[Radice & Turconi] Non Stancarti di Andare

Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
  • E io non mi stanco di sostenerli.
  • Capitano Amelia ha scritto:Alla fine di quest'anno esce la nuova graphic novel della coppia Teresa Radice e Stefano Turconi, "Non stancarti di andare"
    Alla fine dell'anno prossimo, in realtà...
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

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  • Grazie della precisazione, ero stanca morta ieri sera; intanto edito... :ciao:
  • Grazie del sostegno!

    Qui, intanto, qualche anticipazione per chi non è riuscito a venire a cartoomics:

    http://stefanoturconi.blogspot.it/2016/ ... zioni.html

    :ciao:
  • Ogni persona ha una storia alle spalle. Quella di Iris comincia molti anni prima della sua nascita, quando i suoi nonni emigrarono da Genova in Argentina. Lì nacque sua madre Maite, una bambina dai capelli ricci e scuri, rispedita da grande in Italia poco prima della dittatura militare di Videla. Nel nostro paese nasce Iris, frutto di una delle tante avventure clandestine della giovane. La piccola è portata per il disegno, che la fa diventare un'apprezzata illustratrice naturalistica, con la passione per i documentari di David Attenborough, che le parla dallo schermo.

    Curiosa del mondo, incontra Ismail, un giovane siriano che insegna calligrafia all'Accdemia di Belle Arti e trascorre il tempo libero facendo da guida ai turisti. I due s'innamorano e progettano la vita insieme. Ma in Siria scoppia la guerra e Ismail si ritrova bloccato nel suo paese, costretto ad abbandonare la sua casa e i suoi anziani genitori da un momento all'altro.

    In Italia, Iris, che Ismail chiama Nur, per via dei suoi capelli biondi come la luce, scopre di essere incinta. Per lei iniziano mesi intensi di gioia per il bambino che nascerà, che lei ribattezza Ismairis, fondendo i loro nomi, e di angoscia per il compagno di cui non ha notizie. Ismail si mette in cammino nel deserto, confortato solo dal pensiero tenace e salvifico di Nur, che lo sospinge contro ogni difficoltà.

    Iris e Ismail credono nella vita, nell'umanità e nelle singole persone, nonostante tutto. Iris non ha mai avuto un padre e sua madre è stata quasi sempre assente e scostante. E' cresciuta con la zia Tiz, la migliore amica di sua madre, quella con la testa sulle spalle, che non ha mai abbandonato Maite, nonostante i suoi comportamenti distruttivi.

    Maite è il personaggio più singolare del racconto. Testarda, arrogante, sboccata e volgare, non riesce mai a star ferma in un posto, e maschera la sua insicurezza con atteggiamenti ribelli, che finiscono sempre per farle male. Eppure è una persona generosa, pronta a spendersi per le cause altrui, come quando c'è da costruire scuole in luoghi poveri e disagiati. Non è la madre che Iris avrebbe voluto, ma è la persona che l'ha resa tale, una splendida donna capace di usare i propri talenti.

    Non c'è solo Maite a essere accanto a sua figlia in gravidanza, nel tentativo di recuperare uno straccio di rapporto con la figlia. Non Stancarti di Andare è un libro che parla di amicizia femminile, tra donne della stessa età e donne di generazioni diverse. Iris ha accanto a sé zia Tiz, che le ha fatto da mamma e si è presa cura della sua madre naturale; la sua migliore amica Ale, che viene ad abitare con lei per un periodo; Janis, la sua insegnante di disegno, che ha creduto nelle sue capacità artistiche.

    Lontano da lei c'è Ismail, in cammino nel deserto, alle prese i predoni, la fame, la paura e infine il mare, ma anche con gesti di solidarietà insperata e gratuita. E quando tornerà alla vita di tutti i giorni, non potrà più dimenticare quelli che ha incontrato e i volti di chi è rimasto lungo la strada.

    Nel nostro errare, andremo anche a Lampedusa. Questa piccola isola, un sasso nel Mediterraneo, è veramente diventata il luogo in ci si decide insieme il destino dell'Europa e dell'Africa.

    La scrittura di Teresa Radice è un fiume in piena, magmatica, ricca, eccessiva. Si avverte l'ansia di narrare la storia e di farlo mettendo ogni evento al posto giusto. La sceneggiatura ci trasporta avanti e indietro nel tempo: gli anni trenta, i settanta, i nostri anni dieci. Le parti più belle sono quelle dei dialoghi tra i personaggi, che li fanno conoscere come fossero vivi, e c'è una pagina in cui capiamo il nome del fumetto, tanto efficace quanto commovente. Ma alcune tavole avrebbero beneficiato di poche o nessuna parola, così come ho trovato prolisse le lettere che Iris scrive a Ismairis, seppure traboccanti di amore materno e di ricordi personali.

    I disegni di Stefano Turconi riescono subito a trasportarti nell'anno della storia: ogni periodo ha uno stile e una colorazione differente e trabocca di dettagli, come poster, libri e dischi. Vediamo scritte in arabo, paesaggi urbani, desertici e montani. Visitiamo le città di Damasco e di Palmira. Contate le pagine: sono più di trecento, tutte colorate, uno sforzo immane, suddiviso in lune, così vengono chiamati i capitoli.

    Il libro tocca alcune degli eventi più dolorosi della nostra storia recente. Argentina e Siria, così distanti, sono accomunate dall'essere state o dall'essere ancora dittature. Ma tra tanta violenza ci sono figure luminose. Nel fumetto incontriamo padre Saul, un religioso gesuita fondatore di un centro di spiritualità nel deserto, da cui credenti e non credenti si recano da ogni parte del mondo, certi di essere accolti e ascoltati. La sua figura è profonda e vivace, basata su padre Paolo Dall'Oglio, il gesuita rapito il 29 luglio 2013 in Siria e sulla cui sorte non si hanno più notizie. Padre Saul, che sa ascoltare senza giudicare, saprà ispirare Iris e Ismail e, come leggeremo, non solo loro.

    Prima di iniziare la lettura del libro, mettetevi comodi: ci vorranno giorni e non ve ne pentirete. Tenete accanto un mappamondo o una carta geografica, e anche un manuale di Storia recente. Il viaggio sarà lungo, appassionante e faticoso, triste e felice. Non Stancarti di Andare vi condurrà in tanti luoghi geografici e del cuore, e vi farà sentire cittadini del mondo.
  • Nel mio piccolo, dico la mia anche qui.

    Io non ho mai avuto il piacere di incontrare Teresa Radice e Stefano Turconi. Non li conosco. Ma leggendo le loro opere (disneyane e non) o le loro interviste, mi sembra quasi di esserne amico. E questo libro trasuda confidenza, intimità, amore, tanto da accrescere in me questa convinzione; commentarlo mi sembra quasi un 'osare', un parlare non tanto di un'opera, quanto di loro due, con cui non ho mai nemmeno parlato. E come potrei permettermi?

    Mi limito solo a dire che dentro c'è di tutto, davvero. Ed è potenzialmente adatto a chiunque abbia voglia di usare la testa, il cuore, gli occhi. Di abbattere ogni muro, ogni confine. Purché ci sia maturità per affrontarlo ed accoglierlo.

    Mi è capitato di incappare in argomenti e circostanze che non conosco, di cui non mi sono finora interessato, o di cui forse non mi interesserà approfondire; ed altri argomenti che invece mi hanno trafitto il cuore, mi hanno fulminato, mi hanno sorpreso, mi hanno commosso: questo per dire che, nonostante gli argomenti, o il modo in cui li si affronta, o le ideologie espresse nel libro, credo possa esserci per chiunque un buon motivo per leggerlo, per meditare, per apprezzarlo, per custodirlo. E magari per suggerirlo ad altri.
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