[Morris] Lucky Luke

Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
  • Inizia finalmente in Italia una pubblicazione delle storie di Lucky Luke che si spera, dato che il cowboy solitario nel nostro Paese ha attraversato diversi editori, alcune storie non si sono mai viste, e molti volumi sono irrecuperabili. Ci pensa la Gazzetta, presentando due storie a settimana in un formato che a mio parere è per-fet-to per i cartonati francesi: via la copertina cartonata, dimensione leggermente (ma proprio poco) inferiore, e tanta tanta comodità in più nella lettura senza penalizzare le tavole.
    In più, per ogni storia c'è anche la copertina originale e una paginetta di editoriale... ben fatto.

    Come in molti altre collane di allegati che decidono di presentare opere omnie di un personaggio/serie/autore, non si è seguito l'ordine originale dall'inizio, ma si parte da un po' più avanti quando la qualità aveva già raggiunto uno standard accettabile, per non far scappare i casual reader che provano il primo numero. Non dovrebbe essere troppo un problema, dato che i personaggi ricorrenti mi pare non siano ancora comparsi nelle storie "saltate" che saranno recuperate in seguito; mi stranisce il fatto che anche nello stesso albo le due storie siano state messe in ordine inverso, ma immagino sia stato fatto per mettere in copertina il titolo e l'immagine più rappresentativa del personaggio.

    14. Corsa per l'Oklahoma
    Per cominciare è stata scelta una storia che a mio parere sintetizza alla perfezione i diversi aspetti di Lucky Luke.
    C'è una prima metà con la corsa al territorio, con i diversi mascalzoni pronti a tutto pur di accaparrarsi una fetta di Oklahoma; ottima occasione per Goscinny per presentare una serie di personaggi bizzarri, come i tanti che popoleranno quasi tutte le piccole città dove transiterà Lucky Luke.
    Una volta che si è formata la città di Boomville si ha un piccolo spaccato della vita da Far West, qualche situazione comica e un trampolino verso quello che sarà il fulcro della parte finale dell'albo: un'arguta satira delle elezioni e del mondo della politica.
    ...e pensare che mentre Goscinny scriveva queste perle, doveva ancora cominciare

    13. Il Giudice
    Altro esempio di cosa accadrà spesso nella serie, ecco un numero in cui non è Lucky Luke il protagonista. La pistola più veloce del West si riserva infatti quasi solamente il ruolo di spettatore divertito delle vicende che accadono a Langtry, cittadina presieduta dal giudice Roy Bean. La figura del Giudice è veramente pittoresca, ne ero rimasto molto affascinato già dalla descrizione e dagli aneddoti presenti nell'intorduzione: già di partenza la materia prima con cui lavorare permetteva di ricavarne pagine di fumetto memorabili, e infatti Goscinny riesce a rendere giustizia alla figura storica, ricalcandoci sopra una versione a fumetti pittoresca e molto buffa. La storia in sé è un pretesto per permettere a Roy Bean di esercitare qua e là la sua personale idea di diritto; anche in questo caso, nonostante il ritratto di una figura storica esistita, non può sfuggire l'occhio satirico che ahimé si sposa bene con figure che bene o male sono presenti in molte società...
    Il giudice è così ben tratteggiato che divenne il protagonista del primo film live-action tratto da un fumetto di Lucky Luke, nel quale per assurdo Lucky Luke non è presente e si è preferito concentrarsi proprio sul giudice.

    P.S. Per la tag del topic credo che sarebbe più corretto mettere solo Morris come autore del personaggio; Goscinny è sicuramente lo sceneggiatore più famoso, ma è salito a bordo del progetto dopo quasi un decennio (prima se le sceneggiava Morris da solo le storie) e ci sono un bel po' di storie che non sono opera sua, lui ne ha scritte poco più della metà...
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    12. I cugini Dalton
    Ecco che vanno a farsi benedire le mie "speranze ottimistiche" su quanto l'ordine non completamente cronologico di questa collana non creasse troppi scompensi.
    L'apparizione dei Dalton "originali" è nelle storie zompate che recupereranno in seguito, così che ci tocca leggere che i "cugini" Dalton vogliono vendicarsi per i fatti avvenuti in un episodio che non abbiamo ancora letto. Mh.
    È un po' un peccato, anche perché così si sminuisce il tutto: sia questa storia (basata su una rivalsa che non capiamo a fondo) sia la storia coi primi Dalton (visto che ora conosciamo gli altri 4 fratelli Dalton, quelli ben più importanti in Lucky Luke, e quindi quell'avventura assumerà solo un valore nerd-archeologico).
    Nonostante questi borbottii da nerd che pensa all'imperfezione della sua collezione di allegati, la storia è piacevole e introduce gli avversari più divertenti (e i più ricorrenti) di questa serie, senza nessuna struttura particolare o satira sociale com'era avvenuto nel volume precedente, ma con dei personaggi così be caratterizzati, non ce n'è bisogno.

    15. L'evasione dei Dalton
    Dunque, nei primi 2 volumi abbiamo avuto gli episodi 12-13-14-15. E allora perché non ce li hanno presentati nell'ordine giusto?
    Capisco che così abbiamo un secondo volume tematico sui Dalton, ma più che un pregio si corre il rischio di ripetitività con due storie consecutive dei Dalton, che tra l'altro sfruttano una comicità e dinamiche simili. Inoltre, presentando le storie nell'ordine giusto, avremmo avuto una storia dei Dalton nel primo volume, e sarebbe stato un ottimo biglietto da visita per l'alto numero di lettori che prende il volume offerta a 1 euro.
    Comunque, anche questa storia è divertente e riesce a mostrare che i Dalton non sono solo dei ladruncoli tontoloni; certo, l'astuzia di Lucky Luke riesce sempre a tenerli sotto scacco, ma il piano di far apparire il pistolero più veloce della sua ombra come un malvivente è un'ottima idea e riesce a metterlo in difficoltà. Almeno per poco.
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  • Lucky Luke by Gazzetta dello Sport #2 - #3

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    La collana prosegue alla grande. Ieri è uscito il quarto volume, che non prenderò, e penso che d'ora in poi acquisterò solo occasionalmente, quando leggendo sul web vedrò la presenza di storie particolari. Indubbiamente il personaggio e la serie hanno dimostrato con le 6 storie di questi primi 3 volumi di essere formidabili, e di avere un quid importante per quanto riguarda l'umorismo e l'intrattenimento, ma seguire tutta la collana sarebbe un pochetto impegnativo, non essendo comunque un fumetto che definirei tra i miei preferiti.
    Ad ogni modo, adoro i Dalton, perciò non sono affatto arrabbiato di avere un volume che racchiuda insieme 2 lunghe avventure in cui i 4 fratelli cercano di vendicarsi del protagonista. Certo, mi secca un po' aver letto di loro senza aver visto la storia in cui i loro cugini vengono uccisi da Luke, ma tant'è, il senso delle due storie non si perde comunque e questi 4 personaggi sono spassosissimi. Certo, i meccanismi narrativi alla base delle due avventure possono essere talvolta molto simili, ma non è niente che venga a noia e mi sono sempre divertito durante la lettura di entrambe. Illuminante poi è la pagina con l'estratto del testo scritto da Goscinny, dove illustra le caratteristiche dei Dalton e la piacevolezza del trattare con questi personaggi... una sorta di "elogio alla stupidità" che ho personalmente adorato.

    Il terzo volume presenta per la seconda volta un tema che già avevo letto in una storia Disney firmata da Don Rosa! Così come nel primo volume di questa collana compariva il giudice Roy Bean, già visto nella Prigioniera del Fosso dell'Agonia Bianca, ora in Risalendo ilo Mississippi vediamo una vera e propria battaglia si battelli fluviali che si svolge sul celebre fiume americano, proprio come visto nel secondo capitolo della $aga di Paperon de' Paperoni (e, ad onor del vero, anche nella storia di Carl Barks La Regina del Cotone, a cui Don Rosa si era ispirato). Immagino sia normale, comunque, visto che tempo e luoghi delle storie di Lucky Luke coincidono con quelli di un certo periodo della vita del giovane Paperone.
    Coincidenze narrative a parte, la storia è divertentissima, e Luke un figo assurdo per come riesce a sventare in modo cool ma sempre spassoso le situazioni che gli si presentano.
    Nella seconda storia del volume, All'inseguimento dei Dalton, come suggerisce il titolo ritornano i 4 fratelli che già mi hanno conquistato! Ma nonostante siano effettivamente in forma e concorrano a rendere la storia godibile quanto le altre due in cui comparivano, il valore aggiunto stavolta sta nell'esordio di Rantanplan, "il cane più stupido del west", geniale idea del duo Goscinny-Morris per rendere ancora più surreali le storie. Rantanplan parla, anche se solo i lettori possono "sentire" ciò che dice, e i suoi dialoghi e i suoi pensieri sono decisamente stupidi, dunque irresistibili. La scelta di usare lo stesso meccanismo anche con il cavallo di Luke rende la gag doppiamente divertente.
    Niente da dire sul comparto grafico, adoro questo stile di disegno :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Per quanto mi riguarda il terzo volume ha una qualità alalenante.

    16. Risalendo il Missisisppi
    La storia più sottotono tra tutte quelle lette finora. Lucky Luke deve vigilare su una gara tra battelli a vapore lungo il Mississippi e questa pittoresca ambientazione è probabilmente ciò che riesce a salvare un episodio altrimenti un po' deboluccio. La vicenda assume la struttura di un road movie, con diversi banditi che Lucky Luke affronta in una manciata di pagine, lo stretto indispensabile dato che nessuno è caratterizzato al punto da meritarsi più spazio.
    È una vicenda frammentata, che più di ogni altra paga lo scotto della serializzazione originale del fumetto, per cui è necessario dare alle tavole un motivo di interesse anche se prese a sé stanti.

    17. All'inseguimento dei Dalton
    Qui invece voliamo a livelli alti. Tornano i Dalton, e già questo è garanzia di risate, a maggior ragione se le caratterizzazioni di Joe e Averell si fanno più definite.
    Ma l'asso vincente che darà una svolta a tutta la serie è l'introduzione di Rantanplan, imbranato segugio che riesce a catturare i criminali solo per caso, in grado di rubare la scena grazie alla sua aria perennemente svampita e i suoi commenti strampalati. La presenza del goffo cane dà l'opportunità a Morris di Jolly Jumper di fare commenti sarcastici e sprezzanti sullo scarso acume del "miglior amico dell'uomo"; stratagemma che dà veramente una marcia in più alla serie, dato che Jolly Jumper manterrà l'abilità di parlare (anche se sentito solamente dal lettore) dandogli ufficialmente il ruolo di spalla comica del protagonista, ruolo già rivestito nel fumetto francese da altri animali come ad esempio Milou per Tintin.
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  • Due gran belle storie.

    18. All'ombra dei pozzi
    Una variante della corsa all'oro, legata all'improvvisa acquisizione di valore del petrolio, con conseguente ricerca disperata di fonti di oro nero; questo viene portato all'estremo, raggiungendo i limiti del tormentone e già così l'episodio è divertente. Ma a metà il petrolio fa comparire il criminale "moderno", Barry Blunt, che conosce la legge e la sfrutta per il suo tornaconto, e Lucky Luke per riuscire a sconfiggerlo è costretto a sferrargli contro un bandito tonto e "vecchio stile".
    A coronare il tutto ci sono i commenti di Jolly Jumper, che continua a parlare anche senza Rantanplan, mostrando la sua efficacia in solitaria nell'infilare frecciatine qua e là tra le tavole.

    19. La faida di Painful Grunch
    Una guerra generazionale tra famiglie rivali, ovviamente sopra le righe visto che i tratti distintivi delle due stirpi sono i nasoni e le orecchie a sventola. Una situazione già vista ma che era quasi d'obbligo nella mitologia di Lucky Luke, con il cowboy solitario in mezzo ai due fuochi nel tentativo di calmare gli istinti bellici. Ci riesce con uno dei suoi soliti stratagemmi d'ingegno, ma l'episodio riesce a regalare qualche altra perla, come la scena di Cowboy che si lava nella tinozza (un momento en passant, ma che ho trovato delizioso) e il "finto" finale di episodio interrotto dalla faida famigliare.
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  • 20. Billy the Kid
    Un episodio molto divertente, con Luke alle prese con una piccola grande minaccia, un Billy the Kid "molto Kid" in quanto rappresentato con le fattezze di un adolescente. Si tratta dell'avversario più carismatico visto finora, forse alla pari coi Dalton, soprattutto grazie alla paura irrazionale ed esagerata che gli abitanti di Fort Weakling dimostrano avere di lui. Già questo sarebbe un meccanismo che potrebbe tenere in piedi un intero episodio, ma a rendere la storia più speciale c'è anche l'inaspettato e divertente ribaltamento di ruoli, che porta Lucky Luke a diventare un criminale e Billy Kid il paladino della legge. Fantastico.
    Simpatico il cameo finale dei Dalton e Rantanplan, un po' a suggerire che tutte le avventure siano ambientate in zone vicine, o che esiste un carcere di massima sicurezza con i peggiori criminali del west.

    21. Le colline nere
    La premessa della storia è più seriosa del solito, con una spedizioni di senatori impegnati in una spedizione per preparare la colonizzazione di terreni inesplorati. In compenso c'è lo stratagemma comico di Lucky Luke alle prese con quattro senatori per niente a loro agio nelle terre selvagge, fermi nel loro desiderio di utilizzare tutte le comodità della città anche in mezzo al West. Sulle loro tracce Bull Bullets, un bandito standard, che mette i bastoni tra le ruote alla bizzarra compagnia; avventura divertente, ma con degli "ostaggi" così bizzarri, si poteva premere anche di più il pedale dell'acceleratore per creare situazioni strambe.
    Continua anche la visione del carcere con la "somma" dei criminali catturati da Lucky Luke, e un'anticipazione da parte dei Dalton del loro prossimo ritorno...
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  • 22. I Dalton nella tormenta
    Una storiellina simpatica coi Dalton, resa simpatica soprattutto dall'ambientazione inusuale: Lucky Luke opera stavolta infatti tra le nevi del Canada, interagendo anche coi simpaticamente freddi ranger del luogo... In realtà il piano dei Dalton lascia un po' a desiderare, si salvano alcune gag basate sulla scommessa truccata che Averell sembra proprio non aver compreso. Per il resto, abbastanza ordinaria amministrazione.

    23. I Dalton colpiscono ancora
    Ecco qua secondo me le cose iniziano a scadere. Potrebbe quasi essere il salto dello squalo dei fratelli Dalton, che cominciano ad essere troppo inflazionati, abusandone perché tanto al pubblico piacciono, sono divertenti, ma li si sfrutta senza avere più vere e proprio idee vincenti. E qui, dopo l'episodio precedente, si affiancano addirittura due microstorie coi Dalton, che sono storie mediocri nelle quali i banditi avrebbero potuti essere anche altri personaggi, ma la presenza del quartetto rende almeno sufficiente la lettura.
    Speriamo che questa tendenza non prosegua troppo, ma gli autori si accorgano di cosa stanno combinando...
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  • 24. La Carovana
    Divertente, una normale storia del cowboy di turno che accompagna la diligenza con avversari degli indiani sui generis.
    Non sarebbe nulla di speciale, ma tutti i comprimari sono fantastici, un cast davvero potente che riesce a rendere questa "storiellina" qualcosa di dannatamente divertente. Thumbs up.


    25. La Città Fantasma
    Ecco, questa storia invece la trovo un po' un'occasione sprecata. Perché parte introducendo i personaggi dei due giocatori d'azzardo, buffi e ben caratterizzati, ma purtroppo li mette in secondo piano, spalle di Lucky Luke nella vicenda della miniera "infestata". L'inizio è accattivante, il finale è altrettanto interessante... ma in mezzo ci si annoia quasi, e di sicuro buona parte di questa colpa va imputata all'aver sottosfruttato i due bari, che avevano tante potenzialità.
    Il cercatore d'oro Powell è un buon personaggio, ma il vecchio à la Dinamite Bla è qualcosa di stravisto che scade quasi nella monotonia, e il fatto che rubi spazio a due personaggi che avremmo visto volentieri al centro della scena, ce lo rende un po' più antipatico di quanto in realtà non sia.
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  • 26. I Dalton si ravvedono
    Ecco, nemmeno il tempo di lamentarmi che gli autori stanno abusando dei Dalton sminuendo il loro potenziale comico, che mi ritrovo davanti al loro miglior utilizzo finora. Per una bizzarra strategia della Corte Suprema, i Dalton vengono messi in libertà e tenuti d'occhio con la promessa di essere arrestati di nuovo alla prima mossa sbagliata. I quattro fratelli si organizzano per scatenarsi appena scadrà il termine di questo periodo di controllo, ma per tutto il mese precedente hanno intenzione di comportarsi in modo retto e inappuntabile: le conseguenze sono spassose, dalle difficoltà ad abituarsi a questo nuovo stile di vita, al terrore con cui i cittadini reagiscono alle buone azioni dei Dalton. Dietro qualche risata si cela così anche una riflessione sui pregiudizi della società, sul perdono e sulla difficoltà degli ex-carcerati di reintegrarsi nella società...
    Ciliegina sulla torta Rantanplan che per la prima volta si comporta, a sproposito, da vero cane da guardia nei confronti dei Dalton.

    27. Il 20° cavalleria
    Lucky Luke viene convocato a Fort Cheyenne per vigilare su un trattato di pace tra indiani e cowboy che rischia di crollare da un momento all'altro; qui incontra un sistema gerarchico a cui non è affatto abituato, ma reagirà divertito a questa nuova struttura che lo circonda.
    Qualche situazione già vista, l'interessante ambientazione del fortino, la simpatica macchietta del gestore della lavanderia... ma a dominare la scena sono la figura del severo Colonnello Mc Straggle e il suo freddo rapporto col figlio. Nel finale quasi emozionante, pur mantenendo i suoi toni grotteschi.§
    Nonostante una scena western che rischierebbe di annoiare e diventare monotona dopo poco, Lucky Luke si conferma una lettura interessante e che non stanca nemmeno al ritmo di due avventure a settimane. Ho fatto proprio bene ad aspettare a lunga questa cronologica del cowboy solitario.
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  • 28. La Scorta
    Torna Billy the Kid e in una storia valida almeno quanto la sua prima apparizione. Lucky Luke deve accompagnare Billy the Kid ad essere giudicato da un tribunale al di là del West. C'è lo stesso tormentone sulla paura irrazionale che tutti provano per Billy, alla quale si aggiungono però le simpatiche dinamiche della convivenza on the road con Lucky Luke, e Bert Malloy a fare da spalla tontolona. E come ciliegina sulla torta, un finale divertente che rende ancor più assurda tutta la vicenda, un piccolo tocco di classe.

    29. Filo spinato sulla prateria
    Mh, episodio fiappetto. Una diatriba tra proprietari di bestiame che piantano recinti di filo spinato per limitare i loro territori. Una vicenda non eccezionale, ma il vero problema è che non c'è nessun personaggio dalla caratterizzazione memorabile, la trama è bof, le situazioni ricordano versioni scrause di altre scene già viste.
    Mi ha fatto molto ridere la "finestra sbagliata" da Lucky Luke, ma non bastano due vignette a salvare una storia.
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  • 30. Calamity Jane
    Un altro personaggio storico inserito all'interno di Lucky Luke, con una caratterizzazione estrema almeno quanto quella di Billy The Kid: Calamity Jane è un vero e proprio maschiaccio, spingendo al massimo il pedale della non-femminilità, descrivendo una cow-girl irascibile, che mastica tabacco ed evita accuratamente di lavarsi. Per renderla ancor meno femminile Morris le dà un aspetto arcigno, che però io trovo "brutto" anche dal punto di visto visivo, non è una "donna brutta" che è rappresentata graficamente in modo efficace... Boh, non so spiegarmi bene, ma non mi fa impazzire, forse perché traumatizzato dalla copertina più imbarazzante di questa collana.
    Per il resto l'episodio è carino, storiella semplice, ma che sta in piedi e diverte grazie alla co-protagonista di turno.

    31. Tortillas per i Dalton
    Lucky Luke in Messico. Una struttura molto simile alle storie di Asterix di Goscinny, con il protagonista che viaggia in un Paese e assistiamo a una sfilza di stereotipi di quella particolare cultura, assemblati in modo da formare una semplice vicenda sufficiente da non sembrare solo un ammasso di gag.
    Questo avviene anche in questo caso, per la seconda volta in Lucky Luke dopo l'incursione canadese, in una trama a base di siesta, sombreri e ay-caramba.
    I Dalton non sono al massimo della forma, ma grazie al cielo c'è Un Rantanplan che ruba la scena con la sua solita stupidità, qui evidenziata dalla presenza di una spalla comica sotto forma di chihuahua particolarmente sveglio.
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