[DC] Batman

Non solo Marvel e DC ma anche le classicissime strips e il fumetto autoriale di Alan Moore, Frank Miller o Jeff Smith.
  • Batman Inc. #3

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    Grant Morrison se ne è impippato del reboot DC, lui doveva ancora completare la sua run su Batman, il suo personale rilancio del personaggio iniziato con Batman e figlio e che trova compimento con Batman Inc.
    Così l'unica differenza dai suoi piani originari è che la seconda parte di Inc. riparte la numerazione da 1 e si arricchisce di un numero zero che approfondire le origini del franchising supportato pubblicamente da Bruce Wayne, ma per il resto la storia prosegue senza sbalzi da dove si era interrotta alla fine di Leviathan Strikes!, con la rivelazione del leader di Leviatano.
    La Lion raggruppa in un terzo TP i nn. 1-2-3 e zero di questa "seconda stagione", dove ad essere sinceri non è che succeda poi molto, nei fatti. Certo, vediamo maggiormente quanto Leviatano si sia infiltrato su scala mondiale in innumerevoli istituzioni pubbliche. Ovviamente vediamo proseguire a Gotham le indagini di Batman e Robin, e sì, chiaramente non è di poco conto[spoiler]la presunta morte[/spoiler] di Damian, in realtà specchietto per allodole. Ma di concreto ed eclatante succede poco. Ma non importa, il volume è davvero godibile comunque per l'atmosfera che Morrison irradia nelle tavole, quell'aria di attesa, di quieta dopo e prima della tempesta. La nuova identità segreta di Damian e Bruce che indaga sotto copertura sono così episodi godibili per sé ma anche utili per il carico di emozioni che portano con sé, visto il perenne stato di ansia che i personaggi trasmettono al lettore.
    Il numero zero pure è carino, anche se più per i disegni sempre particolari di Irving che per una storia che dice ben poco di nuovo (per quanto inaspettatamente divertita). Paradossalmente come "storia delle origini" ho preferito il n. 2, dove si ripercorre in poche tavole ma in modo affascinante la vita di Talia.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Batman #18

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    Ecco qui il numero che conclude la saga Morte della Famiglia orchestrata da Snyder con Capullo ai disegni.
    E la conclusione, così come tutta la run, è una figata. Il motivo è presto detto: Snyder scava a fondo nella psicologia del Joker, ma non si limita a far questo. Indaga anche la psiche di Batman, e va ad esplorare quel complesso intrigo di relazioni che il Cavaliere Oscuro ha instaurato con la sua nemesi e con i proprio alleati.
    Ne viene fuori un affresco complesso, drammatico e realistico, che infatti anche nella conclusione della storia non manca di lasciare strascichi e conseguenze nella relazione tra la bat-famiglia. Sono pagine scritte molto bene, quelle di Snyder, che vengono arricchite dall'eccellente lavoro di Capullo, il quale si sta attestando come uno dei miei disegnatori preferiti sul Pipistrello.
    Detective Comics mi cala un pochettino, invece, rispetto ai precedenti numeri: tutta la vicenda di Merrymaker e della Lega dei Sorrisi alla fine si risolve in breve tempo e, quindi, in modo poco coinvolgente. Peccato,perché poteva riservare di più se gestita meglio. L'idea alla base è anche buona, ma la compressione degli eventi non aiuta. L'ultima tavola ci ricorda però come ci sia sempre il tizio che vuol fare le scarpe al Pinguino, e dato che quella era una vicenda con grosse potenzialità non vedo l'ora che venga ripresa. Disegni come sempre da sbavo e perfetti nelle tavole piene d'azione.
    Nightwing, di Kyle Higgins, a proposito di azione... non ne ha! :P Episodio molto introspettivo, questo, e visto quante ne ha passate Dick per mano del Joker, direi che la scelta è motivata, specie considerando che la sceneggiatura riesce a toccare in modo credibile il modo in cui il protagonista reagisce ai recenti avvenimenti, e quel reiterare che "sta bene" è molto adeguato, così come è un tocco di classe approfittare di questa situazione per avvicinare Dick a Damian.

    Insomma, un altro gran bel numero, anche se leggermente inferiore al precedente, in attesa dei grandi eventi che stanno per sconvolgere la vita di Batman...
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  • Batman Inc. #4 - Batman #19

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    Sono passati 2 mesi da Lucca.
    Ma proprio a Lucca la Lion ha portato in anteprima i due volumi contenenti l'evento batmaniano più importante del dopo-reboot.
    Quindi, nelle righe sotto, alta presenza di spoiler.
    Il quarto volume di Batman Incorportated, infatti, non si limita a proseguire la seconda stagione della testata creata da Grant Morrison come atto finale della sua run su Batman, ma comprende anche un avvenimento luttuoso che segnerà molto il protagonista. Morrison, e non Scott Snyder - attuale show-runner sulla testata principale del Pipistrello - è l'autore deputato a sconvolgere ulteriormente la vita di Bruce Wayne, non pago di quanto già fatto da Batman & Figlio in poi.
    Così, quasi in dirittura d'arrivo del grande affresco costruito per il personaggio, Morrison mette sul cammino del Crociato Incappucciato una crisi molto forte: la morte di Damian. L'autore scozzese aveva creato il personaggio, e sempre lui gliela toglie, anche se non ho ancora capito quanto la cosa sia definitiva e quanto invece rientri nelle solite dinamiche da fumetto americano mainstream. Resta il fatto che una "morte in famiglia" (perdonate la citazione) è sempre un evento che colpisce il lettore, specie per le conseguenze che il lutto avrà sulla psiche e sulle azioni di Batman.
    Anche perché il personaggio è già provato da mille avversità, e considerando che proprio Talia Al Ghul è la sua principale croce, ed è l'artefice dell'omicidio, quello che sarà il rapporto futuro e il conflitto tra i due personaggi sarà tutto da godere.
    Prima della storia con la morte di Damian (che, ripeto, sarà un evento telefonato quanto volete, ma non lascia indifferente il lettore, tanto per la portata dalla cosa, quanto perché Morrison lo scrive davvero davvero bene), il volume riserva alcuni colpi di scena mica male e offre anche la storia Manicomio, una storia dove rivediamo Damian nei panni del Batman del futuro, già visto ai tempi di Batman #666. Quello scenario era una delle cose più entusiasmanti e geniali del lavoro di Morrison in quella fase della sua gestione, e rivederlo ancora qui appaga assai il lettore. Degne di nota, comunque, sono anche le scene di lotta e guerriglia che i vari eroi della Inc. affrontano con l'esercito di Leviatano, oltre che i bei disegni di Chris Burnham, che fa un lavoro eccellente.

    Il diciannovesimo numero del mensile è legato a doppio filo a quanto accaduto nel TP di Inc. Infatti per l'occasione la Lion inserisce una storia in omaggio al solito prezzo, ed è proprio Il Ritorno del Ragazzo Meraviglia, cioè la storia della morte di Damian, per dar modo a tutti i lettori di leggere una storia così importante per l'attuale continuity.
    Così anche quanto avviene in Batman, Detective Comics e Nightwing risente di questo drammatico avvenimento.
    Scott Snyder mostra un Batman che si sfoga nel "lavoro" per soffocare il dolore della perdita: significativo il ritorno di un personaggio secondario come la tipa che lo ha aiutato un po' di numeri fa, perno utile per trovare un po' di pace.
    John Layman si concentra maggiormente sulla trama attuale della testata, con tanto di lotta intestina tra Pinguino e Pinguino Imperatore, ma anche la sua storia non è esente dal riverbero di quanto accaduto all'ultimo Robin. Sempre belli i disegni dell'ottima Fabok.
    Nightwing, che era molto legato e affine di carattere a Damian, soffre molto la perdita, ma sarà travolto da novità che lo toccano da vicino, tanto da spingerlo a lasciare Gotham per Chicago: Tony Zucco, l'assassino dei suoi genitori, è ancora vivo, e questo apre moltissime prospettive interessanti!

    Batman #20

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    Tanto era buono lo scorso numero del mensile, tanto è pessimo questo.
    Stavolta infatti salta la pubblicazione da Batman per concentrarsi su DetCom, in virtù del fatto che il numero originale sarebbe stato il n. 900 (se la numerazione non fosse stata azzerata dal reboot), e questo ha spinto la DC a realizzare un numero speciale, più corposo, che quindi qui ruba spazio alla testata ammiraglia del personaggio.
    Si trattasse di buone storie, si potrebbe anche accettare questo cambiamento. Purtroppo così non è, e le 3 storie pubblicate sono un ben misero pasto. Il 900 reintroduce i Man-Bat, ma la storia è ben poco coinvolgente, valida solo per i disegni; Birdwatching è una cazzatina che prosegue la trama del Pinguino Imperatore, infine Attraverso la Lente Blu è una storia a dir poco modesta, nella quale si vede il punto di vista dei poliziotti di Gotham verso Batman, disegnata in modo genuinamente detestabile e certe volte in spregio alle proporzioni da tal Jason Masters.
    Per fortuna che c'è Nightwing a chiudere in bellezza. Come visto nel numero precedente, Dick si è infatti trasferito a Chicago, sulle tracce di Zucco, ma la città non è proprio amante dei supereroi, e quindi la vita per il giovane eroe non è così facile. Bella trama, bel colpo di scena sul finale e bei disegni.
    L'ultima storia, insieme al ritorno di Elena Pizzi con i suoi editoriali di approfondimento, sono le uniche cose che si salvano nel peggior numero della testata dal post-reboot.

    Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro #5-6-7

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    Avevo interrotto questa serie, indeciso se proseguirla. Poi mi sono deciso e ho recuperato i numeri lasciati indietro, ritrovando le sensazioni degli spillati precedenti della testata: storie carine, spesso sperimentali nel tratto, fulminanti nella stesura e generalmente con un buon Batman in azione.
    Slam! è la storia completa del quinto albetto, ed è ottima perché vede come co-protagonista l'omonimo detective privato, che viene incastrato in una serie di situazioni poco simpatiche, che vedono anche l'implicazione di Maschera Nera. La trama, ricalcata sullo stile del classico noir metropolitano, con tanto di didascalie con i pensieri del protagonista sotto forma di battutine sottili e di atmosfera urbana, mi ha conquistato essendo io sensibile a questo genere, e i disegni sono particolarmente adatti.
    Nel senso numero torna la divisione in 3 storielle brevi: carine ma nulla di particolare da segnalare, a parte l'inquietudine che trasmette l'ultima, per quanto non ami il soprannaturale nel mondo di Batman.
    Il settimo spillato offre una storia unica, molto particolare e interessante, come sempre quando l'ambientazione è il manicomio di Arkham. Un oscuro segreto si cela dietro un dottore della struttura, e quando i pazienti come Joker e Clyface iniziano a comportarsi in modo strano, è tempo che Batman veda più da vicino come vanno le cose.
    Ancora qualcosa al di là dell'umana comprensione, quindi mi sono esaltato fino ad un certo punto... ma tutto sommato ho apprezzato, pur constatando un comparto grafico non proprio all'altezza.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Batman #21

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    Dopo il disastroso numero del mese scorso, si torna a livelli decisamente migliori. Intanto torna il Detective Comics di Scott Snyder, e già questa è buona cosa. Certo, siamo in un periodo di pausa tra il precedente ciclo e il prossimo, quindi non stupisce vedere un'avventurina non poi così coinvolgente e che, considerando il ritmo della trama, probabilmente già si concluderà nel prossimo numero. L'inizio, ad ogni modo, colpisce alquanto il lettore, che in considerazione del lutto che ha da poco colpito l'eroe, potrà essere portato a pensare che Bruce Wayne sia ammattito. E del resto è proprio il piano dello sceneggiatore :P Peccato che la suspence non duri fino al mese prossimo, visto che le ultime tavole già fanno capire come si arriverà alla scena di apertura. Vabbè, ai disegni sempre un monumentale Capullo che è sempre spettacolare.
    DetCom presenta anche una side-story, che fa sempre piacere. Scritta da James Tynion IV e disegnata dal tratto sporco di Alex Maleev, ci mostra Batman che lavora insieme a Superman su un caso che sfocia nel paranormale. Non m'è piaciuta quasi per nulla :P
    Comunque poi arriva John Layman che chiude la sua run dedicata all'ascesa del Pinguino Imperatore, e lo fa davvero bene. Tutte quelle deviazioni sul 900 del mese scorso lasciavano il tempo che trovavano, mentre qui finalmente si finalizza tutto quanto visto negli scorsi albi, dall'alleanza con Poison Ivy all'invasion di Man-Bat. Good job, e conclusione davvero armonica e ben fatta, con ritorno allo status quo del vero Pinguino :) E con un Batman davvero sofferente e allo stremo, senza bisogno di dover costruire attorno a questa situazione chissà quale grande epopea. Fabok continua a seguire lo stile grafico di Tony Daniel, che a sua volta mi ha sempre ricordato Jim Lee, e tanto basti per capire come queste tavole puramente supereroistiche mi intrippino :)
    Infine Nightwing, che finalmente in questa sua trasferta fa qualcosa di concreto: vediamo la sua vita nei panni di Dick come coinquilino di due giovani ragazzi, e vediamo come si muove per la città di notte quando indossa il costume. Alla fine incontra anche l'ackerd chiamato il Buffone, che gli prepara una trappola così sofisticata e ben pensata, a chiusura dell'albo, da fa rimanere con una voglia matta di vedere come andrà ma finire e come Nightwing riuscirà a sfangarla.
    E soprattutto, come tutto questo lo porterà ad un Tony Zucco che, nella storia, vediamo piuttosto nervoso e scosso.
    Disegni ancora più fenomenali di quelli di Fabok: all'opera qui c'è Brett Booth, e il nome non mi dice niente, ma ci offre delle tavole da paura, solo la prima con Nightwing in volo è da 92 minuti di applausi, ma poi anche tutto il resto, le scene casalinghe e l'ambientazione notturna sono da lustrarsi gli occhi.
    Bene così. Se anche in momenti di "relax" la testata offre tutto questo, c'è da star sereni e da archiviare la defaiance del mese scorso come un episodio isolato.

    Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro #8

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    Non una, non tre: a 'sto giro le storie raccolte sono due, si taglia la testa al toro :P
    La prima, Scolpito nel legno, trova il suo merito principale nella componente grafica: il tratto di Tradd Moore sono qualcosa di particolare e bellissimo, c'è una spigolosità e una sintesi in questo stile di disegno che è strano trovare in una storia supereroistica, ma che ci sta molto bene in questo caso. Batman assume un mascellone bellissimo. La storia è molto carina anche a livello di intreccio, che nonostante la brevità e l'assurdità del plot, si fa leggere. Bravo Paul Tobin, anche per la lollosissima frase "Voi eroi morite sempre! E ritornate!" :P
    Poi c'è Selezione Naturale, dove il disegno di Sergio Sandoval è di carattere opposto rispetto alla prima storia: molto più fluido, in alcuni punti quasi acquerellato anche grazie alla colorazione, è comunque un bello stile. La trama, ad opera di Ricardo Sanchez, non è invece niente di particolarmente appassionante: sarà che l'idea della sperimentazione su specie diverse di animali per ottenerne un tipo nuovo non mi ha mai emozionato o interessato.
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  • Batman #22

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    Snyder & Capullo chiudono la storiella in due parti iniziata nello scorso numero: scritta con mestiere e disegnata in modo sempre affascinante, rimane un'avventura minore, di passaggio, che ha i suoi picchi solo quando si toccano le corde più intime di Bruce o quando si fa riferimento ai recenti avvenimenti nella vita di Batman.
    La seconda parte di Luci Fantasma chiude in modo deludente un'avventuretta deludente.
    Layman non bissa la qualità messa in gioco il mese scorso con la chiusura della sua run sul Pinguino Imperatore. Ombre e Fantasmi ha un suo perché, nei riferimenti alla giovinezza di Wayne e nel ritorno di Harper Row, ma per il resto è un anonimo one-shot che lascia poco.
    Alla fin fine la cosa più apprezzabile è Nightwing! Kyle Higgins prosegue da dove ci eravamo lasciati nello scorso episodio, sviluppando il tutto in maniera interessante, pur senza strafare. La ricerca di Tony Zucco in effetti prosegue, ma non è questo il cuore di questa Il Costo della Vita: è lo scontro/collaborazione con il Buffone ad essere attrattiva principale della storia, insieme al sempre vincente piglio ironico di Dick e ai disegni davvero fenomenali di Brett Booth, capace di realizzare tavole mozzafiato e di tratteggiare un Nightwing da paura!

    Il prossimo mese il mensile ospiterà il primo episodio di Anno Zero, narrazione delle origini di Batman per questo nuovo universo DC, ovviamente sempre ad opera si Scott Snyder e Greg Capullo, alias duo delle meraviglie. La Lion pubblicherà anche una versione di lusso dell'albo, con le matite e la sceneggiatura della storia, con un piccolo sovrapprezzo che IMHO val la pena. Inoltre, per l'occasione, lo spillato conterrà solo la storia da Batman, rimandando al numero di aprile il proseguimento di Detective Comics e Nightwing.


    Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro #9

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    Anche stavolta, due storie: nella prima è di scena lo Spaventapasseri e nella seconda Catwoman.
    Pensavo avrei adorato la seconda e sopportato la prima, e invece è stato il contrario! Complice anche il maggior numero a disposizione, Sognare di essere una farfalla si è rivelata una lettura molto intrigante, dove il nuovo siero del villain di paglia ha catapultato la mente di Bruce in una realtà fittizia dove è su una sedia a rotelle e aiuta Jim Gordon a risolvere casi da consulente. L'arrabbiata rassegnazione di Alfred in questo scenario è descritta molto bene e colpisce anche il lettore. Un "what if" funzionale all'atmosfera della storia e che la rende assai interessante.
    Tap Tap invece è un breve incontro tra Batman e Catwoman, un divertissement che lascia ben poco nella mente del lettore.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Batman Inc. #5

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    Lion dà alle stampe quello che pare essere il penultimo volume prima della fine della testata Batman Incorporated, e contemporaneamente della definitiva conclusione della gestione Morrison sul Cavaliere Oscuro.
    La prima storia non è altro che un grande e commosso omaggio da parte di Bruce, ma anche di Dick e degli altri membri della bat-family, allo sfortunato Damian Wayne, caduto durante il combattimento con l’inquietante e “armadi esco” scagnozzo/figlio artificiale di Talia, la leader di Leviatano.
    Ma dopo il raccoglimento, è tempo di vendetta. E nonostante la pervasività di Leviatano in ogni istituzione di Gotham City costringa il sindaco a mettere fuori legge tanto Batman tanto l’Inc. di Bruce Wayne, l’Uomo Pipistrello è più determinato che mai sferrare l’attacco decisivo a Talia, per fermare quella follia che è Leviatano e quindi per fermare l’Oroboro, la mistica arma che dovrebbe circondare mortalmente l’intero mondo occidentale capitalista. E per vendicare Damian.
    Ne risulta un volume duro, cupo, ma al contempo assolutamente galvanizzante e che rappresenta per quanto riguarda il sottoscritto uno dei momenti più alti della gestione Morrison post-RIP: il “rise” di questo Batman ha ben poco di ottimista, di solare, ed assomiglia piuttosto ad un rassegnato spasmo di ribellione nera a quanto sta accadendo. L’eroe non esita a trafugare ed assumere il siero di Man-Bat ed indossare una gigantesca armature mecha per diventare pompatissimo e potenziarsi in maniera esagerata, pur di fare una mossa che lasci il segno. Lo scontro tra questo “super-Batman” e il figlio di Talia è epico, ben descritto e ancor meglio visualizzato da uno strepitoso Chris Burnham, che nelle varie storie qui presenti si sbizzarrisce notevolmente nel trovare soluzioni grafiche davvero eccellenti ed originali, quanto ben calate nell’atmosfera morrisoniana.
    Nota a margine per la storia che “spezza” la narrazione, quella dove vediamo un’avventura del Batman del Giappone. E’ un divertissement e nulla più, ma francamente evitabile. Carine le strizzatine d’occhio al manga-style, simpatico leggere una storia con certe situazioni, ma… non ce n’era davvero bisogno.

    Bene, fra tre mesi il gran finale, dunque. Grande attesa e grande curiosità per vedere come i fili in sospeso (le visioni sul futuro che ha avuto Batman e che, come lui stesso riconosce, non posso riferirsi a Damian come era convinto) si uniscano per formare un disegno completo.
    Anche se, conoscendo Morrison, non mi aspetto certo che lo scozzese chiuda il suo ciclo con risposte chiare e definitive a dubbi e situazioni disseminati qua e là.
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  • Batman #23 – Anno Zero!

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    C’era una volta Anno Uno, una delle graphic novel più famose su Batman: Frank Miller e David Mazzucchelli alla fine degli anni ’80 realizzarono la miglior storia sulle origini del personaggio.
    Ma era, appunto, il 1987. Nel frattempo sono state realizzate moltissime altre storie, il personaggio ha subito ulteriori evoluzioni e infine si è arrivati addirittura ad un reboot generale di tutto l'universo DC.
    In tal contesto, era quasi ovvio che qualcuno avrebbe ben pensato di realizzare una nuova storia-evento per raccontare gli inizi della carriera del Cavaliere Oscuro, adattati al nuovo periodo storico e al nuovo contesto dei “New 52”.
    La cosa potrebbe dare fastidio a qualcuno: ai nerd hardcore che ritengono intoccabile il lavoro di Miller e ai detrattori dei remake infiniti delle origini dei supereroi. Ma l'operazione è perfettamente logica se contestualizzata nel momento che sta vivendo Batman come personaggio e come testata, ed è comunque una “consuetudine” ben radicata nell'universo supereroistico, Marvel o DC che sia, raccontare le stesse cose cambiando alcuni elementi per aggiornarli alle nuove istanze narrative e ai gusti del pubblico.

    E quindi, insomma, c'era una volta Anno Uno e ora c'è Anno Zero, che dimostra fin dal titolo di avere grande rispetto per il lavoro di Miller e Mazzucchelli, di tenerlo ben presente pur agendo comunque indipendentemente da quel gigante. Ma chi si occupa di tale iniziativa? Be', non poteva che essere il “dinamico duo” che da quando c'è stato il reboot accompagna i lettori della testata principale dedicata al personaggio: gli immarcescibili Scott Snyder e Greg Capullo! La storia che apre Anno Zero è poco più di un prologo, in realtà, ma già mostra i progetti che i due autori hanno in mente per questa avventura. Le prime tavole ci mostrano una Gotham City piegata, devastata, allo sbando per colpa delle scorribande della gang di Cappuccio Rosso. Ma Batman è lì che vigila. Ci si tuffa allora in un flashback che mostra i mesi precedenti, quando Bruce è tornato nell'anonimato e ancora non ha adottato il costume. Vediamo come cerca di contrastare questo delinquente e l'incontro che ha con suo zio (il fratello di sua madre Martha), il quale è ora a capo delle industrie Wayne e ha come consulente personale... Edward Nigma, non ancora diventato l'Enigmista!
    Alcuni teneri flashback ulteriori sul passato di bambino di Bruce completano il quadro di questa “intro” alla nuova run. Insomma, una rapida infarinatura che fa però capire che i lettori possono aspettarsi grandi cose, almeno io mi sono gasato parecchio.
    Come altre volte in passato, è presente anche una side-story, e compito di questa così come delle prossime è di mostrare alcuni episodi della vita del giovane Bruce in giro per il mondo, prima di tornare a casa: questo mese lo vediamo in una rocambolesca fuga a bordo di un bolide per le vie soleggiate del Brasile. L'idea alla base di queste avventure è ottima, e la riuscita spettacolare, anche grazie agli ottimi disegni di Albuquerque.

    Il resto dell'albo ospita Gabbie, storia sempre a firma di Snyder presa dal secondo “Annual” di Batman. La storia presenta qualche collegamento con Anno Zero ma perlopiù è un'avventura sull'Arkham Asylum, una riflessione sulla struttura e su cosa è diventata da quando è arrivato Batman, fatta dalla più antica ospite del celebre manicomio. Gradevole, niente di eclatante ma una lettura interessante.

    Vista l'importanza della saga che comincia questo mese, il n. 23 del mensile è disponibile anche nella versione “Jumbo Edition” a 2 euro in più, contenente un bel po' di pagine extra in cui compaiono le matite del primo capitolo di Anno Zero e della side-story (stiamo parlando delle storie complete, riproposte nella versione matitata di Capullo pre-china) e le pagine di sceneggiatura di Snyder per le medesime storie.
    Materiale appetitoso se si pensa che Capullo disegna da dio e che la sceneggiatura di questa prima storia, proprio perché apripista della saga, è dettagliata e illuminante sulle scelte e sulle idee dell'autore.
    Bella anche la presenza di una presentazione/introduzione alla storia scritta da Snyder e rivolta ai lettori, dove si spiegano molto onestamente le ragioni per cui questa storia è stata scritta.

    Insomma, bella operazione della Lion per una saga che promette di meritarsi tale attenzione, e che lascerà il segno, nel bene o nel male. Dal mese prossimo lo spillato torna alla normalità, anche come menù, ma Anno Zero continua e io sono in fregola vera!
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  • Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro #10

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    Prosegue questo spillatino batmaniano, che a 'sto giro contiene una storia unica. Solitamente era un bene, permettendo di avere maggior spazio per sviluppare storie migliori. Stavolta la teoria non regge, forse per limiti miei. Infatti la sceneggiatura di David Tischman è ben stesa, i dialoghi e i rapporti tra i personaggi (soprattutto tra Bruce e Alfred) sono molto riusciti e denotano quindi una buona conoscenza dei personaggi e del clima di Gotham (anche la rappresentazione della polizia e di Gordon è molto riuscita, infatti).
    Ma il tema della storia, che ha saputo disgustarmi adeguatamente, mi ha fatto storcere il naso così tante volte che non ho potuto gradire l'avventura, nemmeno grazie ai bei disegni di Chris Sprouse. Dai, un cannibale cacchio, un cannibale che assume intelligenza e ricordi delle persone che mangia! Che schifo, dai!
    Mi spiace, ma non l'ho retta. Bocciata. Si sia meno creepy, la prossima volta! :P
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  • Batman #24

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    Anno Zero e Scott Snyder mi fanno capire perché amo Batman.
    Lo capisci dalla breve side-story sul passato di Bruce Wayne in giro per il mondo: quanto è un figo vederlo affrontare una difficile prova di escapismo e di improvvisazione per salvarsi da una situazione che in realtà è… un addestramento per imparare a cavarsela in situazioni estreme di questo tipo?
    Trovo che questo uso delle storielle aggiuntive sia veramente una bella idea da parte di Snyder per affiancare Anno Zero… che, d’altra parte, già di suo al secondo episodio si attesta come qualcosa di davvero forte. Stavolta vediamo poco del piccolo Bruce, se non la “versione New 52” della celeberrima caduta nel pozzo. Per il resto c’è Bruce che litiga con un Alfred che non condivide la missione del proprio principale, un Bruce che combatte Cappuccio Rosso e la sua gang senza però avere ancora la preparazione necessaria a vincere e un Bruce che cerca di non finire nel gioco in cui vorrebbe lanciarlo suo zio, direttore della Industrie Wayne.
    Tutto molto bello, interessante e ben gestito, ma la cosa più affascinante di questo episodio è aver fatto credere che lo zio avrebbe seguito il consiglio di Edward Nygma, cercando di ammazzare il nipote, mentre invece non è così, e collegato a questa situazione anche il dialogo tra Bruce e Nygma si rivela decisamente affascinante, con la tavola che si trasforma nella spirale dell’oroboro (serpente che ha già rivestito grande importanza per Batman, nella gestione Inc. di Grant Morrison) durante l’insidioso e sinuoso colloquio tra i due personaggi.
    Ché poi a incorniciare tutto questo ci sono i disegni-spettacolo di Greg Capullo, e allora ti vedi proprio una storia che ha tutte le caratteristiche per diventare un nuovo must.

    Il resto del numero? Buono il Batman di Layman, niente di miracoloso ma un’onesta storia ben raccontata che, grazie alle tavole mozzafiato di Fabok, ha decisamente un suo perché. Nightwing prosegue un po’ stancamente, sembra che la trasferta di Dick a Chicago non stia producendo nulla di concreto visto che in questo episodio è ancora al punto di partenza sia su Tony Zucco sia con il Burlone. Spero la situazione di stallo si sblocchi nel prossimo numero, perché la testata non mi ha mai deluso e mi spiacerebbe iniziasse a farlo ora. Disegni sempre sopra la media grazie alla matita di Will Conrad.
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  • Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro #11

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    Uscito oggi in fumetteria, il nuovo appuntamento col Batman disimpegnato, svincolato da qualunque run o continuity e strutturato a spillatino esile, easy e cheap offre questo mese una storia interessante. Era difficile toccare ancora i bassi livelli del mese scorso, ma l'avventura scritta da Paul Jenkins fa di più e si attesta come una delle più interessanti lette su questa testata. Un intervento di Batman può essere visto sotto diversi punti di vista, per questo il Cavaliere Oscuro che scazzotta Calendar Man in uno stadio durante i festeggiamenti del 4 luglio viene visto sotto 3 tipi di occhi diversi, nel corso della storia: quelli degli inermi cittadini (la cui versione dei fatti è falsata dalla loro opinione su Batman), quelli del criminale fermato e quelli di Batman stesso! Inizialmente non sembrano venire offerti indizi particolari che facciano propendere il lettore verso la versione corrispondente a verità (nell'ultima tavola però l'eroe parlerà di prove empiriche raccolte dal suo costume), ma è chiaro e immediatamente intuibile che sia il racconto di Batman quello che descrive i fatti come si sono svolti. È comunque interessante l'esercizio di scrittura operato da Jenkins, che da un lato mostra le diverse percezioni che possono esserci di un fatto, e dall'altro si diverte a mettere il dubbio nel lettore su come possano effettivamente essere andate le cose.
    Molto buoni i disegni di Omar Francia, dettagliati ed evocativi.

    Segnalo delle imperfezioni nel prodotto, infine: alcune pagine risultano tagliate male, con il bordo inferiore che ancora attaccava le pagine tra loro, e qualche tavola presentava una stampa sfalsata, con fastidioso "effetto 3D senza occhialetti" :P
    Credo comunque di essere stato sfortunato io ad aver beccato la copia difettosa, e che non si tratti di difetti generalizzati: d'altronde ho preso la prima copia davanti alle altre, sull'espositore, senza sfogliarla, tradendo così la regola d'oro dei nerd (maniacale ma salva-culi) di prendere sempre una delle copie dietro alla pila, sfogliando sempre quella prescelta oltre che guardandone l'integrità esterna. Punizione meritata, dunque!
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Batman #25

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    Snyder sa quello stracazzo di fatto suo, oh, eccome se lo sa. Si accosta con grande riverenza ad una delle scene più iconiche nella storia (editoriale e fumettistica) di Batman, la fa sua, la innesta alla perfezione nell’ambito della ricostruzione che sta facendo con la sua run Anno Zero e ce la restituisce in modo diverso e uguale a come la conosciamo, mantenendone intatta la potenza simbolica. Lo sceneggiatore riprende quella “pallina tecnologica” che proietta un ologramma 3D di quanto ha fotografato in precedenza, e ricrea così nel salotto di Villa Wayne la caverna dove Bruce cadde da bambino, per imprimere ancora meglio il simbolo del pipistrello nella sua decisione di combattere il crimine: di più, riesce a far decidere a Bruce di organizzare in modo migliore e più ragionato quella sua volontà, di modo da rimediare alla “caciaronate” fatte negli ultimi tempi. Magistrale, grandi pagine di fumetto supereroico.
    Di fronte a questo, il proseguimento della storia su Detective Comics impallidisce, per quanto si tratti di un buon episodio dove i nodi iniziano a venire al pettine e dove Bruce ha un grosso peso, almeno quanto Batman. Non parliamo di Nightwing, che continua a cazzeggiare a Chicago ma conclude poco. Storia gradevole, eh, intendiamoci, ma Snyder e Capullo stanno facendo qualcosa che catalizza tutta l’attenzione (anche la side-story, che prosegue il concetto degli anni giovanili di Bruce in giro per il mondo, è interessante), e rende il resto semplice intrattenimento, anche se ben realizzato.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • 75 anni di Batman

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    Questo mese ricorre il 75esimo anniversario dalla nascita editoriale di Batman.
    Non essendo cifra tonda, non ci sono stati grandi festeggiamenti in casa Lion, a parte la realizzazione di un logo celebrativo comparso sulla cover delle varie testate DC di aprile e maggio e questo albo, uno spillato cicciottino da 4 euro e 50 fuoriserie, che pubblica la storia in più parti originariamente realizzata per il Batman americano #400, mai arrivata in Italia.
    Anche in quell’occasione c’era infatti aria di festeggiamenti per un traguardone, e infatti Doug Moench scrive un’avventura in cui Robin (all’epoca Jason Todd) vuole festeggiare l’anniversario dalla prima impresa del Cavaliere Oscuro, coinvolgendo Alfred e altri amici e alleati. Peccato che l’eroe sia impegnato in qualcosa di ben più serio: Ra’s Al Ghul ha liberato tutti i mortali nemici di Batman, rinchiusi ad Arkham, per portare a termine un piano che porti il Pipistrello ad allearsi con Ra’s per il suo folle sogno di dominio del mondo.
    La situazione è complicata, e ad un certo punto vediamo davvero Batman provato dagli eventi, fiaccato al punto da mettere in discussione la sua missione e la sua capacità di perseguirla.
    La trama soffre un po’ l’ingenuità dei tempi in cui è stata creata, per quanto siamo ben lontani da situazione camp o da buffonerie assortite. Siamo sempre di fronte ad un Batman serio e sofferto, e semmai il problema sta in ciò che lo circonda: Robin che è uno sbarbatello bimbomnkioso, e i freaks che sono eccessivamente sopra le righe e quasi cartooneschi. Di contro, Ra’s è ottimo.
    La trama, insomma, è piuttosto godibile, se si chiude un occhio sulla caratterizzazione di alcuni personaggi, senz’altro in linea con i tempi ma che oggi può apparire alquanto strana.
    Sul fronte grafico, abbiamo cose buone e meno buone: in generale il feeling estetico è quello degli anni ’70, e si può notare soprattutto nella figura e nel costume di Batman. Siamo distanti dallo stile grafico degli ultimi due decenni, cionondimeno sono comunque all’opera fior fior di artisti per questo speciale e matite come quelle di Adams, Bolland e Kubert impreziosiscono comunque l’albo.
    Bella, infine, l’idea di presentare un’introduzione di Stephen King che elogia il personaggio: peccato che non si sia ben specificato in che occasione il Re abbia scritto queste righe (se proprio in apertura di Batman #400 oppure per un altro momento), qualche stralcio l’avevo comunque già letto altrove, ma è sempre bello avere testimonianze del genere.
    In sostanza questo speciale è un fumetto indolore: più simbolico che altro, il suo valore, ma va bene così :)


    Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro #12

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    E’ forse uno dei migliori albi della serie, questo dodicesimo delle Nuove Leggende.
    La prima storia, scritta e disegnata da Albuquerque, si rivela crudele e disperata: si immagina un futuro in cui Batman ha sconfitto tutti i nemici e tutta la criminalità di Gotham. Appeso il costume al chiodo, torna ad essere semplicemente Bruce Wayne, ma senza obiettivi e senza più Alfred (nel frattempo morto, per ovvi motivi anagrafici), Bruce è un disadattato tormentato dai suoi demoni interni e assolutamente impossibilitato a intraprendere una vita e una vecchiaia sane. Terribile, da brividi. Albuquerque lo sto ammirando come disegnatore delle side-story sul giovane Bruce, qui il suo stile affascinante rimane inalterato e ad esso affianca una sceneggiatura da brividi. Considerando come nei comics americani difficilmente un bravi disegnatore si dimostra anche un valido sceneggiatore (in pratica vale l’opposto di quanto accade solitamente nel fumetto Disney), direi che questa prova così brillante è un dono raro che è proprio bello aver scoperto.

    La seconda storia è la prima parte di un’avventura che terminerà sul prossimo numero.
    Scritta dal celebre Peter Milligan, l’avventura pone un interessante quesito laterale, a mò di quanto facevano alcune brevi pknaiche degli speciali estivi, che a metà tra il serio e il faceto si concentravano su aspetti sui quali non ci si soffermava mai in storie di supereroi, ma che afferiscono al quotidiano.
    In questo caso, Milligan riflette intelligentemente sull’impatto che la crisi economica degli ultimi anni ha avuto sulle industrie Wayne e quindi su come Bruce abbia meno possibilità economiche per sovvenzionare l’armamentario ultra-tecnologica della sua controparte eroica. La soluzione, quasi metanrattiva, è il ritorno al “vecchio Batman”, quello che poteva contare su molta meno tecnologia e più che altro sulla proprio forza e la propria astuzia: il ritorno sulle strade col classico “costumino” in luogo di quella che ormai era diventata una sorta di armatura corazzata (Nolan docet) non si dimostra proprio un’idea geniale, vedendo l’ultima tavola…
    Alle matite di questa inusuale storia c’è un nostro connazionale, quel Riccardo Burchielli celebre in America per aver disegnato molti episodi della serie Vertigo DMZ: con il Cavaliere Oscuro fa un buon lavoro, senza picchi particolari ma apprezzabile.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Batman Incorporated #6

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    Certo, certo, da quando c’è stato il reboot in casa DC e Scott Snyder ha preso in mano le redini di Batman diventandone lo showrunner, stiamo tutti ad osannare le sue saghe sui Gufi, sul grande ritorno del Joker e su Anno Zero.
    Ma credo sia un po’ impossibile, per i bat-fan, dimenticato che prima dei New 52 c’era un altro scozzese a divertirsi col mito di Bats, quel folle di Grant Morrison, che ha potuto portare a termine la sua gestione anche scavallando il reboot, azzerando la numerazione di Batman Incorporated (la testata su cui Morrison stava scrivendo il lungo capitolo finale del suo progetto batmaniano) ma proseguendo la narrazione senza sbalzi.
    Ma con il tredicesimo numero di Inc., tutto finisce. Morrison conclude lo scontro tra Batman e Talia, ormai da tempo smascherata come mente dietro all’organizzazione Leviatano. E con esso, conclude anche il suo lavoro sul personaggio, e come già Stephen King con la sua Torre Nera, la fine non è che un nuovo inizio.
    L’oroboro, oltre ad essere il mitologico serpente che si mangia la coda, è anche il nome dell’arma definitiva che Talia vuole usare per mettere in ginocchio il pianeta. Ma è anche il perfetto simbolo per Morrison della sua visione di Batman: un eroe eterno, indistruttibile, spiegazione concreta dell’”eterno ritorno” nietzschiano, che ci sarà sempre e resisterà a tutto, e che per quanto possa essere grande la minaccia di turno che deve affrontare riuscirà sempre a sconfiggerla e sarà sempre destinato ad averne un’altra sul proprio cammino.
    Se quindi, in sé e per sé, la storia conclusiva non è niente di eccezionale e si presenta fin troppo lineare (a parte la bella idea di intervallare lo scontro con il dialogo tra Bruce Wayne e il commissario Gordon, che dice molto più delle mere parole nei balloon), il significato che essa assume alla luce di tutto il lavoro di Morrison sul personaggio è decisamente importante e ammirevole.
    Il resto del TP Lion, uscito appena settimana scorsa, è costituito da un numero speciale dedicato a Inc. (e, in senso più ampio, alla gestione Morrison) firmato da vari autori DC: si tratta di alcune brevi storielle incentrate sui vari componenti della Inc., un divertissement e nulla più, nemmeno troppo riuscito (con eccezione della storia della Bat-Mucca, nonsense geniale!).
    Molto utile, infine, avere un comodo specchietto di 6 pagine che riassume tutte le tappe della gestione Morrison, da Batman e Figlio del 2006 fino a questo “gran finale”.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Batman #26

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    Questo mese la Lion m'ha fatto penare.
    Giugno 2014 per l'Italia è infatti il Villain Month, evento avvenuto lo scorso settembre in America, dove sono usciti numeri paralleli alle testate canoniche in cui i protagonisti erano i cattivi. L'operazione è collegata al nuovo crossover Forever Evil, resta il fatto che la Lion 1) ha inserito queste storie fuori serie nei mensili canonici, e 2) volendo allegare a tutti gli spillati coinvolti delle carte da gioco a tema, ha dovuto imprevedibilmente allungare i tempi per la realizzazione, col risultato che i numeri di giugno sono slittati tutti all'ultimo weekend del mese, cioè quello del 27-29 giugno.
    Considerando che delle carte non mi interessa, ho optato quindi per l'edicola, che esente dall'operazione gadgettistica ha già ricevuto (per una volta, in anticipo sulle fumetterie!) il nuovo numero di Batman.
    Che è meh. Si costituisce di 3 storie, la prima dedicata al Joker, la seconda all'Enigmista e la terza al Pinguino. Quest'ultima è la migliore dell'albo, arrivando ad essere forse la cosa migliore che abbia letto con Oswald Cobblepot come nemico in carica. Molto buona anche quella dell'Enigmista, dove viene messa in campo la sua astuzia strategica. Paradossalmente la storia sul mio villain preferito è quella che invece mi ha detto ben poco, avendo uno sviluppo gratuitamente surreale, risultando poco convincente.
    In tutto questo, le ultime due storie fanno riferimento all'assenza di Batmane da Gotham City, assenza di cui io nulla so perché evidentemente collegata al crossover di cui sopra, e devo aspettare il prossimo numero per vedere il proseguimento delle testate che sono solito seguire sull'albo, prima fra tutte Anno Zero sul Batman di Snyder/Capullo. Uff.


    Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro #13

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    La maggior soddisfazione batmaniana del mese, quindi, la trovo nel nuovo numero delle Legends. La conclusione dell'ingegnosa storia a firma Milligan/Burchielli, la cui prima metà è stata pubblicata lo scorso mese e che metteva in scena cosa accadrebbe se Batman non potesse più contare sui suoi gingilli elettronici, è all'altezza delle aspettative. Perché anche se ovviamente alla fine lo status quo economico della Wayne Enterprise viene ripristinato e con esso Bruce potrà tornare ad utilizzare l'alta tecnologia cui è abituato, resta il fatto che ha ricordato chi è realmente e cosa c'è alla base della sua missione. Il fatto che dietro questo incidente ci fosse l'ennesimo tentativo di distruggere l'ordine da parte d Ra's Al Ghul, e che forse il villain abbia sì optato per questa via per mettere in difficoltà l'eroe, ma anche per aiutarlo in questo filosofico "ritorno alle origini", rende il tutto ancora più significativo.
    La seconda storiella, autoconclusiva, è simpatica e nulla più. Piuttosto canonica nello svolgimento, ma do atto a Tim Seeley di aver trattato un tema come la supertizione nel modo migliore per una storia di Batman. Interessanti i disegni di Williams II.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Batman #27

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    In fumetteria esce domani, per colpa dei ritardi di produzione dovuti alle carte da gioco da allegare agli albi di questi mesi estivi.
    Non importandomi di tale gadget, e avendo trovato già in edicola il nuovo spillato batmaniano, l'ho fatto mio e l'ho divorato.
    Spillato più cicciotto del solito (e infatti il costo lievita eccezionalmente di 1 euro), visto che la storia di Scott Snyder e Greg Capullo ha foliazione doppia rispetto alla norma (50 tavole). Viene pubblicata infatti la prima parte di Città Oscura, la seconda run su Anno Zero, saga in cui Snyder e Capullo stanno ri-narrando le origini e il primo anno di attività di Batman nel nuovo Universo DC post-reboot.
    Snyder continua ad avere lo straordinario superpotere di costruire le sue storie in crescendo: il primo ciclo di Anno Zero era una gran figata, ma ora già il primo tassello della nuova run promette benissimo. La lunghezza doppia è giustificata da tutta la carne al fuoco che c'è: Batman è finalmente in attività col costume (quasi) definitivo, nei panni di Bruce tiene una conferenza stampa e soprattutto si chiude lo scontro ingaggiato con la gang dei Cappucci Rosso, culminata con la caduta di Cappuccio Rosso Uno in una vasca di agenti chimici misteriosi. Chi ha letto The Killing Joke sa bene che nella continuity pre-reboot quella scena coincide con le origini del Joker, che infatti impersonava Cappuccio Rosso durante una battaglia con Batman: non so i piani di Snyder al riguardo, per ora ci si limita a dire che il corpo non è stato trovato e che l'identità del tizio è avvolta nel mistero. Ma lo sceneggiatore non sembra concentrarsi sulla cosa, visto che nelle ultime tavole rilancia con l'Enigmista, dopo averlo fatto occhieggiare negli scorsi numeri. Vedremo.
    Intanto, un mucchio di finezze, anche grafiche del buon Capullo: la doppia splahs-page col titolo richiama la celebre copertina del primo numero di Detective Comics in cui compare ilo Pipistrello, Alfred caratterizzato benissimo, ottimo Bruce che compie i primi passi come eroe e belle le riflessioni finali. Il monologo che Alfred tiene di fronte a Batman sul mistero e la volontà di non svelarlo entra subito negli annali del fumetto.
    Applausi, ma da spellarsi le mani proprio.

    A ruota seguono un nuovo numero di Detective Comics by John Layman e Jason Fabok e Nightwing.
    Per quanto riguarda il Batman di Layman, chiude la vicenda di Wrath, il pazzo riccone corazzato che voleva far fuori tutti i poliziotti di Gotham. Come sempre molta azione, comunque la storia è gestita bene e anche la resa dei conti. Fabok alle matite regala scene emozionanti, anche se sono i colori di Blond a farla da padrone (a volte un po' troppo accesi, forse).
    Dick invece, grazie alla penna di Kyle Higgins e alle matite di Will Conrad, si risolleva leggermente dalla fase calante degli ultimi tempi. Niente di epocale, si tratta solo di una storia appena sopra la sufficienza, ma si fa leggere e chiarisce alcune cose sul Burlone. Disegni spaziali e ipercinetici di Conrad, che si dev'essere divertito un mondo! :)

    Numerazzo, insomma!
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  • Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro #14

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    E oltre all'uscita ufficiale in fumetteria del 27esimo numero dello spillato principale su Bats, ieri c'è stata anche quella del n. 14 delle Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro che, dopo una serie di numeri poco convincenti, da un paio di mesi aveva preso a risalire la china. Il buon periodo prosegue, visto che questo mese c'è una sola avventura ad occupare il mini-spillatino, scritta da Dan Mishkin e disegnata da Tom Mandrake, in cui Batman deve indagare sull'omicidio di un prete! L'editoriale Lion spiega come la presenza ufficiale di religione nelle storie DC sia piuttosto rara, e in effetti anche a me suona come un elemento inusuale nei fumetti americani di supereroi. Sta di fatto che per ora la storia appare molto godibile, anche quando durante lo svolgimento l'eroe si trova a collaborare con un sidekick del tutto particolare: un altro prete, collega di quello ucciso! Peraltro, un prete un po' anticonvenzionale che non si tira indietro di fronte ad una rissa e con il pallino delle indagini.
    Insomma, siamo di fronte ad un team-up tra Batman e Don Matteo! :P
    Battute a parte, la trama promette bene, e dico "promette" perché la storia non solo occupa tutto l'albo di questo mese, ma prosegue pure sul prossimo. :)
    I disegni, d'altro canto, mi piacciono molto: il Batman di Mandrake è imponente, gotico e inquietante, ed è uno spettacolo a vedersi! Anche il suo Due Facce è interessate, e il prete detective ha un look adeguato.
    Insomma, soddisfatto :) Trattandosi delle Nuove Leggende, non siamo di fronte a storie imperdibili o epocali, ma questa è una storia molto ben scritta e tanto mi basta :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Batman #28

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    Non tutti sono perfetti.
    Nemmeno se si chiamano Scott Snyder. E così capita che, dopo una storia davvero magistrale come la prima parte di Città Oscura, secondo capitolo della run Anno Zero che ci mostra i primi passi di Batman nel nuovo Universo DC, la seconda parte non risulta all'altezza delle aspettative. Perché è anche bello vedere la polizia che dà la caccia al vigilante, il prototipo di Batmobile che esce da una galleria lasciando tutti gli agenti con un palmo di naso e il dialogo colmo di significati e di tensione tra Bruce Wayne e Jim Gordon, ma questi sono dettagli, sono finezze che fa piacere vedere ma che senza l'ossatura principale a reggere tutto possono fare ben poco. E l'ossatura, vale a dire il caso su cui ora Batman deve indagare dopo aver (almeno momentaneamente) sgominato la banda di Cappuccio Rosso nello scorso numero, è qualcosa che per quanto mi riguarda ha davvero scarso appeal. Il motivo è da rintracciarsi nella sua componente troppo horror/esoterica, che non mi ha mai entusiasmato nelle avventure dell'Uomo Pipistrello. Questo Dottor Morte e il suo mistero composto che fa crescere a dismisura le ossa delle persone, fino ad ucciderle in maniera piuttosto creepy, non è qualcosa che mi attiri particolarmente, nonostante sia intrigante che [spoiler]Lucius Fox risulti implicato in ciò[/spoiler].
    Greg Capullo alle matite fa sempre del suo meglio, ma la storia mi ha un po' deluso, e sapere che proseguirà almeno per un altro numero non mi esalta molto. A dispetto della cornicetta di prologo ed epilogo che invece, nel suo non far capire nulla, mi tien desta l'immaginazione ;)
    C'è una side-story? C'è una side-story, mio giovane lettore. Ma anche qui Snyder mi annoia un pochetto, rimettendo in pista quella Harper Row vista un po' di numeri fa al fianco di Batman, qui in una vicenda di anni prima quando ancora era bambina, vicenda di cui facevo anche a meno.

    Nightwing occupa, come d'abitudine, l'ultimo posto dell'albo. E, specularmente alla storia di Snyder che invece lo apre, anche l'avventuretta imbastita da Kyle Higgins non mi fa impazzire di gioia, anzi. Anche questa storia è ambientata nell'"Anno Zero", cioè 6 anni prima della storyline delle serie, perché questo mese l'operazione snyderosa di espande su tutte le bat-testate. Il risultato, in questo caso, è di vedere Dick Grayson ragazzino che fa l'egoista, disubbidisce ai genitori, finisce nei pasticci e poi scopre che un compagnetto con cui ha condivido la brutta sorte [spoiler]è il figlio di Sal Maroni[/spoiler]. Vabbè. Ma anche no, eh? Belli i disegni di Will Conrad, come nei mesi scorsi, stavolta ben supportato da Cliff Richards, però boh & meh.

    Va a finire che la storia di John Layman e Jason Fabok è la migliore dello spillato di questo mese. Il protagonista di Detective Comics, a 'sto giro in cui come si diceva prima tutte le storie sono ambientate nel passato, è Jim Gordon, allora ancora tenente. Layman scrive una specie di thriller noir, dove Gordon è il giovane poliziotto che non si fa corrompere in un dipartimento dove la maggior parte dei colleghi riceve invece bustarelle dai mafiosi di Gotham City. Ed è una storia scritta davvero bene, aiutata molto dalle tavole di Fabok che tra pioggia, atmosfera, un'ottima rappresentazione di Gordon e i colori adattissimi di Tomeu Morey riescono a catapultare il lettore direttamente in quella situazione lì, con Gordon che viene pestato al porto, che indaga su Maschera Nera invece che perseguire Batman come vorrebbe il commissario e che trova le prove per denunciare i poliziotti corrotti.

    Questo mese è andata così. Confido in meglio, per quanto riguarda il proseguimento di Anno Zero, per lo spillato di settembre.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro #15

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    La copertina in realtà è un disegno a tutta tavola della storia all'interno dello spillato.
    Il motivo è presto detto: la storia di questo mese è la parte 2 (di 3) di un'unica avventura che in America non era stata serializzata, ma pubblicata in un unico tomo special di circa 100 pagine delle Legends of the Dark Knight nuova edizione. Quindi l'unica cover relativa era quella utilizzata per l'albo dello scorso mese, e per questo mese (e per il prossimo, presumo) si sono dovuti arrangiare :P
    La testata che ripubblicava i "capitoli digitali" di queste brevi avventure ha infatti terminato la sua corsa, oltreoceano, e prima di chiudere definitivamente hanno buttato fuori una breve serie di storie lunghe su volumetti di maggior foliazione, che in Italia la Lion ha deciso di serializzare comunque allo stesso modo dei precedenti spillati.
    Ad ogni modo ritrovarmi all'interno lo stesso disegno della cover mi ha fatto molto sorridere :LOL:
    Entrando nel merito del contenuto, comunque, la storia prosegue bene l'interessante spunto messo in campo nella prima parte: proseguono infatti le indagini di Batman e di Padre Tenney per dimostrare l'innocenza di Due Facce nel caso relativo alla morte di Padre Richter.
    Come tutti i capitoli di mezzo, anche questo è forse un po' debole e di passaggio, ma Dan Mishkin inserisce comunque un elemento interessante sulla follia di Harvey Dent: Batman attua infatti un esperimento rivolto a privare il folle della sua moneta per agire, ma questa scelta non si rivelerà proprio un'idea brillante, come Padre Tenney gli fa notare.
    Ad ogni di Padre Tenney non è che si possa proprio fidare ciecamente, eh... comunque, vedremo il mese prossimo come si conclude l'interessante vicenda. Per ora posso dire che i disegni di Tom Mandrake sono molto d'effetto, e conferiscono all'atmosfera della storia le giuste influenze :)
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  • Tripla razione di Batman in un post solo, alè! :P

    Batman #29

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    Scott Snyder mi aveva lasciato un po' deluso nello scorso spillato: qui prosegue quegli spunti narrativi che non mi avevano sconfinferato troppo, visto che questo Dottor Morte non riesce ad appassionarmi come villain, né in quanto aspetto né come modus operandi. Ad ogni modo la storia di questo mese è narrativamente più riuscita della precedente, così tra un dialogo tra Bruce e Gordon, un flashback interessante in cui si vede che l'integerrimo Gordon in passato non lo era così tanto e una scena d'azione ben gestita si porta a casa il risultato, per dirla in termini calcistici. Sempre molto molto buono Greg Capullo, che poi a disegnare quel brutto muso del Dottor Morte secondo me si trova dannatamente a suo agio :P
    Poi ci si trova con la storia di John Layman per Detective Comics, e 'nsomma: si riprende il Man-Bat del Dottor Langstrom, ma un po' non appassionandomi il personaggio e un po' mancandomi le mini-storielle a lui dedicate non mi sono goduto granché la storia, che comunque non è niente di che nemmeno come trama, visto che si può riassumere con Batman che cerca di fermare la moglie di Langstrom (anch'essa trasformata dal suo siero) e ci riesce grazie ad un paio di gadget ad hoc.
    Alle matite c'è tale Aaron Lopresti, che pur bravo non eguaglia Fabok. Dal prossimo numero parte l'evento Gothopia, vediamo che ci combinano :)
    Nightwing ormai va per conto suo: pensare a quanto mi piaceva la testata dedicata a Dick Grayson nei primi tempi! Poi da alcuni mesi il declino, e ora ci ritroviamo col protagonista ancora a Chicago ma senza un reale perché, dividendo le sue mission notturne (nella fattispecie in caccia di una tipetta niente male ma con la sindrome da sdoppiamento alla Gollum) con i problemi dalla vita "civile", in cui ha il suo appartamentino coi coinquilini e c'ha i problemi di convivenza. Niente di male, eh, ma allora mi leggo il classico Uomo Ragno :P
    Comunque il colpo di scena dell'ultima tavola potrebbe essere potenzialmente interessante, e anche i disegni di Will Conrad e Cliff Richards non sono male, anche se mi sembrano meno belli degli scorsi mesi. Vabbè.


    Le Nuove Leggende del Cavaliere Oscuro #16

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    Si conclude la lunga storia di Dan Mishkin sul prete morto: è una buona conclusione, ma al contrario dei primi due episodi quest'ultima parte è... ristretta! Capisco i problemi di foliazione, ma qui abbiamo appena 8 tavole dell'avventura in questione, che è ridicolo aver portato in questo albo. Bastava aggiungere 4 pagine al primo episodio e 4 al secondo.
    Vabbè, riflessioni strutturali a parte (dovute comunque sicuramente a situazioni vincolanti di foliazione e di gestione degli spillati), l'avventura ecclesiastica si conclude bene, c'è spazio per un breve conflitto/momento di tensione e per sancire un reciproco rispetto tra Batman e il padre che l'ha aiutato, e la cosa è ben gestita.
    Sempre affascinanti i disegni di Tom Mandrake :)
    Il resto dell'albo è occupato da Diagnosi della Dottoressa Quinn, un'autoconclusiva in cui Batman se la deve vedere con Harley Quinn, l'esplosiva amante/aiutante del Joker, che il Cavaliere Oscuro vuole usare per arrivare al suo principale, che sembra stia progettando qualcosa ai danni della città.
    Inizia così uno scontro che da fisico diventa presto verbale, con la giullare pazza che rispolvera la sua laurea in psicologia per cercare di analizzare la psiche dell'eroe. Il risultato sono alcune riflessioni interessanti sul Pipistrello (anche se, a onor del vero, niente di particolarmente originale, tutti pensieri già formulati in altre storie) ma soprattutto una caratterizzazione sbarazzina e adolescenziale di Harley Quinn, che tra neologismi, soprannomi e facce buffe viene qui valorizzata come non mai.
    Ma il vero fiore all'occhiello della storia è il colpo di scena finale, con un Batman al limite del troll e che mi ha strappato per questo una sonora risata. Lode allora a Jim Zubkavica per aver scritto una storia particolare e divertente, e a Neil Googe per aver dato un buon apporto con le sue matite ispirate!


    75 Anni di Batman

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    Questo albetto è qualcosa di difficilmente inquadrabile.
    Distribuito solo in alcune fumetterie particolari (quelle affiliate alla Lion, o quelle che hanno ordinato un certo quantitativo di merce), poteva essere ricevuto o da solo oppure con maschera di Batman + mantello + segnalibro. Inoltre, in entrambi i casi, a seconda della fumetteria poteva essere venduto ad un prezzo diverso, o financo dato in omaggio, visto che lo spillatino non riporta il prezzo.
    La storia contenuta all'interno dello spillatino in questione, presentata con un leggerissimo scarto rispetto alla prima pubblicazione statunitense avvenuta un mese e mezzo fa,è peculiare anch'essa: si tratta infatti della primissima avventura di Batman (quella pubblicata sullo storico Detective Comics #27) rivisitata con un testo alternativo da parte dello scrittore Brad Meltzer e dal grafico Chip Kidd: in pratica l'esordio di Batman viene ri-raccontato tramite didascalie che fanno da pensieri fuori-campo di Batman, che riflettono su sé stesso e sulla sua missione, e Kidd ha rielaborato un po' l'aspetto e la composizione delle tavole originali per creare un effetto particolare di questo insolito remake.
    L'operazione, per quanto originale e simpatica, non mi ha entusiasmato granché: da fan del personaggio non potevo lasciare questo albo sul bancone, ma di certo se l'avessi fatto non avrei perso granché.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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