[Vertigo/Willingham & AAVV] Fables

Non solo Marvel e DC ma anche le classicissime strips e il fumetto autoriale di Alan Moore, Frank Miller o Jeff Smith.
  • C'era una Volta Fables #12 - Boy Blue

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    Il dodicesimo bonellide targato Lion che ristampa in bianco e nero Fables è intitolato al coraggioso Boy Blue, continuando il gioco di intitolare ogni albo ad un personaggio diverso (quanto riusciranno a portare avanti 'sta tradizione? :P ), ma in realtà il ragazzo appare solo nell'ultima storia del numero.
    Che, per inciso, è anche la migliore. Nonché una delle più significative dell'intera serie, finora. E il motivo è presto detto: ricollegandosi direttamente alla stupefacente conclusione vista un paio di numeri fa, Boy Blue ha sferrato un colpo mortale all'Avversario, per avere però una brutta sorpresa riguardo a quel gigantesco figuro. La spiegazione di tale "inconveniente" :P la si trova proprio ora, quando il giovanotto si trova faccia a faccia con la vera identità dell'Avversario, il vero e proprio nemico che ha costretto tutte le favole a scappare o a sottomettersi. Non svelerò qui la sua identità, basti pensare che Bill Willingham sceglie un personaggio insospettabile per renderlo il villain della serie, un personaggio che l'iconografia popolare ci consegna come buono senza dubbi. La stessa tecnica la useranno gli sceneggiatori di Once Upon a Time quando per la terza stagione prenderanno un buono come Peter Pan e lo renderanno il peggior cattivo del telefilm :)
    In entrambi i casi, le ragioni per cui un personaggio del genere diventa così cattivo sono ben motivate, e così Willingham ci racconta una storia solida e credibile a sostegno di questa rivelazione, mostrando un interesse che va al di là dello shock :)
    Alle matite il fidato Mark Buckingham, maggior responsabile grafico di Fables e sempre presente negli episodi-chiave: peccato che qua cali un po' nella resa, inspiegabilmente visto che ho sempre amato un sacco il suo tratto. Stavolta invece ci sono state diverse vignette dove percepivo qualcosa di meno intrigante nello stile. Peccato.

    In attesa di vedere nel prossimo numero le conseguenze di questo colpo di scena, è bene ricordare che nei primi due terzi dell'albo c'è la conclusione dello special sulle Mille e Una Notte di Neve, anche se i due racconti qui presenti mi sono piaciuti meno di quelli letti un mese fa, e la chiusura della cornice narrativa non regala nulla di particolarmente originale.
    C'è poi un intermezzo in cui torniamo a dare un'occhiata a quanto succede a Favolandia: facciamo la conoscenza di Mowgli, tornato da uno dei suoi lunghi viaggi e incaricato dal Principe Azzurro di riportare in città Luca Wolf. Ma soprattutto viene alla luce l'identità della spia che passava le informazioni all'Avversario.

    Insomma, un numero tutt'altro che povero di svolte per la macro-trama della serie, piacevole in molti punti, e condito anche dai disegni di ottimi artisti quali Jill Thompson, Brian Bolland (vecchie conoscenze per chi bazzica la Vertigo) e Lan Medina :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • C'era una volta Fables #13 - Geppetto

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    Dopo la straordinaria rivelazione sull'identità dell'Avversario, l'hype per vedere le immediate conseguenze di questo twist narrativo era alto.
    In realtà il grosso del colpo di scena era quanto scoperto il mese scorso: qui vediamo solo la parte finale del malvagio piano, con i passi che hanno portato alla creazione del gigantesco burattino inquietante che Boy Blue aveva decapitato. La vera "news" è data dalla figura di Cappuccetto Rosso, visto che la verità farà molto male al giovane Blue, costretto a vedere in modo diverso la sua notte di passione con Cappuccetto.
    Con il ritorno di Boy Blue a Favolandia, la storia si appiattisce un po'. Tutta la parentesi sulla fiabe arabe che vanno in visita nel quartiere non è molto attraente, e si scuote solo quando il visir tenta il colpo gobbo. Bella la figura del Jin (Genio) per come viene rappresentata e descritta, e geniale la risoluzione orchestrata dalla Totenkinder. Ma, nonostante questi picchi qualitativi, resta il fatto che con tutta la carne al fuoco vedere Sinbad e il suo visir in visita diplomatica non è proprio quello che mi aspetto, nonostante vedere le figuracce e i mal di pancia del Principe Azzurro sia anche divertente.
    Altro quid del numero sta nella parte grafica: Mark Buckingham, colonna portante di Fables e mio disegnatore preferito della serie, ha il compito di disegnare tutte le storie presenti nel bonellide di settembre, dando così all'albo una coerenza invidiabile e un aspetto qualitativamente impeccabile. La costruzione della tavola, poi, è sempre molto fantasiosa sfruttando vari elementi del racconto per trasformare la gabbia in qualcosa di vivo, un contenitore che non solo si adatta al contenuto, ma ne diventa parte integrante.
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  • C'era una volta Fables #14 - Sinbad

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    Ancora una volta la scollatura tra titolo e contenuto è palese. Sinbad e la parentesi delle fiabe arabe in visita e Favolandia era parte dello scorso numero del bonellide, e qui ne è presente solo lo strascico finale nelle prime tavole dell'albo.
    Vero è, comunque, che veniamo a conoscenza di un colpo di scena non da poco nello scenario, di cui proprio la Baghdad favolistica e Sinbad sono protagonisti... ma, sempre che ci siano sviluppi narrativi di tale scoperta, ci vorrà del tempo.
    Il cuore del numero è tutto per una storia in due tempi fuori continuity e per la prima parte di una storia in cui vediamo finalmente Mowgli durante la sua ricerca incessante di Luca Wolf.
    Nel primo caso, pur presentando fatti e personaggi avulsi dalle trame principali, abbiamo comunque un esempio di buon fumetto. I disegni, affidati a Jim Fern, non sono un granché e appaiono piuttosto semplicistici, ma servono allo scopo risultando comunque adatti al racconto, che vede come protagonisti due degli innumerevoli "figli di legno" di Geppetto, un maschio e una femmina, che si innamorano ma vorrebbero diventare umani per poter davvero vivere questo sentimento. È una storia che sa essere toccante e dolce ma anche spiritosa e spigliata, quando i riferimenti alle pratiche amorose e sessuali degli esseri umani diventano motivo di problemi e imbarazzi per due esseri di legno :P
    La storia è un'ottima dimostrazione di come l'universo narrativo di Bill Willingham sia orma così ampio e stratificato da potersi concedere parentesi di questo tipo per divagare, andando a sbirciare negli anfratti di grandi avvenimenti che man mano si creano durante la serie. Il che è molto bello :)
    Nel secondo caso si ritorna in uno dei filoni principali di Fables: in realtà di sostanziale accade poco, visto che Mowgli non ritrova ancora Luca. Ma la descrizione dei viaggi che il ragazzo affronta, e la sua lotta con un lupo capobranco per poter ottenere informazioni sull'ex sceriffo di Favolandia rendono la sceneggiatura assolutamente vincente, un gioiellino di intrattenimento, che sicuramente farà il paio con la seconda parte (sul prossimo bonellide) dove magari il giovane avrà maggior fortuna.
    Molto belli i disegni del "titolare" Mark Buckingham, come sempre, e come si evince anche dagli schizzi evocativi che vengono riprodotti a fine albo, presi da matite realizzate per cartoline e poster speciali.
    Queste meraviglie sostituiscono le note sui personaggi, e non se ne sente la mancanza :P
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  • C'era una volta Fables #15 - Cenerentola

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    Una volta tanto, il titolo dell'albo ha una sua ragion d'essere: Cenerentola è infatti ben presente nelle storie qui pubblicate, dapprima come comparsa del maxi-ciclo che copre quasi tutto il numero, e poi come protagonista nella storia singola che chiude il volumetto.
    Il personaggio è infatti una delle migliori spie di Favolandia, come abbiamo già visto in passato, e qui la vediamo finalmente in azione, anche se con un ruolo leggermente diverso, quello di emissario presso il popolo dei giganti, situato in cima alla pianta del Fagiolo Magico. Grandi e Piccoli è una storia molto gradevole nella quale Cenerina deve convincere il re dei giganti a firmare un nuovo trattato di alleanza con Favolandia, ma per riuscirci dovrà fare ben più di più di quanto solitamente richiesto alle mansioni di un emissario politico. L'intraprendente fanciulla dovrà infatti ricorrere alla magia, al rimpicciolimento in forma animale e a pericolose avventure pur di raggiungere il suo scopo, in una storia incessante e che cattura l'attenzione e la fantasia del lettore, a metà tra avventura pura e situazioni fiabesche. I disegni di Shawn McManus molto buoni nelle ambientazioni ed eccellenti quando si tratta di rappresentare volti umani, rendendo Cenerentola e Rosa Rossa con dei visi adorabili e degli sguardi anche sensuali, e sapendo dall'altro lato ben rappresentare le facce gigantesche degli abitanti del regno sopra le nuvole.

    Ma, per quanto intrigante, non è questa la maggior attrattiva di quest'albo: nello scorso numero abbiamo infatti lasciato Mowgli alla ricerca di Luca Wolf, e C'era una volta Fables #15 si apre proprio con la storiella che chiude la quest, sancendo il ritrovamento dell'ex lupo cattivo. Da questo fatto prende il via l'importante ciclo Felici e contenti, che vede Luca affrontare una pericolosa missione preparata dall'insospettabile mente strategica del Principe Azzurro e che prevede una viaggetto sopra alla pianta del Fagiolo Magico e soprattutto una spedizione pericolosissima nelle Terre Natie, per arrivare nientemeno che nella capanna di Geppetto, a lanciare una proposta/minaccia e a lasciare un ricordo capace di colpire profondamente l'animo dell'Avversario.
    La storia è gestita benissimo, suddivisa in capitoli che scandiscono perfettamente il ritmo dell'azione, e che rendono piena di tensione la missione di Luca, anche grazie alla didascalie che ripercorrono le istruzioni che il sindaco ha lasciato all'ex sceriffo.
    Ma la cosa che lascia maggiormente senza fiata il lettore è senz'altro il finale di questo ciclo, quando come premio per le sue azioni [spoiler]Luca riceve un appezzamento di terra tra la Fattoria e Favolandia in cui può stare senza problemi, in cui anche Bianca Neve può chiaramente rimanere e grazie alla quale può vivere con il padre dei loro cuccioli... se accetta di sposarlo, cosa che avviene[/spoiler] :) Un evento di fondamentale importanza per la continuity della serie, incastrato armonicamente in una storia davvero ben scritta, e anche ben disegnata dal ricorrente Mark Buckingham :)

    Questa serie continua a darmi soddisfazioni, e anche se qualche numero risulta meno coinvolgente o più dispersivo poi arrivano sempre albi capaci di ricordarmi quanto è bello Fables :)
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  • C'era una volta Fables #16 - Hansel

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    Dopo l'exploit dello scorso numero, Bianca e Luca si fanno momentaneamente da parte, giustamente direi, perché la storia possa proseguire anche su altri fronti.
    Perché comunque il mondo di Fables è sfaccettato, ha diversi aspetti da esplorare. E questo mese si coglie l'occasione per affondare le mani in una delle trame principali della serie, le mosse dell'Avversario.
    L'intero bonellide di questo mese è dedicato ad un solo arco narrativo, chiamato I Figli dell'Impero. In esso seguiamo un vero e proprio consiglio di guerra tenuto nelle Terre Natie, in cui Geppetto discute in una tavola rotonda con Pinocchio, la Regina delle Nevi e il Re degli Gnomi su quale controffensiva attuare contro le fiabe ribelli, dopo l'attacco che Luca Wolf ha effettuato nei confronti del bosco magico di Geppetto, come visto nello scorso numero.
    Alternati a questo conciliabolo, vediamo cosa accade a Favolandia, dove anche il Principe Azzurro e la Bestia sono alquanto preoccupati. Un ambasciatore dell'Avversario è ospite da loro, l'Hansel di Hansel e Gretel diventato ormai adulto e decisamente perfido! Come se non bastasse Acchiappamosche è ridiventato un ranocchio e un misterioso giovane scrittore terreno sta studiando le favole presenti in città.
    Fortunatamente Pinocchio riesce, con un discorso illuminante, a dissuadere il padre e gli altri malvagi dal loro piano di invasione senza pietà con una motivazione strategica credibile... ma come si intuisce nelle ultime tavole, la cosa è solo rimandata...

    Un numero molto buono. Per diversi motivi meno coinvolgente dei due precedenti, perché nonostante sia immerso nella continuity ha una struttura fin troppo tranquilla: in fondo, si parla di riunioni e di discussioni di piani, poca azione e molta teoria. È tutto molto utile per capire meglio le dinamiche delle due fazioni e per intravedere qualche scenario futuro, ma di ciccia ce n'è poca e la cosa si avverte.
    Ho trovato però molto piacevoli gli intermezzi dedicati alla vita tranquilla dei comprimari: vedere 4 tavole dedicate a Raperonzolo, 4 ai topolini ciechi e via discorrendo, tutte storie brevi e ironiche, ha fornito la giusta decompressione rivelandosi un modo furbo per spezzare la tensione ampliando un po' il range di personaggi di cui si parla nella serie :)
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  • C'era una volta Fables #17 - Babbo Natale

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    Titolo e copertina fanno pensare che siamo fuori tempo massimo, come argomento! Ma mi basta guardare fuori dalla finestra di casa mia per vedere fioccare un bel po' di neve, la qual cosa costruisce un'atmosfera niente male e molto adatta alle tematiche di questo diciassettesimo albetto su Fables.
    Parto subito col dire che l'idea di introdurre Babbo Natale come "personaggio delle fiabe" inizialmente mi aveva fatto storcere il naso: la breve storia che lo vede protagonista, però, è tratta in modo funzionale e intelligente: il personaggio non pare destinato a tornare successivamente, indipendentemente che lo faccia o no la storia in cui compare in questo numero non lo richiede. Ma giusto per non far sembrare il tutto come un semplice filler realizzato per le Feste, ecco che Willingham ha ben pensato non solo di costruire siparietti comici tra Santa Claus e i figli dl Luca e Bianca, o con Jack, ma anche di ritrasformare Acchiappamosche in umano. Detta così pare una robetta più che secondaria, e ora come ora lo è. Ma non sottovaluterei lo sfruttamento di una possibilità invidiabile per uscire da un'impasse che iniziava ad essere scomoda.Applausi per aver tratto profitto dalla situazione, specie perché questo "risveglio" pare possa portare sviluppi nella macrotrama.

    Segue il ciclo Padre e Figlio, in cui Luca si deve confrontare con il genitore "ventoso" andando ospite insieme alla famiglia durante le Feste. Non succede niente di realmente incisivo, ma la lunga storia a mettere in scena il confronto tra Luca Wolf suo padre, finora visto in azione solo insieme a Bianca Neve durante il esilio volontario. È uno spaccato di vita molto interessante da osservare, soprattutto alla luce dello scontro che Luca avrà con i propri fratelli: irresistibile la conclusione XD
    Caratteristici i disegni di Mike Allred, già adatti alle atmosfere pseudo-favolesche della serie in generale, ma che qui trovano terra ancora più fertile per via nel rappresentare lo scenario montano e boschivo, teatro della vicenda.

    Infine, ho trovato geniale il numero che racchiude tante micro-storielle di una, due o tre tavole ciascuna costruita da Willinngham sulla base di una selezione di domande arrivate dai lettori e incentrate su alcuni aspetti relativi a personaggi secondari della serie che non erano ancora stati approfonditi. Un ottimo modo per spezzare la continuity in modo simpatico, creando al contempo un bel ponte con il proprio pubblico e sapendo gestire l'interazione con esso in modo artistico e spontaneo.

    Insomma, ho gradito anche stavolta. Tra l'altro ho realizzato che, per raggiungere la fine della serie (che in USA si sta concludendo proprio ora), si dovrà arrivare a circa una quarantina di bonellidi di questo tipo: non così infattibile, dopotutto, ma la strada è ancora lunga visto che stiamo parlando di circa un paio d'anni ancora! :P E spero che ci attacchino anche lo spin-off Fairest, che tanto è contenuto come numero di episodi e che dovrebbe intersecarsi in modi importanti con Fables. Presto per dirlo o pensarci ora, comunque :)
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  • C'era una volta Fables #18 - Principe Acchiappamosche

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    La raffinatezza narrativa di Bill Willingham raggiunge qui vette veramente alte. Quando, dopo numeri su numeri della serie, credi che lo sceneggiatore possa aver esaurito le idee per combinare in modo credibile e avvincente le avventure dei vari personaggi delle fiabe... ecco che le carte vengono rimesse in tavola con grande intelligenza e sensibilità.
    L'intero albetto di febbraio contiene infatti un lungo ciclo, che non si conclude nemmeno su questo numero dato il suo respiro, dove il protagonista è proprio colui che dà il titolo bonellide. Ambrose, noto come Acchiappamosche perché altri non è se non il principe ranocchio, ha infatti ricevuto nello scorso numero un regalo di Natale piuttosto crudele: la memoria delle atrocità subite dalla sua famiglia. Dopo un periodo iniziale di depressione profonda, troverà però l'aiuto inaspettato del Cavaliere Rinnegato, da sempre appeso nell'ufficio del sindaco di Favolandia, e che si rivela essere [spoiler]Lancillotto[/spoiler]! Grazie al suo intervento, Ambrose ha modo di costruire un piano articolato e ardito che sboccerà in una missione che promette di essere piuttosto importante per la macrotrama della serie.
    Parallelamente, anche il Principe Azzurro non se ne sta con le mani in mano, e con la collaborazione di Frau Totenkinder (che rivela importanti segreti di cui è a conoscenza) sta riuscendo a mettere in scacco Hansel, l'emissario dell'Avversario ospite di Favolandia.
    La guerra è nell'aria, ma le pedine che si stanno disponendo sulla scacchiera promettono di essere più interessanti di quanto si potrebbe pensare e di un mero scontro tra le due fazioni.

    La rivelazione sul fatto che la vecchia strega avesse informazioni segrete non ancora condivise con i "buoni" è sorprendente, e il piano del sindaco può stupire per la cura con sui è studiato, ma nonostante l'importanza narrativa di queste svolte non si può negare che il fulcro degli episodi qui raccolti è da ricercare in Ambrose e nella sua rinascita, dal quale esce quasi irriconoscibile anche esteticamente (e il plauso qui va al solito Mark Buckingham, che fa come sempre un ottimo lavoro). Come giustamente recita il sottotitolo del primo capitolo di Il Principe Buono:
    un brav'uomo che ha per lavoro quello di restare sullo sfondo e pulire i pavimenti è costretto a riconoscere gli orrori della sua vita.
    Una frase che trovo bellissima e agghiacciante, poetica e disarmante.
    Willingham è in grado di prendere uno dei personaggi meno influenti finora, caratterizzato in maniera simpatica come una spalla buffa, poco più di una comparsa, e di metterlo al centro dell'azione in un modo così drammatico e dirompente da avvicinarlo tantissimo alla sensibilità del lettore. La trasformazione, per quanto netta, non è quindi inaccettabile ma giustificata dal contesto e dalla situazione, e viene tollerato considerando che si è legati alla simpatia dimostrata dal personaggio. "From zero to hero", giusto per citare Hercules :P E la cosa mi galvanizza!
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  • C’era una volta Fables #19 – L’Imperatore

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    Prosegue Il Principe Buono, l’epica run cominciata sullo scorso numero del bonellide e che vede l’ex Acchiappamosche come gran protagonista.
    Il lungo viaggio che Ambrose ha intrapreso insieme alle anime delle fiabe defunte, a cui ha ridato il corpo e che formano i suoi sudditi, è giunto al termine e nel cuore delle Terre Natie ha instaurato un “impero nell’impero”, con il preciso scopo di dar fastidio all’Avversario.
    Bill Willingham prosegue il registro alto impostato negli scorsi episodi, sintomo dell’importanza che questo ciclo ha e avrà sulla serie nel complesso. Il viaggio ricorda l’Esodo di biblica memoria, con tanto di sofferenza da parte dei viaggiatori, in primis Ambrose stesso che arriva quasi al limite delle proprie forze, prima di giungere alla meta. La narrazione coinvolge il lettore che non può che parteggiare per il simpatico personaggio, che mantiene il suo animo candido anche ora che è diventato un guerriero :)
    Frau Totenkinder, nel frattempo, dimostra che i segreti rivelati nel numero precedente non erano gli unici: il dialogo che ha con la Bestia è illuminante in tal senso, e se da un lato non ci si stupisce più delle intenzioni nascoste che stanno dietro le azioni della vecchia strega, dall’altro ad ogni mossa di questo tipo ne esce come un personaggio interessante e sfaccettato.
    Mark Buckingham è ancora saldamente ai disegni: ci sono un paio di doppie spash-pages da far tremare i polsi dalla bellezza, c’è un combattimento tra Ambrose e un gigantesco troll che gode di una regia che entusiasma l’occhio e in generale i volti dei personaggi non appaiono mai semplici quasi sempre dettagliati. Che gli si può dire ad un artista del genere? Sì, in alcune vignette questa caratteristica dei visi viene meno, e anche gli sfondi spesso non sono così curati, ma la qualità complessiva è tale che glielo si perdona.

    L’albo è introdotto da una parentesi extra, che spezza il racconto del Principe Buono: si tratta di uno spaccato in cui vediamo gli arruolamenti di fiabe in corsi di combattimento, in vista della guerra, e dove finalmente i cuccioli di Bianca e Luca fanno la conoscenza del loro fratellino spiritesco.
    I disegni stavolta sono di Aaron Alexovich, che ha uno stile più cartoonesco dei colleghi che si sono avvicendati sulla serie: il tratto è nervoso, i personaggi hanno un aspetto a metà tra i manga e certe cose di Jill Thompson. Il risultato estetico è gradevole, e come eccezione ci sta, ma non è un tratto che vedrei bene con costanza nella serie.

    In coda al volume, alcuni bozzetti assolutamente splendidi di Buckingham :D
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  • C’era una volta Fables #20 – Bella

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    Si conclude in questo numero la lunga saga del Principe Buono, che ha visto il grande riscatto di Acchiappamosche, qui meglio conosciuto come Ambrose. La capacità che Bill Willigham ha avuto di dare una tale importanza ad un personaggio apparentemente sfigato che ha avuto modo di riscattare il proprio terribile passato è davvero encomiabile, un lavoro narrativo eccellente che ha contribuito anche a portare avanti la continuity della serie in modo significativo.
    Il culmine si raggiunge durante l'ultimo attacco che Geppetto sferra a Oasi, il regno di Re Ambrose all'interno delle Terre Natie: un'imponente invasione di suoi figli di legno, immuni alla magia di Acchiappamosche, avrebbe dovuto chiudere in modo cruento questa insubordinazione, ma ecco che ancora una volta il sacro fuoco di giustizia che anima la magia del protagonista hanno la meglio sull'orda, confermando uno dei più grandi smacchi per il malvagio Imperatore.
    La morte di Ambrose, attesa dal personaggio stesso, viene risparmiata alle lacrime dei lettori, un ennesimo ed ultimo atto di compassione da parte dello sceneggiatore, che non solo lo salva e gli fa passare molto tempo con l'amata Cappuccetto Rosso, ma che ha modo ogni tanto di tornare ad essere l'umile omino delle pulizie, giusto per non dimenticare chi era.
    Grandioso, proprio come i disegni del sempre immenso Mark Buckingham: imponenti splash page doppie, soldati che si trasformano in alberi, vignette verticali strette... tanti accorgimenti che arricchiscono sensibilmente la componente grafica di questo gran finale di run, che tante soddisfazioni mi ha dato.
    A seguire una storia di intermezzo, la cui natura salta all'occhio anche solo per lo stile di disegno: l'artista di turno è Niko Henrichon, che personalmente non conoscevo ma che possiede un tratto davvero peculiare. Storie dell'Altro Mondo prepara i lettori e gli abitanti della Fattoria ai cambiamenti che stanno per arrivare, in vista della guerra tra Favolandia e l'Impero. È tempo per Boy Blue di dichiarare il proprio amore a Rosa Rossa, un sentimento latente da tempo che molti lettori vedevano come scontato e, anzi, come una cosa che sarebbe dovuta sbocciare ben prima. Rosa stessa lo pensava, evidentemente, visto che ora ritiene sia passato troppo tempo e i suoi eventuali sentimenti iniziali sopiti. È questo il fulcro della breve storiella, uno schiaffo alle fan-fiction mentali degli appassionati :P
    Il tratto di Henrichon, ad ogni modo, spicca sopratutto quando rappresenta le fiabe animali, in special modo la puzzola Puzzolo: il loro aspetto è esattamente quello che ci si aspetterebbe da animali antropomorfi da classico d'animazione disneyana, il che è esattamente il feeling adatto! Un lavoro grafico spettacolare.
    A chiudere l'albetto c'è l'inizio di una nuova run, che vede protagonista Cenerentola nei suoi panni di agente spionistico. La sua missione? Recuperare Pinocchio, in qualche modo fuggito dal padre e tornato nel nostro mondo. Un plot interessante, che tinge il genere narrativo di spy-story e che mette al centro la cazzutissima versione di Cenerina che Willingham ci aveva già mostrato, pur con molta parsimonia. Sono molto curioso di vederla veramente in azione, ora :)

    PS: l'unico dubbio è perché abbiamo invece dovuto intitolare il bonellide a Bella, schiaffando poi (giustamente) in copertina Cenerentola versione "spia che veniva dal freddo"... :P
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  • C’era una volta Fables #21 – Regina delle Nevi

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    Fables è nella sua fase da "fumetto di guerra" :P
    Dopo gli importanti successi ottenuti da Acchiappamosche ai danni di Geppetto, è il momento adatto per le fiabe libere di Favolandia di colpire l'Avversario in modo decisivo, aprendo ufficialmente quella guerra che era nell'aria già da alcuni numeri.
    Terminata in modo rocambolesco e divertente, quindi, la faccenda rimasta in sospeso dal numero scorso, cioè il recupero di Pinocchio da parte dell'efficientissima spia Cenerentola, ecco che Bill Willingham si concentra nel raccontare le varie strategie messe in campo dal Principe Azzurro, da Luca Wolf, da Boy Blue e dagli altri per mettere in ginocchio l'Imperatore. La nave volante di Sinbad, capitanata dal proprietario stesso insieme al Principe Azzurro, è sicuramente la parte più attraente di questa run: i maestosi disegni di Mark Buckingham la ritraggono sempre a tutta tavola, imponente e gloriosa, ed è una vera gioia per gli occhi. L'attacco viene guidato principalmente dall'equipaggio, e tutti gli altri fanno da gregari, aiuti importanti per supportare l'impresa.
    Da bravo narratore, comunque, Willingham dipinge per quasi tutto l'albo una situazione vincente e assolutamente vantaggiosa per i nostri... così da poter colpire ancora più forte (tanto i lettori quanto i personaggi) quando la situazione inevitabilmente si capovolge. E chiaramente è nel frangente più spinoso che le cose si fanno molto più interessanti :)

    Oh, soddisfatto dalla piega che sta prendendo la storia. Temevo che l'effettivo e palese ingresso in una guerra mi avrebbe annoiato, invece lo sceneggiatore è abilissimo nel riuscire a raccontare la strategia militare in modo avvincente, calamitando l'attenzione e mettendo sempre in primo piano i personaggi.
    Su Buckingham, chevvelodico a fare? Un grandissimo della matita.
    Resto curioso di vedere come proseguirà il prossimo mese e quale sarà l'esito di questo conflitto: io finora mi sono immaginato la lotta contro l'Avversario come il leit-motiv dell'intera serie fino alla fine, ma non mi sorprenderei se con un colpo di teatro l'autore risolvesse la macrotrama già a breve, costruendo poi un nuovo centro nevralgico attorno a cui costruire la seconda parte della serie. Ed è tutto eccitante :)
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  • C’era una volta Fables #22 – Baba Yaga

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    Fables è in una fase di transizione.
    La grande guerra tra Favolandia e l'Impero, svoltasi negli albi immediatamente precedenti a questo, si conclude nelle prime pagine del nuovo numero della ristampa in b/n, con tanto di [spoiler]sacrificio del Principe Azzurro e con l'uccisione dell'Imperatore-burattino da parte di Luca[/spoiler].
    In più Geppetto, per rispetto del patto che le autorità di Favolandia avevano stipulato con Pinocchio, viene inserito a Favolandia come membro della cittadinanza firmando l'amnistia per i propri crimini, come fatto dalle altre fiabe al loro ingresso nel quartiere di New York.
    La cosa mi ha un po' stonato: il "buon" falegname è responsabile della morte di numerosissime persone, e per quanto sia uno dei cattivi più atipici mai descritti resta un pazzo assetato di potere, un tiranno senza scampo. Bill Willingham spiega la cosa con il malcontento degli stessi Re Cole, Luca, Bestia ecc, che si preparano ad arrestare Geppetto alla prima mossa falsa, e con le proteste dei cittadini infuriati... ma la situazione non mi convince del tutto, anche perché per ora è il presupposto per buttarla in burletta, e per quanto si vada a toccare quell'umorismo del paradossale che solitamente apprezzo, qui mi lascia un po' destabilizzato.
    Con l'Avversario completamente debellato, dall'ultimo tirapiedi alla testa pensante, si potrebbe quasi scrivere la parola "fine" alla serie... ma così non è, perché nelle razzie conseguenti ai disordini avvenuti nelle Terre Natie, entrate in buona parte nel caos in conseguenza della caduta dell'Impero, viene svegliata un'antica entità magica i cui poteri sono collegati al mantello di Boy Blue e che si prepara a portare la propria malvagità presumibilmente verso i nostri eroi.
    L'impronta data al Signore Oscuro (così si presenta) non è priva di fascino ma, al contrario della contorta e sfaccettata figura di Geppetto qui siamo di fronte ad un cattivo molto più classico. La fascinazione deriva dalla vena di follia che lo caratterizza, e che lo fa parlare da solo o compiere atti crudeli con noncuranza, ma sono comunque caratteri non certo originali in un villain, per quanto lo sceneggiatore li sappia gestire bene in queste prime tavole.
    L'inarrestabile Mark Buckingham ci mette poi del suo per rendere ancora più interessante questo nuovo personaggio: nelle sue splendide vignette lo ritrae come un essere longilineo, magrissimo e slanciato, dai tratti somatici duri e e dallo sguardo freddo. Un capolavoro :)
    Anche l'impostazione che il disegnatore dà alle altre tavole ha sempre un quid di pensato e di diverso dall'ovvio, ma questo ormai si sa per chi l'ha visto all'opera negli episodi precedenti.
    Mike Allred, invece, disegna un episodio "di mezzo" in cui vediamo - come accennavo prima - una giornata tipo di Geppetto a Favolandia ma non mi scalda il cuore. Apprezzo l'artista per altri fumetti "undeground" che ha realizzato, ma il suo stile peculiare appare qui un po' fuori dal coro e senza riuscire a servire bene i personaggi in scena, Geppetto a parte.

    Insomma, non si fa in tempo a tirare il fiato per la fine dell'enorme conflitto, che subito si profila un nuovo nemico e un importante colpo di scena su Boy Blue. Solo il tempo potrà farmi dire se questa continuazione rischia di essere una perpetrazione inutile ed esagerata di una serie che poteva concludersi ora - avendo risolto il presupposto di partenza, cioè l'Avversario che ha obbligato le Fiabe a scappare nel nostro mondo - oppure se si pone come una "seconda era" della serie, e quindi con tutti i diritti di essere presentata ai lettori.
    Del resto, io mi aspettavo che tutti si ri-trasferissero nelle Terre Natie, ma anche se non viene detto esplicitamente credo che il tempo necessario per organizzare un esodo del genere + i disagi di tanti regni allo sbando dopo la caduta dell'Imperatore possano spiegare esaurientemente le lungaggini della manovra, che ora verrà rallentata ulteriormente dal Signore Oscuro.
    Insomma, numero promosso perché in sé interessante e ben realizzato... ma con riserva, in vista degli sviluppi narrativi.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • C’era una volta Fables #23 – Re Nobile

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    Nel ventitreesimo bonellide della ristampa di Fable succede di tutto e di più.
    Gli sviluppi a cui accennavo nel commento al numero precedente sono perfettamente coerenti e apprezzabili con quanto visto sinora. Nella manciata di albi originali qui raccolta Bill Willingham inserisce un concentrato tale di sconvolgimenti, evoluzioni e morti da lasciare senza fiato, anche perché sono tutte scelte narrative che appaiono giustificate e non utilizzate per il mero gusto di scioccare il lettore.
    Se già le prime tavole con il funerale del Principe Azzurro si presentano piuttosto forti, infatti, il perno centrale dell'albo emotivamente parlando è senz'altro [spoiler]la morte di Boy Blue[/spoiler]. Un personaggio inizialmente marginale, anche grazie alla sua scarsa fama come fiaba, che si è via via affermato con un personaggio dolce, sensibile, coraggioso e esemplare, caratterizzato così bene dallo sceneggiatore da far affezionare realmente i lettori. La sua dipartita, così inaspettata ma anche logica conseguenza dell'azione di guerra in cui era rimasto coinvolto, colpisce fortissimo, e anche gli altri personaggi si soffermano a riflettere su questa tragica situazione rendendo tutto più catartico e credibile.
    In tutto questo il Signore Oscuro procede più spedito che mai nei suoi piani di conquista e vendetta, arrivando addirittura a [spoiler]distruggere con la sua magia l'intero quartiere di Favolandia[/spoiler], il che costituisce un altro punto nevralgico nella continuity della serie, introdotto in modo riuscito quanto disarmante. Il contrasto tra la malvagità del nuovo villain e il suo linguaggio aulico fatto sostanzialmente di monologhi lo rende un cattivo molto ben sceneggiato, che si ispira ad alcuni antagonisti da lungometraggio d'animazione Disney come Jafar o Scar.
    A margine, è interessante osservare la vita di tutte le Fiabe costrette alla Fattoria, situazione di tensione che porta anche ad un promesso - rimandato al prossimo numero - scontro tra Luca e Bestia.
    Meno avvincente è la conclusione della missione di Mowgli, anche se dalla sua ha il pregio di consegnarci due nuovi personaggi così strambi da risultare convincenti e adorabili, elementi che probabilmente daranno soddisfazione nelle storie future.
    Questa "parentesi" è disegnata da Peter Gross con un tratto pulito ed elegante, che rende quindi più piacevole leggere una vicenda dalla trama meno intrigante dell'auspicato. Niente a che vedere comunque con i disegni dell'immarcescibile Mark Buckingham, che continua a sfornare tavole che da un lato stupiscono per la distribuzione delle vignette - il momento della [spoiler]distruzione di Favolandia[/spoiler] è ritratto con vignette a tutta pagine alte e strette, per fare un esempio - e dall'altro riescono sempre a ritrarre con il suo ormai noto stile dettagliato e vivace volti e silhouette dei personaggi in scena.

    Un posto speciale nel mio cuore, comunque, l'ha preso la sottotrama di Rosa Rossa, e con questo chiudo il post. Strettamente collegata alla [spoiler]triste sorte di Boy Blue[/spoiler], la presa di coscienza su di sé che prende la sorella di Bianca Neve è senza scampo, spietata e fredda, e sferza tanto il volto della ragazza quanto quello del lettore, che in effetti vede forse per la prima volta con chiarezza il "deficit sentimentale" con cui Rosa, che si è sempre distinta per la propria spigliatezza e voglia di vivere, ha condotto la sua vita finora. Impossibile intuire ora come ora le conseguenze che ci saranno sul suo carattere nei prossimi numeri, ma senz'altro vederla così distrutta e disillusa è una novità interessante e matura. Una delle tante novità che sono accadute a breve distanza le une dalle altre e che segnano con forza un confine di demarcazione con quanto visto sinora in Fables. Ormai ci avviamo verso una seconda fase della serie, e Willingham si sta dimostrando abile nel porre basi nuove e intriganti allo stesso tempo per quello che verrà.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • C’era una volta Fables #24 - Leone Codardo

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    Lo dico spesso, ma mai come stavolta il titolo è dato giusto perché bisogna darlo. E secondo me, fra non molto, anche andando a prendere la Fiaba più secondaria che c'è le avranno finite, e spero inizino a dare titoli più sensati, che so, utilizzare quelli delle storie contenute nel relativo bonellide? Come del resto è stato fatto in tutte le altre ristampe Lion di questo formato, da Y a Gotham Central passando per Constantine. Boh.
    Passando a parlare delle storie contenute questo mese nella ristampa b/n di Fables, c'è molto e c'è poco da dire allo stesso tempo. L'albo contiene infatti i primi 4 capitoli del Grande Crossover di Fables, dove i personaggi della serie regolare incontrano Jack e i comprimari che appartengono alla sua serie spin-off Jack of Fables.
    Bill Willigham e Matthew Sturges firmano a 4 mani una lunga avventura che vede unirsi i due cast per fronteggiare il pericolo dei Letterati, scrittori umani che hanno la capacità di riscrivere le storie già raccontate modificando a proprio piacimento destini e situazioni dei personaggi a noi noti.
    L'idea non è male (e permette di scoprire da dove Once Upon a Time abbia preso ispirazione anche per quanto riguarda l'unico rigurgito di interesse narrativo delle ultime due stagioni -_- ) ma risulta raccontata in modo un po' confuso, e soprattutto sopraggiungendo in un punto della continuity di Fables in cui dovevamo ancora entrare nel vivo con il pericolo del Signore Oscuro appena sbarcato a New York. Il lettore rischia di rimanere spiazzato da tutti questi input che arrivano contemporaneamente, e infatti le storie qui contenute appaiono ricche di spunti e situazioni che iniziano a risultare difficili da seguire con la necessaria attenzione.
    La difficoltà è poi acuita dalla presenza di personaggi a cui il pubblico che sta seguendo Fables tramite questa ristampa non è abituato, e per i quali la misera descrizione a inizio albo non basta per poterli comprendere davvero.
    Apprezzo però la contaminazione narrativa: evidentemente Jack of Fables è una serie dai toni più "adulti" o smaliziati e questo stile si nota anche in questo crossover, soprattutto per contrasto con quello a cui la serie ha abituato, ma è un contrasto e una ventata di novità piacevole, anche perché perfettamente in linea con Jack, che qui mi risulta comunque meglio caratterizzato rispetto alle sue prime apparizioni nella serie regolare.

    Ai sempre ottimi disegni di Mark Buckingham si alternano le matite di Russ Braun, con uno stile meno fiabesco e più moderno/dinamico: un tratto piacevole e diversificato che rende bene l'idea di questa strana storia, che immagino porterà un bel po' avanti la continuity generale e la cui conclusione attendo quindi con interesse :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • C’era una volta Fables #25 - Jack Frost

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    Prosegue Il Grande Crossover di Fables, iniziato in pompa magna sul numero scorso della ristampa bonellide e che si concluderà con l'ultimo episodio sull'albo del mese prossimo.
    Continuo a rimanere lievemente perplesso da questa parentesi che mette forzosamente in stand-by la continuity della serie principale per dare spazio a questa avventura inusuale. Certo, la tematica dei Letterati e in particolare di questo Kevin Thorn che progetta di cancellare con un colpo di spugna (anzi, con una frase dalla sua penna) le vite di tutte le Fiabe che conosciamo, ree di aver ormai preso vita propria e strade indipendenti da quanto pensato per loro originariamente, è un spunto interessante e, vista l'entità del pericolo, è probabile che le conseguenze della conclusione di questa avventura avranno ripercussioni importanti per il futuro. Del resto, i crossover di solito sono costruiti proprio per meglio affrontare un pericolo di proporzioni maggiori della media.
    Ma per quanto la minaccia di Thorn sia grave... mi lascia stranito il modo in cui viene raccontata, e la naturalezza del vedere in scena personaggi mai visti prima perché presenti solo su Jack of Fables.
    La contaminazione di stile e approccio tra la serie madre e lo spin-off, a cui facevo cenno nel commento precedente, continua anche con lo sviluppo della trama ma in forma fin troppo marcata. I siparietti comici tra i Generi Letterari che, personificati in corpi ad hoc combattono la battaglia di Kevin, sono divertenti ma stonano secondo me in questo contesto e all'interno di Fables. Ancora peggio le trasformazioni che Luca deve subire per mano dei goffi tentativi del cattivo di levarlo di mezzo, che lo fanno diventare da scimpanzé a elefante rosa per arrivare a una bambina! Un umorismo così paradossale, grottesco e demenziale che probabilmente funziona anche su Jack of Fables ma che trovo poco adatto in questo frangente (per quanto mi sia fatto comunque le mie belle risate, di fronte a certe battute o gag).

    Mi piace la centralità delle sorelle Page: anche qui, spiace non conoscerle meglio dalla serie di appartenenza, ma per quello che fanno in queste storie si dimostrano dei personaggi decisamente accattivanti (e infatti la copertina se la meritano tutta ;) ).

    Jack è molto meno protagonista dello scorso mese, stavolta, anche se ha tempo di farsi sbugiardare sul fatto di essere Boy Blue reincarnato e di parlare con uno dei suoi figli illegittimi, il Jack Frost del titolo che - una volta tanto - ha un suo perché.
    Il gelido personaggio viene infatti circuito dal padre, che riesce a convincerlo a eliminare Kevin ottenendo due piccioni con una fava.

    In questa situazione i disegni di Russ Braun si dimostrano quelli maggiormente in grado di rendere le atmosfere comicamente surreali che la fanno da padrone: un tratto morbido, plastico come il suo ben si adatta a certe situazioni ed espressioni da mettere in scena, riuscendo ad aprire in modo efficace anche la gabbia quando serve. Mark Buckingham con il suo tratto più raffinato funziona meno bene, anche se raffigura un episodio più convenzionale e quindi ci sta. Infine Tony Akins si occupa dell'episodio al cui centro troviamo Jack padre e Jack figlio, offrendo una prestazione a metà tra i due stili che dà un risultato apprezzabile :)
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  • C’era una volta Fables #26 - Signore Oscuro

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    Dopo uno iato temporale di 4 mesi, dovuto ad una riorganizzazione strutturale della RW e a problemi ad essa legati che hanno provocato uno stop momentaneo di tutte le ristampe bonellidi e di alcuni spillati - è uscito finalmente il nuovo numero di C'era una volta Fables, che prosegue da dove la serie si era interrotta lo scorso settembre.
    Termina quindi Il Grande Crossover, e devo dire finalmente! Non ho mai speso parole entusiastiche per questo esperimento che unisce in una storia-evento i personaggi della serie principale Fables e quelli dello spin-off Jack of Fables: vyoi perché arrivava in un momento in cui la continuity stava preparando il terreno a sviluppi interessanti e avulsi da quanto sarebbe avvenuto in questa storia, vuoi perché trovo che il tutto sia stato trattato non proprio nella maniera migliore, non sono rimasto soddisfatto di quanto succedeva, e l'ultimo capitolo conferma questi dubbi: la risoluzione è fin troppo veloce, quasi raffazonata, e il grande pericolo viene sventato letteralmente con un deus-ex-machina che, grazie alla natura metanarrativa del crossover, è un personaggio vero e proprio che interviene per salvare la situazione.
    La parte metanarrativa è quella che più ho apprezzato in questo esperimento, che per il resto ho trovato evitabile.
    Le altre storie ci riportano nel cuore dell'azione: l'Uomo Nero, l'oscuro nemico che abbiamo iniziato a conoscere nei numeri precedenti, appare qui in maniera più definita, visto che veniamo a conoscenza di alcuni scorci del suo passato in un capitolo graziato dai disegni dettagliati ed evocativi di Jim Fern.
    Seguono i primi due capitoli di Streghe, dove la scimmia volante Bufkin, la cattivissima strega Baba Yaga e la maga Frau Totenkinder sono al centro dell'azione, seguendo sviluppi e destini originali e interessanti per quello che potranno riservare prossimamente: Se Bufkin deve provare a vedersela con una delle streghe più potenti di sempre, quali segreti cela Totenkinder nel suo ringiovanimento e nel suo attraversamento di un portale magico che l'ha portata chissà dove?
    Il disegnatore titolare Mark Buckingham torna saldamente in possesso delle matite della serie, anche se ammetto di aver trovato a volte troppo caotiche le sue tavole, e troppo morbidi i suoi disegni, quasi al limite del gommoso. A parte queste sensazioni, restano delle tavole molto belle e dal sapore dolcemente fantasy.
    Bill Willingham, dal canto suo, torna a seguire la serie non più contaminata da crossover di sorta, e la storia torna ad impennarsi, rimettendo sul piatto vari elementi di grande interesse.
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  • C’era una volta Fables #27 - Fata Turchina

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    A breve distanza dal precedente, è già disponibile un nuovo numero per la ristampa bonellide di Fables. Evidentemente la Lion vuole recuperare il delay degli ultimi mesi, e personalmente non mi lamento, anche se forse non è proprio serissimo come atteggiamento.
    Prosegue il ciclo denominato Streghe, nel quale vediamo agire contemporaneamente più fronti: la scimmia volante Bufkin che deve fronteggiare, nel vecchio ufficio direzionale ormai richiuso su sé stesso, la minaccia di Baba Yaga, le favole alla Fattoria che devono cercare di capire come sconfiggere l'Uomo Nero, quest'ultimo che continua a voler rifondare il proprio dominio sulla Terra, Frau Totenkinder che compie indagini personali al riguardo e la collega Ozma che smania per prendere il suo posto. A margine Geppetto tenta di tornare in auge come leader nella lotta contro il nuovo nemico... insomma, tanta carne al fuoco, forse troppa, ma Bill Willingham la serve con la solita consapevolezza e arte. Ci siamo lasciati alle spalle quello zoppicante e malriuscito crossover delle Favole e ormai si è tornati saldamente nella mitologia della serie, ci sta che l'autore voglia disporre per bene tutti gli attori nei posti più interessanti della scacchiera per gli sviluppi a venire. In effetti accade ben poco di concreto, vengono messe sul tavolo tante intenzioni da parte di tutti, vengono stesi piani e progetti, ma la ciccia deve ancora arrivare. Una preparazione certosina nello stile dell'autore, che approvo per come viene imbastita.
    Approvo molto anche la figura da eroe che fa il buon Nufkin, da sempre prototitpo dell'animaletto buffo ma che si rivela abile e stratega come non mai.
    Approvo infine anche l'inossidabile Mark Buckingham, che disegna tavole come sempre ottime e ricercate, ma anche David Lapham: quest'ultimo si cimenta in un capitoletto extra-run (tecnica già usata da Willingham in passato per spezzare la trama corrente) ambientato ad Oasi, il regno creato da Acchiappamosche. Questa parentesi si concluderà sul prossimo numero, ma trovo già molto interessante la situazione messa sul tavolo :)
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  • C’era una volta Fables #28 - Ozma

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    Continua la gloriosa tradizione dei titoli a cazzo per questi albetti, ma vabbè. Inutile dire che la strega Ozma, conosciuta negli scorsi numeri, qui compare per due vignette in totale, ma vabbè.
    Spiace anche che la copertina tagli per ragioni di spazio la parte inferiore della cover originale, che trovo molto sensuale nella sua completezza.
    Infine la pagina riassuntiva iniziale con i personaggi principali riporta ancora i comprimari della testata parallela Jack of Fables visti nel crossover di qualche numero fa, indicandoci che è stata stampata per errore in luogo di quella attuale. Pacco, Lion, pacco. Come un po' pacco è la scomparsa ormai definitiva di qualsivoglia editoriale di approfondimento a fine numero; rimane solo la cover gallery, almeno quella.
    A parte questi appunti di "forma", il contenuto di questo numero è molto valido. La seconda parte di Un Piccolo Omicidio, digressione di una bega sociale avvenuta nel regno di Oasi che dà diversi pensieri al buon Acchiapposche, ora re, è delicata e ben gestita. Poca azione e molti dialoghi e riflessioni sul buon governo e sulla difficoltà di impostare una società senza versare una goccia di sangue. Bill Willingham scrive una storia pratica e sofferta, davvero piacevole da leggere.
    È poi il turno di una nuova run più lunga, che torna bruscamente alla Fattoria. Ma del presente narrativo c'è poco, giusto la necessità di capire cosa fare di Rosa Rossa, ormai da tempo confinata in camera sua senza voglia di vivere o reagire agli ultimi fatti. Da lì scaturisce con un buon artificio narrativo un lungo flashback (che costituisce l'intero ciclo narrativo Rosa Rossa) dedicato al passato di Bianca Neve e della sorella, quando erano bambine. Scopriamo così la versione di Willingham della fiaba di Bianca Neve e le vicissitudini vissute dalla due sorelle, prima insieme e poi separate dagli eventi. Una versione alternativa che in alcuni punti può lasciare perplessi (anche se i Sette Nani cattivi non sono una novità) ma che nel complesso funziona e intrattiene, e ci mostra dopo tanto tempo com'era in origine i rapporti tra due dei personaggi principali della serie, chiarendo in questo modo alcuni atteggiamenti tra le due sorelle visti nel presente.
    Tutto molto bello, se non fosse che secondo me si sta tergiversando troppo e tirando per le lunghe la quest con il Signore Oscuro che sta facendo i suoi comodi dove un tempo sorgeva Favolandia.
    Mark Buckingham disegna tutto quanto con il suo solito tratto ricercato e armonico, quasi miniato in alcuni punti: in questo caso ho apprezzato l'aspetto che ha conferito ai goblin del primo episodio e ai Nani di Bianca Neve.
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  • C’era una volta Fables #29 - Clarathea

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    Il numero di aprile esce la prima settimana di maggio. Seems legit.
    Sperando che la Lion riesca quanto prima a mettere la testa a posto con il proprio calendario di uscite (ma anche che tengano duro quell'anno e mezzo per portare a termine questa ristampa bonellide di Fables), ho intanto acquistato e letto il nuovo albo, ed è tanta roba :D
    Siamo in un momento chiaramente di grandi movimenti narrativi all'interno della serie, ora che si avvicina lo scontro con il terribile Signore Oscuro/Uomo Nero.
    C'è giusto il tempo per concludere il lungo flashback sull'infanzia di Bianca Neve e Rosa Rossa (che termina, e trovo che sia stata l'idea perfetta da parte di Bill Willingham, con Rossa che circuisce e spinge al tradimento il Principe Azzurro) e per far tornare più tosta e consapevole che mai la ragazza in pubblico, e soprattutto a capo della Fattoria, come era prima che cadesse in depressione.
    Nelle ultime due storie raccolte conosciamo invece un po' meglio il villain e i suoi intenti, attraverso un efficace dialogo con il Vento del Nord, per poi lasciare spazio ad un vero e proprio duello di magia e astuzia tra il Signore Oscuro e Totenkinder, nella sua nuova e giovanile forma femminile che ha rigenerato alcuni numeri fa. La conclusione dello scontro è da rinviarsi al prossimo numero, ma già quanto si è visto (peraltro nel n. 100 della serie originale) dimostra l'abilità dello sceneggiatore di tenere desta l'attenzione del lettore anche in una storia tutta azione, basata sul duello magico.
    Sul fronte grafico, Mark Buckingham fa sempre il solito raffinato lavoro, alternandosi con il talento di Steve Lehaiola e Dan Green (che collaborano alle prime due storie in una mimesi stilistica perfetta), di Inaki Miranda (che affronta il capitolo dedicato alla figura del Signore Oscuro, con un tratto snello e dettagliato, davvero curato) e di Mark Willingham, dallo stile simile a quello di Buackingham ma con sensibili differenze "veriste" molto affascinanti.
    Insomma, anche sul lato estetico Fables si conferma una serie di qualità, raffinata, che punta ad un certo tipo di pubblico; narrativamente, per quanto abbia affrontato anche dei momenti di bonaccia in alcuni punti, è riuscita ora a tornare sulla cresta dell'onda non perdendo mai la bussola dell'evoluzione della storia.
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  • C’era una volta Fables #30 - Pollicina

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    Si conclude la pubblicazione del centesimo numero - ovviamente riferito alla serializzazione originale americana - di Fables, iniziata sullo scorso albetto bonellide pubblicato da Lion lo scorso mese.
    La battaglia si conclude alla grande: se già lo scontro tra la ringiovanita Totenkinder e il Signore Oscuro era appassionante nella sua prima parte, è proprio nel suo termine che la soluzione scelta da Bill Willingham appare riuscita e intrigante. Sia nella sua prima parte - dove il villain viene sconfitto - sia nella seconda, [spoiler]dove invece con un risvolto a sorpresa torna alla carica più forte di prima[/spoiler]. Una mossa inaspettata e giocata benissimo, che dimostra ancora una volta la complessità e la cura con cui viene composta la trama di questa serie.
    La parentesi della quest della scimmia parlante Bufkin, che torna addirittura nel Mondo di Oz, non mi ha invece preso più di tanto, e aspetto eventualmente gli sviluppi generali di quanto visto... è con l'inizio della nuova run, Superteam, che invece i miei interessi si risvegliano nuovamente. Luca Wolf si ricongiunge ai propri amici dopo averli lasciati nel regno di Oasi per 6 mesi, ma Re Acchiappamosche gli mostra uno scenario al limite, con il Signore Oscuro alle porte, che indebolisce ogni giorno di più i poteri difensivi installati.
    Capire insieme a Luca cos'è successo esattamente nel gap di 6 mesi sarà estremamente interessante :)
    Oltre all'onnipresente Mark Buckingham, ai disegni abbiamo Chrissie Zullo (con un tratto stilizzato ma molto favolistico), Joao Ruas (molto raffinato e acquarellato) e Eric Shanower, artista veramente dotato, con un segno pulito, diretto, dettagliato e che mi ha conquistato.
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