[Jeff Smith] Bone

Non solo Marvel e DC ma anche le classicissime strips e il fumetto autoriale di Alan Moore, Frank Miller o Jeff Smith.
  • Bene, l'ho finito. Mi è piaciuto tantissimo. :clap:
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  • Recuperiamo gli ultimi due...

    Bone Volume 7: I Cerchi Spettrali

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    Ed ecco che inizia con questo numero la terza triade di volumi di Bone, che qui in Italia era da considerarsi quasi "inedita" nella sua versione più autentica, dal momento che per colpa della parentesi Lexy intercorsa tra le pubblicazioni Macchia Nera e quelle Panini, gli episodi da qui in poi vennero distribuiti diversamente all'interno dei vari volumi. Quando Macchia Nera fallì, Bone venne fermato al sesto volume, e ripreso poi da una Lexy editorialmente piuttosto incompetente: con le traduzioni di un Michele Foschini un po' impacciato se ne uscì una sorta di settimo volume farloccone che anziché contenere i suoi sei bravi capitoli ne includeva solo quattro. E gli ultimi due? Quelli vennero poi recuperati col passaggio alla Panini che non riuscì più a far quadrare nulla aggregando loro una manciata di episodi tratti del volume ottavo e sballando, inevitabilmente anche se non per colpa loro, la corretta distribuzione dei capitoli voluta dall'autore. Insomma fattostà che questo settimo volume di viaggio, inteso come fase di passaggio tra la guerra a nord della Valle e l'asserragliamento ad Atheia, non è mai stato percepito così ma come una fase disordinata spalmata su due diverse uscite. E' la prima volta che il pubblico italiano si può gustare questi ultimi volumi nel modo in cui l'autore li voleva tramandare e di questo non si può non essere entusiasti. Va inoltre precisato che da qui in poi Jeff Smith si trasformerà in un George Lucas della carta stampata e diventeranno innumerevoli le modifiche apportate all'opera realizzate appositamente per la versione a colori, ormai definitiva.

    Prologo. Jonathan

    Come nel quarto e nel sesto volume anche qui è presente un brevissimo prologo realizzato ad hoc per la prima uscita in volume di questa fase della storia. Si tratta di quattro tavole molto belle in cui torna Ted e si dà un ultimo congedo a Jonathan, il ragazzotto semplice che veniva usato per mostrare la dabbenaggine dei popolani e che qui si rivela essere la prima vera vittima della guerra. Una morte inaspettata che però viene sempre taciuta o sottintesa e infatti verrà confermata solo dopo e a detta di terzi. E a questo proposito sono state sistemate un paio di traduzioni che nell'edizione Lexy non erano troppo riuscite come il Lucius che ce l'ha fatta anziché il corretto è stato Lucius, e pure alla fine quando Ted non capisce che Jonathan è morente e gli suggerisce di riposarsi per tornare utile dopo, ora tornato ad essere singolare, mentre il Foschini credendolo plurale l'aveva riferito anche ad un Lucius assente.

    1. La Fine dei Tempi

    Precedentemente conosciuto come Finale di Partita, questo capitolo riprende direttamente dalla fine del terzo con il cataclisma causato dagli errori di Briar e un Signore delle Locuste che cerca di liberarsi non riuscendoci del tutto e lanciando pezzi di sogno qua e là: i cerchi spettrali, un tempo cerchi fantasma, del titolo. O meglio io l'ho intesa così dal momento che la traduzione di questo volume con quell'involontariamente sembrerebbe suggerire che siano un effetto dell'esplosione e non un incantesimo lanciato arbitrariamente come si credeva prima. Ad ogni modo il capitolo è molto bello e lungo e racconta molto bene le conseguenze della guerra introducendo il viaggio verso Atheia tra i cerchi spettrali, la traduzione del Foschini alla luce di questo nuovo lavoro si rivela in tutta la sua inadeguatezza: si tratta di tante piccolezze, alcune anche molto fastidiose, e derivate dal non aver mai letto Bone in italiano (parole sue!). Così adesso finalmente MASCELLA DI PIETRA torna ad essere Rock Jaw e scopriamo che il Thinsmith con cui il Prevosto chiamava Wendell non è il suo cognome ma indica la sua professione, ora tradotta in stagnaio. E le lucasate? Ci sono eccome, e da questo volume iniziano a diventare anche molto invasive, anche se a fin di bene. Innanzitutto il capitolo ha ben quattro tavole in più, cioé due spettacolari splash doppie che accentuano la drammaticità della scena della guerra e della prima volta in cui la Valle si rivela essere grigio cenere. Sono aggiunte molto gradite, mentre assai interessante è la totale modifica del dialogo tra Nonna Ben e Thorn mentre percorrono la galleria sotterranea: nella prima versione Nonna Ben parlava di Thorn come della prescelta che il Signore delle Locuste attendeva dicendo che è per questo che sa parlare con gli animali. Questo fatto è sempre stato una gag dovuta all'ibridismo di questo fumetto e non ha mai trovato una regola vera e propria, sicché Ted può benissimo parlare con tutti mentre gli opossum si limitano a interagire con Bone e Thorn. Per evitare problemi tutto questo discorso è stato soppresso sostituendo i balloon con una bella estensione del discorso successivo in merito al fatto che l'occhio sognante di Briar è sempre stato ben aperto, malgrado lei facesse intendere il contrario.

    2. La Promessa

    Precedentemente conosciuto come Cerchi Fantasma, è il capitolo che è cambiato di meno da un passaggio all'altro. Si tratta infatti di un capitolo incentrato sui contrasti tra cugini, e salvo la capatina dentro il cerchio spettrale, si può dire che i dialoghi riguardino tutti il desiderio di tornarsene o meno a casa. Differenze di traduzione se ne trovano, ad esempio Phoney che esclama di essere "un sopravvissuto" viene corretto in "uno che se la cava", ma in genere questo aspetto del fumetto è sempre stato ben chiaro nella testa dell'autore e persino in quella dei traduttori, non dando luogo ad alcun fraintendimento, né abbisognando di retcon, a differenza della mitologia che invece ha subito più revisioni. Un solo piccolo particolare è stato ridisegnato, e cioé la vignetta muta dove ora Fone anziché digrignare i denti fa una linguaccia a Phoney.

    3. Oscure Verità

    Precedentemente conosciuto come Una Piccola Musica per la Notte, è un altro capitolo che è stato cambiato considerevolmente. E' quello in cui avviene il faccia a faccia con l'incappucciato e il ritorno di Bartleby, e quello che ha la chiusa più intelligente con quella Thorn furbetta che sfotte Bone che si è lasciato sfuggire il "minacci la mia ragazza". Pagina 76 e 77 sono nuove di zecca ad esempio, e servono a Smith per spiegare meglio come funzionino i cerchi spettrali: mentre Nonna Ben mette l'orecchio a terra, Thorn spiega meglio la loro natura, facendoci capire che non si tratta semplicemente di pezzi di locusta fuoriusciti dal vulcano ma che c'è una relazione di subordinazione tra i cerchi e i pezzi effettivi di locusta. In pratica i pezzi di locusta, quelli che sono saltati dentro Fone e Thorn, sono parti effettive del loro nemico, mentre i cerchi fantasma sono sue emanazioni, manifestazioni del suo potere, legati ad esso e al Sogno ma non parti costituenti del suo io. Lo si capisce quando Thorn ipotizza che è proprio a causa del fatto che un pezzo di locusta è dentro di lei che i cerchi sono fuoriusciti in maniera caotica e incontrollata, e la cosa viene avvalorata anche dopo quando Briar tenta Thorn dicendo che se diventasse il signore delle locuste al 100% potrebbe farli sparire. L'altro grande cambiamento è nella scena dell'incontro tra Thorn e Briar, in cui le viene svelata la verità sui suoi genitori: mentre prima non si comprendeva bene l'esatta successione di eventi, gettando fumo sull'effettiva presenza di Briar al momento dell'imboscata, adesso si può intuire che Briar effettivamente ci fosse...fino al momento in cui i genitori non hanno scoperto il suo tradimento e l'abbiano tranciata in due. Quindi sia Thorn sia Nonna Ben avevano ragione quando parlavano di quella notte, mentre prima si poteva pensare che l'avessero uccisa prima di partire. Inoltre in tutto questo taglia e cuci di balloon un paio di cose vengono definitivamente rinnegate: viene eliminato il riferimento che fa Briar al crescere Thorn per farla gradualmente diventare il nuovo Signore delle Locuste, sottintendendo che è una cosa che avviene immediatamente, inoltre salta anche la precisazione che fa Briar di quando il pezzo di locusta sia entrato in Fone. Se nella vecchia versione si specificava che era accaduto quando aveva messo il muso dentro al cerchio, qui non è più possibile che sia accaduto questo visto che nelle pagine extra è stata fatta una distinzione tra pezzi di locusta e i cerchi, loro derivazioni. Insomma, tanti piccoli tecnicismi per rendere la storia più chiara.

    4. Snap! Crackle! Pop!

    Un tempo Il Polveroso Cammino Verso Atheia, è il capitolo di passaggio in cui il gruppetto, ora formato anche da Bartleby, si riorganizza, mentre nel frattempo Lucius raggiunge ferito i monaci e viene arrestato. Poca mitologia, molta azione e gag, questo lo rende poco soggetto ad alterazioni lucasiane, rimanendo pressocché intatto. E' qui che incomprensibilmente il volume Lexy si fermava, lasciando gli ultimi due capitoli alle cure dei loro successori della Panini.

    5. La Cantina

    Precedentemente Tanen Gard, è il capitolo in cui abbiamo la suggestiva incursione dentro un cerchio spettrale e l'incontro con gli spettri lì bloccati, che introducono quello che sarà il tema dell'ultimo volume: la corona di corni. Molto d'atmosfera tutta la scena, anche grazie alle colorazioni che qui hanno modo di esplodere dopo un volume tutto sui toni grigiastri. Nessuna aggiunta o modifica, solo una differenza di traduzione in un balloon in cui la nonna parla dei cerchi spettrali e li dichiara parte della locusta, cosa che nella vecchia traduzione ad opera stavolta di Panini e non più di Foschini si perdeva visto che il "now" di inizio discorso veniva confuso con il resto facendo credere che solo ADESSO i cerchi ne facessero parte. Inizio a pensare che 'sta cosa dei cerchi non è mai stata tanto chiara nella mente dell'autore e quindi è stato l'elemento che più di ogni altro ha risentito di variazioni.

    6. Pietre Votive

    Unico titolo del volume ad essere rimasto invariato e ottima conclusione del viaggio, con una parte adrenalinica ambientata a Tanen Gard e una spruzzata di mitologia che introduce le pietre votive, spiegando cosa fossero quei sacchettini visti da tanto tempo. il capitolo in quanto a traduzioni e ritocchi sarebbe anche rimasto invariato se non fosse per un microscopico particolare. Se si confrontano le due edizioni non si potrà non notare che ben cinque tavole sono state prese di peso dal capitolo successivo e spostate in questo: si tratta delle pagine che riguardano la ribellione di Lucius e la presa di coscienza dei monaci, che mettono da parte la loro ottusità per partire per Atheia. Sicuramente questo spostamento ha un senso: serve infatti a fornire una degna chiusura alla sottotrama del presunto tradimento di Lucius, e in fondo al volume mi sembra che ci stiano meglio. L'unico dubbio è: possibile che solo per l'edizione a colori Jeff Smith si sia accorto dell'opportunità di questo spostamento? Non è che forse questo cambiamento era già stato fatto ai tempi dell'uscita dei volumi in b/n e che invece le fonti dell'edizione Panini siano aggiornate solo agli albetti singoli? Potrebbe benissimo darsi che la Panini abbia optato per utilizzare la primissima versione di Bone, vuoi perché i volumoni non erano ancora usciti, vuoi perché la conformazione dei volumi era ormai stata compromessa dalla Lexy e non aveva senso appoggiare cambiamenti fatti in funzione di una versione di Bone che comunque non avremmo potuto leggere. Insomma, la questione è incresciosa. C'è chi ne sa di più?

    In conclusione un volume di passaggio ma ricco di spiegazioni e di eventi importanti. Un arco narrativo che si può apprezzare meglio adesso nella sua compatezza piuttosto che prima, con una suddivisione fallimentare dei capitoli che spezzava i climax. E' inoltre da qui che possiamo vedere come Jeff Smith abbia apportato sempre maggiori cambiamenti nella sua opera, rifinendola sempre più. Il prossimo volume a questo proposito sarà ancora più alterato, al punto di avere le pagine combinate in modo molto differente.


    Bone Volume 8: Cacciatori di Tesori

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    Il volume della quiete prima della tempesta: con l'arrivo ad Atheia, i contrasti interni e il prepararsi allo scontro finale più epico che mai. C'è quindi lo spazio per rimettere in scena qualche sottotrama truffaldina legata a Phoney, alleggerire il tono, e tornare un po' alle origini presentando ad Atheia un contesto così variegato da ricordare non poco il Bone dei primissimi tempi. Questi intrighi per le strade di un regno usurpato e in decadenza occupano finalmente questo ottavo volume, anch'esso come per I Cerchi Spettrali per la prima volta in edizione italiana così come era stato confezionato in origine. Questi sei capitoli erano infatti stati ripartiti nei primi due dei tre volumi dedicati a Bone dalla Panini, quando caritatevolmente si occupò di portare a termine l'opera in b/n deturpata da Lexy, e a questo proposito includendo i due capitoli dei Cerchi Spettrali avanzati e rinominando nuovamente i volumi come I Cerchi Fantasma e L'Assedio. Insomma un bel casino, peggiorato anche del fatto che è con questo volume che Lucas prende definitivamente possesso del corpo di Jeff Smith e applica innumerevoli modifiche, smezzando capitoli, tagliando e ricucendo l'opera. Ma per una resa migliore. E' chiaro che questo rende la nuova versione quasi irriconoscibile, ma anche qui sorge il dubbio che la fonte Panini siano gli albetti originali e non i volumi in b/n, e che quindi siano indietro di ben due passaggi di revisione.

    Prologo. Lucius

    Per la prima volta un prologo postumo non viene realizzato ad hoc ma ottenuto tramite un'operazione di taglia e cuci molto delicata. E' infatti successo che il quarto capitolo dell'edizione precedente (che con la redistribuzione pacco apriva il secondo dei tre volumi Panini) Inizia l'Assedio sia stato preso e tagliato in due. La sua prima parte che vede Lucius in cammino verso Atheia è stata spostata all'inizio del volume ed è diventata il prologo, mentre la seconda parte è stata sostituita alle ultime pagine del secondo capitolo. Pagine che sono state a loro volta scorporate andando a formare il brevissimo capitolo tre. Il cambiamento è abbastanza palese, basta vedere come finisce il prologo, cioé con la carrellata sulle montagne con cui a sua volta iniziano le ultime pagine del secondo capitolo.
    Ad ogni modo questo prologo improvvisato è rimasto perlopiù simile a com'era quando era parte di un capitolo, salta solo un balloon per rendere più concisa una frase di Wendell, ma niente di rilevante.

    1. I Cancelli di Atheia

    Precedentemente Il Vecchio Regno, è un capitolo che è stato MOLTO alterato. Tanto per cominciare se ne sono andate ben cinque pagine, quelle relative a Lucius e i popolani, per andare a rimpolpare il finale del volume precedente. E sicuramente stanno meglio lì piuttosto che in apertura di volume. In compenso però c'è una tavola nuova di zecca a pagina 13 che prosegue la splash page con la panoramica della terra di nessuno appena fuori da Atheia. Inoltre l'intero capitolo ha subito molte modifiche, dal momento che sono praticamente stati fatti da zero gli sfondi. Jeff Smith ha disegnato dietro i personaggi un'infinità di casette, casupole, stendipanni, personaggi strani, per dare quel tocco di allegro caos che ci voleva dopo un volume incentrato sul grigio. Per quanto riguarda i dialoghi è stato solo cambiato un balloon di Phoney relativo al suo sesto senso affaristico che si traduce con un pizzicorìo alla testa. Il capitolo in sé è proprio bello, e vedere Smith disegnare nuovamente strani esseri di ogni tipo, fa piacere e riporta Bone al suo registro narrativo di partenza. Certo, c'è da chiedersi come mai le varie razze che vediamo qua si siano accumulate tutte al sud mentre al nord c'erano solo normalissimi umani. Forse non tutto era pensato dall'inizio?

    2. Il Punto Freddo

    Un tempo Il Cuore della Città, è un capitolo molto strano. Rappresenta il tentativo di raggiungere Thorn da parte di Briar tramite un cerchio spettrale appena formatosi. Il punto freddo è proprio il punto d'origine del cerchio, e la cosa era stata anticipata nel terzo volume all'interno di quelle due tavole bonus, realizzate apposta per l'edizione a colori. Lì Thorn spiegava a Fone di cosa si trattasse ma la cosa stona un po' se si pensa che questi cerchi fantasma sembrano un effetto collaterale della liberazione della locusta non andata a buon fine. Insomma, cosa ne poteva sapere Thorn a quel tempo? Forse bisognava spiegare il concetto di cerchio fantasma un po' meglio collocandolo nella loro mitologia senza far pensare che fosse una cosa esclusiva di questi tempi di guerra.
    A parte questo va notato come questo capitolo sia stato a dir poco rivoluzionato in questa nuova edizione. Tanto per cominciare sono state aggiunte due tavole, spalmate però lungo tutta la sequenza del punto freddo. Si tratta di ben sei doppie vignettone oniriche in cui Briar cerca di raggiungere Thorn ma viene fermata dal nome della corona di corni, tema del prossimo volume, a cui si inizia a dare ancora più peso. La sequenza, mischiando con un montaggio alternato vignette nuove e vignette vecchie, è assolutamente ben riuscita. Il secondo grosso cambiamento si sta nella sequenza del dialogo tra Biar e il Signore delle Locuste: era già capitato prima che in queste sequenza al buio Jeff Smith apportasse cambiamenti, ma qui è cambiato proprio tutto! Se prima parlavano di liberare il Signore delle Locuste portando Thorn al male qui si concentrano sull'esatto opposto, decidendo di lasciar stare Thorn che ora che conosce la corona di corni è pericolosa, e di tentare la liberazione seminando il caos con la guerra. Molti balloon spariscono, altri vengono aggiunti, altri ancora vengono attribuiti all'altro. Ma il cambiamento più grosso sta alla fine del capitolo: le otto tavole con Phoney e Fone sono state come si diceva prima scorporate e rimpiazzate con le dieci del capitolo Inizia l'Assedio la cui prima metà si era immolata per diventare il prologo. E non mancano cambiamenti anche qui, con i rattodonti che si moltiplicano sullo sfondo altrimenti lasciato vuoto. Insomma, proprio un lavorone.

    3. Amici

    Ed ecco il risultato della soppressione del capitolo Inizia l'Assedio per andare a rimpolparne altri: per compensare Smith ha reso singolo capitolo questa scenetta di otto tavole in precedenza appartenente all'episodio precedente, col risultato di avere l'episodio più corto di Bone di sempre (e pure senza la dicitura Bone in prima tavola). E' una scenetta molto simpatica che ci ricollega con Smiley e Bartleby, introduce il giro in città degli altri due Bone e non presenta alcuna alterazione nel testo o nei disegni.

    4. Essere o Ronzare

    Un tempo Re Phoney, è il primo episodio del volume a sottrarsi al processo di taglia e cuci delle pagine, rimanendo com'era in originale. Solo sotto questo punto di vista però, perchè anche qui non mancano i cambiamenti, e sono veramente considerevoli. Mi riferisco a due scene ben precise: la lotta con le api e il nuovo affaraccio di Phoney. La prima è stata notevolmente estesa con un lavoro certosino di espansione vignette, sequenze e dialoghi, riuscendo a portare con poche aggiunte una gag di due vignette a durare per ben sei. La seconda invece presenta solo lievi ridisegnamenti ma a cambiare è il senso di tutto: Smith ha proprio cambiato la trama in piena regola portando la scena da quattro a sei vignette, e soprattutto menzionando fatti che prima erano assenti. In pratica nella vecchia edizione i mercanti proponevano a Phoney di difenderli dall'ape bullo, mentre nella nuova vengono spiegate le ragioni per cui l'ape fa il bullo dicendo che c'è carenza d'acqua per colpa dei cerchi spettrali e che i mercanti ci lucrano sopra. Insomma nella prima edizione i mercanti hanno ragione, qui hanno torto e Fone ha ancora più ragione di incavolarsi col cugino. Inoltre nella scena della tisana viene posticciamente aggiunta la precisazione che per prepararne tanta gli anziani hanno dovuto radunare delle razioni d'acqua. Tutto questo evidentemente per introdurre meglio la cosa del pozzo inlucchettato, che avrà un ruolo anche dopo. Ad ogni modo si tratta di un capitolo che cerca di lanciare la terza grande truffa di Phoney, una truffa nata però in modo un po' confuso e dalla molteplice natura: si può pensare che sia stata messa per dare alla storia un senso di ciclicità senza però aver ben chiaro come farla sviluppare visto che da una scena all'altra Phoney vuole arraffare oro, farsi pagare il pizzo, corrompere gente e infine battere moneta con la sua effige. Da segnalare che era qui che si concludeva il volume Panini della precedente edizione.

    5. Lunaria

    Qui doveva collocarsi Inizia l'Assedio ma è stato spezzettato e alla fine si è ottenuto Amici, collocato però prima. Si passa così direttamente da Essere o Ronzare a Lunaria, un tempo Muri. Un bel capitolone che fa luce sulla madre di Thorn, con quella bella scena in cui Nonna Ben si vanta di aver costruito le mura anziché perdere tempo in sciocchezze. E finalmente ci presentano Tarsil l'usurpatore, sorta di subquest di questa penultima fase della saga. Cambiamenti molto minori rispetto a prima, pochi particolari nei dialoghi e nelle vignette ma due sono piuttosto rilevanti: la faccia di Thorn ridisegnata mentre parla con Ted è stata resa spaventata e invece prima era allegra, e soprattutto è stata aggiunta la tavola di pagina 95, che chiude un po' meglio la sequenza di Tarsil. Interessante poi che si parli di disporre del potere dei cerchi fantasma a proprio piacimento da parte di Briar, cosa che chiarisce il perché il cerchio si fosse formato nel secondo capitolo.

    6. La Corona di Corni

    Prima Parole Imprudenti, Azioni Avventate, conclude questo penultimo arco narrativo preparando gli eventi alla battaglia finale. Molto lungo, porta a termine la sottotrama di Phoney mafioso, svelando che era tutto un complottone dei mercanti per denunciarlo, e soprattutto abbastanza inalterato. Dico abbastanza perché una cosa fondamentale è stata cambiata e cioè la parte in cui si discute di cosa sia la corona di corni. Nella vecchia versione si diceva che era il centro del sogno, il cuore di Mim e quindi l'antilocusta, e in quanto opposto al solo contatto con Thorn si sarebbero distrutti entrambi. In quella nuova si paventa solo una generica distruzione (forse per non entrare in contraddizione con il dopo?) e la corona viene definita un artefatto posto a metà tra il confine dei due mondi. Per il resto il traduttore dev'essere lo stesso perché i cambiamenti sono davvero minimi, quando non totalmente assenti.

    Ecco quindi analizzate le differenze di questo volume tremendamente denso. L'impressione è che la mitologia di Bone sia nata in maniera un po' confusionaria e quindi si sia reso necessario questo lavoro di fino.
    Next: La Corona di Corni, che a metà ottobre metterà la parola fine alla vicenda.
  • Leggendo questo articolo da "harry dice" e leggendo alcuni post sul Comicus Forum, mi è sorto un dubbio su questa frase contenuta nell'articolo linkato:
    Poi ad Art Spiegelman viene un'idea: Bone a colori, perfetto per la sua "leggerezza", perfetto per i bambini. Smith cura la nuova edizione, che ha un nuovo target: i ragazzini. Alcuni dialoghi sono alleggeriti per l'occasione, ed ecco che l'opera di Smith ha una nuova incarnazione di successo
    Significa che l'edizione Panini a colori ha dei dialoghi alleggeriti rispetto all'edizione in bianco e nero? :???:
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • E' la stessa domanda che mi feci anch'io quando lessi il post di Harry. Probabilmente la cosa qui in Italia non l'abbiamo notata per via dell'arcinota odiessa delle varie versioni antecedenti quella a colori; bisognerebbe confrontare la One Volume Edition in lingua originale (o in futuro quella in italiano) con l'edizione italiana a colori per rendersene conto.
  • E dopo QUATTRO ANNI (novembre 2006) finalmente termina la prima collezione completa e omogenea delle avventure di Bone, pergiunta a colori. Andrebbe ringraziata la Panini, ma visto il prezzo dell'ultimo volume,
    18€18€18€18€18€18€18€18€18€
    D I C I O T T O   E U R O
    18€18€18€18€18€18€18€18€18€
    per un totale di CENTODIECI EURO, direi che possiamo evitare di ringraziare :muori:
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Franz ha scritto:... direi che possiamo evitare di ringraziare :muori:
    Lol, te ne sei accorto solo ora? :P Io mi ero preparato psicologicamente da qualche settimana al prezzone... ma da quel che diceva il sito della Panini, dovrebbe essere il volume più cicciottello... Anche se non molto di più del terzo e del quarto che costavano 10 e 13 euro, quindi... presumo che la Panini voglia mungere il più possibile la vacca visto che è l'ultimo volume e che il prossimo material targato Bone e Jeff Smith passa alla BAO.
    Inoltre possiamo evitare di ringraziare anche per i 4 anni di durata della serie, visti i ritardi delle uscite di un paio di volumi (che io non ho vissuto recuperando tutto quest'anno, ma vabbè...) e anche se questa cosa
    Bramo ha scritto:Significa che l'edizione Panini a colori ha dei dialoghi alleggeriti rispetto all'edizione in bianco e nero?
    fosse effettivamente vera, cosa che ancora non sono riuscito a verificare (e se sì, alleggeriti di quanto?)

    Anyway, non vedo l'ora di averlo in mano e leggere la conclusione della saga, uno dei miei acquisti lucchesi sicuri :)
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  • Bramo ha scritto:Inoltre possiamo evitare di ringraziare anche per i 4 anni di durata della serie
    Vi mando allegramente a quel paese, dato che il sottoscritto seguendola in diretta ha dovuto soffrire per 10 anni per scoprire come finisse.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Bone. Vol. 9: La Corona di Corni

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    E allo stand Panini di Lucca ho potuto accaparrarmi, oltre ai rat-fumetti, anche il volume conclusivo della versione a colori di Bone! :) Il più cicciotello di tutti i nove volumi (con le sue 212 tavole) è anche quello esageratamante più costoso... 18 euro segna una discrepanza esagerata rispetto ai precedenti volumi, anche pensando al rapporto col numero di pagine.
    C'è da dire che è con questo volume che si chiudono i rapporti della Panini con Bone e con Jeff Smith, dal momento che i diritti di questa serie sono ormai passati alla BAO che ha già pubblicato il prequel ufficiale La Principessa Rose e si prepara a Lucca 2011 a ripubblicare nella One Volume Edition tutto Bone in bianco e nero, oltre che portare in Italia anche RASL. Può essere che la Panini abbia quindi deciso di mungere più soldi possibili dall'ultimo volume.

    Ma bypassando le questioni burocratiche, passiamo alla storia. Si chiude l'epopea lunghissima di Bone, che mi ha accompagnato in quest'anno, dato che nei primi mesi ho iniziato a recuperare i volumi a colori.
    Soddisfatto della conclusione? Sì e no. Più sì che no, a dire il vero. Questo finale era quello che mi aspettavo, alla fine, cioè la degna conclusione di un'avventura che da ormai un bel po' ha pesantemente virato sul fantasy come stile di narrazione, e questo è un bene e un male. Il bene è che l'atmosfera data da questo risulta a me molto gradita, ma il male è che in questo modo tutto ricorda fin troppo altre epopee fantasy classiche della letteratura, Signore degli Anelli in primis ovviamente, dato che la conclusione della vicenda è affidata a una sorta di deus ex machina a mò di anello del potere, o a mò di Spada di Ghiaccio, o a mò di tappo dell'Isola.
    A parte questo debito con i classici del genere, però, quello che vale e che mi ha fatto amare questo tomo finale è la preparazione dell'evento. L'ottima caratterizzazione dei personaggi anche in quest'ora drammatica, il sentimento che Smith sa infondere in quella creatura di nome Fone Bone, nella determinazione e nel dramma di Thorn, nel lirismo e nell'epicità veri che sa inserire sapientemente durante le decisioni e le dure prove che Thorn deve affrontare, e con lei al suo fianco Bone.
    Le parti commoventi, essenzialmente due, paradossalmente non mi hanno fatto commuovere in sè e per sè ma per l'affezionamento che ormai provavo da alcuni mesi verso i Bone, verso Thorn e Nonna Ben, verso Lucius e gli altri abitanti del villaggio ecc, e il leggere le ultime tavole consapevoli che stanno terminando le loro avventure mi ha messo addosso una serena tristezza.

    Non voglio approfittare di quest'ultimo volume per commentare in toto la serie di Bone: per mancanza di tempo ho potuto ripassare giusto i due volumi precedenti questo, ma ho in programma di rileggermi presto la serie dall'inizio tutta di fila, e se avrò qualcosa da dire come visione generale posterò la mia. Valutando il volume in sè quindi, malgrado il fardello evidenziato prima reputo la conclusione molto buona, Jeff Smith sa dosare bene il pathos che una narrazione come questa ormai pretende con un leggero umorismo dovuto all'aspetto da funny animals dei Bone e a certi atteggiamenti di Phoney e Smiley. La fine della storia sa creare una grande empatia con il cast di personaggi a cui ormai si è affezionati, sa tirare abbastanza bene le fila del racconto (abbastanza perchè alcune piccole cose che tornano meno ci sono... perchè non si vede più il Maestro che diffidava Thorn dal cercare la Corona di Corni? I draghi cosa volevano veramente fare [spoiler]quando riemergono dal sottosuolo? Volevano catturare Mim fin dal principio o l'hanno deciso all'ultimo?[/spoiler] E qual è il significato [spoiler]della luce che vede Fone vede dopo aver toccato la Corona e che gli dice "Salve"? La mia idea, dalla frase di Thorn, è che possa essere la Luce dell'Eternità, la morte insomma, ma non so[/spoiler]...)
    Questi piccoli dubbi e il fatto che la risoluzione della storia alla fin fine non sia niente di originale non mi fanno vedere la conclusione come ottima ma solo come molto buona. Finale comunque degnissimo per una serie che reputo decisamente bella e piacevole, avventurosa, divertente e dolce. Ma i conti li farò definitivamente quando rileggo tutto.
    Intanto nell'immediato mi aspetta La Principessa Rose... ;)
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  • Bone - La Principessa Rose (Jeff Smith/Charles Vess)

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    La BAO è la casa editrice rivelazione di questo 2010. Con poco meno di un anno di vita sulle spalle, la sua offerta comprende opere inedite di grandissimi autori americani: ha pubblicato roba di Mike Allred, di Scott Morse, un libro illustrato di Neil Gaiman (e prossimamente anche il suo Blueberry Gilr), pubblicherà la prossima primavera Neonomicon di Alan Moore... Insomma, dal nulla questa giovane casa editrice milanese offre opere di giganti dei comics in edizioni nerdisticamente eccellenti e quindi lussuose ed eleganti, con una cura editoriale apprezzabilissima e anche con tanta voglia di mantenere il dialogo coi lettori - cosa che si evince soprattutto dalla loro pagina Facebook.
    Di fronte a questo panorama stupisce forse un po' meno il fatto che alla scorsa Lucca Comics la BAO abbia presentato (e io mi sia prontamente procurato) un bel volumetto contenente La Principessa Rose, il prologo ufficiale alla saga di Bone scritto da Jeff Smitc e illustrato da Charles Vess. Non finisce qui: la BAO infatti mi sembra avere un occhio di riguardo verso gli autori di cui pubblica le opere: mostra di tradurle e presentarle in Italia con rispetto, così che l'autore sia portato a continuare a dare a loro i diritti per le opere future. E così, approfittando del disinteresse della Panini verso Bone la BAO ha ottenuto da Smith la possibilità di pubblicare la One Volume Edition di Bone (a Lucca 2011 per l'esattezza), così come di portare RASL - nuova opera dell'autore - non appena sarà finito. Il che è molto bello.

    Ma parliamo di Rose. E non si può fare altro che distribuire elogi su questo fumetto. Smith si cimenta nel raccontare la giovinezza della futura Nonna Ben e della sorella Briar, quando queste vengono mandate alla Caverna del Vecchio per apprendere come conoscere e controllare il Sogno, grazie al loro Occhio. Ma proprio tramite il Sogno, Rose commette un errore che metterà a rischio l'intera Valle, mentre nell'oscurità un grande nemico sta tessendo la sua trama per riacquistare il suo potere e dominare il mondo.
    Una storia di formazione, un piacevole fantasy con una trama però non troppo banale e una storia mitologica e avvincente: queste tre tra le tante caratteristiche della graphic novel, che si dimostra essere un'ottima a piacevolissima lettura, intrigante e coinvolgente. E' bello cogliere i riferimenti a quello che avverrà in futuro, che il lettore ha visto nella saga di Bone, è bello vedere agire una Rose così giovane, è bello entrare così profondamente nel culto del Sogno. Ed è bello ovviamente vedere la "nascita" dell'Incappucciato, che ricorda molto la perdizione di Anakin Skywalker. Il bello è il tono della narrazione, dolce, malinconico nel finale, quanto è stato genuinamente epico nella battaglia che affronta la giovane principessa.
    Smith si conferma dunque abilissimo cantastorie, che riesce ad esprimersi anche attraverso disegni non suoi: stavolta la parte visiva spetta a Charles Vess, noto per aver creato le raffigurazioni che accompagnano la versione illustrata di Stardust di Neil Gaiman. Qui Vess fa un ottimo lavoro, si conferma artista eccellente creando ottimi sfondi fantasy e meravigliosi alla vista, riuscendo ad essere fedele alla visione grafica di Smith pur rimamendo nel suo stile. I colori esaltano i disegni già magnifici, specie nelle scene con la neve. Ne esce fuori un ottimo risultato, per palati fini.

    L'edizione BAO, come accennavo all'inizio, è ottima: copertina cartonata con sovracoperta, buonissima rilegatura, una cura editoriale palpabile e un lettering interessante.
    Inoltre allo stand a Lucca davano in omaggio un opuscoletto (allegato un paio di mesi fa alla rivista "Anteprima") in cui c'è una breve presentazione del lavoro di Smith e di Vess, seguita da numerosi e interessantissimi schizzi, prove a matita, studi dei personaggi e quant'altro per ammirare ancora di più il tratto di Vess e gli esempi che gli sottoponeva Smith. Bellissimo.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • E poniamo termine a questa sorta di confronto tra le edizioni di Bone.

    Speciale Lucca

    Bone Volume 9: La Corona di Corni

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    Grosso, grossissimo e molto irregolare nella sua composizione, con capitoletti microscopici che si sono andati aggiungendo a mo' di inserti durante le numerose stratificazioni dell'opera, questo è il volume conclusivo di Bone. Otto capitoli ufficiali (anche se due rientrano tra quelli brevi) per più di 200 pagine, che per la prima volta giungono in Italia distribuite come le aveva volute l'autore. In precedenza infatti il tutto era stato spalmato tra il penultimo e l'ultimo volume Panini della versione in b/n. Di questi ultimi, il nono è anche il volume che tra la versione b/n e quella a colori annovera il minor numero di cambiamenti. Non che non ci siano stati in precedenza, anzi, si intuisce che molto deve essere avvenuto tra la versione albetto e la primissima versione in volumi (altrimenti come spiegare una tale disomogeneità tra capitoli?) tuttavia questa volta sono rari i cambiamenti tra le edizioni in volume di Bone.

    1. La Segreta e il Bastione

    Un capitolo lungo, lunghissimo. Quasi il doppio di un capitolo normale. E il sospetto è che possa essere la versione montata di ben due albetti singoli della serie originale. Nella versione b/n della Panini infatti si potevano scorgere nel sommario ben due titoli diversi per i due blocchi che compongono la storia, cioè Paura e La Segreta e la Balaustra, anche se andando alla pagina che doveva segnare il confine tra i due episodi si rimaneva interdetti: non c'era alcuna soluzione di continuità tra le parti, motivo che induce a pensare a degli edit avvenuti in precedenza, durante il travaso da albetto a volume. In questo volume scompare completamente anche il retaggio di questo nel sommario, quindi ci ritroviamo davanti a un bloccone narrativo fondamentale che ci descrive la guerra tra Atheia e le truppe dei Rattodonti, mentre nel frattempo Fone e Thorn cercano di evadere dalla prigione. Molto ma molto interessante che il capitolo inizi con la sequenza onirica delle notti del fulmine, di cui avevamo avuto numerosi sprazzi lungo tutta la serie, ma che qui finalmente viene presentata integralmente con numerose sequenze connettive che danno una chiara idea di cosa accadde e il motivo per cui accadde. Rimane un mistero il motivo per cui Briar venga raffigurata con il viso giovane a pagina 5, quando sapevamo dalla miniserie Rose che era stata invecchiata precocemente dal Signore delle Locuste. Ma il fatto che sia rivolta verso il lettore e non verso i genitori di Thorn potrebbe far pensare a una rappresentazione "magica". Questo capitolo presenta numerose modifiche, che però andranno scemando nei capitoli successivi, ma che per adesso sono tutte concentrate sulla resa di questo sogno epifanico. Per prima cosa spariscono due balloon nella prima tavola, presumibilmente pronunciati da Fone nel tentativo di svegliarla, poi viene aggiunta ex novo una tavola ambientata nella realtà, sempre con Fone che scuote Thorn inutilmente, in modo da interrompere la sequenza altrimenti continua. Viene inoltre specchiata la seconda vignetta di pagina cinque, particolare fondamentale perché in questo modo si inverte l'ordine di lettura dei balloon, e si sottolinea il fatto che sia Briar a prendere l'iniziativa, dichiarando di voler condurre la famiglia reale al sicuro da Rose alla scala del drago, quando nell'edizione precedente era una cosa che sembrava provenire da Lucius. Una modifica intelligente perché collima bene con quello che sapevamo del tradimento.
    Poi nella sequenza di pagina tredici con i draghi che viaggiano nelle viscere della terra, è stata sostituita la tenera vignetta in cui la piccola Thorn durante una tappa si scaldava al fuoco insieme al piccolo draghetto (presumibilmente lo stesso di Stupid Stupid Rat-Tails), con un'inquadratura dell'esercito dei draghi che marcia verso il basso. Sicuramente suggestiva eppure è un vero peccato che sia stata tagliata quella bellissima vignetta. Inoltre nella versione originale quando i draghi arrivavano alla meta il sogno si interrompeva, qui invece si è deciso di unire la sequenza con quella onirica successiva: viene quindi rubata al capitolo terzo la tavola con la Thorn principessa che viene indirizzata dalla madre alla Corona di Corni e viene messa qui, aggiungendo però un'altra tavola ex-novo che fa da passaggio con la Thorn bambina che cresce d'improvviso. Il tutto rende maggiormente sensata tutta la sequenza del sogno, facendo capire che non era solo un ricordo (nella grotta tutti rimiravano ovviamente la Corona) ma proprio un messaggio. Viene fornita in questo modo una chiusa a tutta la faccenda, quando nella versione precedente tutto era più confuso. Poi c'è un cambiamento minore: nella versione b/n durante tutta la prima delle due parti di questo capitolo controverso gli elmi di Pawa erano stranamente stati disegnati privi di corna, mentre qui la cosa è stata corretta. Infine un cambiamento molto importante avviene nella sequenza in cui Thorn prigioniera inizia a percepire uno strano movimento della Locusta: la visione che occupa la vignetta centrale di pagina 33 è stata disegnata ex-novo, sballando così l'ordine delle vignette, che viene riaggiustato nella pagina successiva, trasformando quattro vignette in due (tagliando di netto una vignetta e la parte più vuota di una doppia), e riaggiustando così la sequenza dandole un senso diverso: se prima Thorn percepiva solo che la Locusta si stava muovendo sottoterra, questo riferimento è stato sostituito dall'immagine chiara della prima delle numerose eruzioni che porteranno alla liberazione. Paradossale come questo capitolo rechi con sé tanti edit ma che nei successivi sia stato lasciato tutto in linea di massima com'era prima: segno che Smith era soddisfatto del suo finale ma non della parte che lo precedeva?

    2. Mim

    Cinque tavole che potevano benissimo far da prologo al volume e che invece sono state inserite solo qua. Mi riesce molto difficile credere che possano esser state un numero di Bone in precedenza, e non un qualcosa creato appositamente per la raccolta in volume, tantopiù che il loro contenuto è esattamente lo stesso del prologo di Rose. Viene infatti spiegata daccapo la mitologia della Valle, stavolta visualizzandola in maniera suggestiva: Jeff Smith ha infatti ridisegnato col suo stile l'intera sequenza d'apertura che Vess aveva mirabilmente illustrato per Rose. Gli stili dei due autori sono diversi, anche se va detto che forse Vess qui è stato più bravo mentre a livello di espressioni dei personaggi non è proprio al top, tuttavia la Mim di Smith non riesce a competere con quella di Vess. Pur essendo stata tradotta in quattro salse diverse (due volte in Bone e due volte in Rose) una cosa continua ad essere poco chiara: ma se si sta parlando del periodo in cui i sogni e il mondo reale erano una cosa sola come mai la Locusta soffre nel non poter entrare nel mondo reale? Allora forse la cosa è da intendersi diversamente? Forse i mondo sono sempre stati separati ma tramite l'attività onirica una volta erano molto più vicini mentre adesso questi sguardi dall'altra parte sono un qualcosa di cui sono capaci solo i Ven-Yan-Cari? Infine, com'è che virtualmente queste cinque pagine di visione possono inserirsi nella narrazione a questo punto? Sono visioni che Thorn ha ad occhi aperti mentre rimira il disastro dei cerchi spettrali che imprigionano la città?

    3. Varchi

    Un tempo L'Armeria, è il capitolo in cui volge al termine la grande battaglia sulle mura della città, con trasferimento del punto focale sul vero climax della saga, la ricerca della Corona. Un po' il corrispettivo della fine della battaglia alle porte di Gondor, la quiete prima della tempesta finale. Ormai la traduzione presenta davvero poche, pochissime differenze, perché arriviamo ad un punto in cui si presume che la persona che se n'è occupata in entrambe le edizioni Panini sia la stessa. E' anche il capitolo dove possiamo dir concluse le macchinazioni di Phoney che torneranno solo come gag nel finale ma che per adesso cessano di essere delle sidestories. Infine i cambiamenti, che sono uno solo anche se sostanziale: la tavola con la visione della madre, che era stata prelevata da qua per andare a completare la sequenza onirica in apertura di volume, viene qui rimpiazzata con una splash page d'effetto in cui viene mostrata l'esplosione suprema, quella che libera definitivamente il Signore delle Locuste, difatto cambiando completamente il senso della crisi di Thorn. Parecchio buffa, e nel contempo disturbante, Briar che a lato si esibisce in un balletto grottesco ma buffo per sottolineare il suo momento di massimo godimento. Da questo momento in poi sono da considerarsi conclusi gli edit della versione a colori, e si avrà una fedeltà pressocché perfetta.

    4. Fuga dalla Città

    Un capitolo rimasto come previsto invariato, pure nel titolo, che descrive la fuga di Thorn, Fone e Barthleby verso Tanen Gard, un capitolo spettacolare che ci mostra Thorn fare cose mirabolanti, uscendo ed entrando dai cerchi spettrali, fino alla scena più bella di tutte quando proprio come in un sogno elude il blocco prendendo il volo. Molto interessanti anche gli esseri umani e la forma che le anime assumono quando sono dentro il cerchio spettrale (quindi si intuisce che sia la forma delle loro anime così come appare dentro il mondo del sogno), che ci rimanda a quelle ombre enigmatiche viste nel quarto volume. E oltre alla definitiva conclusione dell'assedio abbiamo la fine della sottotrama di Rock Jaw, che senza scomporsi più di tanto mentre sonnecchia decide di lasciarli passare, liberandosi tacitamente dall'ossessione del dover per forza prendere una parte (o forse l'ha presa ed è quella dei buoni?).

    5. La Camera dei Corni

    Ed eccoci giunti al climax. Smith si dimostra un sapiente narratore nel risolvere l'entropia portata da una guerra con un semplice tocco. Sarà anche un deus ex machina questa zona a metà tra il nostro mondo e il Sogno, ma funziona benissimo. E il fatto che sia uno sgorbio di stalattiti e stalagmiti ma che venga chiamata Corona è un elemento piuttosto misterioso e disturbante. Ritmicamente la risoluzione di tutto è gestita molto bene, bella la fine di Kingdok, e il ruolo da tramite che Fone gioca in tutto questo. Ottima la scena dell'energia statica, e la quasi morte di Fone diretto verso una Luce dalla quale Thorn lo distoglie, e bello il sincronismo con la morte di Briar e la sparizione della locusta. Insomma tutto ottimo, l'unica cosa poco chiara è il risveglio dei draghi infuriati: anni fa l'avevo intesa come una certa agitazione per la profanazione della reliquia, ma col senno di poi nel sentir parlare di cimitero come luogo di riposo, di risveglio dei draghi e di squilibri nel mondo del sogno...non è che in realtà il tocco della Corona ha causato la resurrezione di tutti i draghi defunti nei secoli dei secoli?

    6. Ritorno a Casa

    Capitolo che venne pubblicato insieme ai due successivi nello stesso albetto conclusivo di Bone (e vedremo anche perché). E' molto forte l'ispirazione a LOTR anche qui, con il mondo che crolla subito dopo la fine dell'oscuro signore, e quel clima di allarme. Notevole ovviamente anche tutta la fase incoronazione, e il lento tornare verso casa con tutte le tappe descritte per benino con un anticlimax voluto e piacevole. Rimane il mistero di cosa ne è stato di Mim e dei draghi, forse è stata curata dalla pazzia? Forse le si avventano contro per renderla nuovamente inoffensiva e ritrasformarla in pietra? Forse la uccidono? Notevole il lavoro fatto sui personaggi, il ritorno di Wendell ed Euclide, il funerale di Lucius e la ripresa dei piani di Phoney. Ma soprattutto notevole il fatto che si ritorni brevemente a nord della Valle per chiudere ottimamente il cerchio e che venga ripresa la gag della nevicata improvvisa, retaggio di un Bone surreale ed umoristico che si credeva perduto.

    7. Solstizio

    Questa storiella di sole quattro tavole, che si inserisce meravigliosamente in pieno anticlimax finale era stata concepita nel 1993. A quel tempo era stata creata come piccolo special natalizio di poche pretese, come del resto la storiella speciale Sul Tetto. Ma se quella era stata inserita in appendice al secondo volume, per questa c'erano poche speranze di poter tornare, vista la piega presa dalla storia. E non sembrava poter essere collocabile in nessun modo. E invece no, non solo è stata inserita per il rotto della cuffia nel bel mezzo del numero finale, ma sembra nata per stare dove sta, in un punto della storia in cui gli eventi si congelano e si ha una sorta di "letargo", e neanche a farlo apposta quella che sembrava una gag fine a sé stessa diventa la conclusione ufficiale della sottotrama degli stupidi rattodonti e del loro desiderio di una quiche, che era stato reintrodotto un paio di capitoli fa grazie ad una scenetta con Smiley.

    8. Guadi e Attraversamenti

    Siamo giunti alla fine. I cugini Bone se ne vanno, e Fone li segue, anche se la cosa lascia l'amaro in bocca per via della storiella con Thorn. Non che questo non implichi che si possano rivedere un giorno, in fondo Boneville e la Valle sono distanti solo concettualmente (sono solo a uno spiazzo desertico di distanza l'una dall'altra). Bello e commovente rivedere i luoghi da cui tutto era iniziato, bello veder concludersi la storia con la battuta che l'aveva aperta e bello rivedere tutti i personaggi in fila...o meglio quasi tutti perché la triade di opossum è stata dimenticata inspiegabilmente. Non che fossero importantissimi ma sarebbe stato carino e più completo vederli. Va detto inoltre che la versione a colori offre una splash precedentemente assente subito dopo l'ultima pagina, il monumento fatto da Taneal in onore di Fone e Barthleby.


    Bone: La Principessa Rose

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    E bravo il Foschini che con la Bao si fa perdonare del brutto volume sette che aveva curato ai tempi della Lexy, e ci offre così l'eccellente risarcimento per l'orrido Rose editato anni fa dalla Star Comics. A quel tempo l'opera di Smith e Vess era stata infatti pubblicata su due albi di grande formato con qualità di stampa alquanto scarsa...ma soprattutto due albi disomogenei tra loro, quando si sarebbe potuto senza problemi farne uno solo, cosa che è avvenuta qui. La traduzione è un po' diversa, ma stavolta sembra più fedele e intelligente. E l'opera è davvero interessante: non viene scelto un elemento troppo eclatante del passato di Rose, ma l'inizio un po' in sordina della guerra tra gli umani e lo schieramento Rattodonti/Locusta/Briar, dei quali non si riesce a intravedere l'esatta formazione. Molto ma molto suggestiva nei suoi colori, questa opera di quattordici capitoletti, non lo è altrettanto nei personaggi che spesso e volentieri Vess ritrae assai poco espressivi. Si vede che manca lo humor di Smith, che però rimane ai testi. Va anche detto che molti passaggi della mitologia rimangono un po' vaghi e oscuri, come anche lo spaventoso finale che [spoiler]vede Briar invecchiare precocemente (anche se questo fatto fa a pugni con una vignetta dell'ultimo volume di Bone) e Rose uccidere uno dei suoi due cani, sequenza assolutamente disturbante[/spoiler]. Potremmo dire che è la storia di quando il Signore delle Locuste provò a tentare Rose per vedere se era possibile servirsi del suo occhio dei sogni per rimpiazzare Briar, forse un evento un po' minore che avrebbe potuto essere reso in maniera più cristallina data l'importanza di ciò a cui porterà, e invece sembra che alla fine di tutto Briar "rientri nei ranghi".
    E' comunque nel complesso un'opera da avere assolutamente, in quanto completamento dell'opera base. E va fatto un applauso alla Bao per l'edizione elegante, perché a Lucca insieme al volume distribuiva un albetto con il making of e perché ha scelto di presentare il volume con due variant cover, opera di Smith e di Vess (io ho scelto quella di Smith). Ora mi chiedo se tanta professionalità ci porterà ad avere pure l'altro specialone di Bone, quel Tall Tales che dovrebbe essere un repackaging di Stupid Stupid Rat-Tails con altro materiale extra.
  • Tall Tales è disponibile su Amazon.it ad un prezzo ottimo: http://www.amazon.it/Tall-Tales-Bone-Je ... 407&sr=8-1
  • Ma porc... e dire che ho appena fatto un ordine in cui mi son preso anche Rose, non mi sono proprio accorto ci fossero anche le Tall Tales, oltretutto ad un costo allettantissimo.
  • :sbav: :sbav: :sbav: e ancora :sbav:

    http://www.boneville.com/2010/12/22/com ... ull-color/

    Bone. One Volume Edition. Full Color. Hardback book. Extras. Slipcase.
  • sbav, ma la vedo molto brutta... non c'era ragione di fare un unico volume, e vista la custodia, si poteva benissimo fare un'unica edizione ma in due o tre volumi (almeno erano facili da leggere e con rischio molto minore di rovinarsi).
    Viva le Absolute, però con criterio, cacchio...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Beh, sbav! niente da dire... però, effettivamente, non dove esser molto comodo da leggere. Mi tengo i miei volumetti a colori e il "mattone" in bianco e nero.
    Il mio Twitter!
  • Non sarà comodo da leggersi ma trattandosi di un cartonato almeno non c'è il rischio che la cover si rovini semplicemente leggendolo. Ad ogni modo, un cofanetto con più volumi (anche solo 3) sarebbe stato molto meglio.
  • Ragazzi, ho bisogno di voi e so che potete aiutarmi!
    Son circa tre anni che penso di comprare Bone, ma non l'avevo mai fatto. Ora scopro che la Bao pubblicherà il volumetto in b/n e, mi spiace, ma lo preferisco al colore. Volevo quindi sapere: il volume della Bao è un'opera omnia di Bone o altro? Perché io ricordo che usciva per la Panini, ma essendo io in guerra con la Panini sarei molto contenta se avesse perso ogni diritto e l'avesse lasciati a qualcun altro. Consigli?
  • Il volume della Bao sarà il Bone integrale in b/n. Non si può definirlo opera omnia perché mancherebbero all'appello La principessa Rose (che Bao ha appena pubblicato) e Tall Tales (che Bao pubblicherà). Se compri questi due e poi anche il volumone, allora avrai l'opera omnia di Bone a fumetti (rinunciando al colore, che però abbiamo detto non t'interessa). Poi, come diceva Rebo, in patria stanno per uscire pure 3 romanzi, scritti da Sniegowski, non so se li consideri all'interno dell"opera omnia" :P

    Comunque i colori applicati a Bone sono spettacolari, ti perdi una bella opera se ci rinunci.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Lavi-Schroeder ha scritto:Perché io ricordo che usciva per la Panini, ma essendo io in guerra con la Panini sarei molto contenta se avesse perso ogni diritto e l'avesse lasciati a qualcun altro. Consigli?
    Nulla da aggiungere a quanto detto da Franz, io preciso solo che la Panini non aveva mai creduto fino in fondo alle potenzialità di successo di vendite in Italia di Bone, quindi portata a termine l'edizione a colori ha rinunciato ai dirtti che la BAO ha prontamente preso dopo aver contattato Jeff Smith.
    Comunque, se cambi idea sul colore ma non sulla Panini, sappi che la BAO dopo la one-volume edition in bianco e nero pubblicherà anche (non si sa ancora quando) anche la nuova full color one-volume edition la cui notizia dell'uscita americana è stata pubblicizzata qualche post fa da Tyrrel (vedere qui) :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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