[Sclavi & Morisi] Archivio Zero

Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
  • Però!
    Commenti su "Archivio Zero" se ne trovano, in giro, ma questo è l'unico che ricorda la prima versione del primo capitolo, molto superiore a quella definitiva grazie a un approccio originale alla questione: la storia definitiva si evolve secondo linee "classiche", diventando una caccia al tesoro in più puntate, sulla falsariga di molti telefilm e storie seriali (peraltro ancora da venire), mentre la prima versione prendeva la difficile strada dei paradossi temporali, aumentando il senso di mistero e di straniamento - persino di malinconia, con lunghe pause quasi immotivate - che circondava tutta la storia. Superiore anche il disegno, in bianco e nero, e originale la scelta dei personaggi: il cantante è quello con un aspetto "tradizionale", l'agente segreto è il capellone, mentre nella versione definitiva Sclavi cede ai cliché, rendendo capellone il cantante e tradizionale l'agente segreto (oltre a dare un aspetto più sexy alla donna della serie).
    Capisco che il tema della storia originale mettesse tutto in stallo - come proseguire? Gli stessi protagonisti se lo chiedevano - ma Sclavi avrebbe dovuto avere più coraggio. Evidentemente la nuova direzione di quell'oscenità che prese il nome di CorrierBoy deve aver fatto pressione sull'allora giovane e sconosciuto autore perché riscrivesse la storia in modo più tradizionale e consono ai cliché dell'epoca. Alla fine ne è venuto fuori un prodotto decente, ma certo non eccezionale come questo primo, dimenticato, capitolo in bianco e nero faceva sperare.
    Grazie di averlo ricordato!

    Andrea Carta

    edit: Benjamin Ditko non è lo stesso Sclavi, ma Bob Dylan, del quale condivide le iniziali.
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