[Dark Horse] Star Wars: Le Cronache dei Jedi (Legends)

Non solo Marvel e DC ma anche le classicissime strips e il fumetto autoriale di Alan Moore, Frank Miller o Jeff Smith.
  • Le Cronache dei Jedi: I Cavalierei della Vecchia Repubblica
    Immagine
    Il primo salto indietro di migliaia di anni sulla linea temporale è avvenuto con questo albo, dove si comincia a narrare la vicenda di Ulic Qel-Droma e Nomi Sunrider, seguendo le storie di questi jedi, che all'apparenza all'inizio non hanno nulla a che fare l'uno con l'altro. Col tempo scopriremo che i destini dei due si intrecceranno, ma intanto li vediamo partire su due binari differenti: il volume infatti contiene tre cicli di storie, che raccontano alternando le storie di Ulic e di Nomi. Ulic Qel-Droma e la battaglia di Onderon
    Ulic-Qel Droma (l'eroe impetuoso di turno), suo fratello Cay Qel-Droma (che non disdegna la spada laser, ma è il geniaccio smanettone tecnologico del gruppo), e il Twi'lek Tott Doneeeta (il silenzioso del gruppo, con l'abilità di parlare con le razze animali) sono i tre allievi dell'abile maestro Jedi Arca; per terminare l'addestramento il loro mentore li manda in missione su Onderon, un pianeta diviso da un conflitto interno.
    Ma il terzetto, all'arrivo su Onderon, scopre che la guerra tra la popolazione civilzzata e la popolazione selvaggia del pianeta è più violenta di quanto immaginassero; tra l'altro sembra che dietro tutto ciò possa agire il lato oscuro della Forza, un entità che i giovani Jedi hanno solo sentito nominare solo nelle leggende, ma che dovranno affrontare faccia a faccia.
    La Saga di Nomi Sunrider
    Nomi Sunrider è un'affettuosa mammina, con velleità ben lontane dall'utilizzo della Forza; il marito è però un apprendista Jedi e, durante un viaggio assieme alla moglie e la figlia, viene aggredito da briganti che gli tolgono la vita. La moglie Nomi, completalmente sconvolta, afferra la spada laser del marito e vendica la morte del marito sterminando i briganti; non sapendo come proseguire la sua vita, si reca dal maestro Jedi Thon, che doveva incontrare suo marito. Qui la donna comincerà un apprendistato Jedi, dimostrando forti potenzialità, pur rifiutando sempre l'utilizzo della spada laser, che le ricorda la morte dell'amato marito.
    Il risveglio di Freedon Nadd
    Su Onderon la battagia prosegue, coinvolgendo sempre più forze da tutta la galassia; molti elementi visti nei precedenti cicli di storie si fondono qui creando un'unica storia, che culmina con il combattimento spalla a spalla di Ulic e Nomi, che tentano di respingere l'offensiva di un esercito comandato da un misterioso individuo con un'armatura nera. Intanto due giovani, Satal e Aleema, mostrano un particolare interesse per il lato oscuro mettendosi anche in contatto con lo spirito del Sith Freedon Nadd; entrati in possesso di antichi manufatti Sith, i due sembrano intenzionati a riportare in vita l'oscuro ordine, e il loro destino sembra proprio sarà quello di scontrarsi con le forze della Vecchia Repubblica.

    A differenza dei due volumi delle Cronache dei Jedi ambientate 1000 anni prima di queste avventure, qui ogni episodio si apprezza al di là del suo intrinseco "valore storico". Ogni ciclo di storie è ricco di eventi, trame dense e personaggi validi che si allenano, combattono, crescono; i momenti memorabili ci sono, e molto materiale sarebbe l'ideale per essere trasposti in versione cinematografica. Anzi, alcuni passaggi risultano forse piuttosto rapidi, inquadrati in didascalie che descrivono ellissi temporali che sembrano uscite da un adattamento a fumetti di un altro media, per l'obbligo di rinchiudere la storia in un limite di pagine; questo per certi versi può risultare un elemento di disturbo, ma dall'altro è sicuramente sintomo della densità della trama.

    E' interessante poter osservare e comprendere come funziona la Forza in battaglia, con una spiegazione più accurata di come l'energia possa influenzare gli eventi e le battaglie.
    L'atmosfera è già piuttosto vicina a quella della trilogia originale, addirittura più di quella dei tre film prequel; ora questo elemento stona, rendendo piuttosto strambo il fatto che 4000 anni prima della nascita di Luke fossimo più vicini a quanto fossimo 30 anni prima. Tra l'altro i riferimenti alla trilogia originali sono piuttosto dozzinali, riproponendo veicoli già visti nei film, che forse gli autori potevano almeno modificare, dato che ci troviamo 4 millenni prima della battaglia di Yavin; il punto più basso di questi riferimenti è sicuramente un peluche di un Ewoks tenuto in braccio dalla figlia di Nomi, inside-jokes che suona eccessivo.



    Le Cronache dei Jedi: Gli Oscuri Signori dei Sith
    Immagine
    Exar Kun si interessa sempre più ai manufatti Sith, e questo lo avvicina sempre di più al lato oscuro, fino a risvegliare lo spirito del potente Freedon Nadd.
    Percependo questo pericolo, tutti i Jedi si radunano per fronteggiare la minaccia, e Ulic Qel Droma si imbarca una missione rischiosa: l'unico modo per sconfiggere il gruppo di aspiranti Sith che si sta per formare è unirsi loro fingendo di voler diventare un apprendista. Ma col tempo anche Ulic cadrà tra le spire del lato oscuro, spinto dalla rabbia nata a causa della morte del suo Maestro Arca; i due saranno così insigniti dallo stesso Freedon Nadd del potere dei Sith, con la missione di dominare a breve la galassia.

    Il volume è meno denso del precedente, ma comunque si apprezza per la narrazione di eventi fondamentali per l'Expanded Universe; il legame con i fatti della trilogia del Lato Oscuro (nella quale Luke Skywalker passa tra le fila dei Sith) sono il succo della serie, che è interessante principalmente perchè svela in modo più approfondito ciò che più avanti altri personaggi vedranno solamente attraverso un Holocron.
    Iniziano ad esserci parallelismi interessanti con gli eventi narrati negli altri media: Exar Kun per sconfiggere il suo maestro inventa una tecnica di battaglia a due spade laser, come poi farà anche Asajj Ventress nella serie animata Clone Wars.
    Due uomini vengono congelati nella carbonite, e i responsabili ridacchiano sul "nuovo utilizzo" trovato per il materiale, che come sappiamo bene sarà inconsapevolmente replicato qualche millennio dopo da un tale a cui piace vestirsi di nero.
    E soprattutto la conversione di Ulic Qel Droma al lato oscuro: la goccia che va traboccare il vaso è la rabbia derivante dalla morte del Maestro Arca, e che ricorda molto Anakin Swywalker e la morte di sua madre...



    Le Cronache dei Jedi: La Guerra dei Sith
    Immagine
    Ulic Qel Droma, ormai risucchiato dal lato oscuro, viene sfidato da Mandalore a duello; vincendo la battaglia l'ex Jedi ottiene il comando dell'esercito mandaloriano, da lanciare contro le forze della Repubblica.
    Intanto Exar Kun ha forzato il passaggio di un gruppo di Jedi al lato oscuro, grazie al contatto di un potente talismano Sith; questi si ribelleranno ai propri Maestri, sterminandoli brutalmente.
    Lo scontro giunge al suo culmine in una furiosa battaglia su Yavin 4, nel corso della quale le due forze si fronteggiano violentemente: Ulic Qel Droma uccide in duello suo fratello Cay, gesto che lo getta in un profondo sconforto facendolo risvegliare dal baratro del lato oscuro. Nomi Sunrider, che ha assistito alla scena, non può non reagire e priva Ulic di ogni potere Jedi che abbia mai appreso.
    Ulic, ormai pentito, si offre per mostrare l'ubicazione di Exar Kun, che riesce però a svanire facendo vivere in eterno il suo spirito nel tempio Sith ubicato su Yavin 4. Ulic si ritirerà così conducendo una vita solitaria, cercando di espiare tutte le colpe commesse mentre era nelle file del lato oscuro.

    Conclusione epica, ma la cui narrazione è nettamente inferiore qualitativamente ai due volumi precedenti. Nonostante gli eventi siano più lenti e meno interessanti, inizia però finalmente a costruirsi una caratterizzazione efficace per i personaggi principali (alla buon'ora!)
    Per i parallelismi con i film, vediamo Exar Kun creare una lightsaber a doppia lama (come quella di Darth Maul), e lo sterminio di tutti i Maestri Jedi mi ha ricordato l'Ordine 66 di Episodio 3.
    A saga conclusa, si può affermare che l'affresco realizzato con questa trilogià è decisamente evocativo, proponendo una valida alternativa a quanto visto nelle due trilogie cinematografiche, con atmosfere differenti ma che possono effettivamente esserne remote progenitrici.
    I disegni sono altalenanti, la colorazione piatta rende il tutto un po' datato, ma sono comunque storie da avere per chiunque si interessasse all'Expanded Universe di qualità.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Immagine
    Dieci anni dopo gli eventi narrati nella trilogia di Exar Kun, Ulic Qel Droma vuole espiare le sue colpe commesse in guerra e decide di ritirarsi in meditazione ascetica, in un pianeta deserto lontano da tutto e tutti.
    Intanto Nomi Sunrider è diventata un'importante personalità per tutti i Jedi della Repubblica, e i suoi impegni diplomatici la occupano così tanto che ha poco tempo a disposizione da dedicare alla figlia; l'ormai adolescente Vima Sunrider è desiderosa di incrementare i suoi poteri Jedi, e per ribellarsi alla madre scappa, mettendosi alla ricerca proprio di Ulic Qel Droma.
    L'ex-Jedi però non ha più alcun potere, dopo esserne stato privato proprio da Nomi Sunrider; nonostante ciò, quando Vima riuscirà a raggiungerlo, Ulic cederà alle sue insistenti richieste di farle da maestro.
    Appresa la posizione di Ulic Qel Droma, sembra però che qualcuno non abbia perdonato i suoi peccati durante la battaglia contro Exar Kun...

    Il volume è l'ultimo (sia come pubblicazione, sia come ordine cronologico nello Star Wars Universe) ambientato millenni prima degli eventi delle due trilogie, in quello che potremmo chiamare "il medioevo" di Star Wars. Ed è un albo particolare, dato che tutti quelli visti finora hanno trattato di grandi guerre, scontri tra eserciti, mentre questo si concentra su un cast ridotto, di 4-5 personaggi per una storia dalle atmosfere decisamente più "intime" (per quanto questo sia possibile viaggiando da un pianeta all'altro tra i sistemi stellari)
    La narrazione è più fluida, la struttura della tavola è meglio gestita, tutto si legge in modo più piacevole: il fumetto è stato realizzato cinque anni dopo le altre saghe delle Cronache dei jedi, quindi l'impostazione è più moderna. Tra i volumi pubblicati in Italia è tra i più recenti, a parte le 3 miniserie pubblicate dalla Panini; è uscito poco dopo l'uscita di Episodio 2, e se non mi sbaglio è stato proprio l'ultimo volume editato dalla Magic Press.
    Anche i disegni beneficiano di questa modernità, uscendo da quello stile "comics anni '80-'90" che può piacere o non piacere, e tendenzialmente a me non fa impazzire; le ombreggiature sono realizzate con numerosi tratti avvicinati, senza l'utilizzo di alcun retino, e questo accorgimento da' un effetto particolare alle tavole.
    Personalmente, lo ritengo uno degli albi meglio disegnati dello SW Universe, tra quelli arrivati in Italia (si gioca il primato con Darth Maul, Obsession e l'adattamento di Episodio 3).
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Ho staccato questo thread, dato che è una delle serie più importanti (e pure lunghetta) dell'EU di Star Wars. Ho così deciso di lasciare il thread preesistente solo per le miniserie, gli albi magic press o quello che il mensile propone di "corto". Ripropongo quas sotto la rece che scrissi all'epoca per questo pezzo di storia starwarsiana:
    -. Le Cronache dei Jedi (Anderson-Veitch/Gossett-Carrasco-AAVV)

    Immagine Immagine Immagine
    Immagine Immagine Immagine
    Il Silmarillion formato Star Wars. Se c'è un'opera che può rispondere alla domanda "Di cosa dovevano vendicarsi i Sith?" è proprio la macroserie firmata dai due numi tutelari del fumetto starwarsiano Veitch e Anderson. Anderson specialmente, scrittore anche di una serie di romanzi ambientati dopo Episodio VI che raccontavano la costruzione del nuovo ordine Jedi per opera di Luke, e da sempre interessato enciclopedicamente all'universo di Star Wars, sente qui il bisogno di andare all'origine e raccontare fatti risalenti a millenni prima. Ecco quindi una Repubblica ancora piuttosto giovane che ha appena conosciuto i viaggi iperspaziali, una concezione dell'essere Jedi ancora molto "morbida" (non c'è traccia del divieto di matrimonio che verrà introdotto solo con la nuova trilogia e la strada verso l'apprendistato è aperta a chiunque senta di essere in sintonia con la Forza) e soprattutto i primi Sith. Che primi non lo sono affatto visto che la loro origine si perde nella notte dei tempi, in un'epoca ancora precedente ai fatti qui narrati. Nella coppia di volumi L'Età d'Oro dei Sith e La Caduta dell'Impero Sith si ha quindi il vero e proprio antefatto alle vicende di Star Wars, e viene così rivelato che i Sith altro non erano che Jedi che avevano conosciuto il male e che nella loro fuga erano venuti a contatto con un'antica civiltà aliena dedita alla magia nera. L'impero scaturito dall'unione di queste arti magiche con il Lato Oscuro della Forza aveva dato vita al culto che conosciamo oggi, rimasto nella periferia dell'universo fino al giorno in cui due incauti esploratori della Repubblica, in cerca di denaro tracciando nuove rotte commerciali, non ci erano finiti in mezzo. La tela d'inganni tessuta dal loro ultimo Signore, Naga Sadow, avrebbe dato inizio alla guerra iperspaziale, in cui l'impero Sith avrebbe trovato la sua fine. Questi volumi contengono due miniserie di sei e cinque parti, facente parti dello stesso arco narrativo, creato però a posteriori rispetto ai volumi successivi, realizzati anni prima (pratica abbastanza comune quando si parla di Star Wars). Di certo non esaltanti quanto a realizzazione, visto che in fin dei conti le caratterizzazioni dei protagonisti sono abbastanza ingenue e il lato grafico appare un po' confusionario, ma sicuramente fondamentali per la mitologia della Saga.
    Ambientato mille anni dopo, I Cavalieri della Vecchia Repubblica è invece il vero punto di partenza della serie, volumozzo gigantesco contenente ben due trilogie, Ulic Quel-Droma e la Battaglia di Onderon e La Saga di Nomi Sunrider, che presentano rispettivamente i due protagonisti della serie nonché una bilogia, Il Risveglio di Freedon Nadd in cui i loro destini vanno a convergere. Si racconta la storia di Ulic Quel-Droma, sorta di precursore di Anakin Skywalker, destinato a cadere vittima del Lato Oscuro della Forza. Il periodo qui narrato appartiene alla sua fase Jedi, quando chiamato a fronteggiare un disordine sul pianeta di Onderon, scopre che i suoi abitanti sono assoggettati allo spirito di Freedon Nadd, Sith defunto millenni prima. Da qui iniziano le vicende raccontate ne Gli Oscuri Signori dei Sith e ne La Guerra dei Sith, in cui vediamo le perverse macchinazioni dello spettro che, desideroso di proclamare un successore, attira a sé il curioso Jedi Exar Kun con l'intenzione di farne il nuovo Oscuro Signore. E' l'occasione per scoprire l'origine dei templi visti su Yavin 4, sorta di mausoleo in cui riposa ciò che rimane dell'eredità dell'ultimo vero Signore dei Sith Naga Sadow, che Exar Kun fa propria. Ulic Quel-Droma, desideroso di imparare a conoscere il Lato Oscuro per poterlo sconfiggere dall'interno, si infiltra nelle linee di Exar Kun ma incapace di controllare un simile potere ne diventa presto vittima, trasformandosi nel suo apprendista. Siamo alle origini della famosa regola del due che la farà da padrone nella Nuova Trilogia e da qui in poi avrà luogo quella che verrà poi conosciuta come Guerra dei Sith. Sono pagine molto buone, ben realizzate e interessantissime, con frequenti elementi di modernità sebbene qua e là il loro essere realizzate nei primi anni 90 si faccia un po' sentire. Oltre ad essere fondamentali per quanto riguarda la mitologia dell'universo starwarsiano molti fatti si riveleranno interessantissimi a posteriori, visto che alcuni particolari torneranno nella trilogia a fumetti del Dark Empire con un gioco di rimandi all'incontrario che appassiona molto i cultori dell'EU. Infine abbiamo Redenzione, il volume più recente, sorta di corollario che narra appunto della sorte di Ulic e del terribile scotto che una volta libero dal Lato Oscuro dovrà comunque pagare. Per salvarlo dal male Nomi Sunrider, l'eroina dell'epopea, l'ha reso insensibile alla Forza, ed è ora una sorta di Jedi cieco che vaga per la galassia alla ricerca di un luogo dove morire in pace. La narrazione si articola in cinque parti, realizzate magistralmente: la loro modernità si sente tutta e la lettura risulta assai appagante, vuoi per il tratto pulito di Gosset, vuoi per gli spettacolari colori. Il frequente ricorso a immagini enormi e a splash page mute accentua molto la spettacolarità, sembra di star guardando dei quadri. E le atmosfere silenziose e innevate del pianeta dove Ulic cerca la pace interiore rimangono ben impresse, conferendo al tutto un registro al contempo epico ed intimista.
    Tales of the Jedi è una serie molto buona, quindi, sia pur con alti e bassi, che però narra fatti da cui non si può prescindere, se si vuole avere una conoscenza approfondita dell'universo di Star Wars. La serie avrebbe avuto un richiamo molto forte, nonché una sorta di "sequel morale" nella nuova epopea ambientata nei secoli successivi, Knights of the Old Republic, rimasta per ora ahimé confinata negli States.
  • Torna a “Fumetti a Stelle e Strisce”