La bambina che pende (Le città oscure)
Di Benoît Peeters e François Schuiten.
Volume pubblicato in italiano dalla Lizard nel 2005.
Corrisponde a "L'Enfant penchée", sesto libro del cilco de "Les Cités obscures" pubblicato in Francia dalla Casterman nel 1996.
All’inizio non riuscivo a capire che cosa c’entrasse il pittore Desombres presente a puntate tra un capitolo e l’altro del fumetto. Inoltre, quando ho visto ciò che stava costruendo Wappendorf, ho pensato che somigliasse molto al cannone usato per sparare il razzo di Jules Verne diretto verso la Luna.Con "Le città oscure" i due autori realizzano uno splendido universo, personale, magico e coinvolgente. Hanno creato città utopiche e fantastiche, animate da una grande immaginazione e delineate con un tratto preciso di estrema bellezza. In questo volume, durante la visita al parco giochi di Alaxis, la giovane Mary ne esce sbilanciata. Questo misterioso problema la porterà da un collegio a un circo del quale diviene la massima attrazione. Un viaggio interplanetario col prof. Wappenclorf la porterà su un pianeta sconosciuto dove vivrà la sua prima passione amorosa con colui che ha la chiave del mistero.
Sono quindi rimasto sorpreso quando[spoiler]entrambi questi uomini realmente esistiti (o almeno uno di loro) sono comparsi nella storia come personaggi.[/spoiler] Un colpo di scena che rimette insieme tutti i pezzi.
A fine lettura ho cercato informazioni per capire alcuni dettagli:
SPOILER
Anche nel romanzo “Dalla Terra alla Luna” i protagonisti impiegano tre anni per preparare il lancio del razzo.
I collegamenti tra il mondo delle Città Oscure e il nostro sono un elemento ricorrente nella serie.
Questa cartina mi è stata utile per capire meglio l’ambientazione. Per esempio ad un certo punto il professore nomina il Lago Verde che da quel che ho capito è presente in altre storie.
Nell’epilogo si vede Mary, ormai cresciuta, che dice di essere succeduta al padre nella guida di Mylos. Per capire cosa significa mi è stato utile leggere qui e qui.
In pratica il sito ufficiale della serie è una sorta di guida al mondo creato da Schuiten e Peeters. Attraverso elementi aggiunti dai vari racconti è stato messo insieme un intero universo.
Mary all’inizio, anno 747 dopo la Torre, ha 11 anni perché è nata nel 736, mentre quando parte con il razzo ne ha 15. Questo “dopo la Torre” immagino sia riferito ad un anno “zero” in cui è successo qualcosa narrato in un altro libro. Quando la ragazza e il pittore si incontrano, lui ha 31 anni perché è nato nel nostro 1869 e attraversa il varco dimensionale nel 1900.
Dall’aspetto io l’avrei fatto molto più vecchio e infatti poi ho letto che Martin Vaughn-James, il pittore (vero) che nelle foto impersona Desombres, nel 1996 (cioè l’anno di prima pubblicazione del racconto) aveva già più di cinquant’anni.
Ciò che non riesco a capire è se Desombres sia esistito veramente oppure no. Di informazioni su di lui non ne ho trovate, né foto di sue opere. L’unica scheda biografica si trova sul sito delle Città Oscure: qui.
Per me le ipotesi sono due: o gli autori se lo sono inventato del tutto oppure sono partiti dalla figura di un qualche misconosciuto pittore di inizio secolo e ci hanno ricamato sopra.
L’altopiano di Aubrac esiste ed è pure realmente innevato ma quella casa con le pareti affrescate c’è stata davvero? Chissà..