[Millar/Romita Jr.]: Kick-Ass 2
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Al contrario dell'iter seguito dalla prima miniserie (2 TP e un anno dopo un volumone di lusso), la prima edizione italiana di Kick-Ass 2 viene serializzata in 4 albetti-sottiletta da edicola che raccolgono ciascuno 2 albi originali, analogamente alla recente ristampa di Kick-Ass. La qual cosa non può che farmi piacere, visto che ho acquistato Kick-Ass proprio in quest'ultima edizione per risparmiare, e con questo sequel avrò l'opportunità di avere una collezione omogenea e sempre con un costo contenuto. Yay!
La partenza che Mark Millar dà alla vicenda non è niente di forte o schockante: [spoiler]escludendo le prime tavole, che ci pongono in un punto avanzato della vicenda interessando non poco il lettore per lo scenario visualizzato[/spoiler], quando si torna indietro per collegare la fine della prima miniserie con questi avvenimenti l'atmosfera si fa più tranquilla.
Il che non vuol dire che ci troviamo di fronte a qualcosa di tendenza inversa rispetto a quanto visto nel primo Kick-Ass: le imprese di Dave hanno lasciato strascichi profondi, e sono servite a sdoganare il concetto di supereroe nella vita reale. Così quello che prima era un vezzo da sociopatico che si è allargato poi ad una follia più estesa, ma sempre sul piano personale, diventa qui qualcosa che si sviluppa a livelli più generici, al concetto di eroe come vigilante mascherato che combatte contro il crimine per arrivare dove la giustizia ordinaria fallisce.
E dal team-up, si arriva al concetto di squadra di supereroi vera e propria, un bizzarro serraglio umano a cui Kick-Ass si aggrega e che viene comandato da un tipo che non sembra conoscere mezze misure.
Millar si diverte a esplorare nuovamente il genere supereroistico sotto un'ottica "realistica", per quanto possibile, ampliando la visuale: se prima la bizzarria indagata era quella di un singolo nerd ora viene osservato cosa può fare un gruppo di 8 persone mascherate pronte a dispensare giustizia a suon di botte.
E per quanto Dave ne sia entusiasta e ritenga che sia questa la trasposizione possibile della Justice League nella realtà, si intuiscono già nella scena che chiude l'albo Panini gli scricchiolii che questa situazione comporta e che inevitabilmente arriverà ad uno stress tale da deflagrare.
Se c'è un appunto che si può muovere finora è che il tutto sembra un'emanazione del primo Kick-Ass senza aggiungere nulla di particolare, un mero continuare su quella scia trasformando il protagonista in un personaggio seriale calato in un contesto più duro e violento. Ma è solo l'inizio, e penso che nei prossimi episodi ci sarà modo da parte di Millar di differenziare questa seconda miniserie dalla prima puntando proprio sul supergruppo e su quello che sta portando avanti Red Mist.
John Romita Jr. dal canto suo continua ad offrire un lavoro sopraffino, costruendo tavole che non hanno particolari artifizi nella loro costruzione ma che sono esteticamente accattivanti e dallo stile adatto a rappresenta una storia di questo tipo, con dei disegni ottimi.Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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Promette bene, ma per commentare mi sa che aspetto almeno metà serie.
Lorenzo Breda
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Siamo a metà serie. Ti aspetto al varco, oraLBreda ha scritto:Promette bene, ma per commentare mi sa che aspetto almeno metà serie.
Kick-Ass 2 #2
Si prosegue più che bene, direi. La prima storia raccolta in questo secondo albetto prosegue da dove ci eravamo lasciati, e Mark Millar si limita a raccontare le giornate-tipo della Justice Forever. Ma è un gran bel raccontare, e si vede l'abilità di narratore di Millar che riesce a calare il lettore nell'atmosfera di quello che sta vivendo il protagonista e nelle sue sensazioni. Inoltre, verso la conclusione condisce il tutto con il ritorno di Red Mist, che in luogo del suo upgrade di cattiveria cambia nome e si porta dietro uno squadra di super-villains da far accapponare la pelle.
Tale avvenimento fa da ponte alla seconda storia del volumetto, dove Millar e Romita Jr. sfoderano una violenza narrativa e visiva la cui intensità mi pare superi tutto quanto visto nel primo Kick-Ass o nel primo albo del suo sequel: ragazze violentate, sparatorie insensate, [spoiler]bambini uccisi a bruciapelo perché sì[/spoiler]... in tutto questo c'è spazio per il rapporto genitore-figlio sviscerato in modo differente nella realtà di Mindy e in quella di Dave, tra dubbi, rimpianti e paure tanto genitoriali quanto figliali.
La graphic novel sta prendendo una piega interessante, la narrazione è tesa come una corda di violino e la violenza disturbante ed esagerata contribuisce notevolmente al clima, mettendo a disagio il lettore non abituato a certe scene.
Ma immagino che sia tutto nel segno dell'alzare l'asticella rispetto a quanto già fatto nel primo Kick-Ass, e propedeutico al risvolto del "2", che immagino vedrà inevitabilmente uno scontro tra Kick-Ass e la sua nemesi.
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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Il punto è che qui in zona non esiste. Mercoledí do un'occhiata a Firenze.Bramo ha scritto:Siamo a metà serie. Ti aspetto al varco, oraLBreda ha scritto:Promette bene, ma per commentare mi sa che aspetto almeno metà serie.
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Uhm. Aspetto ancora
Non ho del tutto capito se mi piace la piega che sta prendendo, né se abbia capito davvero che piega stia prendendo. Mi sa molto di prequel di Watchmen e ciò non è bene.
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Kick-Ass 2 #3
No, ma ormai è chiaro. Penso ne converrà anche Breda, quando leggerà il terzo albetto di Kick-Ass 2.
Probabilmente si capiva già dallo scorso volumetto, ma ora è lampante: Mark Millar scrivendo questo sequel ha pensato "mandiamola in vacca, và".
Non è un giudizio, è un pensiero che io interpreto come "alziamo l'asticella del consentito fino a che è possibile... e poi andiamo ancora oltre".
Questo può dare esiti ottimi o assurdamente sgraziati. E io, per una volta, sospendo il giudizio aspettando di leggere l'ultimo numero della miniserie. Perché non è facile capire, interpretare, trovare la giusta chiave per decifrare quello che sta facendo Millar, in una storia dove può succedere l'atrocità peggiore da un momento all'altro. [spoiler]L'uccisione del padre di Dave[/spoiler] è probabilmente l'esemplificazione più chiara di quanto la violenza fine a sé stessa sia molto più centrale che nella prima miniserie, e dove la follia a cui si spinge Mother Fucker può vantare pochi esempi alla pari.
Apice della trama, comunque, rimane [spoiler]l'esplosione al funerale[/spoiler], il punto che ho subito apprezzato senza se e senza ma. Perché è forse in quella scena che sta tutto il senso di Kick-Ass 2: pompa l'adrenalina a mille in corpo al lettore, senza tregua, come se non ci fosse un domani.
Ma, dal momento che il domani c'è , mi riservo di leggere la conclusione per confermare o variare il mio parere.
No, ma ormai è chiaro. Penso ne converrà anche Breda, quando leggerà il terzo albetto di Kick-Ass 2.
Probabilmente si capiva già dallo scorso volumetto, ma ora è lampante: Mark Millar scrivendo questo sequel ha pensato "mandiamola in vacca, và".
Non è un giudizio, è un pensiero che io interpreto come "alziamo l'asticella del consentito fino a che è possibile... e poi andiamo ancora oltre".
Questo può dare esiti ottimi o assurdamente sgraziati. E io, per una volta, sospendo il giudizio aspettando di leggere l'ultimo numero della miniserie. Perché non è facile capire, interpretare, trovare la giusta chiave per decifrare quello che sta facendo Millar, in una storia dove può succedere l'atrocità peggiore da un momento all'altro. [spoiler]L'uccisione del padre di Dave[/spoiler] è probabilmente l'esemplificazione più chiara di quanto la violenza fine a sé stessa sia molto più centrale che nella prima miniserie, e dove la follia a cui si spinge Mother Fucker può vantare pochi esempi alla pari.
Apice della trama, comunque, rimane [spoiler]l'esplosione al funerale[/spoiler], il punto che ho subito apprezzato senza se e senza ma. Perché è forse in quella scena che sta tutto il senso di Kick-Ass 2: pompa l'adrenalina a mille in corpo al lettore, senza tregua, come se non ci fosse un domani.
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Provo a trovarlo oggi a Romics, ammesso che non abbiano direttamente vietato la distribuzione nel territorio di Roma Capitale.
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E invece mi è piaciuto. Sí, siamo sotto la prima serie, ma comunque è molto meglio di ciò che mi aspettavo. [spoiler]L'uccisione del padre di Dave[/spoiler] non è neanche poi violenza tanto gratuita, è ciò che ci si aspettava. Il finale invece sí, è sangue messo lí per mettercelo, ed è estremamente inverosimile, ma ci può stare se lo gestiscono bene nel prossimo numero.
Certo è che troppo spesso la sospensione dell'incredulità va a farsi benedire.
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Kick-Ass 2 #4
Si conclude la seconda miniserie di Mark Millar e John Romita Jr. dedicata al ragazzo che voleva diventare un supereroe nella vita reale.
Esco dalla lettura di questo ultimo numero, e della mini in generale, non pienamente soddisfatto.
Se da un lato questo capitolo finale offre alcune riflessioni interessanti come il motivo per cui esistono i supereroi nei fumetti, perché proprio nell'ultimo decennio sia riesploso con successo il genere supereroistico al cinema o perché certe cose non siano applicabili alla vita reale essendo troppo grandi e complesse per singole persone, dall'altro abbiamo tanta violenza, tante botte e tanto sangue funzionale all'azione della storia, ma senza una reale motivazione dettata dalla narrazione.
Come se non bastasse, il finale arriva in maniera imprevista e quasi affrettata, mi sono stupito di girare pagina e trovarmi di fronte all'ultima tavola così, in quel modo. Le tensioni, i traumi e le vicende messe in mostra in questi 4 albi rimangono perlopiù insoluti, in sospeso, quindi totalmente in funzione della terza e ultima miniserie che completerà la trilogia di Kick-Ass. Il che potrei anche accettarlo, se perlomeno però questa seconda mini mi avesse fornito un tema chiaro e completo sul supereroismo e sui fumetti, cosa che c'era nella prima avventura e che qui invece non è presente se non come riciclo di cose già dette nel primo Kick-Ass o come intuizioni mai realmente esplorate.
I disegni di Romita, poi, non brillano e mi paiono in alcuni punti meno riusciti rispetto ai precedenti numeri, per esempio nell'espressione di Mother Fucker nella prima vignetta o in alcuni effetti come le vetrate che si rompono.
Spiace dirlo, ma fino a che non leggerò cosa sarà la terza parte del progetto e quanto quindi questa miniserie sarà funzionale ad esso e alla trilogia in generale, Kick-Ass 2 mi appare come un guazzabuglio di violenza, divertimento, gusto per l'eccesso e cliché supereroistici, ma senza una maniera organica per raggruppare tutti questi elementi e senza un messaggio chiaro o diverso da quanto già espresso in precedenza.
Resto comunque in attesa con interesse della miniserie dedicata ad Hit-Girl che racconterà quanto accaduto a Mindy tra Kick-Ass e Kick-Ass 2 e che Marco Ricompensa nell'editoriale dell'albetto annuncia prossimamente in pubblicazione da Panini, così come del film di Kick-Ass 2 il prossimo anno, ma rimando un parere complessivo sul progetto di Millar in generale quando uscirà la terza miniserie.
Si conclude la seconda miniserie di Mark Millar e John Romita Jr. dedicata al ragazzo che voleva diventare un supereroe nella vita reale.
Esco dalla lettura di questo ultimo numero, e della mini in generale, non pienamente soddisfatto.
Se da un lato questo capitolo finale offre alcune riflessioni interessanti come il motivo per cui esistono i supereroi nei fumetti, perché proprio nell'ultimo decennio sia riesploso con successo il genere supereroistico al cinema o perché certe cose non siano applicabili alla vita reale essendo troppo grandi e complesse per singole persone, dall'altro abbiamo tanta violenza, tante botte e tanto sangue funzionale all'azione della storia, ma senza una reale motivazione dettata dalla narrazione.
Come se non bastasse, il finale arriva in maniera imprevista e quasi affrettata, mi sono stupito di girare pagina e trovarmi di fronte all'ultima tavola così, in quel modo. Le tensioni, i traumi e le vicende messe in mostra in questi 4 albi rimangono perlopiù insoluti, in sospeso, quindi totalmente in funzione della terza e ultima miniserie che completerà la trilogia di Kick-Ass. Il che potrei anche accettarlo, se perlomeno però questa seconda mini mi avesse fornito un tema chiaro e completo sul supereroismo e sui fumetti, cosa che c'era nella prima avventura e che qui invece non è presente se non come riciclo di cose già dette nel primo Kick-Ass o come intuizioni mai realmente esplorate.
I disegni di Romita, poi, non brillano e mi paiono in alcuni punti meno riusciti rispetto ai precedenti numeri, per esempio nell'espressione di Mother Fucker nella prima vignetta o in alcuni effetti come le vetrate che si rompono.
Spiace dirlo, ma fino a che non leggerò cosa sarà la terza parte del progetto e quanto quindi questa miniserie sarà funzionale ad esso e alla trilogia in generale, Kick-Ass 2 mi appare come un guazzabuglio di violenza, divertimento, gusto per l'eccesso e cliché supereroistici, ma senza una maniera organica per raggruppare tutti questi elementi e senza un messaggio chiaro o diverso da quanto già espresso in precedenza.
Resto comunque in attesa con interesse della miniserie dedicata ad Hit-Girl che racconterà quanto accaduto a Mindy tra Kick-Ass e Kick-Ass 2 e che Marco Ricompensa nell'editoriale dell'albetto annuncia prossimamente in pubblicazione da Panini, così come del film di Kick-Ass 2 il prossimo anno, ma rimando un parere complessivo sul progetto di Millar in generale quando uscirà la terza miniserie.
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Bello. Scene forti e una vicenda che espande la prima serie.
Meno carne al fuoco, ma quello che c'è riesce ad esaltare lo stesso.
E riescono a non far pesare più di tanto la amncanza di Hit-Girl, anzi, quando nel finale si scatena non è neanche poi così memorabile, a mio parere potevano farla esagerare ancor di più.
Meno carne al fuoco, ma quello che c'è riesce ad esaltare lo stesso.
E riescono a non far pesare più di tanto la amncanza di Hit-Girl, anzi, quando nel finale si scatena non è neanche poi così memorabile, a mio parere potevano farla esagerare ancor di più.