[Vertigo/Willingham & AAVV] Fables

Non solo Marvel e DC ma anche le classicissime strips e il fumetto autoriale di Alan Moore, Frank Miller o Jeff Smith.
  • La cosa molto bella è che, armato di buone intenzioni per seguire questa serie, sono andato in fumetteria e ho comprato il primo volume.

    Il primo volume della Magic Press. Sì, sapevo che era vecchio, ma c'era solo quello. Mi sono detto "poi il secondo lo comprerò della Planeta".

    E invece la Planeta ha inglobato primo e secondo volume, e quindi ora sono costretto ad avere il doppione del primo volume -_- Vabbè, sono cose che capitàno ai niubbi.

    Comunque, vedo che come al solito recuperare questa serie è abbastanza difficoltoso, dacché mi pare di capire che la Planeta ha pubblicato i primi 7 volumi... saltando il secondo -___-

    Uff, questo è quello che ho ricapitolato io. Gli esperti correggano, se è il caso:
    • prequel - 1001 notti di neve
    • Volume 01/02 - Fiabe in esilio (Fiabe in esilio/La fattoria degli animali)
      albi 1-5, 6-10, "Un lupo nell'ovile" racconto
    • Volume 03 - [ITA 2008] STORYBOOK LOVE
      albi 11-18
    • Volume 04 - La marcia dei soldatini di legno
      albi 19-21, 23-27, "The last castle" oneshot
    • Volume 05 - Stagioni difficili
      albi 22, 28-33
    • Volume 06 - Terre natie
      albi 34-41
    • Volume 07 - Fiabe d'arabia
      albi 42-47
    • Volume 08 - Lupi
      albi 48-50
    • Volume 09 - [ITA giugno 2008] Figli dell'impero
      albi 52-59
    • Volume 10 - [USA 28 maggio 2008] THE GOOD PRINCE
      albi 60-69
    • Volume 11 - [...]
      albi 71-75
    Fonti: Catalogo Planeta DeAgostini, Wikipedia EN, ComicUS Forum, ComicUS news
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Elikrotupos ha scritto:E invece la Planeta ha inglobato primo e secondo volume, e quindi ora sono costretto ad avere il doppione del primo volume Vabbè, sono cose che capitàno ai niubbi.
    E a chi non legge cosa scrive Deboroh, ben vi sta :P
    DeborohWalker ha scritto:Planeta De Agostini ha fatto uscire da una settimana il volume dal titolo "Fiabe in esilio", che raccoglie i primi due cicli di storie, precedentemente pubblicati dalla Magic Press in albi distinti.

    Per la lista, direi che va bene, anche se il sottoscritto ha tutti i volumi nella colonna da leggere, ho letto solo i primi due cicli di storie (ovvero il corrispettivo del primo volume Planeta).
    Alla lista aggiungo Jack of Fables, serie spin-off incentrata unicamente sul personaggio di Jack, di cui esce il primo volume in Italia proprio questa settimana.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • già, l'ho visto esposto... ma varrebbe la pena seguirlo (anche se varrebbe la pena non credo che lo farò, cmq :P io sono del partito NO SPINOFF)
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Boh, non saprei. Quando leggerò ti farò sapere.

    Sugli spin-off dissento: se non esistessero, non ci sarebbero Daria, Mork & Mindy (ma anche Happy Days era a sua volta uno spin-off).
    Vogliamo parlare di tutti i videogiochi di Super Mario, che è solo uno spin-off di Donkey kong? :P
    O i Puffi, spin-off di John e Solfami.
    O i volumi di Death, spin-off di Sandman e ugualmente affascinanti.
    E neanche cito tutte le serie di supereroi Marvel e DC, che per la maggior parte sono spin-off di qualcosa, e spesso migliori del capostipite.
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  • beh, a priori almeno sono contrario. Poi se uno conosce bene una serie può anche desiderare uno spinoff su un personaggio particolarmente interessante che nella saga principale non ha avuto troppo spazio. Però buttati lì così, insieme, non è invitante, come anche con i volumi di Death nel caso di Sandman. Li comprerò perchè sono pochi, ma se fosse una serie la lascerei lì (e lì lascerò le innumerevoli e interminabili serie spinoff di Sandman)
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
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    Dopo due volumi contenenti altrettanti cicli, ecco che la terza uscita (chissà perché pubblicata in ritardo, finora saltata a piè pari da entrambe le edizioni italiane) presenta quattro diversi cicli di storie più brevi, occasione per concentrarci un po' su personaggi finora rimasti in secondo piano.

    Sacco d'ossa
    Episodio autoconclusivo incentrato sulle avventure in solitaria di Jack, questo potrebbe essere considerato una sorta di prova generale di quello che sarà lo spin-off "Jack of Fables": assistiamo infatti a un racconto dal passato del personaggio, nel quale sfoggia al massimo il suo carattere da furbacchione, approfittando di una Principessa sul pisello destinata a morire.
    Jack si introduce in una vecchia villa in esplorazione, trovando al suo interno la ragazza, in fin di vita e decide di approfittare di lei facendo una scommessa con l'oscura mietitrice; l'ambientazione durante la guerra civile crea una cornice storica ideale per installare quella situazione di povertà e degrado richiesta alla storia.
    Ottimo biglietto da visita per il carismatico personaggio, ha tutte le carte in regola per poter sostenere in autonomia uno spin-off della serie principale.

    Un intervento acuto / Lavori sporchi
    Storiella in due parti che comincia con la scoperta dell'esistenza dei personaggi delle fiabe da parte di un giornalista intenzionato a rivelare tutto pubblicamente; per evitare che questo avvenga, una task force guidata dal Principe Azzurro e da Barbablù si occupa del giornalista, sfruttando i loro poteri per impedire al giornalista di rendere noto ciò che hanno tentato di mantenere segreto così a lungo. Una sorta di "Mission: Impossible" in cui i protagonisti si muovono in pieno stile spionistico, regalando atmosfere nuove al fumetto, lasciandoci vedere all'opera Azzurro e facendoci scoprire quanto spietato può essere Barbablù.

    Un'amore da favola
    La storia in 4 episodi che dà il titolo al volume è anche la più interessante: per coprire la relazione segreta che hanno, Barbablù e Rosa Rossa dichiarano guerra a Wolf e Biancaneve, liberandoli nel bosco senza che loro se ne rendano conto... Mentre in città si sviluppano vicende politiche che sovvertiranno l'ordine delle cose tra i personaggi delle favole, è in mezzo alla natura che si svolge la parte più interessante della trama, con un Wolf sempre più selvaggio e vicino a Wolverine che lascia trasparire i suoi sentimenti per Biancaneve, presentati in modo lontano dai luoghi comuni...
    Sorprendente [spoiler]la morte nel finale di Barbablù e Rosa Rossa[/spoiler], segnale evidente che possiamo aspettarci frequenti cambiamenti dello status quo all'interno della serie. Ed è un bene!

    Le spose d'orzo
    Storiellina simpatica raccontata da Wolf, non mi risulta sia una storia esistente prima di questo fumetto: esistono quindi personaggi delle fiabe nuovi? O forse è solo un racconto per bambini conosciuto in America ma non arrivato fin da noi...
    I disegni sono semplici e stilizzati, quasi da illustrazione di libro per l'infanzia, quindi originali e adatti a questa occasione.

    Se nei volumi precedenti si era creato uno stile di Fables, qui si spazia in direzioni differenti, rimanendo comunque coerenti con lo spirito del fumetto. Continuo ad essere felice di essermi avvicinato a questo Fables: nonostante la leggerezza (o forse grazie ad essa), ogni volume mi soddisfa più di altre serie della linea Vertigo come Sandman o Preacher.
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  • DeborohWalker ha scritto:Un'amore da favola
    La storia in 4 episodi che dà il titolo al volume è anche la più interessante: per coprire la relazione segreta che hanno, Barbablù e Rosa Rossa dichiarano guerra a Wolf e Biancaneve, liberandoli nel bosco senza che loro se ne rendano conto... Mentre in città si sviluppano vicende politiche che sovvertiranno l'ordine delle cose tra i personaggi delle favole, è in mezzo alla natura che si svolge la parte più interessante della trama, con un Wolf sempre più selvaggio e vicino a Wolverine che lascia trasparire i suoi sentimenti per Biancaneve, presentati in modo lontano dai luoghi comuni...
    Sorprendente [spoiler]la morte nel finale di Barbablù e Rosa Rossa[/spoiler], segnale evidente che possiamo aspettarci frequenti cambiamenti dello status quo all'interno della serie. Ed è un bene!
    L'ho letto in inglese parecchio tempo fa, e gli ho ridato una letta veloce quando è uscito questo terzo volume qua da noi, ma se non ricordo male Barbablù si allea con Riccioli d'Oro e non con Rosa Rossa.
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    Sull'onda del banner dedicato, segnalo che da questo mese Fables godrà di una ristampa economica ad opera della Lion.
    L'edizione sarà in formato bonellide (tanto per le dimensioni dell'albo, quanto per l'utilizzo del bianco e nero in luogo dei colori), sulla scia del successo dell'operazione simile effettuata da una decina di mesi per The Walking Dead.
    Probabilmente è una scelta penalizzante per l'opera, ma dall'altro lato permette (con una diffusione anche da edicola) il recupero di una serie importante per la Vertigo e il fumetto americano in generale, ad un prezzo irrisorio.
    Per il primo numero di questa ristampa (mensile, € 2,90 ogni albo), uscito pochi giorni fa, è stata realizzata anche una variant cover disponibile solo per le fumetterie (la seconda delle due che vi ho postato).
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • C'era una volta Fables #1 - Bianca Neve

    Preso un paio di settimane fa e letto solo in questi giorni. La serie mi ha sempre attirato, a maggior ragione da quando ho poi iniziato a seguire e apprezzare Once Upon a Time, ma la collezione completa consta di troppi volumi troppo costosi e non ho mai avuto il coraggio di imbarcarmi nel recupero.
    La Lion mi viene in soccorso con questa edizione. Che sì, come dicevo nel post qui sopra, sicuramente fa fuggire terrorizzato il purista, che si troverò con tavole di dimensioni ridotte e le tavole in bianco e nero. Ma io, che per quanto nerd devo comunque dare un occhio anche al portafogli, ho deciso di accontentarmi e seguire la serie in questa edizione "da pezzenti" :P
    Anche perché alla fine mi serviva il primo numero per capire se potesse interessarmi: magari non mi sarebbe nemmeno piaciuta e non mi avrebbe invogliato a proseguire.
    Speranza vana :P
    Fables in questi primi episodi si fa amare subito. Certo, l'idea che 10 anni fa era originale oggi perde molto mordente, dopo Come d'Incanto e il già citato OUT: ma resta la forza di questo immaginario legato alle favole, al lettore ben noto, che venendo spostato nel mondo reale può regalare infinite varianti e un universo narrativo assai interessante, come sembra aver fatto Willingham. I personaggi inoltre appaiono come ben caratterizzati, perfettamente in bilico tra le caratteristiche che conosciamo su di loro dalle favole originali e quelle che lo sceneggiatore fornisce loro nella loro permanenza in New York.
    E la storia... è un giallo! Bellissima, 'sta cosa: il Lupo Cattivo è un detective qui, e indaga sulla presunta morte della sorella di Bianca Neve, vicesindaco dell'avamposto terrestre delle favole. Le indagini ci permettono di fare la conoscenza con alcuni dei personaggi tirati in ballo dall'autore, ed è bellissimo vedere le interazioni che hanno tra di loro.
    Insomma, ho apprezzato davvero molto, una lettura da cui mi aspettavo abbastanza e che mi ha dato molto in termini di narrativa, di disegni (davvero belli e accurati, anche nel b/n che forse davvero esalta il tratto) e di emozioni alla lettura. Davvero promosso, e continuerò a seguire quest'edizione.
    Bello che, per quanto versione economica, goda comunque della prefazione di Alessio Danesi (direttore editoriale della Lion), di quella di Willingham alla ristampa americana e le schede dei personaggi curate da Danesi e Rizzi per rendere il tutto più chiaro e completo.
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  • C'era una volta Fables #2 - Rosa Rossa

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    Il secondo albetto bonelliano presenta la conclusione del primo ciclo di Fables (peccato non averlo avuto per intero sul numero 1 per non sforare le 96 pagine), per poi attaccare subito col secondo, che mostra al lettore l'altra metà della società fiabesca impiantata a New York: la Fattoria. Di forte richiamo orwelliano, anche per le vicende che accadono in questa ambientazione, la Fattoria è la soluzione sensata di Bill Willingham per non rinunciare a tutti i personaggi animali delle fiabe e per averli comunque nel mondo terrestre: una zona appena fuori città, un incantesimo di protezione ed ecco il luogo dove i tre porcellini, il Gatto con gli Stivali, Bagheera e compagnia animalesca risiedono, non senza covare profondo rancore per i cittadini, come scoprirà presto Bianca Neve, che si è recata in ispezione insieme alla sorella.
    Il rapporto tra le due ragazze è ben descritto, l'idea alla base della Fattoria è buona, il giochetto delle fiabe che si comportano come persone normali (con volontà di ribellione, uso di parolacce, riferimenti espliciti al sesso) continua ad essere stuzzicante... che volere di più? Il primo numero l'avevo leggermente preferito, ma anche qui siamo sempre di fronte a un prodotto notevole. Proseguo soddisfatto, anche perché l'edizione Lion - ancorché di dimensioni ridotte e priva di colore, è bene ricordarlo, appare curata, con un certo numero di pagine che approfondiscono accuratamente gli "identikit" tradizionali dei personaggi che vediamo nel fumetto. Un buon lavoro davvero.
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  • Mi unisco al coro di approvazione; questa edizione "bonellide" secondo me è "favolosa", e aggiungo che per me il colore è sempre stato un handycap, i disegni in B/N non hanno scuse o filtri, sono semplicemente belli o brutti, e sotto gli occhi di tutti (a differenza degli albi di supereroi, che spesso nascondono sotto effetti colorati le pecche anatomiche o di regia di certi disegnatori non particolarmente abili).

    Questi sono davvero belli, e la storia molto ben costruita aiuta.

    Finchè uscirà, conto di prendere tutti i numeri possibili, in questo formato (anche perchè economico)
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • C'era una volta Fables #3 - Jack

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    Prosegue la collana bonellide/economica della Lion che ristampa Fables per chi se l'è perso e vuole risparmiare :P
    E la serie continua ad essere veramente ricca di spunti e di trovate ragguardevoli. In questo albetto si conclude il ciclo della Fattoria degli animali, con la conclusione della rivolta e il ritorno di Bianca Neve a New York. Dopodiché c'è una storia autoconclusiva sul passato di Jack, che ci rende particolarmente simpatico questo inetto imbroglione senza arte né parte, tanto che non fatico a capire il motivo per cui è stato promosso a titolare di uno spin-off tutto suo.
    Divertente e a suo modo spiazzante, per il genere narrativo che va a toccare e di conseguenza per le atmosfere che vi si respirano, è il mini-ciclo in cui Luca Wolf e compari devono riuscire ad eliminare le prove che un giornalista ha raccolto sulla "diversità" della comunità delle fiabe rispetto ai comuni abitanti di New York. L'ipotesi [spoiler]dei vampiri, col senno di poi di Twilight[/spoiler], è assai divertente :P
    Forse dei 3 numeri è il meno incisivo, anche per la frammentarietà di quanto raccontato, ma si avverte comunque che si è di fronte a letteratura a fumetti di classe e a quella che sicuramente si attesta come una delle serie Vertigo più iconiche.
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  • C'era una volta Fables #4 - Riccioli d'Oro

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    Effettivamente il biondo personaggio femminile della fiaba dei 3 orsi, già visto in azione negli scorsi due numeri dove aveva dimostrato di avere un'indole diversa da quella tramandata dalla tradizione, ha una certa importanza all'interno delle stori contenute nel quarto bonellide che ristampa la celebre serie di Willingham. Ma forse avrebbe avuto più senso intitolare l'albo a Barbablù, che ha forse ancora maggior peso stavolta: a partire dalla risoluzione dello spinoso caso del giornalista che avrebbe scoperto il segreto delle fiabe a New York (pur equivocando :P ), nel quale il maritino che tutte vorrebbero :asd: ha voluto avere l'ultima parola, a dispetto del piano di Luca Wolf. Ma anche quando, nel ciclo successivo, lo vediamo brigare con Riccioli d'Oro stessa ai danni di Biancaneve e Luca. Senza contare che [spoiler]poi muore, e quindi non avrà più modo di avere un albo a lui intitolato :P[/spoiler]
    Comunque bello, migliore del numero precedente, eccessivamente frammentato. Finita la mini-quest del giornalista, il piano ai danni dei due protagonisti è ben congegnato e ricco di rivelazioni su Luca (che continua ad essere il personaggio migliore, per me), e non vedo l'ora di vedere come si conclude il prossimo mese. Bello il lillipuzziano, belli i dialoghi tra Luca e Bianca, bella Riccioli ninfomane e bella la copertina con Riccioli in intimo :P :P
    L'apparato critico dell'edizione inizia invece un po' ad annoiarmi: le schede sui personaggi delle fiabe, con origini varie, era interessante ma per un buon 80% sono copincolla dello stesso personaggio di mese in mese, risulta quindi pesante e ripetitiva questa struttura. Ma è anche un bene che ci sia, in qualche modo.
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  • C'era una volta Fables #5 - Wolf

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    Wow! Forse addirittura il numero migliore finora!
    Il quinto albetto della ristampa bonellide economica presenta infatti 3 storie tutte molto potenti e significative, che sono sia importanti per la mitologia della serie, sia molto ben scritte e capaci di comunicare forti emozioni nel lettore.
    L'ultimo capitolo di Un Amore da Fiaba, run cominciata sullo scorso numero, si risolve infatti in modo decisamente cruento e imprevisto, lasciando scossi, anche perché la scena risolutiva in questione si protrae per più tavole, in un crescendo di vera angoscia.
    A rendere questo finale sconvolgente, poi, c'è anche l'ultima tavola, dove un colpo di scena bello grosso introduce un elemento che peserà particolarmente sul proseguimento della storia, per due dei personaggi principali. Un cliffhanger grosso grosso... che però non verrà ripreso nelle storie successive qui raccolte, lasciandomi con un palmo di naso.
    Evidentemente, un evento così importante lo si vuol far decantare maggiormente, per questo motivo le due storie successive sono due racconti sul passato di Favolandia, che quindi non necessitano di approfondire quanto appena visto.
    La storia che Luca Wolf racconta ad Acchiappamosche sui Lillipuziani è molto dolce, e permette di vedere uno scorcio di quello che era il clima nelle "terre natie" durante gli scontri con l'Avversario. Carina, ma non tanto significativa quanto il racconto di Boy Blue a Biancaneve, che offre una connotazione molto più eroica e sofferente al personaggio, mostrandoci infatti come facesse parte dell'ultimo avamposto di favole che sono fuggite dalle "terre natie".
    E' questa l'occasione, per Bill Willingham, di mostrare una battaglia vera e propria, particolareggiata e drammatica, in cui il lettore viene coinvolto per numerosi fattori: sopra a tutti, la morte di vari personaggi celebri (Robin Hood, per esempio) e la triste storia d'amore del coraggioso Boy Blue. La potenza e la riuscita di questa storia è difficile da spiegarsi, contribuisce ad ispessire il valore narrativo della serie e dall'altra parte offre la possibilità di vedere veramente per la prima volta gli effetti che l'invasione dell'Avversario ha provocato su Favolandia e sui suoi abitanti.

    Stavolta anche le note di approfondimento sui personaggi sono interessantissime: prima di tutto perché c'è l'opportunità di parlare di personaggi che prima non sono stati sviscerati, e inoltre anche perché ci sono alcuni interventi dell'autore riguardo allo scelte fatte su questi personaggi durante la scrittura delle storie contenute in questo albo.

    Insomma, un numero coi fiocchi, che alza l'asticella qualitativa e con essa le aspettative per i prossimi numeri.
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  • C’era una volta Fables #6 – Cappuccetto Rosso

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    Dopo la capolavorosa storia sull’assalto all’ultimo castello, che chiudeva lo scorso albo, vedere entrare nel cast di Favolandia Cappuccetto Rosso, co-protagonista della splendida storia d’amore con Boy Blue, mi ha entusiasmato. Ma essendo Willingham un disgraziato, prende il personaggio e lo ribalta, mettendo la ragazza contro Boy Blue perché si sente presa in giro e facendo nascere il sospetto nel lettore, tramite le considerazioni investigative di Luca Wolf, che Cappuccetto non sia effettivamente chi dice di essere.
    Nel frattempo quella magnifica carogna del Principe Azzurro cerca di fare le scarpe a Re Cole, cercando di indire elezioni per diventare il nuovo sindaco di Favolandia, e Biancaneve si chiude in se stessa dopo la scoperta di essere incinta di Luca.
    L’ultimo episodio presente nell’albo è poi affascinante, come sempre quando un doppio-triplo inganno viene gestito così bene nella sceneggiatura. Starring Cenerentola, Ichabod Crane e Luca Wolf, in un gioco delle parti magnificamente riuscito.
    Ah, ovviamente non è da scordare l’accenno a qualcosa di terribile fatto da Luca in passato… la qual cosa, insieme alla scoperta che il caro Lupo ha partecipato attivamente alle due Guerre Mondiali, rende il personaggio sempre più affascinante e il mio preferito dell’intero cast, alla faccia del solitamente tanto idolatrato Jack che invece, per ora, non mi dice molto.
    Insomma, se non si è capito la serie mi avvince sempre più ad ogni numero. Bene così!
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  • C’era una volta Fables #7 – Pinocchio

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    Oh, bello Fables. Questo Bill Willingham riesce a farmi apprezzare tantissimo episodi incentrati su lunghe e cruenti battaglie, che vanno avanti per un sacco di pagine e che vengono descritte con minuzia di particolari, quando di solito sono parentesi che non digerisco particolarmente. Ma il modo particolare di mettere in scena gli scontri e le morti, specialmente di personaggi di spicco nella serie, mi affascina e avvince. Viene esposta la strategia dei combattimenti, il modus operandi, e questo dà una marcia in più a quello che di primo acchito sarebbe solo la descrizione di gente che si mena, si spara e si “lama” :P
    Così è stato un paio di numeri fa con il triste racconto di Boy Blue sulla caduta dell’ultimo castello nelle Terre Natie, e così è ora, quando Favolandia viene invasa da un esercito di… soldatini di legno! O meglio, di simil-cloni di Pinocchio (essendo burattini costruiti da Geppetto sotto costrizione dell’Avversario) così numerosi e così indistruttibili da rendere ben difficile il gioco per Biancaneve e le altre favole. Le varie mosse che la vicesindaco mette in campo sono interessantissime, e così assume un senso quell’ammassarsi di personaggi in tavole, spesso generosamente spalmate in grandi splash-page, in cui per la prima volta avverto l’handicap dell’assenza di colore, che nella versione standard sicuramente costituirà sicuramente un valore aggiunto non da poco.
    La battaglia occupa l’ultimo terzo del settimo albo della serie in versione bonellide, ma anche nella prima parte si respira quell’aria pesante che porterà inevitabilmente all’epico scontro, e contiene scene molto intriganti, come il modo in cui si svela la vera natura di Cappuccetto Rosso, dove a farne le spese è ancora una volta il cuore del povero Boy Blue.
    Insomma, la serie prosegue a gonfie vele, un riuscitissimo connubio tra strizzatine d’occhio ai conoscitori delle favole, ironia, azione e personaggi fortissimi. Il tutto accompagnato da un comparto grafico sempre all’altezza. Una gran bella lettura, che dimostra come l’etichetta Vertigo sia sempre qualitativamente elevata.

    In coda all’albo, oltre alle solite schede dei personaggi in cui si narrano le “biografie” degli originali, viene inserita anche una guida con tutti i riferimenti a fiabe e racconti disseminati finora in Fables. Non è chiaro se questo spazio andrà a sostituire completamente le schede (visto che ormai i personaggi della serie su cui dire qualcosa sono finiti) oppure vi si affiancherà come successo questo mese, ma certo si pone come una rubrica ancora più interessante dell’altra :)
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  • C’era una volta Fables #8 – Frau Totenkinder

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    L'inizio dell'ottavo albo viene riservato alla conclusione della maxi-run La Marcia dei Soldatini di Legno, con l'arrivo di Luca Wolf a risolvere le sorti della battaglia e con l'intervento di Frau Totenkinder che concia per le feste la finta Cappucetto Rosso, che si scopre essere Baba Yaga. Totenkinder sarebbe la strega di Hansel e Gretel, che si vanta di non aver mai fatto comparire il suo nome in quella storia né di essere comparsa in altri racconti, convinta che il suo potere magico sarebbe accresciuto nella riservatezza, piuttosto che nella fama invece ricercata da Baba Yaga.
    Ma il cuore del numero è riservato ad una storia in due parti che esula dal presente, ma comunque molto affascinante. A sorpresa, però, non si tratta di una finestra sul passato delle fiabe quando erano ancora nel loro mondo (come accaduto nella bellissima storia sull'attacco all'ultimo castello di qualche numero fa), ma un episodio di guerra in cui aveva avuto un ruolo chiave Luca. Già un paio di numeri fa, durante un dialogo tra Luca e Bianca Neve, i lettori erano stati messi al corrente che durante i due conflitti mondiali del nostro mondo Luca aveva partecipato e fatto la sua parte. Mi era piaciuto molto quel riferimento, e i motivi addotti dal lupo per il suo immischiarsi in "cose dei terreni", e vedere una storia incentrata su questa situazione mi è piaciuto molto.
    Anche perché non si tratta di una semplice storia di guerra, quanto piuttosto di in episodio che mostra come Luca abbia avuto modo, in questo frangente e presumibilmente in altri, di usare le sua abilità speciali contro mostruosità anche di carattere sovrannaturale messe in campo dal nazismo. In questo caso, la lotta tra il lupo mannaro e il mostro di Frankenestein è qualcosa che assomiglia alla tamarrata, ma ha un suo perché ed è ben descritta.
    L'ultimo episodio qui raccolto è importantissimo per la continuity, dato che [spoiler]il Principe Azzurro vince le elezioni e diventa nuovo sindaco di Favolandia, un cronista impiccione vuole approfondire per bene il mistero del quartiere in cui vivono le fiabe, e soprattutto nascono i bambini cuccioli di Bianca![/spoiler]
    Voglio proprio vedere come cambieranno le cose ora, anche perché la cover del prossimo numero è tipo la cosa più bella del mondo :)
    Non parlo mai del comparto grafico: è un peccato, perché sono quasi sempre di qualità. Mark Buckingham si conferma il migliore su questa serie, anche nell'ultimo capitolo della Marcia (la splash-page in cui Bianca abbraccia Luca in forma di lupo è da orgasmo). Meno convincente il tratto di Tony Akins, che comunque si difende bene nel ritrarre la creatura e la lotta contro il lupo.

    Due parole sulla cura del prodotto: anche stavolta, come il mese scorso, l'assenza del colore si è fatta sentire. Ma vabbè, è cosa preventivata che quest'edizione sia in bianco e nero, quindi non ha senso lamentarsi. Infatti non lo faccio. Ma mi spiace che in alcune tavole, che hanno delle cornici che in basso e in alto terminano con stemmi e ghirigori, vengano a trovarsi a filo della fine della pagina, così che questi disegnini vengono in parte tagliati. Non so se è una cosa che succede anche con le dimensioni originali, ma è una cosa che spiace rilevare.
    Sull'apparato critico, continuano parallelamente sia le schede dei personaggi (e va benissimo, perché si parla di comprimari di cui ancora non si era detto niente, quindi è perfettamente ok) sia l'analisi dei riferimenti a fiabe e altro presenti nelle storie. In coda, bellissimi i bozzetti a matita di Mark Buckingham, bell'idea averli inseriti perché sono meravigliosi!
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  • C'era una Volta Fables #9 - Bestia

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    Bello il nuovo status quo, dai.
    Bianca alla Fattoria mi piace, l’amicizia con la sorella è gestita bene e in modo credibile, e anche l’arrivo del padre di Luca è provvidenziale e interessante. La sottotrama del “mostro” che prosciuga l’aria della gente facendola spirare sembra un po’ campata per aria, ma quando viene svelato l’arcano a noi lettori, la questione assume tutto un altro significato, e lo apprezzo.
    La decisione di Luca di andarsene e buonanotte è coerente con il personaggio, ma resta il fatto che soffro a leggere un albo dove il personaggio più carismatico viene tenuto da parte quasi per tutto il tempo.
    Favolandia in presa ai disordini perché il Principe Azzurro è un inetto cialtrone è uno scenario fin troppo telefonato… ma la resa è divertentissima, mostrare poi che anche Belle e la Bestia faticano a entrare nel giusto ordine delle cose per i ruoli di vicesindaco e sceriffo incornicia bene il disagio di una situazione che evidentemente non potrà perdurare a lungo. In tutto questo, la fuga di Boy Blue è significativa, anche se per ora rimane sottotraccia promettendo di esplodere nel prossimo numero… a maggior ragione se davvero sta tornando nel regno delle favole.
    Nota di demerito, invece, alla prima parte dell’avventura di Jack a Hollywood. Davvero, non mi capacito della popolarità del personaggio in Fables, quando finora ha fatto ben poco, e quel poco non è stato niente di eclatante. Qui, in una storia disegnata peraltro malissimo, cerca di realizzare una trilogia cinematografica incentrata su di lui, e non mi risulta interessante neanche un po’. Vabbè.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • C'era una Volta Fables #10 - L'Avversario

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    Numero atipico: per la prima volta non presenta nemmeno una storia con Bianca Neve, Luca Wolf, il Principe Azzurro o gli altri standard character.
    La prima avventura infatti si occupa di concludere la storiella di Jack a Hollywood che realizza la trilogia cinematografica su se stesso. Pessima era la prima parte, pessima è questa seconda e fortunatamente ultima, disegnata peraltro con uno stile dilettantesco e squadrato che spiazza il lettore. Mamma mia.
    L'ultima tavola annuncia che Jack non tornerà più a Favolandia ma continuerà a vivere avventure: immagino che da qui si apra lo spin-off Jack of Fables, ma onestamente continuo a dirmi molto sorpreso del successo del personaggio, che per quanto combinato nella serie non ha mai avuto nulla di particolarmente interessante nella sua caratterizzazione. Vabbè.
    Il resto del bonellide è invece molto più gustoso e interessante: seguiamo infatti le peripezie di Boy Blue nelle Terre Natie (che è tra l'altro il titolo di questa nuova run), dove è tornata dopo aver rubato uno speciale manto magico (come visto il mese scorso dopo l'elezione del Principe Azzurro come sindaco di Favolandia). Blue è un figo da paura, con la mascherina e il mantello sembra un classico supereroe e il suo piglio, con battute e scioltezza nei movimenti, aiuta tale parallelo.
    Alle matite torna l'ottimo Mark Buckingham, che regala delle tavole spettacolari a dir poco, dove all'occorrenza il disegno si fa maggiormente sfumato per rendere meglio quanto descritto. Sospetto che in quelle vignette il colore abbia avuto un ruolo importante, ma senza dubbio i disegni dell'artista sono sopraffini anche in bianco e nero.
    Disegni che esaltano anche quando accade verso la fine dell'albo, una svolta assolutamente inaspettata nella trama portante della serie che non manca di lasciare a bocca aperta in modo riuscito e stupefacente. Non solo finalmente vediamo l'Avversario sul trono delle Terre Natie esercitare il suo potere, non solo vediamo Boy Blue arrivare di soppiatto da lui (Willingham, a tal proposito, ha orchestrato la sceneggiatura in modo da farmi cadere in pieno nel tranello teso), ma il ragazzo [spoiler]decapita di netto il cattivone, così, come se fosse una cosa da nulla[/spoiler]. Certo, deve vedersela con la Regina delle Nevi, ora, ma il succo è che il temibile Avversario me lo vedevo come il boss finale della serie, lo spauracchio definitivo, contro cui avrebbero dovuto scontrarsi chissà quando Bianca e Wolf. Senza nulla togliere a Blue, che nella storia sull'attacco dell'ultimo castello si è dimostrato un grande eroe, ma questo evento accade davvero troppo presto e quindi a sorpresa!
    Inutile dire che non vedo l'ora di vedere quale direzione prenderà la serie ora, in conseguenza di questa svolta. Anche se pare che nel prossimo numero ci sarà un inciso dedicato al passato di Bianca, che spero non duri per tutto l'undicesimo albo, lasciando quindi un po' di spazio anche per vedere dove porta questo colpo di scena.

    Chiude l'albo la seconda parte del racconto in prosa scritto da Willingham, che nel numero scorso raccontava come Wolf avesse salvato Bianca e Rossa dalle grinfie del nemico, aiutandole anche ad attraversare un portale verso il nostro mondo; questo mese vediamo Bianca tornare a cercare Wolf un paio di secoli dopo, per convincerlo a seguirla a Favolandia per darle una mano a tenere in piedi l'avamposto delle favole negli Stati Uniti.
    Questa storiella è sicuramente un modo interessante per mostrare dietro le quinte del passato dei personaggi, e sicuramente risulta più appetibile delle didascaliche note sui personaggi che apparivano nei primi numeri di questa ristampa.
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