La Avatar Press è una casa editrice americana indipendente, che ha ua quindicina d'anni sulle spalle, ma che ha saputo distinguersi per un buon parco autori di cui pubblicare graphic novel inedite. Tra questi autori spiccano nomi come Warren Ellis, Garth Ennis, Frank Miller e anche Alan Moore, che ormai da anni non lavora più per le major e che ha evidentemente visto nella Avatar un bell'ambiente per lui.
Da qualche mese i titoli più recenti della Avatar Press vengono pubblicati in Italia grazie alle Edizioni BD, e tra i primi titoli che la casa editrice si è accaparrata a ottobre è uscito
La Luce del Tuo Volto, recente graphic novel di Moore, che ho prontamente acciuffato a Lucca.
Che dire, una lettura abbastanza stordente. La prosa di Alan Moore non lascia scampo, è composta letteralmente da un labirinto di parole auliche e mistiche e da concetti esoterici affascinanti e allo stesso tempo oscuri. Il fumetto è in pratica un lungo monologo tenuto da un Dio che ci sta parlando, e questo Dio si rivela essere ben presto la Televisione, vera nuova divinità del ventesimo secolo. Inizialmente incarnata nel personaggio di una soap-opera, a sua volta incarnazione di un'attrice e quindi di una persona, la Televisione ci mostra attraverso un excursus storico la storia del '900 visto coi suoi occhi: i primi esperimenti nel primo decennio, le trasmissioni di prova, l'uso militarew, Hitler visto come prima persona che ha capito il potenziale della Televisione, le guerre mondiali, la progressiva diffusione commerciale del mezzo nel dopoguerra e da qui la terribile descrizione di come le finte narrazioni che la TV ci propina, la perniciosità della pubblicità che ci entra nel cervello e il tempo che immoliamo sul suo altare siano l'enorme e inconsapevole tributo che quotidianamente offriamo alla vera divinità che tutti adoriamo... questo agghiacciante monologo mostra il potere che la Televisione ha su di noi direttamente dalla sua viva voce consapevole, e lo fa gongolando, lo fa crogiolandosi in questa situazione.
Lo stile sontuoso di Moore è pazzesco, è una gioia da leggere per i raffinati giri di parole e termini arcaici che usa per offrire la versione più esoterica possibile che l'autore ha nel descrivere il potere della TV sugli uomini, che vivono ormai la propria vita in funzione della TV e secondo gli stilemi virtuali che questa nuova divinità ha imposto. Complimenti al traduttore, a questo proposito, non dev'essere stato facile!
Tra i concetti che Alan Moore espone merita di essere qui ricordato il Bairdo, fusione tra il termine Bardo - stato della mente dopo la morte secondo la religione buddista - e il nome di John Logie Baird, inventore della televisione.
I disegni di Felipe Massafera sono molto belli, quasi dei dipinti, le espressioni facciali sono molto credibili e verosimili, così come sono perfettamente alienate quando si tratta di mostrare gli esseri umani succubi.
L'edizione della BD è essenziale: nessun articolo (se non poche righe in terza di copertina sul Bairdo), ma va bene così.
In conclusione, non sarà la miglior cosa di Alan Moore tra quello che ho letto dell'autore, ma è sicuramente qualcosa che vale la pena di leggere, preferibilmente a mente riposata e attenta
La prossima primavera arriverà in Italia un'altra graphic novel di Moore scritta per la Avatar, anche se a pubblicarla sarà la BAO: si tratta di
Neonomicon, tratto da un racconto di Lovecraft, ma ci sarà tempo di parlarne.