[Leo Ortolani] Rat-Man

Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
  • cianfa88 ha scritto:Qualcuno segue Rat-Man Gigante? Ottima veste editoriale e interessantissimi gli approfondimenti un po' cazzari di Ortolani, ma il mio lato "collezionistico" avrebbe preferito qualcosa di più organico. Mi spiego: non si capisce per niente bene dove sono state pubblicate in origine le storie, tutto il discorso della serie autoprodotta, se le copertine sono state tutte ristampate o no. Manca ordine. Ci sarebbe stata proprio bene compilata in fondo una bella cronologia delle storie e delle copertine, magari anche una scheda sui personaggi nuovi o qualcosa del genere.

    Ecco, mi pare una collana un po' troppo orientata sui fan, io che sono un mezzo neofita mi trovo quasi in difficoltà a seguire il filo per bene.
    ma non è che intendi gli opuscoli contenuti dentro i raccoglitori, vero? :P

    sì lo sò che è una domanda di 2 anni fa, ma da buon lazzarone ho cominciato a seguire il Ratto seriamente solo con il Gigante (segno che Ortolani ci ha visto giusto) che mi permette di leggere ogni mese circa due numeri di "collection".
    poi siccome sono lazzaronissimo, ho aspettato che si ammucchiassero in buona quantità per spararmeli direttamente in vena in una settimana 24 numeri (circa 30 numeri della collection, per cui direi 4 anni di Ratto) :P

    comunque come ristampa mi piace: c'è tutto quello che Ortolani pensa sia importante (comprese le chicche extra, tipo la gladiatora, spazio 1999, la storia del calendario della gatta :elio: ) ed in più anche le sue memorie, che spesso mi fanno ridere più delle storie (e non è che le storie mi facciano sghignazzare poco eh!).

    Per una cronologica ragionata e barbona con tutto lo scibile creato da Leo credo che ci sia tempo...



    PS: per ora storia preferita l'Internauta: ci sono delle vignette (tipo questa o questa) che se non sapessi che si tratta di una storia del '99, avrei pensato che Ortolani mi spii :asd:
  • Ah, aggiungo una riflessione, probabilmente inutile perché abbastanza evidente da un po', ma dato che ci siano arrovellati a lungo sul tema tempo fa, nel dubbio diciamolo esplicitamente:

    Già in "Salviamo Valker!" è stato mostrato come "il signor T" sia in realtà un fedele agente dell'Ombra (nonché diretto superiore degli Ending). Questo spiega definitivamente quale sia il legame tra Ombra, Governativi e Mister Mouse. Quando uccise quest'ultimo nel numero 99, T lo definì "una sua creatura". Quindi sì, si può dire che Mouse "è" i Governativi come sostenevo tempo fa, ma a voler essere precisi lo si può definire una loro pedina: manipolato sin dall'inizio dal suo "creatore", quel signor T dei Governativi, servo dell'Ombra e vero potere dietro le quinte nella creazione e nel business dei supereroi di Mister Mouse. Tutto torna, quindi.
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    L'amore ai tempi di Il Rat-Man.
    Sì, perché trovo che - forse anche discretamente a sorpresa, e di sorpresa piacevole si tratta - il tema principale di Rat-Man #116 sia proprio l'amore.
    Nel passato, ancora fumosamente in bilico tra quanto effettivamente accaduto e quanto "in cambiamento", il protagonista si avvicina sempre di più alla dottoressa Aima, con la quale continua le ricerche sulla sua controparte ipertrofica come già visto nel numero scorso.
    Leo Ortolani, peraltro, utilizza la nascita del tenero sentimento tra i due, continuando la visione dei vari aspetti di Rat-Man nella sua mente vista nell'albo precedente, per iniziare a contestualizzare meglio L'Incredibile Ik dell'omonima storia.
    Ik è l'amore, si diceva...

    Ma c'è anche l'amore più difficile e "duro" :D :D tra Brakko e Cinzia: il primo perso tra la sua totale ingenuità nei confronti della natura di Cinzia e l'affetto che ancora prova per la moglie, la seconda titubante verso quello che prova per l'ex capitano. Tante battute ma anche un buon tocco di sentimento.

    Infine abbiamo l'Ombra: anche con lei l'autore parla di amore, quello finto e perverso che rappresenta quest'essere, che si proclama come salvatore divino che vuole bene all'umanità e che quindi vuole salvarla, ma che in realtà ha ben altri progetti.

    L'albo è forse il migliore di questi primi 4 della saga conclusiva: anche per via della presenza del professor Denam, figura cardine della mitologia ratmaniana e che qui ha molto spazio, con battute spassose e con un ruolo interessante, anche se sostanzialmente stabile rispetto a quello che conosciamo.
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  • E così, alla fine, Leo si è arreso e ha stabilito definitivamente che [spoiler]quanto narrato nei primi numeri di Rat-Man non è accaduto nella continuity ufficiale attuale, o almeno non è andato tutto ESATTAMENTE come mostrato, ma è visto attraverso un filtro. Fino ad ora era riuscito ad evitare questa temutissima retcon, spesso con delle acrobazie non indifferenti. Sarà valsa la pena, aver ceduto a un passo dal finale?[/spoiler]
  • Goldensun ha scritto:E così, alla fine, Leo si è arreso e ha stabilito definitivamente che [spoiler]quanto narrato nei primi numeri di Rat-Man non è accaduto nella continuity ufficiale attuale, o almeno non è andato tutto ESATTAMENTE come mostrato, ma è visto attraverso un filtro. Fino ad ora era riuscito ad evitare questa temutissima retcon, spesso con delle acrobazie non indifferenti. Sarà valsa la pena, aver ceduto a un passo dal finale?[/spoiler]
    Piano, piano, è ancora tutto da vedere: io non sono ancora del tutto convinto che questa sia davvero la spiegazione di quanto stiamo vedendo in questi ultimi numeri, indipendentemente che la cosa mi piaccia o no.
    Per quanto mi riguarda può ancora valere la teoria che ho formulato in base alle parole dell'Ombra nello scorso numero: [spoiler]Rat-Man è imprigionato nelle sue vecchie storie a fumetti in un ciclo infinito di ristampe... di ripetizione in ripetizione credo che qualcosa cambi in qualche dettaglio ad ogni "ristampa".[/spoiler]
    Magari mi sbaglio io e si rivelerà giusta la tua spiegazione, ma ora come ora mi riservo di mantenere ancora il dubbio al riguardo.
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  • Però fino al numero scorso [spoiler]queste "ristampe" si limitavano ad aggiungere delle scene "negli spazi tra una vignetta e l'altra", senza contraddire quello che si era già visto...[/spoiler]
  • Pure io non sono convintissimo, tra trip mentali, cloni, Ik ed il [spoiler]sospettosissimo supercopione che spiegherebbe la frase finale di Krik[/spoiler] di spiegazioni ce ne possono essere tantissime... e rimane il fatto fondamentale che Aima non è Thea ed anche a voler retconnare questo sì che è un inghippo che andrebbe spiegato in una riscrittura.

    (Comunque di retcon ne abbiamo avute... c'è un'intera n-logia che parte con un albo titolato Un Nuovo Inizio!)
  • Ciao, eccomi, mi sono distratto un attimo e sono usciti due numeri di Rat-Man che non ho commentato.

    E non li ho commentati subito perché ci sono rimasto un po' così.

    Voglio dire... mentre leggevo "Il Dubbio" mi è sorto il dubbio: molto bravo Leo a ricollegare tutto, dare un senso diverso e bellissimo a IK etc etc ma... quando avviene questa roba? Si sovrappone alla continuity storica o sono solo cose non dette?

    Poi in questo numero la bizzarra verità: forse dobbiamo abituarci a dire ciao alle vecchie storie.

    Se così fosse non ne sarei contento, eh. Anche perché di retcon Leo già ne ha fatte, ma erano sempre volte a preservare appunto le vecchie storie, dando loro un senso che fosse compatibile a posteriori col resto. E una volta giunti a un passo dalla fine cosa ti fa il Leo? Cede? Smentisce? Come il governo di X-Files?

    Mh, io non credo arriverebbe a tanto. Non lui, e quindi prima della fine secondo me qualcosa si ripristina.

    Però rimane un pizzico di disagio. Quell'interferenza che ti impedisce di goderti fino in fondo una storia, non tanto perché si ha paura di riscritture, ma perché non si sa come INTERPRETARE ciò che si legge.

    Esempio: la scena del bacio tra Rat e Aima con i piccoli Thea e Ik ad applaudire. Scena bellissima, un senso bellissimo. Ma la mia mente di fronte al colpo di scena di cosa è davvero Thea e cosa è davvero IK che deve fare? Pensare "ok, d'ora in poi sarà così" oppure "aaah, ma quindi è così che stavano le cose prima solo che non lo sapevamo ancora!!!"?

    Insomma, si è creato uno "strappo" che priva il lettore delle chiavi giuste e della predisposizione emotiva ideale per abbandonarsi totalmente al racconto. E questo forse inficia l'esperienza generale.

    Troppo casino, in parole poverissime :P
  • Non è cambiata soltanto La minaccia verde? Altre storie vecchie le avevamo viste retconizzate in continuity, quindi non dovrebbe essere tutto da buttar via (come su Nathan Never, ad es.).

    Sarò un ingenuotto single, ma ancora aspetto i Fantastici della saga del Ragno.
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    Ottimo lavoro.
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    Rat-Man #117 – Il prezzo della solitudine

    Mmm… forse a metà della saga conclusiva sarebbe lecito aspettarsi qualche chiarezza in più?
    Arrivati a questo punto in effetti ritengo che sarebbe utile avere qualche conforto a sostegno o rettifica delle mie teorie sulla natura di quanto stiamo vedendo nel passato di Rat-Man: sono micro-variazioni di quanto accaduto nella linea temporale originaria, dovute alle ristampe ordite dall’Ombra? Sono “lati B” effettivamente avvenuti ma che non avevamo visto? Appartengono a una dimensione parallela?
    Sicuramente il piano di Leo Ortolani è ben chiaro nella sua mente e troverà spiegazioni puntuali nei prossimi numeri, ma resta il fatto che ora come ora i troppi punti oscuri della trama minano in parte il godimento della lettura dei singoli albi, che pure sono tutti molto buoni dal punto di vista narrativo.
    In questi Il prezzo della solitudine, per esempio, il tema delle rinunce personali e del sacrificio che deve fare un eroe per poter essere tale, e che devono fare le persone che gli vogliono bene, è raccontato con grazia e abilità davvero notevoli, che mi hanno colpito molto.
    E la scena di Rat-Man e Aima che [spoiler]fanno l’amore[/spoiler] ha una portata e un peso tali da esserci incisa dentro di me in maniera viscerale: una delle rarissime volte in cui [spoiler]il sesso[/spoiler] in Rat-Man non è usato in maniera ironica o ammiccante ma ad un livello più alto, e Ortolani lo gestisce senza un eccesso stucchevole di romanticismo.
    Insomma, che gli vuoi dire a un autore che sa scrivere e disegnare in questo modo? Non puoi far altro che rinnovare la tua fede in lui, fiducioso che entro i prossimi albi tutto sarà più chiaro.
    Per ora, vado a rileggermi questo bellissimo numero.
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  • Ecco cosa ne penso.

    Ne penso che se dovevamo preoccuparci (e forse dovevamo) tali preoccupazioni andavano limitate al numero precedente. Perché si procede in quel solco, in modo coerente e... delizioso. Non ho visto complicazioni di continuity IN PIU' rispetto all'elemento che scricchiolava l'altra volta. Ormai dobbiamo prendere per buono il fatto che le parti ambientate al passato si svolgono in questa sorta di passato PIU' VERO della vecchia verità, e tenere duro fino a che la cosa non sarà indirizzata.

    Ma nel frattempo, oh mio dio, nel frattempo quante belle cose possiamo goderci.

    Tutta la sequenza tra Rat e Aima che passano dall'amore, alla friendzone, al SESSO, con tanto di vocine nel cervello che li guidano, penso sia uno dei vertici di lirismo mai toccati da Ortolani. E le scene al presente in cui tutto il resto del cast finalmente converge in una direzione unica non sono da meno.

    C'è un abisso nella capacità narrativa di Leo di 10 anni fa, quando si era ripiegato su sé stesso e non capivi bene se quello che vedevi accadeva realmente o era un pippone e.... adesso in cui gli eventi si susseguono in modo incisivo e ogni personaggio acquisisce una solidità sempre maggiore. Non è un caso che a dominare la situazione in entrambi i piani temporali siano proprio due collettivi, quello di Brakko e quello del Frulla e soci, con tutte le loro interazioni e la complicità che si è ormai instaurata con il lettore.

    Ottimo, ottimo, ottimo, insomma. Sì, c'è quel grosso MAH che riguarda la retcon, ma voglio fidarmi. E se anche Leo ci tradirà, non potremo dire che sia stato senza averci dato nulla in cambio.
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    Ecco, è arrivato il momento che speravo non arrivasse mai.

    Quello in cui pure io, dopo dodici anni di strenua lotta contro chi non capiva la continuity di Rat-Man mi trovo a fare un passo indietro e dire "in effetti sì, è un guazzabuglio".

    Per la prima volta ho realmente faticato a capire il significato delle parole dei personaggi, i loro propositi, la loro essenza e di quale versione di sé stessi si stesse parlando.

    Non mi riferisco allo scenario presente, che mi sembra chiaro. Il Rat-Man probabilmente è diretto all'appuntamento col cliffanger valkeriano che avevamo visto tempo fa.

    Il problema è il passato, che non si sa quanto sia il vero passato e quanto sia una una riscrittura. Il piano di Denam = restituire l'amore a Il Rat-Man per guarirlo ha senso, è bello, ma quando si va a decifrare come intenda farlo iniziano i problemi. Specialmente perché viene tirato in ballo Ik. Qui sembra che si parli in modo metaforico: rinchiudere Ik, dunque inibire l'amore di Rat-Man per renderlo "inespresso" e poi scatenarglielo durante la fase ombra per esorcizzarlo.

    Questo sembrerebbe quindi dare un nuovo senso alla vecchia storia di Ik, in cui lo conoscevamo come entità fisica, alla ricerca di Aima. Però è anche vero che non abbiamo garanzie sul come dover considerare quella storia, specie dopo le rivelazioni su La Minaccia Verde.

    A questo si aggiunge il clone di Aima, che ricorda il finale della Trilogia del Ragno, in cui riceveva il nome Thea. E quello è ancora da considerarsi in continuity?

    Infine, scopriamo che Topìn in quanto simulacro dell'Ombra, ha sempre "protetto" Rat-Man. Ma quindi era "posseduto" anche nella nostra timeline? Non solo in quella precedente?

    Forse è il momento in cui tutti i fan di Rat-Man devono prendersi per mano, abbracciarsi e aiutarsi l'un l'altro a chiudere il conto con la saga prima che queste incomprensioni ne minino il gradimento verso gli ultimi 4 numeri?
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    Avevo perso la fede. Ora l'ho ritrovata.

    Negli ultimi due numeri ratmaniani ci sono stati colpi di scena (Krik e [spoiler]la figlia di Rat-Man[/spoiler]) e spiegazioni. La retcon è stata ben circoscritta alla Minaccia Verde, peraltro con un senso, e in generale l'epicità è cresciuta, e con essa anche il dispiegamento di mezzi: Leo sta ingrossando il suo cast, puntando verso un finale deflagrante.

    La carne al fuoco è tanta, davvero tanta: Krik, Aima, Thea, Brakko, Cinzia, Angelini, T, Jordan, Kalissa, Valker, Tamara sono tutti coinvolti e bisognerà vedere come Leo ha intenzione di sbrogliare la matassa di fili che rappresenta i loro destini.

    Un unico dubbio mi è rimasto: Ik. Ho apprezzato il riferimento, la retcon, la poesia, ma ancora non mi risulta che sia stata realmente spiegata la sua "fisicità" nella storia che portava il suo nome. Urgono chiarimenti ulteriori, ma stavolta sarò prono nel recepirli perché mi si è rinnovata la fiducia.

    Rimane però il fatto che tutto questo dà da pensare. Rat-Man e la complessa continuity di Leo ha messo a dura prova tutti, anche i fedelissimi. E ora che stiamo nuovamente riemergendo verso la luce, viene da chiedersi quanto questa discrepanza di prospettiva tra un autore visionario (e un po' volubile, diciamolo) e un pubblico confuso (e un po' pigro, diciamolo) sia un fatto positivo.

    Quanto dev'essere l'autore a portare l'opera al pubblico e quanto dev'essere il fruitore a cercare di raggiungere l'autore salendo a bordo dell'opera? E' più giusto per il pubblico trovare la pappa pronta, scaricando sull'autore le colpe di una fruizione faticosa, o ha senso sostenere che l'arte vada assimilata con un po' impegno anche da parte del destinatario? A chi spetta cosa? E in che misura? Come questo si applica a Rat-Man?

    Posto che - a mio avviso - l'ideale sarebbe che autore e lettore si incontrassero esattamente a metà strada, vi pongo il quesito.

    #discuss
  • Ciao, mi sono appena iscritto per poter rispondere a questo post. Anch'io ho passato gli scorsi mesi nello sconforto di fronte al finale di una delle mie serie a fumetti preferite che sembrava non stesse andando a parare da nessuna parte. Ora posso invece dire che la Decalogia della Fine è una grandissima storia a fumetti: riesce a trattare un numero assurdo di tematiche, passando facilmente da una all'altra, riuscendo allo stesso tempo ad essere epica, divertente romantica e (verso il finale) avvincente; i personaggi sono tanti e ben scritti, la nostalgia per i vecchi fan non manca e il fatto che il cattivo (l'Ombra) abbia deciso di portare il mondo alla sua fine perché condizionata dall'idiozia e dall'altruismo che risiedono nel corpo di rat-man (l'Ombra ha un vero e proprio sviluppo di personalità in questa serie perché influenzata dal ratto, cosa che su questo forum non mi sembra che sia stata fatta notare) è semplicemente geniale. Ora, in tutto questo ben di Dio, dov'è il problema? A parte le battute sulle corna di Brakko e la "sbarra" di Cinzia (ormai hanno stancato, all'inizio erano molto divertenti, ma dopo anni che sono sempre le stesse ripetute all'infinito non ne posso più, infatti non mi piacciono come coppia) il problema è che, appunto, la decalogia della fine è UNA storia. Non è una storia a dieci puntate, e neanche dieci storie separate, è una di quelle storie che devono essere lette tutte d'un fiato per poter essere apprezzate e capite. Immaginativi a guardare a spezzettoni di 2 mesi film come Birdman, Mr Nobody o Fight Club, sarebbe una tortura, e così è leggere questa saga con cadenza bimensile: una tortura, non che l'autore avesse potuto farci qualcosa, ma così uno si deve sforzare per poterla apprezzare. Riguardo alla questione Ik, io penso che la vecchia storia sia da interpretare come una metafora (Ik che cerca di fuggire dalla sua gabbia per ritrovare Aima), anche perché i flashback sono finiti, e non vi è altra spiegazione valida (e sinceramente a me sta bene così come spiegazione). Riguardo alla tua domanda finale, io penso che un'autore debba essere libero di dare alla sua serie il finale che ritiene migliore; è evidente che questo finale sia molto pensato e lui l'ha ritenuto il migliore possibile, penso che sia giusto rispettare questa sua scelta
  • Io l'ultima puntata di Rat-Man l'ho acquistata e letta. E devo ammettere di essere rimasto un po' bof.
    Non ho voglia di approfondire, c'è gente che ha seguito la continuity più fedelmente di me, che compro il "Tutto Rat-Man" ma ho avuto ugualmente modo di leggere l'ultima storia in dieci parti. Mi è sembrato tutto [spoiler]così normale, così bello, così ok. Mancava il sense of wonder.[/spoiler]
    Per dire, mi sono emozionato più con gli ultimi 20 secondi del pilot di Ducktales che con tutto il numero 122 di Rat-Man.

    Ma una cosa devo riconoscerla, e non è una novità che io la pensi così: Rat-Man  è un fumetto imprescindibile, che tanto ha saputo regalare nel corso di questi 20 anni, e che ha sempre galoppato al passo con i tempi che correvano, e soprattutto al passo con gli stati d'animo di Ortolani; che, Venerabile quanto volete, ma non ha mai fatto segreto di tutte le debolezze, le delusioni, le sfide, le gioie, le responsabilità, che in questi 20 anni lo hanno accompagnato. E, per osmosi col Ratto per eccellenza, CI hanno accompagnato. Perché, è risaputo: Rat-man è LUI, nel bene e  nel male, nella Luce e nell'Ombra. Tanti sono i fumetti nati, vissuti, morti o recidivi nell'editoria italiana degli ultimi 20 anni, e il posto che Rat-Man ha saputo crearsi non era stato violato da nessuno, e tale è rimasto fino ad oggi (nonostante qualcuno ci abbia provato, o ci provi). Non basta la comicità sfrenata che ci sogneremmo in qualsiasi numero di "Topolino", ma tutta la continuity, tutti i personaggi, tutto l'universo, tutti i fatti, TUTTO ha contribuito al successo di questo fumetto artigianale, realizzato praticamente da un'unica persona.
    E ora, questo fumetto non c'è più. Solo le persone dal gusto fino possono rendersi conto del vuoto lasciato, nel bene o nel male.
    Il commiato non è stato all'altezza delle mie aspettative, continuo a ripeterlo. Ma il viaggio è stato lungo, avvincente, memorabile, irto di difficoltà. E, una volta arrivati a destinazione, ci sta che le aspettative possano venir ridimensionate. Però quanto ci siamo divertiti nel frattempo, cavolo!!!
  • http://www.ilsollazzo.com/articoli/rece ... dioratman/

    Io pure ho detto la mia, in lungo e in largo. E toccando anche quell'altro mezzo capolavoro che qui non commentai, il penultimo numero.
  • Ed ecco la rece dello speciale spaziale!

    http://www.ilsollazzo.com/articoli/rece ... per-tutti/
  • Le introduzioni di Plazzi a Rat_man Gigante sono una delle cose più inutili mai lette. Siamo al sessantaquattresimo numero e tutte le volte dice che questa è la raccolta di TUTTE ma proprio TUTTE le storie di Rat-Man (magari dopo cinque anni lo abbiamo capito) e a spiegare che una esalogia è composta da 6 numeri (incredibile!!), oltre a una decina di righe di supercazzole.
    Invece delle inutile introduzioni potevano mettere magari dei riassunti delle puntate precedenti, oppure una cronologia migliore delle opere. Mah
    Assurancetourix
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