La rivista mensile dedicata al cinema
Best Movie ospita da un paio d'anni un contributo di
Zerocalcare, il quale, su ogni numero, firma una tavola dal titolo
Sparare a Zero in cui commenta a modo suo un film, una serie televisiva o altro che possa essere tangente agli argomenti della testata, che nel corso del tempo sono diventati sempre più trasversali e legati al generico intrattenimento, pur mantenendo il cinema al centro.
Nel numero di settembre, però, questo appuntamento si è allargato ad un'intera storia inedita di 10 tavole dal titolo
Zeitgeist - Lo Spirito del Tempo, incentrata sul tema delle serie TV, croce e delizia di Zerocalcare.
In essa il protagonista immagina un futuro in cui i ragazzi si intratterranno con una sorta di realtà narrativa immersiva e nella quale lui invece rimpiange i suoi tempi, quando le serie TV insegnavano verità fondamentali e forgiavano il carattere e l'identità.
Partendo da
Willy il Principe di Bel-Air e passando per
Baywatch,
X-Files e
Lost, fino ad arrivare al proliferare di serie odierne, l'analisi di Zerocalcare è competente nell'osservare l'evoluzione narrativa che questo medium narrativo ha conosciuto durante la nostra generazione e coniuga in modo inaspettato, simpatico e anche azzeccato le sensazioni promosse dal passaggio dalla narrazione prettamente verticale a quella prevalentemente orizzontale all'interno delle sensazioni umane e dei cambiamenti che la società ha conosciuto negli ultimi vent'anni.
Non solo: il fumettista romano parla del rischio di abuso da visione, avendo a disposizione tutto e sempre, della dinamica dei subber e di quel senso appagante di attesa tra una settimana e l'altra per una nuova puntata.
Si tratta di una storia breve e senza pretese, ma molto simpatica e sempre in linea con quel carattere di disarmante onestà che Zerocalcare ha sempre messo in mostra nelle sue storie, indipendentemente dal tema di cui parla. In questo caso, poi, essendo un argomento così pregnante nella sua vita, a maggior ragione si avverte il solido background al quale l'autore si appoggia, rendendo anche una storiellina su una tematica così leggera l'ennesima testimonianza del talento di Michele, in grado di divertire e approfondire un discorso allo stesso tempo e sempre con ottimi risultati.