[Dark Horse] Star Wars: Republic (Legends)

Non solo Marvel e DC ma anche le classicissime strips e il fumetto autoriale di Alan Moore, Frank Miller o Jeff Smith.
  • No, la storia sarà un discorso a sè stante: dopo l'uscita nei cinema di Episodio II, negli USA sono uscite decine e decine di serie a fumetti e romanzi ambientati durante la guerra dei Cloni, con i personaggi più famosi dell'universo starwarsiano, o anche con comparse o nuovi eroi. Da questo enorme calderone ci sarebbe veramente tanto tanto da pescare, quindi si spera che la Panini abbia scelto uno dei prodotti migliori...
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  • Praticamente questa serie, composta da nove volumi, altro non è che la raccolta definitiva in volume (uscita da secoli in America) della seconda metà della macroserie Republic. Republic fu per anni e anni LA testata di Star Wars, che durò per tutta la nuova trilogia, accompagnando i lettori da Episodio I a III. I volumi partono dal numero #49 della serie fino ad arrivare all'ultimo numero #83 (viene però inspiegabilmente saltato il #78), quindi si tratta di tutto il materiale collocato tra Episodio II e III, che per forza di cose è interamente incentrato sulla Guerra dei Cloni. I volumi raccolgono la serie ciclo dopo ciclo, puntate interstiziali autoconclusive comprese, ma non solo: sono infatti compresi alcuni extra come la miniserie Jedi, composta di cinque numeri, incentrati di volta in volta su un Jedi differente, o la miniserie Obsession che occuperà la maggior parte del volume 7 (e chissà se lo salteranno o no). Saranno inoltre presenti due storielle one shot: Brothers in Arms, in appendice al volume 7, e Purge, in coda al nono.

    (esisterebbero anche i volumi relativi alla prima metà di Republic, che raccolgono le saghe di cui è composta, senza però avere un titolone accumunante come Clone Wars, chissà se li vedremo mai.)
  • Ho dato una rapida occhiata sulla Wookiepedia alle schede dei volumi che compongono la serie e mi intrigano molto. Peccato che al momento non si sappia nulla su un'eventuale pubblicazione della prima parte di Repubblic; inspiegabile poi il salto del 78° albo della serie....

    Stando al comunicato Panini sulle uscite di Marzo, il 2° volume uscirà in questo mese.
    (OT: nessuna menzione sul successivo volume di Bone a colori... -_- )
  • Star Wars, Le Guerre dei Cloni: Volume 1 - La Difesa di Kamino

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    Molto bene, preso letto e apprezzato. Sebbene forse avessi preferito che la serie Republic venisse pubblicata dall'inizio (quando ancora non si chiamava Republic ma semplicemente Star Wars), capisco che le Clone Wars possano essere più attuali, però non vorrei che si avesse un eccedenza di materiale in tal senso: con due serie animate parallele, i fumetti, le miniserie collegate, il pilota al cinema, diventa difficile raccapezzarsi fra gli eventi di soli tre anni di guerra. Specialmente visto che tutta la fase tra Episodio I e II rimane un incognita per noi italiani.

    Republic #49: Sacrificio (Ostrander/Duursema): Uno dei pochi numeri a solo della macroserie Republic, quello immediatamente successivo agli eventi di Episodio 2, non soggetti a un ciclo e l'ideale per iniziare. Va detto che c'è pur sempre un legame di continuity con il materiale successivo visto che in questa avventura di spionaggio condotta da Quinlan Vos e Aayla Secura vengono poste le basi della battaglia di Kamino e vengono svelate alcune verità dietro alla sconfitta dei separatisti. Molto ben disegnata, e piacevole, anche se sicuramente un numero di passaggio.

    Republic #50: Fratelli D'Armi, L'Eredità di Jango, Senza Vedere la Fine (Ostrander-Blackman-Allie/Duursema-Thompson-Giorella): Per festeggiare il cinquantesimo numero della testata viene realizzata una storia speciale in tre parti di lunghezza tripla. Il setting è la battaglia di Kamino anche se ognuna delle tre fasi è praticamente una storia a sé vista da un'ottica differente. La prima parte è incentrata sul rapporto tra Anakin e Obi-Wan e sul riavvicinamento tra i due, in un momento di avversità, dopo che per un po' di tempo erano stati spiritualmente molto distanti tra loro. La seconda, che purtroppo non è disegnata molto bene, introduce invece lo squadrone di cloni Arc, suppongo quelli visti nella serie animata di Tartakowsky, corpo specializzato, più autonomo in quanto addestrato personalmente da Jango Fett. La terza invece riguarda il comandante delle truppe separatiste, un Mon Calamari illuso di star per vincere la battaglia, ignaro però del fatto che il suo asso nella manica è in realtà un bidone rifilatogli sia pur indirettamente dai suoi stessi superiori. Si conclude così una battaglia all'insegna del complotto, servita in realtà a Palpatine per far piazza pulita dei rivali politici di Dooku e per fargli accordare maggiori poteri.

    Jedi #1: Mace Windu - Scisma (Ostrander/Duursema): Ospite di questa collana sarà, oltre alla seconda metà di Republic, anche la miniserie in cinque parti Jedi, incentrati di volta in volta su un personaggio diverso, un condimento niente male e alquanto gradito vista la sua alta qualità. Il primo episodio riguarda Mace Windu, un gran bel personaggio rimasto troppo spesso in ombra nei film e nella serie animata. Chiamato a far da diplomatico per fronteggiare il possibile scisma di un gruppo di Jedi obiettori di coscienza, Windu si ritroverà faccia a faccia con Asajj Ventress, personaggio creato nell'animazione e - si suppone - qui agli esordi della sua carriera fumettistica. La Jedi Oscura, che comparirà poi anche in Republic e nella mini a lei dedicata Obsession è ancora sconosciuta ai più e infatti Windu non mostra di conoscerla. Anche questo a quanto pare è un albo speciale visto che dura una quarantina di tavole, praticamente il doppio di un comic book normale.

    Probabilmente quanto di meglio si sia mai visto nei fumetti col marchio Star Wars giunti in Italia, questa produzione ha disegni e colorazioni ottime, sceneggiature molto decompresse e approfondimenti di personaggi interessanti. Al termine del volume c'è una paginetta esplicativa che narra i precedenti di alcuni personaggi, altro segnale di cura. Insomma per un 100% Panini mi sento molto soddisfatto di aver versato ben 12 euro a favore della causa e aspetto con ansia la prossima uscita, che mi dicono sarà a marzo (cioè ci sarà, è questo l'incredibile!) e conterrà altri tre numeri di Republic e la seconda uscita della mini Jedi, dedicata a Shaak Ti.
  • Star Wars, Le Guerre dei Cloni: Volume 2 - Vittorie e Sacrifici

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    Pare confermata la bimestralità, visto che a Marzo è uscito questo secondo volume e a Maggio è previsto il terzo. Stavolta, vediamo l'entrata in scena "ufficiale" di due personaggi fondamentali nell'EU dedicato alle Clone Wars, cioè Asajj e Durge. Il volume contiene tre numeri di Republic (una bilogia e una storia autoconclusiva) e un numero di Jedi.

    Republic #51-52: Il Nuovo Volto della Guerra (Blackman/Giorello): Armi batteriologiche. Il tema di questa prima n-logia sulle Guerre dei Cloni è il ricorso a questo "scorretto" tipo di arma da parte dei separatisti, che preparano uno sterminio di massa a Naboo da una delle sue lune. Un'avventura parecchio drammatica e impressionante che coinvolge Anakin e Obi-Wan e li pone per la prima volta faccia a faccia con Asajj Ventress e Durge. Asajj era già apparsa in Jedi, dove aveva incontrato Mace Windu ed è quindi qui che per la prima volta incontra i suoi due nemici principali, la stessa cosa vale per Durge che fa qui la conoscenza di Obi-Wan e Anakin. Il fatto che questi personaggi avessero fatto la loro prima apparizione nella serie tv di Tartakovsky in occasione della battaglia di Muunilist non pone questi fatti necessariamente in contraddizione: in effetti nella serie tv c'era così poco dialogo che non era possibile determinare se i due villain fossero o meno vecchie conoscenze dei Jedi. Certo, che il fatto che su Yavin 4 Anakin si ricordasse di Asajj pare una cosa tirata un bel po' per i capelli, e se devo essere sincero ho sperato fino all'ultimo che nella bilogia in questione quest'ultima affrontasse solo Obi-Wan, per non incorrere troppo in forzature di questo tipo. Inoltre lasciando che Anakin si confrontasse poche e isolate volte con Asajj, a differenza di Obi-Wan, si sarebbe potuta giustificare alla grande quell'ossessione di redimerla che avrà Obi appunto nella miniserie Obsession, sorta di ultima apparizione di Asajj nell'universo di Star Wars. E invece no, nel finale i due gruppi si riuniscono e Anakin e Asajj riescono a incontrarsi, sia pur per pochi attimi. Vabbé, si sono viste forzature peggiori. La storia comunque è disegnata in maniera davvero inquietante, con espressioni allucinate dei protagonisti coi volti marci, ricoperti di lebbra e bolle, per colpa degli effluvi tossici dei gas. Anche la splash con la distesa di cadaveri di Gungan è un bel po' disturbante, e a questo proposito il potere del lato oscuro che utilizza Asajj, facendo risorgere come Zombi i Gungan mi è parso un po' eccessivo.

    Republic #53: Il Raggio dell'Esplosione (Blackman/Ching): Seconda storiella autoconclusiva di questa seconda metà di Republic, raccontata ad Anakin tramite flashback da Obi-Wan, racconta una sua avventura, in cui con l'aiuto di un gruppetto di Jedi nomadi, si inoltra sul pianeta Queyta, per strappare dalle mani di Durge e Asajj (che qui appaiono di nuovo ben prima della loro consacrazione su Muunilist) l'antidoto per l'arma batteriologica vista nella bilogia precedente. Una storia ancor più drammatica della precedente, in cui si vedono i Jedi cadere uno ad uno, e in cui neanche lo stesso Obi-Wan ne esce troppo sano. Bella la cornice funeraria, e i disegni che restituiscono ad Asajj quell'avvenenza che Giorello le aveva negato. Non c'è da stupirsi che sia stato scelto proprio Ching per illustrare la mini Obsession, tempo dopo.

    Jedi #2: Shaak Ti - Inganni (Ostrander/Duursema): Veramente notevole questo secondo albo della serie Jedi. Come il precedente anche questo ha lunghezza doppia, rispetto ad un albo americano normale, contando oltre una quarantina di tavole, in cui la storia ha il tempo di dipanarsi tra battaglie, tradimenti, etica e filosofia Jedi. Shaak Ti (uno dei pochi Jedi che a quanto pare si salverà dall'Ordine 66) è qui impegnata in una sortita dentro una base nemica, ed è costretta a farsi aiutare da alcuni criminali, che si uniranno alla Repubblica in maniera del tutto occasionale. Tra un dilemma etico e l'altro, e soprattutto con l'emergere della personalità di questi avanzi di galera (un fratricida, uno Wookie pazzo e una donna moooolto cattiva) potremo seguire Shaak Ti nella sua avventura apprezzandone i valori e la repulsione verso la vendetta, sentimento estraneo ai Jedi. Le atmosfere claustrofobiche, il giretto nelle fogne, ricordano un po', L'Ombra dell'Impero, ed è interessante veder ricomparire il Jedi sotto copertura, Quinlan Vos, sorta di colonna delle Clone Wars fumettistiche.

    A corredare il tutto ancora una volta l'introduzione e la scheda con le biografie di alcuni personaggi qui presenti come Durge, Fay, Sagoro Autem e Plo Koon. Inoltre è presente un articolo che ho gradito molto che spiega le varie interpretazioni della Forza, da quella eretica relativa al Potentium, a quelle utilizzate da Yoda (la Forza Unificante) e Qui-Gon (la Forza Vivente). Un volume ancora una volta imperdibile per un fan di Star Wars che si rispetti, ergo va acquistato senza esitare. Il terzo volume si prenderà una pausa da Jedi, che ritornerà in doppia razione sul quarto con le storie relative a Aayla Secura e Dooku, mentre conterrà un autoconclusiva e una quadrilogia tratte da Republic.
  • Il primo volume della nuova collana dedicata alla Guerra dei Cloni è esattamente quello che serviva per provare a rilanciare la collana al grande pubblico.
    Sacrificio è una storia che ha per protagonisti due Jedi ben noti ai seguaci dell'Expanded Universe, ma praticamente sconosciuti alla maggior parte del pubblico; è l'occasione per presentare un'avventura nella media, senza lode o infamia, ma che dimostra come possa esserci una storia che non ha per protagonisti i vari Luke/Obi-Wan/Anakin.
    Il vero piatto forte del volume è Republic #50: la struttura del numero, con tre diversi punti di vista della stessa missione che prosegue in ordine cronologico, è una vera e propria goduria. Inoltre i protagonisti sono la coppia Obi-Wan/Anakin, familiari anche per un lettore che si avvicina all'albo senza un passato pregresso nell'EU. Tra l'altro avviene qui un evento assolutamente fondamentale nel futuro della serie, ovvero il risveglio "anticipato" di alcuni cloni, che può essere considerato il fattore scatenante della maggiore indipendenza di alcuni di loro, argomento che sarà sviluppato nella serie animata di Dave Filoni.
    Lo stesso tema lo ritoviamo in Scisma, bell'episodio che ha per protagonista Mace Windu, personaggio visto nella nuova trilogia ma che fa sempre piacere vedere approfondito, e di nuovo in azione; il suo intervento qui permette anche una riflessione sull'ordine dei Jedi e sul loro ruolo nelle Guerre dei Cloni, argomento che è stato già altre volte approfondito in fumetti e serie animate, ma che risulta essere anche uno degli spunti più interessanti possibili, ponendo dei protettori della pace in un ruolo fondamentale di un conflitto bellico.

    La stessa analisi dell'episodio di "Jedi" presentato nel primo albo di Clone Wars è al centro anche di quello che ritroviamo nel secondo, che ha per protagonista Shaak Ti: la storia mi è sembrata un po' stanca, per riprendersi poi miracolosamente nel finale con la riflessione sulla vendetta che non appartiene ai Jedi.
    Peccato anche per i primi 3 episodi, presi da Republic, che io ho trovato abbastanza noiosi, con l'unico motivo d'interesse racchiuso nella presenza di Asajj e Durge, due vecchie conoscenze presentateci da Tartakovski; per il resto, sia a livello di disegni, che di combattimenti, che di trama, ho proseguito l'alba quasi per inerzia.
    Insomma, il secondo albo l'ho trovato decisamente inferiore al primo, e questo mi fa spaventare dato che i fumetti di Star Wars sono da sempre molto altalenanti come qualità; la scelta della Panini Comics di pubblicare in Italia le serie principali dello SWUniverse degli ultimi anni al completo è ammirevole, ma visto lo scarso successo di pubblico che hanno avuto da sempre in Italia i fumetti di SW, mi chiedo se non sarebbe stato più sicuro pubblicare una sorta di "Best Of", sia per fornire ai fan italiani le storie migliori, sia per assicurarsi un'interesse costante anche dal lettore occasionale... Incrociamo le dita e speriamo in bene.
    Grrodon ha scritto:Republic #51-52: Il Nuovo Volto della Guerra Certo, che il fatto che su Yavin 4 Anakin si ricordasse di Asajj pare una cosa tirata un bel po' per i capelli, e se devo essere sincero ho sperato fino all'ultimo che nella bilogia in questione quest'ultima affrontasse solo Obi-Wan, per non incorrere troppo in forzature di questo tipo.
    Ma infatti non viene scritto da nessuna parte che durante il duello su Yavin 4 Anakin si ricordi di questo brevissimo incontro con Asajj, anzi; in effetti però è un peccato che i due combattano brevemente anche qui, dato che quegli episodi animati sono così epici che si meriterebbero di essere una "prima volta".
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  • Io sono comunque per le cose complete. Già il fatto che stiamo fruendo solo la seconda metà di Republic mi disturba un po', per il resto, SW funziona così a microsaghe e a macrosaghe fatte di microsaghe, tutto materiale rigorosamente raccolto nei TPB e quindi di facile trasportabilità. Si può prendere l'EU da tutti i punti di vista che vogliamo e troveremo sempre una qualche saga compatta e proponibile, senza grossi problemi. Quindi io dico pazienza se magari la qualità sarà discontinua (cosa che cmq non ho rilevato in questo secondo volume), ho sentito dire che Jedi e Republic sono in assoluto fra le serie migliori.
  • Grrodon ha scritto:Io sono comunque per le cose complete. Già il fatto che stiamo fruendo solo la seconda metà di Republic mi disturba un po', per il resto, SW funziona così a microsaghe e a macrosaghe fatte di microsaghe, tutto materiale rigorosamente raccolto nei TPB e quindi di facile trasportabilità.
    Eh, come se non sapessi che sei un completista. :D
    Comunque anche a me fa piacere avere tutte le serie così come le stanno pubblicando, preferisco avere anche le ciofeche di mezzo per quel che riguarda l'EU di Star Wars.
    Il mio timore è solo legato alle vendite: i fumetti di SW non hanno mai fatto faville in Italia, e temo che questo completismo che comprende alcune storie sottotono potrebbe allontanare i lettori e quindi indurre la Panini ad abbandonare definitivamente l'Universo Star Wars...
    Boh, magari è solo una débacle del secondo volume, magari d'ora in poi sarà tutto meraviglioso, sono il primo ad augurarmelo.
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  • Star Wars, Le Guerre dei Cloni: Volume 3 - La Resistenza di Jabiim

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    Ed ecco uscire il terzo volume! Stavolta però ci ha fatto aspettare il doppio, ben quattro mesi e non mi giustifico la cosa. Spero che i prossimi riacquistino quella bimestralità con cui si era cominciati, anche solo per battere il ferro finché è caldo. Stavolta il volume è più omogeneo, vengono pubblicati solo numeri di Republic, organizzati in una quadrilogia e in una storia singola. Niente divagazioni o numeri di Jedi, che invece sarà presente in dose doppia nel prossimo volume insieme a due autoconclusive. Da notare anche un altra cosa...si è passati dal numero 53 con cui si chiudeva lo scorso volume al numero 55, con cui si apre la quadrilogia di questo, saltando quindi il numero 54! Ma niente paura, il numero verrà recuperato nel prossimo volume e sarà proprio una delle due autoconclusive lì presenti, e la cosa non presenterà grossi problemi di continuity essendo incentrato su Quinlan Vos.

    Republic #55-56-57-58: La Resistenza di Jabiim (o Sangue e Pioggia, Tuono e Fulmine) (Blackman/Ching): Dopo l'introduzione di Durge e Ventress avvenuta nello scorso numero si fa un balzo di una decina di mesi, in cui si colloca il materiale visto nella serie in 2d di Tartakovsky, e cioé la battaglia di Muunilist, la resa dei conti tra Obi-Wan e Durge e il duello tra Anakin e Ventress. Siamo giunti alla soglia del secondo dei tre anni di guerra, e fra poco Anakin dovrebbe ricevere l'investitura a cavaliere Jedi e si dovrebbero collocare gli episodi della nuova serie in 3d, che sarà difficile far collimare nella continuity (ma pare si possa). Ma per adesso è ancora un padawan al seguito di Obi-Wan, il quale viene dato per morto in battaglia, con le conseguenze del caso. Strana la storia editoriale di questa quadrilogia, che ha subito una suddivisione in due bilogie (intitolate appunto rispettivamente Sangue e Pioggia e Tuono e Fulmine) all'interno dell'edizione americana del volume, e che in italiano ha subito un'ulteriore ricombinazione in una monologia e una trilogia (lasciando inalterati i due titoli, stranamente). La scelta italiana potrebbe apparire quasi giustificabile, dal momento che tra la prima e le successive parti c'è una settimana di stacco, ma tuttavia mi sembra una mossa abbastanza assurda complicarsi così la vita. Ma ad ogni modo come quadrilogia non è il massimo, Blackman si conferma ancora una volta "il numero 2" rispetto ad Ostrander, data la sua tendenza a raccontare battaglie un po' fini a sé stesse. Qui un senso lo si può trovare, ma è abbastanza difficoltoso dal momento che la trama sembra procedere senza un punto vero e proprio, mostrando in questo scenario drammatico alcuni (troppi, non si riesce a impararne i nomi) padawan privi di maestro morire come martiri. Il tutto si risolleva nella quarta parte però, quando Anakin si ritrova di fronte ad una scelta e alle implicazioni etiche che comporterà, e per la prima volta lo vediamo utilizzare la mossa di strangolamento che utilizzerà spesso e volentieri come Darth Vader. Ad ogni modo il comparto grafico è la solita orgia visiva, tra colori, disegni ottimi di Ching e un'impostazione della tavola libera, sì, ma assolutamente intuitiva e rilassante.

    Republic #59: Enemy Lines (o La Tempesta Dopo la Tempesta) (Ostrander/Duursema): Bellissima avventura singola di Anakin, il quale si ritrova su Aargonar a fare i conti coi suoi demoni interiori dovuti al fatto che il suo Jedi superiore...è un Tusken. Paradossale e allo stesso tempo interessante, la storia dà modo ad Ostrander di raccontare una battaglia e allo stesso tempo di inserire approfondimenti psicologici a go-go, con Anakin che confessa la strage, con i contrasti dovuti al "razzismo" verso un superiore. La vera e propria gemma dell'albo, di grandissimo impatto. Al termine c'è pure un cliffhanger che rimette in scena Ventress e un Obi-Wan catturato, su cui temo però che torneremo fra due volumi.

    Niente articoli extra, ma è presente comunque un editoriale e una scheda - un po' compressa - in cui si spiega il ruolo di alcuni personaggi, mostri e oggetti. E adesso non resta che attendere il prossimo numero con le due storie su Quinlan Vos e i numeri di Jedi dedicati a Dooku e Aayla Secura.
  • Fosse per la quadrilogia di Jabiim, questo volume non l'avrei nemmeno appoggiato sullo scaffale ma l'avrei già indirizzato verso il negozio di fumetti usati. La storia offre un Anakin privo di Obi-Wan (un sentito grazie all'introduzione e alla quarta copertina che hanno deciso di spoilerare la finta morte), peccato che al padawan sembri non fregare niente della perdita del suo maestro, non c'è neanche una scena in cui ci rifletta un po' su o lo rimpianga. Nuovi personaggi assolutamente insipidi e sequenze d'azione che non offrono nulla di memorabile; si salva solo l'ambientazione sul pianeta dalle piogge perenni.
    Tra l'altro l'adattamento traduce "olocrono", quando finora in Italia era sempre stato utilizzato nei fumetti e nei romanzi il termine holocron.

    A salvare l'albo però ci pensa La tempesta dopo la tempesta, una storia che da sola inserisce tanti spunti di riflessione ed elementi interessanti sufficienti per una quadrilogia.
    Innanzitutto il rapporto tra Anakin e il Tusken Jedi che porta il padawan ad affrontare direttamente il suo più grande pregiudizio, l'elemento principale che lo ha trascinato al lato oscuro; il Tusken mette Anakin anche di fronte alla verità di non aver mai affrontato la morte della madre parlandone con Obi-Wan, verità che chissà come mai non è mai stata sviluppata. Affascinante il rimando al futuro in cui Anakin afferma di non comprendere come si possa vivere un'intera vita dietro la maschera... Anche come scene d'azione qui inizia ad esserci qualcosa di valido, in primis la scena col drago verde mangia-sarlacc, che mi ha un po' ricordato la sequenza delle creature marine in Episodio 1.
    Per il cliffhanger con Obi-Wan al lato oscuro, vedremo che piega prenderà; non vorrei che si limitasse ad essere una mera copia del passaggio al lato oscuro di Luke, anche se la cattura da parte di Ventress e quella sorta di maschera torturatrice fanno presagire buoni sviluppi.
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  • Star Wars, Le Guerre dei Cloni: Volume 4 - Luce e Oscurità

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    E cos'è questa strenna natalizia assolutamente non prevista? A dire il vero prevista lo era ma ormai si erano perse le speranze e non ci si credeva più e invece ecco il quarto volume (di nove) che evidentemente ha salutato la bimestralità per spalmarsi meglio lungo l'uscita delle varie stagioni della serie tv. Il volume in questione è forse quello di più alta qualità mai uscito finora, anche per via dei suoi atipici contenuti, firmati da Ostrander e Duursema, il primo dei quali è sicuramente il miglior autore di questo materiale, molto meglio di Blackman che invece lo scorso numero aveva un po' deluso. Come ci si è accorti leggendo i volumi 2 e 3, era stato saltato un albo di Republic, il #54, e osservando i contenuti dei prossimi si vede come questa stessa cosa capiterà anche al #63. Questi due numeri autoconclusivi che di per sé non portano avanti le vicende di Anakin e Obi-Wan, sono invece stati riuniti in questo volume, insieme a ben due numeri di Jedi: quello che può sembrare un volume di miscellanea non lo è affatto, visto che un filo conduttore e una continuity la si può trovare eccome nella sottotrama di Quinlan Vos, Jedi infiltrato nel Lato Oscuro, la cui storia rimbalza tra Republic e Jedi trovando una sua continuità narrativa. Entrare nell'ombra senza farsi contagiare è da sempre stato l'elemento più caro alla narrativa fumettistica starwarsiana visto che era stato toccato sia nella discussa trilogia del Dark Empire, sia nelle osannate Cronache dei Jedi: qui grazie a un signor sceneggiatore la tematica viene ulteriormente approfondita e modernizzata per la gioia degli occhi e dello spirito.

    Republic #54: Double Blind (Ostrander/Duursema): Stranamente questo numero di Republic viene accorpato con la storia di Aayila Secura senza soluzione di continuità tra i paragrafi, anche se si capisce fin troppo bene dove inizia uno e finisce l'altro. La storia porta avanti la trama di Quinlan Vos infiltrato nelle linee nemiche, con un mega escamotage dei Jedi che si ingannano tra loro diffondendo la diceria che Quinlan è passato al Lato Oscuro. La storia prende le mosse dal #49, Sacrificio, con cui si era aperta la serie di volumi, e che vedeva Quinlan istituire una fitta rete di spie col nome di Korto Vos, ed è piuttosto complessa visto che si basa tutta su un sistema di doppi e tripligiochi difficile da seguire, ma comunque appagante.

    Jedi #3: Aayla Secura - Luce e Oscurità (Ostrander/Duursema): Ecco un altro numero dei cinque che compongono la mini Jedi, e come gli altri due è di lunghezza doppia ad un normale albo. Paradossalmente mostra parecchie attinenze sia con il primo numero dedicato a Mace Windu che col quarto, sul Conte Dooku. E' chiaro che tra Jedi e Republic non c'è una netta divisione tra le storyline che invece si compenetrano armoniosamente per un'affresco complessivo davvero impeccabile. Ad ogni modo qui si segue un'avventura di Aayla Secura che dovrà fare i conti con la sua stessa natura e con la cacciatrice di taglie Aurra Sing. Il tutto con contorno di tormenti e rimpianti verso il suo maestro Quinlan Vos, la cui finta conversione al Lato Oscuro, pesa non poco sulla sua psicologia. Un episodio molto intimista che conferma la predilezione di Ostrander verso la psicologia, la filosofia e comunque l'elemento metafisico dell'universo di Star Wars, più che per quello militare. I disegni di Duursema con le spettacolari scene di battaglia tra Aayla e Aurra fanno il resto dando un piacere di lettura veramente grande.

    Jedi #4: Il Conte Dooku (Ostrander/Duursema): Pur non essendo più un Jedi ma un Sith (anche se lui definisce i Sith, gli autentici Jedi) pure il Conte si becca il suo numerone doppio. E la cosa capita proprio a fagiolo perché si può tornare a vedere le imprese di Quinlan Vos nel riuscire a farsi accettare nella corte personale di Jedi Oscuri (da non confondersi con i Sith) che attorniano il Conte. Bellissime pagine che mostrano quanto possa essere facile diventare ciò che si finge di essere. Ne esce un ritratto assolutamente azzeccato di Dooku, di Quinlan, dei Jedi e del brutto affare che lega tutti quanti. L'unico rimpianto è che sia questo che il precedente numero fanno moltissimi riferimenti ai fatti accaduti a Quinlan e Aayla nei primi cinquanta numeri di Republic, ambientati tra gli episodi I e II che non sono stati raccolti purtroppo in questi volumi (ma in altri, che sarebbe meraviglioso veder arrivare da noi).

    Republic #63: Colpire nell'Ombra (Ostrander/Duursema): E rieccoci immersi in uno status quo inquietante dove Quinlan è l'esecutore (per finta, dice lui) delle atrocità del Conte. Stavolta gli autori giocano con i capisaldi della Saga facendolo giungere ad un passo dallo scoprire la verità su Palpatine, però poi la cosa viene rimessa in discussione mantenendo l'alone di mistero su quanto Dooku sua in realtà fedele a Sidious e quanto faccia per i suoi scopi personali. Veramente interessante e perfettamente coerente con quanto visto finora.

    Ecco quindi il volume, che grazie al solo Ostrander mostra la qualità più alta di tutti fino adesso. L'uscita del prossimo, che dovrebbe contenere una serie di numeri di Republic autoconclusivi e l'ultimo Jedi, dedicato a Yoda, è ancora nebulosa però. Ma se le premesse sono queste spero che non tardi ad arrivare.
  • Gran bel volume.
    Davvero un'ottima scelta quella di presentare le storie non secondo un mero ordine cronologico, ma pescando storie (anche non successiva l'una all'altra) da due diverse serie per formare un volume monotematico che segue le vicende di Quinlan Vos.
    La Marvel dovrebbe prendere esempio da questo modus operandi, quando raccoglie in volume i suoi cross-over che si dipanano su più testate.

    La missione di Quinlan Vos riesce ad appassionare il lettore e ad evitare un senso di ripetitività con quanto era accaduto a Ulic Qel-Droma e quanto affronterà Luke Skywalker; non ritengo che questo sia merito di una narrazione più moderna, ma piuttosto dell'interessante e complesso contesto delle Clone Wars nel quale si muove Quinlan Vos.
    Gli infiltrati, i doppi giochi, gli eventi che sappiamo si stanno svolgendo grazie alla serie televisiva sono una base di partenza che facilitano gli autori; questo sfocia nel climax finale nel quale arriviamo addirittura a pensare che Dooku possa aver scagliato il suo nuovo discepolo contro Palpatine.
    Gli altri momenti più interessanti dell'albo sono quelli in cui interagiscono personaggi di un certo rilievo nell'EU di SW; in particolare lo scontro tra Aayila Secura e Aurra Sing, o il siparietto con Kit Fisto che sembra fare il marpione con Aayila.
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  • Dopo esser stata bimestrale, quadrimestrale, pentamestrale poi ancora quadrimestrale e infine trimestrale ecco che la pubblicazione dei nove volumi delle Guerre dei Cloni prosegue trionfalmente a ridosso della seconda stagione della serie animata, da poco conclusasi anche in Italia. Ormai andare in fumetteria e trovare il nuovo volume è qualcosa di assolutamente randomico.


    Star Wars, Le Guerre dei Cloni: Volume 5 - Le Spade Migliori

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    Un numero molto vario anche se un po' disordinato e che risente un po' del disordine cronologico avvenuto nel quarto tomo per poter riunire insieme gli one shot dedicati a Quinlan Vos. Ben quattro episodi autoconclusivi di Republic insieme all'ultimo numero di Jedi che mancava: quello dedicato a Yoda.

    Republic #61: Vicoli Ciechi (Ostrander/Badeaux): Saranno anche stati ridistribuiti alla rinfusa ma questi episodi sono perfetti anche come autoconclusivi perché ognuno di loro ci presenta la guerra dei cloni sotto un punto di vista diverso. E' la strada scelta da Ostrander, il miglior sceneggiatore in forza su Republic (e Jedi), che a differenza di Blackman propone un approccio meno bellico, più filosofico e "teologico". Che sinceramente mi fa preferire nettamente questa serie al corrispettivo animato. Stavolta viene dedicato un intero episodio a Bail Organa e al mondo della politica, fatto di corruzioni e idealismi umiliati. E per di più fa tornare in scena un personaggio di Episodio I, il cancelliere Finis Valorum che dopo esser stato deposto da Palpatine è caduto in disgrazia diventando un perseguitato politico. Ecco cosa intendo per buon Expanded Universe, dare informazioni aggiuntive anche se non necessarie ma che suscitino un certo interesse. Bellissimo.

    Republic #64: Linee Familiari (Ostrander/Badeaux): Pur essendo un numero molto successivo rispetto al "presente" la sua collocazione qui è giustificata dal suo essere un numero autoconclusivo, sperimentale e in qualche modo collegato con la tematica politica vista nel precedente episodio. Narrato con una curiosa tecnica fatta di flashback a ritroso, viene illustrata la vita di un Jedi dalla sua morte ordinata da Palpatine ai suoi primi giorni da Jedi in cui aveva stretto proprio col futuro cancelliere supremo una stranissima amicizia. Interessante e cervellotico, questo stranissimo caso non fa altro che proseguire l'indagine di Ostrander nei meandri della guerra, che si combatte anche sul fronte interno. A volte anche intimo.

    Republic #60: Odio e Paura (Blackman/Giorello): Si ritorna a Blackman e al suo approccio più action. Che è quello che ci vuole per far proseguire la trama di Obi-Wan prigioniero di Ventress (trama che in realtà non si era mai fermata visto che questo episodio veniva immediatamente dopo quello in cui si rivelava la sua sorte, La Tempesta Dopo la Tempesta). Obi-Wan riesce a fuggire non prima di aver conosciuto le origini di Ventress su Rattatak, orfanella addestrata da uno Jedi che poi è stato ucciso in una rappresaglia: è da qui che lui inizia a provare una gran pena per lei e per il suo mondo fatto di odio e diventerà un nemico particolarissimo per lei, come si vedrà nella miniserie Obsession, che verrà pubblicata nel settimo volume, ma anche nella serie di Filoni dove lui non le risparmia sagaci frecciate volte a farle crollare il suo muro di certezze. Muro che si sgretola già nell'ultima efficace tavola.

    Republic #62: Terra di Nessuno (Ostrander/Giorello): Ed avviene il ricongiungimento di Anakin e Obi-Wan, un ricongiungimento molto action e che avviene quasi per caso durante una missione con Plo-Koon. A dire il vero sembra sempre troppo action per essere opera di Ostrander, ma il colloquio iniziale con Ki-Adi-Mundi in cui si spiega come riuscì a farsi una famiglia in barba all'ordine Jedi, e il congedo finale di Alpha, il primo della squadra Arc, riportano il tutto su un piano molto etico e filosofico.

    Jedi #5: Yoda - Le Spade Migliori (Barlow/Hoon-Montanez-Michalcewicz): Ed ecco l'ultimo numero di Jedi, stavolta dedicato a Yoda. Si completa quindi la miniserie di cinque numeri di lunghezza doppia che ha occupato la prima metà della serie di volumi sulle Guerre dei Cloni. Dal prossimo numero ci sarà molto più spazio per portare avanti la trama principale di Republic. Peccato che il congedo con Yoda non sia all'altezza delle aspettative: la storiella è anche caruccia con un intrigo di palazzo che Yoda deve cercare di sbrogliare riuscendo a impedire che un giovane padawan prenda una cattiva strada, ma i disegni tendenti al manga e la colorazione un po' fuori luogo con scene che sembrano dipinte su celluloide e altre che paiono artwork di un videogioco rendono il tutto un po' indigesto. Inoltre nessuno tra gli autori è una vecchia conoscenza e non si capisce perché dopo tanto Ostrander abbiano concluso così la miniserie.


    Star Wars, Le Guerre dei Cloni: Volume 6 - Sul Campo di Battaglia

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    Orfani della miniserie Jedi si prosegue con Republic di cui questo sesto volume offre ben sette numeri, organizzati in una bilogia, una trilogia e due storie autoconclusive. E' con questo sesto volume (che non si capisce perché abbia una cover diversa dall'originale) che avviene l'ideale passaggio dalla prima fase bellica alla seconda e ci si può incastrare volendo sia la serie animata in CGI, sia quella di Tartakowsky (a dire il vero più quest'ultima).

    Republic #65-66: Prova di Forza (Ostrander/Duursema): Torna la coppia di autori migliore di Republic con una bilogia che racconta di come una sezione della gilda dei cacciatori di taglie abbia autorizzato la caccia ai Jedi su richiesta di un committente malavitoso. Ovviamente la gilda verrà messa fuori combattimento, con un bel po' d'azione, ma raccontata benissimo con Mace Windu, Kit Fisto e altri Jedi al loro meglio. Il punto d'arrivo di tutto è un altro però: ormai Episodio III è vicino e bisogna per forza di cose lasciare un po' perdere Anakin e Obi-Wan e privilegiare invece la sottotrama di Quinlan Vos, l'infiltrato ed eccolo infatti venir anticipato prima nei discorsi di Tholme e Aayla e in seguito arrivare alla fine per far venire il dubbio ai Jedi sulla sua fedeltà all'ordine. Da notare una prima incongruenza con la serie animata di Filoni su Barris Offee che secondo i fumetti e la serie di Tartakowsky dovrebbe essere diventata Jedi già da un po', mentre nella quadrilogia di Geonosis della seconda stagione è ancora la padawan di Luminara Unduli.

    Republic #67: Per Sempre Giovane (Stradley/Badeaux): Un autoconclusivo che è proprio un filler, visto che l'autore non ha bazzicato mai la serie e le tematiche sono assolutamente distanti dalle solite. Abbiamo qui per l'ultima volta Anakin padawan, in missione su Zaadja che cerca di impedire il sacrificio di una Jedi, dopodiché avremo un vuoto narrativo lunghissimo che verrà appunto riempito con un po' di fatica dalla serie animata di Filoni. Una storiella semplice da leggersi in velocità.

    Republic #68: Armatura (Ostrander/Duursema): Ritorna Ostrander, ritorna Duursema e con essi ritorna la sottotrama di Quinlan Vos raccontata con perizia ed emozione. Ritorna soprattutto la sperimentazione che qui viene fatta mostrando il tutto dal punto di vista un po' ottuso ma tutto sommato genuino di un clone. Durante una missione Vos e Aayla si ritrovano a collaborare sia pur con i dubbi che lei nutre nei confronti del suo ex maestro, che sul finale la tradisce. La cosa, come anche la bilogia di inizio volume, serve ad instillare il dubbio nel lettore, che finora aveva visto le marcionate di Vos sempre dal suo giustificatissimo punto di vista, e prepara il terreno per la trilogia che chiude il volume, veramente pregna di avvenimenti.

    Republic #69-70-71: I Dreadnaught di Rendili (Ostrander/Duursema): La serie si avvicina alla sua conclusione con un climax da paura. La trilogia ci offre un campionario di avvenimenti veramente impressionante: innanzitutto va ricordato che vediamo Anakin dopo un anno e passa dall'ultima volta, con il nuovo look, un nuovo scenario e si cita un nuovo nemico (Grievous!). Ora Anakin è un Jedi affermato, anche se la cerimonia ci è stata mostrata nella serie di Tartakowsky. Quella cerimonia è inoltre il punto di riferimento fondamentale per provare a collocare la serie di Filoni che con le sue cinque stagioni è un po' troppo ingombrante, ma si riesce a far collimare comunque, collocandola proprio in questo vuoto narrativo di ben dodici mesi. E non solo, d'ora in poi a quanto pare Republic si concentrerà sempre più su Quinlan Vos e sempre meno su Anakin e Obi-Wan, cosa che ci risparmierà parecchie incongruenze con The Clone Wars, altrimenti inevitabili. Se a questo aggiungiamo che il settimo volume è occupato quasi interamente dalla mini di Obsession e gli ultimi due sono praticamente contemporanei (quando non successivi) agli eventi di Episodio III direi che dovrebbero essere scongiurati molti pericoli. Dico quasi perché questa trilogia un problemone lo presenta comunque ed è la cicatrice di Anakin: dopo due parti in cui attraverso la crisi della flotta di Rendili il cast dà il meglio di sé, nella terza Quinlan Vos viene portato a giudizio dal consiglio venendo assolto (anche se il finale getta di nuovo su di lui una luce inquietante) e Asajj lo segue. Si imbatte così in Anakin con il quale ha il famoso combattimento su Coruscant a cui viene fatto riferimento in Obsession (che a questo punto mi chiedo perché sia uscito come miniserie indipendente). E Anakin si becca la cicatrice. Secondo il fumetto quindi la cicatrice risale alla fine della guerra mentre secondo entrambe le serie animate Anakin ce l'ha praticamente da quando viene eletto Jedi. E' anche un caso strano che siano le due serie a collimare e il fumetto a stridere visto che Republic è praticamente coevo della serie di Tartakowsky. Come risolvere quindi? Fa fede il fumetto? Fanno fede le due serie? Anakin ha avuto casualmente due cicatrici, una più lieve e una più forte che gli sono state incise nello stesso punto? :P

    Next: un volume che comprende Obsession e Brother in Arms una storiella speciale non inserita in nessuna serie. Varrà la pena farsi il doppione?
  • E il volume doppione non è mai uscito. Si è preferito non ripresentare quindi la mini Obsession più la storiellina inedita in appendice, per non creare inutili doppioni. E se da un lato approvo dall'altro rimane pur sempre un buco, anche se la numerazione è stata sflasata apposta. Pazienza, non si sente troppo il bisogno di Anakin e Obi-Wan visto che ormai la linea narrativa che conta è quella di Quinlan Vos, e meno appaioono i personaggi principali in questa serie più possibilità ci sono di non incorrere in contraddizioni visti i propositi distruttivi che George sta avendo con la sua serie tv in CGI.


    Star Wars, Le Guerre dei Cloni: Volume 7 - L'Ultimo Assedio, La Verità Finale

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    Passata la parentesi Obsession ecco che i riflettori tornano su quella che è veramente la sottotrama di lusso di Republic, quella di Quinlan Vos, che con una bilogia e una quadrilogia, dà finalmente una sterzata al suo tira e molla tra luce e oscurità e porta la sua storia ad un apparente punto d'arrivo. E' come dire che fumettisticamente le Guerre dei Cloni finiscono qui, dal momento che l'ultimo volume presenterà eventi che avvengono in contemporanea e successivamente al terribile Ordine 66.

    Republic #72-73: Sulle Tracce (Ostrander/Duursema): Una bilogia di passaggio che serve a schierare le varie pedine per il deflagrante finale. Tholme, Quinlan, la sua morosa, i separatisti si infiltrano, si spiano per prevenire gli effetti che vedremo nella prossima storia, mentre Quinlan inizia a sembrarci uno che gioca da solo e non più al servizio di qualcun'altro.

    Republic #74-75-76-77: L'Assedio di Saleucami (Ostrander/Duursema): Una quadrilogia bomba, in cui finalmente la questione si risolve. Non mancheranno morti da entrambe le fazioni, climax paurosi, mentre tutti i personaggi arrivano alla loro risoluzione, da Tholme ad Aayla passando per il definitivamente redento Quinlan, che al termine di tutto dichiara i voler lasciare l'Ordine Jedi per farsi una famiglia. Non ha tuttavia finito con lui Ostrander, visto che ce lo mostrerà in pieno Ordine 66 invalidando quello che sembra qui il finale della sua sottotrama.


    Star Wars, Le Guerre dei Cloni: Volume 8 - Scacco Matto

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    Ed eccoci giunti alla fine, editorialmente parlando, di questa esperienza col nono volume della serie, che qui da noi è l'ottavo per colpa del salto di Obsession. E questo è anche un volume assai interessante perché sconfina all'interno del periodo più vergine dell'EU starwarsiano, quello fra le due trilogie. Dopo aver letteralmente inflazionato le Guerre dei Cloni con ben due serie animate, un'infinità di romanzi e i fumetti, ecco che arriviamo nei cosiddetti Dark Times, e vediamo l'Ordine Jedi venir smantellato, le reazioni di ogni membro, le tragiche morti, i primi passi di Darth Vader. Il tutto narratoci da Ostrander, esalto puro.
    Da notare che nel volume è assente Republic #78, una storia autoconclusiva sull'insediamento di Palpatine come imperatore e sulla persecuzione di un senatore leale alla Repubblica. Il motivo di questa mancanza è presto detto: la storia era stata curiosamente già raccolta nell'ultimo volume normale di Republic prima della serie sulle Guerre dei Cloni, dal momento che le storie immediatamente precedenti alle Guerre dei Cloni si erano focalizzate proprio sulla backstory di questo personaggio.

    Republic #81-82-83: Il Nemico Nascosto (Ostrander/Duursema): Wow, davvero straordinario. I giorni dell'Ordine 66 vissuti attraverso gli occhi di uno di loro braccato, e nello specifico Quinlan Vos, che arriva qui al termine della sua avventura in modo davvero mirabolante. Disegni meravigliosi, testi meravigliosi, sceneggiatura coinvolgente, continuity a pacchi. Goduria allo stato puro per un fan di Star Wars, che pur sapendo il futuro della galassia non potrà mai sapere come ogni singola vita abbia reagito a questi eventi. L'atmosfera di Kashyyyk poi fa il resto, rendendo l'intera storia un gioiello. Un gioiello che però menziona fatti avvenuti nella prima metà di Republic, quella non pubblicata in Italia, per cui alla goduria si unisce il rimpianto. Siamo di fronte agli ultimi tre albi che compongono la collana Republic, e con essi si sceglie di concludere la storia di Quinlan considerandola centrale per la serie.

    Republic #79-80 (Hartley/Wheatley): Ecco, questa bilogia era stata in origine pubblicata prima della trilogia finale su Quinlan Vos, ma capisco benissimo il motivo per cui le hanno scambiatedi posto. Siamo infatti di fronte ad un fumetto diverso, il perfetto anello di congiunzione tra Republic e la serie che ne raccoglierà il testimone: Dark Times. E anzi, qui il team di autori è diverso, lo stile narrativo diverso, i personaggi coinvolti diversi: siamo molto più vicini alla nuova serie che alla vecchia, al punto che potremmo considerarlo già un assaggio. Un assaggio graditissimo, visto che è bello dopo tanto tempo respirare aria di impero.

    Star Wars: Purge (Ostrander/Wheatley): Una storiella sceneggiata da Ostrander e disegnata da Wheatley che pare sia uscita a parte come fuoriserie e in cui un gruppo di ribelli Jedi viene annientato da Darth Vader in una delle sue prime sortite. Bello e interessante continuare a vedere le reazioni dei Jedi, dai più sfiduciati ai più arrabbiati, e pure vedere un Darth Vader alle prime armi con lo scafandro.

    E così abbiamo concluso. Ma proprio malaccio non dev'essere andata visto che nell'ultima pagina ci sono i futuri piani editoriali, che prevedono un assaggio di ben tre diverse serie. A marzo pubblicheranno infatti The Old Republic: Minaccia di Pace primo di due volumi prequel del nuovo videogioco MMORPG, a giugno Legacy Vol. 1: Rotto il primo dei nove volumi della serie ambientata in un lontano futuro, mentre a settembre finalmente Tempi Oscuri Vol. 1: La Strada Verso il Nulla, primo di (per adesso) tre volumi che proseguiranno finalmente l'arco narrativo iniziato in questo volume sui Jedi braccati. Insomma, un panorama esaltante, anche se magari al posto della prima uscita avrei preferito avere Empire, o KOTOR o la prima metà di Republic (seee), e del resto chissà se le vendite permetteranno di completare almeno una di queste nuove serie...
  • Per chi si fosse perso questa serie, o metà di questa serie, pare che Panini voglia proporla tramite tre praticissimi volumi Omnibus: http://www.paninicomics.it/web/guest/pr ... tem=737589
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