[Terry Moore] Strangers in Paradise

Non solo Marvel e DC ma anche le classicissime strips e il fumetto autoriale di Alan Moore, Frank Miller o Jeff Smith.
  • La posta difficilmente tornerà... sostanzialmente non arrivavano lettere interessanti da pubblicare, per cui l'abbiamo eliminata!
  • Strangers in Paradise Pocket #7

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    Che numero. Che gran bel numero. E se non sapessimo bene che il finale è ben distante, si potrebbe pensare sia questo. Le quattro storie che compongono l'albo in questione non hanno infatti nulla da invidiare in compiutezza a quelle che concludevano i primi due minicicli narrativi. E poi ci sono le canzoni e le poesiole che per ammissione stessa di Terry Moore, che in una paginetta spiega i perchè e i percome dei loro inserimenti, sono parte integrante di ciò che vuole esprimere col fumetto. E questa multimedialità torna anche con ben tre pagine di testo che si inseriscono nella narrazione come già era stato una manciata di numeri fa. Insomma, un'idea che può piacere come non piacere ma che dimostra di avere un suo perchè. Ed emerge un'altra regola di Strangers in Paradise, ovvero che non esistono comparse ma comprimari. Ce ne fosse uno di personaggio che una volta accennato non abbia poi avuto un ruolo negli eventi, e questo porta a sospettare di tutti. E allora forse non è poi così conclusivo questo numero che, sebbene porti le cose a un punto di (lieto) non ritorno, introduce i sei boss, una carrettata di personaggi legati al mondo del giornalismo e e riporta in scena in grande stile il simpatico agente baffuto che avevamo già conosciuto un po' di tempo fa. Insomma, decisamente, convincente. Forse il miglior numero finora. E adesso attendo il prossimo, che se ho ben capito sarà un volume a parte, con tre storie ambientate nel passato e una fuori continuity.
  • Fa piacere che non tutti quanti odiano canzoni e poesie... io non le ho mai odiate e non capisco chi le odia... boh, perchè "rubano spazio alla storia"? Ma *fanno parte* della storia, allora avrebbe più senso odiare le pin-up. Oh be', fa niente.

    Cmq anche se, come dici, le storie sono ambientate nel passato, non sarà un volumea parte... d'altronde, se pensi all'inizio del 5, anche queste dopotutto sono già, in qualche modo, ambientate nel passato.
  • Sì ovvio, però sarà una pausa. Un albo speciale.
  • Maledizione alla mia fumetteria...! Io ho appena letto il #06, pensando che la serie fosse in pausa... invece tra poco uscirà l'ottavo numero :cazz:
    Un'ottima lettura, come sempre.
    OT: E della Free Books consiglio "L'età del bronzo", stupendo. Spero di poterne fare presto una recensione...
    A presto,
    Michele
  • Strangers in Paradise Pocket #8

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    Eh, i ritardi, Pensare che l'ultimo numero l'avevo letto sotto l'ombrellone. Il numero in questione è, come già detto, un volume a parte. Questo terzo ciclo, iniziato nel futuro, e proseguito nel passato, si prende qui una pausa per andare a scavare ulteriomente nel passato, con una trilogia flashback dei tempi del liceo, che erano stati appena accennati nell'intro della prima serie. Il lavoro di retcon è egregio (io mai mi ero accorto che già nell'intro era apparso Freddie Fremur), e sistema un po' di cosette poco chiare (il passato turbolento di Katchoo dove si collocava se le due si conoscono dal liceo?). Una trilogia ben riuscita quindi, a cui fa seguito un episodio-parodia, forse in sè poco significativo, ma proprio in virtù della sua autoconclusività, utile a suggerire che la storia ora come ora è arrivata ad un punto stabile. Punto che verrà superato già a partire dal prossimo volume, si presume. Una piccola nota riguardo ai disegni, è da due albi che ho notato una certa involuzione nello stile e nelle chine, probabilmente è un illusione dovuta alla breve parentesi a colori, che anche trasposta in b/n dava un maggior senso di ordine. In appendice all'albo la trascrizione del blog di Terry Moore.
  • Grrodon ha scritto:Strangers in Paradise Pocket #8
    Eh, i ritardi, Pensare che l'ultimo numero l'avevo letto sotto l'ombrellone.
    Ue', ritardo, va che l'8 è uscito a dicembre, eh :P E il precedente a settembre, quindi c'è stato sì un ritardo, ma di un mese. Intanto cmq è già uscito anche il 9 (giustamente, a febbraio).
    A meno ch non intendessi solo che tu l'hai letto in ritardo... in quel caso, vergogna! Bisogna correre! :P
  • Bah, bof, io li trovo in ritardo in fumetteria. Quando li becco li compro...
  • Strangers in Paradice Pocket #9

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    E infine ecco pure questo. Che è il numero delle grandi emozioni. Tale intensità è data dal fatto che finalmente ritorniamo dieci anni avanti nel futuro, e questa volta la storia prosegue. C'è il reincontro tra Francine e Katchoo, narrato superbamente, e tornano anche le sperimentazioni testuali. E bisogna dire che ancora una volta Terry Moore dimostra di sapersela cavare in modo egregio anche come scrittore. Le pagine di testo si concentrano tutte nel terzo di quattro episodi. Ma c'è spazio anche per il proseguimento della linea temporale del passato, che stavolta passa in secondo piano e si inserisce tramite flashback che mostrano progressivamente la crisi del rapporto tra le due, avvenuta un decennio prima. E' probabile che molto presto le due linee temporali si congiungeranno, e allora si rimarrà stabilmente nella situazione futura, la cosa potrebbe avvenire già nel prossimo numero vista l'aria che già tira tra le due amiche e che sembra star preparando il terreno per gli eventi nefasti di cui abbiamo sentito parlare.
  • Strangers in Paradise Pocket #10

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    E invece no. Le due linee temporali non si congiungono affatto per il momento, e anzi, si rimane nel passato ad assistere alle vicende di Francine, Katchoo e David, che non solo si risolvono (il punto di svolta è dunque ancora lontano), ma preludono ad un altro ampio arco narrativo. Il futuro malato viene quindi messo da parte, nessun flashforward nei quattro capitoletti che compongono questo decimo volume. Sembra di essere tornati quasi alle atmosfere dei primi numeri, pur con un'evoluzione stilistica notevole. Molto buono come al solito l'evolversi dei rapporti tra le persone e quindi il progressivo inserirsi di Casey come personaggio importante (per quanto lei affermi di essere loro amica e questa cosa da ciò che ho letto mi fa pensare di essermi fatto sfuggire qualcosa), e molto buono anche il modo in cui Freddie Femur bene o male ritorna periodicamente a bomba. Il realismo di Terry Moore si nota anche da questo, se nel mondo fittizio solitamente lo stronzo si pone in una posizione di aperto e definitivo scontro con i protagonisti diventando un vero e proprio villain, in quello reale spesso e volentieri gli stronzi vengono conosciuti, dichiarati tali ma frequentati ugualmente, seppur di rado. La presenza lieve ma costante di Freddie nella vita e nei discorsi di Katchoo e Francine, oltre a fornire una buona dose di realismo, è anche un gradevolissimo contrappunto comico.
    Ad ogni modo si preannuncia nel prossimo numero un ritorno del filone noir...
  • Oh, ormai ho smesso di commentare Strangers in Paradise eoni fa.

    Comunque devo ammettere che c'è stato un declino tempo addietro, nel quale pensai di abbandonarlo...
    Poi sono iniziati i flashback, e la qualità ha ripreso la parabola ascendente che continua anche dopo (io sto seguendo la versione cartonata, non la pocket) ed è sempre meglio.
    Tremo con l'uscita di questo mese, dato che dopo saranno finite le ristampe di lusso, e potrò prendermi in massa tutti gli altri volumi usciti.
    Comunque pollice su, questa serie è sempre meglio, nonostante la leggera debacle nei numeri 5-7.
  • Strangers in Paradise Pocket #11

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    Bisogna ammettere che è un numero che spiazza. Si inizia proponendo il solito tran tran fatto di humor, ambiguità, situazioni imbarazzanti, gelosie e litigi per poi sporofondare pesantemente nella tragedia, dopo l'incidente aereo che costerà la vita a un buon numero di persone. Si delinea così un nuovo scenario apocalittico con un ritorno alle atmosfere noir fatte di mafia, killer e complotti vari. L'affare Darcy Parker è solo la punta di un iceberg ben più grosso i cui punti cardine sono ben altri come ad esempio Tambi. Un numero che lascia un senso di angoscia indescrivibile, vuoi per la dubbia sorte di David (che nel flashforward non è ancora stato nominato, infatti), vuoi per la rottura forzata tra le due protagoniste. Un numero che anche chi si sente distante dalle tematiche trattate in questa serie non potrà fare a meno di leggere con una certa dose di apprensione.

    Strangers in Paradise Pocket #12

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    E dopo la tempesta ecco una finta quiete. Ancora più politica, mafia e intrigo nel numero che vede finalmente le strade delle due amiche dividersi. Inizia a delinearsi l'inquietante scenario visto nei flashforward all'inizio di questo terzo e ultimo ciclo, dopo parecchi falsi esiti. Se il fumetto ha infatto giocato finora a farci credere che ogni litigio potrebbe essere la causa della separazione che avverrà tra le due, stavolta ci si sbilancia e si mostra chiaramente che lo status quo non potrà più essere nuovamente ripristinato. David è vivo ma azzoppato, Katchoo è diventata una misteriosa donna d'affari e Francine è pronta a sposarsi. E in tutto questo il salto di un anno non lascia dubbi: siamo vicini al momento di congiuzione tra le linee temporali. Solo vicini però, visto che molto deve ancora succedere, David deve andare incontro a una sorte dubbia, Francine e Katchoo incontrarsi per un ultima volta in occasione del matrimonio, e persino la sottotrama dei boss dovrebbe quietarsi. Numero parecchio interessante pure questo quindi, anche se qua e là si gioca a spararle grosse con un po' di retcon nelle vicende di Katchoo che adesso parrebbe essere stata in passato la donna più potente del mondo.
  • Strangers in Paradise Pocket #13

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    Uhm ma a che gioco giochiamo? Si pensava a una congiunzione tra le due linee temporali e invece no. Il salto sembra allontanarsi ancora di più, tanto che i riferimenti ai flashforward sono addirittura assenti nel riassuntone di Sprea nell'editoriale. E la storia si fa sempre più incasinata e difficile da seguire, specie con una periodicità sfasata come quella offerta dalla freebooks. E a dirla tutta lo sfasamente che dà, qualitativamente parlando, un albo stampato a metà in carta patinata e metà in carta ruvida è assai sgradevole. Lo stile di Moore sarebbe assai più appagante senza tutte quelle inchiostrazioni impastate che rendono poco pulita e molto caotica la resa grafica. Quanto alla storia...bé dei quattro capitoletti presenti uno è quello fuori continuity e a colori con Freddy Femur supereroe, demenziale e divertente anche se un po' sconclusionato, mentre i restanti tre proseguono la narrazione delle vicende malavitose in cui sono incappati i protagonisti. Però anche qui la retcon sta assumendo livelli spropositati, con un David ex-assassino, una Veronica cugina di David, una Tambi sorella di Katchoo e miliardi di complicazioni politiche. Insomma, inizia a sembrarmi tutto poco lineare e molto eccessivo e inizio a chiedermi quale possa essere la direzione in cui tutto questo porterà.
  • Strangers in Paradise Pocket #14

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    Se la deriva mafiopoliticizzata degli ultimi due numeri mi aveva inizialmente interessato per farmi poi arricciare il naso non appena era diventata eccessiva, va detto che quella parentesi si chiude qui. Dei quattro capitoli che compongono l'albo, il primo è dedicato a concludere la sidestory di Veronica Pace, il secondo a rimettere le cose a posto e il quarto a iniziare una nuova fase che si pensa - stavolta sì - porterà al famoso ricongiungimento con il futuro visto nei flashforward. Il terzo è invece una cosa a parte, un gradevolissimo excursus sul mondo del fumetto ocn protagonista un Freddie Femur in crisi d'identità: è qui che Terry Moore dà prova di ciò che sa fare meglio: la caratterizzazione dello squallido Freddie è sempre stata un capolavoro, ma quando ho letto la sequenza in cui viene spiegata la genesi del perdente, dall'infanzia alla maturità non ho potuto fare a meno di fermarmi a pensare a quanta gente così io abbia conosciuto in vita mia. Insomma, mi ha percorso un brivido, considerando anche il contesto in cui ho letto quelle cose, e cioè in una rivisitazione dei Peanuts, di Calvin e Hobbes, Pogo etc.
    Altre scene riuscite ci sono, e noto che l'altra metà del meglio di Terry Moore si ha proprio nei dialoghi faccia a faccia tra due personaggi, e in questo albo ne abbiamo a bizzeffe: quello tra Francine e Veronica, quello tra Katchoo e il fidanzato di Francine, quelli di Freddie con tutto il mondo che lo circonda etc. Insomma, bello, molto bello, che risolleva non poco il fumetto facendolo andare a parare in un campo a me più congeniale, quello più strettamente intimista. Quanto al ricongiungimento tra le due linee, sospetto che sia vicino, vicinissimo benché lo dica ormai da più di un anno, ma stavolta i presupposti parrebbero esserci, visto che si inizia a parlare di matrimonio: eppure qualcosa in mezzo deve ancora avvenire, la famosa grande decisione di Francine, la sparizione dalle scene di David, e visto che sul sito c'è la preview dei prossimi due numeri, mi sento di dire che dovremo aspettare ancora un po'.
    Un'ultima nota sulla periodicità: da quanto riportato sul sito pare che sia finalmente diventato mensile. Una bella svolta visto che finora la bimestralità aveva portato a salti di tre o anche quattro mesi alla volta. D'altra parte, avevo sentito dire che la bimestralità era dovuta al fatto che SiP occupasse lo stesso spazio editoriale di Wondercity, che appunto usciva nei mesi pari, ergo significherebbe la morte definitiva di Wondercity. Però è una bella cosa pensare che manca poco, solo 12 numeri e che se le cose restano così e non ci sono altri ritardi in un annetto dovremmo giungere all'agognato finale...
  • Strangers in Paradise Pocket #15

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    Mensilità? Mah, intanto sono passati due mesi, e il numero è uscito a Giugno marchiato Maggio (anzichè Aprile). Quanto ai contenuti, bè sono spiazzanti. La storia in sé per sé procede poco, molto poco. E il numero sarebbe molto poco interessante se non fosse per l'inaspettatissimo flashforward che occupa il terzo capitolo. E non si tratta di un altro salto nel futuro già conosciuto tempo fa (che siamo ancora in attesa di raggiungere) ma un futuro remoto, molto remoto, collocabile a serie conclusa. Appare infatti un roseo futuro in cui Ashley, la figlia di Francine conosciuta nei precedenti FF, è adulta e, assistita dalla sue due mamme (e quindi ci si chiede quale sia la sorte di David e di Brad), cerca di vendere ad un editore la storia romanzata di Strangers in Paradise, così come l'abbiamo letto fino a quel momento. Il messaggio sembra infatti essere: non preoccupatevi se finora vi è sembrato tutto un po' ciclico e ripetitivo, molto presto tutto sarà chiaro e il meglio deve ancora venire. Come interpretare tutto questo? Inizialmente pensavo a un divertissement, una sorta di capitolo celebrativo che avrebbe dovuto mantenere vivo l'interesse del lettore verso una serie ormai giunta al suo giro di boa, ma vedendo come la cosa prosegue, e cioè con la scelta di Ashley di provare a riraccontare la storia esplorando possibilità differenti, le carte si rimescolano ancora. Si ritorna quindi alla rinuncia di Francine avvenuta poche pagine prima, solo che stavolta il bivio la porta a fare la scelta opposta, e subito dopo si ritorna con un ulteriore FF alternativo in un futuro in cui le due protagoniste sono divise e una di loro due muore. Come se non bastasse si ritorna subito dopo al momento del bivio per rivedere la scena in una terza versione ancora differente, e prima di capire anche solo dove il tutto andrà a parare il numero finisce lasciando mille interrogativi.
    A questo punto c'è da chiedersi quale delle tre versioni dello stesso fatto sia quella vera, e se il futuro appena visto non diverrà una costante occasionale che ci accompagnerà di tanto in tanto, c'è da chiedersi come si rapporterà al FF di mezzo che abbiamo già avuto modo di conoscere e che ruolo avrà nell'economia della storia. E magari Sprea - senza spoilerare mi raccomando - potrà già darci degli indizi in tal senso, spiegando come va considerato tutto questo e se è proprio questo ciò a cui si riferisce nell'editoriale, quando parla di eventi oscuri che potremo interpretare solo a serie finita.
  • Strangers in Paradise Pocket #16

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    A quanto pare la spiegazione alle assurdità del numero precedente è solo una: la versione "reale" della scelta di Francine è solo la terza. Le altre due che abbiamo visto sono solo scelte ipotetiche messe lì per mostrarne i rispettivi futuri. Ciò che non avevo capito bene, e che mi aveva disorientato è che la prima delle tre versioni della scelta fosse da intendere come parte della linea narrativa che conduce al futuro che si vede poche pagine dopo. Insomma, l'esplorazione dei futuri alternativi partiva qualche pagina prima di quel che avessi capito (la divisione frammentaria dei capitoli però non aiutava in tal senso). Però a quanto pare delle due opzioni viste Francine ha scelto la prima, anche se la cosa viene solamente fatta capire sottintendendo che le cose devono essere andate più o meno come nelle "tavole ipotetiche".
    Garbugli a parte la trama prosegue quel che basta per far sorgere per l'ennesima volta il dubbio di dove la storia voglia andare a parare. Per l'ennesima volta si era giunti al momento ideale per far ricongiungere presente e futuro e per l'ennesima volta lo status quo viene invece ripristinato, con il ricongiungimento delle due, con Francine che "capisce", e con la sottotrama malavitosa che torna a galla. Certo, forse stavolta Francine ha capito più delle altre volte, ma in sostanza il discorso non cambia, e ci si chiede se a questo punto il futuro visto molti albi fa sia ancora da considerarsi valido. Insomma, boh, mi trovo parecchio perplesso e non so bene cosa pensare di questi nuovi sviluppi.
    Il capitolo filler incentrato sulla storia di Molly Lane l'ho gradito, anche se pure lui infilato adesso mi sembra un po' fuori posto, oltretutto il personaggio era stato introdotto di sfuggita nel futuro ipotetico del numero scorso. E invece sembra che avrà un capitolo dedicato anche nel prossimo volume. Mah, boh, bof.
  • La storia su Molly: è "Stardust"?

    Se sì (e lo dico, sinceramente, da fan sfegatato di SiP), è probabilmente la mia storia preferita dell'intera serie.

    La storia di Molly (e più precisamente di "Molly & Poo) è editorialmente un po' complicata... non so se la Free Books la stia portando avanti cronologicamente o ristampandola... Diciamo che molto probabilmente "Molly & Poo", di cui "Stardust" è in qualche modo il prequel, avrebbe dovuto essere letto prima, perché "Stardust" ne spoilera completamente il finale.
  • Sì, è Stardust. Molly & Poo è nel prossimo...
  • Strangers in Paradise Pocket #17

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    Oh finalmente ecco Molly & Poo. E beato chi ci capisce qualcosa, visto che la sua origine e la sua storia editoriale non viene nemmeno spiegata bene. Viene fatto intendere che consista di un riordino di materiale già in precedenza pubblicato, poi che si tratta di una ristampa in toto di un volume saltato posto tra la seconda e la terza serie e quindi senza alcun riordino. Questo capitoletto tutto in prosa, contenente stralci di romanzo epistolare e non, firmato da Molly Lane è alquanto strano visto che sembra saltare di palo in frasca narrando parallelamente la stessa storia in diverse epoche e situazioni. Ma la cosa più strana è come finisce, di tronco, con una frase lasciata a metà. E sinceramente ho pensato ad un errore di impaginazione, è anche vero che vista la particolarità della storia in oggetto può benissimo essere una cosa voluta. Si attendono conferme e delucidazioni.
    Quanto al fumetto vero e proprio ormai è sempre la solita solfa. Il vuoto temporale che separa il monotono presente dal futuro apocalittico non viene mai e poi mai sanato, e ogni volta sembra di esserci quasi per poi veder ripristinato ancora una volta lo status quo. E qui le cose procedono come sempre, con le due amiche/amanti riunite, con la situazione di partenza ripristinata, con Freddie Femur che rispunta, con la sottotrama poliziesca che ribolle nel background sottoforma di prosa, pronta a riaggredire le protagoniste che ogni volta inspiegabilmente non si curano di essa e la danno per risolta. Mentre qua e là qualche ruolo si rinnova, si fanno le solite rivelazioni sconvolgenti (Casey lesbica) che ormai sembrano quasi posticce e si allunga il brodo con sogni e fantasticherie mentali ben riuscite ma ormai prevedibili. Insomma, c'è bisogno di una scossa, di una svolta forte. E il flashforward, come in Lost del resto, si dimostra ancora una volta un'arma a doppio taglio, capace di incuriosire il fruitore ma anche di fargli perdere interesse verso la situazione presente.
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