[DC] Superman

Non solo Marvel e DC ma anche le classicissime strips e il fumetto autoriale di Alan Moore, Frank Miller o Jeff Smith.
  • Oh, stavo giusto giusto per aprire un topic io.
    Questa iniziativa è storia, dato che mette finalmente fine alla telenovelas dei diritti DC in Italia.
    La planeta DeAgostini, che già se ne occupa in Spagna, porterà in Italia gli albi di Superman, batman, e soci.
    E per cominciare, crea questa iniziativa (con i primi numeri in offerta speciale, sulla scia di tutte le collane di paccottiglia collezionabile e raccoglitori di schede che l'editore qui in Italia pubblica in quantità industriale) che offre in una quarantina di numeri, di presentare il personaggio a chi non lo conosce, con una selezione di storie, o meglio, la scelta di pubblicare un periodo di storie particolarmente ispirato, l'idelae punto di partenza per nuovi lettori.

    Se deciderete di spendere i 2 euro per questi 2 volumi (e ve lo dico già da ora, per 2 euro si può fare) vi troverete innanzitutto davanti a Superman:Man of Steel, una miniserie di 6 episodi scritta e disegnata da John Bryne (uno degli scrittori di Superman più amati, qui all'apice del suo successo) nella quale riscrive le origini dell'uomo d'acciaio. Così in 6 storie ci vengono mostrati sei elementi indispensabili per conoscere il personaggio: le origini a Smallville, la decisione di diventare un supereroe, la conoscenza di Lois Lane e l'assunzione al Daily Planet, il rapporto di ostilità/collaborazione con Batman, la rivalità con Lex Luthor, ed infine la scoperta di essere un alieno proveniente da Krypton.
    Il tutto si legge molto gradevolmente, sia per chi non abbia mai letto Superman, sia per chi lo conoscesse già da altre saghe...
    Dopo Man of Steel ci vengono presentate due storie, anch'esse apprezzabili, che vedono all'opera in storie meno "esclusive", ma comunque ben fatte: la prima è il numero 1 della serie di Superman iniziata nell'87 e tuttora in corso di pubblicazione, mentre la seconda è un cross-over con altri personaggi DC, tra i quali spicca Wonder Woman.

    E ora è giunto il momento di esaminare la collana.
    Questa prima uscita vede 180 pagine di ottimo fumetto a 2 euro: imperdibili, anche viste le storie che vi sono contenute.
    In futuro, quando dovrò spendere il doppio dei soldi per la metà delle pagine, non so se sarà molto conveniente...
    La copertina è abbastanza scialba, bisogna ammetterlo, ma l'interno è decisamente impeccabile (o quasi). La stampa e l'impaginazione sono perfette, in coda al volume c'è la galleria con tutte le copertine, e non essedo una collana regolare non c'è ombra di editoriali. Solo storie.
    Il punto dolente è uno solo, ma non è da poco: la traduzione è stata realzzata direttamente dallo spagnolo, e sono numerosi gli strafalcioni, gli errori di grammatica o di ortografia, le frasi incomprensibili, e addirittura grossolanerie come i punti interrogativi rovesciati lasciati così all'inizio delle frasi.
    E non sono pochi.
    Se non fosse per questo la realizzazione sarebbe perfetto, ma questo difetto influisce decisamente sul giudizio.
    La prima uscita comunque vale pienamente il prezzo al quale è venduto; vi farò sapere se sarà così anche per la seconda uscita (con i numeri 3 e 4), o se quelli saranno i numeri con i quali interromperò l'acquisto.
  • Superman secondo Alan Moore
    Folgorato sulla via di Damasco, mi sono appassionato allo sceneggiatore di fumetti britannico Alan Moore, sentitone parlare bene in ogni dove, con The Killing Joke per Batman, e poi con Watchmen. E se la storia di Batman mi era piaciuta molto, capii che Moore è uno dei miei sceneggiatori preferiti proprio grazie a quella straordinaria graphic novel che è Watchmen. Dopo aver affrontato anche V for Vendetta, ho pensato fosse una buona idea buttarsi nella lettura delle due storie scritte dall’eccentrico autore per l’altro supereroe DC, cioè Superman. Ma se il mondo del Pipistrello mi era abbastanza noto, benché non fossi un grande consumatore delle sue storie a fumetti, di Superman ero praticamente digiuno. Poco male, nonostante tutto sono riuscito a districarmi bene e ad apprezzare le sue storie – anche grazie a qualche indagine su Internet sul personaggio e sui suoi comprimari/nemici -, che vengono considerate le più belle dell’Uomo d’acciaio. Io non posso sapere se ciò è vero, avendo letto solo queste, ma di certo sono due storie che mi hanno colpito molto favorevolmente.

    Per l’uomo che aveva tutto
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    Don Rosa si sarebbe posto lo stesso dilemma con Zio Paperone anni dopo. Ma ovviamente la situazione qui è assai diversa, molto più drammatica e assume i toni di un pretesto.
    Superman riceve infatti per il suo compleanno la visita di Batman, il nuovo Robin e Wonder Woman. Ma quando questi arrivano, scoprono che il festeggiato ha già scartato un regalo, una specie di pianta che gli si è attaccata e che sembra astrarlo dalla vita reale. Si scoprirà che gliel’ha mandata Morgul, un vecchio nemico, e che la pianta è in grado di farti vivere nella tua mente il desiderio inappagato che più ti rende felice. E’ così che alla narrazione dei nostri eroi che cercano di aiutare Superman, il nostro Kal-El pensa di vivere in un Krypton non distrutto, padre di famiglia e con un lavoro. Ma la situazione sta assumendo contorni poco piacevoli, e alla fine Superman si rende conto che c’è qualcosa di strano, in una drammatica scena in cui si separa dal figlio.
    Lode poi al combattimento finale, dove Superman combatte contro Morgul e lo sconfigge con l’aiuto di Robin. Morgul riceverà lo stesso trattamento, con la pianta che gli fa immaginare di essere il più grande dittatore di tutte le galassie.
    Storia da applausi. Moore riesce a scavare nella psiche del supereroe per eccellenza in modo intelligente e commovente, rivelando che l’uomo dietro all’invincibilità del superuomo è fragile e nostalgico. Senza contare che riesce a regalarci un secondo di felicità impossibile anche di Bruce Wayne… Una storia molto ben realizzata, che con il pretesto del regalo-minaccia ci regala un nuovo aspetto sotto cui vedere Superman. Disegni molto azzeccati ed efficaci di Gibbons, specie nel tratteggiare la scena della battaglia tra Superman e Morgul, scena da :sbav: .

    Che cosa è successo all’uomo del domani
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    La storia conclusiva di Superman. Un po’ il contraltare de Il ritorno del cavaliere oscuro per Batman e di Dimenticati dal tempo per Rat-Man.
    La storia parte con una didascalia introduttiva che la spiega come una “storia immaginaria”, sottolineando che lo sono in fondo tutte, e poi ci ritroviamo 10 anni nel futuro (rispetto alla data di pubblicazione della storia, quindi siamo nel 1997) dove un giornalista del Daily Planet intervista Lois Lane per il decennale dalla scomparsa di Superman! Lois racconta quindi in un lungo flashback di come gli eventi precipitarono quando improvvisamente sembrò che tutti i nemici dell’Uomo d’acciaio si fossero scatenati. Tizi come Bizzarro, il Burlone e il Giocattolaio compirono delitti efferati, questi ultimi due poi riuscirono addirittura a svelare l’identità di Superman. A quel punto, dopo un attacco di cloni di Metallo, Superman decide di portare i suoi amici più chiari alla Fortezza della Solitudine. Il nemico più temibile però diventa Brainiac, che impossessatosi del corpo di Lex Luthor e assoldato L’uomo Kriptonite, assedia la Fortezza.
    Solo alla fine, dopo numerose comparse di vecchi amici e nemici di Superman, e dopo che alcuni di essi siano morti, si scopre chi sia il vero artefice di tutto questo disastro. Ma non sarà nemmeno lui a far avverare la profezia di morte del nostro Kriptoniano… sarà qualcun altro… ma tornati nel presente, Alan Moore ci strizza l’occhio, facendoci capire in un abilissimo e delicato sottointeso che le cose sono andate diversamente.
    Storia magnifica, specie per il finale., in realtà. Devo ammettere che ho preferito Per l’uomo che aveva tutto, forse perché qui è una storia-celebrazione di Superman, del suo mondo e dei suoi comprimari, di cui non conoscevo quasi nessuno. Oddio, mi sono divertito a cercare nella rete la storia di ogni personaggio comparso nella storia, come Bizzarro o Brainian, ma è chiaro che non mi ha fatto lo stesso effetto che avrà fatto su chi questi personaggi li ha incontrati nel corso di anni di avventure fumettistiche. Al di là di ciò, infatti, l’avventura in sé è una carrellata di questi amici e antagonisti che sfilano. Che poi l’autore sia abile a far diventare una cosa simile una bella storia comunque godibile e con una trama forte, drammatica e decisiva sotto è un altro discorso, anche perché comunque il senso di impotenza di Kal-El si sente molto, e penso sia una cosa abbastanza sconvolgente già di per sé. Comunque anche qui non mancano, appunto, riferimenti alla fragilità dell’eroe, unita al rimpianto per le scelte difficili che ha affrontato nella sua vita sulla Terra (soprattutto nella sia vita sentimentale, e da lì scaturisce una scena che a me ha commosso).
    Ma di certo il finale, dopo che l’intervistatore se n’è andato, che ci fa capire quel è la vera conclusione della storia (e della leggenda di Superman) è da antologia, specie per la maestria con cui è trattata.

    In conclusione, pur non conoscendo il mondo di Superman, con poche ricerche di base ho potuto apprezzare due ottime storie a fumetti, che oltre a fornire una buona dose di azione spingono l’acceleratore sulla psicologia di una delle due icone supereroistiche della DC, così come Alan Moore ha fatto con Batman e con il mondo dei supereroi in generale in quel capolavoro che è Watchmen. Moore, insomma, si conferma nella mia visione del Fumetto come un grandissimo!
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Superman Numero Zero

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    E' evidente che la Lion con questi Numeri Zero abbia voluto dare delle chicche agli appassionati. Ma ciò non toglie che, oltre ad essere chicche, possano essere anche piacevoli come letture fortunatamente. In alcuni casi meno, come nello speciale natalizio di Batman, in altri di più, come le 3 storie contenute in questo albo.
    L'Esilio ai confini dell'eternità è spettacolare: nel 1984 Jim Steranko realizza una storia avanguardista, decisamente sperimentale, un'avventura in cui Superman c'è solo in senso lato e dove il vero protagonista è il lascito dell'eroe all'umanità. Una storia intrisa di fantascienza, teorie scientifiche e visionarietà che rendono questa storia una vera e propria perla, e che anche per impostazione della tavola rompe alcuni schemi.
    Doverosa la scheda su Steranko e bellissime le pin-up di Brian Bolland e quella geniale di Will Eisner da Superman 400.
    Ex-Machina è un'altra storia da speciale natalizio, ma la trovo migliore di quella batmaniana: Paul Chadwick rende omaggio all'umanità di Superman, che dimostra di sapere interessarsi anche e soprattutto al singolo uomo in difficoltà oltre che al mondo intero, concetto spesso generico e fumoso. Un Superman in versione "Dio misericordioso" in un'avventura un po' malinconica e penalizzata forse da delle premesse effettivamente un po' fragili, come evidenziava un utente. Disegni particolari e con un certo appeal.
    La struttura dell'albo viene rispettata e abbiamo la biografia dell'autore, seguita da una splendida e significativa pin-up di Jakc Kirby ('sticazzi! :D ) e una storia assolutamente folle, tratta da Action Comics # 900. Solo Umano è infatti una storia presentata come se fosse uno storyboard di un film, con disegni schizzati in bianco e nero e affiancati dal testo che descrive la scena rappresentata. Richard Donner e Derek Hoffman hanno mutuato dal cinema l'aspetto della storia, che ne esce con un'atmosfera assolutamente deliziosa e inedita, anche grazie all'apporto grafico di Matt Camp. La trama non offre nulla di particolarmente inedito ma perlomeno costituisce una storia efficace e che ha il merito di delineare bene la differenza tra Superman e uno che ha superpoteri.
    Dopo aver copiosamente sbavato sulla pin-up di Moebius (autore con cui ho un rapporto molto controverso e sofferto ma i cui disegni mi fanno impazzire), mi godo l'efficace articolo di due pagine che riesce a dare una panoramica abbastanza esauriente di quello che rappresenta il primo supereroe dei comics.

    Un ottimo albetto non solo per saggiare le potenzialità della nuova casa editrice, ma anche per godere di alcune storie molto particolari su Superman, godibili anche da chi del personaggio conosce ben poco.
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  • Superman: Stagioni

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    Jeph Loeb e Tim Sale.
    Ragazzi, che accoppiata! Che artisti!
    Non paghi di avermi emozionato e coinvolto con le loro splendide graphic novel su Batman e con le due storie "coloured" di Spider-Man e di Devil, ecco che realizzano una storia in quattro parti (quattro come le stagioni dell'anno) che rinarra l'adolescenza e i primi anni di attività di Superman.
    Insomma, questi due hanno scritto le migliori storie per ciascuna delle maggiori icone supereroistiche di sempre. L'eroe che toccano, diventa oro nelle loro capaci mani.

    Partiamo dalla sceneggiatura: Loeb ancora una volta si concentra sul lato umano del protagonista, componendo una storia che si sviluppa in parallelo con il tema delle stagioni. La solarità della primavera di riflette nella giovinezza a Smallville, la durezza dell'inverno porterà dure prove da affrontare. Ma sempre l'autore ci sa mostrare prima di tutto la sensibilità che muove Superman, che a dispetto del suo essere alieno è mosso da sincero amore per l'essere umano.
    Non solo: la personalità di Superman che ne emerge è comunque quella di un tipo sensibile, che paga con la solitudine la sua condizione di diverso, e che cerca sempre di riempire questa sua personale realtà con alcuni legami scelti e particolari, come quello a Smallville, o ai genitori adottivi, o a Lana.
    Ne esce un ritratto dell'Azzurrone decisamente rassicurante, un eroe che a dispetto di tutti i suoi enormi poteri non è esente da debolezze e tristezze del tutto umane, a questo punto direi del tutto universali. Anche perchè a un certo punto Loeb è come se suggerisse che non sarebbe così comune un essere umano che, possedendo tali poteri, decidesse di metterli al servizio degli altri invece che di se stesso, la qual cosa è stata evidenziata qualche anno fa da Alan Moore in un'intervista: sostanzialmente, non bastano i superpoteri a far di te un eroe, se sei uno stronzo rimarrai tale nonostante tu possa volare. Occorre essere delle persone predisposte al bene, a cui i poteri danno modo di fare meglio quello che sentivano già prima di dover fare.
    Clark era buono dentro anche prima di prendere piena coscienza dei suoi poteri: era un bravo ragazzo di campagna, semplice, e in questo hanno avuto una grande importante i coniugi Kent, che Jeph Loeb suggerisce quasi possano essere stati alla base di quel che è e crede Superman, grazie all'educazione di onestà e abnegazione che gli hanno impartito da bambino e ragazzo.
    E forse l'atmosfera stessa di Smallville, semplice e bucolica, ha contribuito a forgiare il carattere di Superman: chissà, forse se n'è accorta anche Lois Lane, quando chiama Clark "Smallville" per schernirlo.
    Molto belle e ben gestita, infine, l'idea di far narrare ciascuno dei 4 capitoli a un comprimario diverso: il signor Kent, Lois Lane, Lex Luthor e Lana Lang. Quattro persone importanti, in modi diversi, nella vita di Clark Kent/Superman e che proprio in virtù della loro diversità riescono a raccontare facce diverse della stessa persona, che convergono tutte in un'unica figura sfaccettata.

    Le tavole realizzate da Tim Sale sono dei capolavori assoluti, poco da fare: il suo Superman, quasi imbolsito, quasi imbottito, all'inizio può sembrare strano per via delle proporzioni o di come è modellato il corpo nelle scene di volo, ma in realtà è perfettamente adatto. Tanto trasmette l'idea di bambinone sperduto all'inizio, quanto riesce a rappresentare la maturazione che Loeb ci racconta con il procedere della storia. Il suo Superman può essere particolare, sì, ma di certo convince ed è adattissimo all'avventura raccontata. Le numerose splash-page sono cose meravigliose, una vera gioia per gli occhi, ma del resto anche le vignette più normali sono sempre arricchite da sfondi davvero ben realizzati, che riescono a comunicare perfettamente lo scenario rurale di Smallville quanto quello urbano di Metropolis.
    Sono tavole ariose, cesellate, davvero ottime.

    Insomma, lodi alla RW-Lion che finalmente ripropone in Italia questa miniserie capolavoro. L'edizione si presenta all'esterno decisamente curata, con una copertina decisamente significativa e con una bella cartonatura solida. All'interno, però, oltre al fumetto e alle cover originali purtroppo c'è ben poco, solo la mini-biografia degli autori. Nessun articolo che parlasse dei riferimenti di Loeb a storie classiche di Superman, nessun confronto tra le origini narrate qui e le altre numerose versioni esistenti con eventuali differenze, nessuna riflessione... è un peccato, perchè sarebbero stati contenuti speciali sicuramente interessanti e graditi, e che avrebbero ulteriormente impreziosito un volume che già di suo rappresenta un acquisto doveroso per chi ama il fumetto, indipendentemente che abbia mai letto qualcosa di Superman o meno.
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  • E' un ottimo momento, per chi fosse interessato ad approcciarsi a Superman. Come allegato a Panorama la Lion ha lanciato poche settimane fa una collana che ristampa le migliori avventure del capostipite dei supereroi dei fumetti, in modo cronologico per avvenimenti.

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    Ma per chi avesse meno pretese di filologicità, meno interesse alle storie degli scorsi anni o semplicemente meno disponibilità economica (chè 10 euro a settimana non son pochi), questo mese grazie al reboot è arrivato anche il nuovo n. 1 del mensile dedicato all'Azzurrone!
    E in questo caso, contrariamente a quanto visto con Batman, il reboot coincide davvero con un ricominciare (quasi) da zero. Grant Morrison infatti prende le redini nientedimeno che di Action Comics # 1 scrivendo Superman contro la Città del Domani, graziata dai disegni meravigliosi di Rags Morales, in cui vediamo un giovane Superman in jeans agire per Metropolis combattuto dalle autorità che non apprezzano un vigilante senza controllo. E' affascinante vedere questo eroe che cerca di fare del suo meglio per salvare la città mentre viene ostacolato da polizia ed esercito. Le prime tavole sono spiazzanti e decisamente di peso. Morrison non si smentisce e anche se per ora ha fatto poco di sconvolgente, ritengo sia solo questione di tempo.
    Che prezzo ha il Domani?, da Superman #1 per i testi di George Pèrez e i disegni di Jesùs Merino, presenta invece Superman già in piena attività, svolgendosi quindi anni dopo le storie di Action Comics, risultando comunque comprensibile grazie ad una storia molto classica nel suo svolgimento: c'è un mostro alieno in città, Superman lo combatte. Buoni i dialoghi, belli i disegni.
    Infine L'Ultima Figlia di Krypton (Michael Green-Mike Johnson/Mahmud Asrar) è la storia contenuta in Supergirl #1: succede poco e niente in questa avventura, molto (troppo) introspettiva e puramente introduttiva, in cui la vera forza sarebbe l'aspetto fisico della cugina dell'Azzurrone, se fosse disegnata da qualcun altro però: il lavoro di Asrar non è malvagio, intendiamoci, ma conosco molti altri autori che avrebbero saputo renderla più figa :P
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    In coincidenza dell'uscita nelle sale cinematografiche italiane di Man of Steel, nelle scorse settimane sono tornati nel circuito delle edicole i primi 2 volumi della collana a fumetti dedicata a Superman, che aveva esordito un annetto fa. Per l'occasione i due albi sono stati riuniti insieme da un cartone piuttosto ingombrante/visibile nelle edicole che lo hanno ricevuto, in maniera analoga a quanto accaduto in precedenza per cavalcare l'onda di un'uscita cinematografica supereroistica (l'esempio più simile è con Lanterna Verde, per quanto la Planeta in quell'occasione fece un lavoro meno riuscito).

    Questi volumi (altro non sono che resi recuperati dal magazzino Mondadori/Lion) vengono riproposti perché contengono Secret Origins, la miniserie a firma di Geoff Johns e Gary Frank che pochi anni fa ha proposto un'ennesima, nuova versione delle origini dell'Azzurrone. Il lavoro di Johns ha raccolto particolari consensi per il modo con cui ha deciso di costruire la storia, e per questo ero molto curioso di leggerla. Ne sono rimasto decisamente soddisfatto: l'autore approfondisce bene il personaggio, connota con precisione i tratti distintivi dell'eroe mediandoli con quella fallibilità data dall'incertezza tipica della gioventù e con i dubbi sui motivi della propria esistenza. Se c'è una cosa che si nota chiaramente nelle 6 parti che compongono la storia è proprio la maturazione del personaggio, che pian piano e non senza dolore prende coscienza delle proprie capacità e soprattutto delle responsabilità che esse comportano... o per meglio dire, che esse comportano perché lui decide che quei poteri implichino un certo comportamento da chi li possiede. Superman diventa tale perché sceglie di esserlo. E' sempre la vecchia storia per cui non basta avere superpoteri per essere un eroe, se di base sei uno stronzo, ma raccontata in modo convincente. Appare forse leggermente forzato l'inserimento della Legione, ma è comunque una parentesi piacevole e affascinante per quel che comporta.

    Dal punto di vista grafico sbavo copiosamente: lo stile di Frank è magistrale, tutti i personaggio e l'Azzurrone in particolare guadagnano un sacco in carisma e fascino proprio grazie al tratto del disegnatore, che valorizza le varie scene chiave della storia.

    Il secondo volume, oltre a contenere la conclusione delle Secret Origins, pubblica anche Kryptonite, una storia che solo a leggere i nomi degli autori fa tremare i polsi: Darwyn Cooke ai testi e Tim Sale ai disegni, signori, e non so se mi spiego. La caratura di questi due giganti dei comics americani non delude neanche stavolta, dal momento che fa scaturire un'avventura assolutamente affascinante, dove Superman si trova per la prima volta faccia a faccia con l'elemento che ne annichilisce i poteri (la storia è ambientata nei primi mesi di attività del supereroe, da qui la motivazione dell'inserimento accanto al lavoro di Johns), ma lo fa in modo articolato e geniale, usando in modo sagace il mezzo didascalia tanto da realizzare un sottile gioco narrativo/descrittivo che è la grande forza di questo fumetto. Molto intelligente anche l'uso del cast, da Lois Lane a Jimmy Olsen, da Lex Luthor al misterioso Sign. Gallo, un uso reso vincente grazie alle interazioni che questi personaggi hanno e ai sentimenti che ne sprigionano di conseguenza.

    [spoiler]Nota personale: il robot che impersona Clark Kent è un'idea che però mi ricorda più da vicino il Paperinik classico che un supereroe DC :P[/spoiler]

    Sulle tavole non mi dilungo neanche tanto, perché è ridicolo che uno come me si metta a parlare del lavoro di un gigante come Tim Sale. Dico solo che ogni volta che mi imbatto in un suo lavoro che ancora non avevo avuto modo di apprezzare, rimango senza parole. E la stessa cosa accade anche stavolta. Via il cappello e basta, che gli vuoi dire a uno che disegna così? :)

    Molto interessanti gli approfondimenti a firma di Alessandro di Nocera ed Elena Pizzi, che ben inquadrano le opere contenute nei volumi in modo semplice e competente.
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    Ottimo lavoro.
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    Perché, è bene ribadirlo, con Superman, non nasce solo un personaggio ma un intero genere dell’immaginario moderno e, ancor più importante in questa sede, il fumetto si afferma a livello industriale come forma d’espressione autonoma e matura. Le 1.400.000 copie mensili vendute nel 1940 da Action Comics – un comic book, ovvero una rivista di soli comics – sono la testimonianza di una filiera produttiva avanzata che non ha più bisogno di vivere in simbiosi con i giornali, come accaduto fino ad allora per strisce quotidiane e tavole domenicali. Superman è il prodotto di un’industria culturale, ormai indipendente, per temi, scelte espressive e pratiche di consumo, capace di raccontare i sogni fondanti di un’intera società.
    Lo speciale Superman accompagnerà i lettori de Lo Spazio Bianco per qualche mese, non perdetevene nemmeno una puntata!

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  • Daniele Barbieri, Umberto Eco, Superman... Tutti in un solo articolo!


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  • Non c'è pace giudiziaria per l'azzurrone:

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  • peter parker ha scritto:Non c'è pace giudiziaria per l'azzurrone:

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    Del resto Siegel e Shuster lo avevano venduto per 130 dollari. L'unico in quell'epoca a farsi furbo è stato Bob Kane.
  • Che sia Tex o l'Azzurrone, Villa resta un maestro:
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  • Ennesima sentenza sul personaggio, chiusa ogni vertenza con gli eredi di Shuster:

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