[Silvia Ziche] Lucrezia e Alice a Quel Paese

Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
  • Un'intervista alla Ziche su Badcomics.it, con anche un bel po' di retroscena Disney.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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    Quant'è brava la Ziche?
    Tanto.
    E si sapeva.
    Ce l'ha dimostrato più volte, sia in ambito disneyano che con le sue opere più personali.
    Due di queste, Lucrezia e Alice, vivono per la prima volta un'avventura insieme, nel libro più recente dell'autrice.
    Il risultato è un'opera veramente riuscita, dove il crossover tra i due personaggi è perfettamente riuscito e soprattutto motivato. Ben lontana dalle logiche commerciali di cui un team-up del genere potrebbe essere figlio, la Ziche voleva raccontare l'attualità delle persone comuni, prendendo quindi a modello la sua Lucrezia: vuole contaminarla, però, con la consapevolezza che la società di oggi è talmente pervasiva, anche a causa delle nuove tecnologie e del web 2.0, da non poter essere ignorata nemmeno nella sfera privata... e quindi le affianca l'idealista Alice, letteralmente scongelata dopo 20 anni e catapultata, intatta com'era ai tempi di Comix, in quel futuro nel quale aveva tanta fiducia e che invece è... be', così -_-
    Il libro è una spassosa sequenza di situazioni nelle quali Alice avrà spesso modo di scontrarsi con la gente, e anche con Lucrezia che tenterà di farle capire come gira il mondo. La satira della Ziche è qui ai massimi livelli, andando a toccare con la sua tipica sensibilità temi come la politica, il ruolo dell'uomo qualunque nel progredire della società e la tecnologia, qui spesso additata come strumento negativo per il modo in cui viene impiegata e in certa misura sotto-utilizzata rispetto a quello che potrebbe permettere di fare, allo stato di avanzamento in cui è.

    Gira che ti rigira, sono le persone quelle con cui l'ironia della Ziche, e l'indice accusatore di Alice, i scagliano. Che siano broker devoti a quella misteriosa entità chiamata "i mercati", che sia Lucrezia che vuole "solo" l'uomo perfetto al suo fianco o che sia il politico arruffone e disonesto che con le sue belle parole riesce a irretire la gente blandendoli e promettendo loro mari e monti, senza chiedergli nessuno sforzo, l'umanità disegnata dalla Ziche (che qui mette in mostra un tratto che mi pare ancora migliore di quello già splendidamente dinamico cui sono abituato) non è molto in forma.
    Ma l'autrice riesce comunque a far sorridere il lettore, proprio grazie a quelle contraddizioni che, in quanto tali, si spera possano portare anche a riflettere un poco.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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