[Hergè] Tintin

Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
  • Tintin è una delle cose più belle mai prodotte in Europa. Delicato, senza tempo nonostante apparentemente possa sembrare legato ad un epoca, splendidamente disegnato.

    Devo ancora finire di recuperarlo tutto, ho poco più di una decina di storie, nove negli albi cartonati. Finì persino a forza nella mia tesina di maturità, attraverso le due storie lunari, che mi affascinarono all'epoca.

    Chi non lo conosce, lo conosca.
    Lorenzo Breda
    Website | Google+ | DisneyStats | deviantART

    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • Fantastico, nell'ambito delle bande dessinèe lo metto subito sotto Asterix e subito sopra Lucky Luke e Spirou.
    Il film sarà il male, l'unica cosa buona che potrebbe fare sarebbe stimolare una bella riedizione cronologica di tutti i volumi, fatta come Dio comanda.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • DeborohWalker ha scritto: Il film sarà il male, l'unica cosa buona che potrebbe fare sarebbe stimolare una bella riedizione cronologica di tutti i volumi, fatta come Dio comanda.
    Ma quella è già cosa sicura! :) Se rileggi il mio post, ho scritto che a breve la Lizard pubblicherà la collezione completa e cronologica ;)
    Però non misi un link: rimediamo :)

    OT
    Ero attirato da Spirou e Fantasio. I volumi Planeta sono buoni eventualmente per cominciare a leggerlo?
    /OT
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Bramo ha scritto:Ma quella è già cosa sicura! :) Se rileggi il mio post, ho scritto che a breve la Lizard pubblicherà la collezione completa e cronologica ;)
    Però non misi un link: rimediamo :)
    Formato 19x25?
    Sigh.
    I volumi Planeta sono buoni eventualmente per cominciare a leggerlo?/OT
    Bè, più che altro sono le uniche cose esistenti in italiano. Quindi sì, se ti interessa avvicinarti a Spiro è l'unico modo per approcciarsi ad esso, altrimenti se sei francofono puoi recuperare gli albi originali (come ho fatto io per Spirou, per Titeuf e alcuni albi di Lucky Luke, dato che in Italia latitano).
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Negli ultimi giorni ho parlato di Tintin su altri due forum, mi iscrivo qui e si apre il topic su Tintin: sono solo coincidenze? Noi di Voyager diciamo di no! :D Quindi dico qualcosa su Tintin.

    E dico che se si parla di fumetti, non si può non parlare di Tintin. Un personaggio che vede la luce nel 1929 con una storia che non è solo una storia in cui, come sempre con Hergé, avventura e trovate umoristiche si amalgamano con soluzione di continuità, ma è un vero e proprio reportage sull'Unione Sovietica e una denuncia di quella che era la situazione reale in quel Paese a quei tempi considerato ingenuamente lontano e bislacco. Tutto questo "solo" sette anni dopo la nascita dell'Urss! Non mi vengono in mente altri fumetti di quei tempi così sfacciatamente senza peli sulla lingua.
    Sì, ok, Hergé frequentava gli ambienti che frequentava, la morale degli occidentali dell'epoca era quella che era, ma insomma, Tintin nel paese dei soviet è un'opera che andrebbe studiata nelle scuole, allo stesso modo in cui si studiano tanti romanzi sulla guerra.
    Che poi, a dispetto di quel che alcuni credono, Hergé faceva un po' quel che gli pareva: subito dopo i sovietici, sfotte il colonialismo (pur mantenendo tracce della forma mentis dell'epoca, vedasi Tintin che va a caccia, che nun se po' vedé) in Tintin in Congo (a Settembre questa storia sarà processata per razzismo), poi sfotte gli americani con Tintin in America (e li sfotte in diretta, giacché la storia è del '32), poi sfotte gli arabi e i cinesi con I sigari del faraone e Il Drago Blu, poi i messicani con quella storia dall'umorismo quasi non-sense che è L'orecchio spezzato... insomma, Hergé sfotte tutti, perdipiù con un personaggio precisino e sapientino (oggi si direbbe "naif") nei modi - non nei fatti, solo nei modi -, ed ecco che non stupisce affatto che in Italia autore e personaggio non siano apprezzati e diffusi come meriterebbero.

    Comunque Hergé e Jacobs sono stati innovatori o perfezionatori in molte cose, soprattutto in materia di scansione narrativa e ritmo, oltre nei disegni che hanno fatto scuola.
    Sul film non ho opinioni, aspetto di vederlo, comunque sono contento che si faccia, e che lo faccio Spielberg.
    La ristampa Rizzoli è consigliata a tutti, io non ne prenderò tutti i volumi (ho già alcune storie e preferisco gli albi singoli), ma dovrei farlo, anche perché presenta un inedito e mezzo: "Nel paese dei soviet" (la prima storia), che in Italia ha una sola edizione, della Comic Art (1990) e "The Alphart" (l'ultima storia), che in Italia è inedita: trattasi di una storia postuma, realizzata da Yves Rodier sugli spunti lasciati da Hergé.

    Poi ci sarebbero le storie pirata, ma quelle giustamente non si trovano :LOL:
    Immagine
    Ottimo lavoro.
  • Intanto grazie a Deb per le risposte su Spirou e Fantasio ;)
    max brody ha scritto:Negli ultimi giorni ho parlato di Tintin su altri due forum, mi iscrivo qui e si apre il topic su Tintin: sono solo coincidenze? Noi di Voyager diciamo di no! :D Quindi dico qualcosa su Tintin.
    Lol! :rotfl:
    max brody ha scritto:E dico che se si parla di fumetti, non si può non parlare di Tintin. Un personaggio che vede la luce nel 1929 con una storia che non è solo una storia in cui, come sempre con Hergé, avventura e trovate umoristiche si amalgamano con soluzione di continuità, ma è un vero e proprio reportage sull'Unione Sovietica e una denuncia di quella che era la situazione reale in quel Paese a quei tempi considerato ingenuamente lontano e bislacco. Tutto questo "solo" sette anni dopo la nascita dell'Urss! Non mi vengono in mente altri fumetti di quei tempi così sfacciatamente senza peli sulla lingua.
    Sì, ok, Hergé frequentava gli ambienti che frequentava, la morale degli occidentali dell'epoca era quella che era, ma insomma, Tintin nel paese dei soviet è un'opera che andrebbe studiata nelle scuole, allo stesso modo in cui si studiano tanti romanzi sulla guerra.
    Questa cosa di storie a fumetti da studiare a scuola sfondi una porta aperta. Non solo la storia di Tintin che citi (che purtroppo non ho letto, ma intuisco da quello che scrivi tu) ma molti altri fumetti avrebbero tutte le carte in regola per far parte di letture scolastiche: Maus (che la mia professoressa della superiori mise tra le letture consigliate) piuttosto che Persepolis, piuttosto che Il Complotto di Will Eisner, piuttosto che alcuni pregevoli libri a fumetti italiani pubblicati dalla Tunuè che raccontano di grandi uomini di cui spesso si parla troppo poco. Diamine, persino V for Vendetta, pur raccontando una distopia e non un fatto storico, avrebbe ragion di essere letto a scuola.
    Molti autori di fumetti, tra i quali evidentemente Hergè, erano molto acuti nel loro scrivere e molto attenti all'attualità e a quello che non andava nella società, sapendo puntargli il dito contro con il veicolo dell'ironia e della satira.
    max brody ha scritto:Poi ci sarebbero le storie pirata, ma quelle giustamente non si trovano :LOL:
    Questa non la sapevo. Puoi dirmi di più al riguardo? :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Bramo ha scritto:Questa cosa di storie a fumetti da studiare a scuola sfondi una porta aperta. Non solo la storia di Tintin che citi (che purtroppo non ho letto, ma intuisco da quello che scrivi tu) ma molti altri fumetti avrebbero tutte le carte in regola per far parte di letture scolastiche: Maus (che la mia professoressa della superiori mise tra le letture consigliate) piuttosto che Persepolis, piuttosto che Il Complotto di Will Eisner, piuttosto che alcuni pregevoli libri a fumetti italiani pubblicati dalla Tunuè che raccontano di grandi uomini di cui spesso si parla troppo poco. Diamine, persino V for Vendetta, pur raccontando una distopia e non un fatto storico, avrebbe ragion di essere letto a scuola.
    Molti autori di fumetti, tra i quali evidentemente Hergè, erano molto acuti nel loro scrivere e molto attenti all'attualità e a quello che non andava nella società, sapendo puntargli il dito contro con il veicolo dell'ironia e della satira.
    Beh, sì, sono parecchi i fumetti che andrebbero letti nelle scuole "mainstream". In realtà qualche iniziativa sporadica e personale c'é, qua e là, ma sono ancora pochine. Comunque un'amica con cui flirtavo due anni fa ha dato un'esame di Estetica nel cui programma comparivano Il complotto di Eisner e Kafka di Robert Crumb. E nei miei esami solo libri noiosi e senza illustrazioni ;_; Ricordo, però, che alle medie avevo un'antologia con alcune tavole di Barks (da "Le sette città di Cibola"), alcune di "Topolino e Pippo: eroi del giorno prima" ( :P ), per via dei bivi, e alcune strisce di Mafalda e Peanuts. Il tutto era poco più che un inserto, ma meglio che niente.
    Bramo ha scritto: Questa non la sapevo. Puoi dirmi di più al riguardo? :)
    Come saprai, Tintin è morto con Hergé. "Tintin e l'alphart" è un'eccezione, in quanto basata su spunti di Hergé.
    (Peraltro, l'impossibilità di avere nuove storie di Tintin è il motivo principale per cui sono contento del film. Ma, come al solito, divago.)

    Ciò nonostante, sono state realizzate storie pirata: questa è la lista.
    (e qui c'é una sequenza in cui Obelix uccide Tintin :P )
    Su issuu.com ce ne sono alcune, su scribd anche ;)
    (Ci sono anche le storie "regolari", a dire il vero)

    Non linko più di tot in quanto non so se violerei qualche codice comportamentale del forum. Pertanto, con nonchalance, passo ad una curiosità che potrebbe interessare alcuni di voi:

    Immagine
    Immagine
    Immagine

    Volo "sette-quattordici"... sidney... isole... personaggi eterogenei... civiltà misteriose... :elio:
    Immagine
    Ottimo lavoro.
  • Ecco qua la nuova collana di TinTin.
    Sarebbe perfetta se non fosse per il formato ridotto; mi sa che la prenderò ma con rimpianto per un'eventuale iniziativa simile ma con i cartonati di grandi dimensioni.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Arrivano i primi volumi della ristampa di Tintin, dal 29 Giugno: http://www.afnews.info/wordpress/2011/0 ... -libreria/
  • Davvero ristampano TIn Tin in ordine cronologico? Questa è la manna dal cielo, per me! *_*
    E' un personaggio che ho sempre snobbato e non so perchè, dato che potenzialmente è il tipo di storia che adoro, quindi ne sono ben felice! :D
    Perchè pirati si nasce, e all'arrembaggio si va, con la bandiera che sventola, per dire "siamo qua!".
  • Mike Haggar ha scritto:Davvero ristampano TIn Tin in ordine cronologico? Questa è la manna dal cielo, per me! *_*
    E' un personaggio che ho sempre snobbato e non so perchè, dato che potenzialmente è il tipo di storia che adoro, quindi ne sono ben felice! :D
    Oggi ho acquistato il primo volume di questa collana, ebbene sì: signori e signore, la cronologica di Tintin! Sembra davvero ben fatta, viene finalmente riproposta la prima storia in assoluto di Tintin ("Tintin nel Paese dei Soviet"), finora pubblicata solo dalla Comic Art, e l'inedita (per noi) "Tintin e l'Alph-Art". A quanto sembra anche le traduzioni sono state riviste, i volumi hanno la copertina rigida e contengono dalle due alle quattro storie (sono otto in tutto), per un prezzo che si aggira intorno ai quindici euro.
  • Lavi-Schroeder ha scritto: Oggi ho acquistato il primo volume di questa collana, ebbene sì: signori e signore, la cronologica di Tintin! Sembra davvero ben fatta, viene finalmente riproposta la prima storia in assoluto di Tintin ("Tintin nel Paese dei Soviet"), finora pubblicata solo dalla Comic Art, e l'inedita (per noi) "Tintin e l'Alph-Art". A quanto sembra anche le traduzioni sono state riviste, i volumi hanno la copertina rigida e contengono dalle due alle quattro storie (sono otto in tutto), per un prezzo che si aggira intorno ai quindici euro.
    E' un'opera sicuramente meritoria e lodevole, mi dispiace solo un po' pensare che occorra sempre che arrivi il film di un fumetto perchè ne facciano l'edizione figa e definitiva.
    Comunque sia, il prezzo è purtroppo al di fuori delle mie tasche (non tanto il singolo volumetto, quanto la collezione di 8 volumi a 15 euro l'uno ::S: ).
    Per quanto sia molto attirato dall'opera, quindi, passo. Magari recupererò pian piano più avanti.
    Una cosa: oggi è uscito solo il primo volume o i primi quattro? :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Da me ancora non c'era :cazz:

    Lavi, ai volumi ci ha collagorato Gianfranco Goria? Così, per curiosità...Non ho ancora letto nulla in giro in proposito ;)
  • Ai libri ha collaborato anche Goria. Sono usciti i primi quattro volumi, gli altri usciranno ad ottobre in data x.

    Devo dire, una buona edizione, buona cartonatura, e il formato, anche se più piccolo, trovo che vada bene.
    Il rammarico sta nel fatto che non ci sia uno straccio di articolo, neanche il sommario. C'è nel primo volume due buone paginette di Daverio su tutta l'opera, e poi basta. Neanche le vecchie copertine hanno ripubblicato. Non so, un po' deluso per questa totale assenza di editoriali. Bastava una paginetta, in fondo.

    Per il resto, un buon lavoro in ogni caso, di cui c'era bisogno.
  • Ma dai? Speravo in qualcosa di più dal lato degli articoli... grazie comunque per le informazioni!
  • Bramo ha scritto:E' un'opera sicuramente meritoria e lodevole, mi dispiace solo un po' pensare che occorra sempre che arrivi il film di un fumetto perchè ne facciano l'edizione figa e definitiva.
    È vero, l'ho pensato anche io mentre la compravo, però che dobbiamo fare... Eccomunque sono convinta che se il film non avesse portato anche la firma di Spielberg tutta questa attenzione non ci sarebbe stata (immaginate una roba tipo il film di Yoghi o dei Puffi, maronn).
    Bramo ha scritto:Comunque sia, il prezzo è purtroppo al di fuori delle mie tasche (non tanto il singolo volumetto, quanto la collezione di 8 volumi a 15 euro l'uno ::S: ).
    Io invece trovo che il prezzo sia davvero buono: il volume è fatto molto bene, buone dimensioni, buona rilegatura, carta lucida, colori, cartonato, più storie all'interno... I costi di stampa non devono essere stati bassini e, pensandoci, quindici euro è quaaaaaasi regalato (se pensate cheppoi normalmente i volumi della Rizzoli - Lizard costano 17 euro, con una carta non lucida, in bianco e nero, senza cartonato).
    Vii ha scritto:Il rammarico sta nel fatto che non ci sia uno straccio di articolo, neanche il sommario. C'è nel primo volume due buone paginette di Daverio su tutta l'opera, e poi basta. Neanche le vecchie copertine hanno ripubblicato. Non so, un po' deluso per questa totale assenza di editoriali. Bastava una paginetta, in fondo.
    Io invece voglio essere sincera, l'ho già detto sul Papersera, ma lo ripeto: a 'sto giro non me ne frega proprio niente, né delle copertine, né della biografia di Hergè, né degli editoriali. Sarà che possiedo già il volume dei Classici del Fumetto uscito con Repubblica anni fa e che aveva un esaustivo editoriale proprio di Goria, se non ricordo male, ma veramente non mi interessa proprio. Essì che io sono una delle prime a spendere i milioni su saggi e robe varie, però boh, stavolta non mi interessano.
    :)
  • Dal sito della Rizzoli-Lizard la possibilità di sfogliare le prime pagine del volume 1 ;)

    E qualche parola sul lavoro dietro ai volumi proferite da Goria sul suo sito :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Immagine Immagine
    Nel 1929 il quotidiano belga "Le XXe Siècle" fa nascere l'allegato settimanale per ragazzi "Le Petit Vingtième"; la rivista viene affidata ad Hergè, che per l'occasione creerà il personaggio di TinTin, suo primo personaggio presentato al grande pubblico dopo qualche fumetto amatoriale. Il giovane reporter nelle intenzioni dell'autore avrebbe dovuto cominciare le sue avventure visitando la popolazione indigena americana, popolo che da sempre affascinava Hergè, ma l'editore Abbé Norbert Wallez gli fa cambiare idea; spinto dalla sua forte ideologia fascista, Wallez vuole che TinTin sia un personaggio in grado di fare propaganda tra i giovani lettori, perciò suggerisce a Hergè di mandare il suo personaggio in Russia. Il ventunenne Hergè è ancora giovane e piuttosto influenzabile, per cui segue il consiglio e farcisce la vicenda di stereotipi sui sovietici tratteggiandoli come un popolo brutto e cattivo, dei nemici da sconfiggere privi di una reale motivazione. Per stessa ammissione dell'autore, all'epoca non aveva visitato l'URSS nè esistevano molti testi a riguardo, per cui l'unica documentazione su cui si è basato è stato il testo "Moscou sans Voiles: Neuf ans de travail au pays des Soviets" del diplomatico belga Joseph Douillet, all'epoca tenuto prigioniero dal regime bolscevico.

    Tintin vuole scrivere un reportage per il suo giornale sul regime sovietico, ma durante il tragitto deve però affrontare diversi ostacoli che gli rendono complesso arrivare a destinazione; soprattutto dovrà sconfiggere diversi agenti bolscevici che vogliono impedire la diffusione nel resto del mondo della verità su quanto sta avvenendo in URSS. Tintin assiste ad elezioni in cui i votanti devono esprimersi mentre gli puntano contro delle armi, fabbriche fittizie che vogliono solo far credere ai turisti di essere operative, soldati che requisiscono il grano ai contadini meno abbienti... Il giovane reporter vede tutto questo coi propri occhi ed è pronto a raccontare tutto appena tornato in patria.
    La pubblicazione originaria del fumetto con due pagine alla volta si percepisce, con una narrazione frammentata che alterna gag a scene d'azione con un cliffhanger risolto nella pagina successiva; non c'è però una pianificazione (Hergè ha dichiarato che all'inizio si divertiva a infilare il suo eroe in situazioni pericolose senza sapere come farlo uscire da esse) per cui sembra di trovarsi di fronte a una serie di sketch slegati l'uno dall'altro. Questo in alcuni passaggi raggiunge gli estremi, con decisioni del protagonista che cambiano bruscamente nel giro di poche pagine, denotando evidentemente una diversa scelta narrativa presa dall'autore.
    Il protagonista è un ragazzo come tanti, la sua caratterizzazione lascia alquanto a desiderare, caratterialmente ma anche graficamente; Tintin soffre la mancanza di tutti i comprimari che compariranno in futuro e che rendono speciali le sue avventure, dato che la maggior parte di personaggi secondari sono nemici senza nome che compaiono per poche pagine. L'unico vero accento positivo in grado di sottolineare con i suoi commenti sarcastici le situazioni bizzarre e pericolose in cui si caccia il suo padrone è Milou, simpatico compagno a quattro zampe.
    L'avventura però aveva catturato i lettori del giornale: in occasione del ritorno di Tintin in Belgio fu organizzato un evento, nel quale un attore arrivava alla stazione di Bruxelles alla presenza di una folla di fan, testimonianza di quanto il personaggio fosse rimasto impresso nell'immaginario del popolo belga. Il merito è da ricercare anche di come la storia sapesse rappresentare l'immagine malvagia che i genitori avevano dei sovietici, bendisposti a continuare ad acquistare il giornale per far leggere il fumetto ai propri figli.

    Graficamente la storia è molto diversa da come siamo abituati a vedere i fumetti di Tintin: le tavole sono in bianco e nero e i disegni sono molto grezzi, lontani dalla bellezza della linèe claire per cui Hergè è famoso. Il motivo di questo divario con le opere successive è presto detto: tra la fine degli anni '40 e gli anni '50, l'autore ha ridisegnato dalla seconda alla nona avventura di TinTin, per poterle ristampare in volume con lo stile definitivo del personaggio che aveva svuiluppato nel frattempo.
    Tintin nel Paese dei Soviet è stato escluso da questa operazione, per l'acerba narrazione ma soprattutto per le controversie politiche contenute nella storia; solo per i 70 anni del personaggio il volume è stato ristampato per la prima volta in patria, nella sua versione originale in bianco e nero. Ed è in questa versione che arriva in Italia la storia, mai pubblicata prima, nell'edizione completa di Tintin proposta da Rizzoli Lizard.
    L'edizione è elegante, il formato è un buon compromesso tra la comodità di lettura e la grandezza dei cartonati francesi; sono però un po' impersonali le copertine, tutte molto simili tra loro. Ed è un grande peccato che nei volumi non ci siano contenuti speciali sulle storie; su tutti, almeno la presenza delle copertine originali era qualcosa che gli appassionati di fumetti si sarebbero aspettati, e la loro assenza è un piccolo difetto che affligge questa ammirevole operazione di recupero.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Immagine Immagine
    Nel 1930 il Congo è una colonia belga, 80 volte più grande del Belgio e carente di manodopera che serviva per sfruttare le risorse del Paese; il governo belga è quindi interessato a promuovere la vita in Congo ed è in questo contesto che il politicizzato editore Wallez torna a influenzare Hergè, suggerendogli la prossima destinazione del reporter Tintin. Hergè è ancora giovane e come per Tintin nel Paese dei Soviet non conosce bene ciò che andrà a raccontare, basandosi unicamente sui pregiudizi e sugli stereotipi che circolavano all'epoca nella sua patria. I congolesi sono rappresentati come bambinoni ingenui, che trattano Tintin come il loro salvatore, un esempio da emulare in grado di far evolvere la loro civiltà; un'immagine da padroni colonialisti abbastanza irrispettosa, che infatti negli ultimi anni è valsa accuse di razzismo all'albo.
    Nel '43 Hergè ridisegna l'albo per l'operazione di omogenizzazione stilistica di cui avevo parlato nel post precedente; è questa la versione che arriva nell'edizione Rizzoli, rimaneggiata dall'autore anche nelle scene più sfacciatamente colonialiste. Ad esempio una lezione di geografia in cui Tintin insegnava agli indigeni che il Belgio era il loro Paese si è trasformata in un'innocua lezione di matematica, mentre la parlata sgrammaticata dei congolesi è simile a quella dei propri capovilaggio.
    Il problema principale però di Tintin nel Paese dei Soviet persiste anche qui: l'assoluta mancanza di una trama che si dipana nel corso delle pagine. L'avventura di Tintin in Congo è una sequenza di situazioni avventurose e gag slegate l'una dall'altra, per cui a lungo andare ci si stanca. Negli stessi anni Gottfredson serializzava le avventure del suo Topolino, in un formato ancora più breve (le strip) ma nonostante questo lette in sequenza hanno una complessità di gran lunga superiore a queste prime storie di Tintin. Una lezione però Hergè sembra averla imparata, ovvero l'importanza relativa di Tintin rispetto alla sua spalla: Minou e i suoi commenti sarcastici sono molto più invasivi e la comicità dell'opera ne guadagna. Mi hanno fatto sorridere anche alcune gag assurde, come il serpente con le zampe o il rinoceronte saltato in aria con la dinamite.
    Però è ancora un'opera immatura, per le storie memorabili credo che si dovrà aspettare ancora un po'. Io confido in un'evoluzione gia dai prossimi volumi.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Torna a “Fumetti Europei”