[Terry Moore] Strangers in Paradise

Non solo Marvel e DC ma anche le classicissime strips e il fumetto autoriale di Alan Moore, Frank Miller o Jeff Smith.
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    Il secondo volume mi è forse piaciuto ancor più del primo.

    Non ho affatto amato la copertina, però, e continuo a trovare la costina bianca sul dorso assolutamente evitabile.
    Ho da obiettare parecchio sul chinaggio a tratti pesante che rende tutto un po' caotico. Ma potrebbe anche essere colpa della qualità della stampa.
    Il disegno pure migliora, anche se non troppo. Intendiamoci, mi piace molto come stile. So però che più avanti certe gommosità eccessive (vedi il volto del grassone in aereo) spariranno rendendo il tutto più gradevole, almeno per me. Altra piccola critica: ho fatto fatica in un paio di casi a distinguere alcuni volti. Ho scambiato inizialmente la killer delle ultime pagine per Katchoo e per Emma la misteriosa Mrs Parker.
    Ma veniamo ai pregi. Strangers in Paradise si conferma un fumetto che fa della mescolanza di generi il suo punto di forza. Terry Moore passa con disinvoltura dal drammatico al comico , dai toni da commedia sentimentale a tinte decisamente più noir. Il che è un bene.
    Ho trovato alcune sequenze iniziali all'aeroporto un po' dispersive, ma utili a conferire quel clima di attesa che dovrebbe caratterizzare l'arrivo di Katchoo.
    Infine, segnalo un'interessante rubrica della posta.

    L'impressione positiva rimane confermata, dunque. E pare migliorerà ancora.
    Ultima modifica di Valerio il venerdì 16 dicembre 2005, 20:05, modificato 3 volte in totale.
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    Ed è con questo terzo numero che il convincimento diviene totale.
    La spruzzatina poliziesca che intrigava il lettore nei primi due numeri reclama il proprio spazio e diventa la colonna portante del numero.
    Moore continua a scavare nel passato dei protagonisti e tira fuori dal cappello rivelazioni sconcertanti buttando nella mischia anche David, personaggio apparentemente "tranquillo".
    Non contento porta l'ibridismo di Strangers in Paradise oltre il contenuto arrivando così a dare all'opera una forma assai varia: spuntano infatti nelle ultime due storie alcune pagine di testo. Una scelta narrativa piuttosto audace (mi ha ricordato Watchmen) ma che inizialmente può risultare indigesta. Superato però lo sconcerto iniziale non si può che lodarne l'originalità.
    Il disegno pare evolversi ulteriormente: scompaiono quasi del tutto le tanto criticate gommosità nei volti dei personaggi. L'inchiostratura è più pulita, e non sembra esserci traccia di sbavature come nel secondo volume, penso però che lo stile di Moore risalti al meglio su pagine lucide piuttosto che ruvide.
    Volendo trovare un difetto porrei l'accento sugli incipit dei vari capitoli - questo numero ne contine addirittura cinque - a tratti forse un po' retorici.
    Buona la copertina e gradevole l'editoriale di uno Sprea smanioso di farci notare alcuni particolari che potevano esserci sfuggiti. Chiude il tutto una pagina della posta.

    Continua a non convincermi l'aspetto del fascicolo, con quel dorso bianco, la copertina di cartoncino rigido e le pagine che corrono il rischio di staccarsi...
  • Sottoscrivo tutto 8)
    A presto,
    Michele
  • la storia per prima cosa è davvero originila, e questo non è facile "di questi tempi"... anche il tratto, forse non è molto "elegante" ma almeno è semplice e pulito.
    Cosa più importante: finalmente un prezzo decente^^"
  • suzako ha scritto:anche il tratto, forse non è molto "elegante"
    Oh, ma lo diventerà...
  • "Strangers" è un buon fumetto. Purtroppo non un capolavoro, minato com'è dal pesante calo che subisce ad un certo punto. L'edizione di FreeBooks ancora non l'ha raggiunto, ma temo che ve ne accorgerete con grande delusione, come è successo a me.
    Spero per tutti quanti voi che ancora non lo avete letto di sbagliarmi.
    Who Watches the Watchmen?
  • Oh. bè...in america deve ancora finire, ha tutto il tempo di ripigliarsi, no?
  • Non saprei. La mia delusione deriva da avvenimenti strutturali che portano un brusco (IMHO) abbassamento di qualità narrativa. Ovviamente la possibilità di risollevarsi c'è sempre, ma con le premesse attuali credo sia improbabile raggiungere il livello delle prime storie.
    Di nuovo, mi auguro di essere in fallo
    Who Watches the Watchmen?
  • gah, detesto questo genere di cose... -___-
    blah blah blah
  • Potete fare un segnalato spoiler su questo calo narrativo?
    A presto,
    Michele
  • Attenzione però... questo "calo" non è propriamente oggettivo, anzi. Io per esempio in SiP ho sempre visto soltanto una crescita costante... e la continuo a notare ancora ora che mancano solo 11 numeri alla fine in USA!
  • Intanto oggi ho fatto mio il quarto pocket...

    EDIT: Benvenuto Sprea!
  • Strangers in Paradise Pocket 4

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    Assai peculiare come Moore nelle sue storie riesca sempre a non dar nulla per scontato. Niente è troppo stabile, specialmente i rapporti tra i protagonisti. Chi pensava che Freddie Femur fosse un bieco espediente per mettere in moto la serie rimarrà sorpreso nel vederlo sfruttato così tanto. Non contento Moore non solo ci risparmia, per adesso, stucchevoli ravvedimenti (e infatti Freddie è mediocre come ce lo ricordavamo), ma ci invita ad avvicinarci al vile spiegandoci per filo e per segno quello che gli passa per la testa. Dove voglia andare a parare ancora non lo si può immaginare, fattostà che in fin dei conti tutto questo fa tornare Freddie nel cast dei personaggi di cui tener conto, sebbene al termine dell'albo venga nuovamente gettato via.
    Mi ha lasciato un po' perplesso che i quattro racconti presenti nell'albo fossero intesi come il finale del secondo ciclo. Non sono più di tanto legati agli eventi letti nell'albo precedente, che senza dubbio meritava più di questo di essere elevato a gran finale. Sono storie sentimentali, mai banali, che evidenziano l'abilità di Moore nel tratteggiare le psicologie dei suoi personaggi nel loro solito carosello di emozioni, certo, ma costituiscono un po' un miniciclo a sé.
    Continua l'evoluzione grafica di Moore, sempre meno sporca e gommosa ma ancora assai distante dagli apici che mi aspetto raggiungerà in seguito (almeno a giudicare dalle copertine dei volumoni).
    Ora un paio di note pseudonegative: ho trovato un po' confusionaria la sequenza quasi-onirica di David, che si intreccia con le scene normali creando una confusione forse voluta dallo sceneggiatore ma IMHO un po' fastidiosa a leggersi. Sto poi cominciando a stancarmi delle poesiole, dei versi lirici e delle citazioni musicali poste spesso a inizio capitolo. Moore è bravissimo a eliminare le ridondanze stemperando la retorica col suo graffiante umorismo, ma nelle didascalie la cosa risulta un po' difficile.
    Sottigliezze cmq, e adesso mi metto in attesa del quinto volume che dovrebbe vedere l'inizio del terzo ciclo, il più lungo...

    P.S. Ah e ringrazio il qui presente Sprea per aver allegato la cronologia. Potrebbe servire in futuro...
    Ultima modifica di Valerio il domenica 06 agosto 2006, 14:25, modificato 3 volte in totale.
  • Strangers in Paradise Pocket 5

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    E spiazza del tutto questo turbolento inizio di saga. L'ultimo (e più lungo visto che conterà 90 episodi) arco narrativo di Strangers in Paradise inizia infatti nel modo più imprevedibile: con 5 pagine "supereroistiche" disegnate dalla guest star Jim Lee. La sequenza (ovviamente onorica) serve a introdurre il colore tra le pagine della serie, colore che ben presto scomparirà, come riportato in editoriale. Lascia un po' perplessi la scelta di ignorare la cosa e proseguire con la pubblicazione in bianco e nero, seguendo la volontà di Terry Moore. In fondo senza il colore il significato del flashback viene meno e appare piuttosto insensato. Lo spiazzamento, ad ogni modo, non finisce qui, perchè dalla scena del risveglio di una Francine invecchiata si capisce che d'ora in poi il fumetto altro non sarà che un lungo flashback, una rimembranza di eventi che porteranno presto o tardi al cupo futuro mostrato nelle prime pagine dell'albo, ambientate più di un decennio dopo. L'ultimo elemento di novità è una bazzecola, che avvicina però l'opera di Moore a quella di Jeff Smith, autore di Bone. Mi riferisco agli stacchi tra un capitolo e l'altro, caratterizzati da didascalie che annunciano il titolo del prossimo episodio, in tutto e per tutto identiche a quelle presenti al termine di ogni capitoletto della saga di Smith. Come se non bastasse, Fone Bone fa un cameo anche all'inizio del secondo episodio, sulla copertina di un albo in camera delle protagoniste che lo vede scontrarsi contro Superman.
    Per il resto la saga prosegue coerentemente con quanto mostrato negli episodi delle prime due serie, mostrando Francine e Katchoo nel nuovo "appartamento" occupate rispettivamente con il nuovo lavoro e a litigare con David, mentre all'orizzonte torna a far capolino un certo giglio portatore di guai. Le didascalie poetiche e i testi di canzone presenti da sempre a inizio capitolo, subiscono qui un netto calo, ed è un bene visto che negli ultimi episodi Moore aveva ecceduto. Per il resto l'impressione positiva continua ad esserci, anche se immagino che il meglio debba ancora venire. Di certo uno dei maggiori punti a favore è senza dubbio il miscuglio dei generi, "casualmente" qualità presente anche in Bone.
    Un punto a favore per la copertina, che fnalmente dopo quattro numeri in cui a farla da padrone era Katchoo, mostra la timida Francine, che della serie sarebbe anche la coprotagonista.
    Infine l'ennesimo applauso va al buon Spreafico che con i suoi editoriali riesce a concentrare tutte le informazioni necessarie per affrontare al meglio la lettura, non rinunciando a far trasparire tutta la sua passione per il fumetto.
    Ultima modifica di Valerio il domenica 06 agosto 2006, 14:24, modificato 2 volte in totale.
  • Grrodon ha scritto:Strangers in Paradise Pocket 5
    In fondo senza il colore il significato del flashback viene meno e appare piuttosto insensato.
    Sai che non ho capito cosa intendi? Il fatto che colore e flashback a suo tempo coincidessero è, in realtà, casuale... l'unico posto dove il colore ha senso in quanto tale è a metà della sequenza onirica iniziale.

    Ho rifatto il lettering di quelle prime tavole però, se ti può consolare... visto che in originale proprio lì usavano un font particolare invece che essere letterate a mano da Terry Moore (ovviamente, essendo di Jim Lee!). Ho usato lo stesso lettering usato in originale.
    dell'albo, ambientate più di un decennio dopo.
    A proposito, nella vecchia edizione italiana c'era un erroraccio assurdo... invece di 10 anni ne passavano 2... (!! non aveva molto senso!)
    Un punto a favore per la copertina, che fnalmente dopo quattro numeri in cui a farla da padrone era Katchoo, mostra la timida Francine, che della serie sarebbe anche la coprotagonista.
    Piace molto anche a me... per quello l'ho messa!
    Infine l'ennesimo applauso va al buon Spreafico che con i suoi editoriali riesce a concentrare tutte le informazioni necessarie per affrontare al meglio la lettura, non rinunciando a far trasparire tutta la sua passione per il fumetto.
    E' la cosa più difficile riuscire a scrivere sempre qualcosa di sensato... e riassumere i numeri precedenti è tutt'altro che faicle! :cazz: :D
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    Strangers in Paradise vol.1
    E' uscito da qualche giorno in fumetteria il primo volume di questa nuova edizione riveduta e corretta che vuole proporre, in formato originale e con copertina cartonata, la celebre opera di Terry Moore a cadenza mensile. Non avevo mai avuto l'opportunità di leggere questo fumetto nonostante ne avessi sentito parlare ripetutamente; vedendo la ristampa in formato pocket avevo pensato di approfittarne per comprarlo, anche se non mi allettava l'idea di un fumetto "ridotto" ad un formato così piccolo. (Pensavo a quanto non si possa apprezzare Sin City nella ristampa pocket) Poi il tempo è trascorso, altri fumetti hanno avuto la priorità, e così non ho mai recuperato l'edizione pocket, e vedendo giovedì scorso questo volume sullo scaffale, ho deciso di spendere un bel deca ad occhi chiusi, confidando nel giudizio di tutti quelli che me ne avevano parlato bene.

    Ad una prima lettura posso affermare di aver apprezzato il volume; forse non un capolavoro, ma comunque bello.
    I disegni sono ancora un po' acerbi, ma confido che col proseguire della serie l'autore perfezionerà il suo tratto, essendo ancora agli inizi: si può notare già un miglioramento confrontando il terzo episodio con il primo.
    Le due protagoniste, Francine e Katchoo, sono due personaggi ben caratterizzati, simpatici e maliziosi al punto giusto, e che hanno la buona abitudine di girare spesso semi-vestite, che non fa mai male. Questa miniserie introduttiva ruota attorno alla vendetta di Katchoo nei confronti di Freddie, l'ex-ragazzo di Francine: Questo spunto non è certamente qualcosa di sconvolgente o particolarmente originale, ma indubbiamente viene raccontato in modo interessante, divertente, e funzionale alla presentazione dei caratteri dei protagonisti che deve esserci in ogni "primo volume". Certi elementi di surrealtà, come Katchoo che spegne la sveglia a revolverate o l'eccessiva truppa di poliziotti che arriva a casa di Katchoo per arrestarla, sono gradevoli spiazzamenti che portano il tutto sopra le righe, e nonostante il desiderio dell'autore di raccontare vicende totalmente quotidiane, si permette di giocarci sfruttando la fantasia che può inserire nel fumetto.

    Ma non so se tutto questo valga il prezzo di copertina. Certo, l'edizione è di lusso, con copertina cartonata, ma stavo riflettendo che per lo stesso prezzo la Panini offre i volumi 100% che contengono il doppio delle pagine e per lo più a colori...
    Sicuramente il secondo volume lo prenderò, poi deciderò se proseguire o meno questa serie, e se farlo con l'edizione pocket o con questa cartonata.
  • mh... prezzo?^^"
    blah blah blah
  • Boh, credo poco sopra la decina...
  • 9.90
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