Sclavi – Cavazzano: Altai & Jonson
Da tempo avevo sentito parlare di questa serie disegnata da quello che è probabilmente il mio disegnatore di fumetti vivente preferito (probabilmente l’ho sentita per la prima volta sul primo numero dei Maestri Disney dedicato a Cavazzano) e scritta dal creatore di Dylan Dog, ma mai avevo avuto il piacere di leggere qualcosa di questa. Finalmente qualche settimana fa in una libreria ho trovato il volumone delle Edizioni BD uscito un paio di anni fa (collana Alta Fedeltà, curata da Tito Faraci), euro 19.50, che raccoglie tutte le storie – originariamente apparse sulle pagine del Corriere dei Ragazzi e del Mago – che compongono il ciclo di Altai & Jonson, i due scalcinati detective di San Francisco nati dalla fantasia di questi due mostri sacri del fumetto italiano.
Devo dire che ne sono rimasto molto piacevolmente colpito. Le storie sono un mix di thriller/giallo e di commedia allo stato puro, e il lato comico è garantito dall’aria trasognata/tranquillissima/scazzata di Altai e dalle sfuriate di Jonson (dal quale potrei scommettere Cavazzano si sia ispirato anni dopo per creare un altro texano, un certo Rock Sassi…), ma anche dalla loro povertà, dal fatto che non guadagnano mai un cent, dal loro scassato maggiolino, dal fatto che rimangono spesso senza benzina, dall’insistenza di Orville, un sedicente apprendista che vorrebbe farsi assumere nell’agenzia. Senza contare schiere di criminali buffi, pasticcioni o ironici.
Tutto ciò è perfettamente complementare alle indagini che di avventura in avventura i nostri devono affrontare, infatti gli elementi di cui sopra mischiati in molte maniere diventano divertenti impedimenti per i nostri nella loro indagine. Altro impedimento è Kennan, tenente della polizia di San Francisco, che spesso e volentieri sbatte in galera i nostri. Irresistibili poi i siparietti tra Kennan e Bixby, l’agente che vuole continuamente redigere un verbale in triplice copia, e quelli in cui Jonson chiama Sherlock Holmes il tenente.
La lunghezza delle avventure è esigua, in meno di una decina di pagine si svolge una storia, e ogni storia è un giallo diverso su cui i nostri sono chiamati ad indagare, muovendosi sul loro maggiolino scassato. Non manca un filo di continuity tra un’avventura e un’altra, per esempio col cattivo J. Caesar e i suoi scagnozzi Il Contabile, Spararaffica e Becchino, che compaiono in 2/3 avventure e sono personaggi irresistibili e geniali. Ma addirittura in un caso il finale di una storia viene ripreso nella prima tavola di quella successiva, a sottolineare la vicinanza temporale delle vicende narrate.
E’ da notare infine come ci sia un certo stacco stilistico tra le avventure del 1975-76 del Corriere dei Ragazzi e quelle del 1978-79 e 1985 quando si passa sulle pagine del Mago e dell’Orient Express, sia a livello di disegno – dove se per Jonson non si nota moltissimo, ma si nota, per Altai risulta chiara la diversità della faccia, disegnata da un Cavazzano con uno stile diverso e che quindi appare più dettagliata di come era in origine; inoltre porta le scarpe nell’ultima storia, in luogo delle classiche ciabatte – sia nella trama, dove l’aspetto comico lascia di più il posto al giallo e al grottesco, facendo trasparire i contorni alla Dylan Dog. Personalmente preferisco le prime avventure, ma anche le ultime sono godibili.
In sostanza, mi sono goduto tantissimo questo volume, che consiglio davvero a tutti, con trame divertenti e spigliate e disegni del sempre ottimo Cavazzano, per entrare nel mondo di questi due improbabili detective privati, uno texano rude con tanto di cappellaccio e stivali, l’altro giovane, minimalista e dalla personalità unica e stravagante (come non citare infatti, parlando di Altai, i suoi “Yeah” con tanto di traduzioni nelle didascalie o il fatto che va a parlare al suo cane considerandolo il suo psicanalista?), dove ne verrete catturati e ne riconoscerete tutte le divertenti stranezze, scoprendo come è la San Francisco di Sclavi e Cavazzano (vale a dire l’unica città d’America con il servizio tram! ).
Buona lettura.
[Sclavi & Cavazzano] Altai & Jonson
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Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...
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Bramo bravo, per dirla alla Sclavi.
Ci sono cose che ho da tempo immemore (si parla di mesi e, in qualche caso, di ANNI) e che non ho mai toccato. Proverò a smaltirne un po'.
31 storie dalla lunghezza media di una decina di tavole in un range che va dalle 8 alle 14, con l'unica eccezione della storia "monca" uscita per Corrier Boy, di sole 4 tavole.
Le prime 25 storie sono uscite sul glorioso Corriere dei Ragazzi, e sono quelle "storiche", le migliori del lotto.
Sebbene...
Ma cominciamo dall'inizio. La serie non era stata pensata come serie umoristica, bensì come un poliziesco "serio", genere che negli anni '70 spadroneggiava nei cinemetti nostrani; il disegnatore non doveva essere Cavazzano. Di conseguenza i primi episodi mi hanno lasciato piuttosto "freddo": Rolls Royce, Francisco di San Francisco e Tutto storto, pur presentando già elementi apprezzabili, come alcuni tormentoni della serie (gli "yeah" di Altai e le sfuriate fra Jonson e Kennan), mi hanno colpito complessivamente in negativo, tanto che, spaventato, ho interrotto la lettura per altre due settimane. Vinta la paura di uno Sclavi poco sclaviano, ho ripreso la lettura. Fiuuu, per mia fortuna la sinergia fra il Tiz e il Cavazza si fa più forte e i due cominciano ad ingranare. Ne Il giorno del leone Sclavi comincia a buttare lì un po' di trovate grottesche delle sue, con un leone in mezzo alla città che forse fungerà da spunto per una breve storia di Nathan Never di Medda (su NN #231; Medda e gli altri "sardi" sono grandi appassionati di A&J). Truffa all'americana introduce due personaggi che saranno ripresi in seguito, mentre con Shane la poetica sclaviana esplode del tutto. Prendendo in giro il mondo della discografia, Sclavi mostra il lato più disilluso del suo universo, mentre con Una giornata tranquilla racconta quello più surreale. Supermarket è un punto di svolta nella continuity, dato che vengono introdotti Caesar e i suoi scagnozzi e Orville viene "assunto" dai due detective come vice-apprendista aggiunto, qualifica che non lascerà più. Siamo ormai nel 1976: I sette Budda, Un flash con i fiocchi, Notte senza luna, Tram e Strani furti pongono le solide basi su cui reggerà la serie. O meglio, su cui NON reggerà, dato che, grossomodo, è da qui in poi che Sclavi trasformerà la sua opera in una commedia dell'assurdo, pigiando il piede sul pedale della comicità e a volte della demenzialità. Delle cinque sopracitate, comunque, sono da ricordare in particolare le ultime tre: la prima perché contiene elementi ripresi da Sclavi nelle sue storie di Zagor, Kerry il Trapper e Dylan Dog; la seconda perché introduce poeticamente il tormentone di San Francisco come unica città americana coi tram; la terza, infine, per la ripresa di Caesar e associati, ormai promossi a villain ufficiali della serie.
E qui comincia il mio periodo preferito. Una strana storia, con la spia trilingue, Fiocco di neve, la storia animalista, Attentato a San Francisco, con la tv, Shulzi, col gigante buono e ritardato che ispirerà poi lo Gnaghi di Dellamorte Dellamore e altre figure simili, Que viva Mexico!, che introduce il tormentone dei due messicani e che parodizza i colpi di stato, Klonz, che sfotte i mass-media e il cui titolo darà il nome a un personaggio secondario di Nathan Never, L'inferno del "Paradiso", che sfotte i film catastrofici e contiene elementi ripresi nel n.50 di Dylan Dog, L'uomo dal vestito grigio, un giallo col ribaltone, e, infine, E' scomparso il maggiolino, una commedia degli equivoci che chiude alla grande l'era delle commedie dell'assurdo.
Anche Il piromane è una storia comica. Ma già si avverte un ritorno ad una maggiore aderenza alla realtà. D'altronde siamo verso la fine del 1976: il Corriere dei Ragazzi, distrutto dal piduista Rizzoli, si avvia verso la chiusura. Fanno in tempo ad uscire Medical Center e Ma' Parker, ma è finita un'era. Il CorrierBoy, nuova veste del CdR, pubblica Altai & Jonson, 4 pagine che tentano di rilanciare la serie ripartendo da zero (dimenticando, così, la "scomparsa" di Altai in Ma' Parker) e aprendo una sottotrama mai chiusa.
Le 4 storie uscite su Il Mago, infatti, ripartono a loro volta da capo, cioé da nessun punto in particolare. Sono storie diverse da quelle lette prima, vuoi per lo stile di Cavazzano, più stilizzato, vuoi per uno Sclavi più cupo e pensieroso (è il '78...), e sanno molto di Dylan Dog. In Dlin, dlin, dlin... c'é addirittura un bambino gay (?), in Fibrillazione ecco morti ammazzati come se piovessero, mentre ne Il mistero di casa giardino un uomo si traveste da donna e un Altai piuttosto cattivello piazza una bomba dietro l'altra. Il mistero del treno azzurro, invece, è più lineare e d'azione.
L'ultimo sussulto della serie è La camera chiusa, sorta di omaggio di Sclavi&Cavazzano a sé stessi e a Orient Express, rivista di grandi qualità e scarse vendite che ospitò la storia in questione sul suo ultimo numero. La storia calza a pennello come ultima storia della serie, essendo un concentrato delle due "anime" viste nelle precedenti trenta storie, quella seria e quella grottesco-comico-citazionista (tanto che c'é pure una caricatura di Woody Allen); un concentrato che si ritrova anche nello stile di Cavazzano, ormai maturo e instradato verso l'evoluzione che ben conosciamo.
Nel complesso, un fumetto da leggere almeno una volta. Per me quel "periodo d'oro" di cui parlavo sopra è già culto.
Certo, bisognerebbe leggerlo nella versione originale a colori e fare il confronto fra le due...
p.s.: di solito cerco di non parlare di carta, confezione, ecc., ma devo dire che la carta porosa della copertina e della retro mi irrita le dita.
Ci sono cose che ho da tempo immemore (si parla di mesi e, in qualche caso, di ANNI) e che non ho mai toccato. Proverò a smaltirne un po'.
31 storie dalla lunghezza media di una decina di tavole in un range che va dalle 8 alle 14, con l'unica eccezione della storia "monca" uscita per Corrier Boy, di sole 4 tavole.
Le prime 25 storie sono uscite sul glorioso Corriere dei Ragazzi, e sono quelle "storiche", le migliori del lotto.
Sebbene...
Ma cominciamo dall'inizio. La serie non era stata pensata come serie umoristica, bensì come un poliziesco "serio", genere che negli anni '70 spadroneggiava nei cinemetti nostrani; il disegnatore non doveva essere Cavazzano. Di conseguenza i primi episodi mi hanno lasciato piuttosto "freddo": Rolls Royce, Francisco di San Francisco e Tutto storto, pur presentando già elementi apprezzabili, come alcuni tormentoni della serie (gli "yeah" di Altai e le sfuriate fra Jonson e Kennan), mi hanno colpito complessivamente in negativo, tanto che, spaventato, ho interrotto la lettura per altre due settimane. Vinta la paura di uno Sclavi poco sclaviano, ho ripreso la lettura. Fiuuu, per mia fortuna la sinergia fra il Tiz e il Cavazza si fa più forte e i due cominciano ad ingranare. Ne Il giorno del leone Sclavi comincia a buttare lì un po' di trovate grottesche delle sue, con un leone in mezzo alla città che forse fungerà da spunto per una breve storia di Nathan Never di Medda (su NN #231; Medda e gli altri "sardi" sono grandi appassionati di A&J). Truffa all'americana introduce due personaggi che saranno ripresi in seguito, mentre con Shane la poetica sclaviana esplode del tutto. Prendendo in giro il mondo della discografia, Sclavi mostra il lato più disilluso del suo universo, mentre con Una giornata tranquilla racconta quello più surreale. Supermarket è un punto di svolta nella continuity, dato che vengono introdotti Caesar e i suoi scagnozzi e Orville viene "assunto" dai due detective come vice-apprendista aggiunto, qualifica che non lascerà più. Siamo ormai nel 1976: I sette Budda, Un flash con i fiocchi, Notte senza luna, Tram e Strani furti pongono le solide basi su cui reggerà la serie. O meglio, su cui NON reggerà, dato che, grossomodo, è da qui in poi che Sclavi trasformerà la sua opera in una commedia dell'assurdo, pigiando il piede sul pedale della comicità e a volte della demenzialità. Delle cinque sopracitate, comunque, sono da ricordare in particolare le ultime tre: la prima perché contiene elementi ripresi da Sclavi nelle sue storie di Zagor, Kerry il Trapper e Dylan Dog; la seconda perché introduce poeticamente il tormentone di San Francisco come unica città americana coi tram; la terza, infine, per la ripresa di Caesar e associati, ormai promossi a villain ufficiali della serie.
E qui comincia il mio periodo preferito. Una strana storia, con la spia trilingue, Fiocco di neve, la storia animalista, Attentato a San Francisco, con la tv, Shulzi, col gigante buono e ritardato che ispirerà poi lo Gnaghi di Dellamorte Dellamore e altre figure simili, Que viva Mexico!, che introduce il tormentone dei due messicani e che parodizza i colpi di stato, Klonz, che sfotte i mass-media e il cui titolo darà il nome a un personaggio secondario di Nathan Never, L'inferno del "Paradiso", che sfotte i film catastrofici e contiene elementi ripresi nel n.50 di Dylan Dog, L'uomo dal vestito grigio, un giallo col ribaltone, e, infine, E' scomparso il maggiolino, una commedia degli equivoci che chiude alla grande l'era delle commedie dell'assurdo.
Anche Il piromane è una storia comica. Ma già si avverte un ritorno ad una maggiore aderenza alla realtà. D'altronde siamo verso la fine del 1976: il Corriere dei Ragazzi, distrutto dal piduista Rizzoli, si avvia verso la chiusura. Fanno in tempo ad uscire Medical Center e Ma' Parker, ma è finita un'era. Il CorrierBoy, nuova veste del CdR, pubblica Altai & Jonson, 4 pagine che tentano di rilanciare la serie ripartendo da zero (dimenticando, così, la "scomparsa" di Altai in Ma' Parker) e aprendo una sottotrama mai chiusa.
Le 4 storie uscite su Il Mago, infatti, ripartono a loro volta da capo, cioé da nessun punto in particolare. Sono storie diverse da quelle lette prima, vuoi per lo stile di Cavazzano, più stilizzato, vuoi per uno Sclavi più cupo e pensieroso (è il '78...), e sanno molto di Dylan Dog. In Dlin, dlin, dlin... c'é addirittura un bambino gay (?), in Fibrillazione ecco morti ammazzati come se piovessero, mentre ne Il mistero di casa giardino un uomo si traveste da donna e un Altai piuttosto cattivello piazza una bomba dietro l'altra. Il mistero del treno azzurro, invece, è più lineare e d'azione.
L'ultimo sussulto della serie è La camera chiusa, sorta di omaggio di Sclavi&Cavazzano a sé stessi e a Orient Express, rivista di grandi qualità e scarse vendite che ospitò la storia in questione sul suo ultimo numero. La storia calza a pennello come ultima storia della serie, essendo un concentrato delle due "anime" viste nelle precedenti trenta storie, quella seria e quella grottesco-comico-citazionista (tanto che c'é pure una caricatura di Woody Allen); un concentrato che si ritrova anche nello stile di Cavazzano, ormai maturo e instradato verso l'evoluzione che ben conosciamo.
Nel complesso, un fumetto da leggere almeno una volta. Per me quel "periodo d'oro" di cui parlavo sopra è già culto.
Certo, bisognerebbe leggerlo nella versione originale a colori e fare il confronto fra le due...
p.s.: di solito cerco di non parlare di carta, confezione, ecc., ma devo dire che la carta porosa della copertina e della retro mi irrita le dita.
Ottimo lavoro.
Be' procurarsi i vecchi albetti non è semplice ( i miei non li vendo e cmq mi son comprato anche questo omnibus che è comodo da sfogliare per "rubacchiare" le mille e più di mille geniali idee ), questo è un C-A-P-O-L-A-V-R-O assoluto da leggere, rileggere e conservare!
ps: provate anche Smalto & Johnny sempre disegni di Cavazzano ma i testi sono di Pezzin! ( altro capolavoro )
ps: provate anche Smalto & Johnny sempre disegni di Cavazzano ma i testi sono di Pezzin! ( altro capolavoro )
Le voglio tutte, le serie di Cavazzano: Smalto & Johnny, Capitan Rogers, Timoty Titan, Silas Finn...giac- ha scritto:Be' procurarsi i vecchi albetti non è semplice ( i miei non li vendo e cmq mi son comprato anche questo omnibus che è comodo da sfogliare per "rubacchiare" le mille e più di mille geniali idee ), questo è un C-A-P-O-L-A-V-R-O assoluto da leggere, rileggere e conservare!
ps: provate anche Smalto & Johnny sempre disegni di Cavazzano ma i testi sono di Pezzin! ( altro capolavoro )
Su E-Bay il CdR è una presenza costante... quando sarò ricco, magari NON ci farò un pensierino (perché già li faccio da tempo, ma rimangono pensierini)...
In alternativa, potrei sempre fare un salto ad Alfenas a "rubacchiare" i tuoi albetti
Ottimo lavoro.
...è la seconda traversa a sinistra deella strada principale che collega il bar al supermercatino, sali la rampa, gira a destra, non farti sparare e chiedi de "l'italiano"...ahahaha, non ti dirò mai dove sono custoditi i miei fumetti!
Non c'é bisogno, chi ha progettato il piano regolatore di Alfenas ha messo una "ics" bella grande sulla mappa cittadina
Ottimo lavoro.
max brody ha scritto: Nel complesso, un fumetto da leggere almeno una volta. Per me quel "periodo d'oro" di cui parlavo sopra è già culto.
Mi avete fatto venir voglia di rileggermi il volume della BD, voi duegiac- ha scritto:questo è un C-A-P-O-L-A-V-R-O assoluto da leggere, rileggere e conservare!
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...
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Ho scritto un paio di considerazioni sul davvero bel volume dedicato ad Altai & Jonson: http://www.tempi.it/blog/fumetto-scalci ... li-moderni
Per chi ama Cavazzano è straordinari, per chi ama Sclavi pure
Likate, criticate, condividete!
Per chi ama Cavazzano è straordinari, per chi ama Sclavi pure
Likate, criticate, condividete!
Mi sento anche io di consigliare la lettura delle (dis)avventure di altai e jonson.
Le storie sono brevi ma ben scritte e riescono sempre a strapparti più di una risata. Fanno eccezione le ultime, non edite sul corriere, che a me hanno messo anche una certa malinconia...
La fase di transizione corriere/altro ha portato anche qualche risultato sotto lo standard degli altri episodi, diciamo che "chilli non so' bbuoni!"
Le storie sono brevi ma ben scritte e riescono sempre a strapparti più di una risata. Fanno eccezione le ultime, non edite sul corriere, che a me hanno messo anche una certa malinconia...
La fase di transizione corriere/altro ha portato anche qualche risultato sotto lo standard degli altri episodi, diciamo che "chilli non so' bbuoni!"