[Zerocalcare] L'Elenco Telefonico degli Accolli

Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
  • L’Elenco Telefonico degli Accolli potrebbe essere comprato e approcciato semplicemente come una mera ristampa su carta di quanto già letto negli scorsi due anni sul blog di Zerocalcare.
    Si è portati a considerare con maggiore attenzione quanto l’autore produca appositamente come libro cartaceo, perché presumibilmente costruito in modo maggiormente articolato e con obiettivi più alti, per valutare lo stato dell’arte della produzione dell’enfant prodige del fumetto italiano.
    Il ragionamento ha anche una sua dose di correttezza, e in effetti tanto Zerocalcare quanto molti lettori hanno convenuto che Dimentica il mio nome fissava un punto di non ritorno nella maturazione “poetica” e artistica del fumettista. Ma, a sorpresa, L’Elenco Telefonico degli Accolli si pone come un secondo punto fermo nella carriera di Michele Rech, permettendo una riflessione sui cambiamenti della vita dell’autore – in cui ci si possono immedesimare anche altri – e del suo modo di creare storie.

    Questo risultato si ottiene sia grazie all’infilata, una dietro l’altra, delle storie recenti dal blog, sia tramite la cornice di tavole inedite che legano questi racconti da un filo rosso già individuabile dal lettore, ma sottolineato con garbo, ironia e riflessione dall’autore in una sorta di auto-analisi azzeccata e onesta in modo disarmante.
    A poco serve dire che le storie le conosciamo già, le abbiamo lette in diretta e ce le ricordiamo: leggerle una dietro l’altra ci permette di avere una visione d’insieme che forse nemmeno Zerocalcare aveva mentre le pubblicava online, una parabola nettamente distinguibile che mostra l’abbandono di certi temi iniziali e una maggior attenzione a fasi di cambiamento che accadevano intorno al ragazzo di Rebibbia. Non è un caso se solo la prima storia del volume vede il protagonista alle prese con le ripetizioni a Blanka o se si nota un numero crescente di racconti dedicati al rapporto con i lettori filtrato dal web: Zerocalcare ha sempre saputo bene raccontare il suo tempo presente, e negli ultimi due anni le conseguenze del suo essere “personaggio pubblico” sono aumentate rispetto a vicende tipiche di qualche anno fa. La storia che chiude il libro, dove il protagonista deve accettare il tempo che passa e il fatto che deve adeguare quello che racconta alla sua vita attuale, differente da quella precedente, non è quindi cascata dal cielo ma figlia di un processo lento di cui l’autore si è accorto ad un certo punto… ma questa evidenza l’ho potuta notare solo attraverso la raccolta, che diventa quindi una sorta di “romanzo di formazione” pur non raccontando una storia unitaria. La cornice, con la metafora del cammino fatto di uova mentre ci si porta sulle spalle numerose scatole di accolli e di esperienze passate ben rappresenta le sensazioni che si raccolgono dalla maggior parte delle storie presenti, e l’autocritica finale assume quell’aura sofferta che le evita il rischio di diventare retorica, facendosi invece apprezzare.

    L’onestà di Zerocalcare è infatti il suo marchio di fabbrica, l’unica cosa che pare non cambiare nella sua produzione, che dimostra invece (con “lettere di intenti” ma anche con fatti concreti) di sapersi adattare nei contenuti, non rinunciando alla spontaneità e alla spigliatezza del narrare.
    Se La Profezia dell’Armadillo poteva essere vista come il nuovo Giovane Holden o il nuovo Jack Frusciante è Uscito dal Gruppo, di certo la doppietta formata da Dimentica il mio nome e L’Elenco Telefonico degli Accolli forma un evoluzione dei temi dell’adolescenza e della crescita, fornendo uno spaccato reale e dinamico di quanto raccontato, che è la vita e le considerazioni dell’autore, certo, ma comprensibili e validi anche per molti appartenenti alla sua generazione.
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  • Non vedo l'ora che mi arrivi! Mi hanno regalato la variant per il compleanno, sto attendendola con trepidazione!
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