In diretta continuità con
Post Coitum, sia per formato del libro sia per la data con cui inizia questa nuova raccolta delle "vigne" di Makkox per
IlPost.it, praticamente pochi giorni dopo la chiusura del primo volume (che si concludeva a Ferragosto 2011, mentre questo nuovo volume comincia dal 18 agosto dello stesso anno).
The Full Monti è perfettamente speculare a
Post Coitum in quanto a fotografia della politica del nostro Paese, e anche per questo funziona egregiamente come ipotetico testo scolastico su cui studiare, fra molti anni, questi anni neri per l'Italia. Infatti, così come il primo tomo si prefiggeva di mostrare il brusco risveglio da parte dei governanti dopo anni di baccanali, con conseguente caduta del Governo, il secondo tomo affronta l'anno dei Tecnici, quella completa novità nel tenore della politca italiana interna ed esterna, che ha portato cospicue novità nel modo di vedere il nostro Paese all'estero, nell'approccio da parte del Presidente del Consiglio e, ovviamente, nel modo di fare e intendere la satira.
Makkox sapeva bene a cosa andava incontro il suo mestiere senza Silvio Berlusconi come Premier, ma da uomo intelligente quale è ha saputo vedere oltre e ha scoperto che Mario Monti era una sfida troppo bella per essere evitata. E così come aveva creato un "suo" Silvio per le proprio vignette giornaliere, tempo pochi mesi e si è appropriato anche di Monti, creando un "suo" Mario che incarna l'ironia profondamente british del professore portandola a degli estremi incredibili e raffinati, ma che è capace anche di essere piuttosto ambiguo dietro il suo velo di sobrietà.
Non solo su Monti, comunque, poggia questo volume, visto che la scena politica italiana a dispetto del Governo dei Professori resta dominata dai vari Berlusconi, Alfano, Bersani e Renzi, così come da Napolitano e dal Papa. C'è spazio anche per la strenna sanremese, che Makkox aveva realizzato durante la settimana del Festival targato 2012 in un tragicomico reportage a fumetti che di tutto parla, meno che del Festival stesso, delle canzoni e degli artisti in gara.
Dietro le gag, il riso amaro (amarissimo e spietato, a volte), la battuta, il geniale ribaltamento di prospettiva che l'autore compie, si nasconde in realtà uno spaccato dell'ultimo anno italiano dal punto di vista politico e sociale, che va oltre alla semplice satira ma diventa specchio più o meno distorto del reale, della cronaca, della nostra attualità che sta già diventando recente passato.
Un libro prezioso, da avere in libreria e da rileggere, di tanto in tanto, per provare a scorgere l'orrore dietro la risata.