[DC/Johns & AAVV] Universo DC: Rinascita
Inviato: venerdì 17 febbraio 2017, 18:10
Sono tornati il retaggio, l’amore e la vita nell’universo DC.
Circa 5 anni fa la DC aveva rilanciato il suo universo narrativo con l'evento Flashpoint, facendo ripartire da zero, o quasi, le vicende dei propri personaggi e sperimentando nel modificare elementi classici per avvicinare diverse generazioni alle gesta dei suoi eroi. Si era deciso di uniformare le testate ed i personaggi ad un particolare registro, un po’ meno luminoso, privo della speranza e della fiducia insufflata all'umanità dai suoi campioni (come afferma il Superman del vecchio universo in una miniserie che fa da apripista a questo nuovo starting point, Superman: Lois & Clark).
Il passo indietro rispetto ai nuovi 52 è qui evidente. Si vuole riscoprire quell’insieme di valori e suggestioni che ha caratterizzato iconicamente la Dc nei suoi anni d'oro. E chi meglio di Johns, il maestro delle rinascite e della moderna Silver Age, poteva gestire la cosa?
In questa sessantina di pagine ci vengono restituiti personaggi e sensazioni, riuscendo a toccare ciò che era stato precedentemente, forse, ignorato. Il cuore. E due espedienti.
Il primo, in lungo e largo annunciato e base fondante di tutto, di far ritornare Wally West, vera incarnazione del post-Crisis, è intelligente e accompagnato da una scrittura sentita. Johns ci accompagna col Flash desaparecido alla ricerca di tutti i passaggi che il 2011 aveva condannato all'oblio, i concept, le relazioni, gli eroi abbandonati, alla ricerca di un'ancora per la salvezza propria e di questo universo, su cui si profila una sinistra minaccia.
Il secondo, che fa entrare in gioco i personaggi di [spoiler]Watchmen[/spoiler], potrebbe apparire narrativamente forzato, ma risplende di significato metatestuale. Chi se non [spoiler]gli avventurieri mascherati di Alan Moore[/spoiler] hanno rappresentato perfettamente la morte dell’età d’argento, incatenando i superumani alle grettezze e alle psicosi terrene, diffondendo un taglio realistico e moralmente ambiguo? Se i [spoiler]Watchmen[/spoiler] hanno ucciso la sospensione di incredulità, il sense of wonder, ha il profumo della chiusura del cerchio vedere gli eroi più grandi ritrovare se stessi affrontando queste controparti oscure e dannate. Certo, in realtà può essere un'analisi semplicistica, [spoiler]i Watchmen non hanno ucciso un bel niente, come Moore si ostina a ripetere, sono stati gli emuli, che hanno colto solo la superficie a portare verso una caratterizzazione oscura il concetto di supereroe[/spoiler], ma l'esemplificazione pare avere in questa narrazione un ruolo calzante.
In generale è un albo di raccordo, che lega gli effetti di Convergence, della Darkseid War e del fato dell'ultimo figlio di Krypton ai futuri sviluppi, quivi abbozzati e ancora inespressi negli states (legione dei supereroi, jsa, ecc.). L'amore che traspare da queste pagine riempie però di sincera emozione il lettore, anche quello meno avvezzo a determinati elementi di continuity, passata e presente (ad esempio io ignoro la quasi totalità dei nuovi 52, avendo seguito, con buona costanza, solo l'Action Comics di Morrison).
Personalmente, seguirò, per ora, le testate dedicate a Superman e comprimari, probabilmente con qualche incursione sullo spillato di Flash, anch'esso molto solido, riguardo alle serie ospitate.