[Marvel] I Fantastici Quattro

Non solo Marvel e DC ma anche le classicissime strips e il fumetto autoriale di Alan Moore, Frank Miller o Jeff Smith.
  • Provo a risponderti, ma non prendermi come oro colato!
    Grrodon ha scritto:I Fantastici Quattro (Lee/Kirby): La storia principale riguardante l'Uomo Talpa mi è parsa un po' sacrificata per far posto invece al necessario flashback con le origini.
    Non è il caso di cercare difetti in una delle storie più importanti del fumetto americano! :D
    non riesco a capire se si tratti di un episodio unico (il numero di tavole è quello standard), o di una trilogia di episodi (le ultime dodici pagine sembrano costituire due micro-episodi). Esplicate, please.
    Questo vale per sempre: la storia standard di un comic-book è di 22 tavole.
    In effetti, però, qui i conti non quadrano: evidentemente essendo il primo numero, aveva una foliazione maggiore...
    la sua (presumo) seconda, l'Osservatore, che parmi di capire sarebbe poi stato ripreso come "narratore" di What if
    Anche, ma è apparso milioni di altre volte nella serie e in tutte le altre del mondo Marvel! E' un caposaldo.
    La prima cosa che balza all'occhio è come queste trilogie non possedessero "confini" ben precisi.
    Era quella la forza: la continuità tra le storie, e soprattutto i cliffhanger a fine albo...
    Questo Uomo...Questo Mostro (Lee/Kirby): [cut] mi sapreste dire a che punto esatto della serie classica (il primo centinaio di storie) si collocano queste quattro storie?
    Dovrei fare una ricerca... :arramp:
    Vive Les Fantastiques! (Lobdell/Davis): . Pare di capire che sia stata realizzata per festeggiare il ritorno dei Fantastici Quattro da un periodo di "limbo" nel quale si erano cacciati per colpa del figlio di Reed e Sue che aveva pasticciato con le dimensioni.
    Sei riuscito a riassumere in due parole una delle saghe più complesse della storia Marvel :rotfl: In effetti la storia ha semplici propositi di ripresentazione.
    L'introduzione con l'Uomo Talpa sembra non avere un seguito all'interno della storia, è forse un anticipazione di una saga futura?
    Era una citazione della prima storia.
    La storia ha inoltre foliazione doppia rispetto agli episodi standard. E' perchè è speciale oppure sono io che mi sono perso il punto di stacco tra i due episodi?
    Neanch'io riesco a trovarlo; temo ci sia stato un rimaneggiamento in questa ristampa per non farlo notare!
    Il Giorno del Sole Nero (Pacheco): Ottima.
    La adoro!
    Pacheco ha fatto una manciata di storie, con una qualità decrescente. Nel complesso è molto buono.
    Nel frattempo sono cambiati due-tre team creativi... quindi con cambi grafici e di atmosfere... ma è sempre molto bella come serie.

    Le storie di appendice sono una vera rarità. Credo le avessero usate perché Pacheco, da grande disegnatore, riuscisse a portare a casa un albo con minor tavole da realizzare.
    La seconda storia ha un gusto retrò ma è coeva. Il disegnatore si ispira ovviamente a Jack Kirby.

    Mi spiace di non aver potuto toglierti tutti i dubbi...
    A presto,
    Michele
  • Quackmore ha scritto: evidentemente essendo il primo numero, aveva una foliazione maggiore...
    E fin qua ok, ma allora perchè mettere dei titoli? sono sottocapitoli?
    L'introduzione con l'Uomo Talpa sembra non avere un seguito all'interno della storia, è forse un anticipazione di una saga futura?
    Era una citazione della prima storia.
    Quindi l'uomo talpa non è più apparso dopo la prima storia? E cmq non mi sembra tanto una citazione visto che in quell'intro sta pianificando il suo ritorno...
    La seconda storia ha un gusto retrò ma è coeva.
    Strano, in una riesce a ritrasformarsi in uomo, e nell'altra no...
  • Grrodon ha scritto:
    Quackmore ha scritto: evidentemente essendo il primo numero, aveva una foliazione maggiore...
    E fin qua ok, ma allora perchè mettere dei titoli? sono sottocapitoli?
    A quei tempi si usavano molto titoli e subtitoli!
    Quindi l'uomo talpa non è più apparso dopo la prima storia? E cmq non mi sembra tanto una citazione visto che in quell'intro sta pianificando il suo ritorno...
    Non volevo entrare in tediosi dettagli, ma in realtà non lo sapremo mai, perché quel team creativo (Scott Lobdell e Alan Davis) lasciò la serie dopo due-tre numeri, per motivi oscuri.
    Strano, in una riesce a ritrasformarsi in uomo, e nell'altra no...
    Sono coeve come realizzazione; dovrei rileggerla per vedere se è ambientata nel passato, ma penso di sì, visto il disegnatore all'opera.
    Ad ogni modo, la Cosa ha avuto dei periodi di "felicità" in cui ha potuto ritrasformarsi in uomo; attualmente la questione è tornata alle origini e sembra invece del tutto irreversibile.
    A presto,
    Michele
  • Quackmore ha scritto: Non volevo entrare in tediosi dettagli, ma in realtà non lo sapremo mai, perché quel team creativo (Scott Lobdell e Alan Davis) lasciò la serie dopo due-tre numeri, per motivi oscuri.
    Sì ma che c'entra...alla Marvel mi par di capire che tutti sono abituati a riprendere tutto, anche a colpi di retcon se necessario...
    dovrei rileggerla per vedere se è ambientata nel passato, ma penso di sì, visto il disegnatore all'opera.
    Non c'è alcun riferimento che lo faccia pensare, mi sembra...
  • Grrodon ha scritto: Una domanda ai Marvellofili: non riesco a capire se si tratti di un episodio unico (il numero di tavole è quello standard), o di una trilogia di episodi (le ultime dodici pagine sembrano costituire due micro-episodi). Esplicate, please.
    Il numero standard di pagine mensili è sempre 22. Diciamo che lo stile narrativo ti pare diverso, anche perchè lo "stile Marvel" era appena nato e doveva ancora affinarsi.
    La Venuta di Galactus!
    Il Giorno del Giudizio!
    La Saga di Silver Surfer! (Lee/Kirby): Altra storia ben nota a chi ha letto L'Araldo di Ortolani. Le tre storie compongono la cosiddetta Trilogia di Galactus, in cui fa la sua prima apparizione Silver Surfer
    Stiamo qui parlando della Storia del fumetto.
    Precisamente Fantastic Four 48-50.

    l'Osservatore, che parmi di capire sarebbe poi stato ripreso come "narratore" di What if
    Indovinato. Tra l'altro "deus ex machina" anche della miniserie Powerless, che se non sbaglio è in tuo possesso.
    La prima cosa che balza all'occhio è come queste trilogie non possedessero "confini" ben precisi. L'inizio della prima storia coincide infatti col finale della saga precedente (quella degli Inumani), mentre la fine dell'ultima mette già in scena il cattivo della successiva e introduce la vita universitaria di Jhonny Storm.
    Benvenuto nei meandri della continuity! :P
    Questo Uomo...Questo Mostro! (Lee/Kirby)
    Ad ogni modo, faccio appello ancora ai Marvelliani: mi sapreste dire a che punto esatto della serie classica (il primo centinaio di storie) si collocano queste quattro storie?
    Questa è Fantastic Four 51.
    Terrore in una Piccola Città E' l'unica apparizione nell'albo del Dottor Destino e del Giocattolaio.
    Quello di Byrne è in assoluto il miglior ciclo dei F4 forse solo dopo a Lee/Kirby. Sarebbe consigliatissimo il recupero dei vecchi numeri F4 Starcomics, ma è impresa ardua...
    P.S. : è il Burattinaio! Il Giocattolaio è un nemico di Zio Paperone. ;)
    Vive Les Fantastiques! (Lobdell/Davis): Un nuovo stile, una nuova colorazione. Risalente al 2000, è la prima storia "moderna" del volumetto.
    Storia post- "Rinascita" degli Eroi. Periodo di limbo di un anno sintetizzato da te abbastanza bene.
    Ottimo secondo me l'approccio di Lobdell, magnifici i disegni di Davis. Peccato che la coppia durerà una manciata di numeri, per far posto al ritorno in pompa magna di Claremont alla Marvel, cui vengono affidate per un lungo periodo le sorti della testata. Non si può dire abbia fatto un buon lavoro.
    La foliazione doppia è dovuta proprio al numero speciale (infatti Fantastic Four incominciò allora da un nuovo numero uno, adesso è tornata la numerazione originale e sono arrivati circa al 530). L'Uomo Talpa tornerà in effetti pochi episodi dopo, al passaggio di consegne da Lobdell/Davis a Claremont/Larroca.
    Ombre sullo Specchio!
    Il Giorno del Sole Nero (Pacheco): Ottima. E' una bilogia del 2002 e mette in scena Diablo. Visivamente è una gioia per gli occhi e contenutisticamente non è affatto male. Ho particolarmente apprezzato la presenza di Daredevil e dell'Uomo Ragno nel secondo episodio. Se i Fantastici Quattro sono ancora così mi verrebbe voglia di iniziare a prenderli regolarmente...
    Guarda, Pacheco alla fin fine non relizzò tanto altro di meborabile.

    Adesso comunque, se vuoi cominciare coi F4, sarebbe un buon periodo. Proprio a marzo è cominciata in Italia la pubblicazione delle storie del nuovo team creativo (J.M. Straczinsky / Mike McKone) e i fan ne parlano bene
    Dragonman per Tutte le Stagioni (Loeb/Franci Yu): Questa non l'ho capita tanto. E' una breve? Bè, ovvio. Non sapevo esistessero anche delle brevi in appendice. Bè meglio così, quel che non capisco è però il motivo per cui Ben Grimm abbia il pieno controllo dei suoi poteri...
    In effetti non esistono storielle brevi in appendice, se non in occasioni speciali.
    Questa storia invece è tratta da un "annual", composto da una storia principale ed una breve.
    Festa a Sorpresa (Nicieza/Rude): Altra breve assai simpatica. Solo che continuo a non capire l'esatta collocazione di questo genere di storie all'interno della serie. Per di più sembra più vecchia dell'altra. Mah...
    Questa invece, se non sbaglio, è tratta da un numero speciale di anniversario.
    Ti sembra "più vecchia" perchè è disegnata dal grande Steve Rude, uno che ha una certa simpatia per Kirby! :asd:
  • Quando Cala la Falce!
    Vendetta dal Passato!
    Più Che l'Odio...
    ...E Finisce Così! (Ortolani): E se qualcuno avesse ancora dubbi sulle capacità di Ortolani come autore serio direi che dovrebbe leggersi queste quattro storie-omaggio scritte da Leo come omaggio a Jack Kirby, che costituiscono la sua personalissima versione del finale che nessuno mai vedrà. La cosa che personalmente mi ha lasciato di sasso è la triste fine che Leo fa fare ai suoi personaggi preferiti. C'è poesia, c'è pathos, d'accordo ma non riesco a capire come Leo, partendo da un'ottica nerd abbia potuto "ucciderli". Probabilmente la risposta è scritta nella Quadrilogia di Dio, dove Leo fa trasparire un certo disprezzo per i fumetti che non finiscono mai diventando l'ombra di sé stessi. Ma che da questo si arrivi a vedere nella loro morte (e che morte...) il finale ideale della serie mi sembra che ce ne passi. Invero sono perplesso. Commosso, ma perplesso.
  • Vale, grazie di avermi fatto leggere questi gioielli!
    Se Leo avesse rinunciato a:
    - i musi (giacché il suo stile è molto kyrbiano, l'effetto sarebbe stato ancora migliore)
    - le battute sconce
    - Susan che mangia il cuore di Destino e fa cadere la Victoria su Manhattan (totalmente fuori personaggio)
    avremmo rasentato la perferzione. Nella maggior parte del tempo si respira l'aria di quegli anni, grazie ai dialoghi e allo storytelling... e anche alle azzecatissime citazioni di continuity... però spesso salta fuori la modernità a mettere in crisi. Non so se è un bene o un male.
    L'enorme retcon sull'amore di Destino è allo stesso tempo fantastica e indecente. Curioso che su questo assunto si sia basato il film dei Fantastici Quattro! Ad ogni modo, è una delle storie dei FQ più intense che abbia letto, paradossalmente. Si sa a quando risale?

    L'ottica che sta dietro a questa quadrilogia è saltata fuori recentemente alla Marvel. Cioé che i veri eroi della letteratura di tutti i tempi sono tali perché alla fine muoiono, o perché si sa bene come si concludono le loro avventure: per questo sono stati pubblicati una serie di "The End" sui vari personaggi (dalla qualità altalenante). Evidentemente anche Leo la pensa in questo modo.
    A presto,
    Michele
  • Quackmore ha scritto:Si sa a quando risale?
    Risale al '93-'94, quando Leo aveva appena pubblicato le prime storie di Rat-Man sulla fanzine "Made in USA", fanzine sulla quale comparirono anche queste tre storie.
    Appena avrò recensito le storie dei F4 finora trattate in questo post (il volume di Repubblica e la quadrilogia di Leo) commenterò anche un'altra opera di Leo: una storia di poche pagine dei Fantastici Quattro, che omaggia la morte di Jack Kirby. Commovente. Purtroppo l'opera, a differenza della quadrilogià linkata da Grò, non è disponibile online, magari chiedo a Leo se sarebbe possibile inserirla nel sito di Rat-Man, come la quadrilogia.
  • Quackmore ha scritto: - Susan che mangia il cuore di Destino e fa cadere la Victoria su Manhattan (totalmente fuori personaggio)
    Dici? A dire il vero la vera caratterizzazione di Sue mi sfugge...
    L'enorme retcon sull'amore di Destino è allo stesso tempo fantastica e indecente. Curioso che su questo assunto si sia basato il film dei Fantastici Quattro!
    Oddio, e io mica mi ero accorto che era retcon. Cioè era ovvio ma pensavo che cmq sia il film che la storia di Leo partissero da un presupposto comune, che sarebbe venuto fuori solo successivamente al numero 102...
    per questo sono stati pubblicati una serie di "The End" sui vari personaggi (dalla qualità altalenante)
    Se ne parlava proprio ieri sera in chat. C'è chi dice che sono in continuity e c'è chi lo nega sostenendo l'impossibilità di mantenerne la coerenza. Ad ogni modo mi interessa molto l'iniziativa, è possibile quindi sapere quanti e quali The End esistano? E secondo voi sono da considerarsi una serie a parte oppure il finale di tutte le rispettive serie?
  • Grrodon ha scritto:A dire il vero la vera caratterizzazione di Sue mi sfugge...
    Nessun eroe Marvel propriamente detto farebbe qualcosa del genere, nemmeno in una situazione così drammatica.
    Oddio, e io mica mi ero accorto che era retcon. Cioè era ovvio ma pensavo che cmq sia il film che la storia di Leo partissero da un presupposto comune, che sarebbe venuto fuori solo successivamente al numero 102...
    Comprensibile dubbio, il tuo... ma, no, non c'è stata nessuna storia d'amore tra Susan Storm e il Dottor Destino!
    C'è chi dice che sono in continuity e c'è chi lo nega sostenendo l'impossibilità di mantenerne la coerenza.
    La verità sta nel mezzo: attualmente sono da considerarsi i finali ufficiali delle serie, ma prima o poi qualcosa li sconfesserà uno ad uno. Del resto fino a qualche anno fa c'era un futuro ufficiale (il 2099), ma anche quello è stato sconfessato. E' impossibile mantenere questo genere di canone!
    è possibile quindi sapere quanti e quali The End esistano?
    Quelli che ricordo io:
    Hulk - The End, volumetto unico scritto da Peter David (suo autore per un decennio)
    Punitore - The End, volumetto unico scritto da Garth Ennis (suo interprete più moderno)
    X-men - The End, una lunga "saga in tre saghe", ancora in corso, scritta da Chris Claremont (il "padrino" dei mutanti)

    Poi non ne so più niente perché - lo dico qui e non più - da mesi ho mollato tutte le serie Marvel (non per la loro qualità, purtroppo per me alta, ma per motivi finanziari e psichiatrici). Però se esce "Spider-man The End" lo compro...
    A presto,
    Michele
  • Quackmore ha scritto:
    Quelli che ricordo io:
    Hulk - The End, volumetto unico scritto da Peter David (suo autore per un decennio)
    Punitore - The End, volumetto unico scritto da Garth Ennis (suo interprete più moderno)
    X-men - The End, una lunga "saga in tre saghe", ancora in corso, scritta da Chris Claremont (il "padrino" dei mutanti)

    Però se esce "Spider-man The End" lo compro...
    Esiste anche una miniserie in 3 numeri con Wolverine:The End. Però è una ciofeca assoluta, sicuramente la peggiore tra quelle pubblicate.
    Si vocifera di Spider-Man : The End, ma lo stanno progettando per bene, dato che ovviamente è quello che più fan desiderano... Deve essere un finale col botto.
  • Wolverine l'avevo rimosso, anche se Jenkins e Castellini sono tra i miei favoriti... ma purtroppo la miniserie non risolve molto :cazz:
    A presto,
    Michele
  • Mi cimento anch'io nel commentare tutte le storie comparse nel volume di Repubblica, che propone una scelta piuttosto buona di tutto l'universo dei F4, riuscendo a fare una panoramica piuttosto accurata delle diverse epoche.

    I Fantastici Quattro!
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    La storia del fumetto supereroistico. Le origini dei primi supereroi MARVEL dell'epoca d'oro, creati prima di tutti i vari Spider-Man, Hulk, X-Men e compagnia bella.
    Quindi è difficile cercare di commentare una storia come questa, essendo la prima nel suo genere, apripista di quello che attualmente è la fascia di mercato più grossa nel campo fumettistico.
    Leggenda vuole che l'editore di Stan Lee gli disse qualcosa del tipo: "Ehi! La DC Comics guadagna un sacco con Justice League of America, perchè non facciamo anche noi una serie incentrata su una squadra di supereroi?"
    Stan Lee contattò Jack Kirby a disegnare la serie, e questa collaborazione rimarrà per molto tempo la più lunga cooperazione di 2 autori sulla medesima serie di supereroi (primato che verrà infranto a Marzo dalla coppia Mark Bagley/Brian Micheal Bendis al lavoro su Ultimate-SpiderMan)
    E così nacquero i Fantastici Quattro. Il merito di Stan Lee fu però quello di creare e presentare, in un solo episodio, personaggi che non si erano mai visti prima, mentre la JLA era composta da supereroi come Batman, Superman e WonderWoman già conosciuti dai fan. E nel presentare il supergruppo, crea una famiglia di supereroi, quattro personaggi che hanno una stretta relazione; tuttora i Fantastici Quattro vengono riconosciuti come LA famigilia di supereroi per eccellenza, i cui membri sono sempre pronti a collaborare e darsi sostegno l'un l'altro.
    Ed è con i Fantastici Quattro che viene creato il concetto di "supereroi con superproblemi": basta leggere la sequenza della trasformazione, e la disperazione dei quattro protagonisti che non sanno gestire i propri poteri, vera e propria sequenza simbolo di come verrà trattato in futuro il tema del superpotere in molti fumetti MARVEL. Il tema verràtrattato ampiamente proprio in questa serie attraverso il personaggio di Ben Grimm, unico del gruppo a non poter riprendere a proprio piacimento le fattezze umane.
    Tornando a parlare nello specifico di questa prima storia, si può notare una struttura piuttosto lontana dai canoni delle storie che narrano le origini dei supereroi, e più simile a serie "vecchio stampo" come L'uomo mascherato, Flash Gordon, e le storie di fantascienza di quel periodo...
    La stranezza che ci trasmette questa prima serie è dovuto forse anche all'assenza delle caratteristiche tute da supereroi, che compariranno solo nel #3, ma hanno delle tute da astronauti che indosseranno per tutto lo scontro con l'Uomo Talpa.
    La copertina è sicuramente una delle più famose della storia dei fumetti, assieme a quella di Amazing Fantasy #15, e stranamente mostra una scena assente nella storia: difatti, l'enorme creatura agli ordini dell'Uomo Talpa nel fumetto attacca i Fantastici Quattro sull'isola dei mostri, mentre nella copertina la scena avviene in una strada di città.
    La storia risulta essere forse una delle meno affascinanti tra le diverse "origini" dei noti supereroi MARVEL,, ma lo si può giustificare, essendo questa la prima ad essere stata creata, e anche perchè sono 25 pagine di pura storia del fumetto.

    La Venuta di Galactus!
    Il Giorno del Giudizio!
    La Saga di Silver Surfer!
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    Per il primo numero anniversario della Marvel (nessuna delle loro testate aveva ancora raggiunto quota 50) e Stan Lee Jack kirby decisero di creare per i Fantastici Quattro un avversario di tutto rispetto, che portasse ai massimi livelli l'epicità e le atmasfera di fantascienza extraterrestre che caratterizzava la serie. E quale nemesi migliore di Galactus, accompagnato da un personaggio estremamente complesso come Silver Surfer?
    La celebre trilogia di Galactus, come ha già detto Grrodon non è una vera e propria trilogia, dato che metà del primo episodio è occupato dalla conclusione della saga degli Inumani, e la conclusione dell'ultimo è dedicato all'inserimento di elementi che serviranno negli episodi successivi della serie. Questo è solo una dimostrazione di come i due autori non cercassero di fare dei F4 una serie a fumetti suddivise in saghe ben distinte tra loro, ma un unica grandee lunga storia, le cui sottotrame erano idealmente indivisibili. C'è chi lo giudica un affascinante modo per concepire le vicende dei personaggi, e chi lo ritiene un sapiente utilizzo dei cliffhanger per far desistere il lettore dallo smettere di seguire la serie.
    Tornando alla saga in esame, non si può non rimanere affascinati dal dipanarsi dello scontro intergalattico tra Galactus e il suo araldo, di cui in effetti i Fantastici 4 sono solo meri spettatori, collaborando solo fornendo all'Osservatore l'arma finale che farà tornare a casa Galactus con la coda tra le gambe. Disegni stupendi, ai quali Kirby ormai ci ha abituato, ed una dinamicità nei personaggi impressionante, in particolare per Silver Surfer. Altra storia capolavoro, entrata nella storia del fumetto (e, che per inciso, si vocifera sarà lo spunto per il secondo film dei Fantastici 4)

    Questo Uomo...Questo Mostro!
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    Uno dei primi esempi di storia introspettiva, che ora ci sembra abbastanza superficiale, ma per i tempi era qualcosa di incredibile all'interno di un fumetto di supereroi da cui tutti comunque si aspettavano mostri e combattimenti. Potrei sbagliarmi, ma mi pare che questa sia la prima volta che La Cosa ritorna, per un breve lasso di tempo, nella sua forma umana di Ben Grimm. L'uomo che si vuole sostituire alla Cosa forse è un po' troppo funzionale alla stora, è il suo ravvedimento al termine dell'episodio può sembrare un po' affrettato... Comunque anche questa un'ottima storia, la cui scelta di pubblicazione all'interno del volume di Repubblica è decisamente azzeccata.


    Terrore in una Piccola Città - Parte 1: Sognare, Forse
    Terrore in una Piccola Città - Parte 2: Il Giorno del Destino!
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    Spettacolare. Per il 20ennale John Bryne si cimenta con una meravigliosa storia in due parti, che inizialmente spiazza il lettore giocando con una realtà alternativa e dei sogni che noi tutti conosciamo. Il modo in cui bryne ricrea i protagonisti della serie, in un contesto differente dove possono comportarsi in maniera differente a quella in cui li vediamo solitamente, è un appassionante esercizio di stile, che a metà storia si rivelerà essere una sorta di minaccioso "Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi!".
    Ma prima della rivelazione, l'atmosfera nella quale i F4 sono immersi è angosciante, con il Burattinaio più inquietante e potente che si sia mai visto.
    Disegni affascinanti, una caratterizzazione dei personaggi particolare, una trama originale e appassionante, ed un finale d'azione animatissimo. Sicuramente una delle migliori storie dei F4 post Kirby/Lee.

    Vive Les Fantastiques!
    Dopo "La Rinascita degli Eroi" (un anno di rivisitazione di tutti i personaggi Marvel, con un re-inizio realizzato con lo stesso concetto che sta alla base delle testate Ultimate, ma con una qualità nettamente inferiore) la Marvel riparò tutto con "Il ritorno degli eroi!", una serie di storie che riportavano tutto allo status precedente lo scisma causato da Onslaught e dal piccolo di casa Richards.
    E questa storia celebra proprio il ritorno della normale continuity, e nell'ottica di questo volume contenente diversi cicli dei F4, si può notare lo stile delle storie che i fumetti dei F4 avranno nel corso degli anni '90: un'introduzione nel quale gli autori si sbizzarriscono con scene simpatiche e gag a tutto spiano, e poi storie e combattimenti ultra-tecnologici ed extradimensionali, ma senza un briciolo della trama o dell'anima che si poteva riscontrare qualche decennio prima. In particolare in questa storia vediamo un'altro stratagemma che in quel periodo andava per la maggiore: presentare nel corso di una storia un bel po' di personaggi (amici o nemici) dal fascino piuttosto dubbio, sperando di poterli riutilizzare in futuro. Ma dato lo scarso apprezzamento, questo avviene di rado, e mi pare che questo sia il destino che spetta anche alle nuove entrate di questa trasferta francese.

    Ombre sullo Specchio!
    Il Giorno del Sole Nero
    Una storia in 2 parti caruccia, ma che presenta ancora (seppure in quantità molto minore) i difetti che ho elencato e che caratterizzano quel periodo. Diablo in questa sortita ha il suo fascino, anche se il suo piano e i suoi attacchi sono comunque caotici, e il finale a mio parere è piuttosto insoddisfacente. I poteri dei membri del Quartetto vengono sperimentati in nuovi utilizzi (anche questa pratica che diventa sempre più frequente per cercare di donare un po' di originalità alla storia) e in questa satoria abbiamo anche l'unico esempio del volume di cross-over, con comparsate di Spiderman e Daredevil piuttosto gratuite.

    Dragonman per Tutte le Stagioni
    Una breve stoira di 6 pagine, simpatica, disegnata bene, e che nella sua semplicità fa la sua bella figura.
    Come Grrodon non mi spiego del controllo dei poteri di ben Grimm, non ero a conoscenza di un momento nel quale riuscisse a decidere quando trasformarsi nella Cosa...

    Festa a Sorpresa
    Altra breve episodio con l'unico obiettivo di strappare qualche risata al lettore, come tutte le storie di questo genere ha per protagonista l'accoppiata Ben grimm/Johnny storm (la cui unica alternativa è Ben Grimm da solo). Nonostante sia una sotira recnete, è piuttosto interessante l'esperimento (discretamente riuscito) di ricreare lo stile di jack Kirby, con disegni e colorazione retrò.

    Grrodon ha scritto:Immediatamente successiva alla trilogia di Galactus, questa storia "autoconclusiva" mette in scena i tormenti di Ben Grimm. Sembra che abbia fornito l'ispirazione per una certa sequenza del film dei Fantastici Quattro da poco uscito...
    uhm... Mi sa che ti sbagli, ma tu a quale sequenza ti riferisci?
  • A quando Destino contatta Ben in privato e lo fa tornare normale per fregargli i poteri, peccato che subito dopo ci sia un buco nella sceneggiatura per cui in un attimo Ben Grimm capisce che deve tornare La Cosa e rientra in scena a mo' di cavalleria...
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    La portata principale di questo volume è il ciclo iniziale della collana Marvel Knights 4, testata dedicata al Fantastico Quartetto nel periodo in cui tutti i principali personaggi Marvel cominciavano ad avere una seconda vita in versione "Marvel Knights" con storie dedicato a un pubblico più adulto, per i toni delle trame e per le tematiche affrontate.
    Se lo scrittore Roberto Aguirre-Sacasa è abbastanza sconosciuto (è noto principalmente proprio per il suo lavoro su questa collana), non si può dire lo stesso per il disegnatore Steve McNiven, che qualche anno dopo diverrà una star dei comics realizzando le tavole del maxievento Civil War; qui lo stile dell'autore mostra ancora qualche incertezza, pur essendo già abbastanza articolare e si stia avviando verso la maturità artistica.
    Un Lupo alla Porta è stato un buon tentativo di cambiare la rotta narrativa per i F4, per potersi di nuovo concentrare tra le relazione all'interno del gruppo e le dinamiche familiari; peccato che, come molti drastici cambiamenti degli status quo Marvel, non sia stato accettato dai successivi autori Marvel che hanno deciso di spazzare un bel colpo di spugna su queste storie e far tornare tutto com'era prima.
    L'idea è semplice quanto ricca di possibilità da esplorare: i Fantastici Quattro finiscono in bancarotta, a causa dei tagli ai finanziamenti pubblici della ricerca e a una truffa attuata dal loro contabile, letteralmente scappato con tutti i soldi. Si prospetta quindi una nuova vita, nella quale la super-famigliola non vivrà più in mezzo a comodità e infinite disponibilità di fondi e di mezzi, ma dovrà anche impegnarsi per portare a casa qualche soldo come le persone normali; una sorta di iniezione della filosofia "supereroi con superproblemi" che i F4 non avevano mai avuto, almeno dal punto di vista economico.
    Ecco quindi Ben Grimm che si fa assumere come carpentiere in un cantiere dove la sua eccessiva forza a lungo andare si rivelerà un ostacolo, Johnny Storm cerca di diventare un vigile del fuoco, Susan insegna lezioni a un gruppo di adolescenti scalmanati tenendoli a bada grazie ai suoi poteri, mentre Reed Richards non riesce a trovare nessun lavoro che valorizzi veramente le sue potenzialità e il suo cervello. In tutto ciò sono particolarmente riusciti i dialoghi tra i diversi membri del gruppo, che si trovano catapultati improvvisamente in mezzo alla strada, dovendo cambiare l'ottica con cui affrontano le loro giornate, mostrando una maggiore fiducia nei confronti della vita di quanto non avessero prima (come viene esplicitato in modo chiaro in un discorso fatto da Reed a un aspirante suicida).
    The Pine Barrens parte come il più classico degli horror: Susan Storm porta Franklyn e alcuni suoi amichetti in gita nel bosco, non prima di aver incontrato un po' di abitanti di un vecchio villaggio lì vicino che le consigliano di stare alla larga dalla foresta perchè è frequentata da misteriose creature... L'incipit à la Blair Witch Project crea una perfetta atmosfera accattivante, che poi trasla rapidamente in una fantascienza più affine ai toni del quartetto; la sceneggiatura comunque è buona e brillante, così da garantire una lettura piacevole con dialoghi divertenti e anche una missione d'infiltrazione abbastanza avvincente. Questa storia è anche l'occasione per esplorare un po' più a fondo la figura di Susan Storm (tutt'altro che la bellezza di turno in attesa di essere salvata dall'eroe) e il suo rapporto di fiducia reciproca con Reed Richards.

    A chiudere il volume c'è Ricordi di cose passate, storia autoconclusiva nella media qualitativa, degna di nota per essere un episodio che riprende le origini ebreaiche di Ben Grimm e la sua infanzia di Yancy Street, mostrando per l'ennesima volta il lato più sensibile della Cosa, che in questa occasione ha a che fare con un vecchio commerciante al quale da bambino ha combinato fin troppi scherzi...
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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    Una delle storie più conosciute e ristampate (fortunatamente anche in Italia) dei Fantastici Quattro è la celebre trilogia di Galactus, nella quale fa la sua prima apparizione Silver Surfer; subito il fascino del personaggio raccoglie consensi dal pubblico, al punto che Stan Lee decide di dedicargli una collana personale, con vicende più profonde dedicate a lettori più adulti.
    Alcuni tra i migliori episodi di questa serie e una graphic novel sono stati pubblicati in un volume dei Classici di Repubblica - Serie Oro che può essere considerato a tutti gli effetti un sequel alla saga di Galactus.

    Silver Surfer: Le Origini
    Raccontare le origini di Silver Surfer è stata una scelta quasi immediata presa da Stan Lee, al cospetto di un personaggio così misterioso e affascinante, ma anche abbastanza originale; il personaggio infatti non ha avuto una sua personale esplosione di raggi gamma, morso di ragno radioattivo o altro incidente analogo... Norrin Radd (questo il vero nome del Beach Boy scintillante) ha compiuto una scelta difficile, sacrificandosi al ruolo di Araldo di Galactus per salvare il suo pianeta e la sua razza; questa decisione porterà a riflessioni filosofiche di un certo livello, col protagonista costretto a sacrificare intere popolazioni per permettere alla propria di sopravvivere. Questo suo destino perseguita l'animo di Silver Surfer, condannato ad essere l'esecutore di stermini planetari per placare la fame di Galactus; il suo arruolamento e la "carriera" agli ordini del Divoratore di Mondi vengono mostrati attraverso qualche flashback per poi passare al periodo successivo alla trilogia di storie pubblicata sui Fantastici Quattro, durante la quale il Surfista d'Argento è stato "licenziato" e privato dei suoi poteri. Eccolo quindi disprezzato dalla razza umana per il suo aspetto, costretto a vagare tra le galassie affrontando creature dalla potenza sovrumana; i momenti migliori non sono però le comparsate di celebri personaggi del Marvel Universe, bensì le scene in cui Norrin Radd ha l'occasione di riavvicinarsi a Shalla Bal, la donna amato di cui sente la mancanza più che di ogni altra cosa. Un ciclo interessante che più di ogni altra storia permette di approfondire il personaggio di Silver Surfer, scoprendo le motivazioni che lo spingono ad agire.

    Parabola
    Nel 1988 il disegnatore francese Moebius realizzò le tavole di questa graphic novel dedicata al surfista d'argento, su testi dello stesso Stan Lee; l'elemento più particolare della storia è lo stile grafico caratteristico dell'autore, con disegni dal sapore mitologico e una colorazione davvero bizzarra ma funzionale.
    Silver Surfer è costretto a vivere come un barbone sulla Terra, disprezzato dagli umani per la sua diversità, percepita come una minaccia; la copertura però è costretta a saltare quando Galactus torna sulla Terra per divorare il pianeta, dopo il tentativo fallito anni prima... Sarà l'occasione per il secondo scontro tra la colossale minaccia e il suo Araldo.
    Molto interessante l'analisi dell'umanità fatta nel suo rapporto con Silver Surfer, così come la conferma di questo personaggio come figura solitaria e tormentata.
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    A concludere idealmente la carriera fumettistica di Silver Surfer, un paio d'anni fa è stato realizzata una graphic novel che racconta la fine dell'Araldo di Galactus: una storia che può essere considerata un what if, come gli altri albi "The End" che la Marvel ha sfornato negli ultimi anni, ma anche la vera ultima storia del personaggio, dato che è ambientata in un futuro non troppo lontano dalle storie attuali del Marvel Universe. Di sicuro c'è la qualità e l'epicità che dovrebbe avere l'epilogo del surfista d'argento.
    La graphic novel è suddivisa in quattro parti, corrispondenti ai numeri singoli nei quali è stata pubblicata originalmente.
    Kyrie racconta il ritorno di Silver Surfer sulla Terra, più di preciso al palazzo dei Fantastici 4, per cercare una cura alla malattia che lo affligge, legata alla copertura argentata fornitagli da Galactus, che sta per disintegrarsi portando con sè Norin Radd. E' l'occasione per ripercorrere brevemente la sua vita, dalle origini di Silver Surfer, l'arrivo sulla Terra e il successivo vagabondare senza Galactus; purtroppo non c'è una cura e così l'ex-Araldo si rassegna a vivere gli ultimi giorni della sua esistenza gustandosi pienamente ogni singolo momento che gli è stato concesso.
    Sanctus è sicuramente l'episodio più divertente, ma non per questo meno profondo degli altri: Silver Surfer incontra il mattacchione del Marvel Universe, un Uomo Ragno chè è affascinato dal potere del surfista d'argento. Norrin Radd sfrutta l'Arrampicamuri per un dialogo che in realtà rappresenta una sorta di chiacchierata col genere umano; un momento profondo che sancisce l'abbandono del pianeta di Silver Surfer, sottolineato dai commentini sarcastici di Spiderman e da un emozionante regalo di compleanno.
    Dopo averlo visto fare i conti con l'accettazione della sua morte prossima e aver salutato il pianeta Terra, in Benedictus l'omino d'argento se ne va a spasso per la galassia, incontrando due razze in perenne conflitto; dà loro dimostrazione di quali sono i suoi poteri, ricordandoci un po' come ha condotto la sua esistenza nel periodo post-Galactus.
    Infine, in Agnus Dei Silver Surfer torna sul suo pianeta, potendo riabbracciare la sua amata per cui anni fa si era sacrificato; è proprio la fine che avrebbe sognato, circondato dal popolo per il quale ho donato la vita, il quale ha riconosciuto l'importanza del gesto di Norin Radd. Ma le sue ultime ore di vita sono caratterizzate dal ritorno di Galactus, venuto a rendere omaggio al suo Araldo, rendendo un evento unico la sua cerimonia funebre.
    Sicuramente il migliore "The End" Marvel realizzato finora, grazie ai testi di J.M. Straczynski e alle belle tavole pittoriche di Esad Ribic; il volume è facilmente reperibile (a un prezzo più basso della prima edizione) nel volume 23 di "Supereroi - Le Grandi Saghe".
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    Nel mondo del fumetto si parla spesso del leggendario ciclo di Lee e Kirby sui Fantastici Quattro, che ha dato vita al Marvel Universe; quando si parla di ristampe però, vengono quasi sempre riproposte le stesse storie, ovvero le origini e successivo scontro con l'Uomo Talpa, o al limite la trilogia di Galactus.
    Ma la collana di allegati attualmente in edicola con la Gazzetta e il Corriere della Sera ha deciso di rimediare a questa situazione pubblicando un volume con tre storie (per un totale di otto episodi di fumetto) meno conosciute, ma altrettanto belle e ricche di spunti interessanti.
    Il Ritorno del Dottor Destino (4 episodi) è un ciclo in cui possiamo assistere al Dottor Destino più minaccioso che esista: il sovrano di Latveria infatti riesce ad ottenere i poteri cosmici di Silver Surfer, sfruttandoli per schiavizzare l'intera razza umana. Il Quartetto affronterà la sua acerrima nemesi in uno dei loro scontri più brutali, nel quale ognuno sarà costretto a portare al limite i propri poteri e verranno coinvolti anche l'esercito e gli Inumani.
    Non più Cosa (3 episodi) vede invece per protagonista Ben Grimm, che per una volta riesce a tornare umano, rinunciando al suo aspetto mostruoso; bizzarro (ma di certo non casuale) che queste due saghe abbiano ispirato alcuni elementi presenti nei due film dei F4. In realtà il ciclo su Ben Grimm è più fracassone di quanto ci si aspetterebbe, dedicando più tempo al combattimento con Wizard che ai dissidi interiori dell'Amabile Cosa dagli occhi blu, un personaggio che in altre storie è stato sfruttato più che bene per toccare corde emotive abbastanza profonde.
    Che ci sia... la vita! (1 episodio, tratto da un Annual) ci mostra Reed, Ben e Johnny durante un viaggio nella Zona Negativa, nel quale Jack Kirby riesce a sbizzarrirsi creando tavole stracolme di effetti luminosi ed enormi bestioni. Susan Storm non partecipa alla gita perchè è alle prese con la sua gravidanza, che termina qui quando la mammina dà alla luce il Piccolo Franklin Richards, marmocchio che sarà una presenza fissa nelle successive storie dei F4, nelle quali potremo seguire di anno in anno la sua crescita.
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  • Ho avuto modo di approcciarmi per la prima volta al fumetto Marvel, con Parabola di Stan lee e di Moebius, grazie alla bella edizione cartonata gigante Panini.

    Qui ho scritto qualcosa: http://www.tempi.it/blog/fumetto-stan-l ... OIB7eaG8k0

    Mi chiedevo però se le tavole sono state stampate nell'ordine giusto oppure no. nel senso, la tavola con il titolo è sulla pagina di sinistra, mentre in genere è a destra... Per il resto, proprio una bella edizione.
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