[Leo Ortolani] Rat-Man

Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
  • Il n. 100 è infine uscito.
    Come era prevedibile, l'ipotesi di Valerio non corrisponde a realtà perché, se albo celebrativo dev'essere, è normale che alla continuity siano preferite tante strizzatine d'occhio e metanarrativa pesante, come Leo ci ha abituato in altre occasioni speciali precedenti.
    Capita così che il vero protagonista del centesimo numero di Rat-Man sia... Leo Ortolani. E pensando all'evoluzione che questa testata ha avuto negli anni, diventando fortemente autoriale e piegando l'atmosfera supereroistica e le gag alle multiformi esigenze narrative del proprio autore, una storia del genere a questo punto è perfettamente comprensibile.
    La quarta parete viene rotta ripetutamente, Leo si mette a nudo come non mai prima d'ora di fronte al suo pubblico, mostrando senza remore le difficoltà, le paure, i problemi che colgono un artista quando deve fare i conti con punti cruciali della propria opera.
    Il tempo che passa, e i cambiamenti che apporta - fino a quello, definitivo, che rappresenta la fine di un'esistenza - è un altro punto focale della storia, e non solo in relazione alla fine di Rat-Man (che, come noto, non sarà ora ma comunque ci sarà), ma come scopriremo nel finale anche riferito alla durata della vita di una persona, nella fattispecie di un autore con la testa piena di idee, spunti e fantasia.
    È un autoritratto sentito e commovente quello che ne risulta, dove Leo mette in scena il suo alter ego fumettoso, la moglie Cate, le figlie adottive, Plazzi, il fumettomondo italiano, i fan, le fiere del fumetto... tutto quel micromondo professionale e privato che Ortolani non ha mai celato al suo pubblico, sbattendo il "mostro" in prima pagina e firmando quindi un tacito contratto di fiducia con i lettori. È probabilmente anche questo atteggiamento che ha reso così intriso di affetto e amicizia il rapporto tra Leo e i suoi fan, oltre all'ammirazione per il lavoro realizzato in tutti questi anni, e qui questa apertura nei confronti dei lettori raggiunge uno dei propri amici, senza cadere nell'autoreferenziale ma festeggiando degnamente un traguardo importante come il raggiungimento delle 3 cifre. E allora tante gag, tanta autoironia, tante sorprese come la presenza di una tavola di Mucca Che Dorme e soprattutto l'incipit di Lo Obbi, o lo spezzone da La Notte dei Diversamente Vivi, progetti paventati in passato e che forse vedremo in un prossimo futuro, ma che intanto hanno un loro preciso significato all'interno del disegno complessivo di E Venne il Giorno!
    Così come ce l'ha Vincent, ovviamente: non sto a dilungarmi su quanto geniale appaia la scelta di collocare in maniera tanto calzante la storia inviata al concorso indetto da L'Eternauta insieme alla prima di Rat-Man, basta leggere tutta l'avventura per capire come una storia di più di vent'anni fa avesse già in sé i germi per risolvere brillantemente il problema di come gestire il centesimo numero del Ratto. Senza contare che la scelta di utilizzare Vincent, scellerata come giustamente la Cate fa notare a Leo, è proprio quella che genererà il chiarimento tra Leo e la "bestia", che non è altri che la musa ispiratrice, la Storia, vista come una sorta di madre adottiva per qualunque artista, graziato a maledetto dallo splendido dono di saper raccontare avventure.

    Non potevo aspettarmi di meglio dal famigerato n. 100, che mi ha divertito, commosso ed emozionato. Molto belli e significativi gli interventi negli articoli a fine albo: quello di Leo stesso e quelli di Plazzi e di Lupoi costituiscono un terzetto di persone che effettivamente sul Ratto ne hanno da dire e da ricordare. Leo parla poi, in un altro pezzo, della ristampa cronologica che sarà Rat-Man Gigante, da marzo in edicola, che permetterà il recupero delle vecchie storie in un formato diverso dal solito, ispirato agli albi giganti Corno degli anni '60-'70.
    E perché questo numero 100 possa essere rappresentativo di quanto offre di solito la testata nel suo menù, ecco anche I Ragguardevoli di Cavalli e Ampollini e la posta, che mi ha fatto molto piacere ritrovare qui :)

    E ora, come dice giustamente Leo, si può finalmente rispondere a tutti quelli che si chiedevano cosa avrebbe fatto dopo il n. 100: "il numero 101".
    Ed io non vedo l'ora di leggerlo, come poi di scoprire il 102, il 103... per continuare a leggere quanto avrà da offrirmi questo omino con gli occhiali che in 20 anni non ha ancora esaudito la propria vena creativa, fino a quando avrà qualcosa da dire su Rat-Man :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Letto pure io il famigerato numero 100. E cosa dirne? Tante cose belle. E pure qualcuna di così così. E' sicuramente un manifesto d'artista sentito, a tratti anche commovente. E Leo è riuscito a infilarci dentro qualsiasi cosa gli passasse per la testa. Ecco, questo ci conduce alle due cose così così. La prima è che forse ci ha messo dentro un po' troppe cose, con l'effetto di sbrodolarsi un pochettino. Sì, penso che qualche tavola in meno, e un po' più di compattezza narrativa qua e là avrebbe fatto bene. La seconda è che a differenza degli altri numeri di Rat-Man in cui aspettavi di vedere l'esito degli eventi perché sapevi che questo esito ti avrebbe spiegato il manifesto e le intenzioni dell'autore (vedi la condanna del supereroismo in Mr. Mouse), qui...si sapevano già, togliendo un po' di pathos alla lettura. Sapevamo già che non sarebbe finita qui, sapevamo già il perché e sapevamo già i tormenti di Leo a riguardo. Ma sapete che vi dico? Chissenefrega. In questo numero 100 ho visto un Leo intenzionato a festeggiare il traguardo assieme a noi, ma anche con sé stesso. Un Leo che per una volta si prende i suoi spazi, e decide di ricapitolare un po' la questione a beneficio dei lettori vecchi, nuovi ma anche di sé stesso. E poco importa se la splash finale non presenta una gag ma una cosa che si può capire solo tramite spiegazione di Leo nell'articolo di poche pagine dopo. Stavolta decide Leo, comanda Leo, e dopo 100 numeri di eccellenza si è sicuramente meritato il privilegio di rompere le regole.
  • Non riesco a descrivere adeguatamente ciò che ho provato durante la lettura; dirò soltanto che con le ultime 4 pagine mi sono ritrovato a ridere e piangere contemporaneamente. Ma non perchè ho pianto dal troppo ridere, o perchè ho riso istericamente al posto di piangere. No. Ero insieme commosso, felice e divertito: praticamente tutto quello che ho provato, in modo diluito, con la lettura di questi 100 numeri.
    Ed ecco perchè questo numero, secondo me, è celebrativo: forse a volte c'è qualcosa di troppo, ma di sicuro c'è TUTTO! Tutto Leo, intendo. Che atto d'amore straordinario!

    PS: quando Leo ha spiegato nell'articolo il significato del disegno nell'ultima pagina della storia, mi sono commosso ancora di più. Mi starò rimbambendo?!
  • Bello. Bello. Bello.
    Alla fine della lettura mi sono chiesta se era davvero Rat Man n.100 o Ortolani n.1. C'è chi rivive il passato come i vecchi lettori e chi li vive per la prima volta come i nuovi (come me, d'altronde). :)
  • Valerio ha scritto:La seconda è che a differenza degli altri numeri di Rat-Man in cui aspettavi di vedere l'esito degli eventi perché sapevi che questo esito ti avrebbe spiegato il manifesto e le intenzioni dell'autore (vedi la condanna del supereroismo in Mr. Mouse), qui...si sapevano già, togliendo un po' di pathos alla lettura.
    Yep, stesso pensiero... ma d'altro canto è una scelta doverosa, ci sta che le sue scelte ed il suo percorso siano narrati nel fumetto stesso portando un po' a compimento quella componente autobiografica che negli anni è diventata una seconda natura per Rat-Man. Certo, se Leo avesse mantenuto il riserbo sulla scelta di andare avanti ne sarebbe uscito un gran bel colpaccio di scena per la storia in sè... ma poi tutti noi ci saremmo incazzati come iene per il mancato preavviso.

    Anyway, bel numero. Non vanta la finezza di un La Storia Finita ed ho un po' l'impressione che si sia emozionato più Ortolani a realizzarlo che noi a leggerlo, ma è comunque una celebrazione bella e che incredibilmente riesce a trascendere l'autoreferenzialità e tratta comunque temi e riflessioni di più ampia portata, per quanto il focus sia giustamente su Leo e la sua Storia. Belli e divertenti gli sprazzi di idee, scemate e progetti futuri... ma ora che ci si concentri su Ratty e si portino a compimento le sue vicende, dopotutto abbiamo solo 5 albi per vedere cosa combinerà l'Ombra in questo benedetto 2014.
  • Internet e fumetti: gli autori nell'era social era un articolo che cercava di analizzare il rapporto che scrittori e disegnatori di fumetti hanno instaurato con la Rete, sotto il profilo della comunicazione e del rapporto con i propri lettori.
    Abbiamo deciso di proseguire quel discorso interpellando i diretti interessati, in una serie di interviste volte a riflettere sui diversi utilizzi del web da parte degli addetti ai lavori del mondo del fumetto.

    Primo ospite: Leo Ortolani

    http://www.lospaziobianco.it/103914-aut ... o-ortolani
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  • E io l'ho rilanciato sulla pagina fb!
  • Rat-Man #101 - Nell'Ora più Buia

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    Bene, bene. La parentesi festosa e celebrativa del n. 100 è definitivamente sancita, con tanto di articolo commemorativo un po’ particolare di Leo pubblicato proprio sul nuovo numero.
    E quindi, lasciatoci alle spalle quell’ingombrante numero a due zeri, è tempo di buttarsi con coraggio nel n. 101. Ché fa un po’ strano a dirlo, ma è bello così.
    Anche perché comunque tutto riprende dal finale dell’esalogia di Mr. Mouse. Il mondo sa che i supereroi erano un bluff del diabolico topo imprenditore, e Rat-Man sa che l’Ombra arriverà presto a prenderlo. Nell’ora più buia Rat-Man è solo: la gente lo evita come evita chiunque giri in costume da super, e i colleghi eroi… non esistono più. Certo, Brakko rimane l’amico di sempre (ed è bellissimo rivedere Svarz!), ma può solo dare conforto umano, senza davvero capire il dramma del vecchio compare. Così, come già in altre situazioni difficili, Rat-Man torna a frequentare assiduamente la chiesa e Padre Angelini, cercando quella soluzione che da solo non riesce a trovare.
    Insomma, a dispetto delle gag e delle battute che Leo non manca mai di inserire, la storia che ritroviamo ora è intrisa di buio e cupezza, di paura per il futuro e nuovi pericoli, difficile da decifrare. Questo nuovo corso, che dovrebbe presto o tardi portare al finale della serie, si apre con tanti problemi e paure… e con l’Ombra, diretta responsabile di tale clima. Il finale della storia infatti lascia presagire che la pura essenza del Male sia tornata, come da previsione, e che probabilmente il confronto definitivo tra lei e Rat-Man porterà al gran finale.

    Nell’albo il lettore può trovare anche un articolo di Leo sulla Rat-Con, ovviamente con un taglio personale che più personale non si può, e che mi ha fatto sghignazzare notevolmente. Anche i Ragguardevoli non sono da meno, visto che riescono a inserire un finale slapstick in un racconto in prosa trasmettendo le giuste sensazioni. Carine le strisce su Parma, ma più d’impatto è la riproposta cartacea di una delle recensioni a fumetti che Leo realizza ogni tanto per il suo blog, nella fattispecie quella su Man of Steel. In tanti gli dicevano che si trattava di materiale che meritava la pubblicazione, che si stia tastando la cosa sul bimestrale prima di capire se val la pena stampare un volume appositamente dedicato?
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Tutto bello&buono, spero però che Leo non ricada negli sbrodolamenti narrativi da cui si era ripreso così bene. Sì a parentesi lol inedite tipo quella dei dinosauri, ma la seicentesima parodia di $eroerandom inizia a stufare anche uno come me che riderebbe a venti pagine di "Cacca!". Non aiuta il fatto che ormai il contesto è sempre quello, ovvero la figura del supereroe sputtanata per un motivo o per un altro: in-world saranno 50 anni che gli eroi soffrono alti e bassi e questa cosa non aiuta a differenziare quello che accade/accadrà in questa saga da tutte le precedenti in cui il supereroe era minacciato e svilito dai manga/dalle imitazioni/dall'Ombra and so on.
  • Devo dire che anche io leggendolo ho avuto un po' di queste impressioni conflittuali.

    L'atmosfera postapocalittica per i supereroi da un lato è interessante e può portare a sviluppi molto belli, considerando anche che siamo alla resa dei conti...ma a livello percettivo sa di già visto.

    L'Esalogia di Mr. Mouse si chiudeva in modo che sembrava non lasciar spazio a dubbi. L'epoca dei supereroi era conclusa, e si voltava pagina. Si pensava che dopo quella chiusa avremmo avuto un cambio di sapore, e che per il finale avremo visto Deboroh anziché Rat-Man agire, lanciandoci alle spalle suggestioni supereroistiche di qualsiasi tipo, che fossero la golden age Marvel o Watchmen. E invece no, con la scusa del crepuscolo degli eroi l'argomento torna a galla.

    E quindi abbiamo...Rat-Man in crisi. Di nuovo. Che si trascina pieno di paure, dubbi e senza scopo. L'avevamo visto così dopo il coma, l'avevamo visto così nel periodo della caduta, l'avevamo visto così persino dopo la sua rinascita, prima e dopo New York. E adesso rieccolo lì che ciondola tra Brakko e Padre Angelini.

    E in effetti ha senso. Sono sempre momenti di crisi differenti. Prima il tutto era dovuto all'angoscia scaturita dall'Ombra, poi il suo ritiro forzato era stato per un misto di paura e altruismo, dopo la sconfitta dell'Ombra si era affrontato il problema dell'eroe senza scopo, prima di Mr. Mouse c'era la decisione di andare in pensione...e adesso c'è di nuovo la paura dell'Ombra. Sfumature diverse, ma che si percepiscono con fatica.

    Più che Rat-Man mi sembra di leggere Strangers in Paradise :P
  • Non vi quoto. Era evidente che la storia non fosse ancora conclusa: che l'Ombra sarebbe tornata nel 2014 si sapeva; inoltre dopo il Palazzo e prima del ripescaggio della lettera l'esalogia aveva perso il filo e le sottotrame erano state chiuse in modo facilone (probabilmente causa distrazione da #100 da una parte e voglia di fare il verso al film dall'altra :P). Certo che è in crisi, il nostro eroe: prima ha scoperto che "la più grande avventura di sempre" era una sòla e poi che lo erano anche quelle precedenti, quelle della sua golden age. E poi prima della fine tutto deve andare a catasfascio, altrimenti climax e lieto fine su cosa li basi? Insomma, io trovo tutto perfetto e bellissimo e ce l'ho duro. :fire:
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    Ottimo lavoro.
  • Rat-Man #102 - Caccia al Ratto!

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    Si respira aria di fila da tirare, nel n. 102 di Rat-Man.
    Perché è vero che l’atmosfera da crepuscolo degli eroi, di crollo di fede nei supereroi, di abbandono o meno della maschera e di decostruzione del concetto stesso di supereroe l’abbiamo già vista più volte nel corso della serie, ma a mio avviso in questa seconda parte della nuova n-logia, più che nel numero scorso, si avverte come la cosa sia sensata. Sarà che le precedenti crisi sono ricordate e citate come parte costituente anche di questa, sarà che il pericolo dell’Ombra torna prepotente e reale, sarà che stavolta c’è proprio la sensazione di chiusura dei giochi contro il nemico giurato di Rat-Man… insomma, siamo in piena continuity. E mi piace! :D
    Mi piace l’ansia che prova Rat-Man, che ancora una volta lo spinge in chiesa da Padre Angelini (perché in chiesa l’Ombra non può entrare, scopriamo), ma mi piace anche la ferma volontà da parte del protagonista di andare in faccia al villain per tentare di sconfiggerlo. Mi piace la scena in cui l’eroe sarebbe anche pronto ad uccidersi pur di non far vincere l’Ombra, così come apprezzo la citazione a Thea.
    E ovviamente amo visceralmente l’ultima tavola. Prevedibile quanto volete, certamente tutta da giustificare e Ortolani qui lo aspetto al varco, ma per il momento hype alle stelle immaginando una sorta di team-up tra Rat-Man e Valker, uniti contro l’Ombra!
    Nota di merito, infine, anche per la struttura narrativa di questo episodio: mi piace il continuo spostarsi su due piani temporali alternati, il prima di andare nel palazzo attirato da un biglietto e il momento in cui Rat-Man si aggira effettivamente nel palazzo, scena iconica con cui si apre la tavola col titolo.

    Il resto del numero offre poco. I Ragguardevoli è un po’ più debole delle ultime, divertenti puntate, però Ampollini e Cavalli citano per ben due volte la mia cittadina, quindi tanta roba. E’ d’obbligo ricordare che prima di oggi anche su un numero di PK2 la mia cittadina ricevette un onore simile, e son soddisfazioni mica da ridere :P
    Quelli di Parma offre una selezione di strisce tra le meno riuscite. L’articolo sul poster che Leo ha disegnato per Etna Comics è piuttosto inutile e simile ad un comunicato stampa, mentre la posta tiene un basso profilo, nonostante la premiazione della Cartolina Orrenda 2013, con candidate sicuramente divertenti ma che non eguagliano certe perle degli scorsi anni, e tra le righe lo ammette pure Leo.
    Next, un titolo che cita un vecchio titolo di Rat-Man, e spero non lo cambi come capita a volte perché è perfetto così ;)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Letto anche io questo nuovo numero. E cavolo, sì, mi è piaciuto. Magari la storia di per sé non è granché, tuttavia sto apprezzando che Leo stia imparando ciò che nove anni fa sembrava non essere più capace di fare, cioé raccontare storie avvincenti in tempo reale e tempestate di azione. E sta diventando esplicito: Rat-Man dice chiaramente a Brakko di essere figlio di Valker, dice cosa ricorda e cosa non ricorda, ci viene mostrata l'ombra parlare, gli Ending che si succedono. Una volta tutto questo era più implicito e tali reticenze avevano fatto capire pochi al pubblico della storia orizzontale di questo fumetto. E poi c'è il cliffanger. Wow.
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    Numero molto bello e importante questo, che segna uno step fondamentale della saga. Innanzitutto pare che questa sarà la terza di cinque parti. Dopodiché molto probabilmente, dice Leo, avremo una parentesi parodistica (Lo Obbi, a partire dall'anno prossimo) e poi punteremo verso il finale. Non che la cosa mi lasci molto felice, considerando che creerebbe disomogeneità. Ma come? Alcune parodie finiscono su albi a parte, tra cui Il Signore dei Ratti, e poi a caso questa andrebbe nell'ammiraglia, a un passo dalla fine? E quando verrà in futuro ristampato tutto su Rat-Man Gigante non viene male? Non sarà il caso in futuro di separare questi spinoff dalla saga ufficiale, o in alternativa farci rientrare anche i vari Star Rats, Allen e via dicendo? Che Lo Obbi sia dentro e il Signore dei Ratti stia fuori ha davvero poco senso.

    Ma veniamo alla storia. Che è tanta, tantissima roba. Il cliffangerone viene annullato dalla rivelazione che quello è in realtà Jorgesson, ma poco male perché abbiamo molto altro.

    Rat-Man riacquista la memoria. E questa è una svolta epocale.

    La saga ha adesso una direzione. Lo scopo è andare a ripescare Valker dalla melma ombrosa, per usarlo per sconfiggere l'Ombra. Salvare il padre e sconfiggere così il lato oscuro. Archetipico ma sempre d'effetto. Bravo, Leo.

    Scopriamo che Boda avrebbe volentieri sacrificato Janus.

    Ma soprattutto la gag ricorrente nell'Esalogia dell'incappucciato che spia al buio viene retconnizzata in modo intelligente. Se prima era solo un riferimento metanarrativo per giustificare la presenza dell'autore stesso nella storia, adesso abbiamo invece un cambio di rotta. Quella è la personificazione dell'Ombra stessa. Che aveva già fatto le sue promesse a Janus, giustificando quindi quel senso di ineluttabilità che permeava l'Esalogia.

    E infine un dubbio, il solito dubbio. In che rapporti stavano L'Ombra e Mouse? In questa storia viene chiaramente detto che l'Eliovelivolo e Altrove fanno parte della stessa catena di laboratori, dello stesso "progetto" di creazione di supereroi e supercattivi. E dal momento che sappiamo che Altrove era sotto il controllo dei governativi, servi dell'Ombra, la domanda torna a galla, più attuale che mai.
  • Valerio ha scritto:Ma come? Alcune parodie finiscono su albi a parte, tra cui Il Signore dei Ratti, e poi a caso questa andrebbe nell'ammiraglia, a un passo dalla fine? E quando verrà in futuro ristampato tutto su Rat-Man Gigante non viene male?
    Io ho capito che RM Gigante ristamperà solo le storie con Rat-Man.
    Valerio ha scritto:Ma soprattutto la gag ricorrente nell'Esalogia dell'incappucciato che spia al buio viene retconnizzata in modo intelligente. Se prima era solo un riferimento metanarrativo per giustificare la presenza dell'autore stesso nella storia, adesso abbiamo invece un cambio di rotta. Quella è la personificazione dell'Ombra stessa. Che aveva già fatto le sue promesse a Janus, giustificando quindi quel senso di ineluttabilità che permeava l'Esalogia.
    L'anticipazione sulla trilogia filler dell'anno prossimo ha lasciato titubante anche me. Amo molto Rat-Man e sottilmente vorrei che non finisse, ma allo stesso tempo vorrei che non perdesse tempo a tentarmi con allungamenti di brody e che rimanesse invece coerente con la sua filosofia e sbrogliasse tutte le sue intricate matasse.
    Alla luce di tutto ciò, vedere anche l'Autore come emanazione, se non "capo", dell'Ombra non mi sembra neanche una retcon, ma la connessione più logica. :P

    Ora le domande sono: l'Autore è ancora l'Ombra (o infetto da essa) o è già avviato a diventare il pescatore? Dove si pone Kina nella cosmogonia ortolaniana?
    La seconda domanda va posta con la r moscia.
    Valerio ha scritto:E infine un dubbio, il solito dubbio. In che rapporti stavano L'Ombra e Mouse? In questa storia viene chiaramente detto che l'Eliovelivolo e Altrove fanno parte della stessa catena di laboratori, dello stesso "progetto" di creazione di supereroi e supercattivi. E dal momento che sappiamo che Altrove era sotto il controllo dei governativi, servi dell'Ombra, la domanda torna a galla, più attuale che mai.
    Ombra-->Valker-->Governativi-->Mouse?
    Ombra-->Valker+Governativi+Mouse?
    (nella sostanza sono uguali)
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    Ottimo lavoro.
  • No, Leo ci disse quando glielo chiedemmo che l'Ombra è un qualcosa che arriva da un'angolazione tutta diversa. Cosa questo nel concreto significhi non l'ho ben capito.
  • Letto anch'io il n. 103.
    Effettivamente siamo di fronte a un numero molto importante per la continuity della serie e per la sua mitologia.
    Jorgesson è un grande ritorno, tanto a sorpresa quanto gradito. Leo rimette in gioco un personaggio secondario ma che aveva una funzione importante, e proprio in virtù di quella funzione qui rientra: l'aiutante di Valker contribuirà a far tornare Valker nel nostro mondo!
    E poi il ritorno di Jorgesson segna anche la presenza di un po' di nuove gag sul braccio solo che si ritrova :P
    Uno dei pochi spiragli di ironia leggera del numero, peraltro, visto che per il resto le battute si concentrano spesso sull'infanzia di Deboroh, e assumono quindi contorni più tristi e "patetici", pur strappando comunque sorrisi e qualche risata.
    Il punto focale resta appunto il procedere della trama: trama dell'n-logia e trama generale della conclusione di Rat-Man. Mi piace che si vada verso uno scontro con l'Ombra che Rat-Man possa affrontare in team-up con Valker. Mi pare bello e sensato. E il Ratto con gli occhialini orizzontali è una figata!
    Meno chiaro rimane il contatto tra Altrove (e gli altri laboratori dei Governativi) e quanto realizzato da Mr. Mouse. Quella vignetta lì la fa semplice, troppo semplice, per ora accontentiamoci di capire che tutte queste realtà erano unite tra di loro e parte di un unico piano presumibilmente guidato e voluto dall'Ombra.
    Interessanti anche gli scorsi della fanciullezza di Deboroh: non si tratta infatti di una mera ripetizione di quanto visto nei vecchi numeri, ma di un approfondimento su come l'Ombra ha posseduto il padre di Valker e poi Valker,tra l'altro con un costrutto piuttosto drammatico della scena, decisamente ben riuscito.
    Adesso le cose si fanno interessanti: spero che davvero Leo non allunghi troppo il brodo dopo questa saga: una pausetta di uno/due numeri a inizio 2015 può anche starci, ma poi si ritorni di prepotenza nella macrotrama per correre verso il finale definitivo. Per ora, soddisfatto di questo episodio sicuramente notevole e ben gestito (così come i precedenti due, soprattutto il #102) grande curiosità nel vedere cosa succederà nei prossimi due numeri!

    PS: bellissima la copertina che cita una cover storica di Batman, e adoro l'idea di riprendere il titolo Le Ombre dei Padri riadattandolo all'opposto qui :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Una domanda, se mi è concesso!
    Ho scoperto da poco che le copertine di Ratman sono ispirate a quelle dei supereroi americani.
    Non intendendomi di questi fumetti (don't worry, provvederò) non ho colto la citazione :) Di che albo di batman è presa la copertina?
  • Mela ha scritto:Una domanda, se mi è concesso!
    Ho scoperto da poco che le copertine di Ratman sono ispirate a quelle dei supereroi americani.
    Non intendendomi di questi fumetti (don't worry, provvederò) non ho colto la citazione :) Di che albo di batman è presa la copertina?
    Numero 9 della serie regolare di Batman:
    http://nineronline.com/wp-content/uploa ... -Book.jpeg
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