[Giacomo Bevilacqua] A Panda Piace...

Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
  • A Panda Piace... #1 (GP Publishing)

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    Ieri, dopo tanti giorni di sguardi speranzosi lanciati nelle edicole milanesi sul percorso fatto quotidianamente per andare a lavorare, ho finalmente trovato (per colmo, non a Milano ma nella mia cittadina) il primo numero del Panda da edicola.
    Si presenta come un grazioso brossuratino delle stesse identiche dimensioni di Rat-Man, con la bellissima copertina che ho postato e con un breve editoriale di introduzione in cui si delinea un po' la figura di Panda (non certo bene come ho fatto io nel post qui sopra :P ma ovviamente sull'albo lo spazio è quello che è) e in cui si punta molto sul prezzo popolare di questa edizione da edicola. Mossa furba, ma essendo in effetti vero, specie in rapporto alle edizioni da libreria, apprezzo.
    Si inizia subito, poi, con una selezione di strisce: il curatore (lo stesso Bevilacqua? sarebbe interessante capirlo...) ha fatto un ottimo lavoro, dal momento che non c'è una tavola che fosse una priva di ironia, simpatia, divertimento, dolcezza... insomma, ogni pagina centra l'obiettivo di rendere Panda un personaggio facile da amare anche a chi ancora non lo conosce. Inutile soffermarsi su singole vignette, ovviamente, ma meritano una menzione quella matanarrativa di Panda che sbircia nelle vignette sopra e sotto quella in cui si trova e quella in cui risolve la crisi economica nel modo migliore! :asd:

    A seguire, ci sono 3 raccontini in prosa scritti da Bevilacqua per Wired.it, in cui Panda non c'entra (compare solo nei disegni a corredo del testo, per ricordare che quello è il suo territorio ;) ). Si tratta di 3 storie deliziose, ermetiche ed introspettive, in cui l'autore pare aver inserito molta della sua sensibilità che già si intravede in alcune strisce di Panda ma che qui emerge in maniera più continuativa e marcata. Ne escono 3 ritratti di fantasiosa levità a base di sogni e di momenti di vita quotidiana filtrati da una visione meno banale e più eterea.
    Mi ha fatto piacere trovarli all'interno dell'albo e mi ha fatto bene leggerli.
    Il finale è invece lasciato a uno scritto ben più ironico, in cui Bevilacqua rappresenta gli elettrodomestici come strani mostri delle caratteristiche inquietanti: sembrava di rileggere il Benni di Stranalandia con gli strumenti di uso quotidiano invece degli animali! Tre facciate di simpatia che confermano ancora come l'animo dell'autore sia propenso a decodificare il mondo secondo la fantasia più sfrenata e le istanze derivate dalle proprie passioni.

    Appuntamento il 30 agosto per il secondo numero ;)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • A Panda Piace... # 2 (GP Publishing)

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    Poco da dire su questo secondo numero della miniserie da edicola dedicata a Panda di Bevilacqua. Poco da dire di diverso rispetto a quanto scritto per il primo albetto, perlomeno. Infatti le caratteristiche del # 1 permangono anche stavolta, con una deliziosa selezione di strisce veramente spassose e simpatiche, verso la fine sono ne state inserite anche alcune di "A Dr. Scimmia Piace..." :P
    Mi piace che si cerchi di mantenere quasi un livello tematico nella scelta dei fumetti di Panda: a parte lo scorso numero, introduttivo e generale, qui come annuncia la bella copertina c'è una gran presenza degli amici di Panda (Dr. Scimmia, appunto, ma anche Rex, Fante,Croccodrillo...). Vedendo la prossima cover, mi aspetto quindi grandi cose :P
    Piccola differenza di struttura è data dal fatto che invece di pubblicare tutte le strisce all'inizio e tutti i pezzi in prosa alla fine, le due realtà vengono alternate. A parte questo, oltre alle avventure di Panda troviamo la seconda parte dell'Aeroplanino di Carta (che devo ancora capire dove andrà a parare), due facciate davvero stupende sul significato dalla felicità per l'autore, una nuova carrellata di elettrodomestici descritti come se fossero degli animali e un breve raccontino poetico sulla sveglia e il suo ruolo nella vita delle persone.
    L'atmosfera che si respira tra le strisce di Panda e questi racconti/articoli oscilla continuamente tra ironia e poesia, risate e levità in maniera deliziosa e destabilizzante, e ritengo che renda questa pubblicazione della GP qualcosa di particolare e inusuale per il mercato da edicola.
    Il che è un ben, of course ;)

    Piccolo appunto: nelle solite 4-5 edicole che trovo sul mio cammino milanese per andare al lavoro, di Panda nemmeno l'ombra, continuo a trovarlo solo nell'edicola del mio paesino. La cosa mi sconcerta e non riesco davvero a spiegarmelo, a memoria è la prima volta che mi capita da quando frequento Milano. Boh.
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  • Anche a Roma nulla, eh.
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  • A Panda Piace... # 3 (GP Publishing)

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    Il mensile di A Panda Piace... continua a rivelarsi una lettura decisamente piacevole, leggera ma divertente e frizzante, e in definitiva mantiene quello che promette di essere, il che è più di quello che si può dire di altre cose che si trovano in edicola.
    La raccolta pseudo-tematica continua, e questa volta tocca un argomento che io personalmente adoro, quello delle citazioni. I riferimenti pop-nerd la fanno infatti da padrone nelle strisce raccolte in questo terzo albo, e tra supereroi Marvel e DC, Griffin, Simpson, Signore degli Anelli, videogiochi, romanzi, cinema e televisione c'è ben poco del panorama narrativo sollazzevole che viene risparmiato dalla "furia" di Panda, con risultati molto spesso lollosi e a volte anche dolci.
    Il contorno alle strisce del personaggio continua ad essere del buonissimo quanto curioso materiale in prosa: si conclude la storia di Aeroplanino di Carta con un messaggio molto importante, forse un po' retorico/scontato ma comunque scritto bene e imprevedibile fino a poche righe dalla fine. Il nuovo appuntamento con I Mostri Domestici continua ad essere molto ironico e riuscito, anche se la palma del divertimento questo mese spetta al pezzo sui social network, satira ben gestita e vista in prima persona su come questa risorsa del web ci sta cambiando la vita (nel bene e nel male, a seconda dell'uso).
    Il mese prossimo il gradevole esperimento da edicola si conclude, e a 3/4 del percorso mi dico soddisfatto di questo bignami economico di quanto fatto finora da Giacomo Bevilacqua tra Panda e rubriche per Wired.it, in attesa di vedere cosa sfornerà in futuro (un futuro che è già qui, o meglio a Lucca, con Metamorphosis).
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  • A Panda Piace... # 4 (GP Publishing)

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    Si conclude la felice esperienza dell'edizione da edicola di A Panda Piace...: felice, a quanto pare, per la GP Publishing che sembra aver avuto un bel riscontro da parte del pubblico, e felice per il sottoscritto che in edizione da pezzent... ehm, economica si è potuto recuperare in formato cartaceo una buona selezione delle strisce del Panda di Giacomo Bevilacqua.
    Anche quest'ultimo numero è assai gradevole: le strisce sono sempre divertentissime e dolci, che forse incastrandosi perfettamente con il mio carattere mi sanno sempre far ridere e sorridere a seconda del tenore impostato dall'autore. Belle quelle in cui viene inserita una controparte femminile a Panda :)
    La parte in prosa è forse la migliore tra tutte quelle presentate nel complesso dei 4 albi: "essere alla moda" è un racconto irresistibile e decisamente realistico per come viene raccontato (non mi stupirei del fatto che l'autore possa davvero aver vissuto tale situazione!), mentre "i ferri del mestiere" è una emozionante cronologia della vita di Bevilacqua. E non "emozionante" perché quel che è accaduto a Giacomo sia chissà cosa di entusiasmante, ma per il candore e la partecipazione con cui lo scrive.
    Esperimento premiato, quindi, quello della triade Panda-Bevilacqua-GP Publishing, che non mi spiacerebbe potesse avere un seguito, in futuro.

    Per chi fosse interessato a saperne di più su Giacomo Bevilacqua, segnalo l'intervista che gli ho fatto alla scorsa Lucca Comics per Lo Spazio Bianco ;)
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  • Bramo ha scritto:Esperimento premiato, quindi, quello della triade Panda-Bevilacqua-GP Publishing, che non mi spiacerebbe potesse avere un seguito, in futuro.
    Un seguito alla fine l'ha avuto, anche se imprevisto e maggiormente positivo di quanto si potesse pensare.
    Intanto c'è stato un nuovo passaggio di editore per il Panda di Bevilacqua, che viene ora pubblicato da Panini Comics.
    Inoltre da questo mese partirà una nuova serie mensile dedicata al personaggio, ma non sarà una ristampa di materiale già visto online, bensì materiale nuovo peraltro presentato in una veste diversa da quelle " a strisce", più classica per questo fumetto: saranno vere e proprie storielle, e la testata si chiamerà A Panda Piace... l'Avventura!

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    Un assaggio di questa impostazione narrativa l'abbiamo avuto nel volume Il Primo Grande Libro di A Panda Piace..., che la Panini ha presentato alla scorsa Lucca Comics con tanto di presenza dell'autore allo stand: un libro diviso in tre parti, l'ultima delle quali si occupa proprio di anticipare la modalità narrativa che la farà da padrona nell'esperienza del nuovo mensile. Le storie di questa terza parte sono varie ed eterogenee, di lunghezza variabile a seconda di quello di cui si vuole raccontare, e con trame che cercano di toccare i vari sentimenti e riflessioni di Panda osservando la sua quotidianità. Resta invariato il carico di dolcezza e sensibilità a cui siamo stati abituati dal personaggio, ma il formato a tavola/a storia permette di spaziare maggiormente a livello narrativo, rendendo un servizio migliore al personaggio stesso.
    Le ultime pagine sembrano quasi un prologo delle nuove avventure che vivrà Panda in edicola, visto che viene introdotto Godfrey, nuovo personaggio che irrompe nella vita del protagonista e che non si prospetta come la persona più facile del mondo da sopportare :P Inoltre Panda inizia a scrivere un diario, e a dialogare con esso, suggerendo quasi che questo possa essere un leit-motiv della serie regolare.
    Il libro si compone di altre due parti, precedenti a questa: la prima è dedicata alle storielle pubblicate su Wired.it, dove Panda è l'avatar di Bevilacqua, la seconda ristampa alcune delle strisce classiche dal blog Pandalikes. È stata fatta una selezione molto buona del materiale da riproporre, e ovviamente avere una panoramica così completa della vita editoriale di Panda in un unico volume è una faccenda molto positiva.
    Mettici introduzioni buffe di Panda in prima persona e la prefazione di Silvia Ziche ed ecco che il libro spicca come un qualcosa da tenere a portata di mano nella propria libreria.
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  • A Panda Piace... l'Avventura #1

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    E appunto, il primo numero del nuovo bimestrale Panini è uscito un paio di settimane fa. E rappresenta forse il passaggio di grado più "impegnativo" tra i vari step affrontati da Panda da quando è stato creato a Giacomo Bevilacqua. Perché se il passaggio dal web alla carta, per poi tornare al web su Wired.it e rivivere in un sacco di gadget, alla fine ha mantenuto come comun denominatore la sintesi narrativa, che si svolgeva sempre in strisce o in vari micro-momenti, stavolta ci si trova con una storia vera e propria di una sessantina di tavole, un'avventura dove il mondo in cui si muovono Panda, Dr. Scimmia, Crocco Dillo e gli altri deve venir maggiormente delineato e spiegato, e dove le dinamiche devono divenire più complesse.
    L'esperimento è grossomodo riuscito. Questa prima storia mostra le varie anime di Panda e della narrativa dell'autore, che comprendono dolcezza ma anche cinismo, umorismo alto, umorismo basso, metanarrativa, gusto per l'assurdo, citazionismo. La storia è piacevole e simpatica, anche se cercando di descrivere in medias res il mondo di Panda non riesce a cogliere veramente nel segno per quanto riguarda l'ambientazione.
    La storia ha più di qualche debito con la tradizione supereroistica americana, ma è probabilmente una cosa voluta. L'aspetto del villain, che può lasciare straniati sulle prime, si rivela interessante e ricco di gag.
    E, come prima avventura, viene dato a Panda uno strumento che potrà utilizzare nei prossimi numeri e si mette in risalto il carattere metanarrativo come impronta della serie (tramite il dialogo tra Panda e il suo Diaro/didascalie).
    Forse, al contrario che nelle strisce autoconclusive, il continuo passaggio da un registro narrativo fanciullesco ad uno più maturo può destabilizzare il lettore, ma riuscire a mantenere questa varietà senza perdere la bussola, conducendo la storia in porto e non snaturando la multiforme essenza di Panda è sicuramente un risultato positivo e da premiare.
    Non siamo di fronte ad una rivelazione del fumetto popolare italiano, né all'apice dell'autore o del personaggio... ma di fronte ad un prodotto di intrattenimento onesto, che porta in edicola un personaggio che merita di starci, e con un progetto di più largo respiro che semplici ristampe, come fatto a suo tempo dalla GP... quello sì.
    Quindi, per il momento, dò la mia fiducia e proseguo :)
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  • Io l'ho sfogliato in edicola.
    A mio parere è vergognoso che delle tavole graficamente così abbozzate siano in edicola.
    Per un editore grosso come Panini, poi.
    Bah.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • DeborohWalker ha scritto:Io l'ho sfogliato in edicola.
    A mio parere è vergognoso che delle tavole graficamente così abbozzate siano in edicola.
    Per un editore grosso come Panini, poi.
    Bah.
    Lol, trolli o sei serio?
    E' lo stile di disegno di Bevilacqua, quello che da sempre vediamo nelle strisce online, nella loro versione cartacea etc. E' "abbozzato" perché quello è il tratto che il Keison adotta con Panda da quando è nato (dimostrando di saperlo anche variare con altre cose, come ha dimostrato Metamorphosis).
    A meno che tu non intenda che in quest'albo l'autore abbia avuto una caduta di stile... ma onestamente non mi pare ci sia una resa inferiore alla sua media.
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  • No, no, sono serio.
    In generale l'abbozzato di Bevilacqua non mi fa impazzire.
    Ma in vignette per lo più bianche, fumetti da scroll su Wired, ci sta.
    Sfogliare un albo in cui buona parte delle tavole non è stata toccata dalla matita, mi sembra abbastanza ridicolo.
    Il punto è che qui vuole raccontare una storia: se metti in una vignetta Panda in una stanza con solo un televisore e un tavolino, ci sta.
    Ma se vuoi raccontare una storia, e Panda si muove attorno a una casa con un giardino, non può essere un mucchio di linee tirate via. Perché altrimenti è come se fosse un albo disegnato da Pierz o Davide La Rosa, autori il cui "abbozzato" fa parte dell'umorismo demenziale o nonsenso che li contraddistingue. Ecco, tipo l'Omino Bufo.
    Bevilacqua non appartiene a quel mondo, vuole creare un fumetto "tenero", "naif", e allora allo stilizzato deve accompagnarsi anche una certa dose di eleganza, tipo le illustrazioni del libro del Piccolo Principe o tipo i Bone di Jeff Smith.
    Altrimenti non sei tenero e naif, sei Peppa Pig.

    E comunque sì, in generale mi sembra anche che Panda e gli altri personaggi siano scarabocchiati in modo più affrettato delle altre produzioni lette finora (e quando l'ho sfogliato ero fresco di lettura del Primo Grande Libro Di), forse perché la serie bimestrale gli richiede dei ritmi più massicci di quanto fatto finora.
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  • DeborohWalker ha scritto:E comunque sì, in generale mi sembra anche che Panda e gli altri personaggi siano scarabocchiati in modo più affrettato delle altre produzioni lette finora (e quando l'ho sfogliato ero fresco di lettura del Primo Grande Libro Di), forse perché la serie bimestrale gli richiede dei ritmi più massicci di quanto fatto finora.
    Yep, stessa identica impressione.
    Anche la storia non mi ha colpito affatto. Certo, un po' di gag divertenti ci sono, un paio di trovate carine anche, ma se tutto quello che la serie vuole proporre è un po' di svago annacquato da una trama orizzontale che meh, allora scendo subito al primo numero. Con dispiacere, ché iniziative editoriali del genere sarebbero da sostenere a prescindere... anche quando non hanno ancora capito cosa vogliono essere e cosa possono offrire.
  • Avendo avuto modo di leggere i commenti qui sopra, relativi al primo numero di A Panda Piace... l'Avventura, Giacomo Bevilacqua ha deciso di rispondere in prima persona ai dubbi e alle perplessità emerse, fornendo in questo modo anche qualche piccolo "dietro le quinte" del suo lavoro sul bimestrale Panini.
    Mi ha chiesto di pubblicare la sua risposta, e con piacere ve la riporto qui sotto:
    Giacomo Keison Bevilacqua ha scritto: Vi ringrazio molto dei vostri commenti, e in parte sono d'accordissimo con voi, il discorso è che ho avuto molto poco tempo per sviluppare il numero, ho dovuto fare 60 e più pagine di sceneggiatura e disegni in un tempo molto ristretto, inoltre questo primo numero mi serviva per iniziare a gettare le basi di ciò che sarebbero stati il mondo e le
    avventure di Panda a seguire, cose che inizieranno a svilupparsi sul serio dal secondo-terzo numero in poi.
    Terzo numero su cui sto lavorando in questi giorni e con largo anticipo (uscirà ad Aprile), in modo da avere (e so che è difficile da credere quando si parla di me XD) anche un segno diverso, più morbido e più completo.
    La Panini lascia molta libertà all'autore, e questo mi ha spaesato un po' all'inizio, non sono un autore maturo, tutt'altro, e avere a che fare, oltre che con delle consegne impellenti, anche con un'autocritica rigida, mi fa perdere spesso dei pezzi per strada e non riesco a stare dietro a tutto; chiedo solo un po' di pazienza e di fiducia, spero che con quel poco di tempo in più che sto avendo in queste settimane per lavorare come si deve, possa iniziare già dal secondo e terzo numero a portare me, il mio personaggio e il suo mondo, verso la strada della maturazione.
    Grazie mille comunque dei commenti, che lo abbiate acquistato o meno.
    A presto, spero.

    Giacomo
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  • A Panda Piace… l’Avventura #2 – Ansia e Io

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    Prosegue l’avventura che, come da titolo di testata, piace a Panda :P
    Panda è diventato adulto, e munito del pennino ereditato dal nonno nel primo numero deve affrontare un periglioso viaggio. Ma, come tutte le situazioni importanti che la vita gli pone davanti (il primo giorno di scuola, andare a vivere da solo etc.), ecco che arriva a fargli visita Ansia. Come abbiamo già avuto modo di imparare, nelle storie di Panda gli stati d’animo sono personificati, ed è per questo che Ansia è un personaggio vero e proprio, benché silenzioso e dall’aspetto ben poco normale o rassicurante. I fedeli lettori di Giacomo Bevilacqua, ad ogni modo, hanno già avuto modo di conoscere Ansia in alcune opere precedenti, per esempio nella sua rubrica su Wired.it, ed è presente anche nella selezione del librone pubblicato lo scorso novembre da Panini. Il rapporto tra Panda (sempre più alter ego dell’autore) e Ansia però risulta qui maturato, visto che il protagonista arriva ad accettare la presenza di questo stato d’animo, riconoscendole un ruolo anche utile per affrontare la vita.
    La presentazione e accettazione di Ansia si prendono tutta la storia, rimandando così la partenza effettiva del viaggio al prossimo numero: poco male, visto che tirare il fiato prima di una grande avventura è sempre cosa buona, e considerando poi le varie gustosissime gag che emergono dal padre nerd di Panda (che pure ha un sottofondo amaro, dietro la risata) e Goffrey, il quale invece è una bomba di puro divertimento demenziale, la storia si può dire senz’altro riuscita nell’intrattenere il lettore.
    La commistione tra risate, ingenuità, cambiamenti di registro, metanarrativa, riflessioni e stati d’animo continua a fare centro, portando al lettore un prodotto piuttosto originale.
    Carina l’idea delle tavole scartate, che alla fine sono come storielle autoconclusive e decisamente valide; meno riuscito l’angolo della post di Goffrey, che spero possa migliorare dal prossimo numero e che potrebbe quasi avere il potenziale della storica PKMail, se riuscisse ad ingranare.
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  • Di "A Panda Piace..." ho letto solo "A Panda Piace... L'avventura".
    I disegni sono pessimi, dunque pensavo che il fumetto si rifacesse con la trama.
    E invece nemmeno la trama è chissàcosa. Dunque mi spiego il perché del successo di questo fumetto, visto che ci sono altri disegnatori e/o sceneggiatori molto più bravi che aspettano solo di essere pubblicati. :stronk:
  • A Panda Piace... l'Avventura #3 - O... per Ozio

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    Bene, le cose iniziano a farsi serie, finalmente.
    Dopo due numeri di preamboli e introduzioni, la serie bimestrale del "Keison" inizia finalmente a giustificare il suo sottotitolo: comincia l'avventura di Panda, finalmente! L'autore lo aveva detto, commentando sulla sua pagina Facebook, e la cosa trova riscontro nell'albo, dove Panda arriva in un (all'apparenza) ameno paesello di proprietà del signor Ozio. Prosegue quindi il leit motiv tutto keisoniano di personificare gli stati d'animo e le indoli umane, dando sempre più spessore e anche credibilità narrativa, se vogliamo, all'universo dichiaratamente di carta in cui si muove il protagonista. Ansia infatti, che continua a seguire il protagonista, non perde lo status riferito allo stato d'animo cui si riferisce, e infatti non può entrare nel paese dell'Ozio perché, come ovvio, chi si riposa e rilassa non è mai colto da ansie di nessun tipo.
    La storia vede al centro un complotto ai danni di Ozio, in cui è coinvolta una delle sue figlie, Pigrizia: questa, proprio a causa della sua essenza, provocherà un bel guaio al padre firmando un contratto con tizi poco raccomandabili e spetterà proprio a Panda e a Godfrey, con l'aiuto di Creatività (sorella di Pigrizia) risolvere la situazione.
    Creandosi, in questo modo, un potente nemico: la losca multinazionale Sicri.

    Vien da pensare, dunque, che il pennino che Panda deve seguire in questo sui viaggio di crescita lo porterà di volta in volta in posti in cui c'è bisogno del suo intervento, e che ogni azione di questo tipo contribuirà a farlo maturare. Plot di certo non originalissimo, visto che la narrativa seriale per ragazzi (a fumetti, a romanzi e animata) sfrutta tale base narrativa da anni. Ma la messa in scena che Bevilacqua imbastisce è tutt'altro che banale: l'autore romano unisce l'atmosfera surreale tipica delle strisce classiche di Panda con un gusto del nonsense davvero apprezzabile, e tutto ciò contribuisce ad ottenere un fumetto piuttosto particolare e fuori dagli schemi, tra umori personificati, follie di quel pazzo cinico di Godfrey e situazioni inverosimili in cui si trova invischiato Panda.
    Di contro, pare che non mancherà anche l'azione e un po' di avventura, appunto.

    Dal punto di vista grafico, Bevilacqua continua a non dispiacermi affatto: con questo albo sembra di avere in mano per metà A Panda Piace... e per metà Metamorphosis, visto che le due bellissime sorelle Pigrizia e Creatività sono di aspetto perfettamente umano, e sono due fighe belle ragazze. Apprezzo sia la stilizzazione pandesca sia la maggior cura dei dettagli che l'autore mette negli esseri umani standard.

    Oh, io continuo a dare fiducia al progetto. :)
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  • A Panda Piace... l'Avventura #4 - La Pazienza è la Virtù dei Panda

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    Mi accorgo di non aver parlato del quarto numero del bimestrale Panini dedicato al Panda di Giacomo Bevilacqua.
    Segnalo che dell'albo nello specifico ho parlato brevemente in questo pezzo, e in relazione a ciò ho anche intervistato l'autore durante la sua presentazione al Panini Store di Piacenza :)

    Rispetto a quanto detto in quei due contributi, qui aggiungo che effettivamente il più recente albo della serie è un tassello importante: già dal terzo numero si intuiva che la parentesi introduttiva iniziale era conclusa e si poteva iniziare a mostrare l'avventura vera e propria, promessa fin dal titolo della testata. Ma qui le cose si fanno più serie: c'è un colpo di scena mica da ridere verso la fine di questa storia, si approfondisce un pochino la misteriosa Sicri, si apprende qualcosa di più sull'itinerario di viaggio che Panda sta percorrendo all'inseguimento dell'aeroplanino di carta... insomma, la storia inizia a farsi maggiormente compatta e gli intenti di trama e di tematiche risultano più chiari. Il tutto senza rinunciare al genuino umorismo di cui il "Keison" è ricco, e che riversa in alcune battute, gag fisiche e nel sempre più iconico Godfrey :rotfl:
    Sul fronte grafico Bevilacqua affina la sua vena immaginifica, e mi vien spontaneo citare anche qui la sua versione di Panico, piuttosto inquietante ma anche sinistramente affascinante. Inoltre, come l'introduzione/editoriale dell'editor Diego Malara precisa, da questo numero ci sono anche i "grigi" nelle tavole, per volontà dell'autore che tramite questa soluzione voleva dare più atmosfera alla storia, il che è funzionale alle mie osservazioni di cui sopra.
    Insomma, molto soddisfatto dagli sviluppi della trama, e seguirò con piacere il resto della miniserie, di cui ormai siamo a metà percorso :)

    In coda all'albo, molto bella e poetica la storia sulla pazienza, molto autobiografica ma allo stesso tempo molto adatta a far sì che molti ci si possano riconoscere, specie dai 30 anni in su :)
    Il Godfrey Show finalmente spinge un po' di più su "cattiveria & sarcasmo" che mi aspetto dal titolare della rubrica :P
    Infine l'ultima pagina è riservata ad una folle mezza tavola di Sio, fumettista celebre soprattutto per i suoi video disegnati che carica sul canale YouTube Scottecs. Lo stile ormai tipico di Sio è ben presente anche in queste poche vignette, prima comparsa ufficiale dell'autore in edicola, ed è notizia di oggi dal Facebook di Bevilacqua che l'appuntamento con Sio tornerà anche nei prossimi numeri del bimestrale :beer:

    A questo proposito, chiudo la rece con la surreale selfie-intervista reciproca tra Bevilacqua e Sio:

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  • A Panda Piace... l'Avventura #5 - Il Carnevale di Paura

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    Stavolta non aspetto di veder pubblicata la breve recensione che ho scritto per Lo Spazio Bianco, e mi permetto di anticipare in questo veloce commento le prime impressioni dopo la lettura del nuovo numero del bimestrale Panini/Keison :)
    Mi è piaciuto: le leggere incertezze che si potevano riscontrare nei primi numeri stanno progressivamente scomparendo, in luogo di una macro-storia che si sta delineando in modo sempre più complessivo. Una lunga avventura (la più grande avventura di Panda finora, potremmo senz'altro dire) che serve al personaggio per maturare, per fare un salto in avanti nella sua crescita rispetto alle sole strisce di un tempo, che pure continuano sul blog ufficiale.
    E come tutti i percorsi di formazione, anche questo passa attraverso uno stop dell'azione, un episodio di transizione che serve per fermarsi e fare il punto: non è un caso che nelle prime tavole vediamo proprio il terzetto di protagonisti formato da Panda, Godfrey e Ansia che si riposano durante il loro cammino. E che proprio durante questa pausa Panda finisca in una strana e solitaria avventura "parallela", una sorta di viaggio interiore in un paese che non a caso si chiama Sottomedia, come ad indicare che si trova ad un livello esteriore a quello delle avventure "pubbliche" dei vari eroi di fumetti e cartoni animati che Giacomo Bevilacqua si diverte a tratteggiare.
    Il viaggio interiore di Panda lo mette a confronto con la personificazione della Paura, e proprio tramite il dialogo che il personaggio ha con quest'entità l'autore ha modo di mettere nei balloon dei concetti importanti, significativi, delle bellissime riflessioni sulla dignità della solitudine, sul rivendicare la naturalezza di una condizione che non è necessariamente patologica solo perché non si conforma agli standard di divertimento riconosciuti dalla società. La presa di coscienza di questa rivendicazione porta a cancellare tutte le paure collegate a questo stato, consegnando un'immagine positiva e significativa.

    Oltre a questo, scopriamo il passato di Pando, il cugino malvagio del protagonista, e soprattutto la vera identità del "boss finale" della serie, quel Dottor Sicri che Bevilacqua disegna in modo deliziosamente inquietante, e che ricorda un po' lo Spaventapasseri di alcune storie di Batman.
    È uno spasso poi vedere finalmente in azione il Dr. Scimmia, Crocco Drillo e gli altri amici di Panda che sono sulle sue tracce dalla fine del numero scorso :P
    Ma, a proposito di spasso, occorre citare le tavole extra con Godfrey sempre più #delinquente :P e le strisce realizzate da Sio che dopo la comparsata del numero scorso ritorna, ormai promosso come ospite fisso, cosa che mi fa davvero un gran piacere :)
    Ah, e poi c'è il Godfrey Show, che è davvero diventato più #irriverente ;) La qual cosa dà maggior spessore alla rubrica, visto il soggetto che ne è titolare :)

    La serie prosegue bene, mi piace l'impostazione e dal prossimo numero (in anteprima al Romics) sembra che le cose diventino ancora più serie! Bene così :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • A Panda Piace... l'Avventura #6 - Per tutte le cose ferme nel tempo

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    In attesa che a Lucca il buon Bevilacqua porti il volume speciale con tutte le ospitate di vari colleghi fumettisti italiani (già mi lecco i baffi), in edicola è uscito da più di una settimana il quinto volume del bimestrale dell'Avventura di Panda :)
    È un buon numero: dopo la "pausa riflessiva" dello scorso albo, in cui comunque già le avvisaglie del fatto che le cose iniziassero a farsi serie c'erano, qui si entra nel vivo dell'azione, iniziando a piantare quei semini che negli ultimi due numeri della miniserie probabilmente esploderanno per portarci al gran finale ideato dall'autore.
    Per ora abbiamo un numero in cui Panda compare poco e niente, giusto nelle prime e nelle ultime tavole: mossa inusuale per il Keison, ma comprensibile nell'ottica di dare spazio al cugino Pando, ormai alleato del protagonista. Così, mentre Panda continua a seguire l'aeroplanino, Pando può stare sulle tracce della sua Invidia e del Dottor Sicri, che l'ha in custodia.
    Però sai, il Dottor Sicri è un mega-boss, quindi delega alcuni compiti ai suoi sottoposti: è per questo che Pando si ritrova a dover combattere contro un avversario del suo passato, Rabbia, che ha in ostaggio Invidia e provoca il suo avversario. Fino al livello di rottura, in una tavola intensa sia per i disegni messi nero su bianco da Bevilacqua, sia per come viene trasmesso il sentimento di cieca ferocia che Pando prova in quel momento.
    Prima di ciò, è da citare la città di Veritas dove nessuno può mentire, con tanto di vecchio saggio che rientra nella schiera di citazioni di cultura pop che l'autore non lesina mai nelle sue opere.
    In the meantime, gli amici di Panda (Godfrey, Croccodillo e gli altri) sono in preda al gas problematico e prigionieri alla Sicri Corporation: situazione interessante in prospettiva, ma finora a parte gag spassose hanno fatto ben poco, a parte l' "abile" furto operato da Godfrey :P

    Un buon numero, dicevo, ma comunque dal sapore di preparazione: mi aspetto grandi cose dal finale ;)

    Per il resto, l'albo riserva spazio al Godfrey Show che ormai non delude ma graffia e diverte e si chiude con le strisce di Sio che sono sempre un delirio da non perdere! :asd:
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  • A Panda piace... fare i fumetti degli altri (e viceversa)

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    Giacomo Bevilacqua è un tipo simpatico, alla mano, gioioso. È la classica persona che sa farsi degli amici.
    E poi capita che questi amici accettino volentieri di partecipare ad un evento speciale organizzato da lui.
    Anche se questo evento è semplicemente un albo speciale a fumetti :)

    A Panda piace... fare i fumetti degli altri (e viceversa) è il modo che ha il Keison di dire che cosa rappresentano per lui i personaggi dei fumetti. Il suo e quelli degli altri autori, delle altre scuole, degli altri Stati e delle altre epoche. Dietro all'idea simpatica, sopra le righe e un po' cazzeggiona di voler fare crossover multipli tra Panda e altri fumetti si nasconde infatti l'esternazione di una vera e propria filosofia sul concepire i personaggi dei fumetti. Essi sarebbero un tramite vivo e vitale per l'animo degli autori, che riescono a trasmettere le proprie emozioni e quanto vogliono esprimere attraverso il loro lavoro proprio grazie a queste figure, che parlano direttamente ai lettori andando a toccarli in modo potente. Insomma, non sono meri pezzi inanimati ma al contrario entità ben attive e importanti per questo ruolo di portatori di sensazioni.
    Per questo motivo possono essere duttili, trasformabili e alla bisogna... anche prestati! Come accade a più riprese e in vari modi in questo volume :)

    Al di là della "nobile morale" dietro al progetto, non manca una pesante dose di umorismo, divertimento sfrenato e situazioni assurdone, come un albo del genere non poteva non riservare considerando le improbabili fusioni che ne possono derivare.
    Le più memorabili e spancianti? Be', senz'altro la storia di Bevilacqua in cui Panda va a lezioni di fumetto umoristico da... Rat-Man! Oppure la parodia di una storia di Batman, con il Dottor Scimmia nei panni del Joker, ruolo quantomai calzante. Belle anche le interpretazioni di Panda di cose che richiamano esplicitamente i Peanuts o Calvin and Hobbes, con Ansia nella parte del tigrotto :P
    Poi ci sono le cose esageratamente divertenti, genialate estemporanee da incorniciare: il contributo di Zerocalcare, che immagina come se la sarebbe cavata se al posto dell'Armadillo avesse avuto al proprio fianco Panda e la sua dolcezza per muoversi a Rebibbia, e la storia folle firmata da Sio che rende Panda vittima di un grottesco programma televisivo condotto dal suo Dottor Culocane.
    Poi c'è l'avventura in cui Bevilacqua immagina che un certo Peter Parkour :P venga morso da un panda radioattivo, diventando il supereroi più grottesco di sempre! L'ironia è aumentata dai disegni di Stefano Caselli che sfoggia il suo stile tipico da comics americano XD
    Non mancano i Paguri che parlano di sesso (con Panda!). e infine c'è pure la storia pseudo-disneyana, disegnata dal buon Donald Soffritti, che sui testi di Bevilacqua manda Panda in un quartiere dove finiscono gli errori di battitura o di disegno delle avventure Disney :P

    Tutte queste incursioni sono racchiuse in una cornice dove Panda dialoga insieme a Godfrey, immancabile in questo volume celebrativo con tutto il suo irresistibile cinismo, ideali tavole di raccordo per presentare ognuna di queste follie.
    Significativo infine che ad aprire il volume ci sia un'introduzione firmata da Leo Ortolani e a chiuderlo una tavola di Silver in cui Enrico La Talpa incontra Panda :) Due veri e propri numi tutelari del fumetto comico italiano rendono qui omaggio a Panda e al suo creatore, un atto di stima che non deve aver lasciato indifferente Giacomo :)

    Che conosciate o meno il personaggio, vi consiglio di comprare questo speciale: è folle, è divertente, è sopra le righe, ha un sacco di ospitate significative e ironiche sia di autori che di personaggi e universi narrativi.
    Un esperimento piacevole e decisamente riuscito :)
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