[Edgar Pierre Jacobs] Blake et Mortimer

Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
  • Quando Max ha postato questa retrospettiva non ebbi il tempo di leggerla e la accantonai con il proposito di recuperarla subito. Finì nel dimenticatoio e imperdonabilmente l'ho recuperata solo oggi.
    Di Black e Mortimer non conoscevo praticamente nulla, quindi questo excursus mi è stato davvero utile e devo dire che mi ha parecchio incuriosito. Mi spiace però che le edizioni sin qui esistenti siano un po' farlocche a livello di traduzioni-rimontaggio. Non è che per caso è previsto qualcosa di simile a quanto fatto con l'Eternauta anche per B&M?
  • Anche questa è una serie che ho conosciuto solo di recente e vagamente, grazie al mio peregrinare in librerie francesi. Ammetto che mi piacerebbe moltissimo leggerla e penso che prima o poi mi ci tufferò.
    Complimenti per la splendida retrospettiva!
    Perchè pirati si nasce, e all'arrembaggio si va, con la bandiera che sventola, per dire "siamo qua!".
  • 14- La maledizione dei trenta denari 1,2 (2009,2010, ambientato nel 1955), di Jean Van Hamme e René Sterne & Chantal De Spiegeleer (vol.1) e Antoine Aubin, Etienne Schréder & Laurence Croix (vol.2; Croix è il colorista)
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    Una storia semplice dalla genesi travagliata. Jean Van Hamme la scrive nel 2004, la passa al disegnatore René Sterne, che vive su un'isola dei Caraibi e pertanto può comunicare solo via mail. Sceneggiatore e disegnatore, stando alla prefazione del primo, si incontrano solo una volta, durante una vacanza del secondo a Parigi, poi Sterne muore prematuro nel 2006. Sua moglie, Chantal De Spiegeleer, illustratrice più che disegnatrice 'seriale', termina il lavoro del marito, impiegandoci non poco tempo, dato che la prima parte della storia esce - su Le Monde prima, in volume poi - soltanto nel 2009. Ne Il manoscritto di Nicodemo (così si sottointitola la prima metà della storia) sono quindi chiaramente riconoscibili due stili. Preciso, morbido, raffinato, squisitamente retrò quello di Sterne, leggermente più stilizzato e grezzo quello della di lui moglie, che ha anche curato la colorazione insieme a Laurence Croix. Più curati gli sfondi (sempre bellissimi a vedersi, com'é tipico della ligne claire) dei personaggi, ma, nel complesso, meglio la coppia Aubin-Schréder, che fa un buon lavoro di mimesi e non si distingue tanto da Sterne e Benoit (un pochino da Juillard).
    Ma la storia com'é? E' vittima della diluizione e del ritardo complessivo accumulato negli anni. Se fossi colto direi che c'é uno iato fra la prima e la seconda parte (La porta di Orfeo): così come la prima mette sul piatto ingredienti succulenti quali sfolgoranti evasioni di Olrik, rocamboleschi inseguimenti, personaggi storici e misteri invitanti (Giuda [spoiler]non si è impiccato ma è vissuto tanti anni e i suoi trenta denari sono maledetti[/spoiler]), e persino lievi innovazioni a livello di sceneggiatura (come le didascalie usate nel prologo in flashback per fini narrativi e non ridondanti); la seconda parte cucina male il tutto e riesce a rovinare tutta la suspence, creando e dilungandosi su altre sottotrame inutili e banalmente risolte (come quella di Eleni) e tirando le fila degli enigmi principali in fretta e furia in un finale affrettato e che pare non c'entrare una mazza con quanto letto nel primo volume. Peccato. L'enigma alla base del soggetto era (è) piuttosto interessante (lo dice un lettore assiduo di Martin Mystère), e molto buone sono le sequenze storico-nozionistiche (aldilà degli errori niubbi del traduttore: li trovate all'inizio del primo post), pertanto alle magagne, come i piani del cattivo di turno che non stanno in piedi, ci si passa sopra; ma fino a un certo punto: nel 2010, chiudere tutto con un deus ex-machina come [spoiler]il fantasma che chiede perdono[/spoiler] (per tacere del [spoiler]crollo della caverna[/spoiler]) fa cascare le braccia. Se l'avesse fatto Martin Mystère, si sarebbero raccolte le firme per far chiudere la serie.
    Che poi non si capisce perché [spoiler]le monete di Giuda scatenino procelle e fortunali[/spoiler]. Cioé, sì, ok, è Dio (o Gesù?) che punisce il peccatore che, per il solo fatto di volerle, pecca. Ma allora è un fumetto solo per credenti? Tsk, tsk, Jacobs era più universale, nonostante lavorasse per una rivista bigottona come Tintin.
    Mah. Ho iniziato la lettura tutto contento e l'ho terminata deluso, e più recensisco più mi scopro deluso. Non che mi aspettassi effetti speciali e grandiose rivelazioni, ma qui Van Hamme toppa alla grande, promettendo montagne e finendo per partorire topolini (oltre a involversi tornando alle didascalie ridondanti).



    Per fortuna accorre a risollevarmi il morale Tintin n.482 (n.49 anno XXXIX), del 1984, contenente uno specialone su E.P.Jacobs e alcuni fumetti annessi.
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    Le théâtre du mystère (Riviére/Carin) è il pezzo forte dello speciale, una storia di 14 pagine, in cui si immagina che Jacobs, novello Faust, abbia stretto un patto con il diavolo (nelle fattezze del prof.Adrianus, il cattivo del Marchio Giallo) che gli ha consentito di sfogare la propria creatività repressa e divenire giovane e immortale. Nelle sue storie confluiranno l'amico Mortimer, il tizio visto al bar e uguale a Blake, il diavolo/Adrianus, l'attore Olrik, le reliquie indiane, ecc. ecc. e tutte le persone e gli elementi, tratti dalle prime 8 storie della serie e citati qua e là, che Rivière e Carin immaginano siano stati ricordi della reale vita dell'autore belga.
    Seguono poi otto one pagers (racconti di una pagina), una per ogni storia di Jacobs. Si tratta di omaggi umoristici e non da parte di alcuni dei più famosi autori della scuola franco-belga.
    Le secret de l'Espadon (Pierre Wininger) vede Olrik rimpicciolire ed è una via di mezzo fra il serio e l'umoristico.
    Le mystère de la Grande Pyramide (André Juillard) è un sorprendente (nel senso che non ne sospettavo l'esistenza) prodromo a L'aventure immobile: Blake e Mortimer, vecchi, gironzolano per il Cairo in cerca di Nasir, ma egli è scomparso da tanti anni. Ignorano che Nasir li spia di nascosto ma non può rivelarsi, avendo assunto il ruolo di nuovo custode della Camera di Horus al posto di Abdel Razek (vivo anch'egli). Malinconia a gogò.
    La stempera Le Marque Jaune (Jacques Tardi), nel quale il grande classico del fumetto BD viene riletto come un sogno del gay Mortimer (dorme con Blake).
    Quindi Le secret de l'Atlantide (Didier Convard) dà un'altra rilettura metanarrativa dell'immortalità dei due personaggi, mentre
    S.O.S. Meteores (Bob De Moor) è una divertente parodia degli stilemi jacobsiani, dalle didascalie alle trovate pseudoscientifiche, dalle false minacce alla figura fin troppo eroica di Mortimer. E non è un caso che la parodia colpisca LA storia di Blake & Mortimer per eccellenza (proprio tecnicamente). Grande De Moor, che, anni più tardi, lavorerà seriamente sulla serie, completando, e bene, Le tre formule del prof. Sato.
    I due omaggi successivi sono così così:
    La piége diabolique (Serge Clerc) vede Mortimer viaggiare nel tempo e nello spazio e finire al bar,
    L'affaire du collier (Alain Goffin) è un invito a leggere l'albo originale (mah); un po' meglio l'ultimo omaggio, ovviamente dedicato a
    Les 3 formules du prof.Sato (Dick Briel): all'epoca la storia era incompleta (la seconda parte uscirà nel 1990), pertanto Briel appronta un'ultima pagina, da ritagliare e appiccicare alla fine della prima parte, in cui risolve in fretta e furia tutti i punti lasciati in sospeso, con un effetto (volontariamente? involontariamente?) buffo.
    Il resto dello speciale si completa di un articolo su un saggio collezionistico riguardante l'opera di Jacobs, di alcuni giochi a tema, delle schede degli autori coinvolti nelle otto parodie, e di due paginette ad opera del cartoonistico Bédu, Personnages en quete d'auteur, in cui Jacobs, con buffe associazioni mentali, crea Blake, Mortimer e Olrik ma li scarta perché poco credibili.
    L'albo si trova su internet e su E-Bay e siti simili. Il racconto Le théâtre du mystère è stato ristampato recentemente nell'ottavo volume di Viktor Sackville, serie di Riviére e Carin.



    Tyrrel ha scritto:Quando Max ha postato questa retrospettiva non ebbi il tempo di leggerla e la accantonai con il proposito di recuperarla subito. Finì nel dimenticatoio e imperdonabilmente l'ho recuperata solo oggi.
    Di Black e Mortimer non conoscevo praticamente nulla, quindi questo excursus mi è stato davvero utile e devo dire che mi ha parecchio incuriosito. Mi spiace però che le edizioni sin qui esistenti siano un po' farlocche a livello di traduzioni-rimontaggio. Non è che per caso è previsto qualcosa di simile a quanto fatto con l'Eternauta anche per B&M?
    Quando Tyrrel ha postato questa risposta ebbi il tempo di leggerla ma la accantonai comunque con il proposito di recuperarla subito. Finì nel dimenticatoio e imperdonabilmente l'ho recuperata solo oggi.
    Le edizioni, più che farlocche, sono all'italiana. Quelle della Alessandro Editore, le uniche in circolazione, sono fedeli agli originali. Nell'ultima storia ci sono un paio di errori, ma sono errori talmente stupidi che si notano subito. Scoccia, ma alla fine sono un paio, non venti. Potrebbero aggiustarli, ma non credo che le vendite siano così alte da presupporre una ristampa.
    Le edizioni più vecchie sono rimontate un po' a piacere, ma non così esageratamente come ho voluto far credere mesi fa :P . Quelle della Comic Art sono pressoché le stesse di Alessandro Editore. Quelle precedenti (roba di minimo trent'anni fa), beh, risentono dell'ingenuità di quei tempi. Comunque l'unica edizione disgraziata è quella del Segreto della Grande Piramide dei Fumetti del Giallo Mondadori (che ho già ampiamente descritto più sopra).
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    Ottimo lavoro.
  • Complimenti a max brody per l'analisi! Ho letto tutto tintin e poi mi è venuta voglia dei iniziare a leggere anche Blake e Mortimer, anche grazie a questo approfondimento.
    In casa avevo già da qualche anno Il mistero della grande piramide dell'edizione rimontata della Mondadori, ma l'ho letta solo pochi giorni fa. Poi ieri ho comprato i due volumi cartonati di Alessandro Editore di Il marchio giallo e S.O.S meteore, secondo la disponibilità della fumetteria che ho visitato e i consigli della recensione qui sopra.
    Quando li avrò letti magari se ne parla!
    max brody ha scritto:[...] trovo che quando si parla di Tintin si dovrebbero citare anche queste quattro, almeno per soluzione di continuità, dato che Jacobs ha disegnato e ridisegnato varie storie di Hergé e ne è il virtuale erede.
    Perdona l'ignoranza... mi dici qualcosa a proposito di queste storie di Hergé ridisegnate da Jacobs? Grazie!
  • bacci88 ha scritto:Perdona l'ignoranza... mi dici qualcosa a proposito di queste storie di Hergé ridisegnate da Jacobs? Grazie!
    Scusa il ritardo.
    Beh, in realtà non c'é molto da dire. Jacobs lavorava per la rivista Tintin e, col tempo, era divenuto amicone di Hergè. Sicché, quando questi ha deciso di ridisegnare le prime storie del reporter dal porporato ciuffo, s'é fatto aiutare dai disegnatori del suo studio, fra i quali Jacobs. Il quale dovrebbe aver collaborato agli sfondi e alla colorazione di I sigari del faraone, La stella misteriosa, Le sette sfere di cristallo/Il prigioniero del sole, oltre a, come detto, la versione definitiva di Tintin in Congo, Tintin in America, Lo scettro di Ottokar e Il fiore blu.
    Inoltre, E.P. compare qua e là nelle storie di Tintin (omaggi di Hergè):
    -ne I sigari del faraone compare in copertina il prof. Grossgrabenstein (da Il mistero della grande Piramide);
    -apparizioni di E. P JACOBS
    Tintin in the Congo (1946 colour edition), page 1, frame 1: dark-haired man in grey suit.
    Cigars of the Pharaoh album cover and page 8, frame 1 (and page 9), the Mummy marked E. P. Jacobini
    King Ottokar's Sceptre, page 38, last frame: man in red top.
    King Ottokar's Sceptre, page 59, last frame: monocled man with black hair, holding a helmet, standing in the first row on the right.
    The Seven Crystal Balls, page 16, frame 4: man in brown suit (black bow-tie) in the middle floor box on the left hand side.
    The Calculus Affair, page 13, last frame: E. P. Jacobs, dressed like Tintin, stands near the gate with a bicycle.
    (righe in inglese tratte da: http://www.tintinologist.org/guides/lists/cameos.html)
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    Ottimo lavoro.
  • Grazie mille per tutte le info! :)
  • Sono state annunciate due nuove avventure per il 2012 e il 2013:

    - Le Serment des cinq Lords di Yves Sente e André Juillard. Ambientata nel 1954 - 55 tra Londra e Oxford, avrà come protagonista il capitano Blake, alla prese con un segreto del suo passato....

    - L'Onde Septimus di Jean Dufaux e Aubin Frechon. Sara il seguito della mitica "Il Marchio Giallo".

    Enjoy!!!
  • Colo ha scritto: - Le Serment des cinq Lords di Yves Sente e André Juillard. Ambientata nel 1954 - 55 tra Londra e Oxford, avrà come protagonista il capitano Blake, alla prese con un segreto del suo passato....
    Per quei due o tre che fossero interessati, segnalo che la storia sta essendo (cit.) pubblicata a puntate su un blog di Le Soir. Una tavola (o due, boh) ogni Sabato. La pubblicazione è al momento alla tavola 42 e finirà a Novembre, quando uscirà il volume (copertina).

    Io, il Re dello Scrocco, mi sono letto le tavole uscite fin qui e ho notato due cose. La prima è che il B&M post Jacobs è una cosa concettualmente folle, una roba anacronistica che dovrebbe essere di nicchia, se non addirittura di crepa nel muro, e invece in Francia è uno status symbol, come Tex (un'altra roba assurda e anacronistica) qui da noi. Il che la dice lunga sulla consapevolezza dei lettori non nerd.
    La seconda cosa è che nel suo essere un mero revival il progetto B&M è realizzato piuttosto bene. Di fatto questa pubblicazione a puntate equivale al ritorno delle Sunday Pages (che in questo caso sono Saturday Pages), e infatti ogni tavola è praticamente una puntata, con una sua autonomia interna. A chi piace il Gott la cosa dovrebbe ringalluzzire, al di là della trama (un normale thriller).
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    Ottimo lavoro.
  • Ristampa integrale in arrivo in edicola con la Gazzetta dello Sport! Pare arriverà il prossimo inverno, e molto probabilmente avrà lo stesso formato e prezzo delle fortunate raccolte di Michel Vaillant, Blueberry, Ric Roland...

    :fire:
    Assurancetourix
  • Sono molto contento. Però bestemmio: ma perché 'sta ondata di fumettume d'ogni forma e colore non s'è fatta quando ero giovane? -_-

    Ma poi "integrale" vuol dire che mettono anche quelli nuovi?
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    Ottimo lavoro.
  • max brody ha scritto:Ma poi "integrale" vuol dire che mettono anche quelli nuovi?

    Beh, immagino di sì...anche per le altre serie hanno messe anche quelle non degli autori originari (vedi Blueberry)...
    Assurancetourix
  • Ci siamo con l'integrale. 30 dicembre :clap:

    http://www.fumettologica.it/2015/12/dat ... llo-sport/
    Assurancetourix
  • PIANO DELL'OPERA

    Il bastone di Plutarco a 1€? :oh:
    E gli altri a 3,99€? Urka. NON POTEVANO FARLA PRIMA?! :ARGH:
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    Ottimo lavoro.
  • max brody ha scritto:PIANO DELL'OPERA

    Il bastone di Plutarco a 1€? :oh:
    E gli altri a 3,99€? Urka. NON POTEVANO FARLA PRIMA?! :ARGH:
    Sí, potevano.
    Però prima non avrei avuto i soldi. :asd:
  • Finalmente scopro questo grande fumetto, che desideravo da anni. :adore:
    Linea Chiara e testa voluminoso si fondono mirabilmente.

    Il segreto dell'Espadon

    Chiara l'influenza dei fumetti sindacati anni '30...esagerazioni, salvataggi miracolosi e il disegno ancora immaturo...ma già si vedono lampi di grandezza, con la storia di una terza guerra mondiale veramente terribile (la magistrale tavola del racconto alla radio della distruzione delle città del mondo).


    Il Mistero della Grande Piramide

    Nel frattempo deve essere passato Hergè, tanto cambia lo stile sia del disegno sia della narrazione...in qualche espressione di Mortimer sembra di vedere Haddock. Rispetto a Tintin tutto è molto più romanzesco e anche realistico, con un vero meccanismo a orologeria che rende ogni vignetta e ogni personaggio essenziale.

    Jacobs già nel 1950 trollava i lettori, le "due parole" di introduzione sono due pagine di testo fitto fitto :asd:
    Assurancetourix
  • Delle tre lettere del professor Sato ho sempre letto peste e corna, ma sinceramente mi sembra decisamente superiore alla Trappola Diabolica e al Caso del Collier (per distacco la peggiore di Jacobs...pare un'avventura di Ric Roland)...i disegni della seconda parte non sono il massimo e la trama forse svacca un po', ma la capacità di impressionare è quella delle prime avventure.

    (A proposito, a sorpresa mi è piaciuto abbastanza anche il Raggio U, è vero che non è un semplice calco di Flash Gordon ma già si vede qualcosa in più, pur nelle tipiche ingenuità del filone fantascientifico).
    Assurancetourix
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    #24 Il testamento di William S. (Sente - Juillard)

    Sulle tracce del testamento del grande drammaturgo, i nostri vivono una mirabolante avventura nel belpaese, sempre braccati dal terribile Olrik, in un susseguirsi di colpi di scena e pathos senza fine, come da tradizione della serie? NO.

    Tra i volumi del post-Jacobs c'è sempre stata una notevole differenza qualitativa e purtroppo questo albo va a posizionarsi tra i peggiori della serie...forse proprio il peggiore, purtroppo.

    In pratica è tutta una ricostruzione raccontata della vita di Shakespeare, con azione ridotta al minimo; Blake è praticamente assente, Mortimer è poco più di una spalla, Olrik tristemente rinchiuso in carcere. E allora tutto si trasforma in una spiegone di 62 tavole difficilmente digeribile.

    Peccato, qualche buona idea e l'ambientazione italiana sprecata malamente. Insufficienti anche i disegni.
    Assurancetourix
  • 25. La Valle degli Immortali - Minaccia su Hong Kong (parte 1). Yves Sente, Peter van Dongen, Teun Berserik

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    Nuovo dittico per il glorioso duo creato da E. P. Jacobs, con la sceneggiatura del veterano Y. Sente e i disegni affidati a autori esordienti per la serie. Sappiamo che gli episodi realizzati dopo la morte del creatore seguono due caratteristiche: mimesi pressoché completa per quanto riguarda stile di sceneggiatura e disegno, ambientazione non cronologica delle avventure. E proprio questa seconda particolarità permette di andare a ricercare una certa continuità generale solitamente assente nelle bedé.
    In questo caso, gli autori coraggiosamente scelgono di far partire la storia proprio alla fine della prima avventura del duo inglese, quel Segreto dell'Espadon che vedeva il mondo devastato dall'attacco dell'Impero Giallo. Il setting è dunque quello asiatico, con Blake e Mortimer impegnati a difendere la colonia britannica di Hong Kong da varie minacce (i comunisti di Mao Zedong che stanno conquistando la cina, i nazionalisti, i vari signori della guerra locali...).
    Storia e fiction sono abilmente mescolati in quella che è una delle migliori avventure del post-Jacobs. Minacce credibili, riferimenti storici affascinanti, un Olrik in grande forma. Disegni in linea chiara jacobsiana buoni ma senza particolari guizzi.
    Assurancetourix
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