[Mitsuru Adachi] Cross Game

Da Miyazaki a Taniguchi, passando per Toriyama, Otomo ed Oda. Una cartella con gli occhi sbrilluccicosi nella quale incontrare ninja, guerrieri, paladine della giustizia e strambi pirati.
  • Uhm, mi hai quasi incuriosito, credo gli darò un'occhiata al prossimo passaggio in fumetteria. Una domanda: è la "prima parte" di due o di più? Nel secondo caso, con che periodicità?
    Lorenzo Breda
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  • No, in realtà la serie è ancora in corso di pubblicazione in Giappone, all'undicesimo volumetto.

    Dai commenti che ho sentito però la storia si divide in 3 parti:
    - la prima, composta da questo primo volumetto (che è una sorta di prologo, e a mio parere sarebbe un ottimo volume autoconclusivo).
    - la seconda, composta dai volumetti dal 2° al 10°
    - la terza, dall'undicesimo volume in poi

    Non so cosa succeda in futuro ma (è un mezzo spoiler, non di trama, ma di struttura narrativa), la seconda fase comincia perchè [spoiler]c'è un salto di 4 anni in avanti rispetto agli eventi di questo primo volumetto[/spoiler].
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  • Naturalmente non potevo mancare in un topic dedicato ad un fumetto del Sommo!

    Ho atteso questo volumetto da mesi e mesi, e l'ho divorato immediatamente, apprezzandolo ovviamente tantissimo, anche se provo un pò di rammarico, pur apprezzando ovviamente l'edizione figa di questa nuova casa editrice che a me era sconosciuta, vedendo che non se l'è preso la Star Comics, che è l'editore a cui sono più legato...

    Purtroppo mi ero già rovinato il [spoiler]colpo di scena massimo che porterà al salto temporale[/spoiler] perchè di Cross Game posseggo da un paio d'anni il primo volume giapponese, quindi ne avevo "guardato le figure", ma questo non ha certo minato la bellezza del volume in sè.

    Anzi, direi che l'astinenza da Adachi me l'ha fatto sembrare ancora più bello... :)
    Non vedo l'ora di avere fra le mani il continuo! Per questo, credo che la periodicità
    bimestrale sia stata una scelta furba, così da non farci raggiungere troppo presto la pubblicazione nipponica.

    Un paio di correzioni, Deboroh: La casa editrice è la Flashbook, non la Free Books, e la maggiore delle quattro sorelle si chiama IchiYo, non Ichijo! ;)
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  • Preso oggi e letto in "viaggio" (diametro di Roma andata e ritorno) oggi. Merita una rilettura molto più lenta.

    Bellissimo.

    La trama è raccontata tanto dalle parole quanto dai disegni, e questo non è comunissimo. Al punto che le vignette senza battute, o ripetute, dicono spesso di più di ciò che dice il resto della tavola. E i personaggi, anche grazie a questo, sono caratterizzatissimi da subito ([spoiler]e questo rende particolarmente duro il finale, ma vabbè[/spoiler]).

    Sarà molto difficile non comprare il prossimo volumetto e considerare la storia chiusa qui.

    Ah, pare, da aNobii, che ci sia un problema di ISBN. Sembra abbia lo stesso codice di "Rozen Maiden", sesso editore.
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  • Uscito finalmente il secondo volume.

    Ahimè me lo sono letto tutto d'un fiato e ora dovrò aspettare due mesi per il terzo numero... sarà dura... ç__ç

    Si ricomincia a parlare di baseball delle superiori, e il timore che diventi un altro H2 è dietro l'angolo, ma visti la brevità dell'opera e i continui flash-forward credo che (per fortuna) così non sarà.
    Numero molto di passaggio ma ugualmente gradevole, soprattutto per la descrizione del rapporto che lega Ko e Aoba, per il dichiarato e fin troppo sospetto odio che questa prova nei confronti del ragazzo. Insomma, qui non siamo dalle parti di Ami che odia Keisuke per la faccenda dei loro nonni! Non vedo che cosa abbia fatto di così male il povero Ko per meritarsi questo, e scoprirlo mi intriga molto!

    Decisamente drammatica la scena in cui [spoiler]Aoba in uno scatto d'ira augura a Momiji di morire, e Ko la agguanta per il bavero della felpa[/spoiler]. Spiazzante per un fumetto di Adachi, che si sono sempre mantenuti su toni abbastanza leggeri e mai così "forti".
    Grandissimi personaggi Akaishi e Nakanishi che si rivelano inaspettati amici e che [spoiler]si prodigano per far giocare Ko a baseball per realizzare il sogno della defunta Wakaba. Quando Akaishi, che da bambino detestava Ko in quanto rivale d'amore, gli rivela di volerlo allenare e di volergli fare da ricevitore per realizzare il sogno di Wakaba, il momento è decisamente toccante! ;_;[/spoiler]
    Il nuovo personaggio Senda, invece, è il Kine della situazione, ed è come lui inesauribile fonte di scenette comiche! (Ma che capelli che ha? :D )

    Per il resto è sempre il solito, gradevolissimo Adachi, pieno zeppo di autocitazioni (Spettacolare la citazione a Katsu! :D ) ed emozionante da leggere.

    Voglio il terzo volume, subito! :sbav:
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  • Il secondo numero di Cross Game è più "classico", per chi conosce Adachi è uno status quo molto vicino a tutti gli altri suoi manga. Infatti, mi stupisco ancora di come Adachi realizzi manga diversi utilizzando simili situazioni, relazioni, personaggi (caratterialmente e graficamente), e addirittura sempre lo stesso sport, ma continua a stupire e ad essere così piacevole leggerlo. Tra l'altro utilizza continuamente espedienti comici meta-narrativi, come le pubblicità degli altri suoi manga, le proteste contro l'editore e le scadenze di consegna, il personaggio buffo che vuole farsi notare dal lettore... Mah.
    E' una magia particolare, una sorta di commedia dell'arte in cui i protagonisti e le circostanze sono molto simili, ma basta mescolare un minimo gli ingredienti perchè tutto sembri un prodotto differente.
    Poi, boh, per certi punti di vista è come se Adachi stia continuando da secoli lo stesso manga; altri autori hanno bisogno di sperimentare cambiare genere, cambiare ambientazione, cambiare elementi dei loro universi narrativi... lui no, crea una nuova storia che sarà ambientata in un contesto scolastico-sportivo (quasi sempre baseball), con protagonisti piuttosto intimisti nell'esprimere le proprie sensazioni, il comprimario buffo e il bonaccione timido ma che è un amico fedele.
    Però lo sa fare bene, mamma mia come lo sa fare bene.

    Il primo volume era a tutti gli effetti un'introduzione, una sorta di background che accomuna i personaggi: la storia avrebbe benissimo potuto cominciare da qui, per poi scoprire poco a poco cosa accadde in passato.
    Il cast, come ho già detto, non si differenzia granchè da quanto visto in precedenza negli altri manga di Adachi; il più piacevole e forse originale (un minimo anche sotto l'aspetto visivo) è Senda, il classico aspirante sciupafemmine con esiti non proprio positivi, pieno di sè, e dotato di una fobia per i gatti che promette molto bene per situazioni comiche future.
    Per quanto riguarda Aoba, il suo essere così perennemente arrabbiata con Ko credo sia dovuto a una sorta di gelosia per Wakaba che aveva da bambina, e che ora si porta dietro... Almeno, io l'ho vista da subito così, non me lo sono mai nemmeno dovuto domandare.
    Anch'io sono rimasto molto colpito dalla scena finale tra Ko e Aoba, davvero intensa, il momento più emozionante dell'albo.

    Ah, piccola pecca di questa edizione mi rendo conto sono le note: ogni volta rimandano alla fine dell'albo, quando magari in certi casi si potrebbe essere un po' più sintetici e inserire una breve spiegazione tra le vignette, così da non interrompere la lettura. Tra l'altro in questo secondo numero, nell'ultimo episodio ci sono dei rimandi alle note a fine volume, ma le note corrispondenti non esistono.
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  • il più piacevole e forse originale (un minimo anche sotto l'aspetto visivo) è Senda, il classico aspirante sciupafemmine con esiti non proprio positivi, pieno di sè, e dotato di una fobia per i gatti che promette molto bene per situazioni comiche future.
    In realtà la figura del fighetto belloccio un pò maniaco e fortunato con l'altro sesso che viene sempre messo in ridicolo è un pò una costante nei fumetti di Adachi: basti pensare a Ryutaro Kine di H2, o, risalendo agli albori, a Kenji Kosaka di Miyuki (la prima opera importante e lunga del maestro, antecedente addirittura allo stesso Touch).
    La catatterizzazione grafica di Senda è originale sì, ma forse l'ho trovata un pochino fuori luogo, per Adachi che ci aveva sempre abituato a pettinature "normali"... :D
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  • Sono d'accordo, lo stereotipo è sempre quello, è la maniera in cui viene presentato che mi è piaciuta... Mi pare più "estroverso" degli altri personaggi, a pelle mi è già più simpatico degli altri, e poi la paura dei gatti mi pare una caratteristica comica che non ha precedenti simili in Adachi (proprio i gatti sono oggetto di fobia in Ranma della Takahashi e Umibozu di Hojo). Sulla pettinatura, non mi sembra poi così esagerata, non siamo ai livelli di Goku ^^ E poi l'occhio a palla e il viso sono particolari, anche quelli contribuiscono a farmelo stare simpatico da subito.
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  • Mi sta piacendo moltissimo, soprattutto nel modo in cui, stereotipi o meno, riesce a trasmettere le emozioni.

    Soddisfattissimo nonostante il costo non indifferente.

    E ottima edizione, peccato solo per le note assenti (e per le presenti non corrispondenti ai numeri di pagina)
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  • Se n'è discusso in altri forum, e il responsabile della Flashbook ha detto che le note mancanti saranno reintegrate nel prossimo numero! :)
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  • Numero meno intenso dei precedenti.
    Si torna agli allenamenti di baseball, al puntare al Koshien, a un deja-vu che rimanda a scene già narrate nella storia cche Adachi continua a raccontarci, cambiando solo qualche elemento; ed è in albi di transizione come questo che l'eccessiva somiglianza con altre opere già lette un po' si fa sentire.
    Il punto centrale di questo numero è la presentazione dell'allenatore, figura autoritaria ed esigente che sembra aver preso in antipatia i protagonisti, pur riconoscendone l'abilità nel baseball; alla sua introduzione si aggiungono quella del battitore (il rivale?) e la figlia del vicepreside.
    Ho trovato graziosa l'entrata in classe di Ko appena in tempo, simulando la corsa in base sul diamante.
    Ah, ed è stato detto esplicitamente che l'odio di Aoba nei confronti di Ko è perchè il ragazzo ha "monopolizzato" Wakaba.
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  • Concordo. Un numero piuttosto tranquillo ma non per questo meno piacevole.
    Mi ha ricordato i toni scanzonati dei primi numeri di H2, e di per sè questo non è un male.

    Odio a pelle il clone di Hideo! XD

    Tra l'altro, non so se lo sapevate, ma da Ottobre gli si alternerà "Katsu", il manga che Adachi ha scritto prima di Cross Game, in sedici volumi e che verte sulla storia d'amore tra due ragazzi che condividono lo stesso nome e la stessa passione per la boxe.
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  • Primo numero quasi totalmente incentrato sullo sport, con la prima partita vera e propria, raccontata come al solito senza alcuna fretta, spiegando man mano ogni singola azione; è qui che si fanno sentire più che mai le similitudine con Touch e H2.
    C'è il campione da battere, ci sono i siparietti comici di Senda, c'è il protagonista dotato di potenzialità che nessuno si aspetta; a riguardo, proprio la scena al parco tra Ko e Aoba è la più interessante. Il resto dei giocatori non è granchè caratterizzato: forse per una volta l'autore avrebbe potuto perdere un po' di tempo per presentare meglio i singoli membri della squadra, così da popolare poi le partite di volti più noti, con caratteri particolari che potevano poi influenzare lo svolgimento delle sfide.
    Per il resto, stiamo a vedere, sperando che arrivi qualche elemento in più che non faccia diventare Cross Game la "versione successiva" di Touch e H2. Comunque, anche se fosse, leggere Adachi è sempre piacevole.
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  • Quinto numero.

    Conclusasi anche in maniera breve e simpatica la partita iniziata nello scorso numero, adesso inizia per Ko e compagni il momento di far sul serio dal punto di vista sportivo, ed ecco che Cross Game si manifesta come il degno erede di H2 da questo punto di vista.

    Però, tra un allenamento e l'altro, ci ricordiamo anche dei nostri personaggi e delle loro vicende umane e sentimentali: ecco quindi di nuovo i siparietti con Senda, Aoba che porta il ricambio a Ko che è in ritiro e che finalmente sembra essersi un pochino addolcita nei suoi confronti, ma soprattutto il capitolo più bello di questo volume, una vera e propria perla di sensibilità adachiana, ossia quello in cui Ko accetta di fare "da schiavo" alla ragazza spocchiosa solo ed esclusivamente perchè così potrà comprare l'oggetto che Wakaba voleva per il suo sedicesimo compleanno.
    Il cassetto in cui sono riposti con cura tutti gli oggetti che Ko ha comprato per Wakaba come regali di compleanno dopo la morte della bimba, e la lista appesa al muro con esattamente quei regali che Wakaba gli aveva compilato da piccola sono veramente, veramente toccanti.

    Altra frase cult è il "Preferisco essere impegnato, d'estate, così non mi vengono in testa brutti pensieri" che Ko dice ad un incredulo Senda.

    Wakaba continua ad aleggiare sulle vite di Ko e dei suoi amici e parenti, e mi chiedo se questo non risulterà un problema per il rapporto tra Ko e Aoba...

    C'è poco da fare, io amo Mitsuru Adachi!
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  • Mike Haggar ha scritto:Quinto numero.
    Accidenti, di già? Io DEVO passare in fumetteria o___O
    Lorenzo Breda
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  • Anzi che sono riusciti a rispettare l'uscita prevista (seppur con un paio di settimane di ritardo sulla tabella di marcia), dopo il mega-ritardone del quarto volume.

    Speriamo che il secondo volume di Katsu esca in tempo.
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  • Letto anch'io il numero 5.

    Sulla conclusione della partita, da un lato mi ha piacevolmente sorpreso il fatto che si sia interrotto così bruscamente, e quello che solitamente è il climax nella narrazione di un evento simile, si trasforma in una delicata e simpatica scena per Ko; di contro però, in questo modo si sminuisce una partita durata ben due numeri, e sembra quasi he tutto ciò che abbiamo letto nei volumi precedenti perda d'importanza, vista la risoluzione frettolosa.

    La parte sportiva si conferma quella meno avvincente, e infatti a partita finita possiamo leggere le puntate migliori; anche secondo me le parti con toni da commedia rendono decisamente meglio, e oltre all'episodio conclusivo citato da Mike Haggar con la toccante scena dei regali di compleanno, mi è piaciuta molto la storia in due parti con Aoba sperduta, nel quale l'autore si diverte a giocare col lettore e col ricordo di quanto avvenuto a Wakaba nel primo numero.

    A fine volumetto poi i protagonisti si reimmergono nel baseball, e confesso che la cosa un po' mi è dispiaciuta...
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  • Immagine Immagine
    Il manga prosegue, e pesa il fatto di essere pubblicato in Italia assieme a Katsu!, facendo percepire la differenza qualitativa tra le due serie; in realtà, come già ripetuto, il fattore baseball grava su Cross Game rendendo un po' più noiose le fasi in cui si seguono le partite, tornando poi a diventare interessante quando si seguono le vicende dei protagonisti al di fuori dai campi di gioco. Questa disuguaglianza l'ho percepita nettamente leggendo di seguito il numero 6 e 7; il primo infatti è quasi interamente dedicato a una partita, e infatti capita di sfogliare le pagine quasi per inerzia, mentre nel secondo il fattore sportivo non si fa sentire e gli sviluppi dei protagonisti risultano essere ciò che Adachi sa fare meglio.
    In particolare ho apprezzato come sia stato reinserito come elemento fondamentale l'ombra della defunta Wakaba che aleggia sui personaggi, il vero fulcro del fumetto che andrebbe sfruttato per differenziarlo il più possibile dai vari Touch/H2...
    Un po' alla volta si esplora sempre più la relazione tra Aoba e Ko, e anche il parentado dei due protagonisti un po' alla volta acquista una personalità e un ruolo più definiti; tra l'altro, sul finale del settimo volume viene introdotto il cugino di Aoba, personaggio che sembra essere interessante, anche perchè si differenzia sia esteticamente che caratterialmente da chiunque si sia visto finora nelle precedente operi di Adachi.
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  • Quoto in toto l'opinione di Deboroh, in effetti penso anch'io che l'elemento sportivo gravi un pò sulla storia, ma data la brevità dell'opera abbiamo di che sperar bene che non si presenti un nuovo H2...

    Infatti il volume 7 mi ha piacevolmente colpito e stupito proprio per ciò che accade ai personaggi aldilà del campo sportivo, che complica le loro relazioni in maniera parecchio insolita per quanto Adachi mi aveva abituato.

    E' il caso di Yuhei Azuma (che continuerò inconsciamente a chiamare Hideo! XD), che non scompare dalla scena ma si installa a scrocco a casa Kitamura diventando parte integrante del cast, ed è il caso di Asami Mizuki, cugino di Aoba dai tratti grafici effettivamente lontani dalla tradizione dell'autore, che spunta dal nulla destinato (si suppone) a far parlare molto di sè in futuro, sia pure solo come Nakanishi/Nitta/Kimoto di turno...

    Però, diamine, i pensieri di Ko che narrano le vicende del padre di Aoba con questo in sottofondo che ride in allegria e la vignetta finale con la foto e la didascalia a effetto sono dei dannati colpi di genio!

    Ormai da Cross Game non so più che aspettarmi, e può essere solo un bene che il mio autore preferito mi sorprenda così...
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