[Disney] Pirati dei Caraibi Magazine

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Ecco, io il primo numero l'avrei voluto anche comprare. Ma dopo aver letto la rece di Deboroh dico:"No, grazie!".
    E poi, che sono tutti questi scopiazzamenti da Monkey Island? Non bastava già il film? :P
    Peccato comunque, un'occasione sprecata. Anzi una doppia occasione, di rilanciare il Disney di Nuova Generazione e di sfruttare dei personaggi molto noti per creare una buona serie a fumetti.
    Vabbè, dovremmo aspettare per forza che si decidano a fare IPNA.. :D
  • Confido nella graphic novel annunciata.
  • Ah, sì?
    Annunciata da chi?
    E si sa qualcosa in più?
  • Ecco, questo si che sembra interessante.
    Forza Grrò, fuori le prove!
  • Boh lo diceva Ubc che qualcuno qui o altrove ha annunciato.
  • E' vero, e quel link l'ho pure postato io! :P
    E' che leggnedo di fretta, ed essendo più concentrato su MA che non su questo in quanto notizia nota, non ho focalizzato la frase:
    per quanto riguarda I pirati dei Caraibi, sono in lavorazione una graphic novel ed un magazine (a cui hanno lavorato artisti come Massimiliano Narciso e Graziano Barbaro), il cui primo numero sarà in edicola a partire dal 15 settembre.
  • Pirati dei Caraibi - La Maledizione del Forziere Fantasma
    La Graphic Novel

    Ma lasciamo perdere lo striminzito magazine e pensiamo piuttosto all'albo one shot in uscita in questi giorni in tutte le edicole, ovvero la trasposizione fumettata dell'omonimo lungometraggio. E' la prima volta che si fa tanto chiasso intorno a un live-action Disney, e vederne il corrispettivo fumettistico fa un certo effetto. Pirati dei Caraibi - La Maledizione del Forziere Fantasma (Ambrosio/Rigano) si inscrive perfettamente nella linea delle trasposizioni che leggevamo un tempo su Topolino e che recentemente hanno preso ad apparire su albi a parte, più o meno contemporaneamente alla scelta della Disney di affidarle alla scuola italiana. Di queste si ricordano con piacere Atlantis - L'Impero Perduto e Il Pianeta del Tesoro disegnate da un mirabolante Sciarrone.
    Qui tocca a Rigano invece, e la mascella si schianta per terra. In senso positivo ovviamente, perchè quei gioiellini che avevamo visto al Cartoomics provenivano appunto da qui e non da magazine fuffa che sta uscendo al momento. E poi c'è Ambrosio, che messo in condizione di non nuocere non è affatto male e ci regala una buona prova come traspositore.
    Ci sono molti modi per adattare un film a un fumetto. C'è la strada "artistica" che indaga sulla potenza espressiva dei due media e adatta perfettamente, e con un gran dispendio di pagine, il ritmo cinematografico sulla carta. Ma è una casistica assai rara, che vale per pochissimi prodotti. E poi ci sono altri due metodi, più umili: quello che si avvale di didascalie qua e là e quello che le ignora bellamente finendo molto spesso per risultare incomprensibile e arruffato. Direi che qui si tratta del metodo didascalico, visto che le dida abbondano, ma non danno poi così fastidio visto che sono messe bene e che comuqnue i disegni di Rigano assai espressivi contribuiscono non poco a far capire ciò che accade. Insomma, un prodotto valido questa graphic novel che consiglio parecchio anche solo per vedere le reinterpretazioni di Rigano di alcuni personaggi tra le quali spicca la splendida Tia Dalma. Peccato che in questo fior fior di virtuosismi grafici sia stato violentato il finale finendo per perdersi la poitenza del cliffhanger, ma pazienza, non si può avere tutto. Personalmente quindi la consiglio, perchè anche nel caso non vi dovesse piacere o doveste trovare la narrazione poco piacevole potete sempre ritagliarne le vignette e tappezzarci la camera. Quindi in un modo o nell'altro direi che i suoi 3.30 li vale.
  • Dopo aver speso soldi per la "fregatura" Pirata dei Caraibi-Magazine, mi sono deciso a spendere altri dindini per l'adattamento a fumetti del film... Niente rubriche stupide, ma in compenso la storia è qualcosa di già conosciuto, nulla di nuovo sotto il sole, d'altra parte è l'adattamento di un film già visto...
    Ma i disegni mi hanno convinto all'acquisto, 50 tavole di quei disegni già apprezzato sul "Pirati dei Caraibi Magazine" mi facevano troppo gola. E infatti l'aspetto grafico è veramente d'alto livello, a parte qualche piccola caduta di stile (ad esempio non ho sopportato la caratterizzazione grafica di Norrington), ma i disegni e le colorazioni sono davvero da incorniciare. Ben vengano progetti con questo livello di qualità dal punto di vista tecnico.
    La sceneggiatura inizialmente mi è parsa un po' affrettata e disordinata (e in effetti la considerò ancora così nella prima parte della storia) ma da dopo la fuga dall'isola dei cannibali le cose migliorano notevolmente. Infatti da lì in poi tutti gli elementi sono incastrati alla precisione, grazie anche ad un'oculata scelta su cosa mantenere nell'adattamento del film e cosa no, operazione particolarmente delicata in un film ricco di sviluppi, sottotrame, e situazioni che nel film magari vengono spiegati solo con uno sguardo, o con un'inquadratura.
    So che sarà difficile, ma mi piacerebbe un bel po' un adattamento simile del primo film; forse un progetto identico verrà sviluppato con 'uscita di At Worlds end, e chissà che un giorno la Disney si decida ad osare con un fumetto su Pirati dei Caraibi sviluppato su nuove trama, che vadano oltre le storie brevi viste sul Magazine.
  • Oibò.
    Gironzolando per le edicole, vedo la copertina di un nuovo volume dei Pirati dei Caraibi, che non è il Magazine periodico, ma bensì un altra "graphic novel"... ovvero l'adattamento a fumetti di Ai Confini del Mondo.
    ...tra l'altro datato Giugno, quindi è uscito due mesi fa senza che ne sapessi nulla ù_ù

    Il volume comunque ricalca fedelmente lo stile dell'adattamento a fumetti de La Maledizione del Forziere Fantasma, ovvero tagliando un bel po' di cose, e ovviando alle poche pagine sviluppando la trama usando moooolte didascalie esplicative. I due nuovi personaggi di questo albo hanno una caratterizzazione che mi ha lasciato qualche dubbio: Sao Feng assomiglia relativamente a Chow Yun-Fat, rendendolo però più "grosso", e decisamente più affine a Kassim di Aladdin e il Re dei Ladri, mentre Barbossa è quasi deforme, con un naso troppo cartoonesco, che lo trasforma quasi in un tucano.
    Per il resto disegni buoni e ottima colorazioni, anche se la storia viene narrata decisamente troppo in fretta: ggià questa sensazione si aveva nel volume precedente, ma qui si avverte ancor di più, dato che il film è molto più ricco di eventi e sottotrame.

    piccolo dubbio: esiste l'adattamento a fumetti del secondo film, esiste l'adattamento del terzo... fare l'adattamento del primo, anche se "postumo", pare brutto?
  • Altolà, fermi tutti! E' uscito Pirati dei Caraibi – Ai Confini del Mondo (Ambrosio/Rigano). Ormai lo si dava per disperso, e sembrava che la serie di trasposizioni fumettate della serie cinematografica dovesse fermarsi all'unico albo tratto dal secondo film, e invece no, ecco qua il terzo. Ora sarebbe cosa carina aspettarsi anche il primo capitolo, ma ovviamente si parla della Disney, quindi meglio abbandonare le speranze di logica collezionistica e godersi ciò che invece abbiamo tra le mani, e cioè un maxialbo di 48 tavole che a 3.30 € offre alcune fra le cose più spettacolose mai uscite dalla mano di Rigano. Per quanto riguarda Ambrosio è invece la didascalia a farla da padrone, che pedissequamente spiega la maggior parte dei passaggi narrativi, necessari alla comprensione di una storia altrimenti irraccontabile. Perchè stavolta no, non me la sento di dare addosso ad Ambrosio: se l'abuso didascalico nel precedente adattamento era riprovevole e biasimabile qui non vedo altri modi per riuscire a spiegare cose che anche nel film si faticava a capire. Le imponenti e spettacolari vignettone vanno il loro lavoro per non dare dubbi e spiegare alla perfezione quanto accade, ma stavolta il lavoro più gramo è toccato proprio ad Ambrosio e una simile mole di didascalie si sarebbe potuta evitare solo ed esclusivamente se al progetto avessero dedicato qualcosa come tre albi a film. E invece no, la Disney anziché bissare il progetto Atlantis, ha preferito varare la testaa di Pirati dedicata ai poppanti. Ma pazienza, il mio consiglio è quello di comprare ad occhi chiusi l'albo in questione, che sebbene presenti un Rigano più sporco e ruvido del precedente è un gran bel lavorone che mostra – oh cosa sublime! – cosa sarebbe stato il ciclo Pirati dei Caribi se fosse stato progettato in animazione.
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