[Moore & Gibbons] Watchmen

Non solo Marvel e DC ma anche le classicissime strips e il fumetto autoriale di Alan Moore, Frank Miller o Jeff Smith.
  • Degli ottimi attori, non mi sembra sia quello il gran problema...
  • A voi chi piacerebbe?
  • Lol azzardo un Richard Gear come Ozymandias, lo sguardo è lo stesso :asd:
  • Grrodon ha scritto:Lol azzardo un Richard Gear come Ozymandias, lo sguardo è lo stesso :asd:
    Ma è una tua idea o lo hai letto da qualche parte? No, perché qualche settimana fa su AfNews è apparsa questa notizia:

    "[...] Watchmen, altro interessante romanzo a fumetti degli anni Ottanta di Alan Moore e Dave Gibbson, che Terry Gilliam avrebbe voluto girare già da tempo, con Richard Gere e Robin Williams, e che ora è nelle mani di Paul Greengrass per la solita pausa di riflessione che dovrebbe permettere ai produttori di valutare gli aspetti economici di un film del genere, senz’altro più difficile di quelli dei supereroi che assicurano incassi notevoli e spesso soddisfano un pubblico di bocca buona, che non sempre conosce e apprezza le storie di Moore e compagnia."

    :oO:
  • Oh. Vabbè, ho la stoffa del produttore. Ma Robin Williams che farebbe? Lo vedrei adatto per tutti i ruoli meno che in quello di Jon.
  • Robin Williams che farebbe?
    Sarebbe un Rorshach clamoroso, pr quel che mi riguarda.
    Un nano sfigato psicotico infantilista che confonde realtà e fantasia, con un deviato senso della giustizia. Chi meglio di Robin Williams?
    Gere sarebbe perfotto per Ozymandias se bastasse l'aspetto esteriore (poco carisma) e se avesse vent'anni meno.
    Per quanto mi riguarda spero che il film non venga realizzato mai.
    Greengrass è un buon regista, non certo il fantastico genio visionario che è Mr. Terry Gilliam. Nel confronto ci abbiamo già perso e molto.
    Il film richiederebbe almeno sei ore per essere lontanamente paragonabile al fumetto. La vicenda non offre grossi spunti per scene d'azione che possano costituire interesse di massa. Troppi piani narrativi si sovrappongono per essere resi fedelemente e senz grossi sacrifici.
    Certo, dicevo lo stesso di V for Vendetta, ma poi il film è stato fatto ed ha avuto consensi di pubblico e critica. Ma non godrà del mio giudizio, perchè non lo vedrò maiiiii uahahahaha maiiiii uahahahahahhahhahhhhhhh
    Who Watches the Watchmen?
  • Secondo me Robin Williams andrebbe benissimo per interpretare Nigth Owl.
  • Fisicamente anche anche, ma la sua personalità dovrebbe venir fuori in qualche modo e Night Owl non è che ne abbia poi troppa.
  • Uhm, vero. Ma potrebbe essere una sorta di prova d'attore per lui, quella d'interpretare un personaggio che per buona parte della storia è disincantato.
  • Io voglio Ed Norton nel ruolo di Rorschach... come nella locandina-scherzo :D
    Oannes, the Fish-Man!
    The one who taught mankind wisdom.
  • Da qui:
    Rumors are that John Cusack will be Nite-Owl, Sigourney Weaver as the Silk Spectre*, and Daniel Craig will play Rorschach
    * la madre
    Sapete che vi dico? Mi piace. Ottima scelta. Nessun attore "di punta", fisicamente adatti (non per somiglianza diretta, ma per phisique du role, per così dire). Un po' di dubbi per Daniel Craig ma non l'ho visto in molti film.
    Altre voci, ma molto meno aggiornate, mi danno Jude Law per Ozymandias (anche questo mi piace) e Simon Pegg (che non ho idea di chi sia) per Rorschach. Niente ancora per l'omino blu (qui si aggiunge il problema che deve essere fisicamente perfetto, e neanche nella mia galleria mentale di cinegnocconi mi viene in mente qualcuno di adatto - Ralph Fiennes, per quanto bravissimo soprattutto nei ruoli in cui parla poco, non è sufficientemente figo. Sorry Ralph. Sarebbe però un Rorschach notevole) e il Comico, che per quanto poco rappresentato è un personaggio sicuramente interessante da interpretare.

    Per la sceneggiatura, ovviamente si taglierà a piene mani; d'altra parte le sezioni introspettive, fondamentali per il fumetto ma onestamente non trasponibili in film, sono tante e una volta eliminate liberano molto posto.

    Fino a qualche tempo fa l'idea di tenere il finale del fumetto era inconcepibile, ma il successo di V for Vendetta potrebbe aprire uno spiraglio. Se il finale verrà "positivizzato" ovviamente non andrò a vederlo. Siamo matti?
  • mi spiace se distolgo la discussione dal film e torno al fumetto (tanto il film è in procinto, e meriterà il suo thread a parte).
    Non l'avevo mai letto, ho comprato l'Absolute e ho letto i primi tre capitoli.

    E non mi piace. Qualcuno mi aiuti.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • E non temi la folla inferocita?
  • sì.

    No ma che sia un capolavoro si vede. Il fatto è che non mi aspettavo che fosse la solita manfrina americana sui supereroi... io gli avevo dato una scòrsa in libreria, avevo visto un'omone viola nello spazio profondo e ho pensato che fosse di fantascienza... e invece...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Bè, che sia "pesante" è indubbio.
    Io non l'ho mai considerato IL capolavoro a fumetti per eccellenza, di Moore mi piace molto di più V For Vendetta...

    Poi non so, non lo rileggo da un paio d'anni, magari quando me lo rileggerò prima del film avrò un'opinione differente.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Elikrotupos ha scritto: No ma che sia un capolavoro si vede. Il fatto è che non mi aspettavo che fosse la solita manfrina americana sui supereroi... io gli avevo dato una scòrsa in libreria, avevo visto un'omone viola nello spazio profondo e ho pensato che fosse di fantascienza... e invece...
    Ma non si tratta della solita manfrina; Watchmen è LA manfrina americana sui supereroi, scritta da un inglese oltretutto. Prima di esso, nada de nada, dopo tutti si sono rifatti a Moore. Che con Watchmen ha smontato il concetto di supereroe com'era stato sino a quel momento, per poi ricrearlo anni più tardi con Tom Strong.
    Comunque arriva al capitolo del Dr. Manatthan (l'omone BLU) nello spazio e poi vedi se hai cambiato idea (è uno di quelli che ho apprezzato maggiormente). Sicuramente non si tratta di una lettura facile; personalmente sino a circa metà dell'opera l'ho trovato pesante, poi ad un certo punto ha ingranato, probabilmente quando mi sono state chiare alcune dinamiche e retroscene che effettivamente nei primi capitoli non sono totalmente comprensibili.

    E comunque non mi ha sorpreso tanto che non ti piaccia, quanto il fatto che ero stra-convinto che tu l'avessi già letto tempo fa.
  • Elikrotupos ha scritto:sì.

    No ma che sia un capolavoro si vede. Il fatto è che non mi aspettavo che fosse la solita manfrina americana sui supereroi... io gli avevo dato una scòrsa in libreria, avevo visto un'omone viola nello spazio profondo e ho pensato che fosse di fantascienza... e invece...
    Enno', purtroppo watchmen è per definizione sui supereroi, è IL rovesciamento del concetto di supereroe in quanto tale. Pensare a Watchmen senza il contesto della tradizione supereroistica che eredita e con cui rompe è come pensare, chessò, ad aristotele senza platone. Non lo si capisce.
  • sì, l'idea "rivoluzionaria" è quella di infrangere il tabù del Supereroe perfetto e intoccabile, ma ciò non toglie che sia un fumetto sui supereoi americani che sono sempre stati il più lontano possibile dai miei interessi. Ovviamente non ho detto che fa schifo e che non mi piace (cioè sì, ho detto che non mi piace, ma mi riferivo all'ambientazione supereroistica). E' un aspetto che posso bypassare e concentrarmi su altro e godermi il volumozzo. Però, ecco, se fosse stato più di fantascienza sarei stato molto più felice di spendere 35 euro :P

    Il capitolo con Manhattan su Marte l'ho appena letto e in effetti è finora il migliore (sarà che ha poco a che fare coi supereroi? :P). Certo anche qui si nota la sbruffonaggine di Alan Moore, con i diversi balzi temporali che nelle sue intenzioni devono servire a far capire che l'omone blu è praticamente onnisciente (e ci riesce in effetti). Insomma questo fa parte della maestria con cui Moore scrive e sceneggia e su questo, al di là di una punta di invidia, non ho mai discusso.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Immagine
    Finito di leggere oggi.
    Che dire?
    Che non ho parole.

    Le aspettative erano grandi, ovviamente, perchè dovunque uno guardi e legga trova al 99% commenti stra-positivi su questa graphic novel . Aspettative enormi, quindi...
    Bene...
    Sono state ampiamente superate!!! :adore:
    Oltre The Killing Joke non avevo ancora letto niente di Alan Moore, ma devo dire che qui ha sicuramente superato se stesso. Prima di esprimermi liberamente in tal senso mi procurerò e leggerò V for Vendetta, ma non riesco a immaginare un altro fumetto che mi prenda così. Ma che dico? Fumetto è una parola che va stretta a questa storia, che supera la gabbia di un medium, sfugge a qualunque imbrigliamento e si attesta come opera letteraria a tutto tondo.
    Insomma, non mi stupisco minimanente del fatto che sia universalmente riconosciuto come capolavoro del fumetto (al pari di Maus e de Il ritorno del Cavaliere Oscuro è considerata l'opera che ha dato maggiormente un punto di svolta al modo di fare fumetto, e per me forse ancora di più delle altre due storie), perchè in questa storia si può trovare di tutto. Difficilmente si può rimanere delusi in toto dalla monumentale opera di Moore perchè tante sono le sottotrame che almeno qualcuna fa centro nel cuore di praticamente ogni lettore (come la componente fantascientifica che ha gradito Elik! :P )

    A questo proposito, i temi che si possono individuare (almeno alcuni, tanti sono che probabilmente molti sfuggiranno) c'è la componente dei supereroi, trattata qui in modo totalmente nuovo rispetto al passato, svecchiando la concezione marvelliana dei supereroi con superproblemi, si indaga più a fondo e con una situazione più radicale e drammatica (il Keen Act), dove i supereroi sono visti come pericolosi e fuorilegge (idea che come ben sappiamo è stata ripresa da Gli Incredibilidella Pixar e in minima parte in un episodio di Heroes). Supereroi che non vengono chiamati così in virtù del fatto che, escluso Doc Manhattan, siano semplicemente uomini con un costume addosso e un arsenale di armi, senza superpoteri a mò del nostro caro PK o del più classico Batman. Uomini che per i più disparati motivi hanno fatto questa scelta di vita, con tutte le implicazioni psicologiche del caso.
    Poi c'è il tema dell'enorme "what if...", nel quale cioè si delineano alcuni episodi reali della storia americana della seconda metà del Novecento con esiti diversi, finendo per rappresentare in tutto e per tutto una realtà parallela alla nostra dove la componente dei supereroi ha un peso non indifferente in questi cambi di scenario (Nixon presidente per più mandati perchè non è stato scoperto per lo scandalo Watergate, la guerra fredda proseguita a oltranza...). Molto affascinante, delinea a allarga uno scenario intrigante come quello dei blocchi contrapposti USA-URRS.
    Il metafumetto, con quel "I Racconti del Vascello Nero" che sulle prime mi ha un po' disturbato la lettura con quella storia strana e che mi sembrava rallentasse il tutto, ma che oltre a prendermi progressivamente ha rivelato ben presto la componente metaforica di cui è pregno.
    L'etica, che si riflette più volte non solo nell'esplicazione del folle piano per un mondo migliore (che mi ricorda molto da vicino il PKnaico Morgano Fairfax...) ma anche prima nelle lunghe riflessioni di Jon.
    I flashback, che in alcuni capitoli servono a spiegarci il passato di alcuni protagonisti (quello su Jon è probabilmente il migliore) e che rendono molto alta l'atmosfera.
    Le riflessioni filosofiche, che oltre che nei pensieri di Jon si possono trovare negli evocativi titoli e nelle citazioni che si trovano alla fine di ogni capitolo, che hanno rimandi perfetti con le tematiche portanti dell'episodio appena concluso (operazione ge-nia-le!); e quelle psicologiche, nei rapporti dello psichiatra che aveva in cura Rorschach o nella psicologia molto spicciola dell'edicolante.
    Infine, anche la componente gialla/noir della ricerca dell'assassino di vigilanti ha il suo bel peso, essendo in buona sostanza il motore della storia.

    I personaggi mi sono entrati tutti nel cuore, e davvero tanto, mi sono sentito partecipe dei dolori e delle passioni di tutti quanti. Quelli che mi hanno convinto meno sono le uniche due donne, Sally e sua figlia Laurie. Per il resto Rorschach è un idolo, con il suo parlare sentoreo e col balloon ondulato è un perfetto vigilante disincantato e vecchio stile, senza compromessi e con un passato strovolgente dal punto di vista emotivo. Di Jon mi sono innamorato subito nel capitolo col suo flashback, la sua genesi come Doc Manhattan è toccante e strepitosa, e anche le sue azioni nel presente sono una meraviglia di distacco e atteggiamenti eterei. Dan Dreiberg è interessante percè il massimo dell'anonimato e del nostalgico dopo aver appeso il costume al chiodo (va a parlare con il vecchio Gufo Notturno, scende nella sua "Gufo-Caverna"...), e anche perchè poi alla fine torna alla grande in azione, per ritrovare successivamente una stabilità certa con il suo legame sentimentale con Laurie. Il Comico, per quanto lo conosciamo solo per i suoi eventi passati morendo subito all'inizio di Watchmen, riesce a catturare interesse e a essere importante sotto molti aspetti. Calamita l'attenzione su di sè, e come molti comici spesso la sua comicità può anche essere grottesca e violenta perchè tendenta a disincantare il mondo come ormai è disincantato il comico stesso.

    Una galleria di uomini sconfitti, in fondo, dato che molteplici problemi personali e psichici hanno portato questa gente a vestirsi da supereroi e che senza aver risolto i loro conflitti interiori si sono visti totalmente inutili con il Keen Act. Tutti reagendo in modi diversi, altro non fanno che mostrarci le loro dannazioni, la loro vita vuota, il mondo vuoto e senza speranza che loro vivono, che vorrebbero cambiare ma che sentono che non ci riusciranno certo girando vestiti da vigilanti di notte. Senza contare tutte le figure secondarie che Moore non lancia nella storia senza dare loro un commiato: lo psicologo della prigione, sua moglie, le due lesbiche, i due poliziotti, l'edicolante, il ragazzo di colore che legge il fumetto...tutti hanno comunque un significato allegorico, perfino lo scrittore dei Racconti del Vascello Nero!

    Oltre alle genialate di citazioni da romanzi e canzoni, altra idea originale è di mettere in coda a ogni capitolo della documentazione fittizia (spacciata per vera e presa dal mondo di Watchmen) in cui si forniscono approfondimenti su fatti o personaggi: ritagli di giornale, capitolo del libro del primo Gufo Notturno, lettere di Sally, interviste, rapporti psicologici... tutto come se fosse vero. Molto interessante.

    L'apparente verbosità di Alan Moore è in realtà cura maniacale per il dialogo e i dettagli in esso, che non è solo un vezzo ma un innalzare a vette di importanza le parole e i pensieri dei personaggi del fumetto. E in un'opera complessa e articolata come questa è importante avere molti pensieri e parole che facciano capire il carattere dei personaggi, dato che l'introspezione regna sovrana in tutta la storia. Perfino le didascalie dei Racconti del Vascello Nero non sono noiosi, se letti con il giusto spirito, anzi, sono una nuova storia nella storia, molto affascinante e controversa. Il tutto si sposa magnificamente coi disengi di Gibbons, che hanno fatto sicuramente una splendida figura con i testi di Moore: i personaggi sono resi benissimo, e anche gli sfondi, un tratto pulito, preciso, nitido e piacevole, che si fa guardare volentieri e contribuisce non poco alla magnificenza dell'affresco di questa graphic novel.

    Graphic novel che offre un affresco sociologico/psicologico/filosfico/metafisico della realtà moderna, disilluso ma con speranze per il futuro, nonostante la durezza e la consapevolezza che bisogna accettare anche i compromessi. Tutto questo partendo dai supereroi, ma arrivando a vette di narrazione vertiginose e con molte chiavi di lettura. Questo vuol dire saper scrivere, questo vuol dire poter fruire di un prodotto artistico e pedagogico sotto molti aspetti diversi.
    Questo vuol dire arte, insomma. Questo vuol dire Watchmen.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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