[Sorelle Giussani] Diabolik

Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
  • quasi 200 pagine tutte a colori compresa quindi la storia ( oltre credo nella colonna di fumetto di Repubblica,
    Mi sembra di ricordare che in entrambe le serie dei Classici di Repubblica il volume dedicato a Diabolik fosse in bianco e nero... :wink:
    Indi una mano fra la sua mi prese
    Con lieto volto, e con parole alate
    aggiunse: "Vieni, andiamo a quel paese".


    Guido Martina - L'Inferno di Topolino
  • No, io non ho acquistato nessuno dei due volumi dedicati a Diabolik. Questo è anche il motivo del "credo" nella parentesi. Ti ringranzio per avermi corretto. Ciò rende ancora più preziosa la collana DIABOLIK A COLORI :D .Ti pare?
  • MarcheseDelGrillo ha scritto:
    quasi 200 pagine tutte a colori compresa quindi la storia ( oltre credo nella colonna di fumetto di Repubblica,
    Mi sembra di ricordare che in entrambe le serie dei Classici di Repubblica il volume dedicato a Diabolik fosse in bianco e nero... :wink:
    Uhm, che io ricordi tutti i classici di repubblica serie oro sono a colori (e infatti qualcuno non ha gradito certe colorazioni di fumetti in bianco e nero).
  • Tyrrel ha scritto: Uhm, che io ricordi tutti i classici di repubblica serie oro sono a colori (e infatti qualcuno non ha gradito certe colorazioni di fumetti in bianco e nero).
    Hai ragione, ma proprio Diabolik è l'eccezione che conferma la regola: il suo è uno dei pochi (l'unico?) volumi a non essere colorato. Ne sono sicuro perchè ho controllato. :wink:

    In ogni caso questa iniziativa di panorama non mi sembra proprio il massimo dell'originalità: Diabolik lo stannno ristampando in tutte le salse e la colorazione, soprattutto in fumetti di questo tipo, non aggiunge un granchè, anzi..,
    Molto meglio a mio avviso la collana dell'Espresso che ristampa integralmente Corto Maltese!
    Indi una mano fra la sua mi prese
    Con lieto volto, e con parole alate
    aggiunse: "Vieni, andiamo a quel paese".


    Guido Martina - L'Inferno di Topolino
  • MarcheseDelGrillo ha scritto:
    Hai ragione, ma proprio Diabolik è l'eccezione che conferma la regola: il suo è uno dei pochi (l'unico?) volumi a non essere colorato. Ne sono sicuro perchè ho controllato. :wink:
    Ah ok! Pensavo fossero tutti a colori! :)
    Purtroppo non acquistai il volume in questione

    MarcheseDelGrillo ha scritto: In ogni caso questa iniziativa di panorama non mi sembra proprio il massimo dell'originalità: Diabolik lo stannno ristampando in tutte le salse e la colorazione, soprattutto in fumetti di questo tipo, non aggiunge un granchè, anzi..,
    Molto meglio a mio avviso la collana dell'Espresso che ristampa integralmente Corto Maltese!
    Tra l'altro Panorama aveva già pubblicato dei volumi di Diabolik, in b/n e con un formato più grande del normale.
  • Immagine

    Sfrutto il topic per segnalare che è uscito la settimana scorsa, e che ho letto l'altro giorno, DK - Io so chi non sono, primo dei due Il grande Diaboli presenta... del 2013.
    Trattasi dell'attesa new version di Diabolik, su soggetto di Mario Gomboli e su sceneggiatura del "nostro" Tito Faraci, per i disegni di Giuseppe Palumbo.
    Con Tito a scrivere e quella precisa scelta di nome per l'esperimento, non può non richiamare alla nostra mente di immarcescibili pkers più di un'analogia con quanto successo nel 1996 con Paperinik.
    E in effetti ci sono molti collegamenti tra le due operazioni: il feeling da comics americano, la struttura delle tavole, upgradare determinate cose sono scelte alla base sia si PK che di DK.
    Era lecito (almeno, per il sottoscritto) aspettarsi determinate cose da questa storia. In realtà, al di là delle buone intenzioni, devo ammettere che a mio parere l'esperimento non si può dire del tutto riuscito. La storia infatti non mi ha coinvolto molto nella prima parte, mentre ingrana nella seconda con delle buone idee, ma non supportate da una sceneggiatura proprio impeccabile. I disegni di Palumbo invece li ho trovati molto buoni per quanto riguarda l'impostazione delle tavole e delle vignette, ma in alcuni casi i volti non mi convincevano molto, così come la postura dei corpi mi sembrava troppo rigida. Il colore, purtroppo, non aiuta risultando piuttosto piatto ed anonimo.
    Se ci fosse un seguito al progetto, un secondo episodio di DK... penso proprio che lo prenderei. Trovo che ci siano molte potenzialità da sfruttare con questa idea... potenzialità che non si sono espresse del tutto in questo Io so chi non sono.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • DK mi ha davvero deluso, non pensavo che si potesse "stuprare" tanto un personaggio, partendo da intenzioni pur buone come in questo caso.

    Intendiamoci, sono io il primo a non considerare obbligatori i vincoli di fedeltà al canone ecc. ..., versioni "elseworld", ad esempio dei personaggi DC comics, mi hanno sempre affascinato, ma in questo caso l'errore è stato di non prendere Diabolik e metterlo in una ambientazione diversa, ma proprio di raccontare le avventure inedite di un altro personaggio che, solo casualmente, indossa una calzamaglia nera.

    Qui la domanda di partenza doveva essere "cosa caratterizza Diabolik nel profondo? Cos'è che rende Diabolik unico e irripetibile?"

    Non credo sia l'ambientazione anni '60, ma un certo sapore da "Dolce Vita" quello si, e DK rinunciando a tutto questo, rinuncia all'essenza stessa del personaggio.
    Per me avrebbe significato molto di più uno stravolgimentop, se avessero messo gli elicotteri all'inseguimento del Re del Terrore, invece che rivelare che Eva è un membro della P2.

    Se il bersaglio era "Raccontare una storia di Diabolik nel 2013, invece che nel 1963" non è stato centrato affatto.
    Quello non è nè Diabolik, nè DK, è Batman, James Bond (Daniel Craig), è Jason Burne, è Missione Impossibile, ma di diabolik non ha proprio nulla, se non la silouette nera.
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • Letto DK.
    Anch'io mi sono annoiato abbastanza nei primi capitoli e scoperto interessato negli ultimi.

    Dunque, di cose da dire ce ne sarebbero.
    Un aspetto interessante, indipendentemente dalla qualità della storia, è che i Giustizieri, per come sono dipinti e organizzati, fanno molto feuilleton, a dispetto delle intenzioni dichiarate da Gomboli nella prefazione.
    Il ritmo, invece, è moderno, anche se non completamente innovativo. Se nella serie mensile le sceneggiature seguono il solito andamento vecchio e bacucco, gli annuali hanno presentato sempre o quasi sceneggiature dinamiche e appetibili (d'altronde sono quasi tutti di Faraci). Di nuovo (credo, non ho letto tutti i Grandi Diabolik) abbiamo solo la suddivisione in brevi capitoli, una scelta che al giorno d'oggi trovo giusta e saggia, dato che il pubblico uso a seguire i serial USA e UK è il pubblico su cui ha senso puntare oggi (infatti Serra ha introdotto la stessa struttura su Nathan Never e pure Orfani di Recchioni sarà strutturata così).
    In teoria, ovviamente, ed è chiaro come in un Paese gerontocratico come il nostro teoria e pratica cozzino e si procurino lividi a vicenda.
    Però è sempre bene sperimentare. E infatti il grande pregio di questo DK è l'essere alieno da quell'assurdità anacronistica che è Diabolik, che funziona solo da noi perché siamo un Paese di vecchi e di nostalgici (nel corpo e nello spirito).
    In virtù di questo, bisogna bacchettare Faraci e Gomboli.
    Perché non ha senso ammodernare qualcosa per poi tenere dabbenaggini come i nomi "alla Diabolik" (col nome italiano e il cognome straniero) o certi dialoghi "spiegoni" che sanno di vecchio.
    Comunque il margine di manovra è elevato, l'impianto è buono e con qualche miglioria può salire di livello. L'importante è scacciare il vecchiume inutile. Ad esempio, se dovesse tornare EK, non farla diventare la fidanzata di DK. I cloni sono inutili. Invece l'approccio fra i due visto qui l'ho trovato assai interessante.

    Certamente, per tornare all'inizio e alla congrega da feuilleton, è proprio l'universo diabolikiano ad essere fondato sul vecchiume. Quindi capisco come rinnovare qualcosa che è solo tradizione sia difficile. E capisco come il rinnovamento possa essere più formale che sostanziale. Ma qualcosina ina ina si può ancora fare.
    Immagine
    Ottimo lavoro.
  • so che cmq ci sarà qualcosa di nuovo che affiancherà la testata standard... ma di più non saprei dire ( o meglio, non posso )
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