[Jeff Smith] RASL

Non solo Marvel e DC ma anche le classicissime strips e il fumetto autoriale di Alan Moore, Frank Miller o Jeff Smith.
  • DeborohWalker ha scritto:oppure poi ci lamentiamo se subito dopo aver pubblicato una versione di un fumetto, esce l'Absolute figa e noi abbiamo già speso i soldi una volta :omg:
    Elikrotupos ha scritto:Inoltre, sempre a luglio, al ComicCon verrà presentata l'edizione limitata del volume che diceva Rebo, "The Drift", in 2000 copie, in copertina rigida con altre pagine inedite (ulteriori anche a quelle dell'edizione paperback).
    Ecco, appunto.
    :grrr:
  • Rispondo a Deboroh citando la sua ultima nerd-striscia, e non aggiungo altro.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Sto seriamente pensando di non comprare il secondo paperback di RASL ed aspettare il cartonato...
    In attesa della one volume ultimate edition in the sky con la copertina in antimateria :cazz:
  • In attesa di potersi gustare Rasl in versione italiana, si apprende dallo stesso Jeff Smith, presente al Comic-Con di San Diego, che la storia in questione sarà composto da 350-400 pagine.
  • quale storia in questione?
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • RASL; Jeff Smith ha annunciato che sarà quella la "durata" di tutta la serie. Insomma, il volume Absolute di RASL sarà di 350-400 pagine :P
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  • Ah, tutto RASL...
    Nel caso della tri-trilogia sarebbero 32 tavole x 3 numeri x 3 trilogie = 288, che è sensibilmente meno. Quattro trilogie sarebbero invece 384 tavole, immagino quindi che intenda una cosa del genere. Mah, mi sta bene... non mi sta ancora bene la quadrimensilità però -_-
    EDIT: scopro or ora che RASL 5 non ha 32 tavole ma 24... quindi l'attesa diventerà ancora più lunga :stronk:
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Il secondo volume di RASL, The Fire of St. George, è costituito sostanzialmente da una catena di rivelazioni: rivelazioni che vanno a spiegare bene i presupposti della storia, ma che in fin dei conti non fanno procedere di molto le vicende.

    Smith mette le carte in tavola, e per mezzo di flashback e di sequenze "illustrative" con le classiche didascalie a mo' di voce fuori campo, va a rivelare la trama occulta dietro a "The Drift": un intreccio suggestivo di dati storici e fantasia, che riesce a mettere assieme [spoiler]Tesla, Marconi, Edison, l'evento di Tunguska del 1908, Einstein, Roosevelt, gli UFO, il Triangolo delle Bermuda ed il film Frankenstein del 1931[/spoiler]. Non tutto suona nuovissimo, a dire la verità; e inoltre le continue "spiegazioni" con didascalie tendono a far perdere di vista l'arco narrativo principale. Nel quale [spoiler]a RASL viene dato un ultimatum da Sal, l'uomo dalla faccia di lucertola: dovrà consegnargli gli appunti perduti di Tesla, oppure continuerà ad inseguirlo per sempre attraverso le dimensioni parallele, uccidendo in ogni universo la sua ragazza.[/spoiler] L'unico altro evento realmente rilevante, decisamente inquietante, è[spoiler]l'inspiegabile ed insistente apparizione a RASL di una bambina muta dal viso stravolto[/spoiler].

    Incuriosisce, questo n. 2. Ma è ancora ben lontano dai livelli di Bone.
  • E finalmente, dopo un'attesa infinita, è uscito il terzo volume: Romance at the Speed of Light.

    La storia editoriale di RASL si fa complessa. Attualmente, l'opera è edita in tre formati principali: i singoli fascicoletti, contenenti un capitolo alla volta; i volumi ora chiamati "Special Oversized Edition" (sono quelli che sto prendendo io, hanno un grande formato e, a partire da questo n. 3, un'appendice finale con bozzetti e "dietro le quinte"), ed infine l'edizione "Pocket", che nel primo volume raccoglie i primi due "Oversized".

    Come annunciato in fondo al terzo volume, il quarto "Oversized" chiuderà definitvamente RASL.

    A proposito del fumetto in sé, be'... Si va in crescendo. Dopo le rivelazioni del volume 2, ora è il momento della crisi: e la maniera in cui le cose precipitano è fantastica, visionaria ed inquietante. Come avevo scritto in passato, non siamo ai livelli di Bone: ma si tratta comunque di un fumetto noir-fantascientifico di altissima levatura, e disegnato in maniera egregia. Dopo un inizio in sordina, diventa entusiasmante. E devo dire che ieri, leggendo il vol. 3, ogni tanto ho provato "qualcosa" che mi ha ricordato certe prime letture dei numeri storici di PKNA...

    Sembra che Lionel Wingram (produttore, tra l'altro, dei film di Sherlock Holmes e degli ultimi capitoli di Harry Potter) abbia comprato i diritti di RASL per farne un film. Per favore, signor Wingram: qua servono un regista ed uno sceneggiatore eccellenti. Ma sul serio.
  • Immagine

    Questa qui sopra è la cover del volume italiano di RASL.
    L'ha mostrata la BAO oggi sulla sua pagina Facebook, annunciandone l'uscita per i primi di ottobre. :)
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  • E' l'opera completa?
  • Me lo chiedo anch'io. Considerando che l'ultimo albo della serie dovrebbe essere disponibile in madepatria da OGGI è più probabile che seguano la divisione originale, a meno che non venga pubblicato in tempi record il volume unico.


    (Edit: Ora che ci penso, magari ti stavi solo chiedendo se l'opera è conclusa. La risposta in tal caso è, evidentemente, sì :P)
  • Penso che Grrodon si riferisse al volume di BAO, da come ho inteso io la sua domanda.
    PORTAMANTELLO ha scritto:Me lo chiedo anch'io. Considerando che l'ultimo albo della serie dovrebbe essere disponibile in madepatria da OGGI è più probabile che seguano la divisione originale, a meno che non venga pubblicato in tempi record il volume unico.
    Allora, quando lo scorso anno la BAO annunciò di aver acquisito i diritti di Bone e di aver iniziato la collaborazione con Jeff Smith, dissero che avrebbero pubblicato in Italia RASL non appena fosse concluso, di modo da proporlo da noi in un volume unico. Questo in accordo con l'autore stesso.
    Considerando che la BAO ha sempre rapporti diretti con gli autori di cui pubblica opere, non mi stupirei affatto che nonostante sia di oggi l'ultimo numero originale la BAO possa pubblicare fra 2 mesi l'edizione italiana completa, grazie all'interessamento di Smith. Considera che farà una cosa molto simile - come operazione e tempistica - per la terza serie della Lega degli Straordinari Gentlemen di Alan Moore.
    Ad ogni modo, per accertarci di tutto questo, pongo la domanda sul relativo post della loro pagina Facebook :) Vi aggiorno.
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  • Io odio quanto Portamantello ha ragione! :umh:
    :P
    Bramo su Facebook ha scritto:Grandi! Non vedo l'ora! Solo una domanda: questo volume conterrà l'opera completa? Grazie :)
    Tizio qualunque ha scritto:Sarà in volume unico? Se no,quanti volumi saranno?
    BAO Publishing ha scritto:Quattro volumi nell'arco di un anno esatto!
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  • Poco male, pazienterò.
    Tanto il volume unico ci scappa di sicuro :P
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  • Bramo ha scritto:Io odio quanto Portamantello ha ragione!
    Eh, proprio perché alla BAO sono competenti e in buoni rapporti con Smith ritenevo improbabile che "taroccassero" un volume unico semplicemente riunendo i singoli albi.

    :sun: :sun: :sun: (cit.)
  • RASL #1

    Immagine
    E ho letto il primo volume di RASL. Primo di quattro. Solo che...boh. Per quanto dentro di me mi ripetessi che RASL non era Bone e quindi non era tenuto a darmi le stesse sensazioni non ho potuto fare a meno di pensare quanto l'altra opera di Jeff Smith era riuscita a esaltarmi sin dal principio. Non escludo che proseguendo questo accada, ma è con una punta di amarezza che mi ritroverò a riconoscere che RASL è solo un ottimo fumetto, lontano però da quella magia incontenibile che scaturiva da Bone.
    Cosa non mi ha convinto? In primis, non mi aspettavo che l'avrei mai detto, ma...i disegni. Avevo da sempre acclamato Bone per come era riuscito a mischiare tratto comico e realistico, eppure negli ultimi volumi qualcosa ogni tanto mi stonava, anatomie deformi, pose un po' pupazzettose che rovinavano un po' alcune figure umane. Niente di grave, almeno così credevo. Questo primo volume di RASL mostra che lo stile di Smith si è evoluto da allora...e tutto in quella direzione. I personaggi non sono mai a modello, sembrano sempre deformarsi, a volte in modo quasi imbarazzante e questo non mi sento di perdonarlo. Non all'uomo che è sempre stato capace di convincermi con due pennellate.
    In secondo luogo ho qualche riserva anche sulla storia che per adesso ha imbastito. E' chiaro che l'obiettivo di Smith è riempire il tutto di mistero, usando la narrazione frammentaria, i flashback, le allusioni. Solo che non sono certo che sia riuscito nell'obiettivo. Almeno non al 100%. Perché secondo me non è stato molto chiaro sul funzionamento di una cosa che il fumetto crede di aver già spiegato, cioé il funzionamento della faglia. Cosa sarebbe? Il buco attraverso cui lui fugge tra le realtà? Il meccanismo che usa per creare questo buco? E poi una volta uscito dalla nostra realtà in genere dove si reca? Mi sembra ovvio che la meta non sia una realtà parallela, visto che quando in questo volume gli capita lui se ne stupisce con disappunto. Quindi sbuca sulla nostra stessa realtà? Entra dentro la dimensione-hub, ci rimane un po' finché non si quietano le acque per poi tornare? Non sono certo che questi dubbi siano voluti. Casomai il fumetto spinge a chiederti cose sul passato di RASL, sulle sue due donne, sull'organizzazione che gli dà la caccia, sulla metafora del sassolino e sul flashback/flashforward con lui nel deserto con cui tutto si apre. Però anche qui, vedo troppa carne al fuoco e disposta in modo un po' difficoltoso a seguirsi.
    Cosa invece mi ha decisamente convinto? Innanzitutto la regia, il modo che ha Smith di raccontare l'azione tramite vignette mute, comunicative. E in secondo luogo l'uso che ha fatto ancora una volta dei bianchi e dei neri. Questa cosa rimane straordinaria, e l'effetto è micidiale, ipnotico. Non si stacca l'occhio da un fumetto di Smith, mai. Neanche se è disegnato male, neanche se la sua mitologia è esposta in modo confusionario. E quindi continuo.
  • Trovo che il punto forte di Smith sia la caratterizzazione dei personaggi, e mi sembra che questo possa essere comunque il punto forte di RASL.

    Il disegno di Smith è così particolare che forse qui non si adatta perfettamente come in Bone (quando RASL lotta con l'uomo-lucertola è spiccicato a Nonna Ben che lotta coi rattodonti), ma comunque non è deficitario.

    Valerio ha scritto:RASL #1
    Quindi sbuca sulla nostra stessa realtà? Entra dentro la dimensione-hub, ci rimane un po' finché non si quietano le acque per poi tornare?
    Boh, in effetti la "mitologia" era la parte più zoppicante di "Bone" e anche qui per ora ci si capisce poco, non so se meno del dovuto come dice Grrodon o se è giusto che sia così; mi pare di aver capito che nella "faglia" RASL viaggi essenzialmente nel tempo risbucando nella propria dimensione, infatti dopo il primo furto si mette al bar ad aspettare l'acquirente.
    Assurancetourix
  • Valerio ha scritto:RASL #1

    Immagine
    Oh, finalmente ho avuto tempo di leggerlo anch'io, dopo averlo comprato a Lucca! :)
    E a me è piaciuto, molto. Più di Bone? No, perlomeno non ancora, ma non credo che nemmeno ad opera conclusa potrò dirlo. Quel che è certo è anche che sono opere molto diverse tra di loro, quindi un paragone tra i due fumetti solo perché condividono l'autore non è neanche molto opportuno.
    Valerio ha scritto:Cosa non mi ha convinto? In primis, non mi aspettavo che l'avrei mai detto, ma...i disegni. Avevo da sempre acclamato Bone per come era riuscito a mischiare tratto comico e realistico, eppure negli ultimi volumi qualcosa ogni tanto mi stonava, anatomie deformi, pose un po' pupazzettose che rovinavano un po' alcune figure umane. Niente di grave, almeno così credevo. Questo primo volume di RASL mostra che lo stile di Smith si è evoluto da allora...e tutto in quella direzione. I personaggi non sono mai a modello, sembrano sempre deformarsi, a volte in modo quasi imbarazzante e questo non mi sento di perdonarlo. Non all'uomo che è sempre stato capace di convincermi con due pennellate.
    Sì, lo stile che Smith sfoggia in RASL è sicuramente più particolare rispetto a quello delle figure umane di Bone. C'è da dire che lì il bello era il confronto e la differenza netta tra i Bone, che avevano l'aspetto di funny animals, e gli umani che, pur con tratto tendente al cartoon, erano comunque realistici e accurati, Thorn in testa. Qui, avendo solo umani, e ovviamente considerando anche l'evoluzione grafica che l'autore ha attraversato, cambiano le carte in tavola e quello che abbiamo, a mio parere, è invece un ibrido tra i due stili, funny e realistico. La sintesi ottenuta ha i suoi alti e bassi, che riconosco anch'io, ma dovendo dare un giudizio complessivo direi che esco soddisfatto dall'apparato grafico che Jeff Smith sfoggia in questo volume. Al netto di alcune figure riuscite meno bene, in generale ho apprezzato, complice anche il gioco tra bianco e nero che dice Valerio, che effettivamente è magistrale a livello comunicativo.
    Valerio ha scritto:In secondo luogo ho qualche riserva anche sulla storia che per adesso ha imbastito. E' chiaro che l'obiettivo di Smith è riempire il tutto di mistero, usando la narrazione frammentaria, i flashback, le allusioni. Solo che non sono certo che sia riuscito nell'obiettivo. Almeno non al 100%. Perché secondo me non è stato molto chiaro sul funzionamento di una cosa che il fumetto crede di aver già spiegato, cioé il funzionamento della faglia. Cosa sarebbe? Il buco attraverso cui lui fugge tra le realtà? Il meccanismo che usa per creare questo buco? E poi una volta uscito dalla nostra realtà in genere dove si reca? Mi sembra ovvio che la meta non sia una realtà parallela, visto che quando in questo volume gli capita lui se ne stupisce con disappunto. Quindi sbuca sulla nostra stessa realtà? Entra dentro la dimensione-hub, ci rimane un po' finché non si quietano le acque per poi tornare? Non sono certo che questi dubbi siano voluti. Casomai il fumetto spinge a chiederti cose sul passato di RASL, sulle sue due donne, sull'organizzazione che gli dà la caccia, sulla metafora del sassolino e sul flashback/flashforward con lui nel deserto con cui tutto si apre. Però anche qui, vedo troppa carne al fuoco e disposta in modo un po' difficoltoso a seguirsi.
    Ecco, se sui disegni potevo condividere qualche perplessità, nella trama invece proprio no, per quanto mi riguarda. Certo, ci sono molte cose ancora non chiare, ma per quanto mi riguarda sono quelle che è normale che ancora non lo siano, per come l'autore ha deciso di costruire la trama. Il mistero in una storia di fantascienza e che parla di viaggi tra le dimensioni, gestito con questo tipo di narrazione, è qualcosa capace di toccare le mie corde di lettore in modo particolare, e forse è anche per questo che non riscontro particolari problemi nella sceneggiatura.
    Provo a rispondere al dubbio relativo alle faglie, per come l'ho inteso io: attraverso il dispositivo che indossa, Rasl apre una faglia, che è una specie di buco tra le varie dimensioni parallele, un passaggio tra di esse. È Fringe, insomma.
    Facciamo l'esempio del furto del Picasso. Uno interessato al quadro si rivolge a Rasl perché glielo procuri. Rasl sfrutta la faglia per andare in una dimensione parallela, dove questo non è custodito in un museo ultra-protetto ma in casa di un privato (è un'ipotesi di cui non sono sicuro, questa: potrebbe anche essere che il Picasso di un'altra dimensione abbia realizzato quadri che nella nostra non ha dipinto, e quindi il committente del furto mira a sfoggiare un inedito al mondo). Quel che è certo è che quando vediamo Rasl rubare, è in un'altra dimensione, visto che quando più avanti Anni ammira il quadro dice "Un Picasso parallelo?" e Rasl risponde "Già".
    Non c'entra il fatto che si stupisca di esserci finito quando è nel bar. Il punto è che lui pensava di essere tornato nella sua realtà dopo il furto, invece scopre che ha fatto un errore ed è finito in una terza realtà, e questo l'ha inquietato molto, specie perché poi è finito in una specie di trappola. Scampato il pericolo, è riuscito anche grazie alla meditazione a tornare nella realtà corretta.
    La faglia quindi a mio parere è semplicemente un varco attraverso il quale uno può passare (con l'ausilio di questo teletrasporti che lui e gli altri stanno costruendo nei flashback) per arrivare in altre dimensioni dove, come Fringe e pacchi di altri letteratura fantascientifica insegnano, uno può sfruttare le varie, piccole differenze a proprio vantaggio. Come rubare, ovviamente.

    Insomma, io sono soddisfatto praticamente senza riserve di questo volume 1 della serie, e sono impaziente di avere tra le mani il secondo, la cui data d'uscita è abbastanza vicina :)
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