[Gipi] unastoria

Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
  • devo ancora prenderlo :cazz:
  • KassimLSB ha scritto:devo ancora prenderlo :cazz:
    Sono più deprecabile io: l'ho saltato a Lucca, l'ho comprato una settimana dopo, non l'ho ancora aperto.
    Consolati :P
    (ma è la mia prossima lettura ;) )
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Letto.
    Ma prima di commentare lo voglio rileggere. E interiorizzarlo. Perché non sono in grado di scrivere qualcosa su questo libro dopo una sola lettura e dopo averlo trattenuto per così poco tempo.
    E il fatto che un libro sul tempo sia la mia ultima lettura di un anno, e la prima di quello successivo è particolarmente giusto.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Riletto.
    126 pagine ricche, profonde, complesse, soffuse.

    Soffuse come le luci degli acquerelli che rendono esteticamente magnifico e immaginifico questo volume.
    Soffuse come gli avvenimenti raccontati, che non vengono mai veramente "raccontati" da Gipi, quanto semmai suggeriti attraverso sensazioni e frasi.

    Complesse, come il "Dammi risposte complesse, please" che apre il fumetto.
    Complesse come le vite delle persone, che simbolicamente sono qui rappresentate da Silvano Landi e Mauro Landi.

    Profonde, come le trincee della prima guerra mondiale, e come la solitudine più invincibile.
    Ricche come l'anima e i sentimenti dell'autore, che dopo anni è riuscito a tornare al fumetto e lo ha fatto con una classe magistrale, con quel gusto per l'arte che non ha paura di vivere per se stessa, senza essere accondiscendente verso il pubblico.

    E così facendo, Gipi ha realizzato quella che forse è la sua opera migliore, quella che segna l'apice attuale della sua maturità artistica e narrativa. Il manifesto di un autore che ha capito che per parlare di ricerca della felicità, solitudini, generazioni a confronto, passare del tempo e scelte di vita non è possibile costruire una storia fatta e finita che, come una gabbia, intrappoli dei temi che non possono essere rinchiusi e codificati.
    E allora ecco immagini, flash, simboli di primo acchito che nulla simboleggiano, ma che invece possono aprire "le porte della percezione". Ma senza scomodare Jim Morrison, la ripetizione ossessiva di immagini come l'albero secco e solitario e il distributore di benzina divengono pagina dopo pagina sempre più emozionanti, fino a che non ottengono un pochino più di senso. Quel che tanto che basta per dare a questi oggetti un perché, ma senza scavare troppo, per conservare la loro indescrivibile (letteralmente) carica simbolica.

    unastoria è un viaggio della mente, e lo stile espositivo di Gipi è adattissimo ad un trip mentale di questo tipo: i colori caldi dei suoi acquerelli comunicano tantissimo all'occhio e al cuore, si è completamente immersi nel paesaggio disegnato. Le tavole con il tratto tremolante a matita, invece, restituisce sensazioni diverse, più ruvide, più spigolose e reali, per quanto il disegno potrebbe suggerire l'opposto. L'autore bilancia bene le due anime grafiche del suo fumetto, alterna con piena cognizione di causa i due stili, e questo narrativamente è una scelta forte e vincente. Specie in una storia che, per stessa ammissione dell'autore, non era programmata dall'inizio alla fine ma si è sviluppata per improvvisazione, partendo da un paio di immagini e da alcune sensazioni che aveva dentro. Con questo risultato e quei presupposti, unastoria appare come un felicissimo esempio di opera naturale ed ispirata, spontanea e a flusso di coscienza, che però non assume i contorni di uno zibaldone senza capo né coda, quanto piuttosto di un ermetico quadro di vita, di vite, di tristezze, di crisi, di scelte, di persone.

    Silvano Landi, scrittore in crisi perché incapace di vivere nella vita reale, potendo rinchiudersi nel mondo delle parole.
    Mauro Landi, suo bisnonno, soldato della prima guerra mondiale, con le sue lettere alla moglie e la sua volontà di tornare a casa, che riflette quella legge naturale per cui "mors tua, vita mea".
    Due diverse generazioni, due mondi lontanissimi. Due esempi di quanto la vita può essere crudele, di quanto la natura può essere maligna, di quanto l'essere umano può essere solo.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • preso, letto, piaciuto...
    avevo scritto una cosa figo-stilosa su un forum... aspettate che la copio-incollo :arramp:

    ---- ieccome -----

    PREMESSA: non ho mai letto, prima di adesso, Gipi.. quindi prendete quello che dico con le pinze e non fucilatemi
    Mai come in questo caso la parte grafica deve essere separata da quella di scrittura.

    GRAFICA
    Sfogliando le tavole de: unastoria, ci si trova difronte a sbalzi di qualità che lasciano spaesati.
    La parte in acquarelli risulta una delle prove artistiche meglio riuscite da Gipi, che con questo lavoro pone la propria maturazione tecnica verso nuovi orizzonti e possibilità di accrescimento.
    Il colore e in particolare la tecnica dell'acquerello dona ai personaggi come agli ambienti un ulteriore tonalità, cristallizzando sentimenti, emozioni e sensazioni su carta, come se tutto quello che viene mostrato fosse filtrato da un vetro opaco in una fredda giornata di pioggia.
    Altre tavole invece rasentano la mediocrità, che se pur utilizzano una semplicità voluta del tratto ai fini della narrazione, esprimono un'eccessiva discrepanza tra gli stili scelti ed esposti dall'autore.

    Tali scelte però sono state ben oculate, difatti il volume si propone a più strati di lettura e interpretazione, dove i confini dei di tre filoni narrativi distinti, passato, presente reale e "presente interiore" [1] sono ben evidenziati dalla cromatura o dalla mancanza della stessa.

    TRAMA
    L'impianto narrativo si propone come una lettura stratificata e perfettamente assemblata nei suoi diversi aspetti.
    Troviamo infatti la vita di Silvano Landi (allegoria dello stesso autore) in bilico tra realtà e follia che vede vacillare le sue poche certezze, trovando conforto solo nelle lettere del bis-nonno Mario, lo stesso protagonista del secondo strato narrativo, ambientato in un duro passato segnato dal primo conflitto mondiale.
    Il terzo strato, invece, non esiste.... o meglio esiste solo nella testa di Silvano ed'è forse quello più interessante dal punto di vista della profondità che l'autore è riuscito a raggiungere. La ricerca di se stesso in un un mondo colorato, mentre fuori sembra tutto triste e bianco è stata perfettamente sintetizzata ed esposta.
    Tuttavia, la parte meglio riuscita risulta quella vissuta in trincea, dove la solita lotta per la propria vita riesce a districarsi dai soliti banali giochi di eroismo, sottolineando quanto la volontà degli uomini vacilli difronte al baratro dell'oblio, dove solo la speranza di un sentimento che perduri nel tempo, doni la forza per guardare ai nuovi giorni con la forza della volontà e della speranza.

    Di più non so dirvi
    Ci si chiede di cosa parli il volume... non lo so, forse di sentimenti..forse è stato solo un pretesto dell'autore per raccontare qualcosa di personale e cacciarsi da un enorme guaio interiore, forse un collage di disegni e testi per fare soldi...forse è qualcosa che ricorderò per sempre o che cancellerò dopo una settimana.

    [1]: dovuto ai viaggi nella mente del protagonista.
  • Finalmente l'ho letto!
    Che dire, è un'esperienza particolare, diversa dagli altri (pochi) fumetti, o graphic novel o quellocheé che ho letto. Gli acquerelli sono qualcosa di meraviglioso, alcune tavole composte da questi paesaggi sulle tonalità cupe e notturne sono molto emozionanti di per sé, perfetti pezzi di una narrazione fatta di sensazioni e accenni a questa storia che è insieme mezzo e oggetto del libro stesso. Il tratto di gipi è particolare, in alcuni casi quasi fastidioso nella sua semplicità, in altri carico e irruento, adattandosi ai diversi momenti.

    Bello, emozionante, non me l'aspettavo così!
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