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Re: [Disney] Pk - La Run di Gagnor

Inviato: venerdì 17 dicembre 2021, 19:46
da Sommo Zotnam
NON sarò breve. E sarò spoileroso. Ok, vi ho avvisato.
Ah, SPOILER anche su Dark, la serie Netflix. Dico sul serio.

I GIORNI DI SISTI: UNO SPIETATO "THE END?" CHE È ANCHE UN RASSICURANTE NUOVO INIZIO

Ci sarebbero così tante cose da dire che non saprei da dove iniziare. Cominciamo dalla fine, ma non di questo ciclo. Di un altro. Partiamo con un po' di storia, editoriale in questo caso.

Vi ricordate PK - Pikappa, la terza serie reboot anche nota come "Frittole", che molti han paragonato (forse impropriamente, forse no) a questa run di Gagnor? Fu un esperimento partito da assunti sbagliati, un'idea pensata male e realizzata peggio, che pure riuscì sporadicamente a sfornare qualche episodio decente e qualche idea interessante. Idee che però avevano difficoltà a svilupparsi in un brodo di coltura così guastato: il problema era a priori, a prescindere, a monte. Fu conclusa col numero 32, "The End?", una storia confusa, una brutale cancellazione di tutto ciò che era stato costruito fino ad allora, un buttare l'acqua sporca con il proverbiale bambino, tra paradossi temporali e messaggi al lettore in puro metafumetto, in maniera forse persino irrispettosa dei pochi che avevano iniziato a crederci e ad appassionarsi alle trame della serie, mostrando loro i fili, i limiti della serie, i piedi d'argilla su cui poggiava. Fu il modo con cui gli autori fecero mea culpa, un'ammissione di colpe ed errori, certificando esplicitamente il fallimento dell'intera operazione. Una dichiarazione di metaforica bancarotta da cui però non scaturì nulla di propositivo, scagliando la saga di PK in un lungo limbo, fino al ritorno col PKNE.

Cosa c'entra? Beh, "I Giorni di Pikappa" è il "The End?" della sfortunata saga di Roberto Gagnor. Che però, a differenza di quanto accadde in Frittole, non porta alla fine della saga di PK, ma si rivela una tappa necessaria per la sua rivitalizzazione. Ed è questo a rendere così difficile giudicare questo volume, perché ciò che rappresenta è più importante della trama in sé, degli eventi dell'albo, persino della qualità della storia. È una lettera al lettore, e in quanto tale va valutata.

E se il messaggio di "The End?" era "Abbiamo sbagliato, chiudiamo baracca e burattini", quello de IGDP è un più ottimistico e incoraggiante "Abbiamo sbagliato, ma stiamo dimostrando che abbiamo imparato dagli errori, per non ripeterli". Ma andiamo con ordine.

UN PASSO AVANTI, UN PASSO INDIETRO, UN PASSO FALSO: LA STORIA FINORA

Questa storia è per certi versi anticlimatica, di sicuro inaspettata, ha superato ogni mia aspettativa, il che non è necessariamente un male. È chiaro che non è il finale originariamente pensato da Roberto Gagnor, non del tutto almeno. Ma tutta la saga del resto è stata diversa da come inizialmente ideata, ammesso che ci fosse un vero progetto dietro. È stata un continuo pasticciare e rimaneggiare tentando di trovare la giusta quadra, cercando di nascondere sotto il tappeto gli errori. Che in questo capitolo finale vengono invece evidenziati, quasi additati esplicitamente, senza mentire, in un'operazione-verità severa, quasi feroce.

È bene ricordare da dove siamo partiti: una storia confusa nei testi e nei disegni, affrettata, improvvisata, con dialoghi imbarazzanti, caratterizzazioni sballate per il cast ufficiale e banali/stereotipate per le new entry, facilonerie e superficialità, errori che stravolgevano completamente la lore della saga e il senso dei personaggi, facendo crollare anni di worldbuilding. E poi la mancanza di autocritica dell'autore, le accuse e gli insulti al suo stesso pubblico, le ripicche.

Inizialmente, stando alle parole dello "showrunner" Gagnor, questa run doveva durare almeno 9 numeri e probabilmente sarebbe stata un interminabile gioco dell'oca, una "quest" tra tempo e spazio per cercare i vari Galaxy Gate in varie epoche e pianeti, manco fossero il Cosmopavone o la Pietra Dokrostone. Addirittura Gagnor anticipava orgoglioso che sarebbe diventato il demiurgo della saga di Pikappa, a capo di un nuovo PK-Team. E infine, al netto dei discorsi su "avanti il nuovo", sembrava avere addirittura l'ambizione di raccontare le origini dell'Evron originale e dell'Impero Evroniano, entrando a gamba tesa nella Storia del papero mascherato. Non ha funzionato.

E si sono cercati vari capri espiatori per non voler affrontare un problema che era alla base: prima Lavoradori, con "War Dome" (poi "Danger Dome") ri-disegnato da capo e forse anche riscritto per accorciare gli eventi e allungare meno il brodo. Poi un timido innesto di Sisti per rendere scorrevoli alcuni dialoghi. Fino al clamoroso "I Giorni di Evron" dove addirittura l'autore della run è stato sostituito in toto da Sisti, mentre al disegnatore Vian, bravo (a tratti maestoso e immaginifico) ma fin troppo confusionario e a disagio nelle scene d'azione, è subentrato Pastrovicchio.

Per poi passare a Obsidian, col ritorno di Gagnor in versione umile e quasi autocritica e un Pastro stellare con colori pazzeschi di Andrea Stracchi. Per l'ultimo volume di questa infelice operazione editoriale, un ulteriore cambio di disegnatore (Mangiatordi) per concludere rapidamente la saga entro la fine del 2021 senza aspettare troppi mesi dal precedente albo, e con un'ulteriore collaborazione di Sisti, ancor più netta e riconoscibile che in "Ur-Evron".

DUE PARTI, DUE SCENEGGIATORI, UN INIZIALE TEMPOREGGIARE. IL COMMIATO DI GAGNOR

Già, parliamo proprio di quest'ultimo numero. Per chiunque lo abbia letto fino in fondo, conosca PK e abbia attenzione per i differenti stili di sceneggiatura, è palese che la prima metà dell'albo sia quasi interamente scritta da Gagnor e che la totalità della seconda metà sia farina del sacco di Alessandro Sisti, in particolare nelle tavole finali: si sono divisi i due capitoli che compongono questo volumetto. Se in Ur-Evron la collaborazione era più sfumata, qui è inequivocabile. Si riconoscono chiaramente i dialoghi e le battute di Gagnor nella prima parte, così come i classici scambi alla Sisti della seconda (con tanto di tipici apostrofi ed elisioni, "t'ho", "s'è", "m'ha").

Sulla prima parte c'è poco da dire, se non che Gagnor a sorpresa spreca le sue ultime tavole a disposizione per...perdere tempo. PK avrebbe potuto usare i Galaxy Gate per andare subito a cambiare le cose, e invece ci ritroviamo in una sorta di coda lunga di Obsidian, con un assedio, una fuga disperata...un epilogo che toglie pagine preziose alla risoluzione di tutto, quasi un temporeggiare.

Addirittura la prima parte è zeppa di doppie splash page francamente evitabili: in un caso sembra quasi che sia una vignetta ingrandita, a giudicare dalla china affrettata e tremolante. Qui Vitale Mangiatordi, normalmente in gamba, mostra alcuni limiti, dovuti probabilmente al poco tempo a disposizione per realizzare quest'albo, e stavolta le chine pesanti e i colori più sottotono (credo sempre di Stracchi, ma lo capisco, tra scadenze ed energie esaurite) non hanno aiutato: Mangiatordi tuttavia è bravo e nelle tavole finali lo dimostra, evidentemente è tornato a suo agio.

C'è da dire che Gagnor qui è tutto sommato digeribile: non ho avuto problemi a dire che in Obsidian si era "reffato", e anche qui non esito a dire che è mediamente leggibile. Sì, continuano ad esserci problemi, come Lyla ed Hellenoire che inspiegabilmente tornano a parlarsi e punzecchiarsi (con tanto di riferimento a fantomatici litigi passati) come se fossero le stesse di Danger Dome, quando in questa nuova tempolinea (quella della fine di Ur-Evron e da IGDE in poi) non si sono praticamente mai conosciute.

Però tutto sommato il Razziatore che tra un salto temporale e l'altro nella battaglia si prende il tempo per sbadigliare annoiato con arroganza è carino, e ammetto che Gagnor è stato bravo a scrivere il dialogo-spiegone di Derrick, chiudendo bene il personaggio (almeno lui) e dando persino un senso a un possibile buco di trama di Obsidian (la facilità con cui gli eroi sono entrati ecc ecc). Ma il problema è che in generale questa prima parte non dice e non lascia nulla, si limita a togliere spazio a un epilogo decente per i personaggi, in particolare i nuovi. Che praticamente salutiamo qui.

HIJACKED BY SISTI-ZOSTER: UN MANIFESTO META-FUMETTISTICO

Poi arriva la seconda parte, l'ultima. Arriva Sisti. E se il capitolo precedente sembrava preludere a un'ulteriore perdita di tempo con una tappa intermedia a Time 0, qui gli eventi ricevono una brusca accelerata. Ed è qui che entriamo nel meta-fumetto vero e proprio. Per carità, io mi aspettavo che ci sarebbe stato un reset alla fine della saga, penso ci sarebbe stato anche in un eventuale finale pensato da Roberto Gagnor (perché questo evidentemente non è il "suo" finale...non che io sappia per certo se avesse o meno un finale ben definito e non improvvisato in mente). Un reset, sì, ma non...così.

Non solo vengono cancellati i pasticci temporali di Tuiroon e i Galaxy Gate, ma viene anche "retconnata la retcon": Sisti suggerisce (in maniera decisa ma non troppo esplicitamente, forse per lasciare al lettore la scelta di come interpretare gli eventi?) che le origini di Evron non sono affatto quelle che credevamo di aver visto nel terzo volume. Non solo Shikaar, da pianeta dove è nato l'impero, viene "retrocesso" e degradato a discarica dove abbandonare tutti gli errori (anzi, i "disastri") della casta scientifica evroniana, ma apparentemente la Spora Alfa non è Evron, bensì lo stesso Tuiroon: sembra che tutto ciò che abbiamo visto in Ur-Evron sia frutto di un elaborato (e inutilmente complicato) inganno dell'evroniano mutante.

Il quale alla fine, dopo due anni di attesa, incontra il suo triste (e violentissimo) fato da reietto, vittima degli evroniani originali, e quasi suscita compassione. E qui arriva il meta-fumetto: Gagnor-Tuiroon viene cancellato da Sisti-Zoster. È proprio per bocca del celebre archiatra (che in un cameo parla con un simil-Zondag di nome...Retkon!) che Sisti fa la sua spietata considerazione su tutta la run di Gagnor: è stata un esperimento fallito, ma istruttivo...perché i fallimenti insegnano a evitare che si ripetano. Una sorta di giuramento ai lettori, o forse a se stesso.

E nel finale, tutto viene cancellato: l'intero mondo Shikaar, distrutto dai bombardamenti evroniani, ma anche tutti gli eventi da UNE fino ad ora. "Tutto questo non è mai successo", come in un sogno, dice il Razziatore mentre scompare per via del reset finale, in una conclusione agrodolce che mi ha ricordato molto (mi perdoni per lo spoiler chi non l'ha ancora vista) la fine di Dark, la serie tedesca di Netflix, basata proprio su viaggi e paradossi temporali.

E come in Dark, diversi personaggi vengono abbandonati senza tante cerimonie. Ur-Evron e Gohr non pervenuti se non in flashback, non rivediamo Klums e Chanook in vita e neanche rivediamo Ed/Senzanome, Hellenoire e Derrick. È vero, sono personaggi stereotipati e inutili, ma dopo sei numeri confesso che non mi sarebbe dispiaciuta almeno una mezza pagina dove vediamo la loro versione nella continuity canonica, anche solo come epilogo e chiusura definitiva della loro trama (e per avere la conferma che l'intervento di PK ha anche salvato Ur-Evron e il suo villaggio). Non essendomi mai affezionato a questi personaggi né avendo mai investito a livello emotivo su di loro, non mi sento offeso o preso in giro. Però avrei preferito in questo caso che l'evidenziare la loro natura di "errore" fosse mitigata da una "closure" più rassicurante e una condanna al limbo meno drastica.

CRAPA FLUTTUANTE CHE FA I TORTELLI: RIDERE CON IL LETTORE, NON DEL LETTORE

Ad una prima impressione a caldo, può sembrare quasi deludente e insultante che ci sia mezza vignetta di vaghe non-spiegazioni contro ben 5 (CINQUE!) pagine di epilogo stile "it was just a dream" (l'intera run di Gagnor è sostanzialmente "Quando PK mangia pesante"? Più o meno), di cui ben tre spese per spiegare l'Uno "crapa fluttuante che svolazza a zonzo per lo spaziotempo tra epoche e pianeti" dei primi tre numeri del PK Fuoriserie. Si badi bene, non è una presa in giro del lettore. E neanche una frecciata a Gagnor, non più di tanto.

Ok, può sembrare che Sisti in tutta la sua metà del numero abbia sostanzialmente umiliato e deriso il collega e forse è proprio così, chissà. Ma questa non è una bega tra galli del pollaio, non è una lite tra autori che si stanno antipatici (non so neanche se si stiano effettivamente antipatici, in realtà non lo credo, ma soprattutto non mi importa e non è il punto). Le pagine finali sono un ulteriore tassello del manifesto programmatico di Sisti, che in realtà ha voluto dedicare tutto quello spazio alla risoluzione di un errore proprio per dimostrare il suo rispetto nei confronti del lettore e il suo amore per la saga di PK, con la sua lore, il suo worldbuilding e i suoi personaggi, con la loro essenza.

Perché quello non era un semplice blooper, era proprio la dimostrazione di non aver capito Uno, privandolo di una sua caratteristica fondamentale. Sisti non solo trova una spiegazione che (più o meno) funziona, con tanto di risata finale per glissare elegantemente sugli strafalcioni illogici che neanche questa trovata potrebbe spiegare, ma lo inserisce come parte integrante dell'epilogo, quasi un pretesto per deliziarci con un altro dei proverbiali battibecchi tra Uno e Paperino, il rapporto di amicizia più riuscito di tutta la saga da PKNA 0 in poi. Poteva fingere che proprio non fosse esistito quel problema, invece lo ha preso di petto senza ignorarlo, risolvendolo nel rispetto della macrotrama canon di PK e trasformando lo spiegoncino-tecnobubbola in un elemento della trama, in una gag, condita pure con un dialogo tra Uno e PK ben scritto: solo Sisti è capace di rendere in maniera così spontanea e naturale la relazione tra il papero mascherato e il suo socio-amico I.A., i due personaggi e Lyla sono finalmente caratterizzati in maniera giusta e degna, ritrovando definitivamente la loro "voce".

AL SERVIZIO DEI PERSONAGGI. TIRIAMO LE SOMME

Fan-service? In parte. È più un PK-service, direi: Sisti ama Paperinik e la sua saga forse più di quanto lo facciano i suoi stessi fan. È vero, sembra essere persino troppo zelante nel cancellare sist-ematicamente (Ah. Ah. Ah.) tutti gli sbagli di Gagnor, distruggendo tutto e ricostruendo. Ma non è un accontentare il lettore e neanche un capriccio da presuntuoso creatore di PKNA. Le critiche erano banalmente sul pezzo, ed evidentemente anche Sisti le condivideva. Sono correzioni che andavano fatte, per il bene di PK e del franchising, non dei lettori umorali.

Non ci troviamo quindi di fronte a una situazione stile "Snyder vs Whedon" e neanche tanto una roba tipo "J.J. Abrams, Rian Johnson e i continui cambi di rotta della Trilogia sequel di Star Wars" (paragone forse più adatto per definire i 5 volumi precedenti). Qui è semplicemente "Pikappa it's coming home". Non una restaurazione, ma un ritorno ai giusti binari, alla barra dritta. Alle cose fatte bene.

In questo IGDP diverge da "The End?". Quella era la fine, questo è un nuovo inizio. Quella ha danneggiato PK per anni, questa lo ha rivitalizzato. Paradossalmente, PK è più in salute ora di quanto lo fosse prima di UNE. È sopravvissuto a quello che poteva essere l'ultimo chiodo sulla sua bara. Ha dimostrato di avere gli anticorpi resistenti persino alle bombe atomiche, dopo una lunga convalescenza di due anni in terapia intensiva, da cui è uscito più forte e sano dopo una cura da cavallo da cortisone, con un medico senza pietà ma competente e attento. PK è più vivo che mai e lotta insieme a noi.

Ora anche lo stesso Bertani sembra aver iniziato (la strada è ancora lunga) ad accettare PK e a capire cosa funziona e cosa no, evitando incauti esperimenti di apprendisti stregoni. Il che non vuol dire che non si possa e debba sperimentare il nuovo, ma che lo si debba fare rispettando lettori e personaggi, con umiltà e passione vera. Ora, Sisti è nuovamente al timone e ha trovato il giusto tono dopo le iniziali incertezze incostanti del PKNE, ha idee e tanto cuore, mentre PK - come confermato dal direttore in persona in una live YouTube di Fisbio - proseguirà le sue avventure su Topolino Fuoriserie in forma trimestrale (!) e prossimamente, grazie a una nostra certa conoscenza xerbiana mutante...si balla!

PS: concludo con una lunga elucubrazione sugli eventi della saga, per fare il punto e provare a spiegare alcune cose poco chiare.

LA SPORA ALFA, UR-EVRON E LE ORIGINI DI EVRON

Sisti suggerisce esplicitamente che la Spora Alfa in realtà era Tuiroon stesso. Se ne deducono due possibili conseguenze, di cui solo una è vera, vai a sapere quale:

1) Tuiroon de-evoluto da Zoster cade nel vulcano Kulflam, si evolve e tramite un magheggio dei Galaxy Gate finisce indietro nel tempo. Unendosi a Ur-Evron diventerà...Evron! Da reietto a capostipite. Ipotesi che potrebbe essere confermata dal fatto che sia proprio la caduta della spora-Tuiroon nel vulcano a far ipotizzare a PK questa teoria. Ma c'è un altro indizio nella storia che suggerisce altrimenti e rende la seconda ipotesi più probabile. Vediamo subito.

2) La Spora Alfa diceva in "PK: Ur-Evron" che l'inviato del tempo (Tuiroon, cioè...sé stesso?) gli aveva suggerito di fondersi con un umano (Ur-Evron o Ghor) per assumere la forma perfetta. Quando PK cambia la storia purificando i Galaxy Gate e tornando indietro nel tempo prima che Tuiroon li corrompa, la statua della Spora Alfa sparisce (Pk stesso lo nota), il che sembrerebbe confermare che Tuiroon fosse la Spora Alfa...e che ora non lo diventerà mai, per questo la statua non c'è!

Quindi probabilmente nel futuro Tuiroon sarebbe diventato la Spora Alfa andando indietro nel passato e tutta la questione "o condanni Ur-Evron o lo salvi e crei evroniani peggiori" era solo un INGANNO di Tuiroon per incasinare PK: in realtà la Spora Alfa NON è Evron e quelle NON sono le origini degli evroniani, e grazie all'intervento di PK che ha portato all'eliminazione di Tuiroon PRIMA che usasse i Galaxy Gate, né Ghor né Ur-Evron si dovranno fondere con la spora, vivendo presumibilmente in pace con il loro popolo.

Si noti bene: dato che è stato Tuiroon/inviato del tempo a suggerire alla Spora Alfa la fusione (come rivelato allo stesso PK in UR-EVRON), anche nell'improbabile caso che fossero due personaggi distinti, il fatto che Tuiroon non viaggerà mai nel tempo in questa tempolinea vuol dire che non avrà neanche modo di suggerire l'idea della fusione, anche per questo Ur-Evron probabilmente è salvo, nella timeline canonica (e questo penso sia il primo motivo per cui PK non ha pensato a salvare direttamente Ur-Evron e Gohr, anche se ancora ignorava che Tuiroon e la Spora Alfa fossero una cosa sola: per lui, bastava impedire che "l'inviato del tempo" diventasse tale, evitando quindi che viaggiasse nel passato e mettesse in testa alla Spora Alfa strane idee).

In tal caso, la Spora Alfa potrebbe essere semplicemente nata in una linea temporale in cui PK, sull'Obsidian, cede al suo lato oscuro. E la scena dove la "sporina" cade nel vulcano Kulflam ha semplicemente scatenato un deja vu in PK (che ricorda quando lo fa la Spora Alfa in Ur-Evron), portandolo a fare due più due sulla scomparsa della statua e intuendo che Tuiroon era la Spora Alfa. La frase del Razziatore sulla spora di Tuiroon che "rotola milioni di anni nel passato" potrebbe quindi essere solo una battuta, semplicemente per PK è comprensibilmente troppo complicato scervellarsi su quale sia la linea temporale che ha originato la Spora Alfa. A meno che non sia tutto un ultimo trucco dei Galaxy Gate, che prima della distruzione di Shikaar han trasportato la spora-Tuiroon...nel passato di quella timeline ormai cancellata, permettendogli di avere il suo "lieto fine" seppur in una linea temporale ormai alternativa e inaccessibile.

Ma ad ogni modo, se "Evron Primo" non è nato dalla mutazione della Spora Alfa...quali sono le vere origini degli evroniani? Il fatto che la lava si chiami Kulflam e che quel papero si chiamasse Ur-EVRON è banalmente una coincidenza? O forse neanche Ur-Evron è mai esistito (creato da Tuiroon/GG)? Il vero Evron e i veri evroniani dove stavano?

Non so se Sisti intendesse dire "le VERE origini degli evroniani non sono quelle" o semplicemente "la butto sul vago così il lettore sceglie l'interpretazione che preferisce: se gli è piaciuta quell'idea allora sì, Evron è nato dalla Spora Alfa + Ur-Evron. Se non gli è piaciuta, era tutta una menzogna". Probabilmente in futuro Sisti dovrà tornare sulla questione per fugare le ultime perplessità.

LA TIMELINE DEGLI EVENTI

Tutto comincia nel passato, quando Tuiroon, mutante dei servizi segreti evroniani braccato dai suoi "simili", entra in contatto coi Galaxy Gate, corrompendoli con la sua influenza nefasta e malvagia e chiudendo Shikaar in una bolla quantifica. Ne IGDP, Tuiroon riconosce Paperinik come "nemico dell'Impero", in UNE e DD voleva invadere il pianeta Evron e soprattutto Zoster è vivo e non ancora caduto in disgrazia come in "Nell'Ombra". Ne deduciamo che ci troviamo in un periodo di tempo imprecisato tra PKNE 0 e l'inizio della Trilogia di Xadhoom con la caduta dell'Imperatore.

Il dubbio principale è dato da una cosa: i Pkorps che vivono gli eventi di UNE e DD, spostandosi nello spazio (da Shikaar alla Terra) e NON nel tempo (hanno un'astronave), in U-E e IGDE finiscono in un'epoca pre-PKNA (Everett non è a Dhasam-Bul e non ha ancora creato Uno, Paperinik è ancora in versione "tradizionale"). Ignoriamo il reset temporale, che ha semplicemente cambiato gli eventi (con l'invasione di Paperopoli e della Terra): l'epoca è quella. Eppure l'epoca in cui Tuiroon accede per la prima volta ai Galaxy Gate è chiaramente successiva (PK ha già combattuto gli evroniani al punto da essere riconosciuto come loro nemico). La cosa è spiegabile, comunque.

Partiamo dall'inizio di tutto, Tuiroon che crea la bolla quantica in epoca "PKNA" pre-caduta di Evron. Da qui, ci sono due possibili diramazioni.

1) Con il Karium estratto dai prigionieri-schiavi, Tuiroon genera un esercito di Decimator clonati dal suo stesso corpo. Passano anni, così tanti che nel frattempo l'impero cade (forse Tuiroon lo sa, forse no). Ci troviamo in epoca PKNE, il presente: Tuiroon vuole attaccare la Terra con un'astronave ma i Galaxy Gate...decimano i Decimator, facendoli impazzire e perdere nel tempospazio.

Tuiroon fugge dall'astronave in fiamme usando un GG che lo trasporta su Shikaar...ma ancor più nel passato, in un'epoca precedente alla stessa creazione di Uno e all'auto-esilio di Everett a Dhasam-Bul, in cui Paperinik non è ancora Pikappa. Il Galaxy Gate trasporta PK nello stesso tempo e luogo di Tuiroon, ma verosimilmente alcuni mesi dopo. Nel frattempo Tuiroon ha avuto il tempo di allestire nuovamente un campo di prigionia per fare estrarre il Karium agli schiavi. PK e i Pkorps sventano il suo piano distruggendo le spore dei Decimator.

Tuiroon decide di cambiare strategia, manipolando PK approfittando del suo lato oscuro risvegliato dai GG. Diventa l'inviato del tempo, influenzando sia l'impero sia la Spora Alfa (non sappiamo se è a conoscenza del fatto che si tratti di se stesso in una versione ulteriormente mutata proveniente dal futuro o alternativa...né viceversa sappiamo se la Spora Alfa lo sappia o meno). Poi convince PK a dare il via agli eventi che porteranno alla sostituzione di Tuiroon alla guida dell'Impero. La fusione con Gohr nel flashback de IGDP è tremendamente simile al Tuiroon "evoluto" che vediamo dal finale di UR-EVRON in poi...

Nella nuova timeline, Tuiroon invade la Terra prima che Paperinik incontri Uno, e la conquista con facilità. I Pkorps "resettati" fuggono da Shikaar con un'astronave raggiungendo la Terra. È sempre l'epoca di cui parlavo, pre-PKNA e pre-Uno, ma la Storia è cambiata e ora Tuiroon regna. E il resto lo sappiamo.

2) Come sopra ma con una differenza. Tutto comincia sempre con Tuiroon che trova i Galaxy Gate e sempre nell'epoca di PKNA pre-caduta dell'Impero evroniano. Tuiroon come sopra genera un esercito di Decimator e decide di invadere la Terra. Ma stavolta ci mette mesi, non anni. Ci troviamo sempre in epoca PKNA quindi, ma siccome la bolla quantica di Shikaar tocca tutti i tempi, chiunque esca dal pianeta con mezzi convenzionali (astronavi) può finire in un'epoca a caso: un accesso a epoche diverse totalmente casuale, stile roulette. Per cui, quando l'astronave di Tuiroon esce dalla bolla quantica, viene sbalzata anni NEL FUTURO, ossia l'epoca del PKNE (il presente) in cui gli evroniani classici sono già stati sconfitti.

Quindi in questo caso, nell'astronave in fiamme, Tuiroon e PK usano i GG nell'astronave in fiamme e finiscono nel passato...ma NON in un'epoca pre-PKNA (opzione 1), bensì orientativamente nell'epoca in cui Tuiroon era partito con l'astronave (giorno/mese più, giorno/mese meno). Gli eventi di UNE e DD quindi si svolgono in questo passato ai tempi di PKNA. Ma quando i Pkorps lasciano Shikaar a bordo di un'astronave (again!), la bolla quantifica li trasporta di qualche anno NEL PASSATO, ossia nell'epoca pre-PKNA, pre-Uno, pre-esilio di Everett nel monastero. Epoca che poi, come sopra, viene alterata dal reboot di PK e Tuiroon, e alla quale Pikappa viene istintivamente attirato dal suo Galaxy Gate. Ecc ecc.

ORIGINI E NATURA DEI GALAXY GATE

Si diceva che i Galaxy Gate li avesse creati la Spora Alfa, il che generava solo ulteriori dubbi: perché Evron non aveva mai usato a suo vantaggio uno strumento così potente? Ma dato che la Spora Alfa a quanto pare è Tuiroon, evidentemente mentiva. Penso ci siano due opzioni:

1) i GG sono su Shikaar, che è il pianeta dove la casta scientifica abbandona i suoi esperimenti falliti. Forse quindi Zoster o gli scienziati evroniani li hanno inventati, o han creato qualche roba tipo alteratore di probabilità che li ha "attirati" lì.

2) Ipotesi forse persino più probabile. Non li ha creati nessuno, si sono creati da soli. Sono un paradosso temporale vivente. Anche qui cito nuovamente la serie Dark su Netflix che viveva di 'ste cose e spiegava il concetto di "bootstrap paradox" ossia oggetti che viaggiano costantemente in un loop infinito al punto che semplicemente "esistono", non sono stati costruiti da nessuno, quell'oggetto del presente poi va nel futuro e torna nel passato e così via. Se qualcuno li costruisce, è basandosi su progetti tratti dallo studio della loro versione futura, ma anche in questo caso nessuno li ha davvero "inventati".

Nel caso dei Galaxy Gate, il paradosso si declinerebbe così: nel presente (facciamo finta sia il presente anche se è "anni fa") Tuiroon trova i Galaxy Gate in una caverna. Li prende e li usa per cambiare la storia, diventa il comandante supremo degli Evroniani mutanti a sua immagine e somiglianza e conquista la Terra. Poi passano anni, ci troviamo nel futuro, lui si teletrasporta con tutti i Galaxy Gate nel passato remoto, milioni di anni fa, e muta ulteriormente, assumendo l'identità della Spora Alfa e sostenendo di aver creato i GG. Li mette in una caverna, fa costruire una statua con le sue fattezze. Passano milioni di anni e il se stesso del passato scopre la caverna, la statua e i Galaxy Gate. Li prende e li usa ecc ecc, e poi nel futuro li userà per andare nel passato milioni di anni fa e così via. Un loop infinito, un ciclo chiuso. Chi ha costruito i Galaxy Gate in tutto ciò? Nessuno!

Ad ogni modo, è chiaro che i Galaxy Gate riescono ad alterare il tempo in maniera diversa rispetto ai soliti viaggi/paradossi temporali. Il fatto stesso che manchi un Galaxy Gate nel passato mentre Pikappa lo ha preso nel futuro dimostra che coesistono in un qualche stato "fuori dal tempo".

Potremmo addirittura immaginare un bel MINDFUCK ipotizzando che la possibile distruzione dei Galaxy Gate nell'esplosione di Shikaar dopo il bombardamento di Zoster...li abbia cancellati retroattivamente dall'esistenza. In tal caso, non sono mai esistiti, Zoster non ha mai bombardato il pianeta e Tuiroon non è mai morto su Shikaar, perché non ha mai studiato le leggende sui Galaxy Gate, la cui esistenza è stata annullata. E quindi ha banalmente continuato ad essere un mutante emarginato nei servizi segreti evroniani. Come dice il Razziatore, "tutto questo non è mai successo"...ok, a quest'ultimissimo pippone-mindfuck credo poco. Del resto, come dice sempre il Razziatore, "lascia perdere, l'importante è che sia finita!"...

PICCOLO DIVERTISSEMENT FINALE

Nel mio headcanon personale, mi piace pensare che Odin Eidolon abbia imposto nei suoi droidi 5Y (oppure solo in Lyla) l'opzione "hotspot" (magari andando contro il suo stesso consiglio di amministrazione che si lamentava perché boh, magari secondo loro era una roba inutile e costosa) appositamente per fare un regalo al se stesso del passato consentendo a Uno di vedere il mondo esterno tramite Lyla. Da errore iniziale, tutta questo casino potrebbe diventare un momento "feels" molto "wholesome", nel pieno rispetto dei miti fondativi dei personaggi della serie.

Insomma: si poteva evitare, forse si doveva. Ma forse non è stato tutto vano. Anzi.