DC: The New Frontier
Può un neofita dell’universo DC apprezzare questa miniserie?
Decisamente sì!
Firmata tanto ai testi quanto ai disegni da Darwyn Cooke (autore che ho imparato ad amare e apprezzare sul volume
Batman: Ego), questa storia ha almeno due grandi tempi individuabili nella trama.
La prima è quella della Guerra Fredda: Cooke ci racconta sapientemente lo scenario americano del dopoguerra, tra guerra in Vietnam, paura del comunismo, conquista dello spazio. In questo affascinante scenario storico l’autore amalgama i supereroi, che a mò di
Watchmen,
Gli Incredibili e altre opere similari, sono stati messi al bando, dichiarati fuorilegge dal governo che non permette l’imperversare di vigilanti mascherati. Cooke è abile nel costruire quasi una metafora tra l’allontanamento dei supereroi e la paura del diverso che sfocia nel razzismo imperante nell’America di quegli anni. Superman e Wonder Woman sono gli unici due supereroi approvati dal governo, lavorando di fatto per lui. Ma anche questa condizione avrà modo di essere esasperata e sarà foriera di messaggi al lettore.
Oltre a questo affresco storico-sociale, l’autore ha intenti quasi metafumettistici: immagina infatti che i supereroi della Silver Age abbiano acquisito i proprio poteri/siano entrati in scena nello stesso anno in cui per la prima volta compaiono sui fumetti. Vediamo così che tra la metà degli anni ’50 e i primi anni ’60 compaiono Flash (Barry Allen), Lanterna Verde (Hal Jordan), J’onnz J’onnz (marziano arrivato per sbaglio sulla Terra)… Nuovi supereroi che vengono braccati dalle forze dell’ordine, e che vanno a far compagnia agli eroi della Golden Age (Batman, Superman, Wonder Woman).
Tanto la vecchia quanto la nuova guardia saranno determinanti per salvare il mondo da un’antica quanto orribile minaccia, denominata “Il Centro”.
Pur presentando personaggi di cui ignoravo l’esistenza (il marziano di cui sopra, o anche un certo gruppo di esploratori del pericolo - I Challengers of the Unknow – creati a suo tempo da Kirby, credo, e altri), mi ha affascinato molto l’affresco che Darwyn Cooke riesce a dipingere, una storia che se in alcuni punti pecca di troppo americanismo dall’altro sa appassionare, affezionare ai personaggi, mostrare il momento della “nascita” dei supereroi della Silver Age in modo spesso azzeccato. Unica discrepanza è forse la tempistica del tutto diversa usata per la nascita e la figura di Flash nei confronti di Lanterna Verde, ma poco male. Per il resto Batman compare poco ma è ben caratterizzato, Superman mi ha convinto molto, Wonder Woman mi ha molto colpito.
Inoltre ci sono almeno tre-quattro scene di forte impatto e che mi sono rimaste impresse (tra queste, anche l’inizio).
E’ comunque bello vedere uno spaccato dell’America della seconda metà dello scorso secolo. Ricordo che “la nuova frontiera” è la citazione esplicita da un celebre discorso di JFK, tanto che nell’ultimo capitolo è proprio trascritto per esteso. Un tocco di classe finale.
Una bella storia che consiglio a tutti, ora che la Planeta l’ha pubblicata in due volumi da 10 euro l’uno all’interno dell’iniziativa “
I più grandi supereroi della Terra” allegata al "
Corriere dello Sport". In rete leggo capolavoro di qua, capolavoro di là; io mi tengo fuori da questo esasperato sensazionalismo, la storia è carina e i personaggi mi sono piaciuti nella loro caratterizzazione, ma vuoi per la mia conoscenza non approfondite del DC Universe, vuoi per uno stile di narrazione cyhe continua a cambiare ambiente e protagonista in modo sincopato (bella tecnica, ma che alla lunga mi confondeva), vuoi per la forse esagerata mole di personaggi tirati in ballo non la considero un capolavoro ma, per l'appunto, una bella storia. Con una bella trama convincente e appassionante, con dei dialoghi stupendi e con dei disegni divini (a me lo stile di Cooke piace da morire).
E’ comunque qualcosa di particolare e apprezzabile.