[Recchioni & Cremona] David Murphy 911

Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
  • Il #0, sinceramente, mi è parso inutile.
    Ok, ci sono una manciata di disegni, ma tutte le "nozioni per sopravvivere" sono appassionanti quasi come un bignami del manuale delle giovani marmotte.
    Peccato, perchè Recchioni aveva saputo promuovere la sua serie capolavoro, John Doe, con un #0 veramente tanto intrigante, che praticamente obbligava il lettore a comprare il #1 per scoprire finalmente cosa avrebbe contenuto quella serie.
    Il volume in questione su David Murphy invece incuriosisce ben poco.
    Comprerò la serie, perchè ho adorato e adoro John Doe, e lo spunto di una serie di pura azione con una vena ironica e le solite intrusioni citazionistiche di Recchioni mi piaceranno.
    Però boh, questo fascicoletto non mi è parso il modo migliore per promuoverlo.

    E poi quei maledetti mi hanno infangato una meravigliosa copertina di Rat-man con quel bollino posticcio, uffi.
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  • DeborohWalker ha scritto:Il #0, sinceramente, mi è parso inutile.
    Ok, ci sono una manciata di disegni, ma tutte le "nozioni per sopravvivere" sono appassionanti quasi come un bignami del manuale delle giovani marmotte.
    Peccato, perchè Recchioni aveva saputo promuovere la sua serie capolavoro, John Doe, con un #0 veramente tanto intrigante, che praticamente obbligava il lettore a comprare il #1 per scoprire finalmente cosa avrebbe contenuto quella serie.
    Il volume in questione su David Murphy invece incuriosisce ben poco.
    Comprerò la serie, perchè ho adorato e adoro John Doe, e lo spunto di una serie di pura azione con una vena ironica e le solite intrusioni citazionistiche di Recchioni mi piaceranno.
    Però boh, questo fascicoletto non mi è parso il modo migliore per promuoverlo.

    E poi quei maledetti mi hanno infangato una meravigliosa copertina di Rat-man con quel bollino posticcio, uffi.
    Concordando con Deboroh sul dispiacere di aver visto la copertina di Rat-Man di questo mese con il marchio sopra (fino all'ultimo ho sperato fosse una patacca attaccata al cellophane -_- ), dissento invece leggermente sul parere a questo #0. Vero è che non presenta, come ho detto nel primo post, il punto di partenza del fumetto (personaggi, luoghi, eventi...) ma l'atmosfera sì. E se anche le nozioni per sopravvivere non sono proprio appassionantissime, hanno un che di geniale e di accattivante che a me personalmente ha intrigato. Quel richiamo dell'assurdo, quell'azione mascherata da impossibile...e poi a prescindere da ciò, è come dicevo su un'idea originale per quel che ne so, sicuramente inprevedibile. Non una storia a fumetti per aprire questa serie, ma nemmno un albo che ne parli. In questo modo e con poche note che più che altro fanno capire l'atmsfera della serie e il concetto da cui trae spunto (in questo caso, Le Leggi di Murphy) tutta la serie e il protagonista stesso restano avvolti nella nebbia ma con un appeal non da poco. A me ha colpito proprio l'atipicità del modo di promuovere questa serie.
    Poi è probabile che il #0 di John Doe fosse migliore, ma non conoscendo il fumetto e nemmeno il #0 non mi pronuncio. Dico solo che non conoscevo nemmeno Recchioni, l'ho sentito solo con questa serie e ho scoperto che è l'autore di John Doe solo da pochi giorni, però con questa iniziativa ha catturato la mia attenzione e mi ha incuriosito proprio per il suo "vedo-non vedo" che pervade lo spillato, e ora attendo novembre!
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Posso iniziare dicendo che sono venuto a conoscenza di questo fumetto per caso.
    Avevo appena acquistato in edicola Rat-Man n°68, quando mi accorsi che nella stessa confezione stava un piccolo albetto, un numero 0, intitolato "manuale di sopravvivenza". Avevo saputo già da un pò di tempo di un allegato, ma ero convinto che si trattasse di un poster, come era già successo. Potete immaginare a questo punto il mio stupore (e la mia curiosità al riguardo :LOL: ).
    Terminata la lettura ho chiuso il fumetto fissando nel vuoto. Un nuovo mito italiano stava per nascere.
    Non so se qualcuno di voi ha mai sentito parlare delle cosiddette "Leggi di Murphy", :mah: apparse in pochi e rari casi.
    Lo sviluppo dell'albo si basa su questo: cosa fa il nostro eroe (o poveraccio? :???: ) quando queste leggi (una ad una :omg: ) trovano conferma sulla sua pelle. Di più non voglio (e non posso :P ) spoilerarvi. Come andrà a finire? :fire: :muori:
    Consigliato vivamente a tutti coloro che necessitano del genere umoristico-d'azione come dell'aria.
    Ottimo cast: Francesco Meo e Roberto Recchioni (sceneggiatura), Matteo Cremona (disegni) e Gabriele dell'Otto (copertine). Con questo dico tutto.
    Buona lettura a tutti!

    Edit di Elik:
    1) C'era già un thread su David Murphy quindi l'ho unito a quello esistente. Non è niente di grave ma la prossima volta controlla se un thread sull'argomento sia già stato aperto prima di aprirlo tu.
    2) Per mettere le immagini innanzitutto non devi togliere l'http:// che c'è all'inizio, e secondo poi non possono essere più larghe di 500 pixel. Siccome le tue lo erano, le ho tolte direttamente.
    Svarzeneggher

    __________________________________________________
    "Sai una cosa, Qiao?"
    "Quando giunge il momento in cui le gambe non reggono e il respiro si fa corto, allora è il punto migliore."
    "Tutt' a un tratto la salita finisce, e raggiungi la cima."
    "Dietro di te si estende un panorama bellissimo, e in cuor tuo sei felice di aver sofferto per questo, sei orgoglioso del traguardo che hai raggiunto."
    "Il sentiero è lì, davanti a te, che procede seguendo strade che non conosci."
    "E, lentamente, una leggera folata ti scompiglia i capelli. Le forze ti ritornano, e un sorriso ti si disegna sulle labbra."
    "E' solo un venticello, ma ha il potere di farti smuovere le montagne."
    "Riparti."

    Dragon Tric
  • Immagine

    Inizia questa nuova avventura. Mensile, 4 uscite per concludere la prima (di quante?) serie.
    Innanzitutto ci ricolleghiamo con il #0 pubblicato con Rat-Man (e anche altrove, se non sbaglio), in quanto il nostro eroe ha davvero un manuale di sopravvivenza, perciò è molto nerd che ce l'abbiamo anche noi...

    Ma veniamo alla storia.
    David Murphy è un pompiere che comincia ad imbattersi in improbabili catastrofi a causa di una presunta iattura che si tramanda nella sua famiglia da generazioni. La sfiga comincia quando muore suo padre, il quale aveva abbandonato anni prima moglie e figlio proprio perché era un catalizzatore di sfortuna. Ovviamente nessuno gli credeva, ma a quanto pare è vero, e ora David Murphy lo sperimenterà sulla sua pelle. Si ritrova infatti su un volo aereo dirottato da terroristi. Ma il nostro eroe è uno impulsivo e li stermina con facilità. Con un po' più di difficoltà invece tenta di far atterrare l'aeroplano, visto che pilota e co-pilota sono morti. Lo aiuterà un ragazzino leggendo proprio il suddetto manuale di sopravvivenza, chiamato come il titolo di questa storia: Nel peggiore dei casi ("The Worst-Case Scenario").

    Due linee temporali si intrecciano in questo primo numero: quella dell'aereo dirottato e quella di David Murphy che incontra suo padre il quale gli spiega la storia della atavica iella. Facendo zig-zag fra queste due storie (che si ricongiungono alla fine) conosciamo il personaggio del nostro eroe, simpatico e gagliardo. Per conoscerlo ancora meglio non si risparmia in flashback annidati l'uno all'altro, senza però mai perdere il filo.
    I disegni sono ottimi, molto espressivi. Io non conoscevo Matteo Cremona, ma devo dire che è stato un piacere conoscerlo :)

    La storia è interessantissima sia in particolare che in generale. Le vicende nell'aereo sono incalzanti, e i tre protagonisti (David Murphy, un ragazzino, e una donna smaliziata) sono ironici al punto giusto, insomma da tipico action movie. Il flashback su David Murphy e i suoi genitori è interessante perché ci fa scoprire un po' del suo background. Sempre più divertente è l'escalation di sfighe cosmiche che capitano al nostro eroe, e che sembra siano il preludio a una luuuunga serie di sciagure, di cui una anticipata e lasciata in cliffhanger per il prossimo episodio.
    E poi c'è il complottone! Qualcuno segue David Murphy, lo controlla, oppure no, boh, chissà...

    Serie più che promossa, la seguirò con interesse e trepidante attesa dei prossimi episodi.

    Scena da incorniciare:
    David Murphy: - Al galoppo, Silver!!!
    Ragazzina: - Non si chiama Silver.
    David Murphy: - Fa lo stesso.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Questo è il video della conferenza su DM911 tenutasi a... boh... Lucca?
    Utile per sapere un po' di retroscena e anticipazioni sulla serie (anzi, sulla graphic novel, come vuole che sia il suo autore):

    dal NUOVO blog di DM911 (nonostante sull'albo sia pubblicizzato il vecchio...)
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • David Murphy 911 # 1 - Nel peggiore dei casi

    La trama mi ha risparmiato Elik di scriverla, avendomi anticipato nel postare la sua rece. Che dire? Ovviamente il numero 1 l'ho preso anch'io, dopo essere stato intrigato dal # 0 e dall'idea di base che era stata sbandierata. E me lo sono gustato oggi. Ecco, gustato è proprio il termine giusto, perchè è stata proprio un'ottima lettura, anzi mi sbilancio: questo fumetto mi ha proprio preso!
    Andiamo con ordine, però...

    Cos'è che mi è piaciuto di questo primo albo? L'editoriale, innanzitutto, che ben introduce alla serie mostrandola come un action movie e come un telefilm (4 episodi che compongono un'ideale prima stagione), poi un nuovo estratto dal manuale di sopravvivenza datoci come numero 0. E quoto Elik nel dire che è una genialata che un manuale del genere l'abbia anche David nel fumetto, adesso infatti sì che l'originalità di presentare un numero 0 di quel tipo trova pieno senso.
    Le prime tavole, con una famiglia ignara che non c'entra niente con la storia ma che serve da pretesto per una doppia splash page con aereo a ridosso dell'autostrada... :sbav:
    E poi lo stile di narrazione: la struttura sua due piani narrativi temporalmente diversi non può non ricordare Lost, e mi affascina perchè qui usata molto sapientemente, in modo da invogliare e tanto a girare pagina per capire come David si è ritrovato a dover pilotare un aereo con un ragazzino vicino. Bella anche l'idea di distinguere in due colori diversi lo sfondo delle tavole a seconda che l'evento narrato sia del passato (nero) o del presente (bianco), e molto molto intrigante l'idea alla base, ovvero una maledizione che si tramanda di padre in figlio, di Murphy in Murphy. Infatti le due grandi sfighe che hanno colto il nostro "eroe per caso" sono delle figate pure, narrativamente parlando: una tromba d'aria con fuga su un cavallo in una stalla colpita dalla sua auto trascinata dalla tromba e i terroristi che vogliono dirottare l'aereo. Pura azione, insomma, spettacolo. Inoltre una legge non scritta della maledizione (vera o presunta, ma che per il momento mi sento di dare per vera) sembra essere come quella dell'Isola di Lost (ancora!), cioè che il soggetto seguito dalla sfiga rischia molto ma non muore per colpa delle sfighe; così sembra essere successo a "Lingua Biforcuta", così sembra essere stato per il padre di David e così anche per David stesso, tanto che il terrorista non ha tolto la sicura dalla pistola quando cerca di spararlgi alla tempia. Da tenere d'occhio anche il signor Wong e la tipa che parla al telefonino finito il casino del dirottamento, probabilmente implicati nel complotto che ci viene promesso nell'editoriale dopo il "casino", appunto!
    I dialoghi sono molto calzanti, ironici al punto giusto e che sembrano cadere nello stereotipato e nel "figo per forza" da un momento all'altro ma che fortunatamente non ci cadono mai, attestandosi a un livello perfetto che da tempo non leggevo più (a tratti quasi faraciani).
    I disegni... :sbav: :sbav: :sbav: ...che altro c'è da dire? Questo Cremona è veramente bravo, stra-quoto Elik, mi piace troppo il suo stile di disegno... ma è un esordiente, come mi sembra di aver letto?
    Di certo non lo è Recchioni, e anche se questo è il primo suo fumetto che leggo ho già capito che ha la stoffa dello sceneggiatore che fa per me, che è nelle mie corde di lettore.

    Un primo numero col botto, insomma, e che chiude con un cliffhanger da panico. Serie che si resta su questi livelli per i prossimi 3 numeri è da incorniciare.
    Next, "Shock Economy", e vedremo come prosegue la vicenda di David...
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  • No, Cremona non è esordiente, da quello che ho capito ha collaborato a John Doe, ma immagino che abbia fatto anche altro.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • David Murphy 911 # 2 – Shock Economy
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    ATTENZIONE! CONTIENE (OVVIAMENTE) NUMEROSI SPOILER SULLA TRAMA

    Secondo numero di questa miniserie ideata da Recchioni. Ed è proprio con questa storia che mi sono definitivamente convinto che questo progetto mi piace. Nel vero senso della parola. Ma tanto.
    Perché se nel primo numero veniva comunque dato un abbozzo di spiegazione agli avvenimenti che poi sarebbero stati raccontati, ovvero la maledizione per spiegare l’origine delle sfighe che capitano al protagonista, in questo Shock Economy si approfondisce grattando sotto la superficie, per vedere come da una “evento scatenante” fantastico si può sconfinare in qualcosa di più machiavellico e pilotato dai loschi affari degli uomini.

    La tecnica di narrazione è rimasta la stessa del # 1: la situazione parte in medias res e per far vedere come ci si è arrivati si interseca la vicenda del presente con flashback consequenziali che portano alla situazione di partenza. I flashback sono evidenziati dal bordo della tavola nero.
    Subito si nota come, ovviamente data la natura di mini di soli 4 numeri, la continuity degli avvenimenti sia serrata, infatti il primo flashback inizia proprio con il meteorite che nell’ultima spettacolare tavola dello scorso numero aveva distrutto l’hotel dove stava David. Apprendiamo poi che anche in questa situazione d’emergenza viene aiutato da un giovane tizio, anche se non giovane come il bambino sull’aereo (quindi presumo che la spalla variabile sia una costante di ogni episodio) e Recchioni inserisce sapientemente una scena di forte drammaticità, che getta una luce di maturità su David molto forte, così come anche nel dialogo con i bambini poco prima. Nel presente, David è prigioniero, e non tarda ad arrivare la donna misteriosa che avevamo visto alla fine del primo numero; qui si presenta e spiega chi è e perché si interessa a David: mi è piaciuto molto il monologo in cui spiega a David di cosa si occupa la sua società, sottolinea sempre di più la volontà dell’autore di essere legato in modo forte all’attualità, ideando possibili e/o presunti dietro le quinte di tanti giochi di potere, rivelando il fumetto come non solo storia d’azione ma anche come spy-story, thriller e fantapolitica. Forse è un po’ troppo sfacciata a rivelare senza mezzi termini il cinismo con cui portano avanti il loro intento, ma è giustificato dal fatto che per la proposta che deve fare a David occorreva essere subito chiari.
    Interessantissimo dunque l’inserimento massiccio dei giochi di potere, e dell’evidenziare quanto l’economia sia il vero motore del potere. Molto d’effetto poi l’inserimento a sorpresa di [spoiler]Milton Friedman, persona realmente esistita, è stato davvero un economista americano e come afferma David è morto un paio d’anni fa: peccato che nella finzione fumettistica non sia per niente morto ma tenuto in vita da macchine e semi-ibernato. Sembra quindi essere lui il nemico di Murphy, l’uomo dietro a tutto il mega complotto.[/spoiler]
    Da qui l’azione che per ora c’era solo nei flashback torna prepotente anche nella time line principale, con un inseguimento spettacolare nell’oceano nel bel mezzo di uno tsunami, dove i disegni di Cremona – già visivamente stupendi nel resto dell’albo – sono una meraviglia per gli occhi. Ultima tavola ancora con scena scioccante/assurda su modello del primo numero, richiamata anche nella copertina del prossimo numero.

    Insomma, molte spiegazioni sul comportamento del padre di David, sul complotto annunciato nel primo numero, si capisce di più quali sono gli interessi in gioco. Solo resta in sospeso:
    - è davvero la maledizione lanciata all’avo di David la causa che lo fa essere (e il padre e il nonno prima di lui) catalizzatore di disastri e sfighe?
    - che ruolo ha Charlie Wong, quello che al funerale del padre di David si presenta al Nostro, dato che qui non se ne parla più?

    Detto questo, oltre all’azione (che mi sembra più massiccia ancora che nell’albo precedente) e alla spiegazione del “complotto”, non manca come terzo ingrediente del # 2 l’ironia: David si conferma ancor di più che nel # 1 come personaggio ironico e dalla battuta pronta, e pochissime volte Recchioni scade in frasi banali da vecchi telefilm americani, restando per la maggior parte delle volte su un buon livello di ironia e di battute che rendono il personaggio sempre più sfaccettato.

    Insomma, con questo secondo numero sono completamente fideizzato alla serie e aspetto con ansia la fine, certo che non mi deluderà.

    Next, Ecoterrorismo.
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  • Letti i primi due numeri.

    Molto molto bello il primo, un "episodio pilota", così come lo definiscono gli autori veramente perfetto, con ironia, azione veramente incalzante, e il meccanismo narrativo delle due linee temporali sviluppate parallelamente in modo più che riuscito.
    Davvero ottimi i due comprimari, al punto che pensavo sarebbero entrati nel cast fisso della serie, per come sono caratterizzati e si fa sì che il lettore si affezioni al loro, al punto che quando capisci che non li vedrai più, un po' dispiace: perfetto, tutti i personaggi che fanno comparsate dovrebbero essere così belli da lasciare quella sensazione alla fine della "loro" avventura.

    Il secondo numero anch'esso è gradevole, anche qui il comprimario "d'emergenza" è simpatico e ben caratterizzato, e l'aggiunta del progetto "per un mondo migliore" alla Morgan Fairfax, ben si inserisce nella serie di catastrofi che deve affrontare David Murphy.
    Ho qualche remora sul flashback, che pare essere un tratto distintivo della serie: aveva senso nel primo numero dove sia andava indietro nel tempo per spiegare "le origini", ma qui è solo un'altra storia, che potrebbe benissimo essere raccontata linearmente, avendo un numero che affronta prima la pioggia di meteoriti e poi lo tsunami. Così facendo sembra quasi che il meccanismo sia inserito tanto per fare, cavalcando l'onda del "successo" dei flashback di LOST; anche quelli però, pur se usati in ogni episodio, raccontano eventi ben più lontani rispetto alla linea presente, e non sono utilizzati solo come virtuosismo narrativo.

    Bramo ha scritto:pochissime volte Recchioni scade in frasi banali da vecchi telefilm americani
    Veramente mi sembra che accada spesso, ma è comunque un elemento vincente della serie, dato che è un effetto ricercate per emulare proprio quel tipo di telefilm.
    Bramo ha scritto:Ecco, gustato è proprio il termine giusto, perchè è stata proprio un'ottima lettura, anzi mi sbilancio: questo fumetto mi ha proprio preso!
    Bramo ha scritto:Ed è proprio con questa storia che mi sono definitivamente convinto che questo progetto mi piace. Nel vero senso della parola. Ma tanto.
    Se continuiamo di questo passo, tra due mesi vediamo Bramo correre nudo per le città italiane con la scritta "David Murphy" fatta sul petto con la vernice rossa.
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  • DeborohWalker ha scritto:
    Bramo ha scritto:pochissime volte Recchioni scade in frasi banali da vecchi telefilm americani
    Veramente mi sembra che accada spesso, ma è comunque un elemento vincente della serie, dato che è un effetto ricercate per emulare proprio quel tipo di telefilm.
    Sì, forse hai ragione, "pochissime" non è certo il termine giusto, ne usa abbastanza di queste espressioni, ma sono d'accordo nel dire che non stonano.
    Invece il meccanismo del flashback a me convince anche per il secondo numero, e penso mi convincerà anche per i prossimi due (se l'andazzo prosegue così)
    DeborohWalker ha scritto:Se continuiamo di questo passo, tra due mesi vediamo Bramo correre nudo per le città italiane con la scritta "David Murphy" fatta sul petto con la vernice rossa.
    Allora è meglio sperare che la serie cali bruscamente di qualità... -_-
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  • David Murphy 911 # 3 – Ecoterrorismo

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    E con il penultimo passo di questa miniserie, un piccolo calo c’è. Deboroh sarà contento, il mio entusiasmo esagerato si è un pochino raffreddato. Ma solo un pochino.

    Ah, CONTIENE OVVI SPOILER PER CHI ANCORA NON HA LETTO IL TERZO NUMERO

    La storia, dopo il riassunto delle puntate precedenti a mo' telefilm, inizia con David sotto i ferri di un uomo orientale che non ci è nuovo. Si tratta di Charlie Wong, amico del padre di David che abbiamo intravisto nel primo numero. Dopo che gli viene estratta una pallottola, dal telegiornale il nostro apprende di essere ricercato dall’fbi in seguito i recenti avvenimenti. Quali? E’ qui che entra in scena il flashback di questo numero che, sempre per la felicità di Deboroh, stavolta cambia modalità rispetto ai primi due numeri: se fino ad ora infatti le parti di flashback si alternavano continuamente alla narrazione del presente, ora la parte di flashback è centrale nell’albo e continua senza interruzioni, facendo sì che la parte del presente sia prima e dopo, tipo cornice. Personalmente non mi dispiaceva l’insistere sullo stile “alla Lost”, comunque anche così direi che ho gradito. O forse è stato proprio questo cambio a farmi percepire questo terzo numero un po’ meno carismatico dei suoi predecessori. Molto più probabilmente invece è solo il fatto narrato nel flashback, appunto, e cioè la battaglia tra David e il calamaro gigante (pardon, colossale), che non è riuscita a coinvolgermi tanto quanto il dover far atterrare un aereo che era preda di dirottatori o il dover fuggire in mezzo a un mare in tempesta inseguito dai nemici. Non mi ha sparato dentro la stessa adrenalina. Penso comunque che sia più un fatto soggettivo, comunque, e probabilmente il prossim che passa di qui e commenta il numero le stesse sensazioni non le ha provate.
    Comunque, per il resto, in questo numero l’”aiutante” di David è una ragazza, Misha Caruso, aspirante biologa marina, che in quanto tale può dare al nostro eroe le dritte giuste per liberare il calamaro dal ponte dove si è incastrato. Stupenda la scena (sia per come avviene sia per i disegni) in cui i due corrono in bicicletta per avvicinarsi al luogo del disastro. Dopodiché, benché ci sia un ritmo molto sincopato nel vedere David che taglia tentacoli per liberare il “mostro” sotto gli spari dell’esercito, la scena m ha catturato ma non quanto nelle scene d’azione dei primi due numeri. C’è da dire che, comunque, dato che il mio gradimento dei primi due numeri era alto, il fatto che questo è un po’ inferiore la fa essere comunque una storia a fumetti molto molto valida.
    Finito il flashback, ritorniamo nella casa di Wong (intanto abbiamo capito come si sono incontrati i due, ricongiungendo le due linee temporali) dove ci sono due rivelazioni: il fatto che per Wong [spoiler]quella di David non è una maledizione ma un dono e il fatto che che lui è un discendente della strega che aveva fatto la magia all’antenato di David[/spoiler]. Ma anche qui, la rivelazione sull’organizzazione nemica del nostro nello scorso numero, per quanto molto parlata, era fatta in una situazione più intrigante e adatta a spingere in avanti (si voleva sapere che cosa volevano questi qui che avevano catturato David) rispetto a quella di questo numero, e per quanto ricca di nuovi spunti molto interessanti, validi e intelligenti per la trama, non sconvolge subito il lettore. Ma queste sono tutte sensazioni mie, anche perché come fa notare David stesso, è importante perché se la teoria di Charlie regge allora il piano di Friedman non ha senso. Intanto è anche opportuno segnalare come vengano ricordati i comprimari di David in queste avventure (le “persone in gamba”) come individui che seguiranno il suo esempio in futuro, in una catena di bene che già ha visto attivo il padre del protagonista. Proprio gli amici che si è fatto il padre aiuteranno David ad arrivare a casa sua, dove potrà finalmente abbracciare sua moglie, ma il colpo di scena finale ci indica che [spoiler]la moglie è stata rapita da Friedman, che ora può uccidere David perché ha in mano un futuro discendente dei Murphy, ora nel grembo della moglie Sharon.[/spoiler]

    Forse la leggera debolezza (se di debolezza si può parlare) di questo terzo numero è data dalla sua natura di essere l’anticamera alla fine, il preludio alla conclusione, il penultimo numero. Questo porta a dover fissare delle nozioni e a preparare il campo perché siano ben evidenti le cose che contano e che serviranno per il gran finale. Gran finale che aspetto con ansia, perché tutta la storia mi ha catturato da matti e voglio vedere come va a finire. Si vocifera di una seconda stagione, l’editoriale di questo numero parla di buona accoglienza di pubblico e critica, Recchioni su altri forum parla di finale di serie aperto a un’eventuale prosecuzione, e che questi quattro numeri potrebbero quasi essere visti come genesi di un eroe. Tutto questo fa ben pensare a una seconda stagione, certo non subito ma magari distanza non troppo lunga. Vedremo.
    Per ora questo numero come voto si becca un personalissimo 7.5 (dove gli altri li valutavo 8.5), perché è comunque a livelli molto alti, sia di sceneggiatura sia di trama generale (ripeto, nonostante i piccoli difettucci che magari a una nuova lettura non avvertirò più, e che inficiano poco la lettura e la fruizione del fumetto) sia dei magnifici disegni di Cremona che mi fa impallidire dalla bravura ogni volta di più.

    In calce, una riflessione legata a un’altra discussione del forum: e se Recchioni avesse trovato la formula giusta per proporre fumetto seriale in Italia? Vale a dire, e se non fosse più il tempo di serie ipoteticamente infinite con un personaggio protagonista e il suo mondo? Allora forse la formula della miniserie, troppo poco sfruttata in Italia, potrebbe essere la soluzione. Soprattutto in Disney, in un periodo di recessione e di zero voglia di rischiare in progetti nuovi, non sarebbe una buona strada forse produrre una mini che chiuda nell’arco di pochi numeri e che, se riscuote successo, può essere seguita da una nuova stagione sempre di lunghezza limitata? Meglio che iniziare con un progettone stile Mad Sonya e poi tranciarlo a metà…

    Detto questo… Next, Armi di distruzione di massa (e se già il titolo fa sbavare, la copertina è la più bella della serie, fantastica!)
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  • io non ho trovato un calo con questo terzo numero. Il calo ce lo trovai nel secondo, ma a rileggere i tre numeri adesso mi rendo conto che è davvero un'opera unica, quindi è inutile stare a votare il capitolo preferito.
    E questa storia unica nel complesso è abbastanza buona. Non credo però che la miniserie sia il "formato giusto" per il fumetto. Non esiste un formato giusto, ci sono storie adatte ad essere tirate per le lunghe, altre che hanno un capo e una coda, altre che hanno pure un capo e una coda ma c'è tanto da approfondire fra queste. Rispettivamente lunga serialità, miniserialità, e graphic novel oneshot più o meno lunga.
    David 911 ha un setting che è da lunga serialità, e infatti in forma di miniserie ci sta stretto. C'è il complottone, ci sono i nemici, ci sono i vecchi amici del padre sparsi per il mondo, e ci si può inventare quante missioni e disastri si vogliano per il nostro eroe. Come linguaggio e struttura mi sembra simile a Alias e a (sperando che il paragone non offenda nessuno, anche perché non c'è motivo di offendersi) Kim Possible. Come tematiche invece c'è Lost a palate (destino, fortuna, punizione, redenzione... in questo terzo numero sembra davvero che il cinese parli come Ben Linus o John Locke... mi aspettavo da una vignetta all'altra di leggere "è *l'isola* che ti protegge/guida" :D). Per questi motivi la serie non è molto originale, però è un piacere seguire le sceneggiature di Recchioni, azione e umorismo magari anch'essi non originali ma che divertono. Più che "poco originale" diciamo che questa storia si inserisce in un genere ben determinato, già esplorato a fondo su tutti i media (e dal Faraci di PKNA e MMMM, anche), quindi prevedibile, ma godibile comunque. In fondo queste cose, anche se non originali, bisogna saperle fare, e Recchioni le sa fare, anzi ci sguazza che è un piacere.

    Comunque la storia di David Murphy non finirà col prossimo numero (a meno che non sia stato un flop di vendite, e allora mi sa che non lo rivedremo più). Se tutto è andato bene Recchioni farà altri minicicli, e la cosa personalmente mi sta bene perché, come dicevo prima, questa è una storia che può essere di lunga serialità e delle sventure di David Murphy si può parlare finché non viene a noia. E poi c'è questa caratteristica genealogica che permetterebbe agli autori di raccontare le storie degli antenati di David (il padre soprattutto) e, perché no, anche di suo figlio.
    Soprattutto in Disney, in un periodo di recessione e di zero voglia di rischiare in progetti nuovi, non sarebbe una buona strada forse produrre una mini che chiuda nell’arco di pochi numeri e che, se riscuote successo, può essere seguita da una nuova stagione sempre di lunghezza limitata? Meglio che iniziare con un progettone stile Mad Sonya e poi tranciarlo a metà…
    ma cosa vuoi che faccia la Disney oggi... l'unica sperimentazione di genere la fece con PKNA e MMMM, e siccome erano troppo belli li hanno chiusi, preferendo proseguire Witch facendolo diventare "Barbie Magazine". Prima che la Disney ricominci a sperimentare cercando di essere un po' più indipendente dal suo target ce ne vorrà di tempo... questo non è proprio periodo, secondo me. Adesso è periodo delle storie sui vip, di manga riciclati dai film di successo, e di ristampe a manetta. Speriamo che i soldi portati da tutto questo stagnante sfruttamento vengano ben investiti in interessanti progetti futuri, per scovare autori interessanti, ecc... ma penso che avverrà fra moolto tempo.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • In questo articolo su Comicus, inerente alle novità annunciate per il 2009 dalla Panini nel corso dell'evento Impact di ieri, ci sono due righe su questa serie:
    La seconda stagione di David Murphy 911 viene definita come "molto probabile", ma non vedrà la luce sicuramente prima del 2010 dati i tempi lunghi per la sua realizzazione.
    Ce n'è un bel po' da aspettare, allora, dopo che avremo letto come si conlude la prima stagione con il numero in uscita a fine mese...
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Qui il sito della Panini inserisce come Preview una prima parte del quarto numero di David Muprhy 911, cioè di quello che sarà l'episodio conclusivo dell prima stagione. Il titolo "parte 1"non so se preveda che in altre tranche mettano tutto il numero sul sito, cosa che mi sembra strana, dato che è il gran finale e che iniziano a sputtanarselo così... di certo io preferisco aspettare ancora due settimane e godermelo su carta, che rovinarmi la vista sul monitor...
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  • David Murphy 911 # 4 – Armi di distruzione di massa
    Immagine

    OVVIAMENTE CONTIENE SPOILER PER CHI NON HA LETTO QUESTO NUMERO
    E con questo quarto numero si conclude in modo eccelso e scoppiettante la prima stagione di David Murphy 911! Dopo lo slittamento di una settimana rispetto alla data prevista sul # 3, finalmente ho potuto divorarmi questo capitolo conclusivo di quella che Recchioni ritiene una delle sue opere migliori.
    Partiamo dalla cover. Semplicemente da urlo, la migliore dei 4 numeri. Un David che sembra più The Punisher che il protagonista di un fumetto italiano. Applausi quindi anche a Dell’Otto.
    L’editoriale tira le fila della serie intera, elogia il lavoro degli autori e rimanda alle news dei siti e dei blog collegati a questo progetto per scoprire prossimamente novità sul futuro della testata.

    Ed ecco la storia. Probabilmente davvero l’avventura migliore delle 4, se la batte di molto con il secondo e il primo numero. Si riprende dal finale del terzo numero, scoprendo che David si è salvato nello stesso modo usato da Indiana Jones nell’ultimo film della saga (con tanto di citazione stessa nella frase di David…il film in questione non l’ho visto, ma la scena è celeberrima anche per me anche grazie a una strip di Deboroh), e conosciamo chi sono gli alleati del nostro eroe stavolta: America Jones e Jerry Van Zant, due al soldo di Wong (e quindi non più tizi a caso che si trovano nel posto sbagliato, come in precedenza accaduto). Jerry, con il suo atteggiamento da teppista sregolato e dalla battuta facile e acida è un buon personaggio, molto ben riuscito e congegnato.
    Grazie all’aiuto dei due e una mano di Randy, il tipo conosciuto nel secondo numero, David capisce dove sia nascosto il covo di Friedman – [spoiler]sotto un parco di divertimenti chiamato Pookaville, dedicato al coniglio Pooka[/spoiler], insomma una sorta di Disneyland Paris (non ha potuto non venirmi in mente l’analogia, vista la mia recente vacanza a Parigi). Lì inizia l’azione vera e propria, e si fa tosta, sempre più tosta e più livelli, con Jerry che combatte contro una parte dei moltissimi scagnozzi di Friedman, coprendo America che ne tiene a bada altri, il tutto per consentire a David di arrivare nel covo vero e proprio, [spoiler]per un combattimento mirabile del nostro eroe contro Miss Robinson a bordo di un esoscheletro[/spoiler](Dio, era dai tempi di PKNA/PK 2 che non ne vedevo uno in un fumetto). Da antologia.
    Finale con vittoria di David contro quest’organizzazione, e colpo di scena la scoperta che [spoiler]Miss Robinson è la figlia di Charlie Wong[/spoiler]. E finale che vede David in toto sulle orme del padre, affidando la moglie a Wong e decidendo di essere l’uomo pronto a intervenire in ogni situazione ad alto tasso di pericolo, con l’aiuto delle persone che ha incontrato e aiutato in precedenza (proprio come succedeva a suo padre), gli esempi che vediamo sono ancora Randy e Misha, conosciuta nello scorso numero. E si capisce bene come tutto ciò sia proprio la genesi di un nuovo eroe, grazie alla frase finale, epica, che Recchioni mette nelle ultime tavole:
    “Il mio nome è David Muprhy. Alcuni dicono che mi porto dietro morte e distruzione. Altri pensano che io sia l’uomo della provvidenza. A me non interessa saper quel è la verità… tutto quello ch voglio è cercare di fare la cosa giusta!” (frase che ricorda molto il fumetto supereroistico americano, ma anche alcuni telefilm americani anni ’80-’90, tipo McGiver o Sentinel)
    Comunque, proprio sul fare la cosa giusta si basa questa avventura conclusiva di stagione. Se nello scorso albo il tema in discussione era la redenzione, qui è proprio il prendere le decisioni giuste. Infatti David ha un’evoluzione/involuzione di parere nel corso del numero: all’inizio raccomanda a Jerry di non sparare alla testa degli avversari, perché si dichiara contro le armi e soprattutto contro la morte, ritenendosi migliore dei suoi nemici. Alla fine, però, quando si trova a tu per tu con Friedman [spoiler]prende la decisione di ucciderlo staccando il tubo che lo teneva in vita, di fronte alle parole del vecchio in base alle quali non avrebbe smesso di tormentare né lui né tantomeno sua moglie e suo figlio[/spoiler]. Insomma, per salvare da problemi e sofferenze la sua famiglia, David decide di terminare il suo nemico. Quando poco dopo verrà uccisa Miss Robinson da America, questa dirà a David “non avevo altra scelta” e David risponderà “lo so, America, ora lo so”, come se nel corso della giornata il protagonista avesse capito qualcosa di nuovo, fosse arrivato a un nuovo livello di ragionamento, secondo il quale in casi estremi, in situazioni al limite in cui noi stessi o peggio le persone che più ci sono vicine e care siamo/sono in pericolo, la scelta moralmente giusta è quella di difendere ciò che amiamo, anche se questo vuol dire arrivare all’atto più estremo e drammatico che l’uomo può attuare – uccidere un suo simile. Riflessione e conclusione molto pesante, condivisibile o no, ma che offre uno spunto di riflessione su qualcosa di molto pesante, filosoficamente, teologicamente e moralmente. Comunque sia, una riflessione sicuramente coraggiosa da inserire in un fumetto. Scena ancora più forte, se vogliamo, dell’ “eutanasia” del secondo numero.

    Bene, e così un nuovo eroe è nato. E’ pleonastico dire che con queste premesse, già aspetto la seconda stagione con ansia, ma mi metto il cuore in pace dato che le ultime dichiarazioni la danno per non prima del 2010. Intanto, questa prima stagione non posso che elogiarla in toto, nel suo insieme compatto e solido. I disegni di Cremona sono sempre stati magnifici, superbi, e anche in questo ultimo numero non si scherza, c’è qualità alta nel disegno. Per la trama… questo ultimo episodio è stato quello a più alta concentrazione adrenalinica, probabilmente (come già detto, se la batte con i primi due), e ciononostante molte battute ironiche da classico duro di telefilm americano sono ben presenti e fanno sorridere, coinvolgendo il lettore in modo irresistibile. Una gag che mi ha fatto molto ridere, per esempio – e mi piace chiudere così – è quella in cui nel covo di Friedman David trova altre celle criogeniche dove tra gli altri si possono riconoscere Walt Disney e Elvis Presley!
    Di Recchioni ho letto solo questo fumetto, ma di certo si conferma nel mio immaginario grazie a quest’opera come uno dei più capaci autori attuali di fumetto in Italia.
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  • Letta anche la seconda metà della serie, confermo il giudizio positivo.
    Non sono del tutto d'accordo sulla "poca originalità" addotta da Elik; non è un elemento che si può criticare, ma una precisa scelta dell'autore (tra l'altro presente in maniera meno palese in John Doe, e anche lì con pareri contrastanti). Recchioni vuole giocare con gli stereotipi del genere, sul fatto che in molti film i cattivi abbiano una pessima mira, sulle pistole scariche e tutti gli altri luoghi comuni visti e stra-visti, che qui vengono ripresi e contestualizzati con motivazioni serie, che però nascondono un'ironia di fondo che vuole giocare con essi.
    Un po' come la scena del frigorifero nel quarto numero: all'inizio potrebbe sembrare che sia un plagio bello e buono di Indiana Jones 4, ma dopo qualche vignetta viene esplicitata la palese citazione al film, con tanto di critica all'assurdità della sequenza.
    Insomma, Recchioni prende tutti gli elementi più esagerati dei film e telefilm d'azione combinandoli l'un l'altro per una storia che si conferma una presa in giro del genere; non è una vera e propria parodia perché è messa in scena seriamente, ma gli intentisono quelli, un po' come avveniva nei film Shawn of the Dead e Hot Fuzz.
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  • Ho letto solo ora il quarto e ultimo episodio di DM911. Deb, hai ragione, ma la poca originalità sta proprio in questo citazionismo. E' divertente, ma finisce lì. A quel punto tutto il messaggio sul coraggio, le scelte difficili da prendere contro la propria coscienza, perde forza se pensi che il resto della storia è solo una parodia.
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    :solly:
  • Elikrotupos ha scritto:Ho letto solo ora il quarto e ultimo episodio di DM911. Deb, hai ragione, ma la poca originalità sta proprio in questo citazionismo. E' divertente, ma finisce lì. A quel punto tutto il messaggio sul coraggio, le scelte difficili da prendere contro la propria coscienza, perde forza se pensi che il resto della storia è solo una parodia.
    Non sono d'accordo. E' vero che gran parte della miniserie poggia sul citazionismo e sulla parodia di un certo genere narrativo, soprattutto di film e telefilm, ma partendo da questo vuole comunque comunicare dei veri messaggi come quelli che hai elencato tu, Elik: io li ho comunque percepiti come messaggi ben veicolati, la narrazione presenta alcune situazioni "clichè" (ma non tutta la storia è così, eh!) ma porta i messaggi di cui sopra al di là di tutti i clichè, ribadendone la loro forza.

    Comunque vedo solo ora l'analisi che ne ha fatto pochi giorni fa il sito uBC!
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  • Elikrotupos ha scritto:E' divertente, ma finisce lì.
    Bè, hai detto poco :P

    Comunque no, non penso che il "citazionismo" sfrenato sminusica l'opera. In John Doe, sempre di Recchioni, questo è più evidente, ma ritengo che comunque la storia sia valida e il fatto di voler rielaborare tutto ciò che già c'è è qualcosa che, fatto cosi bene, sul piatto della bilancia vale quanto una storia originale.

    E poi, non lo fa solo Recchioni...
    Lo fa Tarantino con i B-movies, lo fa Spielberg rielaborando i telefilmetti d'avventura in Indiana Jones, lo fanno film come "L'alba dei morti dementi" (col genere horror) e "Hot Fuzz" (coi polizieschi), e in Italia l'ha fatto Recchioni fumettando i film d'azione americani.
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