[DC] Batman

Non solo Marvel e DC ma anche le classicissime strips e il fumetto autoriale di Alan Moore, Frank Miller o Jeff Smith.
  • Bramo ha scritto:
    Topo_Nuovo ha scritto:Nel numero di Marzo avremo doppia dose si detective comics (Batman 32, Detective Comics 32 e 33). Il prezzo sarà quello standard di base, ovvero 3,50 €
    In quello di aprile doppia di Batman e l'annual di detective comics(Batman 33 e 34, Detective Comics 34, Detective Comics Annual 3). Il numero di Aprile sarà quindi più grosso (104 pagine) è sovrapprezzato(4,95 €).
    Peccato che tutti gli spillati Lion siano più indietro (tranne Giovani Titani che avrà una testata al 35, le altre sono tutte ferme al 33) e che quindi troveranno un modo per rallentarlo. Speriamo bastino gli annual di Batman è di Grayson come riempitivi.
    Mi ero assolutamente che volendo potevo andare a vedere i contenuti dei prossimi 2 numeri! :P
    Grazie per la mappatura delle pubblicazioni. Con "rallentarlo" intendi che visto che Giovani Titani è "in pari" (numerazione originale = numerazione italiana) ci metteranno dentro qualcosa per farlo rimanere ai "box" e allinearlo con le altre testate? Ma non potrebbero invece rimpolpare alcuni numeri degli spillati batmaniani (come già fatto e come faranno ad aprile) mettendo una volta 2 numeri di Batman, un'altra due numeri di DetCom fino al riallineamento logico? Non è solo per la coincidenza di trovare il n. 35 del Batman americano sul n. 35 dello spillato italiano, ma è anche per diminuire la distanza con la pubblicazione statunitense.
    So per certo che alcune storie di Batman e di Giovani Titani sono più avanti rispetto agli altri spillati italiani e rispetto all'America. Mi spiego. Il quarto anno del reboot è cominciato a Settembre. Il 35 di Batman è stato pubblicato ad Ottobre.
    Bramo ha scritto:
    Topo_Nuovo ha scritto:C'è da dire che a Maggio, con l'inizio del 4° anno del reboot avremo un nuovo starting point visto che Anno Zero e Icarus sono finiti. Se il Batman di Giugno, il 37 avrà Batman 35, Detective Comics 35, Grayson 1 avremo 3 inizi di nuove storie. E se non ricordo male la prima storia di Detective Comics è in due parti, ergo potrebbero rallentare un mese subito dopo pubblicando 1 albo di Batman e l'annual di Grayson(o un doppio numero di Grayson) e il mese successivo inserendo l'annual di Batman e un numero di Grayson. Faccio questa ipotesi perchè Grayson era partito prima in America
    Anche questi ragionamenti dipendono sempre dalle esigenze di continuity per cui le storie di Grayson devono uscire in concordanza, rispetto a quanto raccontato, con gli eventi delle altre testate?
    Sono sincero. Non lo so. Però la Lion mi sembrava volesse riportare tutti gli spillati italiani in pari. In caso di crossover e tie-in.

    Segnalo visto che ci sono il sommario di Batman #37 (Batman 35, Detective Comics 35, Grayson 1, Detective Comics annual #3) al prezzo di 4,50.
    Ora o hanno mentito per il numero 36 o è sbagliato il prezzo e il contenuto di Batman 37. L'annual #3 è un'unica storia lunga e non penso la dividano in due. Per cui mi aspetto anche il prezzo standard. Ovviamente ci sarà la versione con cofanetto, e per i più accaniti un edizione Jumbo con Detective Comics #38. (Immagino per i 75 anni di Grayson)
  • Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro #21

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    Mike W. Barr usa questa collana in un modo legittimo: come spazio per esperimenti ed esercizi di stile.
    È in quest’ottica che va intesa Elementi Criminali, la storia contenuta in questo nuovo numero dello spillatino-ino batmaniano: un esercizio di stile in cui lo sceneggiatore si diverte a scimmiottare le storie anni ’60-’70 di Batman, dove accompagnato da un giovane Robin scioccherello combatteva criminali assurdi e sopra le righe in modi assolutamente improponibili nel linguaggio a fumetti contemporaneo. Vedere Robin reagire e rispondere come un ragazzino e Batman risolvere con improbabili ragionamenti “logici” indovinelli scemotti lasciati volontariamente da un criminale in grado di piegare gli elementi chimici a proprio piacimento disorienta un po’, e può lasciare perplessi.
    La storia risulta quindi buffonesca e poco godibile, e solo contestualizzandola nel volontario richiamarsi allo stile di cinquant’anni fa si può accettare che sia stata prodotta.
    Sul fronte grafico si può stare più allegri, invece: per quanto Tom Lyle guardi al tipo di disegno di quegli anni, il risultato è sicuramente più apprezzabile e meno anacronistico,con un tratto deciso e piacevole.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Batman #35

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    Un numero solido, concreto, compatto: mi ha proprio soddisfatto!
    Il 35esimo spillato di Batman contiene la terza parte di Città Selvaggia, ultimo capitolo di Anno Zero, e poi ben 2 episodi di Detective Comics, che è sicuramente una buona mossa per iniziare a ridurre il gap con gli USA e anche per non riempire il terzo slot dell'albo, momentaneamente non occupato, con fillerate poco esaltanti come successo il mese scorso.
    L'Anno Zero di Scott Snyder e Greg Capullo è agli sgoccioli, e di conseguenza stanno per venire al pettine i nodi dello scontro (più intellettuale che fisico) tra Batman e l'Enigmista: il piano ideato dal Pipistrello insieme a Gordon e a Lucius Fox è miseramente naufragato, e tutti sono in una situazione di pericolo... tutta la città! Dopo tutte le batoste morali, Batman ha però un'intuizione che gli permette di rintracciare il villain vestito di verde, ma visto il cliffhanger forse è un po' una vittoria di pirro :P
    Ok, chi vogliamo prendere in giro? È chiaro che nelle prime tavole del prossimo episodio ci sarà un ribaltamento della situazione, ma intanto quell'ultima tavola mi ha ricordato inevitabilmente il sarcasmo metafumettistico che Leo Ortolani ha fatto proprio nel Rat-Man di questo mese sui cliffhanger di questo tipo :asd:
    Resta da capire che fine farà Nygma alla fine della run... Intanto la storia di questo mese si fa leggere che è un piacere, soprattutto grazie alle riflessioni che Bruce fa ad un certo punto.

    Per quanto riguarda DetCom, Francis Manapul e Brian Bucellato continuano la lunga storia Icarus, che prende il nome dalla droga su cui tanto il Cavaliere Oscuro quanto la polizia stanno indagando per cercare di capirci qualcosa non solo nell'assassinio di Elena Aguila, la donna preoccupata per le persone meno fortunate di Gotham. È ormai lampante che quell'omicidio è solo la punta dell'iceberg di qualcosa di grosso e losco che avviene in città: se n'è reso conto Batman ma l'ha capito anche Bullock, che malsopporta di incrociare la sua strada con quella del Pipistrello... infatti alla fine della quarta parte [spoiler]si menano[/spoiler] :asd:
    Ad ogni modo, Manapul sta scrivendo un thriller fatto e rifinito: c'è l'indagine pura, c'è l'atmosfera noir, ci sono i quartieri malfamati, il commercio di droga, persone corrotte e nessuno freak. Mi piace anche l'attenzione verso i sentimenti umani, qui ben rappresentati dalla figlia della Aguila.
    Dal punto di vista grafico, sembra che Bucellato si superi ogni volta di più da quando è al lavoro sulla testata: vignette che proseguono in orizzontale tra due pagine affiancate, grandi vedute, vignette di una tavola che sono sia autosufficienti che tasselli di un unico disegno, inquadrature ardite... c'è di che bearsi gli occhi davvero! Anche perché tutte queste soluzioni grafiche non inficiano la leggibilità della storia, come può apparire ad artisti troppo manieristi: Bucellato infatti è in grado di offrire anche vignette più normali, quando la narrazione lo richiede, a dimostrazione della versatilità e umiltà del disegnatore.

    Insomma, non ci sono capolavori, nemmeno il troppo tirato per le lunghe Anno Zero lo ascrivo a tale rango (al contrario di alcune run precedenti di Snyder, magari non capolavori ma comunque più incisive), ma in entrambi i casi siamo di fronte a storie che sanno intrattenere con della narrativa riuscita e di mestiere e con dei disegni sempre raffinati.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro #22

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    Un numero veramente bello, che probabilmente risalta ancora di più in contrasto con il precedente, non molto riuscito.
    Lo spillatino contiene due storie: la prima è scritta da Shane Davis e Brandon Montclare e racconta di una piovosa notte a Gotham, durante una lunga caccia all'uomo da parte di Batman, che è sulle tracce di Clayface.
    Ora, io a Clayface gli voglio bene: ricordo che quando andavo alle scuole medie all'ora di pranzo mi vedevo Batman: The Animated Series e l'episodio con le origini del villain fatto di creta mi aveva colpito moltissimo, mi era entrato dentro! C'è però da dire che il personaggio in sé non è mai spiccato più di tanto, prevalentemente perché la sua caratterizzazione non lo rende propriamente un intelligentone, e la minaccia deriva solo dalla sua forza e dalla sua capacità di cambiare forma in milioni di modi diversi. Dici niente! Però è chiaro che basta un po' d'astuzia per riequilibrare la partita. Stavolta invece le cose sembrano diverse, visto che il Cavaliere Oscuro ha seri problemi nel rintracciare Clayface e anche solo a capire cosa abbia in mente. Gira da una parte all'altra della città, parla con svariati comprimari e nemici per capire dove rintracciare il rivale.
    Già questi elementi, per una storia di breve durata, permettono di tenere il lettore incollato all'albo con curiosità: la sceneggiatura è serrata. Ma quando si arriva alle ultime due tavole il fiato si mozza ([spoiler]e non solo quello :asd:[/spoiler]) e un magistrale colpo di scena rimette in discussione tutto quanto letto nell'avventura.
    Ottima, ottima prova, anche dal punto di vista grafico: è lo stesso Davis a prestare le matite per questa storia, con tavole efficaci e in cui spicca la cura verso l'aspetto dei personaggi e la pioggia incessante, che sembra bagnare davvero le tavole.

    La seconda storia è ancora più corta, e non ha una vera e propria trama. Si pone piuttosto come una riflessione sul rapporto tra il protagonista e la Bat-caverna, il suo rifugio segreto da supereroe ma anche il luogo in cui il giovane Bruce cadde e che cambiò in qualche modo la sua vita.
    Jim Krueger si diverte però a cambiare prospettiva al tutto: non è Batman a riflettere sul legame che ha con quel luogo, ma la caverna stessa, qui rappresentata come un essere senziente, dotato addirittura di sentimenti e capace di provare affetto. Sulle prime l'idea può sembrare bislacca, ma si può accettare come licenza poetica una volta che si contestualizza la storia e il suo compito. Tom Rainey la disegna, e fa un lavoro buono.
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  • Davvero un buon numero il 35 della serie regolare. Anno Zero si fa interessante (e vorrei anche vedere siamo ormai nel gran finale) con diversi momenti toccanti e introspettivi. Ora vediamo come finirà il prossimo numero.
    Anche Detective Comics prosegue molto bene la sua corsa con ben 2 numeri a lui dedicati. Un buon giallo con i giusti elementi ma non mischiati benissimo. Si legge bene per carità ma ho come l'impressione che manchi qualcosa.
    O forse mi aspettavo troppo dal duo visto che avevo letto che avevano fatto meraviglie con Flash.

    In ogni caso la Lion vuole velocizzare le sue produzioni e arrivare a -7 o -6 dall'America. Per cui da qui fino alla fine dell'anno mi aspetto solo numeri più grossi rispetto al normale (anche perché devono già recuperare con Grayson)
  • Batman #36

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    Spillato balenottero che contiene 4 storie invece delle solite 3: la conclusione di Anno Zero, una storia stand-alone dal numero successivo del Batman americano, la fine della run Icarus su Detective Comics e la prima metà dell'Annual di DetCom.
    Ammetto che da Scott Snyder mi aspettavo di meglio. Sarà che Anno Zero in generale non mi aveva davvero entusiasmato se non nelle prime fasi - trovo che sia stato allungato davvero troppo! - ma la fine di tutto questo lungo flashback l'ho trovata un po' spoglia. Ok la sfida con l'Enigmista, ok il grande atto di coraggio per salvare la città, ok l'atmosfera da uomo solitario che si fa carico di un compito del genere fino ad annullarsi... ma la cosa mi pare venga raccontata un po' troppo velocemente e senza permettere il giusto pathos. Resta comunque un discreto capitolo conclusivo.
    La storia successiva è invece autoconclusiva, e in quanto tale riesce a coinvolgere senza troppe paranoie mentali. Innanzitutto colpisce molto la componente grafica, opera dell'italianissimo Matteo Scalera, che realizza delle tavola dinamiche e accattivanti, con un tratto sporco ma al contempo preciso ed evocativo. La storia è l'indagine su uno psicopatico che viveva nell'ombra in virtù del suo lavoro, e ne approfittava per ammazzare gente. Nulla di epocale ma è scritta con perizia.
    Icarus mi ha soddisfatto molto anche nel finale, dove pur senza particolari sorprese il team Manapul-.Buccellato riesce a tirare in modo coerente i fili della matassa e ad offrirci anche un Batman in armatura figosa! Bella l'evoluzione del rapporto con Bullock e spettacolari certe vignette.
    L'Annual, infine, per ora mi dice poco ma essendo stato troncato a metà arbitralmente dalla Lion per esigenze di impaginazione, mi riservo di vedere la storia per intero prima di valutarla. Per adesso resto perplesso dalla moltitudine di segni grafici differenti al lavoro sulla stessa storia, e non sono molto coinvolto nemmeno nella trama

    Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro #23

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    Poco da dire: la storia imbastita da Aaron Lopresti non è brutta, ma di certo nemmeno molto originale, e la citazione a Frankenstein rischia di diventare una mera riproposizione a Gotham City. Il tema del doppio, del guardarsi allo specchio e vedere la propria parte peggiore, è sempre affascinante e non stanca mai, ma ovviamente tutto dipende da come viene messo in gioco. Qui l'autore non offre particolari guizzi che rendano nuovamente interessante questa tematica, così la storia su fa leggere ma scivola anche via, senza aggiungere nulla al personaggio.
    La parte grafica, sempre ad opera di Lopresti, è buona ma senza picchi, a parte la rappresentazione del Bat-mostro che coniuga molto bene le fattezze frankensteiniane all'aspetto del Cavaliere Oscuro.
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  • Il problema di Anno Zero, comunque è semplice, tira fuori robe che in realtà avrebbero ptuto benissimo rientrare nella fase corrente, l'Enigmista che tiene in scacco la città e tutto il resto, perché non poteva essere ambientato nel presente, l'idea che Batman durante il suo primo anno (o non anno) invece di affrontare i mafiosi abbia impedito all'Enigmista di conquistare la città è davvero poco credibile... neanche Knightfall era così critica come situazione, siamo ai livelli di Terra di Nessuno... il bello è che non mi sento nemmen di dire che la trama è brutta, semplicemente andava spostata temporalmente!

    Ho dato una sfogliata alla storia odierna invece, mah, pare interessante, non mi aspettavo, però [spoiler]riportassero in pista Joker così presto![/spoiler]
  • Batman #37

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    Una copertina in cui Batman si muove in mezzo ai membri della Justice League sembra il modo migliore per abbassare le mie aspettative verso la storia che troverò all'interno dello spillato, visto che il mio apprezzamento per il personaggio scema leggermente quando viene messo a contatto con le componenti più "sovrannaturali" degli altri supereroi DC.
    Scott Snyder però ha classe da vendere come scrittore di storie, e così il primo capitolo del suo Gioco Finale mi ha emozionato: sarà che sono stato "forgiato" di recente dal secondo film degli Avengers, che si basa sull'assunto stesso di gruppo di eroi che agiscono insieme, e che sempre il Marvel Cinematic Universe mi sta ingolosendo con l'imminente scontro tra questi personaggi... sia quel che sia, vedere Batman dentro un'armatura corazzata dover fronteggiare Wonder Woman, Flash e Aquaman mi ha esaltato! :P Anche grazie alle splendide tavole di Greg Capullo, devo dire, che rende degnamente queste scene così movimentate.
    Ovviamente dietro a tutto pare esserci un villain in particolare, e quindi sotto il profilo dell'originalitò non ci siamo molto... ma attendo fiducioso, visto che per ora è successo poco e mi hanno già comprato :P
    C'è anche una side-story, come d'abitudine di un po' di tempo fa sul Batman americano: niente di che, incentrata su un gruppo di pazzi sotto l'influenza di Joker, pare essere un divertissement e poco più.

    Detective Comics mette un attimo a riposo la coppia Manapul/Buccellato e pubblica la prima parte di Terminal 1, una storia in cui Benjamin Percy scopiazza dal primo episodio di Fringe facendo schiantare nell'aeroporto di Gotham City un aereo infettato da un virus mortale. D'effetto i disegni cupo e sporchi di John Paul Leon.

    La seconda parte dell'Annual di DetCom è poca roba, conclude in modo sbrigativo una storiella che già dal numero scorso convinceva poco.
    Molto più di spessore è il primo numero di Grayson, la testata dedicata alla nuova vita di Dick Grayson e che sostituisce la testata che lo vedeva protagonista nei panni di Nightwing.
    Ora che tutti lo credono morto, su invito di Batman è entrato al soldo dell'agenzia di spionaggio Spyral (già conosciuta su Batman Inc.), la quale appare molto interessata alle identità dei supereroi della Terra. La storia di Tim Seeley si concentra su una missione-tipo dell'ex Ragazzo Meraviglia, mostrandoci numerose sequenze action e anche un pizzico di narrativa spionistica. I disegni di Mikel Janin non sono male, anche se in alcune vignette possono apparire un po' ingessati. In generale comunque la testata promette bene: sarà l'effetto novità a parlare, ma credo che alcune dinamiche nuove rispetto al racconto supereroistico possa fare bene a questo esperimento e al pubblico.
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  • Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro #24

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    Mmm. poco coinvolgente questo nuovo numero dello spillatino batmaniano fuori continuity.
    Doug Wagner scrive effettivamente una storia che - come affermato nell'editoriale - ricorda nella forma alcune avventure classiche vecchio stampo di Batman, dove l'eroe conduce una'indagine mettendo insieme indizi e arrivando ad un criminale divenuto tale per ragioni solitamente drammatiche.
    Peccato che proprio questo ricorso ad uno stilema consolidato, senza aggiungerci altro per rendere l'operazione davvero sfiziosa, renda la storia poco interessante e dal sapore già sentito più volte. Il freak della situazione poi non viene caratterizzato in modo vincente, e il lettore non prova quell'empatia con il derelitto che ha scelto la strada sbagliata, cosa che amavo in questo tipo di plot.
    Matthew Dow Smith ai disegni fa un lavoro discreto, ma ha uno stile che non mi piace molto: gli sfondi sono realizzati in maniera piuttosto standard e i personaggi appaiono rigidi, con i volti sì dettagliati ma spesso freddi e senza quel guizzo di vita che ritengo necessario in un personaggio a fumetti.
    Peccato: speriamo che il prossimo numero sia migliore.
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  • Concordo in gran parte per il numero #37 di Batman col buon Bramo.

    Detective Comics e Grayson sono stati veramente due numeri piacevoli da leggere e per quest'ultimo è subito salito l'hype e la voglia di sapere come procederà e che strade intraprenderà questa serie totalmente diversa.
    Annual di DC piuttosto anonimo, un po' come la gestione Manapul e Buccellato. Leggibile ma dimenticabile.

    Su Batman invece mi sono gasatissimo e l'hype è salito vertiginosamente alle stelle dopo aver letto l'ultima vignetta. Mi sono lasciato "incastrare" da questo villain? Può essere. La cosa più bella è che la serie è ambientata dopo gli eventi di Eternal di cui in pratica conosco le conseguenze pur senza aver letto ancora tutta la storia, ancora in corso, e trattenuta dall'esigenza di portare alla conclusione le testate minori Birds of Prey e Batwing e di mantenere Batman e Robin allo stesso numero delle testate nello spillato Batman. Per cui in Italia con Eternal siamo ancor più indietro rispetto a quando gli americani hanno letto questo Gioco Finale. Perché sì, anche in America Gioco Finale è stato pubblicato che Eternal non era ancora finito...
  • Batman #38

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    Altro numero cicciottello... ci credo, contiene ben due numeri di Grayson, la nuova testata dedicata a Dick che ha esordito sullo spillato il mese scorso!
    Mi sa che vogliono ridurre per quanto possibile il gap di pubblicazione con gli Stati Uniti... :P
    Comunque, sarà l'effetto novità di vedere l'ex-Nightwing in una situazione nuova, all'interno di storie dal sapore diverso visto che prendono a piene mani dalla narrazione spionistica, ma finora Grayson mi sta piacendo. Spyral, che già mi appassionava in Inc., qui viene ben approfondita come struttura e la figura di Dick è delineata in modo adeguato, con la ferra e incrollabile morale da supereroe da contrapporre alle regole più spicciole dell'agenzia.
    La seconda storia pubblicata (cioè il #3) è particolarmente efficace sotto questo profilo, colpendo molto forte il lettore nelle ultime tavole.
    Poi vabbè, trovo che il personaggio stia flirtando e concludendo anche troppo, ma ci può stare e forse sono solo invidioso :P

    Si conclude la storia su Detective Comics cominciata lo scorso mese. Terminal 2 non spicca particolarmente, anche se ho gradito l'inserimento di Dick che, dall'interno di Spyral, dà una mano importante a Batman per riuscire a rintracciare l'ecoterrorista che ha rilasciato la pericolosa tossina in aeroporto.
    La trama insomma non è riuscita a catturarmi più di tanto, e la storia compressa in due sole parti non ha neanche molte possibilità di costruire un'impalcatura più solida. I disegni di John Paul Leon non mi hanno convinto molto, il suo tratto sporco e grottesco non incontra troppo i miei gusti, per quanto possa ammetterne l'efficacia all'interno dell'atmosfera claustrofobica di questa avventura.

    L'albo si apre comunque con la seconda parte di Gioco Finale, la nuova storia di Scott Snyder e Greg Capullo.
    C'è un rimasuglio della situazione "Batman vs. Justice League", visto che il Pipistrello deve ancora affrontare Superman. Lo scontro dura troppo poco per essere seriamente apprezzabile, ma il bello arriva dopo. La run rappresenta chiaramente la nuova sfida tra il Cavaliere Oscuro e il Joker, ormai tornato alla grande e con un atteggiamento diverso nei confronti del nero rivale. Tra questo, la vignetta in cui Alfred sbotta in maniera accorata e adorabile - davvero, grande pezzo di narrativa quella vignetta - e il modo assai coreografico con cui il pagliaccio del crimine si palese di fronte a Batman, direi che Snyder sta costruendo una storia in crescendo :)
    Bravo come sempre il suo compare Capullo, in grado di giocare molto sulle espressioni due due rivali, sempre ricche di pathos e di comunicabilità.
    Non manca anche questo mese la side-story, il lato B di Batman: il meccanismo pare chiaro, a turno ciascuno dei pazzi che Joker ha mandato dalla povera dottoressa dell'Arkham Asylum racconterà la sua storia mentre a Gotham il suo nuovo gas sta facendo disastri. Si inizia così a vedere la forte correlazione tra questa storia spezzettata in brevi puntate e la storia principale. Resta da capire il piano del Joker nei confronti della ragazza e di questi squilibrati nello specifico. Il che mi intriga, perché è sintomo di una programmazione pensata e ben orchestrata.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Solo per pignoleria. Vogliono riallineare Grayson alle altre testate visto che era cominciato quando le testate americane erano al 33. Attualmente è "indietro" di un mese (il 3 di Grayson è stato pubblicato lo stesso mese dei numeri 35 Americani. Poco male).

    Per il resto concordo col buon Bramo sulle storie tratte da questa nuova testata, ma spero che presto si inizi una trama un pochino più coinvolgente e a 360° o trame un pochino più articolate di queste che in un episodio si concludono, ma capisco la necessità di introdurle ore a inizio testata.

    Detective Comics delude un pochino dopo le buone premesse del numero precedente, ma come autoconclusiva non è male.

    Snyder resta il piatto forte dello spillato e a fine lettura ne avrei voluto avere ancora. ma non si può avere tutto nelle vita.
  • Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro #25

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    Il nuovo numero dello spillato extra-continuity mi è piaciuto molto!
    Marc Guggenheim si chiede: ma com'è possibile che uno come l'Enigmista, con il suo QI sopra la meda, finisca regolarmente ad Arkham, catturato da Batman... per colpa degli indizi che lui stesso semina, in una sorta di sfida che perde sempre?!?
    E partendo da questo interrogativo, che poggia sulle spalle della dottoressa Chase Meridian, costruisce una storia decisamente interessante che va a riflettere su un villain tra i più importanti della galleria batmaniana.
    Se la risoluzione dell'enigma si rivela non priva di fascino, quello che stona un po' è il modo con cui Batman riesce a capire il piano recondito dell'avversario: il passaggio viene raccontato in modo troppo repentino, non dandogli lo spazio necessario perché il lettore possa apprezzarlo o anche solo comprenderlo appieno.
    Anche la trama parallela, che vede la dottoressa Meridian intrattenere una relazione con Bruce Wayne e nel contempo stendere una perizia psichiatrica di Batman, rimane solo accennata ed è un peccato perché era uno spunto pieno di potenzialità. Così com'è, invece, sembra un orpello inutile e ridondante, una nota a margine che appare gioco forza poco approfondita e quindi non riuscita.
    La colpa è della foliazione limitata entro cui gli autori devono far stare un'avventura completa... ma lo sceneggiatore avrebbe dovuto comunque gestire gli elementi della storia che voleva raccontare in modo più accorto.
    Alle matite un italiano prestato all'America: Federico Dallocchio realizza delle tavole pulite, ben delineate, precise. Pochi guizzi ma una grande capacità di disegno e una gran cura per fisionomie e personaggi in generale. Il suo Enigmista ha un volto che si discosta leggermente dall'aspetto tradizionale, ma l'espressione beffarda rimane invariata e caratterizza a dovere il personaggio.
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  • Batman #39

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    Facciamo un commento scanzonato?
    Massì.
    C'è Dick Grayson che, mentre ha la sorte appesa ad un filo all'interno di Spyral, che rischiano di scoprire che li spia per conto di Batman (pare DoubleDuck, oh), si diverte a fare giochi sexy con le studentesse della "scuola omicidi" dell'agenzia di spionaggio, saltando tra gli alberi a petto nudo e facendosi inseguire dalle infoiate in crisi ormonale.
    Oh, io mi ci sono anche divertito a questo fillerino, ironico e pure ben disegnato da Mikel Janin, ma Tim Seeley mi deve spiegare dove vuol far andare la neonata serie Grayson, visto che per ora sta ballando tra Agents of S.H.I.E.L.D. e Kim Possible :P
    Mentre Dick si allena per diventare toy-boy in qualche festa a tema per donne annoiate, Batman ha ben altri impegni da svolgere: tipo che qualcuno ha piazzato un conto alla rovescia per fargli esplodere un grattacielo Wayne. E come se non bastasse riprende a battibeccare con quel mangia-ciambelle di Bullock. Eh, che vita grama. Francis Manapul e Brian Buccellato (assenti giustificati negli scorsi due numeri) tornano a mettere le loro manacce su Detective Comics, e riprendono così quelle atmosfere e quelle tematiche già viste in Icarus, quali le tensioni con Bullock e quelle belle indagini intricate. Ah, e anche quelle belle tavole che paiono dipinte e che lasciano davvero un bell'effetto. Sembra di avere per le mani una serie d'autore e, se fosse meno discontinua, lo sarebbe a tutti gli effetti.
    Ma prima di tutto ciò, c'è Scott Snyder, l'inossidabile. Anzi, c'è Greg Capullo, il marziale Pastrovicchio d'America. Fermi fermi... c'è il Joker, il sorridente (con tante scuse a Stan Lee). Quel terzetto messo assieme fa perdonare perfino la lunghezza di Anno Zero, e con il ritorno del pagliaccesco signore del crimine in Gioco Finale mi sa che si torna su alte vette, senza se e senza ma. Di Joker ne abbiamo viste tante versioni, che spesso si divertivano ad esasperare follia e sadismo del villain, ma il lavoro di Snyder - pur prendendo questa direzione - lo fa con presupposti sensati che apprezzo particolarmente, e le conseguenze di questo approccio sono tali che, arrivati a questo terzo episodio, non posso che ritenermi più che convinto del lavoro che si sta facendo. Soddisfatto anche di Capullo, che si sbizzarrisce nelle espressioni di questo Joker "rinato". E pure della side-story, suvvia, che nei singoli episodi non sarà molto di più di un mero approfondimento parallelo - manco tanto indispensabile - di quanto si vede nell'avventura principale, ma credo che a quadro completo tutto avrà un senso in più :)
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  • Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro #26

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    Il nuovo numero di Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro non entrerà certo negli annali tra i migliori di questa testata. La storia in sé è banale, si basa su una sequenza di azioni visti e riviste nelle classiche storie di Batman senza aggiungere nulla di particolare. Anzi, presenta addirittura un colpo di scena finale telefonatissimo, che si intuisce con una certa facilità fin da metà storia.
    Ma la sceneggiatura di Ron Marz un pregio ce l'ha, ed è l'idea di base vincente che salva la baracca: fondare la trama su un insieme di citazioni a Edgar Allan Poe.
    Il criminale di turno è infatti un emulo dello scrittore inglese, alle cui atmosfere e al cui detective Dupin si deve un po' di ispirazione per la figura di Batman.
    Emulo in quanto a nome e ad aspetto fisico, ma anche per gli strambi personaggi di cui si circonda e per tutti i riferimenti alla narrativa dell'autore, soprattutto nella condanna che emette nei confronti del Cavaliere Oscuro, che richiama direttamente un celebre racconto di Poe nel modus operandi utilizzato.
    Insomma, una storia che si regge solo su questa idea azzeccata e sulla capacità di portarla avanti per quella manciata di tavole, e quindi non del tutto autosufficiente. I disegni non contribuiscono a risollevare il giudizio complessivo, visto che il pur buon lavoro di Cully Hamner non riesce a convincere del tutto, salvo nelle suggestive vignette senza colore che nelle ultime tavole contraddistinguono le visioni ansiogene del finto Poe.

    Una nota sulla testata, infine: nell'editoriale questo numero viene definito il terzultimo, quindi se tanto mi dà tanto con lo spillatino di settembre Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro dovrebbe chiudere. Era questione di tempo, visto che a quanto ne so la serie si è conclusa in America. Non posso dire che me ne dispererò, visto che al netto di alcuni esperimenti interessanti ci sono state anche storie non proprio valide, ma era comunque un buon contraltare al Batman mensile immerso nella continuity e non pesava nemmeno troppo sul portafogli. Vabbè, rimando le "esequie" a fra due mesi :P
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Batman #40

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    Scott Snyder ha le idee chiare. Io, in quanto lettore, non ancora come lui :P
    Nella quarta parte del Gioco Finale tra Batman e il Joker, lo sceneggiatore non arriva ancora a mostrarci lo scontro tra i due personaggi: il supereroe indaga, scopre che Jim Gordon è stato sopraffatto dal siero del suo avversario, sa che Joker conosce la sua identità, riesce a muoversi per la città evitando i gothamiti impazziti solo grazie alla propria abilità ben messa nero su bianco dai disegni sempre eccezionali di Greg Capullo, e infine parla con uno scienziato che avrebbe forse aiutato Joker... per scoprire che secondo questo tizio la conclusione a cui portano tutti gli indizi è vera: il pagliaccio del crimine non è un comune umano, è l'esponente di un essere vivente immortale e terribile. Possibile? Certo è che, se fosse tutta una truffa, la scatola creata da Snyder lascia comunque poche scappatoie e sono proprio curioso di vedere come - in quel caso - lo sceneggiatore potrà giustificare un piano che si rivela comunque complicato e stratificato.
    Il finale in cui Batman ammette disperato che non ha più mosse, che è nell'angolo e che non sa cosa fare è da brividi. Ma la splash-page finale ancora di più, e anche questa me la si deve spiegare per bene!
    Sulla side-story di James Tynion IV e Sam Kieth nulla da dire, si prosegue sulla falsariga degli scorsi mesi con una diversa storia sul Joker raccontata da uno degli evasi di Arkham. Carina come le altre, spicca soprattutto per i disegni del veterano Kieth che si rivela sempre ottimo e gotico.

    La seconda parte di Anarky è invece un momento di transizione nella storia imbastita da Francis Manapul e Brian Buccellato: sì, il criminale che dà il titolo alla storia esce allo scoperto e fa la sua prima mossa, ma capire dove voglia realmente andare a parare con l'azzeramento delle identità dei cittadini di Gotham è ancora lungi dall'essere chiaro. Interessante l'ultima tavola, però, dove ci scappa il morto per mano della polizia fornendo forse un pretesto in più alle teorie anarchiche del criminale.
    Sempre spettacolari i disegni, con vignette spalmate addirittura su due tavole affiancate, splash-page evocative e vignette che sfruttano la verticalità per trasmettere la giusta atmosfera.

    Lo spillato Lion si chiude infine con ben due numeri di Grayson. Ahimè, sono confuso: se le storie in sé a livello di azione e di caratterizzazione di Dick risultano sempre ben scritte, il contesto generale mi sfugge e il ritorno nella continuity della serie, dopo il simpatico divertissement del numero scorso, mi ha disorientato perché mi sono reso conto che della mitologia di questa testata io ci sto capendo poco e niente. Organi umani dotati di poteri speciali, Paragorn, Il sovrannaturale capo di Spyral, l'isola misteriosa... booooh! La prima delle due storie presenti è comunque notevole per il setting del deserto, con cui riescono molto bene a giocare le tavole per dare l'idea del nulla che circonda i personaggi e del caldo torrido di quel luogo. Una prova artistica non da poco per il disegnatore, che mi ha molto colpito.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Il finale in cui Batman ammette disperato che non ha più mosse, che è nell'angolo e che non sa cosa fare è da brividi. Ma la splash-page finale ancora di più, e anche questa me la si deve spiegare per bene!
    [spoiler]Per la splash-page finale chiaramente volevano fare un colpo di scena ad effetto re-inserendo la Corte che come sappiamo è stata sconfitta ma non debellata. Probabilmente Batman è andato a chiedere aiuto a loro che hanno conoscenze sulla città e sulla storia di Gotham maggiori di quelle che potrebbe avere lui per districare il bandolo della matassa.[/spoiler]

    Per quanto riguarda Grayson anche io sono confuso, e fin dai primi numeri, perché non è per niente chiaro dove si voglia andare a parare
  • Topo_Nuovo ha scritto: [spoiler]Per la splash-page finale chiaramente volevano fare un colpo di scena ad effetto re-inserendo la Corte che come sappiamo è stata sconfitta ma non debellata. Probabilmente Batman è andato a chiedere aiuto a loro che hanno conoscenze sulla città e sulla storia di Gotham maggiori di quelle che potrebbe avere lui per districare il bandolo della matassa.[/spoiler]
    Su quello ok, sono d'accordo e la pensavo allo stesso modo.
    Ma non riesco a cogliere la consecutio temporale dalla pagina prima a quella tavola finale :) Mi pare troppo immediata e senza uno spostamento di moto-a-luogo ben spiegato, ed è quello per cui mi aspetto di trovare chiarimenti ;)
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  • Non capisco il problema Bramo.
    Nel senso conoscendo Batman è probabile che sapesse dove si trovi la Corte perché si tiene informato sui suoi nemici. Magari sa che da solo non può debellarla, ma sa dove può trovare i suoi membri. E probabilmente questo ci verrà detto nel prossimo numero.
    Se il discorso invece è... visto il caos in città come ha fatto ad arrivare fin lì, non vedo comunque dove sia il problema. Avrà dovuto dare botte e pugni a tanti che provavano a sbarrargli la strada ma poi è arrivato dove doveva arrivare. Farci vedere diversi scontri urbani, è al momento poco interessante e ha voluto saltarli. Chiaro che ci possono essere stati, ma narrativamente Snyder ha preferito il colpo di scena lasciando al lettore immaginarsi il percorso fisico compiuto da Batman.
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