato molto bene, sin dagli inizi della carriera, e quindi il volume rimane ottimo in ogni sua pagina, ma senza dubbio con un criterio diverso sarebbe diventato un albo di assoluto riferimento. Speriamo sia solo il primo di una serie!


    Ratkyll in b/n. Sulla grandezza del lavoro di Celoni ed Enna mi sono già espresso mesi fa, nel thread di Topolino. La storia è ovviamente stupenda, con guizzi, trovate estreme e tanto amore verso i personaggi. E un messaggio non banale, il che è notevole! Devo dire però che, pur comprendendo il grandissimo lavoro di Fabio nel retinare la storia, se devo dare un giudizio "di pancia" credo di essermi ritrovato più a mio agio leggendo quella a colori, che trovai più immersiva. Questo volume di grande formato è interessante, ma dentro di me spero che molto presto ne realizzino un altro ancora, raccogliendo la versione a colori, in un formato omogeneo al volume su Moby Dick uscito dalla stessa Panini l'anno scorso, che a sua volta era simile a quelli su Dracula e Novecento editi da Disney.
  • Come già annunciato alcuni mesi fa, dopo la Black Edition su Tito Faraci e la Platinum Edition su Casty, verrà presto data alle stampe anche la Golden Edition, dove protagonista è Francesco Artibani!
    Da metà marzo in edicola e fumetteria :)

    Immagine
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • E dentro c'è L'Ultima Avventura.

    Ma non il Fiume del Tempo. :P
  • Mio di certo! :D
    Valerio ha scritto:E dentro c'è L'Ultima Avventura.

    Ma non il Fiume del Tempo. :P
    Sarà perché straristampata all'infinito...
    o perché c'era con lui un tal' Tito?
  • Lo prenderò per l'ultima avventura;, dato che dicono che è bellissima
  • In edicola e fumetteria è uscita da pochi giorni la Topolino Gold Edition, dedicata a Francesco Artibani, ed ecco che Anteprima #283 annuncia già il quarto titolo di questi prestigiosi volumi d'autore riservati agli sceneggiatori disneyani di spicco.
    Topolino Diamond Edition sarà una raccolta delle migliori storie di Massimo Marconi: l'uscita è prevista per maggio.
    In più, contestualmente a questa nuova raccolta, sarà realizzato un cofanetto atto a raccogliere tutti e 4 i volumi, che vanno a formare la collana Topolino Special Edition.

    Immagine
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Meritatissimo.
  • Immagine

    Ho terminato di leggere ieri la Gold Edition.

    E' stato un piacere, davvero un piacere sviscerarmi un volumetto così ricco e traboccante di amore per il fumetto Disney. Devo ammettere che all'inizio, quando vidi l'indice rimasi un po' perplesso, perché dentro di me ero portato a desiderare una collection di storie dell'Artibani più recente, quello che sta portando avanti sul Topo un "programma" autoriale e omogeneo. E invece partire dagli albori della sua carriera mi ha fatto notare che questo "programma" era presente da ben prima del suo ritorno sul Topo, e soprattutto che non è esattamente un programma, ma un semplice modo di lavorare. Un metodo serio, onesto, efficace e rispettosissimo del lettore e della materia trattata. E allora perché non l'ho notato da piccolo? Semplicemente perché il suo essersi sempre posto al servizio dell'opera e dei personaggi l'ha portato nella mia testa a fondersi totalmente con il fumetto Disney. E perché invece lo noto ora? Perché questo modo di intendere il fumetto Disney non ha preso granché piede nello scorso decennio e uno come lui ora brilla per contrasto, temo.

    Invece qui ho apprezzato il sense of wonder traboccante nel Viaggio della Moneta, l'ironia e intelligenza del Campione in Affitto e il respiro del Segreto di Babbo Natale. Ma mi ha stupito più di tutte Paperinik e la Fortuna Sotterranea una storia articolata, complessa, piena di spunti, trame, un ottimo uso dei personaggi e per giunta compatta. Carine le brevi di Ottoperotto, mentre mi è piaciuta pochetto Oro, che ritmicamente mi è parsa sbilanciata.

    Chiaramente La Sequoia del Capitano la ricordavo bene, uno dei migliori biglietti da visita che il ritorno di Artibani potesse presentare. Per tacer del capolavoro L'Ultima Avventura, di cui tanto si disse all'epoca. Eccellente anche Perina, devo dire.
  • Buona, se non ottima l'idea di portare autori importanti ma con nomi meno noti ai nuovi lettori (o a chi, come ma, fa caso ai nomi da pochi anni perché prima non ne era interessato).
    Ben venga se l'autore lo merita una Diamond dedicata a Marconi, che non posso dire di non conoscere ma nemmeno ne sono sicuro.
    Peccato però che Maggio sia veramente pieno di cose non solo Disney.
    Trovo invece poso sensato il farne un cofanetto (e parla uno che a Maggio vede il grosso delle sue spese proprio per i cofanetti degli spillati Lion) per dei volumi così grossi.
    Vedrò a Giugno di recuperare almeno l'albo.
  • Valerio ha scritto: Devo ammettere che all'inizio, quando vidi l'indice rimasi un po' perplesso, perché dentro di me ero portato a desiderare una collection di storie dell'Artibani più recente, quello che sta portando avanti sul Topo un "programma" autoriale e omogeneo.
    Sì, concordo. A dispetto del fatto che sono passati pochi anni dal ritorno di Francesco Artibani sulle pagine di Topolino, la sua produzione di questa “seconda giovinezza” è qualitativamente sempre alta, e nemmeno povera di quantità di storie. Ovviamente non sarebbe stato possibile fare un volume solo con le storie dal 2011 in avanti, ma ero convinto che avrei visto più di due sole storie (per quanto estremamente significative) relative all’Artibani degli anni ’10.
    Il fatto che sia stato l’autore stesso a scegliere le storie da inserire ha però evidentemente portato anche a scelte di carattere affettivo, per cui capisco la presenza di storie anni ’90. Sono rimasto comunque sorpreso da alcune scelte come Mickey Movie Parade: Oro e le tre storielle brevi di Ottoperotto. La prima mi ha detto veramente pochino, e ricordo che anche quando la lessi “in diretta” non mi aveva entusiasmato: l’umorismo verbale – cifra stilistica dei dialoghi di Artibani, a maggior ragione quando è in coppia con Lello Arena – è sempre presente e godibile, ma l’intreccio appare privo di mordente.
    Le storie dei Bassotti all’epoca mi divertirono tantissimo… e oggi le ho riscoperte in tutta la loro carica umoristica. Continua a lasciarmi perplesso il loro inserimento in una raccolta di questo tipo e con un certo tipo di intenti, ma non si può negare che il ritmo da cartoon, certe scene slapstick e le situazioni surreali portino in evidenza una delle caratteristiche formali del lavoro di Francesco Artibani.
    Anche Il Campione in Affitto non mi aspettavo di trovarla qui: ammetto però che la ricordavo pochissimo, e che rileggendola ora mi accorgo che fosse un magistrale esempio di satira neanche troppo velata, peraltro fatta su un tema “caldo” e attuale vent’anni fa come oggi.
    Immancabile Amelia e la sua famiglia: anche qui, avrei forse scelto un’altra storia del filone, magari la prima, ma Il Segreto di Babbo Natale è effettivamente una storia irresistibile, e Silvio Camboni riesce a non far rimpiangere Giorgio Cavazzano, pur con un tratto molto diverso ma adatto alla situazione: la lava del Vesuvio e il torrone che ricopre il Deposito vivono grazie al tratto ruvido dell’artista.
    Paperinik e la Fortuna Sotterranea è uno dei mie personali must: ciclicamente la ripesco e la rileggo. Per quanto come “storia del grande ritorno” fosse meno celebrativa di quanto era stata Super Pippo e l’Ultima Arachide (ma la cosa è giustificata: Super Pippo era completamente sparito, Paperinik in una forma o nell’altra non se ne era mai andato veramente), gode di una sceneggiatura serrata, dove riescono a fondersi diverse situazioni, rapporti interpersonali molto interessanti e un’avventura che ambiva a puntare in alto con quello che accade (Paperone che perde tutto il suo oro). Le 30 tavole non vanno strette all’avventura, dove il ritmo narrativo è perfettamente calibrato.
    Il Viaggio della Moneta invece non l’avevo mai letta: è un’avventura deliziosa, molto classica nell’impostazione e nello sviluppo… e anche nel disegno di Guido Scala. C’è qualche ingenuità, ma è un esordio di tutto rispetto e, in quanto prima storia, ha perfettamente senso vederla in questa raccolta.
    Valerio ha scritto: Chiaramente La Sequoia del Capitano la ricordavo bene, uno dei migliori biglietti da visita che il ritorno di Artibani potesse presentare. Per tacer del capolavoro L'Ultima Avventura, di cui tanto si disse all'epoca. Eccellente anche Perina, devo dire.
    E spendiamole due parole su Alessandro Perina! Ha “accompagnato per mano” la prima storia dell’Artibani 2.0 e l‘ha fatto con grandi capacità: il suo stile, che parte da Cavazzano per seguire un suo percorso personale, serve bene il racconto di matrice avventurosa, e si vede nelle tavole con la sequoia gigante, dove l’ambiente e gli sfondi comunicano quella particolare atmosfera movimentata.
    Perina l’ho sempre preferito sui Topi, trovando invece i suoi Paperi, per quanto piacevoli e “morbidi”, leggermente anonimi. Ma è bellissimo notare il lavoro grafico fatto sui personaggi nell’Ultima Avventura, dove chiaramente spicca Cuordipietra Famedoro, personaggio raro da disegnare per gli artisti italiani. Perina si rifà direttamente a Carl Barks, quindi, specialmente nei primi piani del magnate sudafricano, quando sfoggia uno sguardo corrucciato. Ma splendono anche Paperone, i Bassotti, Rockerduck, tutti tratteggiati con carisma e dinamicità. Sulla storia si è detto già molto ai tempi dell'uscita su Topolino, non si può che riconfermare il fatto che sia un pezzo da novanta non solo nella produzione dell'autore, ma in generale nel fumetto disneyano degli ultimi vent'anni. C'è tutto, come giustamente osserva l'autore nella pagina di presentazione :) E tutto viene amalgamato nel migliore dei modi.

    A proposito delle pagine di presentazione, due parole sulla cura editoriale prima di concludere: molto, molto buona. Sulla falsariga di quanto visto con Black Edition e Platinum Edition, anche qui è la viva voce dello sceneggiatore ad accompagnare il lettore tra le storie presenti nel volume, volume che si apre con una speciale e affezionata prefazione firmata da Lello Arena. Segue una breve ma sentita introduzione alla raccolta da parte di Artibani, che poi commenta ogni singola storia presente motivando la sua scelta e dando qualche utile coordinata. Chiude il cerchio una postfazione in cui non mancano i ringraziamenti alla famiglia e ai colleghi.
    Queste Special Edition seguono grossomodo l'impostazione del Disney d'Autore, applicato agli sceneggiatori invece che ai disegnatori: ma si sceglie comunque di dar voce al protagonista stesso del volume, pratica piacevole se non abusata :)

    Insomma, tra alti e qualche basso nella selezione delle storie, non c'è dubbio che questa Topolino Gold Edition sia un acquisto obbligato per l'appassionato fumettistico disneyano e a tutto tondo, dato che consente di avere sott'occhio una buona panoramica della produzione passata e presente di uno degli sceneggiatori dell'eccellenza Disney.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Topolino Diamond Edition - Massimo Marconi

    Immagine

    Doveroso commentino su una doverosa raccolta.
    Dopo Faraci, Casty e Artibani la serie di volumi "Special" dedicati agli sceneggiatori disneyani di punta fa un passo indietro e celebra quello che Valentina De Poli ha azzeccatamente definito "il papà di tutti gli sceneggiatori", per l'esperienza, gli anni di attività e la grande capacità nono solo di scrittura ma anche di coordinamento redazionale, che chiaramente ha influito e beneficiato allo stesso tempo di quella conoscenza attenta e approfondita di questo mestiere e di questo universo narrativo.
    Massimo Marconi :)

    Dei quattro volumi sinora pubblicati, è probabilmente questo il più curato e appagante per il lettore. A partire dalla introduzione a cura della figlia dell'autore, per arrivare alla postfazione dell' "erede" Alessandro Sisti, tutto il "diamante" trasuda amore per questo mestiere e per questi personaggi, attraverso le parole e le esperienze di Marconi - oltre che dei due esterni citati poco fa - che riesce a raccontare in modo appassionato e sincero quello che prova verso il suo lavoro e verso il fumetto Disney. Ogni storia viene ampiamente spiegata e illustrata dall'autore, che con dovizia di particolari e aneddoti è in grado di rendersi complice del proprio pubblico, con una bonarietà e un'assenza di filtri che è davvero un piacere riscontrare. Mi pare che ci sia più spazio delle altre volte a questi inserti redazionali, alle parole del protagonista che solitamente erano più compresse o addirittura non presenti per ogni singola storia pubblicata. Spero che per il futuro si insista su questa strada perché credo che paghi, e sia una soluzione che può piacere tanto al nerd appassionato quanto al lettore occasionale, se trattate con questo stile.

    Anche sotto il profilo della selezione delle storie, mi pare si sia fatto un lavoro mediamente migliore dei precedenti tomi. Ci sono storie celebri e impossibili da tralasciare (Il Ritorno al Passato, Il Tempo delle Mele, La Strada), le avventure promozionali per cui Marconi è celebre (La Spada Invincibile, La Spada del Tempo, Il Collegamento Multidimensionale) e ci sono alcune minori, misconosciute ma interessanti per diversi motivi (L'Orbita dell'Amore, Mister Cicciok, Minni e l'Avventuroso Prelievo).
    Non mancano anche alcune delle one-pages dedicate al compleanno di Paperino nel numero celebrativo dello scorso anno.
    Ad esclusione dell'Orbita dell'Amore, che mi ha detto poco e niente e che ho trovato anche un po' eccessiva nella caratterizzazione di Paperina e Brigitta, in tutti gli altri casi ho trovato delle storie riuscite, avvincenti, scritte con un criterio e con padronanza del mezzo e del linguaggio. Oltre ai pezzi da novanta, che già conoscevo e amavo ma che ho riletto qui con la medesima gioia, mi è piaciuto trovare una certa arguzia nell'equivoco sulla possible identità segreta di Paperinik, a discapito di Ciccio, così come ho gradito quella sorta di riflessione sul ruolo femminile nella società odierna, sia dal punto di vista del sistema che dalla visione che hanno le donne di loro stesse. Capisco quali potessero essere i timori provati alla consegna della sceneggiatura, timori che Marconi esprime nell'introdurre la storia!

    Ai disegni c'è molto Massimo De Vita, che impreziosisce non poco alcune delle storie migliori qui presenti; molto presente anche Giorgio Cavazzano, tra la parodia del film di Federico Fellini e le storie promozionali sulla scherma e sul "gadget dei record". Oltre ai due mostri sacri c'è spazio solo per Franco Lostaffa e Salvatore Deiana. Tutti quanti offrono gran belle prove grafiche.

    La Diamond Edition, forse in modo particolare rispetto ai già validi e fondamentali volumi precedenti, è un prodotto importante da avere per chi segue e ama il fumetto Disney: ci troverà dentro tante belle storie, in una cornice elegante (il blu "stroboscopico" di stavolta è davvero apprezzabile, come effetto) e con un apparato redazionale dettagliato e affascinante, grazie ad un Marconi che ci fa dono dei propri ricordi e delle proprie opinioni sincere per presentare al meglio un lavoro di cui va senz'altro orgoglioso.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Finché è ancora possibile (Faccini incombe), volevo dire la mia su Marconi. Bé il volume direi che se l'è proprio meritato, da parte mia è stato davvero apprezzatissimo.

    Mi trovo d'accordo su buona parte degli inserimenti.

    A parte L'Orbita dell'Amore, che ho trovato evitabile (ma ben motivata nelle rubriche), il resto è tutto valido. Sì, persino Minni, che non ho trovato affatto banale, e Cicciok, tipica storia che data in mano a qualsiasi altro avrebbe potuto portare al disastro e che invece Marconi gestisce con rispetto.

    Simpatica Il Ritorno al Passato posta in apertura, anche se devo ammettere che per un lettore scafato certi meccanismi al giorno d'oggi appaiono piuttosto ovvi. Però la sua atmosfera ce l'ha, decisamente, e capisco fin troppo bene perché Marconi l'abbia a cuore. E scorrevole e "umana" anche Il Tempo delle Mele, così lieve e sincera che merita tutto l'apprezzamento che ha riscosso.

    E poi arrivano quelli che per me sono i pezzi grossi, le irrinunciabili del mio cuore, ovvero le promozionali. Con tutto il parlare che s'è fatto di recente sulle recenti storie-marchetta, ritrovarsi a leggere storie come queste, ricordando di quanto quest'uomo era bravo a renderle appetibili fa proprio bene al cuore. C'è una lezione da imparare qui.

    Il ciclo fantasy sulla scherma ad esempio. Affascinante, di respiro, ben costruito, capace di far percepire un grandissimo hype. Oppure La Strada, un concentrato di amore per Disney e per l'oggetto dell'omaggio, che ricordo mi colpì moltissimo quando la lessi sotto l'ombrellone a sette anni. E il Collegamento Multidimensionale, tanto difficile da incastrare, cercando di renderla autonoma come storia ma costruita comunque intorno al gadget... senza però svelarlo prima del terzo episodio.

    Wow.

    Ma ciò che davvero mi ha colpito a questa rilettura sono le sue introduzioni. Dirette, sincere, originali e autentiche. C'è un sacco di contenuto a ben vedere, e anche cose "scomode" su cui normalmente si glissa. Bravo, Marconi.
  • Topolino Fluo Edition - Enrico Faccini

    Immagine

    Neanche il tempo di "assimilare" il volume dedicato a Massimo Marconi, che nel giro di poche settimane è già uscito un nuovo tomo della serie "Special Edition".
    Oserei dire il primo di una seconda stagione di questa pseudo-collana, visto che non c'è posto per lui nel cofanetto che contiene i primi quattro e che non prosegue la cromatura di materiale prezioso, virando la propria caratteristica visiva in un colore accesso, da evidenziatore. Fluo, appunto.
    Una tonalità che ben si adatta all'esuberanza narrativa del protagonista di turno: Enrico Faccini.

    Si tratta di una raccolta importante e con una selezione di storie di tutto rispetto.
    Al contrario del titolo precedente, le introduzioni dell'autore tornano ad essere più scarne e meno approfondite: addirittura tornano a non essere più presenti per ogni singola storia ristampata, ma solo prima dei quattro "macro-gruppi" in cui sono suddivise.
    Credo comunque che questo dipenda più che altro dalla sintesi verbale di Faccini, il quale osservando le sue storie è forse portato ad essere essenziale nell'esprimere i concetti, senza bisogno di impiegare troppe parole. Il contrario di me, insomma :P Infatti il contenuto di questi pezzi editoriali si rivela allo stesso modo interessante e soprattutto sentito dall'autore, che parla della sua carriera e delle caratteristiche del suo lavoro a fumetti con un trasporto palpabile e riuscendo ad esprimere i punti principali dei suoi discorsi.

    Passando alle storie, ritengo che la scelta dell'autore sia caduta su ottimi esempi della narrativa facciniana. Certo, diversi titoli memorabili della sua produzione sono rimasti fuori, ma questo era inevitabile, e l'importante è che quelli presenti siano rappresentativi e validi. E ritengo che sia così.
    Come detto, il volume è stato diviso in quattro aree: le storie di Paperi, le storie mute, le storie di Topolino e le "Ciak". Una scelta ordinata e significativa, perché offre al lettore la possibilità di concentrarsi sui vari "filoni" affrontati dall'autore, mettendone in evidenza le caratteristiche peculiari con cui li ha trattati.
    Per i Paperi ci sono storie geniali per quanto riguarda l'ironia e l'elemento surreale e straniante: Paperino e il trattamento definitivo si dilunga forse un po' troppo nella parte in cui Paperino sta attaccato alle costole di Gastone, ma l'idea di fondo è splendida e sviluppata con gusto. Molto carina quella di Pico, citazionista e divertentissima l'avventura dei Bubalù. Paradossalmente un po' meno riuscita è quella di Paperoga "a solo", che ha dalla sua però un'altra bella citazione, stavolta gottfredsoniana.
    Le mute sono uno spasso vero: Paperino e l'Ultima Goccia vince a mani basse, ma anche La Disfida Canina e Tutti al Mare! non sono da meno.
    In queste particolari storie Faccini mette tutta la trama al servizio del proprio tratto: sono storie indissolubili dal disegno, perché le vignette comunicano tutta la follia slapstick messa in scena dall'autore, e nessun altro collega potrebbe renderle degnamente e con la stessa forza narrativa. Giochi di sguardi, inquadrature particolari, gusto per l'immagine più incisiva.

    Quando Enrico Faccini prende in mano Topolino, le cose cambiano. Il gusto per il surreale rimane, ma si coniuga in maniera meno allegra e maggiormente inquietante. Lo "strano" che permea le avventure topolinesi ha connotazioni oscure e disturbanti, e lo si può ben notare in Gambadilegno Furfante Troppo Curioso o in Topolino e la Vecchia Topington, dove Faccini si muove in territori insidiosi, flirta con temi come il delitto, la pazzia, l'horror e la paura vera. Riesce a lasciare inquieto il lettore che per tre quarti della storia non ha appigli per capire cosa sta succedendo realmente: sa che quello che l'autore fa intuire non può essere reale, ma al contempo è senza indizi, senza appigli. La soluzione, che riconduca il tutto alla ragione o che contenga un ultimo sberleffo ambiguo, sarà comunque sempre salutata con un sospiro di sollievo, in grado di far apprezzare ancora di più tutta la storia precedente.
    Discorso a parte per Topolino e il Dottor Tick-Tock, recente storia realizzata con Casty (che ne cura anche i disegni), dove il semplice horror viene sostituito da un complesso thriller gestito con gusto e abilità.

    Per le "Ciak" vale il discorso fatto per le mute: testo e disegni sono indissolubili. Lo stile di Faccini è diretto, raffinato, studiato, estroverso: sa far recitare i personaggi come se fossero in un cartone animato, sa rendere realistica la sconclusionatezza di Paperoga catturandone l'essenza nel volto, sa riprendere la perplessità che genera nel lettore sul viso di Paperino. A tal proposito, non è un caso che gli unici disegnatori presenti nel volume al di fuori di Faccini siano un gigante come Giorgio Cavazzano (per la prima storia) e il già citato Casty, con cui c'è una grande intesa "filosofica".
    Le one-pages sono un ottimo modo per l'autore per sfruttare quelle gag fulminanti che sembrano venirgli con così grande facilità, e che riescono a divertire efficacemente grazie ad una precisa scelta di tempi comici e ad un uso peculiare dell'elemento surreale.

    Sono da evidenziare infine le tavole inedite che Faccini aveva realizzata per la prefazione alla Platinum Edition su Casty (al tempo scartate per ragioni di spazio... apprezzo molto che siano state recuperate qui) e l'introduzione a cura proprio di Casty, che ben spiega l'amore per il fumetto e le abilità professionali dell'amico e collega Faccini, che ben meritava un riconoscimento del genere: un volume che spiega bene a tutti come far ridere in modo vero ed efficace con il fumetto Disney.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • In arrivo la Pink Edition che raccoglierà le storie rosa di Bosco disegnate dalla Ziche.

    Immagine
    A volte ho paura a guardare le sue opere. Paura di quella loro perfezione assoluta. Sembra che quest'uomo non conosca solo la magia di ogni mezzo tecnico, ma sappia anche agire sulle corde più segrete dei pensieri, delle immagini mentali e dei sentimenti umani. Sergej M. Ejzenstejn su Walt Disney
  • Sbaglio o papere alla riscossa ancora non è finita sul Topo che già ci dicono la ristamperanno?
  • Topo_Nuovo ha scritto:Sbaglio o papere alla riscossa ancora non è finita sul Topo che già ci dicono la ristamperanno?
    Be', da qui a novembre c'è tempo per un po' di decantazione.
  • qualcuno ha qualche idea su chi possano essere gli autori delle prossime sunny e green edition?
  • Topolino Pink Edition - Storie di papere (e qualche papero) senza fiocco e molta grinta di Marco Bosco e Silvia Ziche

    Immagine

    È questo il primo volume delle Special Edition a uscire un po' dal seminato. Per la prima volta non ci si concentra infatti su un autore solo ma sua una "coppia d'arte", e per la prima volta l'albo si configura come un'omnia, visto che al suo interno ci sono tutte le storie realizzate insieme dai due artisti in questione, cioè Marco Bosco e Silvia Ziche.
    Rispetto a Casty, Faccini, Artibani e gli altri che si sono visti protagonisti di questa collana, questa Topolino Pink Edition appare come una raccolta meno necessaria nelle librerie degli appassionati. Cionondimeno, la lettura delle storie contenute risulta assai godibile, permettendo di vedere i punti in comune delle sceneggiature di Bosco in questo tipo di storie, nate con ben presenti in testa gli esperimenti di storie in tante puntate brevi che la Ziche ha inaugurato nel 1996 con la Papernovela.
    E si scopre che sono proprio le Papere il filo rosso che lega questa particolare produzione. Se è facile assimilare Silvia Ziche alla sensibilità verso l'universo femminile Disney, poteva sfuggire il lavoro fatto da Bosco al riguardo, vista la sua produzione decisamente varia.
    Bosco dimostra di capire bene le psicologie di Paperina, Brigitta, Nonna Papera e Miss Paperett, e di saperle usare in modo credibile e vivace quando si relazionano tra loro. Ognuna con le sue manie e paturnie, ognuna con i suoi problemi e obiettivi, le quattro protagoniste sanno collaborare e convivere dando il meglio di sé e dimostrandosi tutt'altro che il sesso debole.
    Lo sceneggiatore mantiene anche una certa coerenza nella caratterizzazione delle singole papere, che si può ravvisare da Papere alla deriva a Papere alla riscossa, passando per la fondamentale Dove osano le papere, punto qualitativamente più alto del volume.
    Già, perché se già la prima aveva in sé tutte le qualità per farsi apprezzare, mettendo in scena situazioni divertenti, isterismi simpatici tra le protagoniste e soprattutto la loro attitudine a non abbattersi e a saper trarre il meglio dalle situazioni difficili, è in Dove osano le papere che tutte queste istanze vengono portate avanti in modo riuscito, collocando le protagoniste in un contesto moderno e realistico come una metropoli cittadina e calandole in uno scenario riconoscibile da molte lettrici e lettori. Il dover coniugare lavoro e sentimenti, capire se andare avanti o insistere nel proprio amore infelice, cercare nuove soddisfazioni lavorative... sentirsi realizzate, insomma, motivo cardine per cui battersi ogni giorno.
    Le quattro sono assai battagliere anche in Papere alla riscossa, ma in questo caso Marco Bosco fa un'operazione assolutamente peculiare che, pur apprezzabile, si rivela un boomerang nel gradimento complessivo della storia: realizza un'avventura seria e dalle implicazioni socio-politiche non banali. Al contrario di quello che può pensare la massa, il fumetto Disney è talmente duttile da consentire ai suoi personaggi di affrontare agevolmente anche argomenti di questo tipo, e Bosco ha il pregio (di pochi, attualmente) di non aver paura di "sporcarsi le mani" mirando più in alto della media. Nel far ciò però la storia perde quasi completamente il connotato dell'umorismo, riservato a pochissime gag e sostanzialmente al tratto dinamico e caricaturale della Ziche. Il risultato è così controverso, la sensazione è di avere in mano un esempio di fumetto Disney "impegnato" come ce ne sono ben pochi, ma che per far ciò ha perso per strada determinati elementi che non possono essere ovviati senza stonature. Casty con Il mondo di Tutor, del resto, ci ha insegnato che il tema dell'ambiente può essere trattato anche mettendo al primo posto fantasia e leggerezza.

    Silvia Ziche disegna con il suo tratto tipico queste storie, riservando loro l'amore che avrebbe riversato in avventure scritte da lei: segno, secondo me, dell'apprezzamento della disegnatrice verso questi soggetti, così rispettosi verso la dignità e le sfaccettature di questi personaggi femminili.

    Nota a parte per Pillole di Pico e Paperi nella torre. Se la prima è un divertissement breve come tante altre prove di questo tipo scritte da Bosco nel corso degli anni, gradevole e divertente ma nulla più, Paperi nella torre all'epoca fu un colpo. Una storia comica a puntatine disegnata dalla Ziche... la sua nuova saga con questa struttura? Il nome nei credits ovviamente sbugiardò la cosa, e anche il tenore dei dialoghi non riusciva ad essere allo stesso livello dell'autrice, ma rileggendola oggi si vede comunque un lavoro di tutto rispetto e una certa attitudine briosa nell'uso dei personaggi e delle relazioni tra di essi.

    Insomma... volume minore? Sì, ma perché i precedenti puntavano molto in alto. Qui abbiamo un albo di tutto rispetto con storie scritte con mestiere e con gran bei disegni. Ci sta.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Non solo autori più o meno "contemporanei" e storie "recenti". Nel prossimo numero della serie "la Evergreen Edition" gli autori coinvolti sono Giorgio Pezzi e Giorgio Cavazzano.
    Valorizzare così certi autori è dovuto e spero si ottengano dei buoni risultati!
  • Torna a “Fumetto Disney”