[Silver] Lupo Alberto

Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
  • Ma..
    Quindi adesso Silver non fa più nulla??
    Ehi... abbiamo un novello Matt Groening anche qui in Italia! ^^
  • DeborohWalker ha scritto:Ma..
    Quindi adesso Silver non fa più nulla??
    Ehi... abbiamo un novello Matt Groening anche qui in Italia! ^^
    No, oltre il fumetto ufficiale, da anni e' onnipresente con le sue tavole che sbeffeggiano il tubo catodico sul settimanale "TV Sorrisi e canzoni"... :lol:
  • Quindi adesso Silver non fa più nulla??
    Al contrario, dopo un periodo in cui Silver faceva effettivamente poco, sembra adesso aver ritrovato interesse al vecchio lupo. Negli ultimi numeri si cucca lui la maggioranza delle tavole ed è appena reduce della splendida Errore di Sistema, saga in due parti con Mosè perso nella grande città, di cui ha scritto la sceneggiatura.
    E' un buon periodo per il lupo anche grazie alla serie del cinema d'essai, in cui Casty fa rivivere oniricamente al lupo alcuni celebri film parodizzandoli.
  • E' uscito il #247.

    Le tavole questa volta sono per la maggior parte di Cannucciari, che ne firma 8 su 13. Le restanti 5 sono di Silver.
    L'Affare del Criptarifiuti (Casty/Michelon) è la storia lunga. Questa volta la storia è inferiore alle aspettative (specialmente dopo il capolavoro di Lusso presente nel numero scorso). Casty confeziona una storiella gradevole, che parodizza non poco le regole del merchandising. Non resiste però alla tentazione di darle una spruzzatina avventuroso/fantascientifica che in Topolino non avrebbe guastato ma che con Lupo Alberto c'entra davvero poco.
    Presenti infine le solite orride strisce di Kika e il divertentissimo Cuori Grassi, con la seconda parte della storia iniziata il mese scorso.
  • E' uscito il #248.

    Le Tavole Autoconclusive anche stavolta vedono vincente Cannucciari, con sette tavole su tredici. Ma è la storia lunga quella che perplette di più. Stavolta a firmarne la sceneggiatura non c'è infatti il solito Casty, o l'ottimo Lusso, ma esordisce Maselli.
    La Vita Rottamata (Maselli/Michelon) delude fortemente, proponendo una storia che, sebbene prenda le mosse da una situazione ipersfruttata ma da sempre funzionale allo sviluppo di nuove gag, non offre trovate umoristiche granchè originali, risultando banalotta, priva di mordente e dall'umorismo pressocchè ingenuo. E' un peccato perchè segna una battuta d'arresto in un climax qualitativo da tempo ascendente, dando l'impressione di essere tornati a qualche anno fa, quando la storia lunga era parecchio lontana dallo spirito Silveriano. Molto vicino a questo spirito è invece la storia di Cattivik presente questo mese al posto di Cuori Grassi, e firmata dall'ormai celebre Casty.
    L'Affare delle Palle di Neve (Casty) è una storia arguta. Una certa predilezione per l'ironia sui fatti di costume già filtrava dalle sue storie su Topolino, tuttavia non avevo mai visto Casty alle prese col personaggio di Cattivik. Pur non apprezzandone la serie devo ammettere che la storia si fa parecchio leggere. Veramente buona.
  • E' uscito il #249

    Sembra che Cannucciari abbia ormai preso il controllo completo delle tavole. La cosa non dispiace di certo, peccato però che Silver stavolta ne firmi solo tre. Cannucciari si fa fedele interprete dell'umorismo silveriano di qualche anno fa, con tavole ricche di logorrea, mentre pare che Silver, una volta mollato il testimone al suo successore, si stia dedicando a un umorismo più minimalista.
    La lunga, Non Evocate la Strega (Maselli/Michelon) non convince del tutto. Come anche nel numero precedente, Maselli mette su una trama quasi Artibanica, che tende più al disneyano/avventuroso che alla commedia ironica a cui ci hanno abituati Casty, ora al lavoro su Topolino, e sopratutto Lusso, l'autore che forse più di ogni altro ha capito l'umorismo Albertiano.
    La banalissima e infantile Kika, di Cavellali/Camerini fa da ponte verso la storia in appendice, che questo mese non è né Cuori Grassi, né Cattivik bensì la stupenda Enrico La Talpa - L'Importante è la Salute (Lusso/Fizialetti), un irresistibile presa in giro dei luoghi comuni, con tanto di morale finale che più saggia e disincantata non si può. Una storia che più di ogni altra si fa interprete del vero significato di questo fumetto. Da Applausi.
  • E' uscito il #250.

    Le Tavole di questo mese vedono una netta ripresa di Silver, che ne firma sei su tredici. Le restanti sette sono invece dell'ormai designato erede Bruno Cannucciari che si distingue per l'umorismo ricalcante quello del Silver di un decennio fa, ma ben distante da quello odierno, sempre più minimalista. Silver infatti sembra stanco dei soliti cliché e da un po' di anni a questa parte infonde nelle sue tavole un certo umorismo dell'assurdo assolutamente non verboso. Cannucciari dal canto suo inaugura in questo numero un nuovo ciclo di tavole collegate tra loro da una blanda continuity, come già fece un anno fa con la telenovela della cicogna disoccupata: quattro tavole infatti sono dedicate allo stato confusionale di Alice e ai suoi sogni erotici. Non è dato sapere quanto questo ciclo andrà avanti, potrebbe anche essersi già concluso in questo numero, ma conoscendo Cannucciari è logico presumere che sfrutterà il più possibile questa situazione.
    Scorciatoia per il Successo (Lusso/Michelon) vede il ritorno in grande stile del sublime Lusso ai testi delle lunghe, dopo che per tre mesi era stato sostituito da Casty e Maselli. E Lusso anche stavolta si conferma come il miglior interprete in assoluto dello stile silveriano, raccontando un nuovo viaggio di Alberto e Enrico in città. Ottimo pretesto per ripresentare la struttura a teatrino che tanto si adatta a Lupo Alberto. Oltre a dare alcune indicazioni geografiche sul mondo di Lupo Alberto, Lusso coglie l'occasione per fornire un background storico alla fattoria, citanto Padri Pellegrini e pionieri. E la cosa lascia perplesso chi, come me, era abituato a collocare Lupo Alberto in un ambito rurale nostrano. A parte queste imperfezioni Lusso ha modo di collegarsi a una sua vecchia storia, rispolverando il concetto di continuity e nel contempo riproponendo le atmosfere di alcune vecchie storie di Cannucciari ambientate nella città.
    Oltre al banalissimo Kika, il numero offre in appendice Cattivik con Il Metafungus (Casty/Sommacal). E questa volta Casty delude, presentando una storia che seppur simpatica nel suo sfottere allegramente i camagnoli veneti, non offre molto altro. Peccato che si sia tornati al "solito" Cattivik, specie dopo una storia intelligente come L'Affare delle Palle di Neve.
  • E' uscito il #251

    Cominciamo dalle Tavole, che vedono di nuovo predominare Cannucciari, che ne firma otto su tredici, lasciando a Silver le cinque rimanenti. E si nota sempre di più come sia Cannucciari quello che più ha voglia di inserire novità sul Lupo, mentre ormai a Silver non rimane che la fase minimalista, caratterizzati da dialoghi "poveri", meno impegnati, ma paradossalmente anche più efficaci. Ed è quindi Cannucciari a inserire un nuovo personaggio, che è logico pensare ci ritroveremo davanti per un certo numero di tavole conseguenziali, Krosto, il cane da centri sociali. Molto divertente, mi auguro che diventi un presenza fissa, se non il protagonista di un lungo ciclo, come lo fu la cicogna l'anno scorso.
    La storia lunga, Una Visita di Cortesia (Maselli/Michelon), è la terza firmata da questo nuovo autore, Maselli, per il Lupo. E, spiace dirlo, ma non avevo letto niente di così banale e fiappo sulle pagine del Lupo da molti anni. E' un peccato perchè sembra che si stiano ignorando i grandi progressi fatti da Casty e Piero Lusso negli ultimi mesi per trasporre all'interno delle storie lunghe lo stesso umorismo satirico e dissacrante e lo stesso schema "statico" delle tavole. Questa è invece una storiella sciapa che vede Mosè ospitare in casa un cane muscoloso che si accattiva subito le simpatie della fattoria, ma che in realtà sta macchinando di soffiargli il posto. Segue la bella lezione che i nostri amici gli daranno. Sigh.
    Ci sono poi lo squallido Kika e il bellissimo Cuori Grassi (Talarico), che orami si vede sempre più di rado (era assente da quattro mesi!), ma che compensa questa sua latitanza con una qualità davvero elevata.
  • Ed è con mio profondo cordoglio che mi accorgo di essermi perso il #252. Merda.

    Ad ogni modo...
    E' uscito il #253

    Tralasciando di parlare della copertina, che è assolutamente geniale e da sola varrebbe i tre euro del giornale (eh sì, è aumentato pure lui), segnalo subito che questo è un numero storico. Silver torna a firmare la sceneggiatura di una storia lunga, ripetendo l'esperienza fatta nel '96 con Natale in Casa LaTalpa e l'anno scorso con Errore di Sistema. Anche nelle tavole la presenza di Silver è ingente e arriva ad occupare sei tavole su tredici, pur lasciando la maggioranza a Cannucciari.
    Andromeda (Silver/Cannucciari) è un piccolo gioiello, basata tutta sull'equivoco per cui Enrico si autoconvince di aver creato il bacillo che condurrà l'umanità a morte certa. Un argomento poco Lupoalbertoso? Bé bisogna vedere come riesce a trattare la cosa Silver, trasformando il tutto in un teatrino satirico-demenziale che limita assai l'azione in favore di uno humor tutto giocato sui dialoghi. Errore di Sistema era articolato in due episodi, Andromeda no, non vuole essere una storia evento ma una storia normale, che dovrebbe costituire un manualetto per ricordarci di come devono essere le storie lunghe di Lupo Alberto. Insomma l'incredibile verosimiglianza di questa storia con lo stile di Piero Lusso dovrebbe dimostrare sufficentemente che è lui il vero erede di Silver.
    A parte Kika, che come al solito fa abbastanza schifo questo numero non offre nient'altro, non c'è alcuna breve, non c'è Cuori Grassi. Ma torna Silver, e scusate se è poco.
  • Torno dal mare con ben due Lupi da recensire.

    #254

    Cannucciari torna a battere Silver firmando la maggior parte delle tavole. Ormai i due stili sono assai diversi e sembra che Cannucciari continui a ispirarsi allo stile che aveva Silver un decennio fa. E poi tocca a Maselli che firma un'altra storia lunga, la banalotta Last Minute (Maselli/Michelon) che altro non fa che riciclare i soliti schemi che tanto si sprecano tra le pagine di Topolino nelle storie di Paperino e Paperoga. Leggermente meglio della media maselliana, almeno qua c'è qualche battuta politically uncorrect ma nel complesso c'è ancora parecchia strada da fare. Poi ovviamente c'è la squallida Kika e infine tocca a Cattivik che sembra aver trovato in appendice a Lupo Alberto la sua collocazione ideale. La storia Il Dispensatore di Felicità (Casty/Sommacal) è divisa in due puntate, e in questa prima intriga abbastanza. Casty mi piace anche in ambito Cattivikkiano, che solitamente detestavo, lo trovo sgombro da una certa verbosità noiosa che in altri tempi mi spingevano a ignorarne il mensile. E questa storia intrattiene quanto basta (permettendo non poche autocitazioni) anche se il suo esito è alquanto prevedibile.

    #255

    E Silver torna a cavalcare l'onda con otto tavole, contro le cinque di Cannucciari. E questo mese le tavole sono pure più divertenti del solito. Per quanto riguarda la lunga invece ci troviamo davanti a una cosa stranissima. Una Serata Speciale (Lusso/Michelon) altro non è che il crossover tra due cicli che i lettori del Lupo ormai ben conoscono: quello del cinema d'essai creato da Casty e quello fantascentifico con la pollastra Leg. I due cicli giunti rispettivamente al quarto e al quinto episodio trovano qui un punto d'incontro per opera di Piero Lusso che con la scusa del film permette ad Alberto una libera uscita spaziale, per festeggiare il compleanno di Tacchinund, un comprimario apparso nella saga spaziale. E come se non bastasse, è proprio al centro della storia che si aprono due parentesi, due microepisodi narrati dallo stesso Tacchinund sulle sue avventure di gioventù. Non sgradevoli per carità ma rimango dell'idea che queste atmosfere non siano adatte a Lupo Alberto che è un fumetto di commedia satirica e non d'avventura. Allo stesso tempo però, se aborro Leg, adoro la saga del cinemino d'essai, e adoro anche Lusso come sceneggiatore, che considero l'autentico erede di Silver, dal punto di vista dei testi. Insomma, una storia strana di suo ma anche parecchio contraddittoria per ciò che rappresenta nella serie.
    E poi, dopo Kika, ecco la seconda puntata de Il Dispensatore di Felicità (Casty/Sommacal) che come volevasi dimostrare va a parare proprio dove si pensava. Ma con un certo stile.
  • Carissimo Grrodon! Leggendo che leggi Lupo Alberto da 10 anni, che ne dici di fare una bella crono del Casty NON disneyano? Che sarebbe davvero utile, visto che non esiste da nessuna parte, e mi piacerebbe poter recuperare solo gli arretrati che mi interessano (del Lupo in sé, ahimè, mi frega poco).
  • Bè c'è una premessa da fare: il leggo il Lupo e non Cattivik. Ed è su Cattivik che Casty ha fatto di più. Solo che ora la testata è stata finalmente chiusa (mai apprezzata dal sottoscritto che ha trovato il personaggio di Cattivik sempre molto malutilizzato) e Cattivik è diventato un'appendice del Lupo. Al massimo potrei mettermi a fare una crono del Casty lupesco ma non subito subito visto che mi sono perso un paio di numeri (e me ne sono scomparsi altri O_O) che vorrei prima recuperare, per fare un lavoro completo.
    Però ti avviso subito che Casty sul lupo ha fatto un lavoro molto buono, ma c'è di meglio e cioè Lusso e Cannucciari, quando non direttamente Silver. E quindi se già apprezzi poco il Lupo magari non è Casty che creerà il colpo di fulmine.
  • Quando ha chiuso Cattivik? Uff, manco sapevo avesse una testata sua, anche se in effetti ora che me lo dici la ricordo... Cmq mi stai dicendo che casty non scrive solo Cattivik ma anche il Lupo? In ogni caso, anche una crono parziale sarebbe meglio di niente... nel 2003 quando Casty comparve su Topolino ci vollero mesi per capire chi fosse... non c'è niente in rete su cattivik, a nemmeno su Lupo alberto (il sito ufficiale è inutile).
  • #256

    Lupo Alberto è sempre una buona lettura, che non tradisce mai troppo il suo spirito (se non certe volte in alcune storie lunghe assai banalotte). Questo numero di Ottobre non è affatto male, nelle tavole Cannucciari batte sempre Silver 7 a 6. E poi c'è Grandi Opere (Lusso/Michelon) in cui torna il buon Piero Lusso, che pur partendo da un presupposto banale (la fattoria che deve esser distrutta da un'autostrada) mette in scena come al solito un teatrino alquanto realistico indagando quali sarebbero le vere reazioni della gente, senza troppi espedienti da commedia comicavventurosa. Oltretutto c'è una strizzata d'occhio alla situazione geografica della contea, che era stata fissata e resa stabile da una sua vecchia storia di qualche tempo fa. Poi ci sono le strisce di Kika, sempre più orribili e in appendice sul finale, al posto di Cattivik, il ben superiore Cuori Grassi (Talarico) più delizioso che mai.
  • Vale, anche se non hai tempo di fare la cronologia di Casty (ma ti prego, falla :adore: ),
    perché non butti giù due righe sul suo lavoro sui due personaggi? Tempo fa contribuii a creare la scheda di Andrea su Wikipedia, ma il paragrafo "Lupo Alberto" rimane tristemente vuoto...
    A presto,
    Michele
  • Perchè di Cattivik so veramente poco, mentre di Lupo lberto...vabbè fammi recuperare quel paio di arretrati che mi mancano e poi vedo cos posso fare...
  • Intanto io una trentina di numeri Castosi me li son procurati... presto una crono molto incompleta la butterò giù (ma se Grrodon mi precede non mi offendo, anzi :asd: )
  • Sì però uff, c'è di meglio eh...
    Voglio dire, Casty sul Lupo è buono, sì, però c'è taaaaanto di meglio da scoprire in questo universo.
    E' in Disney che Casty è irresistibile.
  • Grrodon ha scritto:Sì però uff, c'è di meglio eh...
    Voglio dire, Casty sul Lupo è buono, sì, però c'è taaaaanto di meglio da scoprire in questo universo.
    E' in Disney che Casty è irresistibile.
    Sul Lupo devo ancora leggerlo, ma a me il Lupo in sé non dice davvero nulla... per cui lui per me potrebbe essere l'eccezione oppure non dirmi nulla nemmeno lui.
    Cattivik invece non l'avevo mai letto e quel poco che ho letto di suo m'è piaciuto molto (ma naturalmente non so se è perché è lui o se cmq Cattivik in generale mi piacerebbe).
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