[Moore & O'Neill] La Lega degli Straordinari Gentlemen

Non solo Marvel e DC ma anche le classicissime strips e il fumetto autoriale di Alan Moore, Frank Miller o Jeff Smith.
  • Sinceramente non sapevo dove postarlo.
    E' un documentario del 2003 su Alan Moore. Magari lo avete già visto tutti ma io l'ho scoperto qualche giorno fa per caso.
    E mi è piaciuto davvero molto. Ne vale la pena. Guardatelo.

  • E' uscito? Uscirà a breve? Non l'ho ancora capito.
    Comunque entro l'anno arriverà anche da noi.
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    Ottimo lavoro.
  • A sentire BAO, dalla sua pagina FB sempre aggiornata e controllata, dovrebbe uscire verso maggio, 13euro, copertina cartonata metallizzata (mah?) per 56 pagine.

    Un po' poco, ma vedremo. Immagino stesso formato di Century, come sarà per i primi due volumi della Lega (tra maggio e agosto) e Black Dossier (Ottobre).
  • Anteprima di Nemo: Cuore di Ghiaccio: http://www.baopublishing.it/view.php?se ... oks&id=144
  • Ho appena finito di leggere Nemo: Heart of Ice, in albionico idioma ovviamente.
    Ebbene, è un dannato capolavoro.
    Si torna all'avventura, in grande stile, con l'esplorazione dell'Antartide e un sacco di splash-page da brivido.
    Splash page piene di roba lovecraftiana. :sbav:
    E se tutto ciò non bastasse, sappiate che quest'uomo è riuscito a infilare in questo albo un cameo di D'ARTACAN e fare in modo che abbia SENSO. :adore:
  • Letto anch'io in lingua originale.
    Bellissimo come al solito, è la serie a fumetti meglio gestita di sempre. Anche se questo episodio, a differenza dei precedenti, è tutto avventura e poco metafora.
    In realtà ho idea che la storia non sia finita (vedi [spoiler]Kane e She[/spoiler]). Non ci scapperà mica un'altra trilogia?
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    Ottimo lavoro.
  • Anteprima del volume II: http://issuu.com/baopublishing/docs/preview_lega2

    Immagini straordinarie!
  • La Lega degli Straordinari Gentlemen - Volume 1, maggio 1898 (edizione BAO Publishing)

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    L'edizione BAO mi permette finalmente di fare mia e di leggere quest'opera di Alan Moore, dopo esserne stato attirato da tempo e dopo aver ricevuto diversi stimoli positivi al riguardo.
    Le aspettative non sono state per niente deluse, anzi! Ho trovato quel che mi aspettavo e anche di più: oltre al piacere di vedere in azione i classici eroi della narrativa inglese, mi sono potuto godere questo speciale crossover immerso in una trama complessa, misteriosa, che vede i protagonisti agire sull'onda di un'indagine per scoprire cosa minaccia l'Inghilterra. Fantascienza, indagini e misteri sono gli elementi di cui questo fumetto è pieno, il tutto ambientato in una splendida cornice ottocentesca davvero elegante, merito di Kevin O'Neill che graficamente realizza davvero un lavoro encomiabile: le sue tavole appaiono sempre ricercate, elaborate, nonostante il suo tratto appaia alcune volte quasi stilizzato, come si può vedere dalla rappresentazione di alcuni volti.
    Disegni a parte, è proprio l'atmosfera e l'avventura raccontata che mi hanno colpito: sullo sfondo dell'Inghilterra vittoriana, un manipolo di eroi tra cui Nemo e il Dottor Jekyll con il suo alter ego affrontano una minaccia inusuale quanto terribile, per mano di un cattivo ottimo al quale Moore aggiunge quell'aria di ambiguità che rende tutta la faccenda ancora più stuzzicante.
    Simpatica l'idea di aggiungere un racconto in prosa con protagonista Quaterman, sembra proseguire sulla via inaugurata con Watchmen di allegare testi scritti al fumetto, come una sorta di compendio alla graphic novel.

    L'insieme mi è molto piaciuto.
    Bei dialoghi. Un plot forte e interessante. Narrazione ambigua, nella quale nulla è ciò che sembra. Personaggi che sono tra i migliori del mondo. Ottimo comparto grafico. Il tutto in un'edizione che riconferma il gusto e la classe della BAO, che si perdonare lo slittamento di un paio di settimane per l'uscita di questo volume.
    Nel frattempo è uscito già il secondo (che mi sono già accaparrato e che spero di poter leggere presto, in attesa di Lucca con l'esordio italiano del Black Dossier), e quindi direi che la pubblicazione di quest'opera da parte della BAO tutto sommato sta procedendo a gonfie vele :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Ho deciso di inaugurare la mia piccola attività di saggistica del fumetto con la Lega.
    Qui la recensione dei primi due volumi: http://www.tempi.it/blog/lo-straordinar ... maWwHDIZ6R

    Ogni commento e critica sono ben accetti.
    Grazie mille,
    Amedeo
  • La Lega degli Straordinari Gentlemen - Volume 2, luglio 1898 (edizione BAO Publishing)

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    Alan Moore continua la sua strana epopea sui "supereroi letterari" mettendo Quatermain, Mr. Hyde, Nemo e gli altri del gruppo contro una minaccia ancora più grande di quella affrontata nel primo volume della Lega: i marziani, presi di peso dalla Guerra dei Mondi di Wells.
    Ma il vecchio adagio secondo cui quanto più grande è il nemico, tanto è più grande la storia raccontata stavolta non rispecchia le realtà, dal momento che ho preferito decisamente il volume precedente, vuoi per la novità, vuoi per il lento disvelamento della nemesi.
    Con questo non intendo dire che questo secondo volume sia brutto, anzi: i personaggi tornano in tutta la loro forza narrativa, e compiono anche sviluppi interessanti (mi riferisco all'Uomo Invisibile, ma anche e soprattutto a Hyde e alla coppia Quatermain-Mina -[spoiler]Moore è il solito assatanato :P[/spoiler] ). La trama non è male, seguendo la traccia del romanzo originale con gli inserti mooriani necessari. I dialoghi inoltre sono sempre molto buoni, così come le geniali didascalie scritte con linguaggio "d'epoca", e l'utilizzo del [spoiler]Dottor Moreau[/spoiler] è la ciliegina sulla torta, un personaggio che ho amato fin dalla prima tavola in cui O'Neill lo ritrae. Ah, ovviamente O'Neill è un altro dei pregi di questo "sequel" ;) visto che torna a comporre tavole molto belle, caratterizzate dal suo tratto sofisticato che ben si adatta al clima vittoriano, capace comunque di rendere bene anche le scene più cruente e d'azione.

    La "postilla" del volume, invece, non riesco proprio a difenderla: laddove nel libro precedente c'era un interessante racconto in prosa, qui ci si ritrova con un lungo saggio di molte pagine, scritte fitte fitte su 3 colonne, atto a descrivere i vari luoghi (reali e immaginari, avvincenti o pericolosi) in cui si può viaggiare, avvalendosi anche delle testimonianze di alcuni membri della Lega. Uno scritto piuttosto tedioso e verboso, che mi ha annichilito :P
    Sempre divertenti e folli i restanti contenuti speciali, invece, tra giochi da rivista infantile e finte pubblicità, che dimostrano la vena comica del Bardo, che spesso si tende a dimenticare.

    L'edizione BAO è sempre eccellente, se si trascura quell'unico neo del formato ridotto rispetto all'originale: copertina cartonata, sovracoperta, tutti i soliti ammenicoli per far figurare il volume nella propria libreria in modo elegante insieme al suo predecessore. Molto buone le traduzioni di Foschini.

    Vii ha scritto:Ho deciso di inaugurare la mia piccola attività di saggistica del fumetto con la Lega.
    Qui la recensione dei primi due volumi: http://www.tempi.it/blog/lo-straordinar ... maWwHDIZ6R

    Ogni commento e critica sono ben accetti.
    Grazie mille,
    Amedeo
    Oh, Amedeo, bravo davvero! :) Sei stato conciso ma preciso, credo tu sia riuscito ad incuriosire anche chi non ha mai sentito parlare prima di questo fumetto o di Moore: hai illustrato in modo chiaro le caratteristiche dell'opera, sia per la storia raccontata che per i temi presenti, e sei stato in grado di attirare l'attenzione ;)
    È il primo articolo che scrivi per questo sito?
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  • Bramo ha scritto:La "postilla" del volume, invece, non riesco proprio a difenderla: laddove nel libro precedente c'era un interessante racconto in prosa, qui ci si ritrova con un lungo saggio di molte pagine, scritte fitte fitte su 3 colonne, atto a descrivere i vari luoghi (reali e immaginari, avvincenti o pericolosi) in cui si può viaggiare, avvalendosi anche delle testimonianze di alcuni membri della Lega. Uno scritto piuttosto tedioso e verboso, che mi ha annichilito :P
    Sempre divertenti e folli i restanti contenuti speciali, invece, tra giochi da rivista infantile e finte pubblicità, che dimostrano la vena comica del Bardo, che spesso si tende a dimenticare.
    Ehm, ma la vena comica è presente anche nel diario, benché mascherata.
    Sigh, piace solo a me l'Almanacco?
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    Ottimo lavoro.
  • Bramo ha scritto:
    Vii ha scritto:Ho deciso di inaugurare la mia piccola attività di saggistica del fumetto con la Lega.
    Qui la recensione dei primi due volumi: http://www.tempi.it/blog/lo-straordinar ... maWwHDIZ6R
    Oh, Amedeo, bravo davvero! :) Sei stato conciso ma preciso, credo tu sia riuscito ad incuriosire anche chi non ha mai sentito parlare prima di questo fumetto o di Moore: hai illustrato in modo chiaro le caratteristiche dell'opera, sia per la storia raccontata che per i temi presenti, e sei stato in grado di attirare l'attenzione ;)
    È il primo articolo che scrivi per questo sito?
    Grazie mille Bramo, sei stato gentilissimo come sempre. In effetti è il primo articolo per Tempi, ne ho in cantiere un paio d'altri, e poi il reportage da Lucca una volta finito (per altro, ci vediamo, no?).
    Continuerò a postarvi gli articoli, spero mi seguirete :)

    Però, sono in disaccordo con te, io ho preferito il II, l'ho trovato più coinvolgente, per quanto più diretto. E no Max, anch'io ho amato l'Alamanacco, davvero interessante e appassionante.
    Certo, è un elenco, ma speri sempre che spunti qualche bel riferimento, ed alcuni strani o impensabili ce ne sono davvero. Vedi il Monastero del Nome della Rosa oppure Frankenstein a Balocchia. Super!
  • max brody ha scritto:
    Bramo ha scritto:La "postilla" del volume, invece, non riesco proprio a difenderla: laddove nel libro precedente c'era un interessante racconto in prosa, qui ci si ritrova con un lungo saggio di molte pagine, scritte fitte fitte su 3 colonne, atto a descrivere i vari luoghi (reali e immaginari, avvincenti o pericolosi) in cui si può viaggiare, avvalendosi anche delle testimonianze di alcuni membri della Lega. Uno scritto piuttosto tedioso e verboso, che mi ha annichilito :P
    Sempre divertenti e folli i restanti contenuti speciali, invece, tra giochi da rivista infantile e finte pubblicità, che dimostrano la vena comica del Bardo, che spesso si tende a dimenticare.
    Ehm, ma la vena comica è presente anche nel diario, benché mascherata.
    Sigh, piace solo a me l'Almanacco?
    Presente! Io adoro l'Almanacco, tanto che sulla scia mi sono accattato pure il Dictionary of Imaginary Places di Manguel/Guadalupi, da cui parecchie località dell'Almanacco sono tirate di peso.
    E poi mica è solo un freddo elenco, c'è della narrazione mica male: anche solo vedere l'incontro dal vivo tra Mina, Allan e Randolph Carter (già avvenuto in sogno nel primo volume, in cui Moore tra l'altro aveva anche reso Randolph discendente di John Carter, vi ricordo) ad Arkham è l'esaltazione.
  • Aggiornamenti su progetto Lega: nuovo volume dedicato alla figlia di nemo, The Roses of Berlin.
    http://www.mangaforever.net/121949/nuov ... alan-moore

    Sicuramente a lucca Bao lo annuncerà. Chissà se in contemporanea....

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    “Da La Lega degli Straordinari Gentlemen! Sedici anni fa, la famigerata brigante della scienza Janni Nemo viaggiò nel tratto ghiacciato dell’Antartide per risolvere la pesante eredità del padre in una tempesta di follia e perdita, fuggendo a stento con il suo Nautilus e la sua vita.

    “Ora è il 1941 e, con la figlia sposata strategicamente all’interno della famiglia del signore della guerra aerea Jean Robur, i predatori di Janni hanno solamente un limitato contatto con la potenza militare del clownesco dittatore Adenoid Hynkel ma, quando la regina dei pirati viene a sapere che i suoi cari sono tenuti in ostaggio nell’incubo di Berlino, non ha altra scelta di intervenire direttamente per salvarli, intraprendendo un viaggio con l’invecchiato amante Broad Arrow Jack nel ventre della metropoli bestiale.

    “All’interno di quella città alienata, li attendono mostri, criminali e leggende, tra cui le restanti vestigia del famigerato Twilight Heroes della Germania, una controparte teutonica ed oscura de La Lega degli Straordinari Gentlemen di Mina Murray, ma qualcosa di molto peggio li aspetta oltre alla sfida infinita di questi avversari.”
  • Zangief ha scritto:E poi mica è solo un freddo elenco, c'è della narrazione mica male: anche solo vedere l'incontro dal vivo tra Mina, Allan e Randolph Carter (già avvenuto in sogno nel primo volume, in cui Moore tra l'altro aveva anche reso Randolph discendente di John Carter, vi ricordo) ad Arkham è l'esaltazione.
    E pure l'incontro con Orlando è abbastanza importante.
    Per tacer del depistaggio riguardo ad Allan.
    Vii ha scritto:“All’interno di quella città alienata, li attendono mostri, criminali e leggende, tra cui le restanti vestigie del famigerato Twilight Heroes della Germania, una controparte teutonica ed oscura de La Lega degli Straordinari Gentlemen di Mina Murray, ma qualcosa di molto peggio attende la sfida infinita di questi avversari.”
    Ah, la Lega tedesca!
    Importante, dunque, leggere per benino tutto il Black Dossier.
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    Ottimo lavoro.
  • Letto finalmente The Roses of Berlin. Janni Nemo si conferma il personaggio piú scalciaculi dell'intera serie. :adore:
    La lega tedesca è bellissima, cosí come la Berlino venuta direttamente da Metropolis e aggiornata alla fantascienza nazista. Spettacolo.
    Tra le note divertenti, essendo qui lo Adenoid Hynkel de Il Grande Dittatore il vero Hitler, mi ha fatto molto ridere la battuta di Mabuse che dice al collega Caligari che il Führer gli ricorda il comico americano Addie Hitler. Per cui nel mondo della Lega non c'è solo il corrispettivo di Hitler (cioè il personaggio interpretato da Chaplin), ma anche quello di Chaplin, impersonato da un fumetto che a sua volta sfotteva Hitler... e di cui porta il cognome vero, ragion per cui deduco che chiamarsi Hitler nel mondo della Lega equivalga a chiamarsi Chaplin nel nostro, e quindi sia pure un cognome di cui menar vanto, volendo... :D
    Magnifica l'intervista della giornalista alla Janni invecchiata negli anni 60 a fine volume, in cui racconta di avere affrontato GODZILLA col Nautilus. Argh, perché non potremo mai vederla...
  • Black Dossier

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    Alla scorsa Lucca Comics, quando è uscito, non ho potuto prenderlo perché al secondo giorno era già esaurito. Poi me ne sono un po' scordato, per agguantarlo allo stand Alastor dello scorso Cartoomics, un mesetto e mezzo fa. L'ho acquistato per completismo e perché ovviamente la versione italiana di questo volume è considerabile come una sorta di evento, visto l'embargo di cui è stato ostaggio. Ma personalmente ero un po' preoccupato di quello che avrei trovato nel Black Dossier, visto quanto avevo letto in giro: una sorta di "extended version" dell'appendice al secondo volume della Lega degli Straordinari Gentlemen, che come scrissi avevo digerito a fatica.
    E invece, a sorpresa, quanto contenuto nel Black Dossier si rivela estremamente interessante, catturando il mio interesse e facendomi scorrere avidamente le pagine, tanto quelle a fumetti ambientate nel 1958 con Mina Murray e Allan Quatermain braccati dal governo britannico, tanto quelle in prosa o con i fumetti in stili arcaici e particolari che approfondiscono il complesso passato che riguarda precedenti formazioni di persone straordinarie al soldo dell'Inghilterra.
    I documenti che ho trovato più gustosi sono senza dubbio il fumettino sulla vita di Orlando, Le Nuove Avventure di Funny Hill, la pagina di memorie di Campion Bond, il primo capitolo della finta commedia di Shakespeare e il saggio di Oliver Haddo. Molto ben riuscito per lo stile narrativo utilizzato anche il racconto lovecraftiano, mentre invece l'unica parte che davvero mi è risultata ostica e antipatica è stata quell'incomprensibile guazzabuglio che è Il Folle Immenso Eterno.
    In tutto questo, l'ironia è che forse proprio la cornice a fumetti con Mina e Allan è la parte meno interessante del libro :P Per quanto sia bello, infatti, seguire i due protagonisti nelle loro congetture e nella loro fuga, e per quanto risultino ben scritte le pagine d'azione in cui i nostri se la vedono brutta, è chiaro che la ciccia del Black Dossier sta tutta nel ricevere gustose informazioni e dietro le quinte sulle varie formazioni che la Lega ha conosciuto nel corso dei secoli, andando in alcuni casi a svelare retroscena impensabili di epoche remote e in altri dettagli trascurati su episodi già osservati.
    Questo fa sì che il libro risulti molto più godibile di quanto potessi temere: certo, non è "per tutti", e chi ha iniziato a seguire la serie di Moore & O'Neill prendendola come un simpatico fumettino d'avventura in cui i supereroi stavolta sono personaggi presi dalla letteratura, sicuramente esce spiazzato e confuso da un lavoro del genere. Qui Moore alza il tiro, è come se prendesse maggiormente sul serio e più a cuore l'universo in cui ha ambientato le prime avventure e decida di dargli coordinate più precise, un retroterra mistico/esoterico che si addice al suo retaggio e alle sue credenze e una forma che mischi varie istanze e tipologie di scritto, in modo da rendere più complesso e stratificato il suo grande puzzle, come lo hanno correttamente definito max e Valerio.
    Nota di merito alle ultime tavole in 3D: pensavo fosse una scelta eccentrica di Moore, invece è una decisione sensata per cercare di dare l'idea di come è fatto il Mondo Fiammeggiante. Ottimo il lavoro di O'Neill.
    Insomma, ho gradito: certo, le sue particolarità e la sua forma ibrida non gli consentono di essere a tutti gli effetti il terzo volume della serie, lo capisco benissimo. È uno speciale fuori serie, fondamentale per comprendere appieno la serie stessa ma allo stesso tempo troppo ricco di informazioni e ambientato in troppe epoche diverse per essere posto coerentemente all'interno della serie regolare.
    In ogni caso, m'ha messo addosso la voglia di andare a riprendere in mano quel malnato Almanacco del Nuovo Viaggiatore... :P

    PS: tanto di cappello alla BAO e a Michele Foschini. Tradurre un lavoro del genere non è cosa facile, e anche se Foschini ha già tradotto cose di Moore, non credo che sarò smentito se penso che questa sia la cosa più complessa tra quelle finora pubblicate dalla casa di Cliff. Per quanto riguarda la cura editoriale, la ricercatezza del prodotto, l'alternanza di 3 tipi diversi di carta etc, c'è solo da inchinarsi: come al solito, un lavoro di eccellenza.

    Century

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    Questo lo presi subito a Lucca 2012, riuscendo anche a farmi fare lo schizzo da O'Neill, ma proponendomi di tenerlo in naftalina fintanto che la BAO non avesse pubblicato, l'anno successivo, i primi 2 volumi della Lega.
    Ma anche dopo essere usciti ed averli letti e commentati, ho voluto aspettare di avere anche il Black Dossier prima di approcciarmi a questo volume. Avendo dovuto giocoforza rinunciarci a Lucca 2013 e avendo rimandato l'acquisto del libro speciale fino allo scorso mese a Cartoomics, solo nelle ultime settimane ho potuto finalmente aprire e leggere Century, dopo un anno e mezzo dall'acquisto! :P
    E di Century ho solo cose belle da dire: cacchio, dei 4 libri sulla Lega è assolutamente il migliore, secondo il mio modesto parere!
    C'è una lunga storia divisa in 3 parti, ciascuna ambientata in un periodo storico differente: 1910, 1969 e 2009. Ci sono Mina, Allan e Orlando come protagonisti, e sono una formazione ottima per la Lega in azione, per me. Orlando, di cui abbiamo avuto solo scorci e informazioni sparse in precedenza, si rivela qui un vero e proprio bassista carismatico: scanzonato, ironico, sornione, perverso, con quella sua particolarità di cambiare sesso ogni tot anni è un personaggio decisamente atipico, e il suo aver attraversato praticamente tutta la storia e tutte le guerre che il mondo ha affrontato, sempre in prima linea, ci restituiscono un character sfaccettato e più profondo di quanto si potrebbe pensare.
    Mina e Allan li conosciamo invece molto bene, ormai, ma la loro caratterizzazione sofferta e decadente, figlia del peso di una vita troppo innaturalmente lunga, li avvolge di un'aura assolutamente irresistibile.
    Ma oltre ad avere degli ottimi protagonisti, c'è anche una storia assai intrigante, che si snoda per tutto il volume e quindi per tutto il secolo in esame: il tentativo di Oliver Haddo, occultista capace di reincarnarsi in altre persone alla sua morte, di creare un Anticristo che porrà fine al mondo/universo/tuttoquanto :P
    La componente esoterica tanto cara a Moore rientra quindi prepotentemente in scena, e quel che è interessante in due terzi buoni del volume sono proprio le indagini del terzetto su Haddo e la sua setta e i problemi che devono affrontare i nostri eroi tra tensioni interne e paranoie psicologiche.
    Poi c'è il gran finale, roboante e magistrale: si scopre chi è l'Anticristo, ovviamente un altro personaggio della narrativa inglese che, inaspettatamente, ricopre un ruolo così negativo, vista la sua solita caratterizzazione! La scelta ha quasi del geniale, Moore dissemina di indizi anche troppo chiari le prime due parti del racconto, ma non ci si vuol credere fino a quando non lo vediamo. Ma quando il lettore pensa di aver visto già tutta la follia possibile, arriva dal cielo un ulteriore personaggio letterario, anch'esso (anzi, anch'essA) con una caratterizzazione decisamente sopra le righe... che però ha del geniale, se vogliamo dirla tutta :P
    O'Neil è fantastico, presta il fianco ottimamente a Moore e lo si vede nelle tavole ambientate nel trip drogato di Mina nel 1969, così come in quelle dello scontro conclusivo con l'Anticristo, dove le splash-page abbondando e dove l'artista inglese riesce a rendere graficamente tanto le sboronate chiassose quanto i sentimenti dei protagonisti che si intrecciano nell'ora più buia.

    Carina anche l'appendice a ciascun capitolo, con un immaginifico racconto sulla luna con Mina protagonista, ma inevitabilmente stavolta il grosso della situazione sta nella storia a fumetti, dove succede di tutto, dove c'è una grande storia, dove le sorprese non mancano, le trollate nemmeno e dove i cammeo nelle vignette abbondano (col Dottore mi cono emozionato!).
    Lodi, lodi, lodi.
    Il guaio è che mò m'è venuta voglia di recuperare anche i due spin-off su Janni Nemo (il secondo , sempre targato BAO, è dato in uscita per metà maggio), anche se inizialmente ero tentato di glissare visto che 13 euro per dei librettini così piccoli mi sembrava un mezzo scandalo... ma mi sa che entro il prossimo mese cederò ^^''
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Bramo ha scritto:Il guaio è che mò m'è venuta voglia di recuperare anche i due spin-off su Janni Nemo (il secondo , sempre targato BAO, è dato in uscita per metà maggio), anche se inizialmente ero tentato di glissare visto che 13 euro per dei librettini così piccoli mi sembrava un mezzo scandalo... ma mi sa che entro il prossimo mese cederò ^^''
    Ecco, appunto...

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    Comprato oggi e letto in un amen.
    Zangief ha scritto: Ebbene, è un dannato capolavoro.
    Si torna all'avventura, in grande stile, con l'esplorazione dell'Antartide e un sacco di splash-page da brivido.
    Mmm... non concordo del tutto. Intendiamoci, mi è piaciuto, è un bel leggere e su questo non c'è nessun dubbio, ma dopo i fasti con cui ho banchettato nel Black Dossier per la mitologia della serie e in Century per quanto concerne l'avventura e il gusto per il racconto, un libriccino come Nemo - Cuore di Ghiaccio non può saziarmi adeguatamente, purtroppo. Questo per la brevità dell'opera, chiaramente, e strettamente collegato a ciò anche a causa di una storia che per quanto interessante e immaginifica non ha spazio per svilupparsi in modo abbastanza convincente e appassionante per stare al passo col resto della serie.
    Ma d'altronde la miniserie su Janni Nemo è solo uno spin-off della Lega degli Straordinari Gentlemen, ci sta che abbia misure ridotte sia come lunghezza che come ambizioni. Per quanto, a dire il vero, quelle il buon vecchio Moore non le riduce nemmeno in quest'occasione, visto che non perde occasione per metterci in mezzo culti misterici, figure inquietanti e l'immaginario lovecraftiano, che è ormai una seconda pelle per lui da qualche anno, tra il Neonomicon e la Lega stessa.
    Zangief ha scritto:Splash page piene di roba lovecraftiana. :sbav:
    Appunto ;)
    I disegni di Kevin O'Neill sono sempre splendidi per il dettaglio e la sintesi che riescono a sfoggiare in ogni tavola. E sicuramente le splash-page con certe entità stile "grandi antichi" sono effettivamente notevoli.
    La visionarietà dei due artisti inglesi non ne esce affatto intaccata, e il libretto alla fin fine è una bella avventura nella splendida cornice dell'artico. Ma niente di imperdibile né capolavoroso, IMHO, nonostante il geniale inserimento del Kane di Quarto Potere o l'importante evento descritto nel fittizio articolo di giornale pubblicato in appendice, che sarà il motore del successivo episodio/spin-off su Janni.
    Resto comunque in attesa di leggere proprio The Roses of Berlin che, guardando alla trama, potrebbe riuscire a catturarmi di più di quanto già non sia riuscito comunque a fare questo Cuore di Ghiaccio.
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    Zangief ha scritto:Letto finalmente The Roses of Berlin.
    Letto anch'io, ora che è finalmente uscita l'edizione italiana targata BAO (dopo continui rinvii da 3 mesi a questa parte).
    Piaciucchiato. Non mi sono esaltato come Zangief e max brody nei post di qualche mese fa, ma ho gradito le solite finezze che Alan Moore non manca di inserire in questo suo particolare universo narrativo.
    Ecco, il problema è che mi sono ritrovato ad adorare i dettagli, gli sfondi, l'ambientazione... e ovviamente la figura di Janni Nemo, che giganteggia... ma poco lo svolgimento della storia che, per chiara scelta di impostazione di questa trilogia dedicata alla figlia del capitano Nemo, ha anche un ristretto numero di pagine per potersi dipanare.
    E allora sì, la grande avventura, sì figa la missione di salvataggio della figlia di Janni e Jack nel cuore di una Berlino meccanizzata all'inverosimile... ma tutto si risolve piuttosto velocemente e per quanto fosse potenzialmente interessante, l'avventura si esaurisce troppo presto.
    Poi vedi che le splendide tavole di Kevin O'Neill ti fanno sognare per come disegna questa grottesca Berlino, ti inquietano per la rappresentazione dell'automa e ti regalano splash-page da sogno. E noti i riferimenti che puntualmente il Bardo inserisce, come Adenoid Hynkel come vero dittatore, ma anche più "interni" come la possibilità di vedere finalmente in azione il corrispettivo tedesco della Lega inglese, finora solamente citata nel Black Dossier.

    Insomma, Le Rose di Berlino soffre degli stessi limiti strutturali del precedente Cuore di Ghiaccio e che a questo punto credo riscontrerò anche nel terzo e ultimo volume della trilogia, limiti voluti dagli autori che con questo spin-off hanno chiaramente voluto realizzare una cosa più leggera e meno mastodontica di quanto non fosse l'affresco generale della Lega. Il lettore si trova così di fronte ad un'opera la cui cura per i dettagli (tanto nella sceneggiatura, quanto nei disegni) è evidente e traspare da ogni singola pagina, ma che è al servizio di una storia avventurosa interessante ma che lascia l'impressione di essersi esaurita troppo in fretta e senza poter soddisfare completamente.
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