[Star Comics] Valter Buio

Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
  • Franz ha scritto:Non volevo aprire questi thread sulle miniserie Star Comics... tanto agli IMS non li vota nessuno, vincono sempre Casty e Faraci, non c'è gara. Però, cacchio, vedo che Bramo ha già aperto i thread di Pinkerton e Cornelio, e ricacchio, non posso rimanere in silenzio! E quindi cominci la lotta!
    Sì, lol, noi due i paladini delle miniserie italiane :P
    Poi alla fine agli IMS 2010 nè io nè te abbiamo votato una che fosse una delle mini dell'anno scorso! :asd:
    Comunque tu citi due delle tre cose che minano la mia fama di completista delle recensioni: per Cornelio (che comunque non è candidabile) farò pressioni sul mio amico perchè prenda il secondo numero della Ristampa prima che sparisca dalle edicole, mentre Pinkerton (che sarebbe candidabile, ma non lo candido :P ) l'ho troncato io e sfogliando il numero in edicola non mi pare di essermi perso molto.
    Franz ha scritto: E' da qualche mese che negli ambienti fumettiferi italiani serpeggia il nome di Valter Buio. Tutti ne parlano, tutti lo elogiano, eppure non è ancora "esploso" il fenomeno.
    Quant'è vero. Quando iniziò ad uscire liquidai la serie sbrigativamente come l'ennesima mini della Star che punta tutto sugli eventi misteriosi ed esoterici, con l'aggravante di non avere la decenza di finire in 6 numeri.
    Invece man mano che uscivano i numeri successivi continuavo a leggere commenti sempre più entusiasti sulla serie, fino ad arrivare a Recchioni che pochi giorni fa afferma che Valter Buio è la miglior serie bonellide a uscire dal suo John Doe, e infine ecco il tuo topic!
    sigh, dovrò recuperarla anch'io, a 'sto punto...
    Franz ha scritto: Non c'è, per ora (io sono arrivato al #6) una vera continuity, una storia generale che leghi i singoli casi autoconclusivi. Eppure i singoli casi servono a definire il personaggio di Valter Buio, che non è che abbia chissà quali scheletri nell'armadio o cliffhanger da mozzare il fiato. L'attesa per il numero successivo, almeno per me, è dettata solo dalla curiosità di conoscere di più questa bella persona che è Valter Buio, la cui attitudine alla vita e ai bizzarri incontri che fa è interessante conoscere.
    Da quello che ho capito, andando avanti un briciolo di continuity parrebbe esserci, ma comunque quello che mi attira è quello che hai scritto qui sopra, storie interessanti, sensibilità dell'autore nel raccontarle e un personaggio bello da seguire, che sa comunicare qualcosa.
    Franz ha scritto: A dicembre è uscito il #10, quindi ci avviamo alla conclusione. L'ho recuperato per un pelo! :P
    Io no, sigh. Anche se, magari, la prossima volta che sarò in fumetteria se mi capita di trovare i primi numeri (più volte li ho visti) non è detto che non faccia la pazzia... anche se in fumetti programmavo di spendere i soldi natalizi in Batman... :(
    Ultima modifica di Bramo il domenica 02 gennaio 2011, 13:32, modificato 3 volte in totale.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Anch'io tendevo a snobbarla (anzi, l'ho proprio esplicitamente snobbata, per dieci mesi), poiché la classificavo nel genere horror. E ogni volta che chiedevo informazioni a riguardo nessuno mi smentiva (nemmeno Eddy!). E invece non è horror manco pe' niente. Almeno per i primi sei numeri non c'è orrore né visivo né psicologico, le storie scorrono tranquille, senza nemmeno troppi momenti di tensione. E questo per me è stato una sorpresa più che piacevole e credo che sia anche il motivo per cui questa serie sta piacendo tanto, ma nessuno lo dice.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Bramo ha scritto:
    Sì, lol, noi due i paladini delle miniserie italiane :P
    Eheh non ne parlo molto in giro, è vero, ma le seguo quasi tutte pure io! :D
    Bramo ha scritto:
    Franz ha scritto:E' da qualche mese che negli ambienti fumettiferi italiani serpeggia il nome di Valter Buio. Tutti ne parlano, tutti le elogiano, eppure non è ancora "esploso" il fenomeno.
    Quant'è vero. Quando iniziò ad uscire liquidai la serie sbrigativamente come l'ennesima mini della Star che punta tutto sugli eventi misteriosi ed esoterici, con l'aggravante di non avere la decenza di finire in 6 numeri.
    Ma lol :asd:
    Io pure ho preso i primi numeri di Valter Buio, e penso pure io di recuperare gli altri (che a questo punto per me sono 7, se riesco ad acchiappare l'ultimo uscito anche di meno!), non so perchè l'ho mollata in corsa, forse perchè in quel periodo compravo troppa roba e ho dovuto eliminare qualcosa dalla lista. Ma ci ritornerò sopra, questo topic mi ha dato la spinta che mi mancava ;)
  • bacci88 ha scritto:
    Bramo ha scritto:
    Sì, lol, noi due i paladini delle miniserie italiane :P
    Eheh non ne parlo molto in giro, è vero, ma le seguo quasi tutte pure io! :D
    E' vero! Come ho fatto a dimenticare che anche tu sei un lettore di miniserie! E sì che lo so bene! Be', meglio così, forse un voto almeno le mini di quest'anno se lo beccano il voto agli IMS :P
    bacci88 ha scritto:Ma ci ritornerò sopra, questo topic mi ha dato la spinta che mi mancava ;)
    Potere di FranzElik! :D
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  • Bramo nel topic di Pinkerton S.A. ha scritto: PS: sigh, adesso mi sa che sono semi-attirato da Valter Buio... ;_;
    Bramo ha scritto:sigh, dovrò recuperarla anch'io, a 'sto punto...
    Bramo ha scritto:Io no, sigh. Anche se, magari, la prossima volta che sarò in fumetteria magari mi capita di trovare i primi numeri (più volte li ho vsti) e non è detto che faccia la pazzia... anche se in fumetti programmavo di spendere i soldi natalizi in Batman... :(
    Elik, sei stato davvero la goccia che ha fatto traboccare il vaso: giovedì pomeriggio scorso ero in fumetteria con Minnie, ho visto i primi 6 numeri di Valter Buio e... e... li ho presi! :P
    Adesso bisogna solo vedere quando avrò il tempo di leggerli...
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  • In effetti dopo tre "sigh" e due faccine tristi mancava veramente poco perché ti decidessi :P
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    :solly:
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    Devo dire la verità, temevo che iniziare la lettura di Valter Buio sarebbe stato difficile. Temevo che i primi numeri sarebbero stati non eccelsi, che il meglio per il quale la serie viene incensata da mesi venisse poi, e che i primi albi fossero un mediocre riscaldamento.
    Fortunatamente, mi sbagliavo.
    Sono colpitissimo, mi sono affezionato a Valter subito, fin dal primo numero. I Morti (Bilotta/Gerasi) riesce a introdurre personaggi e vicende in modo credibile e non fine a se stesso, ma imbastendo subito una storia significativa e potente. In 96 pagine inquadriamo subito Valter, capendo la sua strana professione di psicologo dei fantasmi (o "inconsci") e alcune caratteristiche della sua personalità: ho provato forte empatia con lui riguardo all'andare ubriaco sotto la finestra dell'ex-moglie. Poi conosciamo la carinissima segretaria, Cecilia, veramente una ragazza molto ben caratterizzata. E poi abbiamo il conte Balestra, irresistibile sorta di spalla del protagonista, un nobile sempre a corto di denaro che fa il medium.
    Oltre a questo però la storia offre già una trama interessante, un caso forse classico ma ottimo per cominciare, e che tocca subito corde inaspettate nell'anima del lettore. Riflessioni sul rapporto genitori-figli e su quello che lasciamo di noi su questa Terra affiorano da ogni pagina. Inoltre viene introdotto quasi in sordina una specie di nemesi di Valter, il dottor Cuper, una specie di Uomo Nero non meglio identificato che tornerà in futuro e che rimane una figura intrigante.
    Aiutano poi i disegni di Sergio Gerasi, uno dei più validi disegnatori in forza alla Star Comics, che confeziona tavole pulite e bellissime.
    Il secondo numero ha il compito delicato di confermare le buone impressioni del primo: Un Giro di Giostra (Bilotta/Del Campo) ci riesce egregiamente, essendo una storia anche migliore della precedente. Il titolo intanto è metaforico e riferito alle ultime tavole, bellissime e significative. Ma è tutta la storia, tra il caso del creatore di un personaggio del Carosello perseguitato e [spoiler]la morte del padre di Valter[/spoiler], a rendere l'albo superbo per le emozioni che mette in gioco e il modo in cui vengono esplorati i sentimenti umani del personaggi, sempre più vivi. Il numero 2 ci mostra ancora più chiaramente quanto Bilotta usi i morti per parlarci della vita, per farci riflettere sulle mille sfaccettature di essa. Belle anche le riflessioni sociologiche sul Carosello come specchio dell'Italia di quegli anni. I disegni di Andrea Del Campo sono meno gradevoli di quelli di Gerasi, ma sono di buonissimo livello, mi sono molto piaciuti.
    Il Giorno che Verrà (Bilotta/Rossetto) è il numero, di questi primi 3, inferiore qualitativamente: Chiariamoci, data l'alta qualità della serie questo vuol dire che è comunque una buona storia, con un'idea di base molto stuzzicante a base di un fantasma che mostra il futuro alle persone che incrocia per strada, gettandole in stato depressivo. Bellissima la side-story di Balestra innamorato di un'attrice che si trova a Roma in quel periodo, molto toccante per come si evolve, e interessante notare come per le prime 34 pagine non compaia mai Valter! E manco ci avevo fatto caso, tanto le storie che l'autore raccontava mi avevano preso! E' da segnalare anche che in un paio di tavole vengono citati e celebrati gruppi come i Marlene Kuntz, gli Zen Circus e gli Afterhours, rock-band italiane che io AMO e che mi fa piacere, nonostante siano di nicchia, che Bilotta conosca e apprezzi tanto di citarli apertamente. Un poster degli Zen Circus era apparso anche nel primo numero.
    La storia risulta importante anche per una sorta di continuity nella serie: anche Valter vedrà il suo futuro, la sua morte per la precisione, e questo lo perseguiterà nei numeri successivi.
    I disegni di Andrea Rossetto convincono meno dei due artisti precedenti, ma non fa calare troppo la qualità grafica della serie e quindi non mi lamento.

    La serie mi ha conquistato, insomma, e fin dalle prima battute, dalle prime mosse. Il cast è perfetto, le interazioni tra loro anche. I casi sono interessanti per i risvolti psicologici/umani/sentimentali in gioco, che spingono sempre a riflessioni non banali. Inoltre mi piace questa dare importanza al luogo, Roma, non considerata sfondo delle vicende ma parte attiva delle avventure. E' suggestivo.
    Un grosso applauso alle copertina dell'ottimo Paolo Martinello, che con quell'effetto acquarellato sono delle meraviglie.
    E Valter è un personaggio... incredibile. Prototipo del fallito, incapace di staccarsi dal ricordo della moglie che l'ha lasciato, oppresso da mille paletti mentali, si fa picchiare, si ubriaca, sbatte sempre quando parcheggia l'auto... è facile affezionarsi a lui e ai suoi problemi, insomma.
    Promossissima.
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    Ancora tre copertine spettacolarmente belle del bravissimo Martinello ci introducono in altre toccanti storie, magistralmente scritte da Alessandro Bilotta, che continua a confezionare piccoli capolavori incastonati in questa miniserie.
    Il quarto numero, I Nostri Debitori (Bilotta/Vitolo) torna a toccare le vette raggiunte nel secondo albo, e forse le supera anche. Lo sceneggiatore tocca con grande sensibilità un tema scottante e difficile da maneggiare, le stragi terroristiche degli anni di piombo in Italia. Lo spirito di un giovane poliziotto ucciso in quel periodo vuole andarsene per non vedere il proprio figlio rovinarsi la vita tentando di uccidere l'assassino del padre. Già così si capisce quanto sarà toccante l'episodio, ma Bilotta non si ferma qui: indaga a fondo i legami famigliari di questo aspirante vendicatore, studia le incomprensioni e le storture mai sanate dal tempo... e attraverso un Valter cinico anche per le sue vicissitudini legate alla ex-moglie e al suo attuale compagno l'autore ci fa riflettere sul significato della memoria e del perdono, tema che Bilotta riesce a trattare in maniera assolutamente non convenzionale con una tesi interessantissima e coraggiosa, che si esplica nel titolo e nel monologo delle tavole 91-92-93 le quali colpiscono dritto nello stomaco. E che vengono seguite da una conclusione magistrale.
    I disegni di Ivan Vitolo sono... be', sono bellissimi. Dettagliati, precisi, curati,ottimi per le scene statiche e riflessive di cui è pieno l'albo e tutta la serie. Un ottimo artista.
    Buona Notte e Buona Fortuna (Bilotta/Bonanno) è il titolo del quinto albo, ed è una storia assurdona. Un misto tra un trip mentale allucinante, un'avventura metafisica e un'indagine nell'anima dei protagonisti. Che sono essenziamente Valter e una suora che ha perso la fede. Tutta ambientata nel corso di una sola notte, una notte estiva a Roma, la storia si discosta dal canone che stavano prendendo gli episodi: stavolta Valter non deve risolvere i problemi di un Inconscio che vuole andarsene, ma aiutare la suora citata prima sotto richiesta del fantasma della giovane sorella della suora. Ma per far questo si passa attraverso una notte di assurde coincidenze in cui ci si concentra quasi più su Valter stesso che sul comprimario del numero. Meraviglioso e di difficile interpretazione, con un Valter Buio sempre più in forma. I disegni di Francesco Bonanno, che già ho apprezzato in Cornelio, sono leggermente inferiori a quelli di Vitolo e di Gerasi, ma al netto di alcune vignette un po' tirate vie in generale l'intero albo è ben disegnato, specie nelle espressioni di Valter che mai come in questo # 5 erano delicate da rappresentare.
    Ricordi di un'Amnesiaca (Bilotta/Gerasi-Sansone&Del Campo) è il numero che mi ha convinto meno. Segna il lettore anche questo, con la sua storia che stavolta assume quasi la veste di un giallo vero e proprio, ma non sono riuscito ad affezionarmi al comprimario (una ragazza in abiti antichi) come nei numeri precedenti. Ma certamente la storia è condotta con stile e gran voglia di raccontare, l'impegno che Valter profonde nel tentare di curare il problema di memoria a breve termine della tipa è sintomo della gran solitudine che il protagonista prova in un ferragosto piovosissimo, e che si manifesta in una scena cult, quando in spiaggia sembra essere essere la persona più fuori luogo di tutte e in pratica respinge le avance della segretaria. L'invito finale ad ascoltare le voci di Roma rappresenta un'ulteriore conferma dell'importanza che il setting ha nella serie.
    Sergio Gerasi offre un'altra ottima prova, anche se a mio parere leggermente inferiore ai suoi standard e al numero 1 di Valter Buio; forse la causa è il supporto alle chine di Dario Sansone e Andrea Del Campo, non so, sta di fatto che la storia resta disegnata sempre ottimamente e questo alla fine è l'importante.

    Per quel che ho visto ora, è la miniserie dallo standard qualitativo più alto e uniforme per quanto riguarda i disegni, incredibile come si sia sempre nettamente sopra la sufficienza.
    Per la trama... niente da dire, la formula del caso mensile che intanto porta avanti il plot generale con una continuity soprattutto nel carattere del protagonista funziona alla grande e sa offire un ventaglio di storie infinito, un po' come faceva Caravan.
    Una cosa che non ho detto è che ogni numero, oltre all'editoria del tipo della Star Comics, presenta anche una bella pagina della posta, curata dallo stesso Bilotta, dove ogni volta viene dedicato anche spazio alla carriera del disegnatore di turno. Una pagina interessantissima.

    Spero di trovare presto in qualche fumetteria i numeri successivi perchè sento già la mancanza di Valter...
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  • Avviso ai rabbuiati: il numero 12 (il conclusivo, appena uscito) è fallato. Ha una tavola doppia e una mancante. RIporto l'avviso di Star Comics:
    A seguito di un errore tipografico, il numero 12 di Valter Buio (ultimo volume della serie) presenta una pagina mancante. La pagina 57 è stata erroneamente sostituita con pag 59 che dunque appare due volte nell’albo.

    Quella che riportiamo A QUESTO LINK è la pagina mancante.
    Considerando l’entità dell’errore e la grande qualità della serie Valter Buio, abbiamo deciso di ristampare l’albo e provvedere alla sostituzione. Le copie di Valter Buio 12 prive di errore verranno rese disponibili dal 15 Marzo 2011.

    Sarà possibile ottenere la sostituzione dell’albo, scrivendo alla casa editrice a questo indirizzo e mail acquistaonline@starcomics.com scrivendo in OGGETTO:
    Sostituzione Valter Buio 12
    e includendo nel testo della e mail NOME,COGNOME, INDIRIZZO e SCANSIONE DELLA COPERTINA con codice a barre visibile per la restituzione della copia corretta.

    Chiunque richiederà Valter Buio n. 12 tramite lo shop on line presente nel sito http://www.starcomics.com riceverà la copia corretta non appena sarà disponibile.
    Ci scusiamo per il disagio creato e ringraziamo tutti i lettori che ci hanno segnalato l’errore.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Cavoli, chissà ora che mi metterò a recuperare la serie quale delle due versioni beccherò! :cazz:
    E chissà se col tempo quella fallata aumenterà di valore... mmmm direi di no ;)
  • Lessi qualche giorno fa, ma mi dimenticai di segnalarlo... inoltre è invece fresca la notizia che lo ristampano in versione corretta. A questo punto aspetto un mese (tanto devo ancora recuperare quelli dal 7) e compro la versione con le pagine giuste. Malnata Star Comics! Però almeno si prende la briga di correggere, quando canna.
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    Con i numeri 7, 8 e 9 della testata siamo probabilmente di fronte alle vette qualitative della serie. Una tripletta di capolavori veri, di storie fortemente autoriali e dalla narrazione potente, che commuovono il lettore profondamente parlando di temi importanti che non soffrono assolutamente dell'essere sviluppati all'interno di una miniserie bonellide da edicola.
    Vita in Tempo di Guerra (Bilotta/Bonanno-Vitolo) è l'episodio del tanto temuto crossover (anche se forse sarebbe più giusto definirlo team-up, ma vabbè) con Cornelio Bizzarro, protagonista della miniserie Cornelio - Delitti d'Autore creato dallo scrittore Carlo Lucarelli in collaborazione con gli sceneggiatori Giuseppe di Bernardo e Mauro Smocovich. Non ho ancora capito se questa fusione tra due mini della Star Comics sia nata per pubblicizzare la ristampa (abortita! :cazz: ) e lo speciale di Cornelio o se la ristampa e lo speciale fossero nati per pubblicizzare questo episodio :P fatto sta che realizzare un'operazione tanto inedita nel panorama a fumetti italiano puzzava un po' di commercialata. Ed ecco invece che il signor Bilotta confeziona uno dei migliori numeri tra quelli finora usciti, una storia poetica ed emotivamente forte. Molto forte. Guardate il titolo, no, guardate il titolo, vi prego: quanto colpisce, quanto colpisce soprattutto se letto adesso, con il panorama internazionale a cui stiamo assistendo? Quanto è attuale lo scorcio che lo sceneggiatore ci mostra riguardo a famiglie che ricevono la notizia della morte del marito/padre che era in missione in luoghi oppressi dagli scontri militari?
    Come se questo non bastasse, ecco arrivare anche la sottotrama di Cornelio, e il modo in cui il personaggio è stato inserito è ottimo, perchè pone Valter nella nostra realtà, condivisa con Lucarelli che viene menzionato come personaggio noto, e Cornelio come personaggio di fumetti, dato che vediamo alcuni numeri della miniserie Star in casa di Cecilia già nelle prime tavole. Insomma, metafumetto intelligente e usato in modo più che intrigante.
    Ma tutti i nodi verranno al pettine nelle ultime tavole, che chiudono perfettamente una storia magistrale.
    I disegni di Francesco Bonanno sono sorprendenti, già avevo notato il suo stile in Cornelio pur non strappandomi i capelli, qui l'artista si supera mostrando le prime tavole un po' strane ma utilizzando un tratto che via via con l'avanzare della storia è sempre più piacevole. Ottima la fusione senza stacchi percettibili con il lavoro di Ivan Vitolo, che si è occupato dell'ultimo terzo dell'albo.
    Il Signor Buio (Bilotta/Mosca) è un altro ottimo episodio, più introspettivo del precedente, e più criptico nel significato. Valter riceve un paziente che sostiene di essere un suo emulo, con stesso nome e cognome, che in vita ha cercato di imitare il nostro protagonista riuscendo però a vivere una vita migliore, riuscendo ad avere successo dove il nostro Valter ha invece subito feroci fallimenti, come il lavoro o il matrimonio. Da uno spunto sicuramente intrigante Bilotta sviluppa la trama in maniera assolutamente imprevedibile, quasi malata, dove Valter quasi senza rendersene conto finisce in una spirale di follia in cui riesce a ottenere la vita che non ha mai avuto, come se avesse potuto mettere mano ad alcuni bivi fatali delle sue scelte prendendo la strada "giusta".
    Il merito fondamentale di una storia del genere è quello di porre una riflessione importante sul raggiungimento dei sogni e delle aspettative di ogni essere umano, sul come ognuno pensa al proprio passato, sull'insoddisfazione dell'esistenza e su come i nostri sogni, quando li realizziamo, non sono più dorati come quando li inseguivamo.
    E il bello è che questo si vedes sì in quello che vive Valter, ma anche nella sottotrama del conte Balestra, contattato da un ragazzotto che sostiene essere suo figlio.
    Che altro può dire un povero lettore dinnanzi a tale magnificenza, a riflessioni così profonde e per niente banali>? Si può solo inchinare e rimanere estasiato.
    I disegni di Matteo Mosca, che avevo già visto su Trigger, sono bellissimi, si vede la buona cura che l'artista ha messo nel ritrarre i volti (così importanti, per via delle espressioni che comunicano sentimenti, in questa mini) ma anche negli ambienti.
    Elena Fioravanti (Bilotta/Del Campo) prosegue il discorso introspettivo dello scorso numero. E' un albo a cui non basta una sola lettura per capirlo davvero, tanto è complessa la storia che si pone in uno spazio indefinito tra realtà e sogno, tra reale e immaginario, tra passato e presente. La sceneggiatura mescola a nasconde le carte in un gioco complesso che vede al centro Valter e la paura che lo perseguita da alcuni numeri ormai, la spada di Damocle del suicidio annunciato che lo vedrebbe affogare nel Tevere secondo la visione trasmessagli da un inconscio. In tutto questo il personaggio che dà il titolo all'albo è caratterizzato meravigliosamente bene, così come il rapporto tra lei e Valter, e così come l'atteggiamento di Cecilia.
    Il finale offre una cliffhanger da restarci secchi che rende sicuramente interessante e intrigante il modo in cui si svolgeranno gli ultimi 3 numeri di questa miniserie.
    I disegni di Andrea Del Campo confermano l'ottimo trend grafico di Valter Buio, dato che ogni tavola è un tripudio di particolari, di dettagli e di un'estetica ricercata ma mai ridondante.

    Ah, non ho detto niente sulle copertine di Paolo Martinello, ma è scontato che rimangono sul livello di eccellenza che avevano già mostrato nei primi 6 numeri. E' superfluo dirlo, basta guardarle lì, in cima a questo post :)

    Insomma, tre numeri da lasciare senza fiato, che arricchiscono molto l'animo del lettore che in 96 pagine trova un concentrato di idee, riflessioni e stimoli inimmaginabile. Sono sempre più convinto di aver dato il mio voto a questa mini per gli IMS2010, non c'è dubbio.
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    Il finale dello scorso episodio mi aveva lasciato a bocca aperta, un cliffhanger non indifferente che arrivato a questo punto della miniserie spiazza il lettore. [spoiler]La morte di Valter[/spoiler] che ripercussioni avrà sugli ultimi tre numeri della mini?
    Be', intanto un episodio che prosegue la china fortemente intimistica, con la differenza che lo fa in maniera diversa e molto più profonda di quanto realizzato in precedenza.
    Villa Torlonia (Bilotta/Vitolo) è infatti un albo particolarissimo, in cui il nostro Valter non interagisce col conte Balestra, non si occupa di un paziente e nemmeno insegue per Roma qualche spettro del passato. La storia in questione è ambientata tutta nella testa di Valter, in un limbo in cui il nostro psicologo deve vedersela ora più che mai con il suo passato, i suoi demoni interiori e le sue paure... In un'atmosfera onirica e opprimente, che prende i contorni dell'horror in più di una tavola, Valter insieme ad altri tre personaggi deve riuscire a superare i propri disagi che lo hanno condizionato da una vita e solo così potrà maturare e fare un passo avanti nella sua esistenza.
    Un numero molto particolare, quindi, il # 10. Imprevedibile e fortemente riflessivo, mette a confronto Valter con se stesso, e tramite lui e i suoi compagni di questo strano viaggio anche il lettore si confronta con se stesso e il suo animo. Può aver deluso le aspettative di chi non pensava a un ritorno dello status quo dopo il cliffhanger del numero precedente, ma per quanto mi riguarda va benone così e la storia, per quanto forse non rientri tra le mie preferite della serie (sempre che abbia senso dire una cosa del genere riguardo a una mini del genere!) è un episodio necessario, di passaggio verso il finale e gestito pure bene, pensando alla sua natura.
    I disegni di Ivan Vitolo sono assurdi: diversi dallo stile che aveva sfoggiato nelle tavole che gli competevano del # 7 e anche dalla prova precedente per Valter Buio, sulle prime non mi piacevano e li trovavo troppo "pallidi" e approssimativi, ma con il passare delle pagine ho iniziato a vederli come adatti allo stile della storia. Quindi giudizio positivo anche sul comparto grafico.
    Il numero 11 porta il titolo di Riservami un Valzer (Bilotta/Rossetto-Fara), e decide a sorpresa di interrompere la corsa verso il finale proponendo una storia autoconclusiva che ricorda le prime avventure di Valter, a inizio serie. Anche se ormai la formula del paziente canonico è stata abbandonata da un pezzo, sorprendendo ogni volta il lettore con uno spunto narrativo diverso! E non si sgarra nemmeno qui, dove Valter grazie ai suoi poteri riesce addirittura a comunicare attraverso il tempo, tramite un vecchio cellulare trovato in un bar. Inizia così uno strano, triste e originalissimo rapporto tra Valter e Vanda De Caro, condotto al telefono tra lui (2011) e lei (1939). Oltre alla sempre perfetta analisi degli stati d'animo turbati di Valter e del comprimario del numero - Vanda, appunto - Alessandro Bilotta riesce a dipingere in modo magistrale il periodo fascista in Italia: agghiaccianti due tavole in cui Vanda parla con un'amica, convinta che l'alleanza di Mussolini con Hitler e l'entrata in guerra porteranno anni bellissimi per l'Italia... così come è terribile l'intrigo in cui la donna rimane coinvolta all'interno dei complotti di regime... Commovente e anche storicamente interessante.
    Le matite spettano stavolta ad Andrea Rossetto, che se la cava egregiamente nei disegni della Roma attuale come in quelli della Roman anni '40, e che si dimostra abile anche nel tratteggiare i volti dei personaggi e le grazie femminili. Marco Fara si occupa in modo molto buono delle chine.
    L'ultimo numero, il 12, si intitola L'Uomo Nero (Bilotta/Gerasi) e già dal titolo i lettori più attenti capiranno che viene ripreso un personaggio introdotto nel primo numero della mini, quel Bruno Cuper che rappresentava la nemesi di Valter.
    Poche storie, l'albo è un gioiellino: la prima parte ci mostra un Valter bambino, con la sua infanzia travagliata da incubi e disagi provocati anche dallo svilupparsi del suo "talento speciale" e visite da vari psicologi per venire a capo di questi disturbi. Passando al presente, Valter viene invitato da una sua "vecchia conoscenza" a mettersi sulle tracce di Cuper, e qui mi aspettavo una grande ed epico scontro definitivo tra Valter e questo misterioso psicologo dalle sembianze di Carmelo Bene. Niente di tutto questo, il semi-incontro tra il protagonista e la sua nemesi si rivela essere una minima parte della storia, occupata in gran parte da una giornata terribile per Valter, che perderà quel poco che era riuscito a costruire in questi 12 numeri all'interno della sua fallimentare vita.
    E' così: questa miniserie non ci parla di un eroe, e nemmeno di un antieroe come si propongono alcune serie cercando di essere originali. Valter Buio è un fallito, ricorda lo Zeno di Italo Svevo o alcuni personaggi pirandelliani, che come caratteristica comune avevano quella dell'essere inadatti alla vita. Valter a mio parere fa parte a pieno titolo di questo gruppo di personaggi, e non c'era finale più dolceamaro di questo per farlo capire, e per far capire ai lettori che la mini non è canonica neanche nello svolgimento: non solo il protagonista è un fallito, ma nemmeno riesce a superare le sue tensioni interiori migliorando la propria vita. No, alla luce degli eventi che accadono in quest'ultimo numero, se possibile la solitudine esistenziale di Valter si acuisce ulteriormente.
    I disegni sono affidati a Sergio Gerasi, che aveva firmato anche il primo numero, e che probabilmente rimane il miglior disegnatore della miniserie e della Star Comics in generale. Il suo tratto pulito e particolareggiato mi piace moltissimo, e anche in quest'occasione dimostra tutta la sua abilità nelle sue tavole ariose e comunque ricche di dettagli. Mi pento di non aver comprato un suo fumetto a Cartoomics, dato che lui era presente per autografi e disegni, spero di poter rimediare in futuro :)

    In Valter o almeno in alcuni lati del carattere di Valter io penso che moltissimi lettori si siano rivisti; e probabilmente è anche questa la forza della serie, presentare un personaggio in cui potersi identificare e da compatire, un protagonista perfettamente umano e quindi con tutte le debolezze e i problemi di una persona qualunque. Questo ultimo, melanconico numero, non fa altro che dimostrarlo una volta di più.
    Ovviamente poi la serie ha avuto successo anche per via della delicatezza con cui Bilotta ha affrontato temi scottanti, importanti, mai banali e profondi, con una grazia e un tatto impensabili e con sceneggiature che sanno commuovere e far riflettere.
    Valter Buio è un fumetto di rara intelligenza, di grande profondità e interesse culturale, una delle vette qualitative della produzione a fumetti italiana degli ultimi 4-5 anni, per quanto mi riguarda. Un piccolo miracolo da venerare, leggere e rileggere.
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