Il legame tra il celebre scrittore Stefano Benni e i fumetti pare continuare, dopo l'exploit di un annetto fa con
La Storia del Capitano Quijote Patchwork.
Infatti, nonostante lo scrittore bolognese abbia pubblicato il suo ultimo romanzo con la Sellerio, torna in Feltrinelli con un libriccino a fumetti pubblicato nell'ottobre di quest'anno illustrato da Luca Ralli, fumettista che ha lavorato con il teatro e con riviste quali
Linus.
Il problema di questo
Fen il Fenomeno è sostanzialmente lo stesso de
La Storia del Capitano Quijote Patchwork: come in quel caso la storia era tratta da un racconto contenuto in un romanzo di Benni (
Terra!), stavolta il fumetto è la trasposizione in vignette di un racconto contenuto in
Pane e Tempesta, uscito un paio d'anni fa.
E come l'anno scorso per il lavoro di Spartaco Ripa, le stesse valutazioni valgono ora: i testi e la storia sono belli perchè ovviamente il materiale di partenza è molto buono. Anche se comunque è da notare che, anche se sono episodi indipendenti dal contesto dal quale vengono presi, secondo me un po' perdono di armonia fuori dalla loro cornice (fantascientifica/delirante nel primo caso, rustica e nostalgica in questa occasione). E il fumetto è bello anche perchè i disegni fanno molto bene la loro parte: lo stile di disegno di questo Ralli è molto interessante, lontano dalla parvenza pittorica ed elegante scelta da Ripa per l'estratto da
Terra!, qui abbiamo dei disegni su modello cartoon stilizzato, che ricordano alcune produzioni animate televisive italiane e che visivamente è sicuramente vincente. Non a caso Ralli si è occupato anche dei disegni e dell'animazione del booktrailer di
Pane e Tempesta.
Il cane Fen è raffigurato esattamente come me lo immaginavo leggendo il libro di Benni, e in generale tutto questo stile e l'atmosfera che sprigiona mi convincono.
Ma il dubbio che mi resta, anche stavolta, è il senso di questi progetti: che senso ha una trasposizione ultra-fedele del testo? Sì, ok, bello vedere disegnatori all'opera sulle parole di uno degli scrittori italiani migliori, ma allora non sarebbe anche giunto il momento che Benni si metta a scrivere qualcosa appositamente pensato per essere un fumetto? Una sceneggiatura per un fumetto?
A meno che queste non siano avvisaglie di un progetto del genere, un percorso in cui Benni inizia a prendere confidenza col medium e in cui "testa" i vari tipi di disegno, per ora anche Fen in Fenomeno mi pare un esercizio di stile, pur piacevole che possa essere, e 12 euro per 63 pagine nemmeno inedite (salvo i disegni, ovviamente) mi paiono davvero troppi.